CAMERA DEI DEPUTATI
Martedì 24 febbraio 2015
394.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Commissioni Riunite (VIII e X)
COMUNICATO
Pag. 28

SEDE REFERENTE

  Martedì 24 febbraio 2015. — Presidenza del presidente della X Commissione Guglielmo EPIFANI indi del presidente della VIII Commissione, Ermete REALACCI. — Intervengono il viceministro dello sviluppo economico, Claudio De Vincenti, il sottosegretario di Stato per l'ambiente e per la tutela del territorio e del mare, Barbara Degani e il sottosegretario di Stato per l'ambiente e per la tutela del territorio e del mare, Silvia Velo.

  La seduta comincia alle 10.35.

DL 1/2015: Disposizioni urgenti per l'esercizio di imprese di interesse strategico nazionale in crisi e per lo sviluppo della città e dell'area di Taranto.
C. 2894 Governo, approvato dal Senato.

(Seguito esame e conclusione).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato nella seduta del 23 febbraio scorso.

  Ettore Guglielmo EPIFANI, presidente della X Commissione, avverte che sono state presentate 229 proposte emendative (vedi allegato), alcune delle quali presentano profili di criticità relativamente alla loro ammissibilità.
  In proposito, ricorda che, ai sensi del comma 7 dell'articolo 96-bis del Regolamento, non possono ritenersi ammissibili le proposte emendative che non siano strettamente attinenti alle materie oggetto dei decreti-legge all'esame della Camera.
  Tale criterio risulta più restrittivo di quello dettato, con riferimento agli ordinari progetti di legge, dall'articolo 89 del medesimo Regolamento, il quale attribuisce al Presidente la facoltà di dichiarare inammissibili gli emendamenti e gli articoli aggiuntivi che siano estranei all'oggetto del provvedimento. Ricordo, inoltre, che la lettera circolare del Presidente della Camera del 10 gennaio 1997 sull'istruttoria legislativa precisa che, ai fini del vaglio di ammissibilità delle proposte emendative, la materia deve essere valutata con riferimento «ai singoli oggetti e alla specifica problematica affrontata dall'intervento normativo». Pag. 29
  La necessità di rispettare rigorosamente tali criteri si impone ancor più a seguito delle sentenze della Corte Costituzionale n. 32 del 2014 e n. 22 del 2012 e di alcuni richiami del Presidente della Repubblica nel corso sia della precedente sia di questa Legislatura.
  In particolare, nella sentenza n. 32 del 2014 la Corte Costituzionale, nel dichiarare l'illegittimità costituzionale degli articoli 4-bis e 4-vicies ter del decreto-legge n. 272 del 2005, in materia di disciplina penale dei delitti riguardati le droghe, ha evidenziato come «ogni ulteriore disposizione introdotta in sede di conversione di un decreto-legge deve essere strettamente collegata ad uno dei contenuti già disciplinati dallo stesso decreto-legge ovvero alla ratio dominante del provvedimento originario considerato nel suo complesso», determinandosi, in caso contrario, un vizio di procedura relativo alla legge di conversione, sanzionabile con la dichiarazione di illegittimità costituzionale delle norme introdotte, ai sensi dell'articolo 77, secondo comma, della Costituzione.
  Nella sentenza n. 22 del 2012 la Corte, nel dichiarare l'illegittimità costituzionale del comma 2-quater dell'articolo 2 del decreto-legge n. 225 del 2010, in materia di proroga dei termini, introdotto nel corso dell'esame parlamentare del disegno di legge di conversione, ha sottolineato come «l'innesto nell’iter di conversione dell'ordinaria funzione legislativa possa certamente essere effettuato, per ragioni di economia procedimentale, a patto di non spezzare il legame essenziale tra decretazione d'urgenza e potere di conversione». «Se tale legame viene interrotto, la violazione dell'articolo 77, secondo comma, della Costituzione, non deriva dalla mancanza dei presupposti di necessità e urgenza per le norme eterogenee aggiunte, che, proprio per essere estranee e inserite successivamente, non possono collegarsi a tali condizioni preliminari (sentenza n. 355 del 2010), ma per l'uso improprio, da parte del Parlamento, di un potere che la Costituzione gli attribuisce, con speciali modalità di procedura, allo scopo tipico di convertire, o no, in legge un decreto- legge».
  Il principio della sostanziale omogeneità delle norme contenute nella legge di conversione di un decreto-legge è stato altresì richiamato nel messaggio del 29 marzo 2002, con il quale il Presidente della Repubblica, ai sensi dell'articolo 74 della Costituzione, ha rinviato alle Camere il disegno di legge di conversione del decreto legge 25 gennaio 2002, n. 4, ed è stato ribadito nella lettera del 22 febbraio 2011, inviata dal Capo dello Stato ai Presidenti delle Camere ed al Presidente del Consiglio dei ministri nel corso del procedimento di conversione del decreto-legge. Il 23 febbraio 2012 il Presidente della Repubblica ha altresì inviato un'ulteriore lettera ai Presidenti delle Camere e al Presidente del Consiglio dei Ministri, in cui ha sottolineato «la necessità di attenersi, nel valutare l'ammissibilità degli emendamenti riferiti ai decreti-legge, a criteri di stretta attinenza, al fine di non esporre disposizioni a rischio di annullamento da parte della Corte Costituzionale per ragioni esclusivamente procedimentali». Da ultimo il Presidente della Repubblica, in una missiva del 27 dicembre scorso, inviata sempre ai Presidenti delle Camere, ha riproposto la necessità di verificare con il massimo rigore l'ammissibilità degli emendamenti ai disegni di legge di conversione.
  Inoltre la Giunta per il regolamento della Camera, in un parere recentemente espresso nella Legislatura in corso, ha affermato che: «a) ad eccezione dei disegni di legge che compongono la manovra economica e che rechino disposizioni incidenti su una pluralità di materie, le norme di copertura che intervengono su materie non strettamente attinenti a quelle oggetto di un decreto-legge sono da ritenersi normalmente inammissibili. In particolare, gli emendamenti contenenti norme di copertura finanziaria, anche a carattere compensativo, sono considerati ammissibili ove la clausola di copertura abbia carattere accessorio, strumentale e proporzionato rispetto alla norma principale Pag. 30cui si accompagna e non ecceda la sua funzione compensativa; b) ove invece la parte di copertura rappresenti il contenuto prevalente dell'emendamento, essa sarà ritenuta ammissibile solo quando risulti strettamente attinente alle materie trattate dal decreto-legge».
  In tale contesto, le Presidenze sono pertanto chiamate ad applicare rigorosamente le suddette disposizioni regolamentari e quanto previsto dalla citata circolare del Presidente della Camera dei deputati del 1997.
  Alla luce dei predetti criteri, sono dunque da considerarsi inammissibili le seguenti proposte emendative, che mirano a prevedere disposizioni specifiche volte ad ampliare ad altri stabilimenti industriali o ad altre zone del territorio nazionale le disposizioni recate dal presente decreto-legge per lo stabilimento dell'ILVA e per lo sviluppo della città e dell'area di Taranto, come indicato esplicitamente nel titolo del provvedimento:
   Crippa 2.112, che prevede la sospensione dei mutui per le imprese che hanno la sede legale nei territori colpiti da calamità per le quali sia stato dichiarato lo stato di emergenza;
   l'articolo aggiuntivo Pili 2.01, che dichiara gli stabilimenti Alcoa S.p.A. di Portovesme e Fusina stabilimenti di interesse strategico nazionale, nel contempo provvedendo a estendere la disciplina del presente decreto relativa all'ammissione all'amministrazione straordinaria a tali stabilimenti, nonché il consequenziale Pili Tit. 1.
   Caparini 3.16, che destina risorse alla messa in sicurezza e alla gestione dei rifiuti dell'area ex Selca e delle attività industriali della ex Union Carbide nel comune di Berzo Demo (BS);
   Caparini 3.17, che destina risorse alla messa in sicurezza e alla gestione dei rifiuti dell'area SIN Brescia Caffaro e delle relative discariche da bonificare;
   l'articolo aggiuntivo Pili 3.02, che reca disposizioni di carattere finanziario applicabili all'area del Sulcis Iglesiente e agli stabilimenti di alluminio primario;
   l'articolo aggiuntivo Pili 5.01 che introduce disposizioni concernenti uno specifico contratto istituzionale di sviluppo per l'area Sulcis-Iglesiente;
   l'articolo aggiuntivo Pili 6.02, che disciplina la predisposizione di un programma per la bonifica, l'ambientalizzazione e la riqualificazione dell'area del Sulcis Iglesiente;
   l'articolo aggiuntivo Pili 7.01 che introduce disposizioni concernenti il Commissario straordinario per il porto di Portovesme;
   l'articolo aggiuntivo Pili 8.01, che autorizza il commissario straordinario dell'amministrazione straordinaria, nell'ambito del piano di riavvio degli stabilimenti di alluminio primario, a sottoscrivere contratti con aziende di energia elettrica, per il perseguimento di costi energetici competitivi, e proroga la scadenza del servizio per la sicurezza del sistema elettrico nazionale nelle isole maggiori, nonché il consequenziale Pili Tit.2.

  Claudia MANNINO (M5S), chiede una sospensione dei lavori delle Commissioni poiché lei stessa ed altri deputati del suo gruppo sono stati invitati a partecipare all'Ufficio di Presidenza dell'Assemblea che si terrà alle ore 11.

  Davide CRIPPA (M5S), fa richiesta che sia fissato un termine entro il quale presentare ricorso contro la decisione di inammissibilità delle proposte emendative. Ritiene, infatti, che gli emendamenti approvati in Senato abbiano introdotto una normativa di ampliamento del contenuto del presente decreto che quindi non dovrebbe intendersi come riferito solo all'area di Taranto.

  Ettore Guglielmo EPIFANI, presidente della X Commissione, ricorda che il carattere generale del decreto sia da riferirsi solo agli articoli 1 e 2-bis, mentre tutti gli altri disciplinano solo ed esclusivamente le problematiche Pag. 31relative allo stabilimento industriale dell'ILVA e all'area di Taranto. Sono comunque, come prassi, ammessi ricorsi che le Presidenze valuteranno; propone che i ricorsi siano presentati nel termine di 30 minuti.

