CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 25 marzo 2015
412.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Cultura, scienza e istruzione (VII)
COMUNICATO
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INTERROGAZIONI

  Mercoledì 25 marzo 2015. — Presidenza della vicepresidente Flavia PICCOLI NARDELLI. – Intervengono il sottosegretario di Stato per l'istruzione, l'università e la ricerca, Gabriele Toccafondi, e la sottosegretaria di Stato per i beni e le attività culturali e il turismo, Ilaria Carla Anna Borletti Dell'Acqua.

  La seduta comincia alle 14.10.

5-04022 Mannino: Sul rilascio dell'autorizzazione paesaggistica nella regione siciliana.

  Il sottosegretario Ilaria Carla Anna BORLETTI DELL'ACQUA risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 1).

  Claudia MANNINO (M5S), replicando, si dichiara parzialmente soddisfatta della risposta resa dalla rappresentante del Governo. Ricorda, però, che non le appaiono risolte né la prima questione posta dal suo atto ispettivo – rappresentata dalla non terzietà, rispetto alla stessa amministrazione regionale, della Sovrintendenza regionale siciliana competente per il rilascio dell'autorizzazione paesaggistica ai soggetti richiedenti – né quella relativa all'obbligo di comunicazione bimestrale al MIBACT dei provvedimenti autorizzatori adottati.

5-04249 Tino Iannuzzi: Sulle scuole e borse di specializzazione relative alla facoltà di medicina e chirurgia dell'Università degli studi di Salerno per l'anno accademico 2014-2015.

  Il sottosegretario Gabriele TOCCAFONDI all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 2).

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  Tino IANNUZZI (PD) replicando, si dichiara parzialmente soddisfatto della risposta resa dal sottosegretario Toccafondi, che considera interlocutoria nel procedimento di assegnazione delle scuole e delle borse di specializzazione fra le diverse facoltà di medicina italiane, per l'anno accademico 2014-2015. In questa prospettiva sottolinea come la facoltà di medicina dell'Università di Salerno abbia tutte le condizioni e rispetti tutti i parametri per l'attribuzione di un congruo e significativo numero di scuole e di borse di studio, ben più alto delle otto borse ministeriali assegnate lo scorso agosto, di cui sei finalmente in regime di autonomia (due in chirurgia generale; due in medicina interna; due in malattie dell'apparato cardio-vascolare) e due in igiene e medicina preventiva in aggregazione con la Seconda università degli studi di Napoli e con l'università del Molise.
  Espone, poi, che il sottosegretario non ha ricordato che nel 2014 sono state accreditate con decreto interministeriale – sulla base della positiva decisione assunta dall'Osservatorio nazionale sulle specializzazioni – alla facoltà di Salerno ben 19 ulteriori scuole di specializzazione, alle quali vanno aggiunte altre tre scuole «generaliste» (ortopedia, radiodiagnostica, psichiatria), per le quali l'ateneo salernitano è stato riconosciuto pienamente idoneo, ma che non sono mai state in concreto attivate. Aggiunge che sono state accreditate a Salerno altre 22 Scuole di specializzazione e sottolinea che sulla platea complessiva degli iscritti alle facoltà di medicina in Campania, circa il 20 per cento frequenta la facoltà di Salerno, alla quale, invece, è stato assegnato un numero di borse di specializzazione assolutamente esiguo, di circa il 2 per cento rispetto ai 430 contratti di formazione specialistica complessivamente attribuiti. Risulta, quindi, a suo avviso, evidente la necessità di riconoscere un numero ben più elevato sia di scuole, sia di borse di specializzazione, rispetto allo scorso anno accademico: tale assegnazione risulta fondamentale ed urgente per la crescita del polo universitario di medicina salernitano, che svolge un'utile e qualificata funzione interregionale nella realtà universitaria di medicina nel Mezzogiorno. Preannuncia, infine, che continuerà a sollecitare il MIUR ed il Ministero della salute, per l'attribuzione di un congruo numero di scuole e di borse all'ateneo salernitano.

