CAMERA DEI DEPUTATI
Martedì 13 gennaio 2015
368.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Difesa (IV)
COMUNICATO
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ATTI DEL GOVERNO

  Martedì 13 gennaio 2015. — Presidenza del presidente Elio VITO. – Interviene il sottosegretario di Stato per la difesa Gioacchino Alfano.

  La seduta comincia alle 14.05.

Sui lavori della Commissione.

  Elio VITO, presidente, ricorda che domani la Commissione, congiuntamente all'omologa Commissione del Senato, svolgerà l'incontro informale con i rappresentanti del COCER Interforze in relazione agli ultimi sviluppi della vicenda riguardante i due fucilieri appartenenti alla Brigata marina San Marco, Massimiliano Latorre e Salvatore Girone.

Programma pluriennale di A/R n. SMD 02/2014, relativo all'acquisizione di veicoli blindati medi 8x8 «Freccia».
Atto n. 126.
(Seguito dell'esame e rinvio).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato nella seduta dell'8 gennaio 2015.

  Elio VITO, presidente, ricorda che nella precedente seduta il rappresentante del Governo ha fornito i chiarimenti chiesti dal relatore e dai colleghi intervenuti nel dibattito. Segnala, inoltre, che la Commissione bilancio non ha ancora trasmesso i propri rilievi sulle conseguenze di carattere finanziario.

  Carlo GALLI (PD), relatore, anche in considerazione del tempo ancora a disposizione prima della scadenza del termine, Pag. 26si riserva di attendere l'espressione dei rilievi da parte della Commissione Bilancio prima di presentare la propria proposta di parere.

  Elio VITO, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

Schema di decreto ministeriale concernente le modalità di utilizzo dei contributi pluriennali relativi al programma navale per la tutela della capacità marittima della Difesa.
Atto n. 128.
(Seguito dell'esame e rinvio).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento in oggetto, rinviato nella seduta dell'8 gennaio 2015.

  Elio VITO, presidente, ricorda che il termine per l'espressione del parere è fissato al 18 gennaio 2015. Ricorda, altresì, che nella precedente seduta il rappresentante del Governo ha risposto alle richieste di chiarimenti formulate dal relatore, onorevole Scanu, e dagli altri commissari intervenuti nel dibattito. Quindi, in considerazione del fatto che la Commissione Bilancio non ha ancora trasmesso i propri rilievi sulle conseguenze di carattere finanziario del provvedimento e che, a quanto risulta alla presidenza, la stessa Commissione potrebbe aggiornare i propri lavori a domani o addirittura a giovedì, prospetta la possibilità di prevedere un'ulteriore seduta della Commissione nella giornata di giovedì 15 gennaio.

  Gian Piero SCANU (PD), relatore, ritiene impostante conoscere le valutazioni della Commissione Bilancio su un provvedimento di così rilevante impatto finanziario.
  Nel ringraziare, quindi, il sottosegretario Alfano per i chiarimenti forniti nella precedente seduta in relazione alle questioni da lui sollevate con la relazione introduttiva, chiede al Governo un ulteriore chiarimento in merito all'ammontare degli oneri di finanziamento previsti per la realizzazione dei programmi oggetto dello schema di decreto in esame.
  Rileva infatti che lo schema definisce un piano di erogazioni a favore dei soggetti affidatari della realizzazione dei singoli programmi articolato in parte su erogazioni dirette e per la restante parte sull'erogazione del netto ricavi attivabile a seguito delle operazioni finanziarie che il beneficiario dei contributi è autorizzato a perfezionare con gli istituti finanziari abilitati.
  Osserva che le risorse stanziate sono pari a euro 5.427.908.654, che il costo di realizzazione dei singoli programmi, secondo quanto risulta dall'articolo 2 dello schema di decreto in esame, è pari nel complesso a euro 3.829.000.000 e che le restanti risorse autorizzate – al netto dei contributi diretti, che ammontano a euro 36.377.429 – devono imputarsi agli oneri di finanziamento, che risultano corrispondenti a circa il 30 per cento delle risorse stanziate per il programma navale.
  Trattandosi di una somma estremamente ingente, chiede al Governo di chiarire quali criteri abbia utilizzato per stimare gli oneri di finanziamento.
  Fa presenta che il tenore della sua proposta di parere dipenderà in modo essenziale dalla qualità degli elementi di informazione relativi a tali aspetti che il Governo vorrà mettere a disposizione del Parlamento.

