CAMERA DEI DEPUTATI
Martedì 3 febbraio 2015
380.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Cultura, scienza e istruzione (VII)
COMUNICATO
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SEDE REFERENTE

  Martedì 3 febbraio 2015. — Presidenza del vicepresidente Flavia PICCOLI NARDELLI. – Interviene il sottosegretario di Stato per l'istruzione, l'università e la ricerca, Gabriele Toccafondi.

  La seduta comincia alle 14.15.

Interventi per il sostegno della formazione e della ricerca nelle scienze geologiche.
C. 1533 Mariani.

(Seguito dell'esame e rinvio – Adozione del nuovo testo base).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato nella seduta del 15 ottobre 2014.

  Flavia PICCOLI NARDELLI, presidente, avverte che è stato richiesto che la pubblicità dei lavori della odierna seduta della Commissione sia assicurata anche attraverso l'attivazione dell'impianto audiovisivo a circuito chiuso. Non essendovi obiezioni, ne dispone l'attivazione.

  Manuela GHIZZONI (PD), relatore, illustra il nuovo testo, condiviso dai gruppi, della proposta di legge in esame elaborato dal Comitato ristretto, che sottopone all'attenzione della Commissione (vedi allegato). Ricorda quindi che l'articolo 1 del nuovo testo attribuisce premi e buoni di studio al fine di incentivare le iscrizioni ai corsi di studio universitari nel campo delle scienze geologiche; l'articolo 2 riserva al finanziamento dell'acquisto da parte delle Pag. 41università di strumentazione tecnica per l'attività di ricerca finalizzata alla previsione e prevenzione dei rischi geologici, reperendo la necessaria copertura finanziaria a valere sul fondo speciale di parte corrente relativo al Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare; l'articolo 3, infine, contiene disposizioni in materia di organizzazione degli atenei e, in particolare, prevede, al comma 1, che si prescinda dagli attuali limiti numerici stabiliti per i dipartimenti universitari qualora ad un dipartimento afferisca almeno l'80 per cento dei professori e ricercatori dell'ateneo appartenenti alla medesima area disciplinare, comunque in numero non inferiore a venti. Propone, quindi, che la Commissione adotti il predetto nuovo testo, elaborato dal Comitato ristretto, come testo base per il prosieguo dell'esame del provvedimento in sede referente.

  Il sottosegretario Gabriele TOCCAFONDI, dopo aver ricordato che il testo sottoposto oggi all'attenzione della Commissione è il frutto di un lungo lavoro svolto in sede di Comitato ristretto, sottolinea che il Governo è consapevole che la recente riforma universitaria ha comportato un ridimensionamento del numero dei dipartimenti di scienze della terra e, quindi, anche la compressione dei relativi spazi di ricerca, condividendo lo spirito del provvedimento in esame. Si riserva, quindi, una più compiuta valutazione al termine dell'attività di istruttoria che il Ministero sta svolgendo sullo stesso, che potrebbe portare alla presentazione di emendamenti al testo.

  Samuele SEGONI (Misto), dopo aver ringraziato la relatrice per il lavoro svolto in sede di Comitato ristretto, apprezza il testo risultante da tale lavoro, che considera non una mediazione, ma un'ottimizzazione dell'attività svolta in sede parlamentare. Sottolinea, infine, l'importanza dell'attività di ricerca finalizzata alla prevenzione dei rischi geologici.

  La Commissione delibera quindi di adottare il nuovo testo della proposta di legge in esame, elaborato dal Comitato ristretto, come testo base per l'esame in sede referente (vedi allegato).

  Flavia PICCOLI NARDELLI, presidente, riservandosi di fissare in seguito il termine per la presentazione di eventuali emendamenti al predetto testo, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 14.25.

