CAMERA DEI DEPUTATI
Giovedì 8 gennaio 2015
366.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Difesa (IV)
COMUNICATO
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ATTI DEL GOVERNO

  Giovedì 8 gennaio 2015. — Presidenza del presidente Elio VITO. – Interviene il sottosegretario di Stato per la difesa Gioacchino Alfano.

  La seduta comincia alle 13.15.

Comunicazioni del Presidente.

  Elio VITO, presidente, informa che il Consiglio dei ministri, nella seduta del 24 dicembre 2014, ha disposto – su proposta del Ministro della difesa – la nomina del generale Claudio Graziano a Capo di stato maggiore della Difesa, a decorrere dal 28 febbraio prossimo, e del generale Tullio Del Sette a Comandante generale dell'Arma dei carabinieri, a decorrere dal 16 gennaio prossimo.
  Nel formulare, quindi, anche a nome della Commissione, i migliori auguri ai due militari per i prestigiosi incarichi loro affidati, rivolge un ringraziamento ai loro rispettivi predecessori, ammiraglio Luigi Binelli Mantelli e generale Leonardo Gallitelli, per la preziosa e costante collaborazione assicurata alla Commissione nel corso della legislatura.

Programma pluriennale di A/R n. SMD 02/2014, relativo all'acquisizione di veicoli blindati medi 8x8 «Freccia».
Atto n. 126.

(Seguito dell'esame e rinvio).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato nella seduta del 22 dicembre 2014.

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  Elio VITO, presidente, ricorda che nella precedente seduta il relatore, onorevole Galli, ha illustrato i contenuti del provvedimento, chiedendo al Governo alcuni chiarimenti, e che ulteriori richieste di chiarimento sono emerse nel dibattito. Segnala, inoltre, che la Commissione Bilancio ha avviato questa mattina l'esame del provvedimento, rinviando alla settimana prossima la formulazione degli eventuali rilievi.

  Il sottosegretario Gioacchino ALFANO, replicando alle richieste di chiarimento formulate nella precedente seduta, precisa, in primo luogo, che la prosecuzione del Programma relativo all'acquisizione di veicoli blindati medi 8x8 Freccia, in coerenza con quanto avvenuto con il finanziamento relativo ai precedenti veicoli della medesima famiglia e in ragione della funzione di incentivazione del comparto industriale nazionale ad alto contenuto tecnologico, non potrà che essere sostenuta con risorse provenienti dal bilancio del Ministero dello sviluppo economico.
  Fa presente, poi, che il rateo produttivo attualmente reso disponibile dall'industria corrisponde a circa 40 unità all'anno e che il costo unitario per ciascuna piattaforma, seppure variabile a seconda della versione, è attualmente stimato in un valore medio di 5,5 milioni di euro, al netto del supporto logistico e formativo.
  In terzo luogo, osserva che il programma prevede anche un'iniziale dotazione di munizionamento per l'arma principale di bordo, che, successivamente, dovrà essere tenuto a numero, come avviene per tutto il munizionamento in uso alle Forze armate, attingendo normalmente a parte delle dotazioni afferenti alle spese di investimento nell'ambito dei programmi di mantenimento delle dotazioni e di ripianamento delle scorte.
  Rileva, inoltre, che per quanto attiene al supporto manutentivo, il programma, nell'ambito dei costi complessivi previsti, prevede un supporto manutentivo integrato di dieci anni dal momento dell'immissione in servizio di ciascuna piattaforma.
  Quanto alla richiesta di chiarimenti sull'eventuale decurtazione da applicarsi al costo complessivo del programma per effetto dei provvedimenti di contenimento della spesa pubblica, analogamente a quanto già accaduto per altri programmi esaminati dalla Commissione, osserva che la decurtazione del programma navale si riferisce alle dotazioni finanziarie disposte dalla legge di stabilità per il 2014, mentre il programma in esame è supportato dal rifinanziamento della legge n. 266 del 2006 che, al momento, non è stata oggetto delle suddette riduzioni.
  Si sofferma, poi, sulla domanda relativa al tipo di missioni nelle quali la Difesa intende impiegare i mezzi da acquistare con il programma. Sul punto precisa che la razionalizzazione dello strumento si realizza, come peraltro evidenziato nella scheda illustrativa relativa al decreto, con la introduzione di una nuova famiglia di veicoli che andranno a rimpiazzare complessivamente 3.053 veicoli cingolati M113/VCC, nonché 533 piattaforme ruotate VBL 6x6. A questa razionalizzazione quantitativa bisogna aggiungere la necessità di adeguare il livello di protezione del personale a standard di sicurezza accettabili e confrontabili con l'evoluzione della minaccia nell'ambito dell'attuale panorama strategico di riferimento.
  Rileva, ancora, che i mezzi in questione rappresentano uno strumento polivalente e flessibile in quanto coniugano in un'unica piattaforma spiccate doti di mobilità tattica, protezione e letalità d'ingaggio discriminato. Ciò rende il mezzo particolarmente idoneo ad essere impiegato negli attuali scenari operativi di stabilizzazione di aree di crisi presenti e futuri, dove la minaccia può assumere diverse forme che vanno dalle attività militari di bassa intensità, a vere e proprie isole di conflittualità tipiche dei combattimenti di natura classica.
  Quanto al vincolo del 25 per cento per spese di investimento nella distribuzione delle risorse del bilancio della Difesa, precisa che le riduzioni delle dotazioni di bilancio della Difesa occorse negli ultimi cinque anni non consentono un bilanciamento Pag. 33dei tre settori di spesa – personale, investimenti ed esercizio – se non in linea tendenziale e che, a fronte di tagli che mettono in forte difficoltà la Difesa, lo strumento del finanziamento di programmi del Ministero dello sviluppo economico assume un ruolo di vitale importanza per le esigenze della Difesa stessa.
  Riguardo, infine, ai programmi che si intende portare avanti o ridurre al fine di rispettare il predetto vincolo, ricorda che la Commissione ha svolto all'inizio di questa legislatura un'indagine conoscitiva sui sistemi d'arma nel corso della quale sono stati acquisiti dai vertici militari della Difesa tutti gli elementi informativi necessari.

