CAMERA DEI DEPUTATI
Venerdì 12 dicembre 2014
356.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Affari costituzionali, della Presidenza del Consiglio e Interni (I)
COMUNICATO
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SEDE REFERENTE

  Venerdì 12 dicembre 2014. — Presidenza del presidente Francesco Paolo SISTO. – Interviene il sottosegretario di Stato per le riforme costituzionali e i rapporti con il Parlamento, Ivan Scalfarotto.

  La seduta comincia alle 10.20.

Revisione della parte seconda della Costituzione.
Testo base C. 2613 cost. Governo, approvato dal Senato, C. 8 cost. d'iniziativa popolare, C. 14 cost. d'iniziativa popolare, C. 21 cost. Vignali, C. 32 cost. Cirielli, C. 33 cost. Cirielli, C. 34 cost. Cirielli, C. 148 cost. Causi, C. 177 cost. Pisicchio, C. 178 cost. Pisicchio, C. 179 cost. Pisicchio, C. 180 cost. Pisicchio, C. 243 cost. Giachetti, C. 247 cost. Scotto, C. 284 cost. Francesco Sanna, C. 355 cost. Lenzi, C. 379 cost. Bressa, C. 398 cost. Caparini, C. 399 cost. Caparini, C. 466 cost. Vaccaro, C. 568 cost. Laffranco, C. 579 cost. Palmizio, C. 580 cost. Palmizio, C. 581 cost. Palmizio, C. 582 cost. Palmizio, C. 757 cost. Giancarlo Giorgetti, C. 758 cost. Giancarlo Giorgetti, C. 839 cost. La Russa, C. 861 cost. Abrignani, C. 939 cost. Toninelli, C. 1002 cost. Gianluca Pini, C. 1319 cost. Giorgia Meloni, C. 1439 cost. Migliore, C. 1543 cost. Governo, C. 1660 cost. Bonafede, C. 1706 cost. Pierdomenico Martino, C. 1748 cost. Brambilla, C. 1925 cost. Giancarlo Giorgetti, C. 1953 cost. Cirielli, C. 2051 cost. Valiante, C. 2147 cost. Quaranta, C. 2221 cost. Lacquaniti, C. 2227 cost. Civati, C. 2293 cost. Bossi, C. 2329 cost. Lauricella, C. 2338 cost. Dadone, C. 2378 cost. Giorgis, C. 2402 cost. La Russa, C. 2423 cost. Rubinato, C. 2441 cost. Consiglio regionale dell'Emilia-Romagna, C. 2458 cost. Matteo Bragantini, C. 2462 cost. Civati e C. 2499 cost. Francesco Sanna.

(Seguito dell'esame e rinvio).

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  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato, da ultimo, nella seduta dell'11 dicembre 2014.

  Francesco Paolo SISTO, presidente e relatore, comunica che è stata avanzata la richiesta che la pubblicità dei lavori sia assicurata anche mediante l'impianto audiovisivo a circuito chiuso. Non essendovi obiezioni, ne dispone l'attivazione.
  Comunica altresì che il deputato Centemero ha sottoscritto l'emendamento Roberta Agostini 30.51 e ha ritirato la sua firma dall'emendamento 13.11, già ritirato dal deputato Gelmini e successivamente sottoscritto dai deputati Giorgis, Piccione, D'Attorre, Cozzolino, Dadone, D'Ambrosio, Dieni, Fraccaro, Lombardi, Nuti, Toninelli, Fabbri, Costantino, Monchiero, Giancarlo Giorgetti e Lattuca.
  Avverte, quindi, che si procederà all'esame delle proposte emendative riferite all'articolo 31.

  Emanuele FIANO (PD) relatore, anche a nome del presidente e relatore Sisto, invita al ritiro i presentatori di tutte le proposte emendative, esprimendo altrimenti parere contrario.

  Il sottosegretario Ivan SCALFAROTTO esprime parere conforme a quello dei relatori.

  Celeste COSTANTINO (SEL) ritira l'emendamento Scotto 31.2, di cui è cofirmataria.

  Elena CENTEMERO (FI-PdL) ritira l'emendamento 31.4, di cui è prima firmataria.

  Celeste COSTANTINO (SEL) illustra il suo emendamento 31.13, che si propone l'obiettivo di inserire le comunità autonome di area vasta nel testo del nuovo articolo 118 della Costituzione, riprendendo una posizione espressa dall'UPI in audizione. La finalità è quella di salvaguardare gli enti di area vasta, già previsti dal disegno di legge, e a questo scopo l'emendamento dispone il divieto per lo Stato e le regioni di esercitare funzioni fondamentali o proprie di questi enti.

  La Commissione respinge l'emendamento Costantino 31.13.

  Andrea MAZZIOTTI DI CELSO (SCpI) ritira l'emendamento 31.7, di cui è primo firmatario.

  La Commissione respinge l'emendamento Quaranta 31.5.

  Francesco Paolo SISTO, presidente e relatore, constata l'assenza dei presentatori dell'emendamento Dorina Bianchi 31.8: s'intende vi abbiano rinunciato.

  La Commissione respinge l'emendamento Costantino 31.10.

  Francesco Paolo SISTO, presidente e relatore, constata l'assenza dei presentatori dell'emendamento Bianconi 31.9: s'intende vi abbiano rinunciato.

  Ettore ROSATO (PD) sottoscrive l'emendamento Lattuca 31.6 e lo ritira.

  Francesco Paolo SISTO, presidente e relatore, constata l'assenza dei presentatori dell'emendamento Dorina Bianchi 31.12: s'intende vi abbiano rinunciato.

  Daniela Matilde Maria GASPARINI (PD) ritira il suo emendamento 31.11.

  Francesco Paolo SISTO, presidente e relatore, avverte che si procederà all'esame delle proposte emendative riferite all'articolo 32.

  Emanuele FIANO (PD) relatore, anche a nome del presidente e relatore Sisto, invita al ritiro, altrimenti esprimendo parere contrario, i presentatori di tutti gli emendamenti riferiti all'articolo 32.

  Il sottosegretario Ivan SCALFAROTTO esprime parere conforme a quello dei relatori.

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  La Commissione respinge l'emendamento Nuti 32.1.