RISOLUZIONI

  Martedì 3 febbraio 2015. — Presidenza del vicepresidente Flavia PICCOLI NARDELLI. – Intervengono il sottosegretario di Stato per l'istruzione, l'università e la ricerca, Gabriele Toccafondi e il sottosegretario di Stato per i beni e le attività culturali e il turismo, Francesca Barracciu.

  La seduta comincia alle 14.25.

Sull'ordine dei lavori.

  Flavia PICCOLI NARDELLI, presidente, avverte che, a seguito di una comunicazione pervenuta da parte del rappresentante del Governo, si è convenuto che il seguito della discussione sulla risoluzione 7-00559 Ghizzoni abbia luogo al termine dell'ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, che si svolgerà dopo la conclusione dell'esame delle restanti risoluzioni previste all'ordine del giorno.

7-00385 Marzana: Sull'inserimento di autori meridionali nei programmi di letteratura delle scuole italiane.
(Seguito della discussione e rinvio).

  La Commissione prosegue la discussione della risoluzione in titolo, rinviata nella seduta del 21 gennaio 2015.

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  Irene MANZI (PD) paventa la possibilità che la presente risoluzione sia l'occasione per dar luogo a rivendicazioni localistiche, che non inquadrino in un ambito nazionale la questione meridionale, in quanto ciò potrebbe dar luogo ad altrettante rivendicazioni provenienti da altri ambiti territoriali. Ritiene comunque opportuno affrontare la questione sottesa alla presente risoluzione in un quadro più ampio, che ricomprenda tutti i programmi scolastici, che potrebbe essere rappresentato dalla discussione del piano della «Buona scuola», oggetto della risoluzione 7-00580 Santerini, il cui esame inizierà nella seduta odierna.

  Maria MARZANA (M5S) sottolinea che la risoluzione in esame non contiene rivendicazioni localistiche, in quanto gli autori meridionali indicati nella risoluzione in discussione, esclusi dalle Indicazioni nazionali, hanno una valenza estesa a tutto il territorio italiano e non prettamente locale. Dopo aver ribadito che non è sua intenzione entrare nel merito degli aspetti didattici, lasciati all'autonomia degli insegnanti e dei programmi formativi di ciascuna istituzione scolastica, ribadisce la necessità di apportare alcune modifiche alle predette Indicazioni, senza estendere eccessivamente l'oggetto delle modifiche.

  Gianluca VACCA (M5S) chiede all'onorevole Manzi di specificare se lei ritiene che la risoluzione in oggetto debba essere ritirata dai presentatori oppure modificata e, in tal caso, in quale senso. Dopo aver sottolineato che considera un'operazione politico-ideologica l'esclusione dalle Indicazioni nazionali degli autori meridionali indicati nella risoluzione in esame, ritiene comunque improprio inserire la discussione oggetto della presente risoluzione nell'ambito della citata risoluzione 7-00580 Santerini concernente il piano della «Buona scuola».

  Maria Grazia ROCCHI (PD) chiarisce preliminarmente che le Indicazioni nazionali non devono tornare a rappresentare i vecchi programmi ministeriali, in quanto esse hanno il compito di veicolare le conoscenze verso l'acquisizione delle necessarie competenze. Ricorda, poi, che già oggi i docenti possono prescindere da quelli che sono i contenuti delle Indicazioni nazionale per sviluppare i propri percorsi formativi all'interno di una cornice nazionale dei saperi, che superi la parcellizzazione degli stessi.

  Francesco D'UVA (M5S) ribadisce che la risoluzione in esame intende correggere gli esiti della riforma del Ministro Gelmini, che ha escluso alcuni autorevoli scrittori meridionali dalle Indicazioni nazionali.

  Gianluca VACCA (M5S) osserva che risulta evidente che autori quali Salvatore Quasimodo e Matilde Serao, richiamati, insieme ad altri, nella risoluzione in oggetto, costituiscono patrimonio nazionale e non esclusivamente locale.