  Alberto ZOLEZZI (M5S), si associa alla richiesta di una sospensione più ampia fatta dalla deputata Mannino, che possa tenere conto, oltre che dei risorsi avverso le inammissibilità, anche dello svolgimento dell'Ufficio di Presidenza della Camera, al quale dovrà anch'egli partecipare.

  Stefano ALLASIA (LNA), chiede che sia concessa almeno un'ora di sospensione per la presentazione dei ricorsi contro le inammissibilità e si associa alla richiesta dei deputati Zolezzi e Mannino per la sospensione della seduta durante l'Ufficio di Presidenza dell'Assemblea.

  Mauro PILI (Misto), si associa alla richiesta di un termine per la presentazione dei ricorsi contro le inammissibilità. Chiede che sia riconsiderato il giudizio di inammissibilità espresso sulle sue proposte emendative, in particolare sull'articolo aggiuntivo 8.01 che autorizza il commissario straordinario dell'amministrazione straordinaria, nell'ambito del piano di riavvio degli stabilimenti di alluminio primario, a sottoscrivere contratti con aziende di energia elettrica, per il perseguimento di costi energetici competitivi, e proroga la scadenza del servizio per la sicurezza del sistema elettrico nazionale nelle isole maggiori.

  Ermete REALACCI (PD), propone che sia concesso un termine di 60 minuti per la presentazione dei ricorsi contro le inammissibilità a partire dalle ore 11. Ritiene inoltre opportuna la convocazione di un Ufficio di Presidenza delle due Commissioni che consenta di organizzare i lavori in modo tale da garantire la conclusione dell'esame in tempo utile all'inizio dell'iter in Assemblea alle ore 14,00 di domani.

  Davide CRIPPA (M5S), ritiene che le Commissioni dovrebbero poter lavorare senza la pressione dell'Assemblea, mentre dovrebbe essere quest'ultima ad adeguarsi alle necessità di prevedere tempi congrui per l'esame del decreto in Commissione.

  Ettore Guglielmo EPIFANI, presidente della X Commissione, sospende la seduta per un'ora per la presentazione dei ricorsi contro le inammissibilità.

  La seduta sospesa alle 11 riprende alle 12.10.

  Ettore Guglielmo EPIFANI, presidente della X Commissione, avverte che sono stati presentati 5 ricorsi, che le Presidenze hanno esaminato. Ribadito che il decreto-legge definisce (all'articolo 1 e 2-bis) due fattispecie di carattere generale (rispettivamente il rafforzamento dell'amministrazione straordinaria delle imprese di interesse strategico nazionale e il sostegno alle imprese dell'indotto di tali imprese) e che tutte le altre disposizioni dettano previsioni specifiche connesse allo stabilimento industriale dell'ILVA di Taranto, all'utilizzo per fini di risanamento ambientale delle somme sequestrate ad Ilva SpA e altre misure di carattere finanziario, nonché ulteriori misure per lo sviluppo e la riqualificazione dell'area della città di Taranto, avverte altresì che le Presidenze confermano l'inammissibilità delle seguenti proposte emendative: l'articolo aggiuntivo Pili 2.01, che dichiara gli stabilimenti Alcoa S.p.A. di Portovesme e Fusina stabilimenti di interesse strategico nazionale, nel contempo provvedendo a estendere la disciplina del presente decreto relativa all'ammissione all'amministrazione straordinaria a tali stabilimenti; Caparini 3.16, che destina risorse alla messa in sicurezza e alla gestione dei rifiuti dell'area ex Selca e delle attività industriali della ex Union Carbide nel comune di Berzo Demo (BS); Caparini 3.17, che destina risorse alla messa in sicurezza e alla gestione dei rifiuti dell'area SIN Brescia Caffaro e delle relative discariche da bonificare; l'articolo aggiuntivo Pili 3.02, che Pag. 32reca disposizioni di carattere finanziario applicabili all'area del Sulcis Iglesiente e agli stabilimenti di alluminio primario; e, infine, l'articolo aggiuntivo Pili 8.01, che autorizza il commissario straordinario dell'amministrazione straordinaria, nell'ambito del piano di riavvio degli stabilimenti di alluminio primario, a sottoscrivere contratti con aziende di energia elettrica, per il perseguimento di costi energetici competitivi, e proroga la scadenza del servizio per la sicurezza del sistema elettrico nazionale nelle isole maggiori.
  Comunica inoltre che, per l'esame del provvedimento, l'onorevole Diego De Lorenzis sostituirà l'onorevole Massimo De Rosa (M5S), l'onorevole Giulia Grillo (M5S) sostituirà l'onorevole Patrizia Terzoni e, infine, l'onorevole Emanuele Cozzolino (M5S) sostituirà l'onorevole Loredana Lupo. Attesta inoltre la presenza del deputato Giuseppe ROMELE (FI-PdL).
  Avverte altresì che i seguenti emendamenti sono stati ritirati dai presentatori: Catalano 1.4, Labriola 1.31, 2.61 e 2.62, Furnari 2.91, Labriola 2.94, 2.100, 2.108, 3.7, 6.13, 6.14, 7.4, 8.10 e 8.11.
  Chiede pertanto ai relatori e al rappresentante del Governo di esprimere il parere sugli emendamenti riferiti all'articolo 1 del decreto-legge in esame.

  Dario GINEFRA, relatore per la X Commissione. esprime parere contrario su tutti gli emendamenti riferiti all'articolo 1.

  Il sottosegretario per l'ambiente Barbara DEGANI concorda con il parere espresso dal relatore.

  Le Commissioni respingono l'emendamento Pellegrino 1.2.

  Davide CRIPPA (M5S), illustra le finalità dell'emendamento Da Villa 1.5 che attiene ai requisiti del Commissario della procedura di amministrazione straordinaria che ritiene sia necessario vengano più dettagliatamente specificati nel provvedimento d'urgenza in esame.

  Diego DE LORENZIS (M5S), ribadisce la necessità che il Governo chiarisca sulla base di quali criteri vengono individuati i commissari della procedura di amministrazione straordinaria, auspicando pertanto un chiarimento da parte dei relatori e del rappresentante del Governo al riguardo.

  Le Commissioni respingono l'emendamento Da Villa 1.5.

  Davide CRIPPA (M5S), sottolinea la rilevanza del contenuto dell'emendamento Mannino 1.1,che prevede un obbligo di informazione verso il Parlamento, del quale auspica l'approvazione.

  Diego DE LORENZIS (M5S), nel ribadire che il provvedimento d'urgenza in esame non chiarisce le funzioni affidate ai Commissari, stigmatizzando pertanto l'atteggiamento del Governo in relazione alla necessità di definire la strategia industriale del settore, auspica l'approvazione dell'emendamento Mannino 1.1.

  Le Commissioni respingono l'emendamento Mannino 1.1.

  Davide CRIPPA (M5S), illustra le finalità dell'emendamento Da Villa 1.6, ritenendo fondamentale ricomprendere anche le micro imprese tra le imprese beneficiarie della prededucibilità dei crediti da esse vantati anteriormente all'ammissione della procedura di amministrazione straordinaria. Auspica pertanto un'interlocuzione con i relatori e il rappresentante del Governo al riguardo.

  Le Commissioni respingono l'emendamento Da Villa 1.6.

  Ettore Guglielmo EPIFANI, presidente della X Commissione, nel constatare l'assenza dei presentatori, si intende che gli emendamenti Grimoldi 1.3 e 1.7 e Allasia 1.8 sono decaduti.

  Davide CRIPPA (M5S), nell'illustrare le ragioni per le quali ritiene opportuna la Pag. 33soppressione del comma 4 dell'articolo 1 del decreto-legge in esame, come indicato nel suo emendamento 1.11, chiede la presenza del relatore per la X Commissione, onorevole Ginefra.

  Diego DE LORENZIS (M5S), giudica una stortura l'equiparazione della continuità produttiva dello stabilimento ILVA di Taranto con altre imprese che esercitano servizi pubblici essenziali, contestando peraltro la contabilizzazione dei costi a carico della collettività.

  Le Commissioni respingono l'emendamento Crippa 1.11.

  Stefano ALLASIA (LNA), nell'illustrare le finalità del suo emendamento 1.21, rileva che l'intento degli emendamenti presentati dal suo gruppo è quello di apportare miglioramenti al provvedimento d'urgenza in esame, in particolare per quanto attiene alle procedure previste per il prosieguo del commissariamento. Stigmatizzata inoltre la blindatura del decreto-legge in esame, preannuncia che il suo gruppo ripresenterà le proposte emendative respinte nel corso dell'esame in Assemblea.

  Davide CRIPPA (M5S), nel dichiarare di voler sottoscrivere l'emendamento Allasia 1.21, contesta la decisione di commissariare altre imprese del gruppo oltre a ILVA S.p.A., senza peraltro tener conto delle diversità relative alle condizioni ambientali e occupazionali delle singole imprese. Chiede al riguardo chiarimenti ai relatori e al rappresentante del Governo.

  Diego DE LORENZIS (M5S), si associa alla richiesta di chiarimenti formulata dall'onorevole Crippa.

  Le Commissioni respingono l'emendamento Allasia 1.21.

  Davide CRIPPA (M5S), ribadisce la necessità di un'interlocuzione con i relatori e il rappresentante del Governo almeno sull'eventuale possibilità di trasfondere il contenuto degli emendamenti presentati in ordini del giorno. Illustra quindi le finalità dell'emendamento Da Villa 1.17, giudicando assolutamente inopportuno che il commissario straordinario individui, tra i soggetti che garantiscono la continuità nel medio periodo del servizio pubblico industriale ovvero la continuità produttiva dello stabilimento industriale di interesse strategico nazionale, la figura dell'affittuario e che l'individuazione dell'acquirente venga svolta dal commissario mediante trattativa privata.