  Massimo ARTINI (Misto) ribadisce le proprie perplessità sui costi dei veicoli oggetto del programma, che ammonterebbero quasi al doppio di quelli di analoghi mezzi blindati in uso presso le Forze armate di altri Paesi.
  Ritiene che sia giusto e corretto disporre già in questa fase di informazioni riguardo al tipo di varianti dei veicoli che saranno acquistati ed al tipo di armamento e munizionamento di cui i veicoli saranno in futuro dotati, ma soprattutto considera indispensabile conoscere sin da ora in dettaglio le modalità di finanziamento, anche per quanto riguarda la loro ripartizione, e gli oneri complessivi sul bilancio pubblico delle varie componenti del programma, anche in considerazione della cospicua entità degli importi di cui si parla.

  Carlo GALLI (PD), relatore, ringrazia il sottosegretario Alfano per i chiarimenti da lui forniti e si riserva di presentare una proposta di parere anche alla luce degli eventuali rilievi che la Commissione bilancio dovesse esprimere.

  Elio VITO, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

Schema di decreto ministeriale concernente le modalità di utilizzo dei contributi pluriennali relativi al programma navale per la tutela della capacità marittima della Difesa.
Atto n. 128.

(Seguito dell'esame e rinvio).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento in oggetto, rinviato nella seduta del 22 dicembre 2014.

  Elio VITO, presidente, ricorda che nella precedente seduta il relatore, onorevole Scanu, ha illustrato i contenuti dello schema di decreto in esame e che l'ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, riunitosi nella medesima giornata, ha concordato sull'opportunità di chiedere alla Presidenza della Camera la proroga del termine per l'espressione del parere.
  Avverte, quindi, che la richiesta di proroga è stata accolta e che il nuovo termine per l'espressione del parere è pertanto fissato al 18 gennaio 2015.
  Segnala che ieri la Commissione Difesa del Senato si è espressa favorevolmente sul provvedimento e che la Commissione Bilancio della Camera ha avviato questa mattina l'esame del provvedimento, rinviando, tuttavia, alla prossima settimana l'espressione dei prescritti rilievi.
  Avverte, infine, che il relatore, onorevole Scanu, ha comunicato di essere impossibilitato a partecipare alla seduta odierna, riservandosi di presentare una proposta di parere in una seduta della prossima settimana.