  Simonetta RUBINATO (PD) ritira, dopo averne illustrato la ratio, le proprie proposte emendative 32.3, 32.12 e 32.13. Con riferimento, in particolare, all'emendamento 32.3, che sostituisce integralmente l'articolo 119 della Costituzione, ricorda che esso concerne il tema di un'autonomia finanziaria certa di entrata e di spesa degli enti territoriali diversi dallo Stato, nel rispetto dell'equilibrio dei relativi bilanci e di parametri oggettivi di fabbisogni e costi, nonché di capacità fiscale. Rileva, poi, che l'emendamento stesso è teso a garantire il principio di uguaglianza dei cittadini, sancito dall'articolo 3 della Carta costituzionale. Ricorda, quindi, che attualmente le province autonome della regione a statuto speciale del Trentino-Alto Adige stanno utilizzando al meglio le deleghe fiscali loro attribuite, rendendo più attrattivi i loro territori e meno competitive le regioni a statuto ordinario confinanti, come il Veneto.
  Sottoscrive, infine, gli emendamenti Giancarlo Giorgetti 32.9 e 32.15 e Invernizzi 32.18.

  Matteo BRAGANTINI (LNA) illustra la sua proposta emendativa 32.2, che sostituisce integralmente l'articolo 119 della Carta costituzionale, modificando, in particolare, le disposizioni concernenti il fondo perequativo per i territori con minore capacità fiscale per abitante. Aggiunge che questa proposta emendativa prevede, tra l'altro, che in nessun caso il gettito dei tributi e delle entrate propri degli enti territoriali diversi dallo Stato possa essere assegnato allo stesso Stato, assicurando in tal modo la responsabilità diretta degli amministratori locali, nell'ottica di una più efficiente destinazione delle risorse e di una maggiore efficacia dei servizi.

  Il sottosegretario Ivan SCALFAROTTO chiede al presentatore di chiarire quali siano le differenze fondamentali tra il testo della proposta emendativa in discussione e quello del nuovo articolo 119 della Costituzione.

  Matteo BRAGANTINI (LNA) fornisce i chiarimenti richiesti, richiamando in particolare il terzo comma del suo emendamento 32.2, ai sensi del quale la legge dello Stato istituisce un fondo perequativo, che garantisce il finanziamento dei costi e dei fabbisogni standard.

  Emanuele COZZOLINO (M5S) dichiara il voto favorevole del suo gruppo sull'emendamento Matteo Bragantini 32.2.

  Teresa PICCIONE (PD), intervenendo sull'emendamento Matteo Bragantini 32.2, non condivide l'inserimento in Costituzione, previsto nell'emendamento in discussione, di una disciplina dei costi standard, ritenendo che in tal modo si renderebbe eccessivamente rigido il sistema. Rileva, infatti, che tale materia andrebbe preferibilmente regolata con legge ordinaria, tenendo conto che in alcune località situate in territori svantaggiati, come le piccole isole, non si possono applicare costi standard analoghi a quelli praticati nei grandi centri urbani.
  Ritira, altresì, la sua proposta emendativa 32.7.

  La Commissione respinge l'emendamento Matteo Bragantini 32.2.

  Giuseppe LAURICELLA (PD) ritira i suoi emendamenti 32.8 e 32.11.

  La Commissione respinge, con distinte votazioni, gli emendamenti Toninelli 32.4 e Giancarlo Giorgetti 32.5.

  Andrea MAZZIOTTI DI CELSO (SCpI) ritira il proprio emendamento 32.14.

  Matteo BRAGANTINI (LNA) chiede l'accantonamento dell'emendamento Giancarlo Giorgetti 32.9, di cui è cofirmatario, in quanto collegato all'emendamento Giancarlo Giorgetti 30.140, precedentemente accantonato.

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  Francesco Paolo SISTO, presidente e relatore, alla luce della richiesta motivata dal collega Matteo Bragantini, propone l'accantonamento dell'emendamento Giancarlo Giorgetti 32.9.

  La Commissione concorda.

  Matteo BRAGANTINI (LNA), in qualità di cofirmatario, illustra l'emendamento Giancarlo Giorgetti 32.15, che prevede che in nessun caso il gettito dei tributi e delle entrate propri degli enti territoriali diversi dallo Stato possa essere assegnato allo stesso Stato, evidenziando come lo stesso intenda promuovere la trasparenza dello Stato medesimo.

  Riccardo FRACCARO (M5S), preannuncia, anche a nome del suo gruppo, il voto favorevole sull'emendamento Giancarlo Giorgetti 32.15.

  Emanuele COZZOLINO (M5S), intervenendo anch'egli a favore dell'emendamento Giancarlo Giorgetti 32.15, chiede al Governo e ai relatori di riconsiderare il parere negativo espresso sul medesimo emendamento.

  La Commissione respinge l'emendamento Giancarlo Giorgetti 32.15.

  Andrea MAZZIOTTI DI CELSO (SCpI) ritira il proprio emendamento 32.16.

  Elena CENTEMERO (FI-PdL) ritira l'emendamento Bianconi 32.17, di cui è cofirmataria.

  Matteo BRAGANTINI (LNA), intervenendo sull'emendamento Invernizzi 32.18, di cui è cofirmatario, sottolinea che esso introduce un principio di trasparenza, volto a superare la sperequazione con la quale lo Stato attribuisce risorse ai territori, dal momento che paradossalmente vengono assegnate minori risorse a territori con maggiore capacità fiscale. Rileva, quindi, che l'allontanamento dei cittadini dallo Stato e l'evasione fiscale sono spesso conseguenza del senso di ingiustizia percepito.

  La Commissione respinge l'emendamento Invernizzi 32.18.

  Celeste COSTANTINO (SEL) illustra, in qualità di cofirmataria, l'emendamento Scotto 32.6, in quanto ritiene che la previsione del finanziamento delle funzioni pubbliche di comuni, città metropolitane e regioni, sulla base di indicatori di riferimento di costo e di fabbisogno che promuovono condizioni di efficienza, costituisca un elemento di rigidità eccessiva, da non introdurre, pertanto, in Costituzione.

  La Commissione respinge l'emendamento Scotto 32.6.

  Teresa PICCIONE (PD) ritira il proprio emendamento 32.19, riservandosi di ripresentarlo in Assemblea, sottolineando che esso prevede l'introduzione del riferimento ai livelli essenziali di assistenza.

  La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli emendamenti Costantino 32.10, Quaranta 32.20 e Scotto 32.21.

  Francesco Paolo SISTO, presidente e relatore, avverte che si passerà all'esame delle proposte emendative riferite all'articolo 33.