  Il sottosegretario Gabriele TOCCAFONDI, dopo aver ribadito quanto da lui già affermato nella seduta del 21 gennaio, sottolinea che le Indicazioni nazionali hanno valore indicativo e non prescrittivo e che la discussione della presente risoluzione non si deve trasformare in una sorta di rivendicazione localistica. Conferma, quindi, che il suo Ministero sta valutando l'opportunità di rivedere il regolamento recante le Indicazioni nazionali riguardanti gli obiettivi specifici di apprendimento concernenti le attività e gli insegnamenti compresi nei piani degli studi dei licei, al fine di compilare linee di indirizzo che richiamino l'opportunità di sottoporre agli alunni testi rappresentativi di tipologie letterarie diverse e di un ampio numero di autori, esemplificativi della ricchezza della tradizione letteraria italiana, colta anche nelle sue declinazioni regionali. Auspica, quindi, che si possa pervenire alla predisposizione di una risoluzione ampiamente condivisa.

  Flavia PICCOLI NARDELLI, presidente, confidando nella capacità dell'onorevole Marzana di sintetizzare le istanze rappresentate nel corso del dibattito sulla presente Pag. 43risoluzione, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia quindi il seguito della discussione ad altra seduta.

7-00580 Santerini: Sulle modalità di attuazione del piano «La Buona Scuola».
(Discussione e rinvio).

  La Commissione inizia la discussione della risoluzione in titolo.

  Milena SANTERINI (PI-CD) illustra la risoluzione in oggetto. Ricorda, in particolare, che la stessa impegna il Governo: ad utilizzare al meglio i 148 mila docenti da stabilizzare, dopo aver proceduto alla copertura dei posti vacanti e disponibili, disponendo che il nuovo organico non sia aggiuntivo bensì costituisca a tutti effetti espansione dell'organico e, per questo, sia stabile e fisso correlato all'attuazione dell'offerta formativa delle istituzioni scolastiche o loro reti; ad operare per una complessiva revisione delle attuali classi di concorso finalizzata, in particolare, a garantire un ottimale utilizzo delle competenze professionali dell'organico superando le attuali rigidità; a considerare la stabilizzazione come una misura necessaria, ma non sufficiente, per una strategia volta a dotare le scuole di risorse professionali competenti e motivate e a potenziare gli interventi di sviluppo professionale; ad assicurare che prioritariamente l'organico funzionale delle scuole consenta, oltre alla piena copertura delle supplenze, l'attuazione degli obiettivi di prevenzione e contrasto della dispersione scolastica e dell'integrazione, attraverso progetti stabili almeno di durata biennale; ad assegnare alle aree a elevata complessità, da ridefinire ciclicamente tenendo anche conto dei risultati di apprendimento quali risultano dalle prove standardizzate INVALSI, una quota parte delle complessive risorse destinate all'organico funzionale d'istituto; a considerare gli effettivi bisogni rappresentati dalle scuole in relazione agli obiettivi da raggiungere individuati nel piano dell'offerta formativa, prevedendo che, all'interno della provincia di riferimento, si realizzi il più possibile una corrispondenza tra le competenze professionali dei docenti e le specifiche esigenze formative delle scuole, consentendo a queste di esprimere gradimenti in ordine alle competenze stesse; a modificare i tempi delle procedure preparatorie dell'anno scolastico nella gestione del personale docente; a sostenere in particolare, nella distribuzione delle risorse, il segmento dell'istruzione tecnica e dell'istruzione e formazione professionale; a formare e qualificare i docenti assunti nelle competenze richieste dalla qualità dell'insegnamento, in particolare nella lingua straniera e nell'informatica, nonché nei compiti di prevenzione del disagio, rinnovamento delle metodologie didattiche, orientamento, sviluppo delle competenze, integrazione interculturale e interventi tempestivi per affrontare le difficoltà di apprendimento, anche attraverso l'utilizzo sistematico dei Dipartimenti e delle Facoltà universitarie; ad accompagnare la formazione in ingresso del personale docente immesso in ruolo con una decisa innovazione dell'anno di prova, nel corso del quale accertare il possesso delle competenze di base dei docenti assunti, rilevandone crediti e debiti formativi in base ai quali prevedere la formazione ed eventuali possibilità di rinvio o recessione del contratto; ed a rivedere altresì la composizione del Comitato di valutazione prevedendo, oltre al dirigente e ai docenti, anche figure esterne (quali docenti universitari e/o dirigenti tecnici); a prevedere di affrontare, nell'ambito di tale riorganizzazione dell'organico scolastico, la revisione dell'insegnamento di Cittadinanza e Costituzione; a riferire ai competenti organi parlamentari decorso un anno sullo stato e sull'esito della predetta stabilizzazione.