  Luca FRUSONE (M5S) si associa alle considerazioni dell'onorevole Scanu e ribadisce la richiesta di ulteriori precisazioni da parte del Governo riguardo alle anomalie da lui già evidenziate nella precedente seduta relativamente ai tre diversi contributi inscritti nella Tabella E della legge di stabilità recentemente approvata.

  Il sottosegretario Gioacchino ALFANO, dopo aver ricordato che la predisposizione dello schema di decreto e della connessa stima degli oneri finanziari è stata curata dal Ministero dello sviluppo economico, precisa di aver comunque svolto un accertamento riguardo alle modalità di Pag. 27quantificazione dei predetti oneri. Da tale indagine è emerso che lo schema è stato predisposto ipotizzando cautelativamente che il costo del programma dovesse essere sostenuto attraverso il ricorso al mercato finanziario con rimborsi articolati su un periodo di tempo molto lungo.
  Ciò premesso, fa presente che nell'ambito della manovra di finanza pubblica il Governo ha deciso di utilizzare parte delle risorse a disposizione sul bilancio del Ministero dello sviluppo economico per finanziare il programma navale in modo diretto, evitando in tal modo il ricorso ai finanziamenti bancari. Conseguentemente, le somme previste per gli oneri di finanziamento si sono rese disponibili per altri utilizzi, che dovranno essere stabiliti: ad esempio, potrebbero essere impiegate per l'acquisito delle ulteriori unità navali previste dal programma navale come opzionali.

  Gian Piero SCANU (PD), relatore, reputa essenziale il chiarimento testé reso dal rappresentante del Governo e si dice convinto che le riforme introdotte nel rapporto tra Parlamento e Governo in materia di difesa con l'articolo 4 della legge n. 244 del 2012 abbiano reso più costruttivo il confronto sulla materia del procurement militare. Giudica questo un risultato estremamente importante in termini di trasparenza e democrazia, rilevando che in passato non sarebbe stato agevole ottenere le informazioni che il dibattito odierno ha evidenziato. Nel prendere, quindi, atto con favore di quanto riferito dal sottosegretario Alfano, esprime l'avviso che le economie derivanti dal mancato ricorso al mercato finanziario dovranno essere tornare al bilancio complessivo dello Stato per essere nuovamente assegnate.

  Luca FRUSONE (M5S) domanda se quanto affermato dal rappresentante del Governo significhi che non esistono oneri di finanziamento per nessuno dei tre contributi pluriennali iscritti nella Tabella E della legge di stabilità e chiede di chiarire se sia già stabilito che i relativi risparmi saranno destinati all'acquisto delle quattro unità navali che il programma prevede come opzionali.

  Il sottosegretario Gioacchino ALFANO, dopo aver ribadito che la stima effettuata dal Ministero dello sviluppo economico è stata ispirata a un criterio prudenziale che ha indotto a quantificare l'onere del ricorso al mercato finanziario nella misura massima, chiarisce che l'utilizzo delle risorse non più destinate all'onere di finanziamento deve essere ancora deciso, e che l'acquisto delle quattro unità opzionali è una semplice possibilità.
  Esprime, infine, perplessità per la scelta dei Presidenti delle Camere, che naturalmente rispetta, di assegnare lo schema di decreto in esame alle Commissioni Difesa, ai fini dell'espressione del parere, nonostante l'atto sia stato predisposto dal ministro dello sviluppo economico e del suo contenuto non possa quindi essere chiamata a rispondere l'amministrazione della Difesa.