  Emanuele FIANO (PD), relatore, anche a nome del presidente e relatore Sisto, invita al ritiro di tutte le proposte emendative riferite all'articolo 33, esprimendo altrimenti parere contrario.

  Il sottosegretario Ivan SCALFAROTTO esprime parere conforme a quello dei relatori sulle proposte emendative riferite all'articolo 33.

  La Commissione respinge l'emendamento Dieni 33.1.

  Celeste COSTANTINO (SEL) sottolinea che tutti gli emendamenti a propria firma presentati all'articolo 33 perseguono la Pag. 7finalità di porre un argine al potere che il provvedimento assegna al Governo. In particolare, intervenendo sul suo emendamento 33.5, evidenzia che esso propone che il Governo possa sostituirsi agli organi locali nelle fattispecie previste solo sul mandato del Parlamento, introducendo in tal modo un'ulteriore forma di garanzia.

  La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli emendamenti Costantino 33.5 e 33.7, Lombardi 33.2, Quaranta 33.6 e Costantino 33.8.

  Teresa PICCIONE (PD) ritira il proprio emendamento 33.4, facendo presente tuttavia che inserire all'interno della Costituzione i casi di esclusione degli amministratori locali dall'esercizio delle funzioni in caso di dissesto finanziario potrebbe colpire amministratori per situazioni di cui non sono direttamente responsabili, in quanto determinate da gestioni precedenti. Rileva, quindi, che sarebbe preferibile che tale questione venisse affrontata in una legge ordinaria.

  Celeste COSTANTINO (SEL), intervenendo sul proprio emendamento 33.3, identico a quello presentato dalla collega Piccione, condivide le considerazioni svolte da quest'ultima, sottolineando che l'inserimento del predetto principio in Costituzione condizionerebbe a suo giudizio in maniera eccessiva il quadro giuridico di riferimento.

  La Commissione respinge l'emendamento Costantino 33.3.

  Emanuele COZZOLINO (M5S), intervenendo, in qualità di cofirmatario, sull'emendamento Nuti 33.9, osserva che esso introduce l'obbligo per i commissari e per gli organi sostitutivi nominati dal Governo di riferire periodicamente alle Camere, nonché la possibilità per le Camere di rimuoverli.
  Rileva che, in tal modo, viene garantito un principio di trasparenza nei confronti dei cittadini, oltre ad essere correttamente declinata la funzione di controllo del Parlamento sull'operato del Governo.

  Emanuele FIANO (PD), relatore, in riferimento alle considerazioni svolte nel corso del dibattito, segnala che il nuovo articolo 120 della Costituzione, così come risultante a seguito delle modifiche introdotte dal Senato, demanda alla legge i casi di esclusione dalle funzioni degli amministratori locali in caso di grave dissesto finanziario dell'ente. Sottolinea che per tale fattispecie viene garantito il pieno esercizio delle funzioni parlamentari e che, quindi, non sussiste il paventato rischio per cui un amministratore venga automaticamente destituito dal proprio incarico, nel caso di dissesto finanziario provocato nel corso di precedenti gestioni.

  Emanuele COZZOLINO (M5S), nel ritenere ragionevoli le motivazioni addotte dal collega Fiano, sottolinea che l'introduzione da parte del Senato della clausola che esclude l'applicazione del secondo comma dell'articolo 120 nei casi di motivata urgenza apre la possibilità di deroghe che, a suo giudizio, andrebbero escluse.

  Matteo BRAGANTINI (LNA), nel condividere la ratio dell'emendamento Nuti 33.9, concorda con le riflessioni svolte dal collega Cozzolino circa la necessità di non prevedere deroghe all'applicazione della disposizione. Ritiene, inoltre, che la previsione dell'acquisizione del parere del Senato sia priva di sostanza, dal momento che tale parere non è vincolante.
  Rileva, altresì, che su tale questione sarebbe necessaria una valutazione assai più approfondita, dal momento che le riforme costituzionali non possono essere approvate sulla base di minacce o di diktat.

  Francesco Paolo SISTO, presidente e relatore, invita il collega Bragantini a precisare il senso delle sue ultime dichiarazioni, considerato che i lavori della Commissione si svolgono in un clima tale da Pag. 8consentire sicuramente un confronto sereno e costruttivo.

  Matteo BRAGANTINI (LNA) precisa che nel suo precedente intervento faceva riferimento a minacce di carattere politico, richiamando, al riguardo, le recenti dichiarazioni rilasciate dal presidente D'Alema e riportate dagli organi di stampa.

  Francesco Paolo SISTO, presidente e relatore, sottolinea che, per quanto attiene alla Commissione Affari costituzionali, rilevano le modalità con cui si svolgono i lavori parlamentari e non, invece, gli articoli di stampa.

  Matteo BRAGANTINI (LNA) fa presente che le minacce politiche cui faceva riferimento sono inevitabilmente connesse ai lavori della Commissione in quanto tali minacce, rivolte a deputati della maggioranza, riguardano la conclusione dei lavori stessi in tempi celeri e senza che siano apportate modifiche sostanziali al provvedimento in esame.

  Riccardo FRACCARO (M5S), nel concordare sul fatto che quanto riportato dagli organi di stampa dovrebbe rimanere al di fuori del dibattito parlamentare, osserva tuttavia che alcune notizie cui faceva riferimento il deputato Matteo Bragantini riguardano membri della I Commissione appartenenti al Partito Democratico, che hanno dichiarato di voler lasciare la Camera, in conseguenza alle affermazioni del presidente D'Alema.

  Francesco Paolo SISTO, presidente e relatore, ribadisce quanto precedentemente affermato e ringrazia il collega Bragantini per aver chiarito la propria posizione.

  Emanuele FIANO (PD), relatore, con riferimento alle considerazioni svolte dal collega Bragantini, fa notare che il testo che la Commissione sta esaminando è quello modificato dal Senato e che la Commissione fino ad oggi si è riunita per quasi quaranta ore complessive per il solo esame degli emendamenti, senza considerare i tempi per l'esame preliminare e l'indagine conoscitiva. Sottolinea, pertanto, che la corposa discussione che si sta svolgendo presso le Camere e l'approvazione di decine di emendamenti conferisce decisamente alle riforme costituzionali l'impronta del Parlamento.

  Matteo BRAGANTINI (LNA) ritiene assai grave che, pur essendo state impiegate numerose ore per l'esame e l'approvazione degli emendamenti, il Governo, attraverso il Ministro competente e lo stesso Presidente del Consiglio, abbia dichiarato che il testo sarà comunque modificato, nel corso dell'esame in Assemblea, nel senso voluto dall'Esecutivo.

