CAMERA DEI DEPUTATI
Martedì 20 gennaio 2015
372.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Cultura, scienza e istruzione (VII)
COMUNICATO
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SEDE CONSULTIVA

  Martedì 20 gennaio 2015. — Presidenza del vicepresidente Ilaria CAPUA. – Interviene il sottosegretario di Stato per i beni e le attività culturali e il turismo, Ilaria Carla Anna Borletti Dell'Acqua.

  La seduta comincia alle 14.15.

DL 192/2014: Proroga di termini previsti da disposizioni legislative.
C. 2803 Governo.

(Parere alle Commissioni riunite I e V).
(Esame e rinvio).

  La Commissione inizia l'esame del provvedimento in oggetto.

  Ilaria CAPUA, presidente, avverte che è stato richiesto che la pubblicità dei lavori della odierna seduta della Commissione sia assicurata anche attraverso l'attivazione dell'impianto audiovisivo a circuito chiuso. Non essendovi obiezioni, ne dispone l'attivazione.

  Simona Flavia MALPEZZI (PD), relatore, rileva come nel decreto-legge in esame, composto complessivamente di 15 articoli, le disposizioni che più direttamente interessano la VII Commissione sono presenti nell'articolo 1, comma 9, riguardante assunzioni presso il MIBACT; nell'articolo 3, comma 3, riguardante il divieto di incroci proprietari tra TV e giornali; nell'articolo 5, riguardante i progetti per l'attrattività turistica e la valorizzazione dei beni culturali; nell'articolo 6, riguardante scuola e università; nell'articolo 10, comma 1, riguardante il Commissario liquidatore dell'Agenzia per i giochi olimpici Torino 2006; nell'articolo 13, riguardante le federazioni sportive nazionali.
  Segnala altresì che ulteriori disposizioni, in alcuni casi di interesse trasversale, sono presenti in altri articoli.
  In linea generale, fa presente che, in molti casi, si tratta di proroghe di termini non scaduti al momento dell'entrata in vigore del decreto-legge: in alcuni casi, tuttavia, si tratta di differimento di termini già scaduti.Pag. 55
  In particolare, segnala che: l'articolo 1, comma 9, consente al MIBACT di effettuare, nel 2015, assunzioni in deroga al blocco previsto dall'articolo 2, comma 11, del decreto-legge n. 95 del 2012 (legge n.135 del 2012), limitatamente ai profili professionali specialistici. A tal fine, con una modifica non testuale, estende al 2015 la validità delle disposizioni recate dall'articolo 2, comma 12, del decreto-legge n. 101 del 2013 (legge n.125 del 2013) – che avevano già consentito al MIBACT di effettuare per il 2013 e il 2014 assunzioni in deroga, fermo restando il divieto di effettuarle nelle qualifiche o nelle aree in cui sono presenti posizioni soprannumerarie – circoscrivendone però l'ambito applicativo, come già evidenziato, ai soli profili professionali specialistici; l'articolo 3, comma 3, proroga (dal 31 dicembre 2014) al 31 dicembre 2015 il divieto di incroci proprietari che impedisce ai soggetti che esercitano l'attività televisiva in ambito nazionale su qualunque piattaforma, i quali conseguono ricavi superiori all'8 per cento del Sistema integrato delle comunicazioni (SIC) e alle imprese del settore delle comunicazioni elettroniche che detengono una quota superiore al 40 per cento dei ricavi di detto settore, di acquisire partecipazioni in imprese editrici di quotidiani o partecipare alla costituzione di nuove imprese editrici di quotidiani. Aggiunge che si conferma la deroga al divieto solo qualora la partecipazione riguardi imprese editrici di giornali quotidiani diffusi unicamente in modalità elettronica e che l'articolo 5 proroga (dal 31 marzo 2015) al 30 giugno 2015 il termine che i comuni con popolazione compresa fra 5.000 e 150.000 abitanti devono rispettare per ottenere il finanziamento – previsto dal decreto-legge n. 145 del 2013 (legge n. 9 del 2014) – dei progetti per l'attrattività turistica, la valorizzazione dei beni culturali e ambientali e il miglioramento di servizi per l'informazione al turista.