  Elio VITO, presidente, ricorda che l'assegnazione degli atti alle Commissioni permanenti avviene sulla base dei regolamenti e delle prassi applicative delle Camere e che, per quanto riguarda la Camera dei deputati, l'ambito di competenza delle Commissioni è stabilito da una apposita lettera circolare del Presidente della Camera, la quale ha attribuito alla Commissione Difesa la competenza in materia di dotazioni di mezzi delle Forze armate, e ciò a prescindere dal fatto che le risorse utilizzate per l'acquisto di tali dotazioni siano stanziate nello stato di previsione della spesa di Ministeri diversi da quello di riferimento della Commissione.

  Gian Piero SCANU (PD), relatore, concorda pienamente con le considerazioni del presidente, segnalando, altresì, che lo schema di decreto in esame provvede a ulteriormente definire aspetti che sono stati già esaminati nel decreto del Ministro della difesa che ha autorizzato il programma navale e che è stato oggetto di esame da parte di questa Commissione.

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  Elio VITO, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia quindi il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 14.25.

SEDE CONSULTIVA

  Martedì 13 gennaio 2015. — Presidenza del presidente Elio VITO. – Interviene il sottosegretario di Stato per la difesa Gioacchino Alfano.

  La seduta comincia alle 14.25.

DL 192/2014: Proroga di termini previsti da disposizioni legislative.
C. 2803 Governo.
(Parere alle Commissioni riunite I e V).
(Esame e rinvio).

  La Commissione inizia l'esame del provvedimento.

