CAMERA DEI DEPUTATI
Lunedì 22 dicembre 2014
364.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Difesa (IV)
COMUNICATO
Pag. 17

ATTI DEL GOVERNO

  Lunedì 22 dicembre 2014. — Presidenza del presidente Elio VITO.

  La seduta comincia alle 10.35.

Variazione nella composizione della Commissione.

  Elio VITO, presidente, comunica che, a decorrere dal 19 dicembre 2014, il deputato Ferdinando Adornato ha cessato di far parte della Commissione.

Schema di decreto ministeriale concernente le modalità di utilizzo dei contributi pluriennali relativi al programma navale per la tutela della capacità marittima della Difesa.
Atto n. 128.

(Esame e rinvio).

  La Commissione inizia l'esame.

  Elio VITO, presidente, avverte che il termine per l'espressione del parere sullo schema di decreto in titolo è fissato, ai sensi dell'articolo 143, comma 4, del regolamento, all'8 gennaio 2015 e che l'atto è assegnato, ai sensi dell'articolo 96-ter, comma 2, del regolamento, anche alla Commissione Bilancio, che dovrà esprimere i propri rilievi sulle conseguenze di carattere finanziario entro il 29 dicembre 2014.

  Gian Piero SCANU (PD), relatore, introducendo l'esame dello schema di decreto, rileva che, a distanza di poco tempo dall'espressione del parere, avvenuta il 4 dicembre, sul programma pluriennale navale per la tutela della capacità marittima della Difesa (atto del Governo n. 116), la Commissione difesa è nuovamente chiamata a esaminare quest'importante investimento, sebbene sotto un profilo diverso, ovvero quello concernente la ripartizione del contributo pluriennale disposto dall'articolo 1, comma 37, della legge di stabilità 2014.
  Ricorda, infatti, che la citata disposizione, al fine di assicurare il mantenimento di adeguate capacità nel settore marittimo, a tutela degli interessi della Pag. 18Difesa nazionale, ha autorizzato contributi ventennali – di 40 milioni di euro a decorrere dall'esercizio 2014, di 110 milioni di euro a decorrere dall'esercizio 2015 e di 140 milioni di euro a decorrere dal 2016 – sullo stato di previsione del Ministero dello sviluppo economico.
  Ricorda, quindi, che già in occasione dell'esame del predetto programma pluriennale aveva evidenziato come la Commissione Difesa non avrebbe esaurito il suo compito con l'espressione del parere su quell'atto: e ciò in quanto il citato comma 37 dell'articolo 1 della legge di stabilità 2014 ha previsto anche una seconda «valutazione parlamentare», da rendere, ai sensi dell'articolo 537-bis del codice dell'ordinamento militare, sullo schema di decreto interministeriale concernente l'impiego dei fondi. Tale disposizione specifica che il decreto di cui all'articolo 4, comma 177-bis, della legge 24 dicembre 2003, n. 350 – vale a dire il decreto che, in sede di attuazione di disposizioni legislative che autorizzano contributi pluriennali, dispone l'utilizzo di questi ultimi – è adottato dal ministro dello sviluppo economico, di concerto con i ministri dell'economia e delle finanze e della difesa, previo parere delle competenti Commissioni parlamentari.
  Osserva, poi, che con tale decreto si provvede, in primo luogo, a definire le modalità di attuazione dei programmi, in sostituzione delle convenzioni di cui all'articolo 5, comma 1, del decreto-legge 17 giugno 1996, n. 321; in secondo luogo, a fissare, se necessario, il tasso di interesse massimo; infine, a verificare l'assenza di effetti peggiorativi sul fabbisogno e sull'indebitamento netto rispetto a quelli previsti dalla legislazione vigente ovvero a quantificarli per la successiva compensazione.