5-04273 Ghizzoni: Sulle chiamate dirette dall'estero per posti di ricercatore universitario a tempo determinato.

  Il sottosegretario Gabriele TOCCAFONDI risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 3).

  Manuela GHIZZONI (PD), replicando, si dichiara parzialmente soddisfatta della risposta resa dal rappresentante del Governo. Nel decreto di riparto del Fondo di finanziamento ordinario per le università (FFO) sono progressivamente diminuite, sino a scomparire, le risorse destinate all'assunzione di ricercatori provenienti dall'estero. Rileva che nella risposta resa dal sottosegretario Toccafondi, si fa riferimento ai fondi disponibili per l'assunzione di ricercatori ai sensi dell'articolo 24, comma 3, lettera b), della legge n. 240 del 2010, ossia ad una categoria generale e non a quella specifica dei ricercatori provenienti dall'estero. Dopo aver ricordato che risultano ancora finanziate le assunzioni dei soli professori universitari provenienti da altri Paesi e non di ricercatori, auspica che nel prossimo decreto di riparto del FFO siano destinate apposite disponibilità finanziarie a tal fine.

  Flavia PICCOLI NARDELLI, presidente, dichiara concluso lo svolgimento delle interrogazioni all'ordine del giorno.

  La seduta termina alle 14.25.

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SEDE CONSULTIVA

  Mercoledì 25 marzo 2015. — Presidenza del vicepresidente Flavia PICCOLI NARDELLI.

  La seduta comincia alle 14.30.

Variazione nella composizione della Commissione.

  Flavia PICCOLI NARDELLI, presidente, comunica che è entrato a far parte della Commissione il deputato Filippo Piccone. Comunica, altresì, che hanno cessato di far parte della Commissione la deputata Beatrice Lorenzin e la sua sostituta, onorevole Eugenia Roccella.

Delega al Governo per la riforma del Terzo settore, dell'impresa sociale e per la disciplina del Servizio civile universale.
Nuovo testo C. 2617 Governo e abbinate.
(Parere alla XII Commissione).
(Esame e rinvio).

  La Commissione inizia l'esame del provvedimento in oggetto.

  Flavia PICCOLI NARDELLI (PD), presidente, avverte che è stato richiesto che la pubblicità dei lavori dell'odierna seduta della Commissione sia assicurata anche attraverso l'attivazione dell'impianto audiovisivo a circuito chiuso. Non essendovi obiezioni, ne dispone l'attivazione.