  Francesco Paolo SISTO, presidente e relatore, ricorda al collega Bragantini che la Commissione ha un ruolo istruttorio e che la possibilità per l'Assemblea di intervenire sul testo fa parte della normale dinamica parlamentare.

  Riccardo FRACCARO (M5S) stigmatizza la velata minaccia sottesa all'esame delle riforme costituzionali, di elezioni anticipate nel caso in cui esse non vadano a buon fine, nel senso voluto dal Governo. Evidenzia, inoltre, che l'andamento dell'esame degli emendamenti in Commissione non procede in modo trasparente, dal momento che molti emendamenti vengono accantonati per l'assenza di accordo all'interno della maggioranza, per essere riportati all'esame della Commissione soltanto quando tale accordo sia stato raggiunto fuori dalla Commissione, mentre sarebbe più corretto procedere in tale sede alla loro discussione e fare emergere chiaramente le varie posizioni.

  Francesco Paolo SISTO, presidente e relatore, replica alle considerazioni svolte dal deputato Fraccaro, evidenziando come a ciascun commissario sia consentito Pag. 9esprimere la propria opinione senza limitazione alcuna, ciò che costituisce, a suo giudizio, il principio cardine di un dibattito parlamentare corretto e trasparente.

  La Commissione respinge l'emendamento Nuti 33.9.

  Simonetta RUBINATO (PD) illustra il suo articolo aggiuntivo 33.01, che tende a rafforzare il principio di responsabilità in capo agli amministratori delle regioni. A tal fine, ritiene opportuno che l'articolo 121 della Costituzione preveda espressamente che, qualora il dissesto finanziario dell'ente sia stato causato da gravi irregolarità commesse nella gestione dell'ente stesso, l'incarico di commissario previsto dal secondo comma dell'articolo 120 della Costituzione non possa essere attribuito al presidente della giunta regionale. Nel rilevare come sia, infatti, necessario bilanciare il principio di sussidiarietà con il fondamentale principio di responsabilità degli amministratori, ritira il suo articolo aggiuntivo 33.01, in vista di una ripresentazione dello stesso nel corso dell'esame del provvedimento in Assemblea.

  Francesco Paolo SISTO, presidente e relatore, avverte che la Commissione passerà all'esame delle proposte emendative riferite all'articolo 34.
  Anche a nome del relatore Fiano, invita quindi al ritiro, esprimendo altrimenti parere contrario, i presentatori di tutti gli emendamenti riferiti all'articolo 34, ad eccezione dell'emendamento Brunetta 34.6, del quale propone l'accantonamento.

   Il sottosegretario Ivan SCALFAROTTO esprime parere conforme a quello dei relatori.

  Elena CENTEMERO (FI-PdL) ritira il suo emendamento 34.1, al fine di una successiva ripresentazione, nel corso della discussione del provvedimento in Assemblea.

  Albrecht PLANGGER (Misto-Min.Ling.) sottoscrive l'emendamento Schullian 34.2 e lo ritira.

  La Commissione acconsente all'accantonamento dell'emendamento Brunetta 34.6. Respinge, altresì, l'emendamento Quaranta 34.4.

  Francesco Paolo SISTO, presidente e relatore, constata l'assenza dei presentatori dell'emendamento Bianconi 34.5; si intende che vi abbiano rinunciato.

  Ettore ROSATO (PD) sottoscrive l'emendamento Piccione 34.3 e lo ritira.

  Andrea MAZZIOTTI DI CELSO (SCpI) illustra il suo emendamento 34.9, volto al superamento del principio per cui non è consentito intervenire sui trattamenti pensionistici già in essere, anche qualora essi siano espressione di posizioni di privilegio. Accede, quindi, alla richiesta di invito al ritira formulata dai relatori, in vista della ripresentazione in Assemblea della predetta proposta emendativa.

  Roberta AGOSTINI (PD) ritira il suo emendamento 34.8, in vista di una sua eventuale ripresentazione in Assemblea, e ne illustra le finalità.

  Celeste COSTANTINO (SEL), nel ritirare l'emendamento Quaranta 34.7, di cui è cofirmataria, identico all'emendamento Roberta Agostini 34.8, auspica che sulla tematica posta dalle suddette proposte modificative si svolga in Assemblea un'ampia discussione, al fine di inserire nella Carta costituzionale una norma a suo avviso di grande rilevanza, a garanzia del rispetto della parità di genere anche nell'ambito dei consigli regionali, a fini antidiscriminatori. Preannuncia, quindi, la ripresentazione del predetto emendamento Quaranta 34.7 nel corso dell'esame del provvedimento in Assemblea.

  Elena CENTEMERO (FI-PdL) ritira il suo articolo aggiuntivo 34.01.

  Francesco Paolo SISTO, presidente e relatore, avverte che la Commissione procederà all'esame delle proposte emendative riferite all'articolo 35.

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  Emanuele FIANO (PD), relatore, anche a nome del presidente e relatore Sisto, invita al ritiro, esprimendo altrimenti parere contrario, i presentatori di tutti gli emendamenti riferiti all'articolo 35.

  Il sottosegretario Ivan SCALFAROTTO esprime parere conforme a quello dei relatori.

  Matteo BRAGANTINI (LNA) preannuncia il voto contrario del suo gruppo sugli identici emendamenti soppressivi Quaranta 35.1 e Fraccaro 35.2. Ritiene, infatti, che la previsione, inserita nel corso dell'esame del provvedimento da parte dell'altro ramo del Parlamento, del parere del Senato, ai fini dell'adozione del decreto del Presidente della Repubblica che dispone lo scioglimento dei consigli regionali, debba essere mantenuta. Reputa, peraltro, che tale previsione andrebbe rafforzata introducendo l'obbligo per cui il suddetto parere del Senato venga acquisito in via preventiva e abbia natura vincolante.

  La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli identici emendamenti Quaranta 35.1 e Fraccaro 35.2, nonché gli emendamenti Costantino 35.3 e Scotto 35.4.

  Dorina BIANCHI (NCD) ritira il suo articolo aggiuntivo 35.010.

  Celeste COSTANTINO (SEL) ritira l'articolo aggiuntivo Quaranta 35.06, di cui è cofirmataria. Sottoscrive e ritira l'articolo aggiuntivo Sannicandro 35.07 e ritira, quindi, l'articolo aggiuntivo Scotto 35.08, di cui è cofirmataria.