  Sottolinea che l'articolo 6, comma 1, dispone la proroga (dal 31 dicembre 2014) al 30 settembre 2015 del termine per le elezioni del Consiglio superiore della pubblica istruzione (CSPI) – organo che, in base al decreto legislativo 233 del 1999, doveva succedere al Consiglio nazionale della pubblica istruzione (CNPI) – nonché la proroga (dal 30 marzo 2015) al 31 dicembre 2015 del termine entro il quale sono da considerarsi non dovuti i pareri (obbligatori e facoltativi) dell'organo collegiale consultivo nazionale della scuola. Ricorda che, fino al 31 dicembre 2012 è rimasto operativo il CNPI: in tale data, infatti, è spirata l'ultima proroga disposta con l'articolo 14 del decreto-legge n. 216 del 2011 (legge n. 14 del 2012); pertanto, a decorrere da tale data, le funzioni del CNPI sono definitivamente cessate. Sottolinea che dopo lo spirare del termine ultimo di operatività del CNPI, l'articolo 23-quinquies del decreto-legge n. 90 del 2014 (legge n. 114 del 2014), nelle more del riordino e della costituzione degli organi collegiali della scuola, ha fatto salvi gli atti e i provvedimenti (fino ad allora) adottati in assenza del parere dello stesso CNPI, stabilendo, al contempo, che, dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del medesimo decreto-legge e fino al 30 marzo 2015, i pareri obbligatori e facoltativi che il suddetto organo doveva esprimere, non sono dovuti. Sottolinea come questa disposizione sia importante nell'ottica della realizzazione del piano della «Buona scuola» predisposto dal Governo. Aggiunge che il comma 2 del medesimo articolo 6 proroga (dal 30 giugno 2015) al 31 ottobre 2015 il termine per procedere alle chiamate di professori associati per gli anni 2012 e 2013, previste dal piano straordinario di cui all'articolo 1, comma 24, della legge n. 220 del 2010 e all'articolo 29, comma 9, della legge n. 240 del 2010, già differito al 30 giugno 2015 (in luogo del già spirato 31 ottobre 2014) con l'articolo 14, comma 4, del decreto-legge n. 90 del 2014 (legge n. 114 del 2014). Rileva che la relazione illustrativa chiarisce che la proroga è motivata dalla necessità di consentire a tutti gli abilitati della tornata 2013 per il conseguimento dell'abilitazione scientifica nazionale di poter partecipare alle procedure di selezione. Evidenzia, infatti, che «sono Pag. 56stati pubblicati i risultati di 48 settori su 184 e si andrà avanti almeno per altri 3 mesi». Aggiunge che il comma 3, lettera a), estende agli studenti iscritti nell'anno accademico 2014-2015 presso le Istituzioni AFAM la possibilità di fruire dei premi previsti dall'articolo 3 del decreto-legge n. 104 del 2013 (legge n.128 del 2013). In proposito, tuttavia, segnala che le risorse stanziate dalla relativa autorizzazione di spesa – originariamente fissate in 3 milioni di euro per il 2014 e, successivamente, ridotte a 1 milione di euro dall'articolo 9, comma 2-quinquies, del decreto-legge n.133 del 2014 (legge n. 164 del 2014), che le ha destinate all'incremento dell'autorizzazione di spesa per la realizzazione di interventi di edilizia e per l'acquisizione di attrezzature didattiche e strumentali di particolare rilevanza da parte delle istituzioni AFAM – non risulterebbero utilizzabili nell'anno 2015, in quanto non preventivamente impegnate (i bandi, infatti, non sono stati emanati). Inoltre, come rilevato anche dal Comitato per la legislazione nel parere reso il 15 gennaio scorso, occorrerebbe, differire anche il termine per la comunicazione della graduatoria, stabilito nel 31 marzo 2014, e quello per l'emanazione dei bandi, fissato in quindici giorni dalla data di entrata in vigore del decreto-legge n. 104 del 2013. Rileva poi che la lettera b) del comma 3 estende agli anni accademici 2014-2015 e 2015-2016 la possibilità di attingere alle graduatorie nazionali ad esaurimento di cui all'articolo 2-bis del decreto-legge n. 97 del 2004 (legge n. 143 del 2004) per l'attribuzione degli incarichi di insegnamento a tempo indeterminato e determinato nelle istituzioni AFAM