  Antonio PALMIERI (FI-PdL), intervenendo sull'ordine dei lavori, chiede quale sarà l’iter di discussione della presente risoluzione.

  Maria COSCIA (PD), con riferimento a quanto testé richiesto dal collega Palmieri, rileva che in sede di ufficio di presidenza potranno essere assunte le opportune determinazioni Pag. 44in merito. Entrando nel merito della risoluzione testé illustrata dalla collega Santerini, ritiene opportuno impegnare il MIUR affinché garantisca un'organizzazione flessibile e non rigida dell'organico, che deve essere funzionale, pluriennale e in grado di garantire l'insegnamento nelle fondamentali discipline nelle scuole di ogni ordine e grado. Manifesta poi perplessità sul riferimento all'INVALSI contenuto nella risoluzione in oggetto, nonché sull'ambito territoriale – non esclusivamente provinciale – all'interno del quale si deve realizzare una corrispondenza tra le competenze professionali dei docenti e le specifiche esigenze formative delle scuole. Sottolinea, infine, l'importanza che può assumere l'approvazione di un testo condiviso su un argomento tanto importante come quello oggi in discussione.

  Antonio PALMIERI (FI-PdL), dopo aver ringraziato le colleghe Santerini e Rocchi, rileva che sarebbe opportuno inserire il riferimento alle scuole paritarie all'interno della risoluzione che la Commissione si sta accingendo a predisporre.

  Luigi GALLO (M5S), dopo aver ricordato i tagli che sono stati effettuati nel settore dell'istruzione, ritiene che potrebbe essere riduttivo limitare il dibattito che deve essere svolto sull'interno piano della «Buona scuola» agli impegni contenuti nella risoluzione in esame. Si riserva, quindi, di presentare un'apposita risoluzione sul complessivo tema dell'istruzione, la quale potrà anche affrontare l'argomento citato delle scuole paritarie.

  Il sottosegretario Gabriele TOCCAFONDI si riserva di intervenire nel prosieguo della discussione sulla risoluzione in oggetto.

  Flavia PICCOLI NARDELLI, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia quindi il seguito della discussione ad altra seduta.

  La seduta, sospesa alle 15.10, è ripresa alle 15.20.

7-00559 Ghizzoni: Sul settantesimo anniversario della Resistenza e della Guerra di liberazione.
(Seguito della discussione e rinvio).

  La Commissione prosegue la discussione della risoluzione in titolo, rinviata nella seduta del 20 gennaio 2015.

  Laura COCCIA (PD) ricorda come anche nel discorso odierno di insediamento del Presidente della Repubblica si sia ricordato l'altissimo valore della Resistenza, quale momento fondante della nostra Repubblica. Sottolinea poi l'importanza delle memorie orali, che vanno preservate in ogni modo.

