CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 25 febbraio 2015
395.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Affari esteri e comunitari (III)
COMUNICATO
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COMITATO PERMANENTE SUGLI ITALIANI NEL MONDO E LA PROMOZIONE DEL SISTEMA PAESE

AUDIZIONI INFORMALI

  Mercoledì 25 febbraio 2015. — Presidenza del presidente Fabio PORTA.

Audizione di rappresentati del Comitato Promotore degli Stati Generali dell'Associazionismo degli italiani nel mondo.

  L'audizione informale è stata svolta dalle 12 alle 13.

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SEDE CONSULTIVA

  Mercoledì 25 febbraio 2015. — Presidenza del presidente Fabrizio CICCHITTO. – Interviene il viceministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale, Lapo Pistelli.

DL 7/2015: Misure urgenti per il contrasto del terrorismo, anche di matrice internazionale, nonché proroga delle missioni internazionali delle Forze armate e di polizia, iniziative di cooperazione allo sviluppo e sostegno ai processi di ricostruzione e partecipazione alle iniziative delle Organizzazioni internazionali per il consolidamento dei processi di pace e di stabilizzazione.
C. 2893 Governo.

(Parere alle Commissioni II e IV).
(Deliberazione di un conflitto di competenza).

  La seduta comincia alle 13.10.

  La Commissione inizia l'esame del provvedimento in titolo.

  Fabrizio CICCHITTO, presidente e relatore, con riferimento al provvedimento in titolo, assegnato in sede referente alle Commissioni II e IV, con parere rinforzato di questa Commissione, rileva che le relative disposizioni investono in modo diretto le competenze della Commissione Affari esteri, conformemente alla circolare del Presidente della Camera del 16 ottobre 1996, inerendo questioni di politica estera connesse a tematiche inerenti alla sicurezza nazionale e alla difesa o comunque all'impiego delle Forze armate anche al di fuori del territorio nazionale. In tale ambito rientrano i provvedimenti urgenti di proroga della partecipazione italiana alle missioni internazionali, per prassi costante assegnati, sia alla Camera che al Senato, alle Commissioni riunite III e IV. Rileva, inoltre, che il decreto-legge in esame, oltre a disciplinare la partecipazione italiana alle missioni internazionali, reca ulteriori misure urgenti finalizzate al contrasto del terrorismo anche di matrice internazionale, in attuazione della risoluzione n. 2178 del Consiglio di Sicurezza dell'ONU del 24 settembre 2014, mirata al contrasto al fenomeno dei foreign fighters e dei cosiddetti «lupi solitari» nel quadro dell'impegno della Comunità internazionale contro il terrorismo. Evidenzia che tale risoluzione è richiamata nel preambolo del provvedimento, a conferma del radicamento delle disposizioni del decreto-legge nell'ambito di un impegno di natura internazionale, assunto dal nostro Paese.
  Sottolinea l'elevato valore politico della decisione sulla partecipazione italiana alle missioni internazionali, che costituiscono l'espressione più significativa di intervento italiano sulla scena internazionale, e che si declina, da un lato, nella decisione sull'impiego delle Forze armate e delle Forze di polizia e, dall'altro, nel dispiego di interventi di natura civile, finalizzati al non meno rilevante lavoro di cooperazione allo sviluppo e di aiuto alla ricostruzione. Si tratta di due ambiti di intervento profondamente sinergici, cui collaborano uomini e donne, in divisa e non, che con abnegazione e disponibilità al più alto sacrificio rappresentano il nostro Paese nei maggiori teatri di crisi, laddove è più essenziale la compresenza e l'interazione virtuosa tra tutte le leve di politica estera, inclusa la fondamentale azione di carattere diplomatico. Osserva, inoltre, che nei confronti della minaccia terroristica di matrice fondamentalista appare in questa fase davvero necessario valorizzare tutti gli strumenti idonei a migliorare le condizioni di vita delle popolazioni locali e quindi a sottrarre quote di consenso alle organizzazioni terroristiche, notoriamente attente ad assicurare forme di assistenza e un sistema di welfare alternativo, utile a conservare le popolazioni più disagiate in una condizione di soggezione.
  Alla luce di queste riflessioni, propone, anche sulla base di quanto convenuto all'unanimità dei presenti nella riunione di ieri dell'Ufficio di presidenza della Commissione, integrato dai rappresentanti dei gruppi, che questa Commissione sollevi una questione di competenza, ai sensi Pag. 28dell'articolo 72, comma 4, del Regolamento, per vedere riconosciuta la propri competenza primaria, insieme a quella delle Commissioni II e IV, sul disegno di legge C. 2893.