  Il sottosegretario Gioacchino ALFANO rammenta che nella precedente seduta il relatore, onorevole Scanu, aveva ravvisato discrepanze tra la ripartizione delle risorse tra le diverse tipologie di unità navali ed il costo complessivo del programma navale e che, correttamente, lo stesso relatore aveva fatto riferimento all'articolo 2, comma 3, dello schema di decreto in esame, ove viene evidenziato che i costi sono comprensivi degli oneri di finanziamento. Fa presente, peraltro, che tale previsione è specificata nella relazione illustrativa con cui il Ministero dello sviluppo Pag. 34economico ha trasmesso il provvedimento alle Commissioni.
  In merito all'impiego delle risorse derivanti da una rimodulazione dei contributi pluriennali, osserva che queste – secondo quanto previsto dall'articolo 7 dello schema di decreto – saranno impiegate all'interno del programma navale. In particolare, verranno sfruttate per l'attivazione delle opzioni contrattuali a completamento per l'acquisto dell'unità d'altura di supporto logistico (LSS), per l'unità anfibia multiruolo (LHD), per i sei pattugliatori polivalenti d'altura (PPA) ed eventualmente per acquisire i due pattugliatori in opzione.
  Quanto, invece, all'osservazione nella quale si evidenziava come lo schema di decreto in esame disponesse soltanto con riguardo ai finanziamenti relativi all'articolo 1, comma 37, della legge di stabilità per il 2014 e non anche a quelli disposti dal comma 38 del medesimo articolo 1, fa presente che le risorse recate dal citato articolo sono destinate sia al rifinanziamento dei programmi di ricerca e sviluppo ai sensi dell'articolo 3 della legge n. 808 del 1985, sia al rifinanziamento dei programmi a favore delle imprese marittime di cui all'articolo 3 della legge n. 88 del 2001, sia infine al rifinanziamento di progetti innovativi di prodotti e di processi nel campo navale avviati nel 2012 e 2013, che esulano dalle competenze dell'Amministrazione della Difesa.
  Conclude, ricordando che le nuove procedure previste dall'articolo 537-bis del codice dell'ordinamento militare non potrebbero comunque applicarsi a tali finanziamenti che costituiscono la prosecuzione di programmi già avviati in passato.

  Luca FRUSONE (M5S) ringrazia il rappresentante del Governo per i chiarimenti forniti che tuttavia non dissolvono le perplessità relative alle discrepanze riscontrate nel confronto con gli importi dei tre finanziamenti pluriennali esposti nella Tabella E dello stato di previsione del Ministero della Difesa, soprattutto con riferimento alla terza autorizzazione di spesa, che decorre dal 2016 al 2024 e non ha quindi carattere ventennale.

  Elio VITO, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia quindi il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 13.35.

SEDE CONSULTIVA

  Giovedì 8 gennaio 2015. — Presidenza del presidente Elio VITO. – Interviene il sottosegretario di Stato per la difesa Gioacchino Alfano.

  La seduta comincia alle 13.35.

Ratifica ed esecuzione dell'Accordo di collaborazione strategica tra il Governo della Repubblica italiana e il Governo del Montenegro, fatto a Roma il 6 febbraio 2010.
C. 2752 Governo.

(Parere alla III Commissione).
(Esame e conclusione – Parere favorevole).

  La Commissione inizia l'esame del provvedimento.