  Passando al contenuto specifico dello schema di decreto in esame, nel ricordare che i contenuti essenziali del programma navale all'esame della Commissione sono stati da lui illustrati in occasione dell'esame del programma pluriennale sopra richiamato, avverte che non si soffermerà in questa sede sulle caratteristiche tecniche dei singoli programmi di acquisizione, avendole già illustrate in quella sede. Si limita, dunque, a ricordare che il programma, nella sua interezza, prevede l'acquisizione di sei pattugliatori polivalenti d'altura per la sorveglianza marittima tridimensionale, più quattro unità aggiuntive in opzione; nonché di un'unità d'altura di supporto logistico, con capacità ad ampio spettro, atto anche al concorso ad attività di soccorso umanitario in caso di eventi straordinari o calamità naturali; di un'unità anfibia multiruolo per la proiezione di assetti operativi ad elevata prontezza, militari e umanitari, per il concorso della Difesa ad attività di soccorso umanitario in occasione di eventi straordinari o calamità naturali, con spiccati requisiti di standardizzazione e interoperabilità con gli alleati e i partner europei, in particolare per le capacità di imbarco, trasporto, rilascio, impiego e supporto di mezzi anfibi e aerei; ed infine di due unità navali polifunzionali ad altissima velocità e spinto contenuto tecnologico per il supporto alle forze speciali del gruppo operativo incursori, per il contrasto della minaccia asimmetrica e per l'impiego in tutti i contesti operativi che richiedano flessibilità, incisività, massima prontezza, deterrenza e discrezione.
  Segnala, quindi, che la durata complessiva del programma pluriennale è di diciannove anni, a partire dal 2014, e che il costo complessivo è stimato in 5,4 miliardi di euro, a valere sulla Missione 11 (Competitività e sviluppo delle imprese), Programma 5 (Regolamentazione, incentivazione dei settori imprenditoriali. Riassetti industriali, sperimentazione tecnologica, lotta alla contraffazione. Tutela della proprietà industriale), macro-aggregato-UPB «Investimenti» e Centro di Responsabilità Dipartimento per l'impresa e l'internalizzazione dello stato di previsione del Ministero dello sviluppo economico.
  Sottolinea poi che l'articolo 1 dello schema di decreto in esame provvede a ripartire il richiamato contributo pluriennale nei singoli anni dal 2014 al 2035, mentre il successivo articolo 2 ripartisce le risorse finanziarie tra i diversi programmi di acquisizione: 2.620 milioni di euro per Pag. 19i sei pattugliatori polivalenti d'altura per la sorveglianza marittima tridimensionale (più quattro unità aggiuntive in opzione); 844 milioni di euro per un'unità anfibia multiruolo; 325 milioni di euro per un'unità d'altura di supporto logistico e 40 milioni di euro per le due unità navali polifunzionali ad altissima velocità.
  Poiché il totale ripartito tra le diverse tipologie di unità navali, ai sensi dell'articolo 2, comma 1, dello schema in esame è pari a 3.829 milioni di euro, in termini di costo di realizzazione, mentre il costo complessivo del programma pluriennale – indicato nell'atto del Governo n. 116 già esaminato dalla Commissione e confermato dall'articolo 2, comma 2, dello schema di decreto in esame – è pari a circa 5,4 miliardi, chiede che il Governo chiarisca le ragioni della discrepanza dei dati forniti relativamente ai costi del programma, spiegando se la differenza di importo è dovuta, come sembra dalla formulazione dall'articolo 2, comma 3, al fatto che ai 3.829 milioni di costo di realizzazione vanno aggiunti gli oneri di finanziamento; diversamente, il Governo chiarisca come intenda utilizzare la differenza di importo tra 3,8 miliardi di costo di realizzazione e 5,4 miliardi di contributi autorizzati.