  Maria Edera SPADONI (M5S) contesta sul piano della tecnica legislativa la scelta del Governo di avere accorpato in un unico provvedimento norme tra loro tanto disomogenee e ciò anche alla luce delle gravi ripercussioni sul piano delle procedure parlamentari. Si associa alle considerazioni del presidente Cicchitto, che condivide anche a nome del suo gruppo, e sottolinea che il fenomeno dei foreign fighters, trattandosi anche di cittadini europei, costituisce un tema di sicurezza per l'intera Unione europea. Preannunciando rilievi critici sul piano della copertura finanziaria del provvedimento, soprattutto in riferimento ai nuovi scenari di intervento contro l'ISIS e in Afghanistan nel quadro della Resolute Support Mission, ravvede un rischio di instabilità crescente derivante da eventuali nuovi interventi militari in tali teatri. Occorre, a suo avviso, operare sul versante degli accordi con i Paesi dell'area mediorientali, come ad esempio la Turchia, evitando dispersione di risorse finanziarie che potrebbero più utilmente essere destinate alle forze dell'ordine, chiamate ad uno sforzo straordinario sul territorio nazionale.

  Fabrizio CICCHITTO, presidente e relatore, chiarisce alla collega Spadoni che la Commissione è chiamata a dibattere in via preliminare la questione sulla competenza rispetto ad ogni profilo di merito.

  Mario MARAZZITI (PI-CD) condivide le riflessioni del presidente Cicchitto e la sua proposta relativa ad un conflitto di competenza, ritenendo che si tratti di un atto doveroso sul piano istituzionale.

  Vincenzo AMENDOLA (PD), alla luce di quanto convenuto ieri nella riunione dell'ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, della Commissione, ribadisce le considerazioni svolte in quella sede sulla preminenza della Commissione Affari esteri rispetto alla competenza ad esaminare il provvedimento, come pure sulla omogeneità delle sue norme. Queste ultime sono, infatti, tutte accomunate dal medesimo presupposto di diritto internazionale, rappresentato dalla risoluzione n. 2178 del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, adottata nel settembre scorso ai sensi del Capo VII della Carta dell'ONU. Il richiamo alla norma di diritto internazionale conferisce carattere unitario e stringente a tutte le parti del provvedimento, che hanno logica comune nel contrasto al terrorismo globale. Il dibattito sulla competenza si deve ad un elemento che è di natura politica, più che istituzionale o procedurale, e cioè alla considerazione secondo cui le missioni internazionali per loro natura richiedono un inquadramento di carattere strategico che può solo derivare da scelte di politica estera. In tal senso ritiene anacronistico il mantenimento di due distinte Commissioni per la materia degli affari esteri e della difesa, tanto più se si considera che le scelte di dispiegamento militare avvengono sulla base di opzioni di natura politica, adottate in seno alle alleanze internazionali e nei contesti multilaterali.
  Tutto ciò premesso, rileva l'esigenza di garantire che l'esame del provvedimento avvenga comunque entro tempi congrui al suo carattere di urgenza, evitando che il conflitto di competenza, su cui concorda, possa ripercuotersi negativamente da questo punto di vista. Nell'auspicio che il conflitto possa concludersi con il riconoscimento della piena titolarità e primazia della Commissione affari esteri rispetto alle materie disciplinate dal provvedimento, ritiene che in ogni caso questa Commissione non potrà fare mancare il proprio apporto di merito, a conferma di un'attenzione costante rivolta a questi temi e anche per non fare mancare il nostro contributo di competenza a coloro che alle missioni internazionali prendono parte attivamente, sia in ambito militare che civile.

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  Pia Elda LOCATELLI (Misto-PSI-PLI) esprime sincero apprezzamento per la proposta del presidente Cicchitto, insieme all'auspicio affinchè possa essere riconosciuto il ruolo pieno di questa Commissione. Tale passaggio è essenziale per affermare anche per il futuro che la difesa, insieme alla diplomazia, costituisce un elementi strumentale di una strategia che è di carattere politico. A suo avviso, alla luce delle norme contenute nel provvedimento in titolo, si può anche affermare che la competenza di questa Commissione appare precedere quella delle altre già assegnatarie in sede primaria.

  Manlio DI STEFANO (M5S) si associa ai colleghi fin qui intervenuti, condividendo la proposta avanzata dal presidente Cicchitto.

  Nessun altro chiedendo di intervenire, la Commissione delibera di elevare conflitto di competenza per l'assegnazione alle Commissioni riunite II, III e IV del disegno di legge C. 2893.

  La seduta termina alle 13.30.

SEDE REFERENTE

  Mercoledì 25 febbraio 2015. — Presidenza del presidente Fabrizio CICCHITTO – Interviene il viceministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale, Lapo Pistelli.