  Elena CENTEMERO (FI-PdL) sottoscrive gli articoli aggiuntivi Russo 35.012 e 35.011 e li illustra, sottolineando come essi intendano porre all'attenzione del Parlamento e del Governo il tema della creazione delle cosiddette «macroregioni», ai fini del superamento dell'attuale assetto regionale del Paese, per l'adozione di strategie comuni di governo del territorio, anche in attuazione degli indirizzi già espressi in tal senso dagli organi di governo dell'Unione europea.
  Ritira, quindi, i predetti articoli aggiuntivi Russo 35.012 e 35.011.

  Matteo BRAGANTINI (LNA), con riferimento agli articoli aggiuntivi Russo 35.012 e 35.011, ritiene che essi sottopongano all'attenzione della Commissione una tematica di grande rilevanza, sollevata anche dai presidenti delle regioni, ponendo in evidenza la necessità di realizzare una revisione dell'attuale ripartizione del territorio del Paese, attraverso un nuovo e diverso assetto delle regioni.

  Riccardo FRACCARO (M5S), nel sottolineare l'importanza degli articoli aggiuntivi Russo 35.012 e 35.011, si domanda se essi siano l'espressione di una posizione politica condivisa da tutto il gruppo di Forza Italia.

  Laura RAVETTO (FI-PdL), in qualità di cofirmataria, ritira gli articoli aggiuntivi Gelmini 35.04 e 35.03, evidenziando l'intenzione di ripresentarli nel corso dell'esame del provvedimento in Assemblea, insieme alle altre proposte emendative già ritirate.
  Ritiene, infatti, che il tema posto da tali proposte debba essere affrontato dal Parlamento nell'ambito della riforma costituzionale in corso, affinché sia portato a compimento il processo di riassetto del territorio mediante un processo di accorpamento delle regioni, attraverso la creazione di «macroregioni» con un minimo di cinque milioni di abitanti, in funzione di una maggiore razionalizzazione nella gestione dei territori stessi.

  Elena CENTEMERO (FI-PdL) sottoscrive e ritira gli articoli aggiuntivi Russo 35.014 e 35.013; ritira, inoltre, i suoi articoli aggiuntivi 35.017, 35.018 e 35.019.
  Dichiara, quindi, che l'obiettivo di portare avanti l'idea di una diversa ripartizione del territorio nazionale su base regionale costituisce una proposta condivisa da tutti i parlamentari del suo gruppo. Nel Pag. 11richiamarsi alle considerazioni svolte dalla collega Ravetto, ribadisce che il superamento dell'attuale assetto delle regioni italiane, in funzione della creazione di «macroregioni», costituisce lo strumento per la realizzazione di nuove strategie di gestione del territorio, attraverso il coordinamento di politiche comuni e integrate.

  Daniela Matilde Maria GASPARINI (PD) ritira il suo articolo aggiuntivo 35.05.

  Celeste COSTANTINO (SEL), pur ritenendo che il dibattito concernente la materia delle circoscrizioni metropolitane e di area vasta si sarebbe dovuto svolgere in Commissione, preso atto della volontà di colleghi che hanno presentato emendamenti sulla stessa materia, ritira l'articolo aggiuntivo Scotto 35.01, di cui è cofirmataria.

  La Commissione respinge l'articolo aggiuntivo Costantino 35.09.

  Francesco Paolo SISTO, presidente e relatore, essendosi concluso l'esame delle proposte emendative riferite all'articolo 35 del provvedimento in esame, sospende la seduta.

  La seduta, sospesa alle 12.05, è ripresa alle 14.45.

  Francesco Paolo SISTO, presidente e relatore, avverte che la Commissione passerà all'esame delle proposte emendative riferite all'articolo 30, che erano state accantonate nella seduta precedente.
  Avverte, quindi, che gli identici emendamenti Giancarlo Giorgetti 30.140 e Naccarato 30.5, nonché l'emendamento Giancarlo Giorgetti 32.9, ad essi correlato, rimangono accantonati in vista di un approfondimento della tematica trattata dagli stessi.
  Anche a nome del relatore Fiano, propone una riformulazione degli emendamenti Mazziotti Di Celso 30.13, Dorina Bianchi 30.145 e Ascani 30.142, articolata nei seguenti termini: Al comma 1, capoverso Art. 117, secondo comma, lettera m), sostituire le parole: per la tutela della salute, per la sicurezza alimentare e per la tutela e sicurezza del lavoro con le seguenti: per la tutela della salute; sicurezza alimentare;. Conseguentemente, al medesimo comma, lettera o), aggiungere, in fine, le parole, tutela e sicurezza del lavoro; politiche attive del lavoro;.

  Andrea MAZZIOTTI DI CELSO (SCpI) accetta la riformulazione del suo emendamento 30.13, proposta dai relatori.

  Dorina BIANCHI (NCD) accetta la nuova formulazione del suo emendamento 30.145, testé proposta dai relatori.

  Ettore ROSATO (PD) sottoscrive l'emendamento Ascani 30.142, e accetta la nuova formulazione proposta dai relatori.

  Il sottosegretario Ivan SCALFAROTTO esprime parere favorevole sugli emendamenti Mazziotti Di Celso 30.13, Dorina Bianchi 30.145 e Ascani 30.142, come riformulati.

  Francesco Paolo SISTO, presidente e relatore, avverte che i deputati Centemero, Mottola, Ravetto e Parisi sottoscrivono l'emendamento Mazziotti Di Celso 30.13, così come riformulato.

  Daniela Matilde Maria GASPARINI (PD), con riferimento alle proposte emendative in discussione, fa presente che la formazione professionale rientra, per espressa previsione del terzo comma del nuovo articolo 117 della Costituzione, nella competenza legislativa regionale. Chiede, quindi, chiarimenti in merito agli effetti degli emendamenti in oggetto, come riformulati, nella parte in cui aggiunge alle materie rientranti nella legislazione esclusiva dello Stato, le «politiche attive del lavoro».

  Francesco Paolo SISTO, presidente e relatore, replicando al deputato Gasparini, segnala come le politiche del lavoro non comprendano la formazione professionale, Pag. 12già di competenza della potestà legislativa regionale.