  Tamara BLAZINA (PD), relatore, espone che il testo, elaborato dalla XII Commissione in sede referente, reca una delega al Governo per la riforma del Terzo settore, dell'impresa sociale e per la disciplina del Servizio civile universale ed è composto di 11 articoli, a fronte dei 7 articoli del testo iniziale del Governo.
  Pur rivestendo tale provvedimento una notevole rilevanza generale – assumendo la natura di una legge delega di revisione organica della legislazione riguardante il volontariato, la cooperazione sociale, l'associazionismo non profit, le fondazioni e le imprese sociali – le disposizioni di diretta competenza della VII Commissione appaiono limitate all'articolo 4, comma 1, lettera l), all'articolo 5, comma 1, lettere b) e c) e all'articolo 8, comma 1, lettere a) e g), come sarà meglio illustrato in seguito.
  Ribadisce, comunque, che l'insieme delle proposte inserite nel provvedimento che innovano in maniera significativa i singoli soggetti coinvolti, il loro ruolo, la loro gestione e la vigilanza su di essi, incideranno profondamente su diversi settori di cui si occupa la VII Commissione, a partire dalle attività culturali. Ricorda che in questa fase, inoltre, la proposta di legge sulle associazioni sportive dilettantistiche attualmente all'esame del Comitato ristretto della Commissione propone il loro inserimento tra le organizzazioni del volontariato. Rileva che la proposta di legge in esame contiene le norme di principio e le finalità, mentre saranno i successivi decreti legislativi a definire in dettaglio i singoli aspetti e sarà perciò necessario seguire con attenzione anche la fase successiva. Passa, quindi, a illustrare i singoli articoli del provvedimento.
  Con riferimento all'impostazione generale, l'articolo 1 determina le finalità e l'oggetto della delega, prevedendo che, al fine di sostenere la libera iniziativa dei cittadini che si associano per perseguire il bene comune, di elevare i livelli di cittadinanza attiva, coesione e protezione sociale favorendo la partecipazione, l'inclusione e il pieno sviluppo della persona, di valorizzare il potenziale di crescita e di occupazione lavorativa, in attuazione degli articoli 2, 3, 18, e 118, quarto comma, della Costituzione, il Governo è delegato ad adottare, entro dodici mesi dalla data di entrata in vigore della legge, i decreti legislativi in materia di disciplina del Terzo settore. Viene quindi specificato che per Terzo settore si intende il complesso degli enti privati costituiti con finalità civiche e solidaristiche che, senza scopo di lucro, promuovono e realizzano attività d'interesse generale, anche mediante la produzione e lo scambio di beni e servizi Pag. 58di utilità sociale conseguiti attraverso forme di mutualità, in attuazione del principio di sussidiarietà e in coerenza con le finalità stabilite nei rispettivi statuti o atti costitutivi. Aggiunge che l'articolo definisce poi le procedure di adozione dei decreti, prevedendo tra l'altro il parere delle Commissioni parlamentari competenti per materia.
  L'articolo 2 detta i principi e criteri direttivi generali in base ai quali dovranno essere emanati i decreti legislativi in materia di disciplina del Terzo settore, tra i quali segnala: il riconoscimento e la garanzia dell'esercizio del diritto di associazione e del valore delle formazioni sociali liberamente costituite; il riconoscimento e la promozione dell'iniziativa economica privata, svolta senza finalità lucrative; l'assicurazione della piena autonomia statutaria degli enti; la semplificazione della normativa vigente, garantendone la coerenza giuridica, logica e sistematica. Segnala che nell'articolo 3 viene rivista la disciplina in materia di riconoscimento della personalità giuridica, prevedendo obblighi di trasparenza e assicurando il rispetto dei diritti degli associati. Osserva, quindi, che l'articolo 4 si sofferma sul riordino degli enti del Terzo settore, prevedendo la redazione di un Codice del Terzo settore per la raccolta e il coordinamento delle relative disposizioni, nel rispetto di alcuni principi e criteri direttivi, che riguardano le attività svolte dagli enti, le modalità organizzative, le verifiche ed i controlli.
  Evidenzia che tra i criteri è inserita la valorizzazione del ruolo degli enti nella fase di programmazione a livello territoriale – relativa anche al sistema integrato di interventi e servizi socio-assistenziali – nonché di tutela e valorizzazione del patrimonio culturale, paesaggistico e ambientale (comma 1, lettera l)). Precisa che questo è il primo riferimento ad un tema di diretta competenza della VII Commissione, anche se appare del tutto marginale. Segnala, inoltre, che nello stesso articolo viene prevista l'istituzione presso il Ministero del lavoro e delle politiche sociali di un registro unico del Terzo settore. Osserva che nell'articolo 5 viene disciplinata l'attività di volontariato, di promozione sociale e di mutuo soccorso, elencando i principi e criteri direttivi ai quali i decreti legislativi in materia si dovranno attenere. Segnala, in particolare, la valorizzazione delle diverse attività di