  Francesco Saverio GAROFANI (PD), relatore, introducendo l'esame del provvedimento, segnala, preliminarmente, che il disegno di legge di autorizzazione alla ratifica dell'Accordo di collaborazione strategica tra il Governo della Repubblica italiana e il Governo del Montenegro, è stato approvato in prima lettura dal Senato lo scorso 26 novembre.
  Osserva, quindi, che l'Accordo è volto al rafforzamento delle relazioni italo-montenegrine, accelerando le iniziative di collaborazione in specifici settori, elencati all'articolo 1, tra cui anche quello della lotta contro la criminalità organizzata, la corruzione, il traffico della droga, la tratta degli esseri umani, il cyber crimine, il riciclaggio del denaro, il terrorismo e ogni attività illecita.Pag. 35
  Nel contesto di tale collaborazione, come evidenziato dal vice ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale nel corso dell'esame del disegno di legge di ratifica presso l'Assemblea del Senato, l'Italia continuerà a sostenere il cammino verso le riforme già intrapreso dal Montenegro nel percorso di adesione all'Unione europea ed alla NATO.
  Prima di passare a trattare i contenuti dell'Accordo, si sofferma a sottolineare che il provvedimento si inserisce nel quadro dei rapporti con l'area dei Balcani occidentali. Ricorda, quindi, che tale area rappresenta una priorità «naturale» nel panorama delle linee di azione della politica estera italiana, per tradizione politica, collocazione geografica e affinità culturali. La realizzazione di un assetto equilibrato nella regione costituisce, infatti, un elemento strategico di un più ampio disegno di stabilizzazione complessiva del nostro continente poiché, oltre a rappresentare un'area di interesse prioritario sul piano politico e della sicurezza, i Balcani occidentali costituiscono per l'Italia una regione di forte e radicata presenza economica, sia in termini di interscambio commerciale che di investimenti.
  Evidenzia, dunque, che l'Accordo in esame – che consta di una premessa ed otto articoli – impegna le Parti, nel solco tracciato dal Memorandum di collaborazione, firmato a Roma il 25 luglio 2007, a sviluppare la cooperazione bilaterale, in special modo nei settori delle infrastrutture, degli investimenti, dell'energia, del turismo, della tutela dell'ambiente, della lotta contro la criminalità organizzata, la corruzione, il traffico della droga, la tratta degli esseri umani, il cyber crimine, il riciclaggio del denaro, il terrorismo e ogni attività illecita, della cooperazione scientifica e tecnologica, dell'istruzione, della sanità e della cooperazione regionale (articolo 1). Di particolare importanza per la Commissione Difesa è, inoltre, l'articolo 2 che stabilisce che nel contesto di tale collaborazione, l'Italia continuerà a sostenere l'impegno del Montenegro nel suo processo di adesione all'Unione europea e alla NATO. L'articolo 3 prevede la partecipazione alla realizzazione dei programmi e dei progetti di collaborazione bilaterale sia di rappresentanti delle istituzioni competenti di entrambe le Parti, sia di esperti. È inoltre prevista, all'articolo 4, la costituzione di un Comitato congiunto, che sarà composto dai rispettivi direttori generali competenti per i rapporti bilaterali dei Ministeri degli affari esteri dei due Paesi che svolgeranno periodiche consultazioni, finalizzate, anche sulla base dei contatti fra le amministrazioni tecniche delle due Parti, ad una verifica dei seguiti nei settori della collaborazione bilaterale prevista dall'Accordo. Gli incontri politici bilaterali, che per prassi hanno luogo a cadenza regolare, consentiranno di riconoscere e, ove opportuno, ulteriormente stimolare, gli sviluppi in materia (articolo 5). In linea con quanto stabilito dal richiamato Memorandum di collaborazione tra i due Ministeri degli affari esteri firmato a luglio 2007, sono previste consultazioni periodiche di esperti in materia di questioni bilaterali ed internazionali, europee o regionali di comune interesse (articolo 6). L'Accordo, che è concluso a tempo indeterminato, potrà essere modificato consensualmente dalle Parti nonché denunciato in ogni momento con effetto a tre mesi dopo la notifica all'altra Parte contraente e senza pregiudizio per il completamento delle attività in corso e per quanto riguarda le controversie che non potessero essere risolte dal Comitato congiunto si ricorrerà alle vie diplomatiche (articolo 7). Infine, l'Accordo entrerà in vigore alla data di ricezione della seconda delle due notifiche di espletamento delle procedure di ratifica (articolo 8).
  Nell'esprimere quindi una valutazione positiva sul provvedimento, presenta una proposta di parere favorevole, che illustra (vedi allegato 1).