  Proseguendo nel merito dello schema, rileva che il medesimo articolo 2 autorizza i soggetti, al momento peraltro non individuati, ai quali sarà affidata la realizzazione dei programmi sopra indicati ad utilizzare i contributi pluriennali nella misura, nelle tempistiche e per gli importi che saranno agli stessi assegnati sulla base dei piani delle erogazioni indicati nell'allegato 1 allo schema di decreto in esame. L'articolo precisa inoltre che eventuali variazioni del suddetto piano dovranno essere preventivamente comunicate al Ministero dello sviluppo economico, che provvederà a richiedere autorizzazione in tal senso al Ministero dell'economia e delle finanze – Dipartimento del Tesoro e Dipartimento della Ragioneria Generale dello Stato; che lo schema del contratto di mutuo, con la previsione della delega all'incasso, prima della stipula, dovrà essere trasmesso al Ministero dello sviluppo economico per l'acquisizione del preventivo nulla-osta, da rilasciarsi d'intesa con il Ministero dell'economia e delle finanze – Dipartimento del Tesoro; ed infine che nei contratti di mutuo dovrà essere inserita apposita clausola che preveda, a carico degli istituti finanziatori, l'obbligo di comunicare in via telematica, entro trenta giorni dalla stipula, al Ministero dell'economia e delle finanze, all'ISTAT e alla Banca d'Italia l'avvenuto perfezionamento dell'operazione finanziaria.
  Per quanto riguarda le competenze specifiche dei Ministeri della difesa e dello sviluppo economico, i successivi articoli 3 e 4 dello schema in esame attribuiscono ai due Ministeri la competenza in merito a specifiche attività. In particolare, spetta al Ministero della difesa individuare i soggetti ai quali affidare la realizzazione dei programmi di acquisizione, dandone comunicazione al Ministero dello sviluppo economico; procedere al perfezionamento dei relativi contratti, contenenti, tra l'altro, le necessarie indicazioni relative all'articolazione dei pagamenti in funzione degli stati di avanzamento e degli stanziamenti di bilancio; inviare copia dei contratti al Ministero dello sviluppo economico, successivamente alla registrazione da parte degli organi di controllo; presentare al Ministero dello sviluppo economico, a fronte delle richieste di erogazione dei contributi, apposite documentazioni di spesa contenenti dati relativi alle prestazioni fatturate, ai soggetti beneficiari dell'erogazione, all'entità del contributo da corrispondere e al completamento delle preliminari procedure amministrative; autorizzare l'esecuzione anticipata dei contratti, previo nulla osta del Ministero dello sviluppo economico, qualora ricorrano ragioni di urgenza.
  Spetta, invece, al Ministero dello sviluppo economico impegnare i contributi da corrispondere ai soggetti beneficiari successivamente al perfezionamento dello schema di decreto in esame e prima del completamento, da parte del Ministero della difesa, dei previsti adempimenti contrattuali; liquidare, mediante erogazione Pag. 20diretta o attualizzazione dei contributi, le somme presentate al pagamento dal Ministero della difesa, previa acquisizione della prescritta documentazione; accettare, previo nulla-osta del Ministero dell'economia e delle finanze, gli eventuali atti di delega all'incasso.