  Elena CENTEMERO (FI-PdL), con riferimento alla questione posta dal deputato Gasparini, sottolinea come, nel delineare l'ambito delle politiche attive del lavoro, debba tenersi in considerazione che, in base alla legislazione vigente, la formazione professionale, di competenza delle regioni per espressa previsione costituzionale, è materia diversa dall'istruzione professionale la quale, ai sensi dell'articolo 117, secondo comma, lettera n), della Costituzione, rientra nelle materie di competenza legislativa statale.

  Anna Margherita MIOTTO (PD), con riferimento agli emendamenti in discussione, richiama in primo luogo il parere espresso, in sede consultiva, dalla XII Commissione (Affari sociali). A tale proposito, ricorda che quest'ultimo reca due osservazioni volte a rendere più semplice e chiaro il testo del nuovo articolo 117, secondo comma, lettera m) della Costituzione, in quanto, così come risultante dalle modifiche approvate al Senato, potrebbe viceversa comportare ambiguità e difficoltà interpretative. A suo avviso, l'accoglimento delle osservazioni sopra richiamate, senza stravolgere il testo della riforma in esame, recherebbe indubbi vantaggi in termini di chiarezza e linearità del testo stesso.

  Matteo BRAGANTINI (LNA), associandosi, innanzitutto, ai dubbi sollevati dal deputato Miotto, formula rilievi critici sugli emendamenti in oggetto, come riformulati. A tale proposito, nel sottolineare come venga riservata alla competenza legislativa esclusiva dello Stato la materia della sicurezza alimentare, estromettendo da tale ambito le regioni, ricorda che le regioni stesse già operano, nei rispettivi territori, in maniera attiva, realizzando iniziative a carattere culturale e formativo, in attuazione di politiche per la sicurezza alimentare. Rileva, quindi, come tale modifica comporterebbe notevoli difficoltà per tali enti a proseguire le proprie attività.

  Emanuele COZZOLINO (M5S) rileva che scindere la tutela della sicurezza sul lavoro dalla tutela della salute rappresenta un passo indietro di molti decenni e che l'attenzione su questa materia non può limitarsi a considerare solo adempimenti burocratici.
  Per quanto riguarda la formazione professionale, osserva che in questo periodo di crisi quest'ultima è stata gestita con i fondi europei e questo rende ancora più probabile l'apertura di un contenzioso tra regioni e Stato dinanzi alla Corte costituzionale.

  Andrea MAZZIOTTI DI CELSO (SCpI), replicando alla collega Miotto, sottolinea che il tema del controllo alimentare non è di natura organizzativa bensì normativa. Ricorda che in un recente convegno sulla materia, tutti gli intervenuti, compresi esponenti della Lega Nord, hanno richiesto una disciplina uniforme. Pertanto, un problema di tale rilevanza non può essere risolto a livello di legge ordinaria, ma di Costituzione, e creare uniformità a livello di legislazione gioverebbe in modo esponenziale a imprenditori e ad allevatori che si muovono, allo stato attuale, tra una miriade di normative diverse da regione a regione.

  Emanuele COZZOLINO (M5S) osserva che l'intervento del collega Mazziotti Di Celso dimostra che la riformulazione adottata creerà contenzioso tra Stato e regioni davanti alla Corte costituzionale.

  Francesco Paolo SISTO, presidente e relatore, desidera mettere in evidenza il concetto per cui, usando una metafora, la Costituzione è come una casa ben divisa, ma con finestre che possono essere aperte o chiuse da parte del legislatore. È in sostanza uno strumento flessibile in quanto guarda al futuro e non si basa solo sul contingente e sull'attualità.

  La Commissione approva gli identici emendamenti Mazziotti Di Celso 30.13 Pag. 13(Nuova formulazione), Dorina Bianchi 30.145 (Nuova formulazione) e Ascani 30.142 (Nuova formulazione) (vedi allegato).

  Francesco Paolo SISTO, presidente e relatore, anche a nome del relatore Fiano, in merito all'emendamento Costantino 30.119, precedentemente accantonato, conferma, anche a nome del relatore Fiano, l'invito ai presentatori a ritirare l'emendamento, esprimendo altrimenti parere contrario.

  Il sottosegretario Ivan SCALFAROTTO esprime parere conforme a quello dei relatori.

  Celeste COSTANTINO (SEL) chiede spiegazioni ai relatori e al Governo sui motivi del parere contrario su un emendamento teso a inserire tra i principi generali la difesa dei soggetti più deboli e osserva che in un Paese che viaggia a velocità differenti, le politiche sociali non dovrebbero essere demandate completamente alle regioni.

  Marilena FABBRI (PD) si associa alla richiesta di chiarimenti avanzata dalla collega Costantino su un emendamento che è analogo ad un'osservazione contenuta nel parere della XII Commissione. A suo avviso, vanno stabiliti degli standard in modo unitario, lasciando le modalità applicative alle regioni. Ricorda in proposito le competenze obbligatorie che sono state attribuite dalla cosiddetta «legge Turco» ai comuni nel campo delle politiche sociali.

  Rosy BINDI (PD) chiede che il parere della XII Commissione sia recepito attraverso un voto favorevole sull'emendamento Costantino 30.119, al fine di associare le politiche sociali ai principi generali. Sottolinea l'urgenza di affidare allo Stato la determinazione dei principi generali sulle politiche sociali per poter affrontare problemi come la lotta alla povertà.

  Il sottosegretario Ivan SCALFAROTTO chiarisce che l'intenzione del Governo non era quella di sminuire l'importanza di una materia affidandola alle regioni, ma di operare una scelta di divisione delle competenze basata esclusivamente sul principio della vicinanza ai cittadini.
  Rileva inoltre che la giurisprudenza costituzionale ha indicato la trasversalità dei livelli essenziali di assistenza.

  Rosy BINDI (PD) concorda con quanto affermato dal sottosegretario Scalfarotto, ma rileva che si può benissimo affidare l'organizzazione alle regioni e i principi allo Stato per evitare, ad esempio, che sia posto in essere un trattamento diverso per i portatori di handicap nelle differenti regioni. Osserva poi, citando un altro esempio, che il reddito di reinserimento non può non essere di competenza statale.

  Il sottosegretario Ivan SCALFAROTTO osserva che se si applica una logica centralista, ciò che viene rilevato per le politiche sociali potrebbe essere applicato a qualsiasi materia.
  Rinnova l'invito al ritiro ai presentatori dell'emendamento in oggetto, al fine di una maggiore riflessione in vista dell'esame in Assemblea, sulla quale dichiara la disponibilità del Governo.
  Ribadisce, inoltre, che la scelta della divisione delle competenze tra Stato e regioni operata dal Governo si basa su un principio di vicinanza ai cittadini e non sulla rilevanza delle materie.