volontariato anche attraverso iniziative da svolgere nell'ambito delle attività e strutture scolastiche (comma 1, lettera b)), nonché con il riconoscimento delle competenze acquisite dai volontari pure in ambito scolastico (comma 1, lettera c)). Precisa che, in questo caso, l'attinenza del provvedimento con la VII Commissione riguarda direttamente l'ambiente scolastico, che con la nuova normativa dovrebbe assumere un ruolo ancora più incisivo in questa materia. Sottolinea, poi, che l'articolo interviene sul sistema dei centri di servizio per il volontariato, sul sistema degli Osservatori nazionali per il volontariato e sulle Società di mutuo soccorso. Segnala che l'articolo 6 indica i principi e i criteri direttivi in base ai quali dovranno essere emanati i decreti legislativi di riordino e revisione della disciplina in materia di impresa sociale, ampliando in maniera significativa i settori previsti, come ad esempio il commercio equo e solidale. Precisa che sono elencati i tratti distintivi delle nuove imprese sociali e della loro gestione e viene specificato inoltre che le cooperative sociali e i loro consorzi acquisiscono di diritto la qualifica di impresa sociale. Osserva che l'articolo 7 è stato inserito durante la discussione in Commissione; in esso vengono definite le funzioni di vigilanza, monitoraggio e controllo sugli enti del Terzo settore, ivi comprese le imprese sociali, e sulle relative attività, finalizzate a garantire l'uniforme e corretta osservanza della disciplina legislativa, statutaria e regolamentare ed essi applicabile, esercitate dal Ministero del lavoro e delle politiche sociali, in collaborazione, per quanto di competenza, con i ministeri interessati e con l'Agenzia delle entrate. Ricorda, quindi, che l'articolo 8 contiene gli indirizzi fondamentali per l'emanazione del decreto legislativo di revisione della disciplina Pag. 59in materia di servizio civile nazionale, prevedendo in particolare l'istituzione del servizio civile universale, finalizzato alla difesa non armata, ai sensi degli articoli 52, primo comma, e 11 della Costituzione, e alla promozione delle attività di solidarietà, inclusione sociale, cittadinanza attiva, alla tutela e valorizzazione del patrimonio culturale, paesaggistico e ambientale (comma 1, lettera a)), allo sviluppo della cultura dell'innovazione e della legalità. Le preme sottolineare, a questo punto, il sostegno significativo dato in questi anni dai ragazzi e dalle ragazze nel servizio civile nei diversi ambiti culturali, assumendo talvolta un ruolo insostituibile. Rileva che si rende perciò necessario regolamentare la materia per garantire trasparenza, semplificazione e coordinamento tra i diversi soggetti coinvolti, con particolare riferimento alle regioni. Aggiunge, poi, che anche rispetto al servizio civile si prevede il riconoscimento delle competenze acquisite nei percorsi di istruzione. Segnala che l'articolo 9 tratta degli aspetti economici e fiscali, indicando i principi e criteri direttivi in base ai quali dovranno essere emanati i decreti legislativi che disciplinano le misure agevolative e di sostegno economico in favore degli enti del Terzo settore. Si procede, inoltre, al riordino e all'armonizzazione della relativa disciplina tributaria e delle diverse forme di fiscalità di vantaggio, nel rispetto della normativa dell'Unione europea e tenuto conto di quanto disposto ai sensi della legge n. 23 del 2014, concernente la delega al Governo recante disposizioni per un sistema fiscale più equo, trasparente e orientato alla crescita. Segnala che tra i suddetti principi e criteri direttivi è prevista l'istituzione di un fondo rotativo destinato a finanziare a condizioni agevolate gli investimenti degli enti del Terzo settore e delle imprese sociali in beni strumentali materiali e immateriali. Fa presente, quindi, che l'articolo 10 reca le disposizioni finanziarie del provvedimento, dal quale – salve un'autorizzazione di spesa di 50 milioni di euro per il 2015, a favore del suddetto fondo rotativo ed eventuali ulteriori risorse finanziarie da individuare successivamente – non devono derivare nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica. Segnala, infine, che l'articolo 11, anch'esso aggiunto dalla Commissione di merito, dispone che il Ministero del lavoro e delle politiche sociali trasmetta alle Camere, entro il 30 giugno di ciascun anno, una relazione sulle attività di vigilanza, monitoraggio e controllo svolte sugli enti del Terzo settore, ivi comprese le imprese sociali, nonché sullo stato di attuazione della riorganizzazione del sistema di registrazione indicato all'articolo 4, comma 1, lettera i) del provvedimento in esame. Ricorda, infine, che il terzo settore risulta essenziale, a partire dalla disciplina contenuta nella legge n. 328 del 200, la legge quadro per la realizzazione del sistema integrato di interventi e servizi sociali, per sopperire ai bisogni della società italiana, rendendosi necessaria una sua riorganizzazione e la certificazione della qualità dei servizi svolti dai soggetti che vi appartengono, in un'ottica di snellimento delle norme.