  Quanto alle modalità, l'articolo 5 dello schema di decreto in esame dispone che l'erogazione dei contributi sarà effettuata su base pluriennale e in misura non eccedente l'importo dei contributi stanziati annualmente in bilancio. Le risorse impegnate ed eventualmente non pagate entro il termine dell'esercizio di competenza potranno essere erogate negli esercizi successivi, mentre, per quanto concerne le eventuali somme assegnate o erogate che non saranno utilizzate dal soggetto beneficiario, queste dovranno essere versate all'entrata di bilancio dello Stato.
  Segnala, ancora, che, qualora nel corso dell'esecuzione dei programmi si ravvisasse la necessità di adottare differenti soluzioni tecniche in grado di meglio soddisfare i requisiti di prestazione e qualità, è previsto, ai sensi dell'articolo 6, che tali modifiche possano essere apportate ai programmi, purché l'onere complessivo a carico del bilancio dello Stato resti invariato. Le modifiche dovranno essere comunicate dal Ministero della difesa al Ministero dello sviluppo economico per il preventivo nulla-osta.
  Fa altresì presente che l'articolo 7 reca una disposizione in base alla quale, qualora le risorse oggetto dei contributi pluriennali, a seguito di rimodulazione, fossero allocate in bilancio quale spesa ripartita su più anni, tali somme potranno essere utilizzate secondo le ordinarie procedure di spesa, spettando ai competenti Ministeri il compito di adeguare, ove necessario, i provvedimenti e gli atti contrattuali già perfezionati per l'attuazione del decreto.
  Ancora, ritiene opportuno che il Governo chiarisca meglio il quadro complessivo dei contributi previsti dalla richiamata legge di stabilità per il 2013. Infatti, lo schema di decreto in esame – come specificato nell'articolo 1, comma 1 – dispone in merito ai soli finanziamenti di cui al comma 37 dell'articolo 1 di tale legge, mentre va considerato anche il comma 38 dello stesso articolo, che ha espressamente previsto anche: due contributi ventennali, rispettivamente per l'importo di 30 milioni di euro a decorrere dall'anno 2014 e di 10 milioni di euro a decorrere dall'anno 2015, per il finanziamento dei programmi di ricerca e sviluppo di cui all'articolo 3 della legge 24 dicembre 1985, n. 808; un contributo ventennale di 5 milioni di euro a decorrere dall'esercizio 2014, al fine di garantire la prosecuzione degli interventi di cui all'articolo 3 della legge 16 marzo 2001, n. 88, in favore degli investimenti delle imprese marittime; nonché un contributo ventennale di cinque milioni di euro a decorrere dall'esercizio 2014, per il finanziamento di progetti innovativi di prodotti e di processi nel campo navale avviati negli anni 2012 e 2013, ai sensi della disciplina europea degli aiuti di Stato alla costruzione navale n. 2011/C3 64/06, in vigore dal 1o gennaio 2012.
  Ritiene che tali ulteriori contributi ricadano anch'essi nella fattispecie di cui all'articolo 537-bis del codice dell'ordinamento militare e che anche il loro utilizzo, pertanto, dovrà essere sottoposto al parere parlamentare.
  In conclusione, considerato che le Camere stanno per sospendere i propri lavori per la pausa natalizia e che pertanto il tempo effettivamente disponibile non consente alla Commissione di acquisire dal Governo – i cui rappresentanti, peraltro, non hanno potuto assicurare la propria presenza alla seduta odierna – i necessari chiarimenti in tempo utile per completare l'istruttoria ed esprimere il parere entro l'8 gennaio 2015, ritiene che la Commissione debba fin d'ora chiedere alla Presidente della Camera la proroga di dieci giorni del termine per l'espressione del termine, come consentito dall'articolo 143, comma 4, del regolamento.