  Celeste COSTANTINO (SEL) fa osservare al sottosegretario Scalfarotto che la gestione delle politiche sociali avviene già a livello regionale e che quello che si propone è di affidare la definizione dei principi allo Stato, per evitare le «doppie velocità» delle regioni che si riscontrano allo stato attuale.

  Francesco Paolo SISTO, presidente e relatore, sottolinea che il parametro individuato per la ripartizione delle competenze nel nuovo articolo 117 della Costituzione corrisponde a una scelta politica, Pag. 14sulla quale si può essere o meno d'accordo. Concorda con il sottosegretario Scalfarotto sul fatto che la scelta operata non è discriminatoria e che l'affidamento di competenza alle regioni non rappresenta uno svilimento di certe materie.

  Celeste COSTANTINO (SEL) afferma che, se nell'intervento del sottosegretario Scalfarotto aveva intravisto un'apertura che la induceva a ipotizzare il ritiro dell'emendamento 30.119 di cui è prima firmataria, quanto affermato dal presidente Sisto la spinge invece a insistere per la votazione. Se si tratta di una scelta politica, infatti, tale scelta non la trova consenziente e ritiene, quindi, che sia meglio votare affinché tutti si assumano le proprie responsabilità.

  Francesco Paolo SISTO, presidente e relatore, chiarisce che la sua intenzione non era né di apertura né di chiusura, ma solo quella di chiarire che la scelta operata dal Governo non è, a suo avviso, discriminatoria.

  Rosy BINDI (PD) osserva che non si può operare una scissione tra tutela della salute e politiche sociali perché, ad esempio, se non ci fosse integrazione tra i due aspetti crollerebbe l'intero impianto del Servizio sanitario nazionale, oltre al rischio di spendere male i soldi dei contribuenti e di non andare incontro ai bisogni della persona.

  Emanuele FIANO (PD) relatore sottolinea la ricchezza del dibattito in corso di svolgimento, con il contributo portato dai colleghi intervenuti, da cui deriva l'opportunità di una riflessione sul parere espresso dalla XII Commissione. Reputa necessario lavorare insieme per giungere a una soluzione soddisfacente e, a questo fine, rinnova l'invito ai presentatori a ritirare l'emendamento Costantino 30.119.

  Francesco Paolo SISTO, presidente e relatore, concorda con il relatore Fiano.

  Alfredo D'ATTORRE (PD) osserva che le posizioni emerse dal dibattito vanno in un'unica direzione e ricorda che il parere della XII Commissione è stato approvato all'unanimità: ci sono, quindi, tutte le ragioni per esprimere una valutazione positiva dell'emendamento in oggetto e per non rimandare all'Aula anche tale questione quando su di essa è maturato un rilevante consenso.

  Matteo RICHETTI (PD) si dichiara preoccupato per lo «spezzettamento» di un tema sul quale ci deve essere, a suo avviso, un universalismo nazionale garantito dalle regioni. Proprio per questo e per affrontare il dibattito in Assemblea, chiede ai relatori di valutare l'opportunità di accogliere l'invito a ritirare l'emendamento.

  Dorina BIANCHI (NCD) concorda sull'opportunità del ritiro dell'emendamento.

  Giovanni MONCHIERO (SCpI) fa osservare che è contraddittorio separare sanità e politiche sociali nel secondo comma del nuovo articolo 117 della Costituzione, quando invece tali materie sono unite nel terzo comma.

  Emanuele COZZOLINO (M5S) ritiene opportuno che i presentatori ritirino l'emendamento in oggetto per trovare una riformulazione più condivisa per l'esame in Assemblea.

  Il sottosegretario Ivan SCALFAROTTO ribadisce, ai fini di un chiarimento definitivo, che la scelta del Governo non si fonda sulla rilevanza delle materie, come dimostrato dalla presenza del diritto allo studio tra le materie di competenza delle regioni. Operando una ripartizione tra competenze esclusive dello Stato e delle regioni, la scelta è stata quella di privilegiare il criterio di vicinanza dei servizi ai cittadini.
  Ribadisce comunque l'impegno a compiere un'ulteriore riflessione in vista dell'esame Pag. 15in Assemblea e rinnova, pertanto, l'invito ai presentatori a ritirare l'emendamento.

  Celeste COSTANTINO (SEL) osserva nuovamente che la questione può essere affrontata in Commissione e a tal fine chiede che l'emendamento rimanga accantonato affinché la riflessione auspicata da tutti gli intervenuti avvenga nel corso dell'esame in sede referente.

  Francesco Paolo SISTO, presidente e relatore, chiede al sottosegretario Scalfarotto di esprimere la sua posizione sulla richiesta di accantonamento.
  Il sottosegretario Ivan SCALFAROTTO ribadisce il suo invito ai presentatori a ritirare l'emendamento Costantino 30.119, confermando la disponibilità a un approfondimento in vista dell'esame in Assemblea.

  Celeste COSTANTINO (SEL), a malincuore, ma volendosi fidare dell'apertura del Governo, ritira l'emendamento 30.119 di cui è prima firmataria.

  Francesco Paolo SISTO, presidente e relatore, avverte che l'emendamento Mazziotti Di Celso 30.15 risulta assorbito a seguito della precedente votazione e che si passa all'emendamento accantonato De Menech 30.22. Prende quindi atto che gli emendamenti De Menech 30.22 e 30.23, Scotto 30.127, Fabbri 30.68 e Centemero 30.25 vengono ritirati.

  La Commissione respinge l'emendamento Quaranta 30.150.

  Ettore ROSATO (PD) sottoscrive l'emendamento Braga 30.28 e lo ritira.

  Marilena FABBRI (PD) esprime stupore per il contrario del relatore e del Governo sull'emendamento ritirato Braga 30.28, che tende a inserire la difesa del suolo tra le materie di legislazione esclusiva dello Stato e che corrisponde a un'indicazione della Commissione ambiente.

  Francesco Paolo SISTO, presidente e relatore, prende atto che l'emendamento Russo 30.39 viene ritirato. Avverte che si passa agli emendamenti accantonati riferiti al quarto comma dell'articolo 117: si tratta degli emendamenti da Quaranta 30.110 all'emendamento Mazziotti Di Celso 30.46, nonché degli identici emendamenti Dorina Bianchi 30.147 e Matteo Bragantini 30.141.