  La seduta comincia alle 13.30.

Ratifica ed esecuzione del Trattato tra il Governo della Repubblica italiana ed il Governo della Repubblica popolare cinese, in materia di reciproca assistenza giudiziaria penale, fatto a Roma il 7 ottobre 2010.
C. 2511 Governo, approvato dal Senato.

(Seguito dell'esame e conclusione).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato nella seduta dell'8 gennaio scorso.

  Fabrizio CICCHITTO, presidente, avverte che sono pervenuti i pareri favorevoli delle Commissioni Affari costituzionali, Giustizia, Bilancio, nonché il parere favorevole con un'osservazione della Commissione Finanze.

  Nessun altro chiedendo di intervenire, la Commissione delibera di conferire il mandato al relatore, onorevole Marazziti, di riferire in senso favorevole all'Assemblea sul provvedimento in esame.

  Fabrizio CICCHITTO, presidente, si riserva di designare i componenti del Comitato dei nove sulla base delle indicazioni dei gruppi.

Ratifica ed esecuzione dell'Accordo tra la Repubblica italiana e il Giappone sulla sicurezza sociale, fatto a Roma il 6 febbraio 2009.
C. 2576 Governo.
(Seguito dell'esame e conclusione).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato nella seduta del 17 settembre scorso.

  Fabrizio CICCHITTO, presidente, avverte che sono pervenuti i pareri favorevoli delle Commissioni Affari costituzionali e Giustizia, nonché i pareri favorevoli con una condizione delle Commissioni Affari sociali e Lavoro. Avverte altresì che anche la Commissione Bilancio ha espresso parere favorevole con una condizione, volta a garantire il rispetto dell'articolo 81 della Costituzione. Di conseguenza il relatore, onorevole Fedi, ha predisposto l'emendamento 3.1 di recepimento della stessa condizione (vedi allegato 1).

  Marco FEDI (PD), relatore, illustra il proprio emendamento 3.1, finalizzato a fare decorrere dal 2015 gli oneri di attuazione della legge, in ragione dei tempi necessari all'entrata in vigore dell'Accordo.

  Il viceministro Lapo PISTELLI esprime parere favorevole sull'emendamento 3.1 del relatore.

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  La Commissione approva quindi l'emendamento 3.1 del relatore.
  Nessun altro chiedendo di intervenire, la Commissione delibera di conferire il mandato al relatore, onorevole Fedi, di riferire in senso favorevole all'Assemblea sul provvedimento in esame.

  Fabrizio CICCHITTO, presidente, si riserva di designare i componenti del Comitato dei nove sulla base delle indicazioni dei gruppi.

Ratifica ed esecuzione dell'Accordo tra il Governo della Repubblica italiana ed il Governo della Repubblica del Kazakhstan sulla cooperazione militare, fatto a Roma il 7 giugno 2012.
C. 2659 Governo.
(Seguito dell'esame e conclusione).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato nella seduta del 28 ottobre 2014.

  Fabrizio CICCHITTO, presidente, avverte che sono pervenuti i pareri favorevoli delle Commissioni Affari costituzionali, Giustizia, Difesa, e Attività produttive, mentre la Commissione Bilancio ha espresso parere favorevole con tre condizioni, volte a garantire il rispetto dell'articolo 81 della Costituzione.
  Di conseguenza il relatore, onorevole Quartapelle Procopio, ha predisposto l'emendamento 3.1 di recepimento delle stesse condizioni (vedi allegato 2).

  Lia QUARTAPELLE PROCOPIO (PD), relatore, illustra il proprio emendamento 3.1, finalizzato a fare decorrere dal 2015 gli oneri di attuazione della legge, in ragione dei tempi necessari all'entrata in vigore dell'Accordo.

  Il viceministro Lapo PISTELLI esprime parere favorevole sull'emendamento 3.1 del relatore.

  La Commissione approva quindi l'emendamento 3.1 del relatore.

  Erasmo PALAZZOTTO (SEL) ribadisce la propria contrarietà rispetto al provvedimento in titolo in quanto relativo ad un Paese che non integra gli standard internazionali di diritto umanitario, secondo quanto documenta anche Amnesty International ma anche l'OSCE, soprattutto nel trattamento dei detenuti o dei dissidenti politici. L'accordo ha natura militare e appare preordinato a favorire l'afflusso di armi verso il Kazachstan che potrebbero essere utilizzate anche contro la stessa popolazione civile. Sarebbe assai più opportuno operare sul piano bilaterale per indurre tale Paese a sottoscrivere le maggiori convenzioni internazionali in tema e ad adeguare conseguentemente il proprio ordinamento interno.