  Luca FRUSONE (M5S) condivide la proposta formulata dal relatore di chiedere la proroga di dieci giorni del termine Pag. 21per l'espressione del parere, evidenziando che anche il Movimento 5 Stelle ritiene necessario svolgere ulteriori approfondimenti sui contenuti dello schema di decreto.

  Massimo ARTINI (Misto) ritiene che la proposta del relatore di chiedere la proroga del termine per l'espressione del parere sia condivisibile e opportuna, per avere dal Governo chiarimenti non solo in merito alla discrepanza tra i circa 3,8 miliardi di costo di realizzazione previsti dall'articolo 1, comma 1, dello schema in esame e i 5,4 miliardi circa di contributi autorizzati con il programma pluriennale già esaminato dalla Commissione, ma anche in merito alla quantità e alla tipologia del munizionamento e degli equipaggiamenti destinati a essere impiegati sulle unità navali, i quali hanno una significativa incidenza sul costo complessivo degli armamenti.

  Gian Piero SCANU (PD), relatore, premesso di ritenere degne di attenzione le considerazioni svolte dal deputato Artini, ribadisce, a maggior ragione, l'esigenza di chiedere la proroga del termine per l'espressione del parere, sottolineando che, nello spirito che ha animato le modifiche introdotte con la legge n. 244 del 2012 alla disciplina autorizzatoria dei programmi di investimento pluriennale della difesa, le verifiche che il Parlamento svolge sui programmi d'armamento devono necessariamente svolgersi ex ante rispetto alla loro attuazione e che il Governo deve pertanto fornire tutti gli elementi informativi necessari alla Commissione per addivenire all'espressione di un parere basato su di un quadro informativo completo. Aggiunge che, in mancanza dei necessari chiarimenti da parte del Governo, non sarà nelle condizioni di poter presentare una proposta di parere.

  Elio VITO, presidente, preso atto della richiesta formulata dal relatore e degli orientamenti emersi dal dibattito, comunica che inoltrerà oggi stesso alla Presidenza della Camera la richiesta di proroga del termine per l'espressione del parere parlamentare. Nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia quindi il seguito dell'esame ad altra seduta.

Programma pluriennale di A/R n. SMD 02/2014, relativo all'acquisizione di veicoli blindati medi 8x8 «Freccia».
Atto n. 126.

(Esame e rinvio).

  La Commissione inizia l'esame del programma pluriennale in oggetto.

  Elio VITO, presidente, avverte che il termine per l'espressione del parere sul programma in titolo è fissato, ai sensi dell'articolo 536, comma 3, lettera b) del codice dell'ordinamento militare, al 25 gennaio 2015 e che l'atto è assegnato, ai sensi dell'articolo 96-ter, comma 2, del regolamento, anche alla Commissione Bilancio, che dovrà esprimere i propri rilievi sulle conseguenze di carattere finanziario entro il 5 gennaio 2015.