e che il comma 4 differisce ulteriormente (dal 30 aprile 2014) al 31 dicembre 2014 il termine per l'affidamento dei lavori di riqualificazione e messa in sicurezza degli istituti scolastici statali previsti dall'articolo 18, commi da 8-ter a 8-sexies, del decreto-legge n. 69 del 2013 (legge n. 98 del 2013) –, nonché (dal 30 giugno 2014) al 28 febbraio 2015 quello per l'affidamento dei medesimi lavori nelle regioni nelle quali sono intervenuti provvedimenti di sospensione delle procedure a seguito di contenzioso. Al contempo, dispone che il MIUR provvede al trasferimento delle risorse agli enti locali per permettere i pagamenti entro il 31 dicembre 2015 (e non più entro il 31 dicembre 2014), secondo gli stati di avanzamento dei lavori debitamente certificati. Aggiunge che il comma 5 proroga (dal 31 dicembre 2014) al 28 febbraio 2015 il termine – stabilito con delibera CIPE n. 22 del 30 giugno 2014 – per l'affidamento dei medesimi lavori a valere sulle risorse assegnate dal CIPE ai sensi dell'articolo 48, comma 2, del decreto-legge n. 66 del 2014 (legge n. 89 del 2014). Al riguardo, segnala che si proroga un termine fissato con disposizioni non legislative e che il Comitato per la legislazione si è soffermato anche su tale aspetto. Specifica poi che il comma 6 proroga (dal 31 dicembre 2014) al 31 marzo 2015 il termine previsto dal decreto-legge n. 58 del 2014 (legge n. 87 del 2014) per l'indizione del primo corso-concorso nazionale per il reclutamento di dirigenti scolastici, previsto per le esigenze di copertura di posti vacanti nelle regioni nelle quali sia esaurita la graduatoria del concorso del 2011: al riguardo, il Comitato per la legislazione ha ricordato che, nel parere sul decreto-legge n. 58 del 2014, aveva segnalato la complessità della procedura prevista, confermata ora dalla relazione illustrativa del decreto in esame.
  Rileva altresì che l'articolo 10, comma 1, proroga (dal 31 dicembre 2014) al 31 dicembre 2015 il termine ultimo per lo svolgimento delle attività del Commissario liquidatore dell'Agenzia per lo svolgimento dei Giochi olimpici Torino 2006; l'articolo 13 differisce (dal 1o gennaio 2015) al 1o gennaio 2016 l'applicazione alle federazioni sportive riconosciute dal CONI delle norme in materia di contenimento della spesa a carico delle amministrazioni pubbliche. Rileva che, fino al precedente differimento si faceva esplicito riferimento alle misure di contenimento della spesa recate dall'articolo 6 del decreto-legge n. 78 del 2010 (legge n. 122 del 2010), la cui applicazione è stata differita, per la prima volta, fino al 1o gennaio 2012, Pag. 57dall'articolo 2, comma 2-quaterdecies, del decreto-legge 225 del 2010 (legge n. 10 del 2011). Aggiunge che successivi differimenti (riferibili anche alle discipline sportive associate) sono stati disposti fino al 1o gennaio 2015 e che la disposizione in esame, invece, fa generico riferimento alle «norme di contenimento delle spese previste dalla legislazione vigente a carico dei soggetti inclusi nell'elenco dell'Istituto nazionale di statistica (ISTAT) delle amministrazioni pubbliche». Al riguardo segnala, innanzitutto, che sembrerebbe necessario specificare le norme di cui si intende differire l'applicazione, necessità segnalata anche dal Comitato per la legislazione. Inoltre, occorrerebbe precisare la platea dei destinatari, dal momento che la natura giuridica delle federazioni sportive non è omogenea. Segnala che, in particolare, occorrerebbe chiarire se il differimento riguardi solo le federazioni incluse nell'elenco delle amministrazioni pubbliche.
  Con riferimento alle disposizioni di interesse trasversale, segnala, anzitutto, l'articolo 1, commi da 1 a 5, che reca proroghe della possibilità di assunzioni a tempo indeterminato in varie pubbliche amministrazioni al fine, evidenziato nella relazione illustrativa, di poter disporre anche per il 2015 delle risorse per le assunzioni riferite ad anni precedenti, non utilizzate nei tempi previsti.