  Umberto D'OTTAVIO (PD) auspica una pronta approvazione della risoluzione in oggetto. Ritiene, inoltre, che gli artefici della Resistenza e della Guerra di liberazione – che sono stati quantificati dal Ministero della difesa in circa 10.000 persone – andrebbero onorati, anche con l'attribuzione di un qualche riconoscimento ufficiale, essendo, tra l'altro, in una fase molto avanzata della loro vita. Dopo aver ricordato il ruolo delle donne durante gli eventi resistenziali, osserva che la salvaguardia dei luoghi che sono stati il teatro di battaglie, stragi ed eccidi durante il periodo qui considerato è attualmente a carico delle comunità locali, essendo invece opportuno che anche il MIBACT si faccia carico di preservare tali luoghi della memoria.

  Antonio PALMIERI (FI-PdL) ribadisce la sua richiesta, espressa nella precedente seduta, di conoscere l'orientamento del Governo sul tema oggi in discussione.

  Luigi GALLO (M5S) ricorda come sulla Resistenza e sulla Guerra di liberazione sono possibili facili revisionismi che possono alterare sia la storia che la memoria di quei fatti. Rileva, in particolare, che si potrebbe evidenziare una sorta di continuità tra il periodo monarchico-fascista e lo Stato repubblicano, dovendosi addentrare la ricerca storica e memorialistica Pag. 45oltre il periodo 1943-1945, facendo, in particolare, luce sull'amnistia concessa dal Ministro della giustizia Togliatti nel 1946 e sulla mancata epurazione nel periodo immediatamente successivo alla fine del secondo conflitto mondiale.

  Laura COCCIA (PD) osserva che è necessario delimitare un periodo storico per evitare che, ad esempio, per poter inquadrare, da un punto di vista storico e memorialistico, il periodo della Resistenza e della Guerra di liberazione, si debba retrocedere sino all'avvento del fascismo, con le correlate morti di Giorgio Amendola, Giacomo Matteotti, Piero Gobetti e Giuseppe Di Vagno, e, di converso, si consideri anche l'attentato a Togliatti avvenuto nel 1948.