  Carlo GALLI (PD), relatore, introducendo l'esame, rileva preliminarmente che il programma pluriennale di ammodernamento e rinnovamento in esame prevede l'acquisizione di 381 veicoli blindati medi 8x8 «Freccia». Ricorda che la nuova disciplina in materia di controllo parlamentare sui programmi di ammodernamento e rinnovamento della Difesa, prevista dall'articolo 536, comma 3, lettera b) del codice dell'ordinamento militare, è stata illustrata dal deputato Scanu in occasione dell'esame del primo programma al quale la stessa è stata applicata, vale a dire il programma navale SMD n. 1/2014 (atto del Governo n. 116).
  Passando, quindi, al merito del provvedimento in esame, rileva che, secondo quanto riferisce la relazione illustrativa allegata alla richiesta di parere parlamentare, il programma pluriennale in esame è finalizzato all'acquisizione di una piattaforma idonea all'impiego operativo in ambiente Pag. 22digitalizzato, la quale, nel quadro del processo di trasformazione e di ammodernamento delle forze terrestri, servirà, in primo luogo, a garantire al personale dell'equipaggio e a quello trasportato la massima protezione possibile contro le minacce caratterizzanti gli attuali scenari operativi, associando altresì a tale caratteristica un elevato livello di proiettabilità e di mobilità tattica e strategica, anche tramite l'uso di vettori aerei e navali. In secondo luogo, la piattaforma in questione consentirà – secondo quanto riportato nei documenti di accompagnamento dell'atto in esame – di coprire un ampio spettro di missioni anche grazie alla capacità di coniugare le citate caratteristiche di protezione e mobilità con la capacità di individuare e di selezionare gli obiettivi, operando azioni di ingaggio discriminate, riducendo i danni collaterali e salvaguardando così anche l'incolumità della popolazione civile. Infine, la piattaforma consentirà di operare congiuntamente con i principali Paesi partner in ambito Unione europea e NATO, garantendo altresì l'eventuale scambio a livello tattico degli elementi situazionali necessari per formare una chiara picture operativa.
  Osserva, poi, che nell'approvvigionamento per le varie fasi sono altresì previsti il supporto logistico, le attrezzature per la manutenzione, i corsi per operatori e manutentori, il munizionamento per le scorte iniziali, gli apparati di comunicazione e il sistema di comando e controllo, integrati su tutti i veicoli compatibili con gli sviluppi dello standard delle unità digitalizzate e delle successive implementazioni.
  Sottolinea, ancora, che la relazione governativa evidenzia come la rimodulazione strategica dello strumento terrestre, incentrata su una gravitazione verso grandi «Unità medie», si è rivelata una scelta evolutiva estremamente performante, come dimostrato nei molteplici impegni dell'Italia, sia all'estero sia in Patria. Inoltre, la relazione riferisce che i veicoli da trasporto truppa blindati attualmente in servizio (VBL 6X6 PUMA, VCC, M113) rispondono a caratteristiche tecniche e operative non più adeguate e sostenibili. La loro vetustà progettuale ne limita fortemente il range capacitivo d'impiego e comporta un livello di protezione degli equipaggi assolutamente insostenibile a fronte della letalità delle moderne tecniche di combattimento. Anche per tale motivo l'Esercito ha proceduto a dismettere l'intera linea della «famiglia M 113/VCC», radiando dal servizio 3.053 piattaforme e intende completare entro il prossimo decennio anche la dismissione delle 533 piattaforme VBL, di cui 355 attualmente disponibili per la cessione a Paesi terzi.
  Ritiene importante sottolineare come la relazione governativa qualifichi come essenziale il programma in esame, anche in relazione al quadro geostrategico di forte instabilità che si va determinando.
  Segnala che la durata complessiva prevista del programma pluriennale, che è concepito come processo di studio, sviluppo, acquisizione e supporto logistico in servizio, è di undici anni, a partire dal 2014, mentre il costo complessivo del programma è stimato in 2.650 milioni di euro, secondo un profilo programmatico finanziario pluriennale specificato in un apposita tabella, alla quale rimanda.
  Al riguardo, evidenzia che la copertura finanziaria del programma è garantita soltanto per il primo quadriennio – nell'ambito delle disponibilità previste dall'articolo 1, comma 95, della legge n. 266 del 2005 (VBM 8X8 e FREMM), da ultimo rifinanziata dalla Tabella E della legge di stabilità per l'anno 2014 – mentre, per quanto riguarda le ulteriori risorse necessarie per la copertura integrale del programma, l'atto in esame si limita a preannunciare che si provvederà con appositi finanziamenti, compatibilmente con gli equilibri di finanza pubblica.
  Sul punto ritiene opportuno che il Governo fornisca un chiarimento, precisando sia le modalità con le quali intende garantire la prosecuzione del programma, sia il numero delle piattaforme che dovranno essere acquistate per ogni annualità, oltre al loro costo unitario.
  Rileva che il programma non prevede alcuna cooperazione internazionale e che Pag. 23la relazione indica come settori industriali interessati quelli del comparto meccanico, elettronico e delle comunicazioni, precisando non solo che tali settori costituiscono un'importante risorsa per il Paese, ma anche che la prosecuzione del programma permetterebbe di incidere positivamente sui processi di sviluppo industriale sino a ora sostenuti, realizzando economie di scala improntate su continuità produttiva e sviluppo capacitivo, i quali avrebbero anche ritorni trasversali economicamente redditizi, se inquadrati nel più ampio contesto dell'ammodernamento e rinnovamento dello strumento militare terrestre, alla luce anche di una prospettiva di razionalizzazione generale dello strumento militare.
  Da ultimo, ricorda che nella XV legislatura, in data 6 dicembre 2006, la Commissione Difesa della Camera ha espresso un parere favorevole sul programma pluriennale di A/R n. SMD 21/2006, relativo all'acquisizione di 249 veicoli blindati «Freccia» 8x8 in versione da combattimento (VBC 8x8). Il programma prevedeva uno svolgimento della durata di nove anni in un'unica fase sino al 2014, con un costo complessivo di 1.540 milioni di euro, suddivisi in nove esercizi finanziari.
  Alla luce di quanto evidenziato, si riserva di presentare una proposta di parere che terrà conto dei chiarimenti forniti dal Governo e degli elementi che dovessero emergere dal dibattito.

