CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 17 dicembre 2014
360.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Affari esteri e comunitari (III)
COMUNICATO
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ATTI DEL GOVERNO

  Mercoledì 17 dicembre 2014. — Presidenza del vicepresidente Andrea MANCIULLI. — Interviene il sottosegretario di Stato agli affari esteri e alla cooperazione internazionale, Mario Giro.

  La seduta comincia alle 14.30.

Schema di decreto ministeriale concernente il riparto dello stanziamento iscritto nello stato di previsione della spesa del Ministero degli affari esteri per l'anno 2014, relativo a contributi ad enti, istituti, associazioni, fondazioni ed altri organismi.
Atto n. 124.

(Esame, ai sensi dell'articolo 143, comma 4, del regolamento, e conclusione – Parere favorevole con un'osservazione).

  La Commissione inizia l'esame dello schema di decreto in oggetto.

  Andrea MANCIULLI (PD), presidente e relatore, illustra il provvedimento in titolo segnalando che la cornice normativa di riferimento dello schema di decreto è rappresentato dalla legge n. 948 del 1982, come modificato dalla legge n. 354 del 1989, che reca norme per l'erogazione dei contributi statali agli enti a carattere internazionalistico sottoposti alla vigilanza del Ministero degli affari esteri. Destinatari dei contributi sono gli enti che svolgono attività di studio, ricerca e formazione nel campo della politica estera o di promozione e sviluppo dei rapporti internazionali, a condizione che operino sulla base di una programmazione triennale e dispongano delle attrezzature idonee per lo svolgimento delle attività programmate.
  Ricorda che ai sensi della legge n. 948 del 1982, il contributo destinato ai singoli enti è determinato da una tabella allegata alla legge stessa e soggetta a revisione triennale mediante decreto del Presidente della Repubblica. Il contributo, programmato su Pag. 32base triennale, è però erogato annualmente e ha carattere ordinario, come nel caso in esame. Tuttavia, la legge n. 948 del 1982 prevede, all'articolo 2, che il Ministro degli esteri e della cooperazione internazionale possa concedere contributi straordinari a favore di singole iniziative di particolare interesse. Di tali contributi e delle ragioni che li hanno determinati il Ministro deve dare conto nella relazione annuale al Parlamento, prevista all'articolo 3 della stessa legge n. 948 del 1982. A tal riguardo segnala che l'ultima relazione è piuttosto risalente, essendo stata presentata alle Camere nel settembre 2013, con riferimento all'esercizio 2012.
  L'erogazione dei finanziamenti, effettuata con decreto ministeriale, è invece disciplinata dall'articolo 32, comma 2, della legge 28 dicembre 2001, n. 448 (legge finanziaria 2002), in forza del quale tale schema è sottoposto al parere delle competenti commissioni parlamentari.
  Segnala che ai sensi del successivo comma 3 del citato articolo 32, la quantificazione annuale della somma che ogni Ministero attribuisce al finanziamento di enti e associazioni avviene nella Tabella C della legge di stabilità: per il MAECI si tratta del cap. 1163, che è inserito nel Programma «Coordinamento dell'Amministrazione in ambito internazionale», nella Missione principale dello stato di previsione del MAECI, denominata «L'Italia in Europa e nel mondo».
  Evidenzia che quest'anno per la prima volta, a seguito della ratifica della modifica, mediante Scambio di Note, dell'articolo 1 dell'Accordo di sede tra Italia e l'Istituto internazionale per l'unificazione del diritto privato (UNIDROIT), i contributi a tale istituto verranno appostati su uno specifico capitolo di bilancio, diverso dal citato capitolo 1163.
  Pertanto, i finanziamenti del MAECI ad enti e associazioni, come disciplinati dal citato articolo 32, comma 2 della legge finanziaria 2002, si riducono a due sole voci, ovvero: quella relativa all'insieme degli enti internazionalistici individuato con cadenza triennale da apposito decreto del Ministro degli Affari esteri e della cooperazione internazionale, di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze: l'ultimo della serie è il decreto 23 settembre 2013, nel quale come di consueto, oltre agli enti beneficiari del contributo si individuano anche le somme annuali da corrispondere ai diversi enti – salvo la possibilità di modifiche anno per anno; quella che concerne la Società Dante Alighieri, ente morale con la missione di promuovere la lingua e la cultura italiane, di cui dirò più avanti.
  Rispetto al decreto ministeriale per il 2013, il nuovo schema di decreto ministeriale prevede di utilizzare la maggior parte dei fondi in precedenza destinati all'UNIDROIT – ovvero circa 86.000 euro su 100.000 – a favore delle due voci di cui sopra rimaste a carico del cap. 1163: per l'esattezza, 40.879 euro incrementano lo stanziamento complessivo per gli enti a carattere internazionalistico, e 45.000 euro elevano l'importo a favore della Società Dante Alighieri.
  Va poi osservato come l'incremento dell'importo per gli enti a carattere internazionalistico riguardi esclusivamente i contributi ordinari, che crescono di 55.000 euro, mentre per ciò che concerne i contributi straordinari per singole iniziative o programmi si assista a una diminuzione di 14.121 euro.
  A questo riguardo rileva l'esigenza di incrementare il contributo, così come è stato fatto per alcuni centri autorevoli come lo IAI, l'ISPI, la SIOI ed il CeSPI, anche a favore di due altre importanti istituti: il Comitato atlantico (i cui fondi sono stati invece immotivatamente ridotti rispetto al 2013) ed il Forum per i problemi della pace e dello sviluppo.
  L'entità complessiva delle erogazioni è pari a 1.424.029 euro con una diminuzione di 14.121 euro rispetto all'anno precedente.
  Richiamandosi alle considerazioni svolte in occasione dell'esame dello schema di programmazione per il 2013-2015, evidenzia che vi è in primo luogo l'urgenza di intervenire legislativamente a favore della Società Dante Alighieri per dare un pieno riconoscimento alle dimensioni Pag. 33ed alla rilevanza delle sue attività e per farne in tempi brevi uno strumento ancora più forte di promozione della lingua e cultura italiana nel mondo, pienamente competitivo con le analoghe istituzioni linguistico-culturali operanti nei grandi paesi europei.
  Permane, inoltre, l'esigenza di una riforma della disciplina legislativa che riconosca da un lato la legittimità dell'aspirazione degli enti internazionalistici ad ottenere una sorta di presa d'atto ufficiale attraverso l'inserimento nella tabella, ma al tempo stesso è necessario superare la distinzione tra contributi ordinari e straordinari, dovrebbero indirizzarsi non tanto a singoli enti ma a programmi pluriennali di servizi in campo scientifico, formativo ed editoriale che siano preferibilmente il frutto di collaborazioni e di sinergie al fine di evitare duplicazioni e sovrapposizioni.
  Spetta in ogni caso agli organi parlamentare svolgere un ruolo di controllo sui finanziamenti pubblici erogati a tali istituti: a questo proposito, prima di formulare una proposta di parere ritengo opportuno acquisire dal Governo – in assenza di una relazione aggiornata sull'utilizzo di tali contributi – ulteriori elementi informativi sui sull'attività svolta da questi centri di ricerca nel corso del 2013, almeno per quanto concerne l'assegnazione dei contributi straordinari che è di stretta competenza ministeriale, poiché ad esempio nella nota informativa sugli enti che accompagna la relazione allo schema di decreto ministeriale si pone in rilievo riduzione di 20.000 euro del contributo per il 2014 a favore dell'IPALMO in conseguenza della ridotta operatività di tale Istituto che è oltretutto gravato dal blocco dei pagamenti telematici a suo favore nonché dalle cause legali mosse all'IPALMO da ex dipendenti.
  Nelle more di una riforma legislativa, che auspica possa essere posta al centro dell'attenzione della nostra Commissione, è tuttavia importante assicurare la continuità di un canale di finanziamento pubblico agli studi di geopolitica e di relazioni internazionali sviluppati da centri di ricerca italiani, che si stanno ben posizionando nei ranking internazionali (caso dello IAI e dell'ISPI, ad esempio, sulla base del ranking 2013 curato dalla Pennsylvania University). Si tratta di arricchire in chiave pluralistica il panorama – per anni piuttosto asfittico – della Foreign Affairs Community nazionale e favorendo il coinvolgimento di nuovi istituti e di giovani ricercatori, poiché sta svolgendo un ruolo prezioso di expertise intellettuale e progettuale nei processi decisionali.
  In considerazione di quanto segnalato presenta, infine, una proposta di parere favorevole con una osservazione, di cui dà lettura (vedi allegato).