  Il sottosegretario Francesca BARRACCIU, rispondendo alle sollecitazioni pervenute dalla Commissione, ricorda che con la risoluzione presentata dall'onorevole Ghizzoni e da altri deputati si intende porre l'attenzione del Governo su iniziative che promuovano gli studi e le ricerche sull'esperienza storica della opposizione al fascismo, della Resistenza e della Liberazione e su altre iniziative che consentano di far riflettere le nuove generazioni su quanto la corretta conoscenza di quel recente passato, possa favorire la gestione dei conflitti attraverso il confronto e la promozione di percorsi di dialogo e di pace.
  Premette, quindi, che in qualità di rappresentante del Governo si fa portatrice, in questa sede, anche dei contributi forniti da altre amministrazioni – Presidenza del Consiglio e Ministero della Difesa – con le quali sente di poter esprimere piena condivisione sul piano dei contenuti e delle finalità proposte. Rammenta quindi che la legge di stabilità 2014, all'articolo 1, comma 272, aveva istituito presso la Presidenza del Consiglio dei ministri un fondo pari a 1.500.000 euro, rispettivamente per gli anni 2014 e 2015, destinato a finanziare «le iniziative promosse dalla Confederazione italiana fra le associazioni combattentistiche e partigiane». Osserva, poi, che con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri del 13 novembre 2014 è stato previsto che una quota del fondo predetto, per un importo pari a un milione di euro, sia destinata all'organizzazione di iniziative per la giornata nazionale del 25 aprile.
  Rileva, poi, che, proprio a tale proposito, la Struttura di missione per gli anniversari di interesse nazionale, istituita presso il Segretariato generale della Presidenza del Consiglio dei ministri, ha espresso, dal canto suo, un parere favorevole rispetto alle finalità ed alle considerazioni indicate nelle premesse della risoluzione in esame ed ha ritenuto accoglibili gli impegni previsti per il Governo, compatibilmente con le effettive disponibilità di bilancio. Precisa che, in effetti, per garantire correttezza e trasparenza nell'azione amministrativa, le risorse finanziarie che il Parlamento ha stanziato con il predetto articolo 1, comma 272, della legge di stabilità 27 dicembre 2013, n. 147, sono state in gran parte impegnate mediante l'emanazione – da parte della stessa Struttura di missione – di un avviso pubblico per la celebrazione di iniziative in occasione del 70o Anniversario della Resistenza e della Guerra di liberazione.
  Al riguardo, evidenzia che la selezione delle iniziative è in corso di espletamento e si ritiene che possa essere conclusa in tempi rapidissimi. Peraltro, osserva che le finalità, le caratteristiche e i criteri di valutazione delle iniziative che saranno oggetto di contributo pubblico, risultano coerenti con gli impegni di impulso e sostegno richiesti al Governo dalla risoluzione presentata dall'onorevole Ghizzoni. Ricorda poi che l'amministrazione della Difesa, parimenti coinvolta nell'attuazione degli impegni richiesti al Governo, ha evidenziato i seguenti punti di specifico e sicuro interesse istituzionale: la proposta di promuovere a livello nazionale studi e ricerche sull'esperienza storica dell'opposizione al fascismo, iniziative, peraltro, già poste in essere per alcune delle tematiche richiamate nella risoluzione, come nel caso degli Internati Militari Italiani; la realizzazione di un catalogo digitalizzato Pag. 46delle stragi nazifasciste e di un Centro nazionale di Documentazione e informazione multimediale. Precisa che per la medesima amministrazione della difesa esso potrebbe costituire, tra l'altro, un ottimo veicolo di comunicazione per diffondere una migliore conoscenza di quanto svolto dalle Forze armate anche nel periodo della Resistenza e della Guerra di Liberazione. Aggiunge che il dicastero della Difesa, con la concessione di patrocini o, laddove possibile, con apporti più specifici, ha già collaborato con le associazioni combattentistiche e con gli enti locali competenti per la ricostruzione storica sia delle stragi nazifasciste che di altri episodi riferibili alle tematiche in questione. Aggiunge inoltre, per quanto concerne il conferimento di «un attestato» a quanti hanno partecipato alla Resistenza e alla Guerra di Liberazione, che la medesima amministrazione della Difesa si è già attivata e, a tal fine, sono state interessate tutte le associazioni combattentistiche di riferimento.
  Rileva, poi, che il Ministero della Difesa ha precisato che gli impegni richiesti al Governo prefigurano obiettivi di significativa ambizione che, tenuto conto anche dei contestuali impegni avviati per il Centenario della Grande Guerra, comportano la conseguente valutazione di risorse umane e finanziarie che, necessariamente, dovranno essere considerate e assegnate per una più rispondente realizzazione progettuale. Aggiunge che l'amministrazione della Difesa assicura comunque la piena disponibilità a consultare gli archivi militari delle Forze armate, nel rispetto della normativa vigente, per eventuali ricerche. Evidenzia inoltre l'interesse delle Forze armate verso le istanze avanzate, dato il considerevole apporto di militari e di reparti militari italiani fornito sia alla Resistenza, sia alla Guerra di Liberazione. In proposito, rileva anche la notevole quantità di studi e pubblicazioni già prodotti dalle Forze armate sulle tematiche esposte nell'atto di indirizzo. Precisa poi che il Ministero della Difesa ribadisce che gli impegni posti al Governo configurano la preliminare esigenza di identificare le risorse umane e finanziarie atte a garantire il conseguimento degli obiettivi delineati, come, peraltro, attuato nell'ambito delle celebrazioni del Centenario della Grande Guerra.
   Per quanto riguarda il MIBACT, sottolinea che l'amministrazione dei beni e delle attività culturali e del turismo, attraverso la Direzione generale istituzionalmente preposta alle biblioteche ed agli Istituti culturali e il diritto d'autore, ha dedicato particolare attenzione al tema. Precisa che gli istituti culturali rappresentano un settore di particolare rilevanza per l'amministrazione dei beni culturali, in quanto significativi centri di studio, di approfondimento e di promozione culturale. Aggiunge che i predetti istituti costituiscono centri di ricerca e di promozione culturale e rappresentano elementi essenziali di pluralismo culturale: essi offrono infatti alla società un utile servizio che va sostenuto e valorizzato, assicurando loro la possibilità di operare secondo i principi, costituzionalmente riconosciuti, dell'autonomia e della libertà. Precisa che è su questa base che numerosi Istituti culturali ricevono contributi annuali e triennali dalla competente Direzione generale, ai sensi della legge n. 534 del 1996, articoli l e 8, e da specifiche leggi. Osserva poi che gli istituti che hanno condotto attività di studi, ricerche, divulgazione ed interventi didattici, prevalentemente su temi relativi al Settantesimo anniversario della Resistenza e della Guerra di Liberazione e che sono stati pertanto destinatari di finanziamenti, sono i seguenti quattordici: Fondazione Istituto Gramsci Emilia Romagna – Bologna; Istituto Alcide Cervi – Gattatico (RE); Istituto storico della resistenza e della società contemporanea della provincia di Livorno – Livorno; Fondazione Centro di documentazione ebraica contemporanea – Milano; Istituto nazionale di storia della liberazione in Italia – Milano; Fondazione archivio diaristico nazionale – Pieve S. Stefano (AR); Fondazione archivio audiovisivo del movimento operaio e democratico – Roma; Fondazione Istituto Gramsci – Roma; Fondazione per i beni culturali ebraici in Italia Pag. 47– Roma; Museo storico della liberazione in Italia – Roma; Archivio nazionale della resistenza – Torino; Fondazione Istituto piemontese Antonio Gramsci – Torino; Fondazione Rosselli – Torino; Istituto Gramsci siciliano – Palermo. Rammenta, altresì, che il 22 gennaio scorso è stato approvato in Conferenza unificata, su proposta del Ministro Dario Franceschini, il primo piano strategico «Grandi progetti beni culturali» previsto dalla legge istitutiva del cosiddetto Art bonus, che, tra i primi beneficiari, per due milioni e mezzo di euro, vede il Museo nazionale della Resistenza a Milano, che verrà realizzato presso la Casa della Memoria nello storico quartiere Isola.
  Conclude rappresentando l'impegno del Governo, nei limiti delle risorse economiche, umane e finanziarie a disposizione, a realizzare gli obiettivi e le finalità contenute nella risoluzione presentata dall'onorevole Ghizzoni.