  In particolare, per quanto più direttamente interessa la VII Commissione, il comma 1, lettera a), proroga al 31 dicembre 2015 il termine per procedere alle assunzioni a tempo indeterminato riferite a budget del 2008 e del 2009 per le amministrazioni dello Stato (e, dunque, per i Ministeri). La lettera b) proroga al 31 dicembre 2015 il termine per procedere alle assunzioni di personale a tempo indeterminato, in relazione alle cessazioni verificatesi negli anni dal 2009 al 2012, per (sempre per quanto di interesse) le università e gli enti di ricerca. Aggiunge che il comma 2 proroga al 31 dicembre 2015 il termine per procedere alle assunzioni di personale a tempo indeterminato, riferite a budget del 2014 nelle amministrazioni dello Stato e negli enti di ricerca, in relazione alle cessazioni verificatesi nel 2013. Rileva inoltre che i commi 3 e 4 riguardano amministrazioni non di interesse di questa Commissione, mentre il comma 5, dispone che le risorse per le assunzioni prorogate ai sensi del comma 1, lettera b), e del comma 2, per le quali non sia stata presentata, entro la data di entrata in vigore del decreto-legge, apposita richiesta dalle amministrazioni competenti, saranno utilizzate per la mobilità del personale degli enti di area vasta: sono comunque fatte salve le assunzioni in favore dei vincitori di concorso, del personale in regime di diritto pubblico e del personale non amministrativo degli enti di ricerca.
  Rileva altresì che l'articolo 3, comma 2, proroga alcuni termini relativi alle procedure per l'accesso al credito d'imposta per la realizzazione degli investimenti per la banda ultralarga e che l'articolo 10, comma 5, proroga (dal 31 dicembre 2014) al 31 dicembre 2015 il termine fino al quale qualsiasi indennità corrisposta dalle pubbliche amministrazioni ai componenti di organi di indirizzo, direzione e controllo, consigli di amministrazione e organi collegiali, comunque denominati, ed ai titolari di incarichi di qualsiasi tipo, non può superare gli importi risultanti alla data del 30 aprile 2010, ridotti del 10 per cento. Rileva poi che il comma 6 del medesimo articolo 10, nel prorogare anche per il 2015 quanto già previsto in merito al contenimento della spesa per l'acquisto di mobili e arredi da parte delle amministrazioni pubbliche per gli anni 2013 e 2014, conferma l'eccezione relativa all'acquisto di mobili e arredi destinati all'uso scolastico o ai servizi all'infanzia. Aggiunge che i commi 10 e 11 dello stesso articolo 10, infine, prorogano la possibilità per le amministrazioni statali di esercitare alcune misure di flessibilità nella gestione degli stanziamenti di spesa del bilancio dello Stato. Sottolinea come, in particolare, il predetto comma 10 estende agli esercizi finanziari 2015 e 2016 l'applicazione della norma che consente – con decreto del Ministro competente, da comunicare Pag. 58al Parlamento ed alla Corte dei conti – di effettuare variazioni compensative di sola cassa tra i capitoli di ciascuno stato di previsione della spesa, al fine di preordinare nei tempi stabiliti le disponibilità di cassa occorrenti per eseguire i pagamenti; nonché estende al 2016, e relativo bilancio pluriennale, l'applicazione della disposizione prevista – in via sperimentale per il triennio 2013-2015 – che consente di rimodulare, con legge di bilancio, gli stanziamenti di competenza delle autorizzazioni di spesa pluriennale negli anni ricompresi nel bilancio pluriennale, nel rispetto del limite complessivo della spesa autorizzata, per adeguarli alle corrispondenti autorizzazioni di cassa. Infine, rileva che il comma 11 dell'articolo 10 estende fino all'esercizio finanziario 2016 la facoltà prevista per le Amministrazioni centrali di rimodulare le dotazioni finanziarie tra le missioni di spesa di ciascuno stato di previsione del bilancio dello Stato, già prevista per il triennio 2011-2013 e poi estesa al 2014. Rimanda, infine, per ulteriori approfondimenti alla documentazione predisposta dagli uffici.