  Vincenzo D'ARIENZO (PD), relatore, introducendo l'esame del decreto-legge in oggetto, sul quale la Commissione è chiamata a rendere un parere alle Commissioni riunite affari costituzionali e bilancio, osserva che esso si compone di 15 articoli e reca disposizioni che, sebbene intervengano su svariate materie, risultano avvinte dalla comune finalità di prorogare o differire termini previsti da disposizioni legislative vigenti.
  Limitandosi alle sole parti di competenza della Commissione difesa rileva in primo luogo che, per effetto dell'articolo 1, comma 3, sono prorogate anche per l'anno 2015 le autorizzazioni alle assunzioni a tempo indeterminato per l'anno 2013 relative al comparto sicurezza-difesa e al Corpo nazionale dei vigili del fuoco, adottate in deroga alle percentuali del turn over previste dalla legislazione vigente (articolo 1, comma 91, della legge di stabilità per il 2013). La citata disciplina ha infatti previsto per questi comparti la possibilità di effettuare assunzioni in deroga alle percentuali del turn over indicate per specifiche amministrazioni pubbliche nell'articolo 66, comma 9-bis, del decreto-legge n. 112 del 2008, così da incrementarle fino al 50 per cento per ciascuno degli anni 2013 e 2014 e al 70 per cento nel 2015. Il successivo comma 4 proroga al 31 dicembre 2015 le autorizzazioni alle assunzioni relative agli stessi settori per l'anno 2014, a loro volta previste dall'articolo 1, comma 464, della legge di stabilità per il 2014.
  Segnala, poi, l'articolo 4, comma 4, che proroga al 30 giugno 2015 il termine entro il quale è ammesso l'impiego di guardie giurate nel contrasto alla pirateria a bordo delle navi mercantili italiane in acque internazionali, ancorché non abbiano frequentato i previsti corsi tecnico-pratici previsti dalla legge. Ricordare, quindi, che tale norma era stata originariamente introdotta dall'articolo 5, comma 5, del decreto-legge di proroga delle missioni per il secondo semestre del 2011 e che è stata da ultimo prorogata al 31 dicembre 2014 dall'articolo 5, comma 5, del decreto-legge che ha rifinanziato le missioni internazionali per il secondo semestre del 2014.
  Ritiene, pertanto, che sia opportuno un chiarimento da parte del Governo sulle motivazioni che hanno indotto a prorogare tale disposizione con il provvedimento in esame, anche in considerazione del fatto che è imminente l'emanazione del decreto-legge sulle missioni relativo al 2015.
  Segnala, inoltre, il comma 6 dell'articolo 4, che – al fine di assicurare la prosecuzione del concorso delle Forze armate nel controllo del territorio – proroga, limitatamente al primo trimestre 2015, l'operatività del piano di impiego concernente l'utilizzo di un contingente massimo di 3.000 unità di personale militare appartenente alle Forze armate per il controllo del territorio in concorso e congiuntamente alle Forze di polizia, con un impiego limitato ai soli servizi di vigilanza a siti e obiettivi sensibili, precisando che il contingente è altresì posto a disposizione dei Prefetti delle province della regione Campania, nell'ambito delle operazioni di sicurezza e di controllo del Pag. 29territorio finalizzate alla prevenzione dei delitti di criminalità organizzata e ambientale.
  La medesima disposizione quantifica in 10 milioni di euro gli oneri dell'intervento, precisando che a tale spesa si provvede mediante il ricorso alle risorse finanziarie che la recente legge di stabilità per l'anno 2015 ha stanziato per la prosecuzione del concorso delle Forze armate alle operazioni di sicurezza e di controllo del territorio nelle province della Campania per l'anno 2015. La disposizione in esame evidenzia altresì che l'importo di 9,7 milioni di euro è destinato al personale delle Forze armate impiegato nel piano di impiego operativo (comma 74 dell'articolo 24 del decreto legge n. 78 del 2009), mentre la restante parte pari a 0,3 milioni di euro è destinata al personale delle Forze di polizia che concorrono, unitamente alle Forze armate, nel controllo del territorio (comma 75 dell'articolo 24 del decreto legge n. 78 del 2009).
  Al fine di evitare possibili dubbi interpretativi andrebbe, dunque, chiarito il numero complessivo del personale militare e delle Forze di polizia impiegato per le finalità di sicurezza e di controllo del territorio comprese quelle finalizzate alla prevenzione dei delitti di criminalità organizzata e ambientale. Analogamente occorrerebbe un chiarimento da parte del Governo in merito alla prosecuzione del concorso delle Forze armate alle operazioni di sicurezza e di controllo del territorio nelle province della Campania per i restanti 9 mesi dell'anno 2015, atteso che tutte le risorse specificamente stanziate per tale finalità per l'anno in corso (ovvero 10 milioni di euro) risultano assorbite dall'intervento in esame.
  Per completezza d'informazione richiama, da ultimo, la disposizione di cui all'articolo 7, comma 2, che rinvia di un anno, rispetto ai tempi attualmente previsti, il processo di privatizzazione delle strutture centrali (sede nazionale e sedi regionali) della Croce rossa italiana, intervenendo sulla revisione di alcuni elementi del decreto legislativo 28 settembre 2012, n. 178. La previsione, tuttavia, non intende intervenire sul processo di privatizzazione già avviato dal 1o gennaio 2014, né intende variare l'assetto complessivamente previsto dal citato decreto legislativo per quanto attiene a tutti gli aspetti in esso disciplinati, ivi compresi quelli relativi al personale, ma è finalizzata alla tutela dell'interesse generale e alla garanzia per tutte le attività previste dall'articolo 1 del medesimo decreto legislativo n. 178 del 2012 e le attività svolte in ausilio delle Forze armate. Per effetto di tali disposizioni, il personale del Corpo militare in servizio attivo dovrà transitare nel ruolo civile della CRI e quindi dell'Ente non più oltre il 31 dicembre 2016, ma bensì non oltre il 31 dicembre 2017.
  Tutto ciò premesso, si riserva di presentare successivamente una proposta di parere, alla luce dei chiarimenti che il Governo vorrà fornire e degli ulteriori elementi di riflessione che dovessero emergere dal dibattito.

  Elio VITO, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 14.30.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

  L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 14.30 alle 14.45.