  Gianluca RIZZO (M5S) presenta una proposta di parere alternativa, che illustra (vedi allegato 2), sottolineando l'opportunità che il Montenegro, nell'ambito del processo di integrazione nell'Unione europea, mantenga lo status di paese neutrale non appartenente alla NATO.

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  Il sottosegretario Gioacchino ALFANO condivide la proposta di parere favorevole del relatore, mentre manifesta contrarietà per la proposta alternativa del deputato Rizzo, segnalando, peraltro, che questa interviene su aspetti che non sono di competenza del Ministero della difesa.

  Michele PIRAS (SEL) sottolinea come un recente rapporto di Amnesty International abbia sollevato seri dubbi riguardo alla tutela dei diritti umani in Montenegro. In particolare evidenzia come sia sviluppato un importante traffico inerente alla tratta di esseri umani che transitano in quel Paese per poi essere smistati in altri Paesi europei e sfruttati da organizzazioni criminali. Ritiene che tutto ciò costituisca un elemento che dimostri chiaramente come il Montenegro non possa essere considerato una democrazia matura ed esprime pertanto forte contrarietà alla ratifica dell'Accordo, intravedendo nel provvedimento un'iniziativa dettata più da interessi di tipo economico commerciale che di tipo sociale e umanitario. Ribadisce quanto già sostenuto in occasione della ratifica del Trattato con la Turchia, auspicando che – in attesa delle necessarie verifiche – si possa addivenire ad una sospensione di quegli Accordi che interessano i Paesi dove i diritti umani non sono pienamente riconosciuti.
  Per tale ragione preannuncia il volto contrario di SEL sia sulla proposta di parere del relatore, sia, ove fosse posta in votazione, su quella alternativa del gruppo del Movimento 5 Stelle, la quale suggerisce temperamenti a suo avviso non sufficienti a rendere accettabile l'Accordo in esame.

  Carlo GALLI (PD), senza voler entrare nel merito delle considerazioni svolte dai colleghi dei gruppi di SEL e del Movimento 5 Stelle, osserva che le stesse interessano aspetti che sembrano riguardare più propriamente le competenze della Commissione affari esteri. Evidenzia, inoltre, che il Parlamento non ha il potere di modificare il contenuto di un Accordo già stipulato dal Governo italiano con quello montenegrino, bensì solo quello di autorizzare ovvero non autorizzare la sua ratifica da parte dell'Italia. Preannuncia, quindi, il voto favorevole del suo gruppo sulla proposta di parere del relatore, sottolineando l'importanza di non abbandonare a se stessi i Paesi nei quali la democrazia si sta lentamente e faticosamente affermando.

  Luca FRUSONE (M5S), pur concordando con le considerazioni svolte dal sottosegretario Alfano e dall'onorevole Galli sull'opportunità di esprimersi con riferimento alle sole parti di competenza della Commissione e del Ministero della Difesa, ribadisce la posizione del Movimento 5 Stelle, che ritiene assurdo un allargamento della NATO e, pertanto, preannuncia un voto contrario sulla proposta di parere del relatore.

  Francesco Saverio GAROFANI (PD), relatore, ritiene che i colleghi intervenuti abbiano legittimamente espresso le loro posizioni politiche. Rileva tuttavia che le argomentazioni dell'onorevole Piras, pur essendo per certi aspetti meritevoli di considerazione, non tengono conto delle esigenze evidenziate dal collega Galli, che ha osservato come sia preferibile integrare piuttosto che isolare i Paesi di democrazia emergente, mentre esprime dubbi sulla reale possibilità per l'Italia, anche volendolo, di impedire l'ingresso del Montenegro nella NATO, in considerazione dell'impossibilità per un singolo Paese di interferire sulle decisioni di politica estera di altri Paesi.

  Nessun altro chiedendo di intervenire, la Commissione approva la proposta di parere del relatore, risultando pertanto preclusa la proposta di parere alternativa presentata dal gruppo del MoVimento 5 Stelle.

  La seduta termina alle 14.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

  L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 14 alle 14.10.

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