  Dario GINEFRA, relatore per la X Commissione, rispondendo nel merito all'onorevole Crippa, chiarisce, in riferimento al precedente emendamento Allasia 1.21, che il parere, pur se il decreto non fosse immodificabile, sarebbe stato contrario nel merito, poiché la normativa preesistente già include le imprese del gruppo ILVA. Rileva peraltro che il rappresentante del Governo, nella seduta del 23 febbraio scorso, ha già manifestato la disponibilità dell'Esecutivo ad accettare ordini del giorno relativi ad alcune questioni, quali ad esempio quella relativa all'incremento degli organici di ARPA, maggiormente condivisibili.

  Diego DE LORENZIS (M5S), non condividendo quanto espresso dal relatore Ginefra, sottolinea la debolezza politica manifestata dal Governo in relazione alle problematicità relative alle imprese di interesse strategico nazionale. Auspica pertanto l'approvazione dell'emendamento Da Villa 1.17.

  Le Commissioni respingono l'emendamento Da Villa 1.17.

  Davide CRIPPA (M5S), illustra le finalità dell'emendamento Da Villa 1.16, auspicando una seria riflessione sulla necessità che le procedure per la cessione o l'affitto dell'azienda siano svolte attraverso un bando ad evidenza pubblica e non a trattativa privata.

  Diego DE LORENZIS (M5S), intervenendo sull'emendamento a prima firma Pag. 34Da Villa 1.16, intende chiarire meglio la finalità dello stesso. Ricorda, in particolare, come la cessione ad un soggetto privato della società Ilva non sia avvenuta a condizioni di mercato. Con le previsioni stabilite dal decreto in esame i commissari straordinari dovranno trovare nuovi acquirenti ed è quindi fondamentale dare a tale procedura evidenza pubblica e maggiore trasparenza, al fine di coinvolgere tutta l'opinione pubblica.

  Le Commissioni respingono l'emendamento Da Villa 1.16.

  Davide CRIPPA (M5S), intervenendo sull'emendamento Da Villa 1.15, ne illustra le finalità sottolineando come esso preveda che i nuovi soggetti affittuari o acquirenti dell'azienda individuati a trattativa privata assicurino la continuità del relativo servizio pubblico essenziale nel lungo periodo anziché nel medio periodo come attualmente previsto dal comma 4 dell'articolo 1. Raccomanda, quindi, l'approvazione di tale proposta emendativa.

  Diego DE LORENZIS (M5S), intervenendo sull'emendamento Da Villa 1.15, invita a valutare il possibile scenario che si potrebbe realizzare qualora un possibile futuro acquirente fosse un gruppo straniero che si impegni a presentare un piano industriale vincolante nel medio periodo senza eventualmente realizzarlo.

  Le Commissioni respingono l'emendamento Da Villa 1.15.

  Filiberto ZARATTI (SEL) interviene sull'emendamento a prima firma Duranti 1.27, sottolineando la necessità che la salvaguardia degli attuali livelli occupazionali venga assicurata attraverso il trasferimento all'affittuario o all'acquirente dell'obbligo di continuità dei rapporti di lavoro e delle condizioni normative in essere.

  Le Commissioni respingono l'emendamento Duranti 1.27.

  Davide CRIPPA (M5S) illustra le finalità dell'emendamento Da Villa 1.20, sottolineando la necessità che tra i criteri per l'individuazione dell'affittuario o dell'acquirente ci sia quello della salvaguardia degli attuali livelli occupazionali in luogo dell'espressione «adeguati livelli occupazionali», a suo giudizio, del tutto priva di garanzie per i lavoratori. Insiste quindi per la votazione dell'emendamento in esame.

  Le Commissioni respingono l'emendamento Da Villa 1.20.

  Stefano ALLASIA (LNA), nel condividere le osservazioni svolte dai colleghi, che lo hanno preceduto, illustra le finalità dell'emendamento Grimoldi 1.10, che prevede la garanzia di adeguare i livelli occupazionali anche delle imprese del gruppo sul territorio nazionale.

  Diego DE LORENZIS (M5S) interviene a sostegno dell'emendamento Grimoldi 1.10, di cui condivide il contenuto, sottolineando il fatto che non si possa prendere come riferimento il livello di occupazione attuale a Taranto che è infatti drammatico; ritiene che questo decreto debba e possa fare qualche cosa di meglio per assicurare una prospettiva per i lavoratori della società Ilva.

  Le Commissioni respingono l'emendamento Grimoldi 1.10.

  Diego DE LORENZIS (M5S) interviene sull'emendamento Da Villa 1.18, illustrandone le finalità ed in particolare sottolineando l'importanza che nella trattativa privata volta ad individuare i nuovi soggetti affittuari o acquirenti dell'azienda debbano essere preferiti coloro che alla data di inizio della trattativa siano in possesso di tecnologie e processi produttivi a basso impatto ambientale e per la tutela della salute pubblica e la promozione dello sviluppo sostenibile. Ritiene in proposito che la politica debba dire esplicitamente quali debbano essere gli interlocutori più Pag. 35adeguati e quali requisiti minimi debbano avere.

  Le Commissioni respingono l'emendamento Da Villa 1.18.

  Alberto ZOLEZZI (M5S), intervenendo sull'emendamento a prima firma Da Villa 1.14, specifica come esso sia finalizzato a migliorare la protezione della salute umana, prevedendo che nella trattativa privata siano privilegiati i soggetti in possesso di tecnologie innovative idonee a migliorare la protezione della salute umana e dell'ambiente. Ricorda in proposito come l'Ilva sia la principale fonte di diossina nell'area di Taranto e che certamente il lavoro che il Parlamento sta svolgendo nell'ambito del decreto-legge in esame è del tutto insufficiente.

  Diego DE LORENZIS (M5S) ribadisce l'importanza ed il valore del contenuto dell'emendamento Da Villa 1.14 e insiste per la sua votazione.

  Ermete REALACCI (PD) ritiene che gli emendamenti di cui si sta discutendo abbiano un contenuto condivisibile e che potrebbero essere certamente trasformati in ordini del giorno e valutati sotto tale forma da parte del Governo.

  Filiberto ZARATTI (SEL) a seguito dell'intervento del presidente Realacci si chiede il motivo per il quale dal momento in cui si dichiara di condividere il contenuto di alcuni emendamenti che sono ragionevoli e che pongono delle questioni assolutamente corrette non si possa cambiare il parere negativo e votare a favore di tali emendamenti. Dichiara quindi il voto favorevole sull'emendamento Da Villa 1.14.

  Stefano ALLASIA (LNA), nel condividere le considerazioni svolte dal collega Zaratti e alla luce dell'intervento svolto dal presidente Realacci, non può che stigmatizzare il fatto che ci si trovi di fronte all'ennesimo decreto-legge che affronta la questione dell'Ilva di Taranto, senza peraltro risolvere in modo definitivo nessuno dei problemi che, al contrario, il Governo continua a non considerare adeguatamente.

  Davide CRIPPA (M5S) ribadisce quanto già affermato in Ufficio di presidenza e cioè che qualora vi fosse la volontà da parte della maggioranza e del Governo vi sarebbe l'opportunità di apportare notevoli miglioramenti al testo del decreto-legge in esame, rispettando al contempo i tempi di conversione del medesimo. Deve purtroppo constatare ancora una volta che tale volontà di venire incontro alle richieste delle opposizioni, in realtà, non è assolutamente nelle intenzioni della maggioranza.

  Le Commissioni respingono l'emendamento Da Villa 1.14.

  Filiberto ZARATTI (SEL), intervenendo sull'emendamento a sua prima firma 1.28, ribadisce quanto già dichiarato sul precedente emendamento del suo gruppo, sottolineando l'importanza che venga trasferito in capo all'affittuario e all'acquirente l'obbligo di continuità dei rapporti di lavoro e delle condizioni normative in essere. Ricorda che presso lo stabilimento Ilva di Taranto e nelle imprese dell'indotto lavorano circa 14 mila persone a cui va assicurata una prospettiva occupazionale reale.

  Gianluca BENAMATI (PD), intervenendo a nome del suo gruppo sull'emendamento Zaratti 1.28, sottolinea come nell'ambito delle disposizioni contenute del presente decreto vi sia una forte difesa dell'occupazione rispetto ai precedenti interventi normativi del Governo ed è per tale ragione che si è scelta la procedura concorsuale dell'amministrazione straordinaria e l'applicazione del decreto Marzano. Riconosce la validità e la delicatezza delle questioni affrontate dagli emendamenti relativi al tema della salvaguardia dei livelli occupazionali e ritiene in proposito opportuna la presentazione di ordini del giorno rivolti al Governo. Richiama, Pag. 36infine, l'importanza di assicurare la conversione del decreto-legge in esame nei tempi previsti dalla legge.

  Diego DE LORENZIS (M5S) sottolinea il fatto che qualora vi fosse l'apertura da parte della maggioranza e del Governo su alcuni temi rilevanti quali ad esempio la garanzia dei livelli occupazionali vi sarebbero i tempi tecnici per apportare poche modifiche al decreto-legge e rinviare immediatamente il testo al Senato per la conversione in legge definitiva. Deve purtroppo constatare un atteggiamento di chiusura totale motivato dalla ristrettezza dei tempi di esame certo non voluta dai gruppi di opposizione.

  Le Commissioni respingono l'emendamento Zaratti 1.28.

  La seduta, sospesa alle 13.40, è ripresa alle 14.

  Marco DA VILLA (M5S) chiede che la pubblicità dei lavori sia assicurata attraverso l'attivazione del circuito chiuso.

  Ermete REALACCI, presidente della VIII Commissione, in assenza di obiezioni, dispone pertanto l'attivazione della trasmissione dei lavori attraverso il circuito chiuso. Nel passare all'esame dell'emendamento Allasia 1.9, constatata l'assenza del presentatore, lo dichiara decaduto.

  Le Commissioni quindi respingono, con distinte votazioni, gli emendamenti Ricciatti 1.29 e Ferrara 1.30.