  Antonio PALMIERI (FI-PdL), intervenendo sull'ordine dei lavori, chiede informazioni sui ai tempi dell'esame.

  Simone VALENTE (M5S), intervenendo anch'egli sull'ordine dei lavori, chiede chiarimenti circa il prosieguo dell'attività della Commissione, puntualizzando che le decisioni sulla programmazione del lavori spettano all'ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, peraltro già convocato per domani.

  Flavia PICCOLI NARDELLI, presidente, afferma che si rende necessario esprimere il parere entro la giornata di domani, per permettere alla Commissione di merito di terminare in tempo utile l'esame in sede referente del provvedimento. Fissa per le ore 13.30 di domani l'ufficio di presidenza della Commissione, originariamente previsto per le ore 14. Ciò in ragione dell'intesa intervenuta tra i gruppi di non concludere oggi la discussione sul predetto parere. Fa altresì presente che è attesa l'assegnazione del disegno di legge attuativo del piano Pag. 60della «Buona scuola», che dovrebbe essere presentato alla Camera. Ipotizza, quindi, che la prossima settimana – subordinatamente all'effettiva presentazione del predetto disegno di legge – possano svolgersi audizioni, eventualmente insieme all'omologa Commissione del Senato, nell'ambito dell'esame preliminare.

  Gianluca VACCA (M5S) esprime la sua preoccupazione per il ritardo nella presentazione del disegno di legge sulla «Buona scuola» da parte del Governo, che rischia di pregiudicare un serio esame di tale provvedimento, costringendo il Parlamento ad accelerare i lavori per permettere di approvare definitivamente tale testo entro il prossimo mese di maggio. Aggiunge che tale inaccettabile atteggiamento da parte dell'Esecutivo rischia di compromettere l'assunzione di decine di migliaia di docenti precari.

  Flavia PICCOLI NARDELLI (PD), presidente, rileva che è nota a tutti i componenti della Commissione l'importanza del provvedimento che ci si accinge ad affrontare e che si tenterà di esaminare nella maniera più accurata possibile.

  Milena SANTERINI (PI-CD), intervenendo in riferimento al provvedimento all'esame in sede consultiva, concernente la riforma del Terzo settore, osserva come lo stesso abbia una rilevanza politica e sociale assai elevata. Rileva, quindi, che il cosiddetto Terzo settore consiste nell'apporto dei cittadini allo sviluppo sociale, andandosi oltre l'intervento sia dello stato sia del mercato. Dopo aver ricordato che l'attività nel Terzo settore rappresenta un'importante scuola di cittadinanza, ritiene che tale attività debba essere riconosciuta nel curricolo delle competenze e delle esperienze degli studenti sia delle scuole superiori che universitari. Reputa, inoltre, opportuno permettere la partecipazione al servizio civile nazionale anche ai volontari di cittadinanza non italiana.

  Antonio PALMIERI (FI-PdL) tiene a precisare che gli enti del Terzo settore si organizzano nel campo sociale, della cultura, della salute e del tempo libero, non perché lo Stato non soddisfi adeguatamente le esigenze della società, bensì con uno slancio autonomo, nell'ambito del principio di sussidiarietà.

  Ilaria CAPUA (SCpI), dopo aver espresso un giudizio positivo sullo spirito del provvedimento in esame, auspica un pieno coinvolgimento della scuola e delle università nelle attività del Terzo settore, riconoscendo le stesse ai fini del curricolo scolastico e universitario.

  Flavia PICCOLI NARDELLI (PD), presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame del provvedimento ad altra seduta.

  La seduta termina alle 15.10.

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