  Massimo ARTINI (Misto) ritiene che il relatore abbia opportunamente evidenziato la necessità di ottenere dal Governo ulteriori elementi di informazione sul programma in esame, quali, ad esempio, quelli relativi al costo unitario. Reputa peraltro necessario avere chiarimenti anche in merito al munizionamento di cui saranno dotati i 381 veicoli blindati da acquistare, nonché all'attività manutentiva, in modo da chiarire per quanto tempo questa sarà finanziata con le risorse previste per il programma o quanto graverà invece sulle risorse della parte di bilancio relativa all'esercizio.
  Inoltre, chiede di sapere se anche al costo complessivo del programma in esame, pari a 2.650 milioni di euro, si debba applicare la decurtazione prevista dai provvedimenti di contenimento della spesa pubblica, analogamente a quanto già verificatosi per il programma navale.
  Ancora, dopo aver rilevato che i mezzi blindati di cui allo schema in esame sono tecnicamente predisposti per resistere all'esplosione di ordigni esplosivi improvvisati, più comunemente conosciuti come IED (Improvised Esplosive Device), domanda in quale tipo di missioni la Difesa intenda impiegare i mezzi che si propone di acquistare. Lo domanda anche in considerazione del fatto che le caratteristiche del programma pluriennale navale di cui all'atto n. 116 sembrano prefigurare l'avvento, nel prossimo decennio, di una difesa incentrata su una consistente forza di sbarco.
  Più in generale, riterrebbe utile poter operare un confronto con le spese di armamento di altri Paesi alleati per programmi simili a quelli avviati dall'Italia, in modo da verificare la congruità dei costi preventivati dal Governo. Riterrebbe altresì utile chiarire quale tipo di Forze armate l'Italia voglia configurare per i prossimi decenni e per quale tipo di missioni, in quanto gli armamenti da realizzare dipendono fortemente dal ruolo che le Forze armate italiane dovranno svolgere.

  Carlo GALLI (PD), relatore, assicura al deputato Artini che terrà in considerazione le sue osservazioni, rappresentando al Governo la necessità di ricevere gli opportuni chiarimenti anche in merito alle questioni sollevate dal medesimo deputato.

  Gian Piero SCANU (PD) ringrazia il relatore per le precisazioni svolte sugli aspetti di natura finanziaria del provvedimento, che, per inciso, richiamano alla mente alcune delle considerazioni che hanno indotto la Commissione, su sua proposta, ad esprimere sul programma pluriennale navale (atto n. 116) un parere favorevole con diverse condizioni. In particolare, Pag. 24si riferisce al vincolo che il Governo è tenuto a rispettare nella distribuzione delle risorse del bilancio della Difesa, nel senso di destinare alle spese per gli investimenti non più del 25 per cento del totale. Al riguardo, auspica che il Governo fornisca i necessari chiarimenti, precisando quali programmi intende portare avanti e quali invece ridurre al fine di rispettare il predetto vincolo.

  Elio VITO, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta. Formula quindi i più fervidi auguri per le imminenti festività natalizie non solo ai componenti la Commissione, ma anche a tutti i militari italiani operanti in Italia e all'estero e in particolare ai due fucilieri di marina Massimiliano Latorre e Salvatore Girone, ai quali rinnova ancora una volta l'espressione dei sentimenti di solidarietà e di vicinanza suoi e di tutta la Commissione.

  La seduta termina alle 11.15.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

  L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 11.15 alle 11.20.