  Marco DA VILLA (M5S) illustra l'emendamento 1.19 a sua firma, volto a prevedere, nei casi in cui la società acquirente o affittuaria delle imprese di interesse strategico nazionale sia a capitale pubblico, che il prezzo di cessione debba essere parametrato a quello di esproprio e che il canone di affitto debba essere parametrato al valore del bene, da determinarsi in misura pari al valore dell'esproprio dello stesso.

  Diego DE LORENZIS (M5S), nell'associarsi alle considerazioni del collega testé intervenuto, raccomanda l'approvazione dell'emendamento Da Villa 1.19, sottolineando come lo stesso consentirebbe di reperire risorse da destinare ad interventi di bonifica.

  Le Commissioni respingono l'emendamento Da Villa 1.19.

  Diego DE LORENZIS (M5S) illustra, in qualità di cofirmatario, l'emendamento Crippa 1.12, raccomandandone l'approvazione. Al riguardo, fa presente che tale emendamento prevede che la presentazione del piano industriale debba essere richiesta dal commissario straordinario al potenziale acquirente o affittuario a pena di nullità dell'offerta.

  Le Commissioni respingono, l'emendamento Crippa 1.12.

  Ermete REALACCI, presidente della VIII Commissione, constatata l'assenza dei presentatori, dichiara decaduti gli emendamenti Grimoldi 1.26, 1.25 ,1.24 e 1.22 ed Allasia 1.23.

  Diego DE LORENZIS (M5S) illustra l'emendamento Crippa 1.13, raccomandandone l'approvazione.

  Le Commissioni respingono l'emendamento Crippa 1.13.

  Ermete REALACCI, presidente della VIII Commissione, constatata l'assenza del presentatore, dichiara decaduto l'emendamento Allasia 1.34.

  Diego DE LORENZIS (M5S), illustra l'emendamento Da Villa 1.35, testé sottoscritto, raccomandandone l'approvazione.

  Le Commissioni respingono l'emendamento Da Villa 1.35.

  Diego DE LORENZIS (M5S), illustra l'emendamento Da Villa 1.36, testé sottoscritto, specificando che lo stesso è volto a Pag. 37prevedere che, in caso di affitto o cessione di aziende e rami di aziende, il trasferimento all'affittuario o all'acquirente delle autorizzazioni, certificazioni, licenze o concessioni debba avere luogo previo accertamento dei requisiti previsti dalla legge.

  Le Commissioni respingono l'emendamento Da Villa 1.36.

  Lara RICCIATTI (SEL) illustra, in qualità di cofirmataria, l'emendamento Duranti 1.32, volto a prevedere, in caso di affitto o cessione di aziende e rami di aziende ai sensi del decreto-legge in esame, l'obbligo per l'acquirente o l'affittuario di garantire la continuità dei rapporti di lavoro.

  Diego DE LORENZIS (M5S) dichiara di condividere le finalità dell'emendamento Duranti 1.32, evidenziando come la tutela del lavoro rappresenti uno dei principi previsti dalla Carta Costituzionale.

  Le Commissioni respingono l'emendamento Duranti 1.32.

  Davide CRIPPA (M5S) illustra l'emendamento a sua firma 1.37, raccomandandone l'approvazione.

  Le Commissioni respingono l'emendamento Crippa 1.37.

  Davide CRIPPA (M5S) illustra l'emendamento a sua firma 1.38, volto a sopprimere il comma 7 dell'articolo 1 del provvedimento in esame. Al riguardo, stigmatizza il fatto che il predetto comma 7 abbia previsto la sostanziale impunità del commissario straordinario, in quanto gli atti e i pagamenti dallo stesso compiuti in pendenza della procedura di commissariamento, in deroga alla vigente normativa, non sono soggetti ad azione revocatoria.

  Alberto ZOLEZZI (M5S) dichiara di condividere le finalità dell'emendamento Crippa 1.38, e dichiara il suo voto favorevole.

  Le Commissioni respingono l'emendamento Crippa 1.38.

  Davide CRIPPA (M5S) illustra l'emendamento a sua firma 1.39, volto a prevedere espressamente che gli atti e i pagamenti posti in essere dal commissario straordinario in pendenza della procedura di commissariamento siano soggetti, in ogni caso, ad azione revocatoria.

  Diego DE LORENZIS (M5S), nel condividere le considerazioni del collega Crippa, ribadisce che le disposizioni di cui all'articolo 1, comma 7, del provvedimento in esame rispondano ad una logica affatto condivisibile, dal momento che introducono, in spregio ai principi di legalità, la sostanziale impunità del commissario straordinario.

  Le Commissioni respingono l'emendamento Crippa 1.39.

  Diego DE LORENZIS (M5S) illustra l'emendamento Da Villa 1.40, testé sottoscritto, evidenziando come sia necessario individuare precisi limiti all'azione del commissario straordinario.

  Le Commissioni respingono, con distinte votazioni, gli emendamenti Da Villa 1.40 e 1.41.

  Davide CRIPPA (M5S) illustra, in qualità di cofirmatario, l'emendamento Da Villa 1.42, volto a circoscrivere l'ambito di applicazione dell'articolo 1, comma 7, del provvedimento in esame, attraverso l'introduzione di rigorosi e specifici limiti all'attività del commissario straordinario.

  Gianluca BENAMATI (PD) evidenzia che le disposizioni di cui all'articolo 1, comma 7, che introducono una deroga alla vigente disciplina fallimentare, individuano la propria ragione giustificativa nella peculiarità delle funzioni specificamente attribuite al commissario straordinario, il cui ruolo è stato oggetto di rilevanti modifiche rispetto a quanto previsto dai decreti-legge precedentemente intervenuti Pag. 38in materia. Ritiene pertanto che le disposizioni in questione non debbano essere oggetto di alcuna modifica.

  Diego DE LORENZIS (M5S) ribadisce come le disposizioni di cui all'articolo 1, comma 7, abbiano, di fatto, previsto una sorta di scudo all'attività del commissario straordinario, la cui condotta dovrebbe invece essere improntata a criteri di trasparenza.

   Alberto ZOLEZZI (M5S), nell'associarsi alle considerazioni dei colleghi Crippa e De Lorenzis, stigmatizza il fatto che per un'impresa di interesse strategico nazionale, quale la società Ilva, sia stata introdotta una deroga alla vigente normativa. Ritiene, infatti che ciò potrebbe rappresentare un pericoloso precedente.

  Le Commissioni respingono l'emendamento Da Villa 1.42.

  Filiberto ZARATTI (SEL) illustra, in qualità di cofirmatario, l'emendamento Duranti 1.33, volto a prevedere la garanzia dei pagamenti relativi alle ditte terze dell'indotto ed ai fornitori, che risultino essenziali per la continuità del processo produttivo e la salvaguardia dell'attività industriale e dei servizi.

  Il Viceministro Claudio DE VINCENTI, intervenendo sull'emendamento Duranti 1.33, fa presente che la procedura di amministrazione straordinaria ha proprio lo scopo di garantire il pagamento dei debiti correnti nei confronti delle ditte terze. Nel precisare che per il pagamento dei debiti pregressi occorrerebbe in ogni caso espletare una diversa procedura, dichiara quindi di non comprendere la ratio di tale proposta emendativa.

  Le Commissioni respingono l'emendamento Duranti 1.33.

  Enrico BORGHI (PD) relatore per la VIII Commissione, esprime parere contrario su tutte le proposte emendative riferite all'articolo 2 del provvedimento in esame.

  Il Viceministro Claudio DE VINCENTI esprime parere conforme a quello del relatore.

  Davide CRIPPA (M5S) illustra l'emendamento a sua firma 2.55, raccomandandone l'approvazione.

  Le Commissioni respingono l'emendamento Crippa 2.55.

  Davide CRIPPA (M5S) illustra l'emendamento Da Villa 2.69, volto a prevedere l'obbligo di predisposizione, da parte del commissario straordinario, di un piano che assicuri l'integrale pagamento dei crediti pregressi.

  Le Commissioni respingono l'emendamento Da Villa 2.69.

  Alberto ZOLEZZI (M5S) illustra, in qualità di cofirmatario, l'emendamento Crippa 2.78, volto a sopprimere il comma 2 dell'articolo 2, che disciplina i rapporti intercorrenti tra la valutazione del danno sanitario e le prescrizioni contenute nell'autorizzazione integrata ambientale. Al riguardo, evidenzia come, nell'ambito del provvedimento in esame, non siano stati previsti rigorosi criteri di valutazione del danno sanitario né, per altro verso, siano state introdotte misure idonee a promuovere l'effettiva riqualificazione e lo sviluppo della città di Taranto.

  Diego DE LORENZIS (M5S), nell'associarsi alle considerazioni del collega Zolezzi, evidenzia come, nel provvedimento in esame, avrebbero dovuto essere introdotti criteri di valutazione del danno sanitario più cogenti e restrittivi. Le disposizioni di cui all'articolo 2, comma 2, rappresentano infatti, a suo avviso, il chiaro segno che il Governo intende privilegiare la continuità del processo produttivo della società Ilva, rispetto alla tutela dell'ambiente ed alla salute dei cittadini.

  Le Commissioni respingono l'emendamento Crippa 2.78.

Pag. 39

  Davide CRIPPA (M5S) illustra l'emendamento Mannino 2.51, di cui è cofirmatario, volto ad assegnare alla regione competente per territorio, la quale può decidere se applicare criteri più restrittivi rispetto a quelli previsti dalla legislazione nazionale, la valutazione del danno sanitario.

  Diego DE LORENZIS (M5S), sottolineato che i partiti dovrebbero sollecitare una maggiore partecipazione dei cittadini alle scelte politiche locali, ritiene che i criteri di valutazione del danno ambientale dovrebbero essere stabiliti a livello regionale. Chiede quindi ai relatori la motivazione del parere contrario espresso sull'emendamento Mannino 2.51.

  Le Commissioni respingono l'emendamento Mannino 2.51.