  Antonio PALMIERI (FI-PdL) chiede quando è prevista l'espressione del parere di competenza, da parte della VII Commissione, sul provvedimento in esame.

  Ilaria CAPUA, presidente, dopo aver ricordato che la VII Commissione dovrà rendere il proprio parere sul disegno di legge in esame entro giovedì 22 gennaio, nessuno chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

Sull'ordine dei lavori.

  Giancarlo GIORDANO (SEL) osserva come l'ordine del giorno sia della VII Commissione sia dell'Aula siano stati questa settimana stravolti in relazione alle urgenze poste dal Governo e dalla sua maggioranza e che il suo gruppo non si era, per senso di responsabilità, opposto alla programmazione dei lavori. Ricorda però che di fronte alla richiesta del gruppo di SEL di permettere ai propri componenti di partecipare ad un importante incontro di partito, organizzato da tempo a Milano, il Partito Democratico abbia prospettato l'alternativa di procedere a lavori d'Aula anche nelle giornate di sabato e domenica prossimi, con un atteggiamento che non rispecchia i normali canoni di correttezza politica.
  Non condividendo quindi tale modo di procedere nell'organizzazione dei lavori parlamentari, annuncia l'immediato abbandono dei lavori in Commissione da parte del suo gruppo.

  La seduta termina alle 14.35.

RISOLUZIONI

  Martedì 20 gennaio 2015. — Presidenza del vicepresidente Ilaria CAPUA. – Interviene il sottosegretario di Stato per i beni e le attività culturali e il turismo, Ilaria Carla Anna Borletti Dell'Acqua.

  La seduta comincia alle 14.35.

7-00559 Ghizzoni: Sul settantesimo anniversario della Resistenza e della Guerra di liberazione.
(Discussione e rinvio).

  La Commissione inizia la discussione della risoluzione in titolo.

  Ilaria CAPUA, presidente, avverte che è stato richiesto che la pubblicità dei lavori della odierna seduta della Commissione sia assicurata anche attraverso l'attivazione dell'impianto audiovisivo a circuito chiuso. Non essendovi obiezioni, ne dispone l'attivazione.