  Il sottosegretario Mario GIRO si associa alle valutazioni del relatore.

  Nessuno chiedendo di intervenire la Commissione approva quindi la proposta di parere del relatore.

  La seduta termina alle 14.40.

COMITATO PERMANENTE SULL'AGENDA GLOBALE POST-2015, COOPERAZIONE ALLO SVILUPPO E PARTENARIATO PUBBLICO-PRIVATO

AUDIZIONI

  Mercoledì 17 dicembre 2014. — Presidenza del presidente Maria Edera SPADONI. — Interviene il Direttore Generale per la cooperazione allo sviluppo del Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale, Ministro plenipotenziario, Giampaolo Cantini.

  La seduta comincia alle 15.

Audizione del Direttore Generale per la cooperazione allo sviluppo del Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale, Ministro plenipotenziario Giampaolo Cantini.

  Maria Edera SPADONI, presidente, avverte che la pubblicità dei lavori della Pag. 34seduta odierna sarà assicurata anche attraverso l'attivazione di impianti audiovisivi a circuito chiuso. Non essendovi obiezioni, così rimane stabilito.
  Introduce quindi l'audizione.

  Il ministro Giampaolo CANTINI svolge una relazione sui temi oggetto di interesse per il Comitato.

  Intervengono per formulare quesiti ed osservazioni i deputati Lia QUARTAPELLE PROCOPIO (PD), Eleonora CIMBRO (PD) e Maria Edera SPADONI, presidente.

  Il ministro Giampaolo CANTINI fornisce ulteriori precisazioni.

  Maria Edera SPADONI, presidente, ringrazia il ministro per l'esauriente relazione svolta e dichiara conclusa l'audizione.

  La seduta termina alle 16.

  N.B.: Il resoconto stenografico della seduta è pubblicato in un fascicolo a parte.

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