  Filiberto ZARATTI (SEL) illustra l'emendamento Duranti 2.59, di cui è cofirmatario. Sottolinea che il principio di precauzione consente di stabilire a livello regionale regole sanitarie più restrittive rispetto a quelle nazionali in applicazione della norma di maggior vantaggio per la tutela della salute dei cittadini. Ritiene altresì che il comma 2 dell'articolo 2 del testo in esame potrebbe nel prossimo futuro alimentare il contenzioso sui conflitti di competenza tra normativa nazionale e normativa regionale in materia sanitaria. Auspica quindi l'approvazione dell'emendamento in esame.

  Alberto ZOLEZZI (M5S) dichiara voto favorevole sull'emendamento Duranti 2.59, sottolineando la necessità di rispettare la normativa regionale in materia di danno sanitario.

  Diego DE LORENZIS (M5S) si associa alle osservazioni svolte dai colleghi intervenuti sull'emendamento in esame. Chiede per quale motivo in un provvedimento di ristrutturazione aziendale si debba trattare la materia del danno sanitario.

  Le Commissioni respingono l'emendamento 2.59.

  Lara RICCIATTI (SEL) illustra le finalità dell'emendamento Duranti 2.58 volto a prevedere che l'autorizzazione integrata ambientale sia soggetta a riesame su istanza della regione in seguito al rapporto di valutazione del danno sanitario redatto in base ai criteri definiti dalla legge regionale.

  Le Commissioni, con distinte votazioni, respingono gli emendamenti Duranti 2.58, Crippa 2.79 e Zolezzi 2.3.

  Alberto ZOLEZZI (M5S) illustra le finalità dell'emendamento Mannino 2.5, di cui è cofirmatario, volto ad obbligare la regione competente a chiedere il riesame dell'AIA in seguito alla presentazione del rapporto di valutazione del danno ambientale.

  Le Commissioni, con distinte votazioni, respingono gli emendamenti Mannino 2.5 e Zolezzi 2.6.

  Alberto ZOLEZZI (M5S) illustra il proprio emendamento 2.4.

  Le Commissioni, con distinte votazioni, respingono gli emendamenti Zolezzi 2.4, Mannino 2.7, Zolezzi 2.8 e Mannino 2.9.

  Alberto ZOLEZZI (M5S) illustra il proprio emendamento 2.10 volto a prevedere che i contenuti del DPCM 14 marzo 2014 possano essere modificati purché le nuove disposizioni non siano peggiorative relativamente alla tutela ambientale e sanitaria.

  Le Commissioni respingono l'emendamento Zolezzi 2.10.

  Alberto ZOLEZZI (M5S) illustra l'emendamento Mannino 2.11, di cui è cofirmatario, volto a prevedere misure di prevenzione primaria al fine di evitare danni sanitari che derivano dall'attività di impresa.

Pag. 40

  Le Commissioni respingono l'emendamento Mannino 2.11.

  Davide CRIPPA (M5S) illustra l'emendamento Zolezzi 2.12, soppressivo del comma 3 dell'articolo 2 che, a suo avviso, sottrae agli enti locali le decisioni sui piani urbanistici.

  Le Commissioni respingono l'emendamento Zolezzi 2.12.

  Alberto ZOLEZZI (M5S) illustra l'emendamento De Rosa 2.13 volto ad escludere che gli interventi in attuazione delle prescrizioni del DPCM 14 marzo 2014 possano costituire varianti ai piani urbanistici.

  Le Commissioni, con distinte votazioni, respingono gli emendamenti De Rosa 2.13 e Mannino 2.14.

  Alberto ZOLEZZI (M5S) illustra il proprio emendamento 2.15 volto a prevedere, entro il termine di trenta giorni dalla data di conversione del decreto, la predisposizione di un piano industriale che consenta la continuazione delle attività produttive nel rispetto delle prescrizioni del Piano ambientale.

  Le Commissioni, con distinte votazioni, respingono gli emendamenti Zolezzi 2.15, De Rosa 2.120 e Mannino 2.16.

  Alberto ZOLEZZI (M5S) illustra il proprio emendamento 2.17 volto a impedire la fattispecie del silenzio-assenso per i pareri che devono essere resi dalle amministrazioni competenti in relazione all'attuazione degli interventi previsti dal Piano ambientale.

  Le Commissioni, con distinte votazioni, respingono gli emendamenti Zolezzi 2.17 e Mannino 2.18.

  Davide CRIPPA (M5S) illustra il proprio emendamento 2.66 volto a sottoporre a parere parlamentare la relazione sullo stato di attuazione del Piano ambientale.

  Le Commissioni respingono l'emendamento Crippa 2.66.

  Filiberto ZARATTI (SEL) illustra l'emendamento Pellegrino 2.89, soppressivo del comma 5 dell'articolo 2, il quale prevede che il Piano ambientale si intende attuato se al 31 luglio 2015 sia stato realizzato almeno l'80 per cento del numero delle prescrizioni previste. Ritiene che la disposizione in esame rappresenti un modo surrettizio per aggirare le prescrizioni volte al risanamento ambientale, attraverso l'applicazione di un criterio meramente quantitativo che non distingue tra prescrizioni di carattere normativo e quelle di bonifica ambientale. Esprime quindi fortissime perplessità sulla disposizione in esame che a suo avviso agevola eccessivamente la funzione dei commissari.

  Ermete REALACCI (PD) concorda con le osservazioni del collega Zaratti relativamente al criterio meramente quantitativo scelto nella realizzazione delle prescrizioni ambientali. Rileva tuttavia a garanzia del completamento degli interventi di bonifica ambientale che nel testo modificato dal Senato è stato previsto il termine del 4 agosto 2016 per realizzare la totalità delle prescrizioni ambientali.

  Davide CRIPPA (M5S) rileva la capacità del presidente Realacci di volgere in maniera positiva le osservazioni critiche del collega Zaratti. Ritiene che la modifica introdotta dal Senato sia discriminatoria nei confronti di altre realtà aziendali costrette ad osservare rigorosamente le prescrizioni ambientali e dimostra una mancanza di rispetto nei confronti della popolazione di Taranto. Sottoscrive quindi l'emendamento Pellegrino 2.89.

  Alberto ZOLEZZI (M5S) osserva che l'ILVA di Taranto necessita prioritariamente di interventi di copertura dei parchi minerari che, sotto il profilo dell'urgenza, non possono essere in alcun modo comparati a prescrizioni di carattere normativo.

Pag. 41

  Il Viceministro Claudio DE VINCENTI osserva che gli standard ambientali previsti nell'autorizzazione integrata ambientale di Taranto sono particolarmente severi e non hanno uguali in siti siderurgici in Europa e nel mondo. Ritiene pertanto che altre imprese non possano essere svantaggiate se si prevede la realizzazione di tutte le prescrizioni dell'AIA entro un anno e mezzo, considerato peraltro che l'AIA prevista per ILVA fa riferimento a BAT più severe di quelle attualmente vigenti a livello europeo.

  Davide CRIPPA (M5S) ricorda che la realizzazione dell'80 per cento delle prescrizioni era prevista già nel decreto-legge n. 61 del 2013, quindi la prospettiva temporale di applicazione è in realtà di oltre tre anni. Ribadisce la discriminazione di altre aziende, anche non siderurgiche, costrette a rispettare rigorosamente le prescrizioni ambientali. Ricorda che le procedure di contenzioso aperte dall'Unione europea risalgono al 2012 e riguardano tematiche sensibili quali il suolo e l'acqua.

  Filiberto ZARATTI (SEL), in riferimento all'intervento del Viceministro De Vincenti, ribadisce le sue forti perplessità in quanto l'AIA relativa all'Ilva di Taranto è rigorosa, ma le disposizioni in esame la rendono, a suo avviso, inutile.

  Le Commissioni, con distinte votazioni, respingono gli emendamenti Pellegrino 2.89 e Zolezzi 2.19.

  Claudia MANNINO (M5S), illustra le finalità del suo emendamento 2.20.

  Le Commissioni respingono l'emendamento Mannino 2.20.

  Claudia MANNINO (M5S), illustra le finalità del suo emendamento 2.24, volto a eliminare il riferimento al numero delle prescrizioni da realizzare per l'attuazione del piano di cui al decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 14 marzo 2014.

  Ermete REALACCI, presidente dell'VIII Commissione, precisa che nel testo del comma 5 dell'articolo 2 del provvedimento d'urgenza in esame è indirettamente richiamato il termine del 4 agosto 2016 entro il quale deve essere realizzato il suddetto piano.

  Claudia MANNINO (M5S), ritira quindi il suo emendamento 2.24.

  Le Commissioni respingono l'emendamento Zaratti 2.90.

  Davide CRIPPA (M5S) illustra l'emendamento De Rosa 2.21 volto a sopprimere il primo periodo del comma 5 dell'articolo 2 del provvedimento d'urgenza in esame.

  Le Commissioni respingono l'emendamento De Rosa 2.21.

  Claudia MANNINO (M5S), illustra le finalità del suo emendamento 2.22 che si riferisce a tutte le altre prescrizioni da realizzare ai fini dell'attuazione del piano.

  Ermete REALACCI, presidente della VIII Commissione, ribadisce che nel testo del comma 5 dell'articolo 2 è indirettamente richiamato il termine del 4 agosto 2016 entro il quale deve essere realizzato il piano ambientale.

  Il Viceministro Claudio DE VINCENTI precisa che l'ultimo periodo del comma 5 dell'articolo 2, come modificato nel corso dell'esame al Senato, prevede che, con apposito decreto del Presidente del Consiglio dei ministri, è stabilito il termine ultimo per l'attuazione di tutte le altre prescrizioni, nel rispetto dei termini massimi già previsti dall'articolo 2, comma 3-ter, del decreto-legge n. 61.

  Claudia MANNINO (M5S), ritira quindi il suo emendamento 2.22.

  Alberto ZOLEZZI (M5S), illustra le finalità del suo emendamento 2.23.

Pag. 42

  Le Commissioni respinge l'emendamento Zolezzi 2.23.

  Ermete REALACCI, presidente della VIII Commissione, constata l'assenza dei presentatori dell'emendamento Segoni 2.98: si intende che vi abbiano rinunciato.

  Le Commissioni, con distinte votazioni, respingono gli emendamenti Zolezzi 2.25 e 2.28 e De Rosa 2.26.