  Manuela GHIZZONI (PD), illustra la risoluzione in oggetto a sua prima firma. Ricorda quindi come il 2015 sia un anno denso di significato: ricorre infatti il centenario dell'avvio della Grande Guerra in Italia e il 70o anniversario della Liberazione, con la conseguente fine della II Pag. 59Guerra mondiale. Rammenta inoltre che tra pochi giorni ricorrerà anche l'anniversario della liberazione dei detenuti del campo di Auschwitz e che le celebrazioni per il 70o anniversario avranno il proprio culmine il 25 aprile prossimo. Chiarisce quindi che la presente risoluzione ha come scopo quello di sostanziare le celebrazioni sopra indicate, le quali rivestono particolare importanza nella trasmissione della solennità dell'evento – così come accadde in occasione del 150o anniversario dell'Unità d'Italia – facendo sì che la comunità sia coinvolta in un processo di riflessione. Rileva quindi che le celebrazioni oltre ad avere un rilievo storico, servono per fare memoria di quanto è stato: si richiede quindi un esercizio importante per consolidare l'identità nazionale – che è un processo in costante costruzione – e rafforzare il patto sociale alla base del nostro stare insieme, il quale è ispirato ai principi costituzionali.
  Rileva quindi che è nell'esercizio della memoria che la VII Commissione inserirà questa risoluzione, rammentando che la memoria non è un sinonimo di storia: la storia è infatti la ricostruzione degli eventi, che è sempre problematica ed è sottoposta a revisione, in quanto non vi è storia scritta per sempre. Aggiunge che quest'ultima è un esercizio di analisi e di critica con rigore intellettuale.
  Osserva poi che fare memoria ci rende partecipi di un processo di conoscenza, comportando però la presa in carico, l'esercizio, della responsabilità. Precisa quindi che avremo onorato gli eventi se saremo riusciti ad intrecciare l'esercizio della memoria con la ricerca storica, ovvero ad intrecciare rigore intellettuale e passione civile: in questo modo la conoscenza del passato costituisce la fonte di un progetto futuro comune.
  Ricorda, inoltre, che per l'appuntamento che si intende celebrare sono state individuate apposite risorse, che secondo i proponenti dovrebbero essere indirizzate a sostenere gli impegni conclusivi, in virtù di alcune considerazioni che riprende velocemente. Reputa intanto essenziale portare a sintesi le ricerche realizzate a livello locale per costruire una prospettiva nazionale, in modo da non disperdere quel ricco patrimonio di informazioni e studi territoriali. Ritiene poi utile questa sintesi alla rappresentazione della ricchezza progettuale dell'antifascismo e dell'esperienza resistenziale, in grado di dare nuovo slancio al nostro agire politico, in continuità con quanto sostenuto da Benedetto Croce che considerava quegli eventi un nostro patrimonio morale. Dopo aver ricordato che le celebrazioni per il 70o anniversario dovranno essere il mezzo per realizzare una ricerca che non sia né agiografica, né retorica, suggerisce alcuni ambiti. Rileva quindi che il primo di tali ambiti dovrebbe essere quello di una mappatura delle stragi nazifasciste – che si sono perpetrate in Italia nel periodo 1943-1945 – che dia indicazioni sui nomi delle vittime e, possibilmente, una biografia delle stesse. Osserva che tale operazione ha la finalità di un'indagine storica e non quella di realizzare processi penali ex post.
  Aggiunge poi che un ulteriore filone di ricerca dovrebbe avere ad oggetto alcune categorie di protagonisti di quegli avvenimenti, le quali non hanno avuto sinora un adeguato spazio: si riferisce, in particolare, ai civili, alle donne, agli internati militari, i quali sono stati essenziali nelle vicende resistenziali e della Guerra di liberazione. Reputa inoltre necessaria una sorta di mappatura nazionale dei luoghi della memoria, quali la Risiera di San Sabba, analogamente a quanto è stato realizzato in Francia. Sottopone infine all'attenzione dei colleghi la possibilità di attribuire – con forme e modalità che si possono discutere insieme – ai protagonisti dei fatti che vengono celebrati un riconoscimento quale la Croce al merito di guerra che fu attribuita ai reduci della I Guerra mondiale. Si dichiara infine disponibile a raccogliere tutti i contributi che pervenissero da parte dei commissari al fine della migliore stesura del testo definitivo della risoluzione.

  Antonio PALMIERI (FI-PdL) ringrazia l'onorevole Ghizzoni per la relazione svolta, che considera una «partenza intelligente» Pag. 60e potenzialmente aperta e inclusiva, nel senso che auspica che si possa convergere verso un testo frutto dell'apporto di ciascun gruppo. Ritiene quindi necessario inserire nel testo della risoluzione anche un riferimento alle vicende degli oltre 600 mila soldati italiani deportati in Germania dopo l'armistizio; al contributo del mondo cattolico negli eventi celebrati e agli eccessi compiuti tra italiani e, contro italiani, nel corso della Guerra di liberazione e nelle fasi immediatamente successive. Chiede infine di acquisire l'orientamento del Governo in merito alle questioni all'esame della Commissione.

  Milena SANTERINI (PI-CD) ringrazia l'onorevole Ghizzoni per l'accurata relazione svolta, per la competenza a livello storiografico e per l'impegno civile dimostrato. Reputa quindi importante evitare contrapposizioni tra partigiani della storia e partigiani della memoria, in quanto le testimonianze di quei fatti sono molto importanti e si intrecciano con la storia degli stessi. Osserva che per rendere attrattivi e attuali per i giovani gli eventi ricordati dalle celebrazioni che si intendono realizzare, la memoria è fondamentale. In questo senso sarebbe importante associare la Shoah e l'Olocausto ai fatti resistenziali. Occorre infatti evitare una sorta di «concorrenza» tra vittime e deportati politici ed ebrei perseguitati, in quanto una concorrenza tra le vittime non è accettabile.
  Ricorda infine che andrebbe promossa anche la memoria della Shoah – collegando razzismo e dell'antisemitismo – che si verificò a Milano, a partire dal 1944, quando diversi convogli ferroviari deportarono migliaia di persone per motivi politici o razziali verso i campi di concentramento e di sterminio.

  Ilaria CAPUA, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia quindi il seguito della discussione ad altra seduta.

  La seduta termina alle 15.