  Maria Edera SPADONI (M5S) si associa alle considerazioni del collega Palazzotto, anche perché il provvedimento appare contravvenire le norme della legge n. 185 del 1990 che vieta l'export di armamenti verso Paesi riconosciuti dalla comunità internazionale come conculcatori dei diritti umani. A titolo di esempio ricorda il caso di un'attivista kazaca indotta al trattamento psichiatrico obbligatorio, a conferma delle tipo di violazioni che vengono commesse in tale Paese.

  Lia QUARTAPELLE PROCOPIO (PD), relatore, alla luce di quanto osservato dai colleghi Palazzotto e Spadoni, segnala che il Kazachstan ha sottoscritto e ratificato i maggiori accordi internazionali in materia di diritti umani, tra cui figurano la Convenzione tra gli Stati partecipanti al Partenariato per la pace sullo Statuto delle Forze armate e la Convenzione ONU contro la tortura e altre pene o trattamenti crudeli, inumani o degradanti, e ciò a conferma del fatto che il nostro Paese opera nel quadro di un contesto adeguato e nel pieno rispetto di valori irrinunciabili.

  Nessun altro chiedendo di intervenire, la Commissione delibera di conferire il mandato al relatore, onorevole Quartapelle Procopio, di riferire in senso favorevole all'Assemblea sul provvedimento in esame.

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  Fabrizio CICCHITTO, presidente, si riserva di designare i componenti del Comitato dei nove sulla base delle indicazioni dei gruppi.

Ratifica ed esecuzione dell'Accordo bilaterale tra Italia e Montenegro aggiuntivo alla Convenzione europea di estradizione del 13 dicembre 1957, finalizzato ad agevolarne l'applicazione, fatto a Podgorica il 25 luglio 2013 e dell'Accordo bilaterale tra Italia e Montenegro aggiuntivo alla Convenzione europea di assistenza giudiziaria in materia penale del 20 aprile 1959, inteso a facilitarne l'applicazione, fatto a Podgorica il 25 luglio 2013.
C. 2756 Governo, approvato dal Senato.
(Seguito dell'esame e conclusione).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato nella seduta dell'11 dicembre 2014.

  Fabrizio CICCHITTO, presidente, avverte che sono pervenuti i pareri favorevoli delle Commissioni Affari costituzionali, Giustizia, Bilancio, Finanze e Politiche dell'Unione europea.

  Nessun altro chiedendo di intervenire, la Commissione delibera di conferire il mandato al relatore, onorevole Fausto Raciti, di riferire in senso favorevole all'Assemblea sul provvedimento in esame.

  Fabrizio CICCHITTO, presidente, si riserva di designare i componenti del Comitato dei nove sulla base delle indicazioni dei gruppi.

Sui lavori della Commissione.

  Erasmo PALAZZOTTO (SEL), intervenendo sui lavori della Commissione, si scusa per non avere preso parte fin dall'inizio alle sedute odierne e, con riferimento all'esame in sede consultiva del decreto-legge in materia di norme antiterrorismo anche di tipo internazionale e di missioni internazionali, ne evidenzia la grave disomogeneità e la responsabilità che da ciò deriva al Governo anche sul piano del turbamento delle normali procedure parlamentari. Ciò premesso, pur condividendo in astratto la proposta relativa all'elevazione della questione di competenza al fine di dare a questa Commissione il ruolo che le spetta, ritiene tuttavia che le conseguenze pratiche di tale iniziativa possano porre seri problemi sul piano della agibilità parlamentare. A suo avviso, anche in considerazione dei ristretti tempi di esame, non appare, infatti, praticabile un esame del provvedimento in sede referente da parte di tre Commissioni riunite e ritiene che questa problematica debba essere riportata nel suo alveo naturale sul piano della responsabilità, vale a dire in capo al Governo. Ritiene, infine, opportuno che questa Commissione non faccia comunque mancare il proprio apporto di merito su tematiche così cruciali per la sicurezza e la stabilità internazionali.

  La seduta termina alle 13.45.

ERRATA CORRIGE

  Nel Bollettino delle Giunte e delle Commissioni parlamentari n. 366 dell'8 gennaio 2015, a pagina 27, seconda colonna, dopo la ventunesima riga, inserire la seguente:

Variazione nella composizione del Comitato permanente sull'Africa e le questioni globali.

  Fabrizio CICCHITTO, presidente, comunica che a far data da oggi, giovedì 8 gennaio 2015, l'onorevole Erasmo Palazzotto (SEL) subentra nella presidenza del Comitato permanente sull'Africa e le questioni globali all'onorevole Arturo Scotto (SEL), che ha cessato di far parte di questa Commissione.

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