  Davide CRIPPA (M5S) illustra le finalità dell'emendamento De Rosa 2.27.

  Le Commissioni respingono l'emendamento De Rosa 2.27.

  Claudia MANNINO (M5S), illustra le finalità del suo emendamento 2.29.

  Filiberto ZARATTI (SEL), condivide le finalità dell'emendamento Mannino 2.29.

  Le Commissioni, con distinte votazioni, respingono gli emendamenti Mannino 2.29 e 2.53.

  Davide CRIPPA (M5S) richiama il contenuto del suo emendamento 2.81.

  Le Commissioni, con distinte votazioni, respingono gli emendamenti Crippa 2.81 e Zaratti 2.93.

  Stefano ALLASIA (LNA), illustra le finalità del suo emendamento 2.97, lamentando la blindatura del decreto-legge in esame.

  Le Commissioni respingono l'emendamento Allasia 2.97.

  Stefano ALLASIA (LNA), illustra le finalità del suo emendamento 2.96.

  Le Commissioni, con distinte votazioni, respingono gli emendamenti Allasia 2.96, Zolezzi 2.30 e Mannino 2.31.

  Claudia MANNINO (M5S), richiama il contenuto dell'emendamento De Rosa 2.32.

  Le Commissioni respingono l'emendamento De Rosa 2.32.

  Stefano ALLASIA (LNA), illustra le finalità dell'emendamento Grimoldi 2.95.

  Le Commissioni, con distinte votazioni, respingono gli emendamenti Grimoldi 2.95, Zolezzi 2.33 e Mannino 2.34.

  Filiberto ZARATTI (SEL), richiama le ragioni per le quali ritiene opportuno sopprimere il comma 6 dell'articolo 2 del provvedimento d'urgenza in esame, come indicato nell'emendamento Pellegrino 2.99, sottolineando la gravità della disposizione in esso contenuta che introduce una presunzione di liceità delle condotte del commissario straordinario e dei funzionari da lui delegati, esentando pertanto tali soggetti da responsabilità penale. Rileva che tale norma deroga al principio di uguaglianza di tutti i cittadini di fronte alla legge.

  Davide CRIPPA (M5S) non comprende la ratio della disposizione contenuta nel comma 6 dell'articolo 2 che esonera da responsabilità penale il commissario straordinario e i funzionari da lui delegati giudicando assurdo che si introduca una presunzione di liceità delle condotte dei suddetti soggetti.

  Le Commissioni, con distinte votazioni, respingono gli identici emendamenti Pellegrino 2.99 e Zolezzi 2.35 e l'emendamento Pellegrino 2.104.

  Stefano ALLASIA (LNA), illustra le finalità del suo emendamento 2.102.

  Le Commissioni respingono l'emendamento Allasia 2.102.

  Claudia MANNINO (M5S), richiama il contenuto del suo emendamento 2.36.

Pag. 43

  Le Commissioni respingono l'emendamento Mannino 2.36.

  Alberto ZOLEZZI (M5S), richiama il contenuto del suo emendamento 2.37.

  Le Commissioni, con distinte votazioni, respingono gli identici emendamenti Zolezzi 2.37 e Segoni 2.103 e gli emendamenti Mannino 2.38 e Zolezzi 2.39.

  Claudia MANNINO (M5S), richiama il contenuto del suo emendamento 2.54.

  Le Commissioni respingono l'emendamento Mannino 2.54.

  Davide CRIPPA (M5S) auspica l'approvazione dell'emendamento Mannino 2.40, sottolineando la gravità della disposizione contenuta nel secondo periodo del comma 6 dell'articolo 2, in base alla quale le condotte poste in essere in attuazione del piano di cui al decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 14 marzo 2014 non possono dar luogo a responsabilità penale del commissario straordinario e dei soggetti da questo funzionalmente delegati. Invita ad una seria riflessione al riguardo, in quanto i lavoratori di ILVA S.p.A. hanno eguali diritti a quelli degli altri lavoratori.

  Il Viceministro Claudio DE VINCENTI precisa che in base al comma 6 dell'articolo 2 del provvedimento d'urgenza in esame il mancato rilievo in termini di responsabilità è connesso all'osservanza delle disposizioni contenute nel piano di cui al decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 14 marzo 2014.

  Alberto ZOLEZZI (M5S) auspica una maggior chiarezza riguardo alla disposizione citata dal Viceministro De Vincenti.

  Filiberto ZARATTI (SEL), nel sottolineare la delicatezza dell'argomento sollevato, auspica una spiegazione più argomentata sul contenuto del comma 6 dell'articolo 2, ribadendo che si tratta di una norma inaccettabile e di una pericolosa gravità.

  Davide CRIPPA (M5S), nel contestare quanto affermato dal Viceministro De Vincenti, ribadisce la gravità della disposizione di cui al comma 6 dell'articolo 2.

  Le Commissioni respingono l'emendamento Mannino 2.40.

  Claudia MANNINO (M5S), richiama il contenuto dell'emendamento Zolezzi 2.41.

  Le Commissioni, con distinte votazioni, respingono gli emendamenti Zolezzi 2.41, Mannino 2.42, Zolezzi 2.43, Mannino 2.44 e Zolezzi 2.45.

  Filiberto ZARATTI (SEL), nel richiamare il contenuto del suo emendamento 2.101 ribadisce che giudica inaccettabile la previsione relativa all'impunità del commissario straordinario.

  Le Commissioni respingono l'emendamento Zaratti 2.101.

  Claudia MANNINO (M5S), richiama il contenuto del suo emendamento 2.46.

  Le Commissioni respingono, con distinte votazioni, gli emendamenti Mannino 2.46 e Grillo 2.85.

  Serena PELLEGRINO (SEL) illustra l'emendamento Duranti 2.105 di cui è cofirmataria, ribadendo l'importanza di stanziare ulteriori risorse finanziarie per il potenziamento del settore pediatrico per la lotta alle malattie infantili nella provincia di Taranto e stigmatizza l'atteggiamento di chiusura da parte del Governo e della maggioranza su tematiche di tale rilevanza.

  Alberto ZOLEZZI (M5S) sottolinea come la complessità del provvedimento in esame emerga anche dal comma 6-bis dell'articolo 2 che prevede risorse finanziarie del tutto inadeguate per la lotta alle malattie infantili.

Pag. 44

  Le Commissioni respingono l'emendamento Duranti 2.105.

  Alberto ZOLEZZI (M5S) interviene a sostegno dell'emendamento Allasia 2.107 che prevede che il Ministro della salute riferisca alle competenti Commissioni parlamentari sullo stato di attuazione degli interventi per il potenziamento della prevenzione e della cura del settore della onco-ematologia pediatrica.

  Le Commissioni respingono l'emendamento Allasia 2.107.

  Ermete REALACCI, presidente della VIII Commissione, avverte che sono pervenuti tutti i pareri previsti. Avverte, infine, che la VI Commissione Finanze ha reso noto che non esprimerà il parere, mentre la V Commissione Bilancio esprimerà il parere sul provvedimento in esame direttamente all'Assemblea.

  Le Commissioni, con distinte votazioni, respingono gli emendamenti Duranti 2.106 e Zolezzi 2.1.

  Ermete REALACCI, presidente della VIII Commissione, constatata l'assenza del presentatore dell'emendamento Segoni 2.109; s'intende che vi abbia rinunciato.

  Alberto ZOLEZZI (M5S), intervenendo sull'emendamento Grillo 2.86, sottolinea l'opportunità che nel presente decreto-legge sia inserita una norma esplicita che preveda la realizzazione del reparto di onco-ematologia pediatrica a Taranto prevedendo altresì lo stanziamento delle risorse necessarie.

  Le Commissioni respingono l'emendamento Grillo 2.86.

  Davide CRIPPA (M5S), intervenendo sull'emendamento a prima firma Da Villa 2.110, sottolinea come sia da considerarsi del tutto inammissibile l'esclusione della responsabilità penale per bancarotta e bancarotta fraudolenta qualora le eventuali operazioni di finanziamento siano funzionali al risanamento ambientale ovvero alla continuazione dell'esercizio dell'attività di impresa. Tale esclusione di fatto mette a rischio la tutela delle imprese che si trovino a stipulare contratti con la società Ilva e che potrebbero all'improvviso essere dichiarati risolti. Ritiene, al contrario, che occorrano regole serie e chiare e che non si possano allentare le norme in materia di responsabilità penale.

  Le Commissioni, con distinte votazioni, respingono gli emendamenti Da Villa 2.110, Vallascas 2.111 e Caparini 2.116.

  Alberto ZOLEZZI (M5S) illustra le finalità dell'emendamento Vallascas 2.113 che estende anche alle micro e medie imprese le agevolazioni di natura fiscale e finanziarie previste per le imprese creditrici nei confronti dell'Ilva o che siano di interesse strategico nazionale.

  Le Commissioni, con distinte votazioni, respingono gli emendamenti Vallascas 2.113 e Crippa 2.67.

  Stefano ALLASIA (LNA) illustra le finalità dell'emendamento Caparini 2.117 che allarga i termini dei versamenti dei tributi erariali il cui pagamento viene sospeso dal comma 8-bis a favore delle imprese.

  Le Commissioni, con distinte votazioni, respingono gli emendamenti Caparini 2.117 e 2.118, Ricciatti 2.119, Vallascas 2.114 e 2.115, Zolezzi 2.47, Mannino 2.48 e Zolezzi 2.49.

  Alberto ZOLEZZI (M5S) illustra le finalità dell'emendamento Mannino 2.52, che prevede che il commissario straordinario dell'Ilva trasmetta al Governo e al Parlamento una relazione in merito all'attività di aggiudicazione dei lavori e alle opere realizzate.

  Le Commissioni, con distinte votazioni, respingono l'emendamento Mannino 2.52 e l'articolo aggiuntivo Crippa 2.02.

Pag. 45

  Enrico BORGHI (PD), relatore per l'VIII Commissione, esprime, anche a nome del relatore per la X Commissione, parere contrario su tutti gli emendamenti presentati all'articolo 2-bis.