  Manuela GHIZZONI (PD) rileva che non compete al legislatore individuare nuovi filoni storiografici, in quanto non si può realizzare una storia di Stato e che un atto di indirizzo non può andare oltre quanto un Governo può realisticamente attuare. Concorda sul fatto che non si può estendere eccessivamente il periodo temporale relativo alla Resistenza e alla Guerra di liberazione, facendola magari retrocedere all'emanazione delle leggi razziali in Italia nel 1938. Si impegna, quindi, ad integrare eventualmente la risoluzione, alla luce del dibattito svolto, con un riferimento, in particolare, al tema delle deportazioni, determinate da motivi sia razziali che politici. Dopo aver evidenziato la necessità che lo Stato si faccia carico di salvaguardare i luoghi della memoria, chiede al Governo di chiarire quali siano i suoi orientamenti a tale proposito.

  Flavia PICCOLI NARDELLI, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia quindi il seguito della discussione ad altra seduta.

  La seduta termina alle 15.55.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

  L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 15.10 alle 15.20.

COMITATO RISTRETTO

  Martedì 3 febbraio 2015.

Disposizioni per la diffusione del libro su qualsiasi supporto e per la promozione della lettura.
C. 1504 Giancarlo Giordano e C. 2267 Zampa.

  Il Comitato ristretto si è riunito dalle 15.55 alle 16.30.

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