  Il Viceministro Claudio DE VINCENTI esprime parere conforme a quello dei relatori.

  Le Commissioni, con distinte votazioni, respingono gli emendamenti Vallascas 2-bis.2 e Caparini 2-bis.1.

  Enrico BORGHI (PD), relatore per l'VIII Commissione, esprime, anche a nome del relatore per la X Commissione, parere contrario su tutti gli emendamenti presentati all'articolo 3.

  Il Viceministro Claudio DE VINCENTI esprime parere conforme a quello dei relatori.

  Davide CRIPPA (M5S) interviene sull'emendamento Lupo 3.12 illustrandone le finalità. Sottolinea in particolare l'importanza di prevedere il parere della Banca d'Italia per l'emissione delle obbligazioni da parte del commissario straordinario utilizzando le somme sequestrate. Raccomanda, infine, l'approvazione di tale proposta emendativa.

  Le Commissioni, con distinte votazioni, respingono gli emendamenti Lupo 3.12, Caparini 3.4, 3.5, 3.6, 3.2 e Grimoldi 3.1.

  Ermete REALACCI, presidente della VIII Commissione, constatata l'assenza del presentatore dell'emendamento Segoni 3.3; s'intende che vi abbia rinunciato.

  Davide CRIPPA (M5S) interviene sull'emendamento a sua prima firma 3.13, sottolineando come esso abbia la finalità di reintrodurre il parere dell'Avvocatura generale dello Stato e del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare per la realizzazione dell'operazione di liquidazione del vincolo contrattuale tra Ilva e Fintecna. Segnala come tali pareri fossero in realtà previsti nel testo originario presentato dal Governo. Entrando nel merito di quell'operazione di liquidazione manifesta forti perplessità circa la decisione di operare una sorta di sanatoria degli eventuali danni ambientali che vengono oggi quantificati in circa 150 milioni di euro. Si chiede se tale operazione non rappresenti una sorta di ulteriore buonuscita per la famiglia Riva, alla quale non potrà più essere chiesto alcun risarcimento per i danni ambientali causati dagli impianti dell'Ilva ex Laminati Piani.

  Il Viceministro Claudio DE VINCENTI precisa come nell'ambito dell'operazione di privatizzazione compiuta nel 1995 tra l'IRI e il gruppo Riva fosse già previsto ciò che ora è scritto nella norma del presente decreto-legge e che quindi non sarebbe possibile modificare ciò che è già previsto in capo alla responsabilità degli azionisti.

  Davide CRIPPA (M5S), in merito al chiarimento fornito dal Viceministro De Vincenti, si chiede per quale motivo sia oggi necessario ribadire tale previsione nel testo del decreto-legge e soprattutto per quale motivo occorra autorizzare specificatamente il commissario straordinario a sottoscrivere un nuovo atto convenzionale di liquidazione. Ribadisce, pertanto, tutte le perplessità già manifestate nel precedente intervento.

  Le Commissioni, con distinte votazioni, respingono gli emendamenti Crippa 3.13, Vallascas 3.15.

  Filiberto ZARATTI (SEL), intervenendo sull'emendamento a sua prima firma 3.8, ribadisce la necessità che sia assicurato adeguato personale ad Arpa Puglia per lo svolgimento delle sue attribuzioni di controllo sull'attuazione delle prescrizioni previste dall'AIA. Stigmatizza, pertanto, il silenzio del Governo e della maggioranza su tale delicata questione.

  Ermete REALACCI, presidente della VIII Commissione, ricorda come già nella seduta di ieri il Governo abbia concordato Pag. 46sulla necessità di intervenire in ordine alla questione del personale destinato all'Arpa Puglia e che quindi bisogna semplicemente trovare la modalità di intervento più opportuno.

  Le Commissioni respingono l'emendamento Zaratti 3.8.

  Stefano ALLASIA (LNA) interviene per illustrare le finalità dell'emendamento Grimoldi 3.9, rammaricandosi di non aver potuto illustrare gli emendamenti all'articolo 2-bis. Per quanto riguarda gli emendamenti presentati all'articolo 3, sottolinea come il suo gruppo abbia presentato davvero pochi emendamenti al fine di migliorare il decreto-legge in esame che, a suo giudizio, non rappresenta davvero una soluzione ai molteplici problemi lasciati irrisolti dai precedenti provvedimenti. Insiste per la votazione dell'emendamento in esame, chiedendo pertanto ai relatori e al Governo di modificare il proprio parere contrario.

  Alberto ZOLEZZI (M5S), intervenendo sull'emendamento Grimoldi 3.9, preannuncia il suo voto contrario ricordando la gravità della situazione dell'area ex Cemerad e l'urgenza della messa in sicurezza dei rifiuti radioattivi ivi presenti.

  Le Commissioni, con distinte votazioni, respingono gli emendamenti Grimoldi 3.9 e 3.10, Vallascas 3.14 e Lupo 3.11.

  Davide CRIPPA (M5S) interviene al fine di illustrare il contenuto dell'articolo aggiuntivo a sua prima firma 3.01 che rappresenta un intervento che prevede una visione alternativa e una politica di defiscalizzazione per le imprese che vogliano investire in interventi di bonifica e tutela ambientale, come succede in molti Paesi europei. Nel sottolineare come gli impianti degli stabilimenti Ilva a Taranto non siano più nelle condizioni di continuare ad assicurare una produzione di qualità e che quindi servono incentivi per sostenere l'intervento di nuove imprese ed attirare nuovi investitori, raccomanda, quindi, l'approvazione di tale proposta emendativa.

  Le Commissioni respingono l'articolo aggiuntivo Crippa 3.02

  Dario GINEFRA (PD), relatore per la X Commissione, tornando sulla questione posta dal collega Zaratti conferma quanto già dichiarato dal presidente Realacci circa la assoluta disponibilità del Governo ad intervenire in sede di collegato ambientale per assicurare adeguato personale all'Arpa Puglia che deve svolgere un adeguato controllo nella vasta area di Taranto.
  Esprime quindi, anche a nome del relatore per l'VIII Commissione, parere contrario su tutte le proposte emendative presentate all'articolo 4.

  Il Viceministro Claudio DE VINCENTI esprime parere conforme a quello dei relatori.

  Alberto ZOLEZZI (M5S) interviene sull'emendamento a sua prima firma 4.5, volto a sopprimere l'intero articolo 4 che prevede una serie di semplificazioni nelle modalità di costruzione e gestione delle discariche localizzate nell'area di Taranto nonché nelle modalità di gestione e smaltimento dei rifiuti del ciclo produttivo del suddetto stabilimento. Si tratta di rifiuti pericolosi e la previsione di tali semplificazioni e deroghe non rappresenta certamente il modo più corretto di fare interventi di bonifica ambientale.

  Filiberto ZARATTI (SEL), intervenendo sull'emendamento Pellegrino 4.11 soppressivo dell'articolo 4, sottolinea come esso preveda semplificazioni e deroghe inaccettabili che se viste in connessione con la logica della non punibilità dei commissari straordinari rendono davvero preoccupanti le norme contenute nel decreto-legge in esame.

  Le Commissioni respingono gli identici emendamenti Zolezzi 4.5 e Pellegrino 4.11.

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  Ettore Guglielmo EPIFANI, presidente della X Commissione, propone che, essendo giunti quasi alle ore 18, orario di inizio della seduta dell'Aula, siano interrotti i lavori che verranno ripresi al termine della seduta dell'Assemblea. Avverte che, in ogni caso, alla ripresa i gruppi dovranno collaborare per garantire la votazione del mandato al relatore entro un ragionevole lasso di tempo che potrebbe essere individuato in circa un'ora di seduta.

  Davide CRIPPA (M5S) non concorda con la proposta formulata dalla presidenza e sul fatto che si debba porre un limite di durata alla seduta prevista al termine dei lavori dell'Aula. Al contrario, ritiene che sarebbe più ragionevole continuare la seduta in corso e terminare l'esame degli emendamenti. Ricorda che la seduta delle Commissioni è l'unico momento offerto alle opposizioni per entrare nel merito di alcune questioni assai delicate affrontate nel decreto-legge sul quale il Governo è già pronto a porre la questione di fiducia. Ribadisce il fatto che la ristrettezza dei tempi da dedicare al provvedimento in esame è dovuta alla forzatura compiuta dal Governo e dalla maggioranza riguardo al dibattito sulle riforme costituzionali.

  Gianluca BENAMATI (PD), nel ritenere condivisibile la proposta formulata dal presidente Epifani, sottolinea come nella seduta di oggi vi sia stata la possibilità di approfondire alcune tematiche rilevanti e che a questo punto si tratta di rispettare la tempistica già prevista dall'Ufficio di presidenza e consentire il passaggio del provvedimento all'esame dell'Assemblea.

  Stefano ALLASIA (LNA), nel concordare con l'intervento svolto dal collega Crippa, esprime il suo dissenso sulla proposta formulata dalla presidenza di prevedere termini stringenti entro i quali votare il mandato al relatore. Ritiene che le opposizioni devono poter esprimere le loro posizioni nei tempi che ritengono legittimi e ricorda che molte Commissioni spesso si trovano a svolgere anche sedute notturne. Ribadisce quindi l'opportunità che le Commissioni possano serenamente concludere la discussione di tutti gli emendamenti presentati.

  Filiberto ZARATTI (SEL) ritiene che la proposta formulata dalla presidenza sia in realtà una proposta a metà strada che quindi non condivide e che non rappresenta un reale compromesso; riterrebbe preferibile dunque una scelta più chiara.

  Ermete REALACCI, presidente della VIII Commissione, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame alla seduta prevista al termine dei lavori dell'Assemblea, così come proposto dal presidente Epifani.

  La seduta sospesa alle 18, è ripresa alle 22.15.

  Le Commissioni, con distinte votazioni respingono gli emendamenti Mannino 4.6, Zolezzi 4.7, Mannino 4.8, Zolezzi 4.9, Mannino 4.10, Zolezzi 4.1 e 4.2.

  Davide CRIPPA (M5S), nel richiamare il contenuto del comma 2-ter dell'articolo 4 del decreto-legge in esame, lamenta che l'accertamento dell'assenza di rischi di contaminazione per la falda e per la salute sia effettuato dall'ISPRA nel termine di 12 mesi dall'avvenuto recupero dei rifiuti della produzione dell'impianto ILVA di Taranto; sembra inoltre che la disposizione consenta un utilizzo e recupero dei medesimi rifiuti diverso da quello previsto per gli altri rifiuti. Chiede al rappresentante del Governo chiarimenti al riguardo.

  Piergiorgio CARRESCIA (PD), chiarisce al collega Crippa che la classificazione dei rifiuti è la medesima per tutti e non si pone quindi il problema di un trattamento diverso dei rifiuti ferrosi dell'ILVA.

  Davide CRIPPA (M5S), non ritiene del tutto fondate le valutazioni del collega Pag. 48Carrescia e chiede quindi ulteriori chiarimenti.

  Alberto ZOLEZZI (M5S), concorda con il collega Crippa sulla necessità di ulteriori chiarimenti.

  Le Commissioni respingono l'emendamento Zolezzi 4.3.

  Enrico BORGHI, relatore per l'VIII Commissione, esprime parere contrario sull'emendamento Allasia 4-bis.1.

  Il viceministro Claudio DE VINCENTI concorda.

  Stefano ALLASIA (LNA), illustra il suo emendamento 4-bis.1.

  Le Commissioni respingono l'emendamento Allasia 4-bis.1.

  Enrico BORGHI, relatore per l'VIII Commissione, esprime parere contrario sugli emendamenti riferiti all'articolo 5 del decreto-legge in esame.

  Il viceministro Claudio DE VINCENTI concorda.

  Le Commissioni, con distinte votazioni, respingono gli emendamenti Allasia 5.2, Grimoldi 5.1, Duranti 5.3, Ricciatti 5.4 e Duranti 5.5.

  Enrico BORGHI, relatore per l'VIII Commissione, esprime parere contrario sugli emendamenti riferiti all'articolo 6 del decreto-legge in esame.

  Il viceministro Claudio DE VINCENTI concorda.

  Alberto ZOLEZZI (M5S) illustra le finalità del suo emendamento 6.1.

  Le Commissioni, con distinte votazioni, respingono gli emendamenti Zolezzi 6.1, Zaratti 6.12, Mannino 6.3 e Zolezzi 6.4.

  Alberto ZOLEZZI (M5S) illustra le finalità del suo emendamento 6.2.

  Le Commissioni respingono l'emendamento 6.2.

  Alberto ZOLEZZI (M5S) illustra le finalità dell'emendamento Mannino 6.5.

  Le Commissioni, con distinte votazioni, respingono gli emendamenti Mannino 6.5 e Duranti 6.11.

  Alberto ZOLEZZI (M5S) illustra le finalità del suo emendamento 6.6.

  Le Commissioni, con distinte votazioni, respingono gli emendamenti Zolezzi 6.6 e Mannino 6.7.

  Alberto ZOLEZZI (M5S) illustra le finalità del suo emendamento 6.8.

  Le Commissioni, con distinte votazioni, respingono gli emendamenti Zolezzi 6.8 e Mannino 6.9.

  Alberto ZOLEZZI (M5S) illustra le finalità del suo emendamento 6.10.

  Le Commissioni, con distinte votazioni, respingono gli emendamenti Zolezzi 6.10, Ricciatti 6.15 e l'articolo aggiuntivo Crippa 6.01.

  Alberto ZOLEZZI (M5S) illustra le finalità del suo articolo aggiuntivo 6.03, richiamando l'importanza della questione in esso affrontata, ovvero la deroga alle facoltà assunzionali previste dalla legislazione vigente per l'ARPA Puglia, per consentire un'efficace azione di contrasto del degrado ambientale e delle criticità sanitarie.

  Ermete REALACCI, presidente dell'VIII Commissione, concorda sulla necessità di intervenire tempestivamente sulla questione richiamata dall'onorevole Zolezzi, auspicando che il Governo accolga un eventuale ordine del giorno in materia.

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  Il viceministro Claudio DE VINCENTI manifesta la disponibilità del Governo in merito alla questione sollevata dall'onorevole Zolezzi.

  Enrico BORGHI, relatore per l'VIII Commissione, richiama le considerazioni già espresse dal relatore per la X Commissione, onorevole Ginefra, al riguardo.

  Le Commissioni, con distinte votazioni, respingono gli articoli aggiuntivi Zolezzi 6.03 e Lupo 6.04.

  Enrico BORGHI (PD), relatore per l'VIII Commissione, anche a nome del relatore della X Commissione, esprime parere contrario su tutte le proposte emendative presentate all'articolo 7.

  Il Viceministro Claudio De Vincenti esprime parere conforme a quello dal relatore.

  Alberto ZOLEZZI (M5S) intervenendo sull'emendamento Mannino 7.1 soppressivo dell'articolo 7 esprime perplessità sulla portata dell'articolo 7 che prevede l'estensione dei poteri del commissario straordinario a tutti gli interventi infrastrutturali relativi all'ampliamento del porto.

  Stefano ALLASIA (LNA) intervenendo sul proprio emendamento 7.2 ne illustra le finalità raccomandandone l'approvazione.

  Le Commissioni respingono gli identici emendamenti Mannino 7.1 e Allasia 7.2, nonché l'emendamento Grimoldi 7.3.

  Alberto ZOLEZZI (M5S) intervenendo sull'emendamento Vallascas 7.5 ne illustra le finalità sottolineando l'importanza che gli enti locali, regionali e i ministeri e gli altri enti coinvolti debbano rendere tutti i pareri, nulla osta e atti di assenso entro 30 giorni dalla richiesta del commissario straordinario.

  Le Commissioni, con distinte votazioni, respingono gli emendamenti Vallascas 7.5, Allasia 7.6, Grimoldi 7.7, Vallascas 7.8 e Grimoldi 7.9.

  Enrico BORGHI (PD), relatore per l'VIII Commissione, anche a nome del relatore della X Commissione esprime parere contrario su tutte le proposte emendative presentate all'articolo 8.

  Il Viceministro Claudio De Vincenti esprime parere conforme a quello espresso dal relatore.

  Stefano ALLASIA (LNA) intervenendo sull'emendamento a sua prima firma 8.6 soppressivo dell'articolo 8 sottolinea come il contenuto di tale articolo sia davvero difficile da comprendere laddove prevede un generico piano di interventi per il recupero, la riqualificazione e la valorizzazione della città «vecchia» di Taranto. Senza nulla togliere all'importanza di tali progetti di recuperi ritiene che tali misure non abbiano molto a che fare con il contenuto del provvedimento.

  Le Commissioni, respingono l'emendamento Allasia 8.6.

  Alberto ZOLEZZI (M5S) intervenendo sull'emendamento a sua prima firma 8.1, sottolinea come appare certamente poco chiara la portata delle disposizioni dell'articolo 8 ed in particolare il significato da attribuire alla prevista valorizzazione degli immobili di proprietà pubblica.

  Davide CRIPPA (M5S) intervenendo in generale sull'articolo 8 sottolinea come si tratti di un insieme di disposizioni e di interventi per la città di Taranto difficilmente compatibili con la situazione di profondo degrado ambientale di tutta l'area adiacente agli stabilimenti ILVA.

  Le Commissioni, con distinte votazioni, respingono gli emendamenti, Zolezzi 8.1 e Mannino 8.2.

  Alberto ZOLEZZI (M5S) intervenendo sull'emendamento a sua prima firma 8.3 ne illustra le finalità sottolineando in particolare Pag. 50che esso prevede che tutti gli enti e le amministrazioni coinvolte debbano rendere le intese, i pareri ed ogni altro atto di assenso entro 30 giorni dalla richiesta formulata dal comune di Taranto; ciò al fine di valutare la performance individuale delle amministrazioni e la responsabilità disciplinare e amministrativo-contabile dei dirigenti.

  Le Commissioni, con distinte votazioni, respingono gli emendamenti, Zolezzi 8.3, Grimoldi 8.8, Pellegrino 8.7, Allasia 8.9.

  Alberto ZOLEZZI (M5S) interviene sull'emendamento Mannino 8.4 che include la materia sanitaria e ambientale tra le competenze regionali che vengono salvaguardate dal meccanismo di silenzio-assenso previsto dalle norme in esame.

  Le Commissioni, con distinte votazioni, respingono gli emendamenti Mannino 8.4, Grimoldi 8.12, Allasia 8.13 e 8.14, Duranti 8.15 e 8.16, Grimoldi 8.17, Allasia 8.19, Grimoldi 8.18 e Ricciatti 8.20.

  Alberto ZOLEZZI (M5S) interviene sull'emendamento a sua prima firma 8.5 che prevede la deroga per ARPA Puglia al fine di effettuare nuove assunzioni per lo svolgimento di nuove attività di ispezione e accertamento di sua competenza.

  Le Commissioni, con distinte votazioni, respingono l'emendamento Zolezzi 8.5.

  Davide CRIPPA (M5S), chiede alla Presidenza perché non risulti agli atti tra le altre proposte emendative un subemendamento a sua firma presentato nella mattinata.

  Ermete REALACCI, presidente dell'VIII Commissione, senza affrontare il tema generale dell'applicabilità della disciplina di cui all'articolo 86, comma 4, del regolamento all'esame in sede referente, che necessita di un accurato approfondimento, osserva che il subemendamento sarebbe stato comunque irricevibile poiché presentato fuori dai termini indicati dalla citata disposizione.

  Le Commissioni conferiscono quindi il mandato ai relatori a riferire favorevolmente in Aula sul provvedimento in esame; deliberano altresì di riferire oralmente.

  Ermete REALACCI, presidente dell'VIII Commissione, informa che hanno manifestato l'intenzione di svolgere le funzioni di relatori per la minoranza i deputati Davide Crippa e Stefano Allasia.

  La seduta termina alle 23.10.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

  Martedì 24 febbraio 2015.

  L'ufficio di presidenza si è svolto dalle 11.10 alle 11.35.

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