  Il sottosegretario Ivan SCALFAROTTO rileva che gli emendamenti relativi al quarto comma sono di due tipi: quelli che lo sopprimono e quelli che intervengono sulla previsione che riserva al Governo l'iniziativa della legge con cui lo Stato può intervenire in materie non riservate alla legislazione esclusiva. Quanto ai primi emendamenti, ricorda che la clausola di supremazia si applica solo nei casi tassativamente previsti, ossia quando lo richieda la tutela dell'unità giuridica o economica della Repubblica, ovvero la tutela dell'interesse nazionale, e che la scelta fatta nel disegno di legge è di prevedere una tale clausola per assicurare l'unità dell'ordinamento nei casi di emergenza. Quanto al secondo tipo di emendamenti, chiarisce che la scelta di riservare al Governo l'iniziativa della legge che, nei casi sopra richiamati, deroga al normale riparto di competenza legislative tra Stato e regioni – e di non estendere quindi tale iniziativa ai membri del Parlamento che pure sono costituzionalmente titolari dell'iniziativa legislativa – nasce dalla volontà di evitare che l'iniziativa di leggi di questo tipo venga presa troppo spesso e in mancanza degli effettivi presupposti costituzionali e che il Parlamento possa abusare di questo potere. Con la formulazione del testo in esame, la proposta di usare la clausola di supremazia spetta solo al Governo, che se ne assume la responsabilità davanti al Parlamento e al Paese, fermo restando che l'approvazione della legge spetta al Parlamento.
  Chiede quindi il ritiro degli emendamenti al quarto comma.

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  Francesco Paolo SISTO, presidente e relatore, esprime il timore che limitare l'iniziativa della legge di cui al quarto comma al solo Governo intacchi l'assetto costituzionale vigente, che è un sistema di Governo parlamentare, nel quale il potere legislativo spetta in via principale al Parlamento e l'iniziativa della legge è in primo luogo dei parlamentari. A suo avviso, si tratta di un problema che non si può considerare chiuso facilmente e che è bene rinviare al dibattito di Aula.

  Enzo LATTUCA (PD) sottoscrive e ritira l'emendamento Giorgis 30.62. Ricorda che l'intento dell'emendamento era quello di estendere ai parlamentari l'iniziativa della legge che può derogare al normale riparto di competenze legislative tra Stato e regioni. Esprime in ogni caso l'auspicio che le competenze delle regioni non siano travalicate senza fondate ragioni e che la formulazione del quarto comma costituisca una sufficiente garanzia contro questa eventualità.

  Rocco BUTTIGLIONE (PI-CD) ritiene che il quarto comma in discussione rappresenti non tanto un'intromissione del Governo nelle competenze del Parlamento, quanto un'invasione del Governo nelle competenze delle regioni. Rileva che l'interesse nazionale va individuato alla luce della determinazione dell'indirizzo politico e che l'ipotesi presa in considerazione dalla cosiddetta clausola di supremazia evoca le riflessioni di Carl Schmitt sulle situazioni di crisi che rompono il normale ordine costituito. A suo avviso, il rapporto tra Stato e regioni andrebbe impostato in termini meno conflittuali, facendo riferimento al modello della sussidiarietà, con il potere dello Stato di sostituirsi con norma cedevole al legislatore regionale inadempiente.

  Emanuele COZZOLINO (M5S) sottolinea che il suo gruppo è contrario alla clausola di supremazia in quanto ritiene che lo strapotere del Governo debba essere temperato. Nel far presente che il potere sostitutivo del Governo è già previsto dall'articolo 120 e che non è comunque il singolo parlamentare con la sua iniziativa legislativa a poter derogare al riparto di competenze tra Stato e regioni, in quanto la proposta di legge deve comunque essere approvata, chiede che si preveda un forte contrappeso rispetto al potere del Governo e della sua maggioranza alla Camera: per esempio l'obbligatorio consenso del Senato o l'iniziativa di quest'ultimo.

  Celeste COSTANTINO (SEL) si sofferma sul suo emendamento 30.125, chiarendo che la sua finalità è quella di limitare il ricorso alla legge derogatoria di cui al quarto comma, stabilendo come contrappeso che il ricorso ad essa sia ammesso solo dopo aver acquisito il parere vincolante del Senato. Fa presente che rimandare anche questo tema all'Aula significa non affrontare nessun nodo importante in Commissione.

  Emanuele FIANO (PD), relatore, ricorda che il quarto comma prevede solo che il Governo proponga la legge che deroga al riparto di competenze, nei limiti ivi indicati, e sottolinea che poi la proposta di legge segue il normale iter e deve quindi essere approvata dal Parlamento. A suo avviso si tratta di una garanzia sufficiente contro l'eventuale abuso, da parte del Governo, di questo potere. Quanto al Senato, ritiene sufficiente il suo coinvolgimento nelle forme ordinariamente previste per le leggi non bicamerali. Non c’è insomma, a suo avviso, nessun rischio di limitazione dei poteri del Parlamento.

  Alfredo D'ATTORRE (PD), traendo spunto dalle riflessioni svolte nel dibattito, evidenzia che la clausola contenuta nel nuovo testo dell'articolo 117, quarto comma, della Costituzione, non pare codificare un'ipotesi di stato di eccezione. Osserva, in particolare, che l'articolo 48 della Costituzione di Weimar, evocato nell'intervento del collega Buttiglione, aveva una portata assai diversa, richiamando addirittura l'aiuto delle Forze armate qualora un Land non rispettasse gli obblighi imposti dalla Costituzione o da una legge Pag. 17del Reich. Nel caso di specie, si tratta piuttosto di far fronte a esigenze di riforme di sistema, volte in particolare a tutelare l'unità giuridica ed economica della Repubblica, nonché a eventuali questioni attinenti ai rapporti con l'Unione europea. Sottolinea, in ogni caso, che la disposizione in esame fa riferimento ad una procedura di carattere legislativo, che pertanto assicura il coinvolgimento delle due Camere, evidenziando come l'eventuale introduzione di una sorta di potere di veto del Senato determinerebbe un sostanziale snaturamento del procedimento previsto.
  Nel ribadire l'opportunità, nella configurazione dell'articolo 117 della Costituzione proposta dall'articolo 30 del provvedimento, di una clausola di supremazia, osserva che si potrebbe ipotizzare un suo superamento qualora si prevedesse l'attribuzione alle regioni di una potestà legislativa comunque vincolata al rispetto di principi fondamentali determinati dalla legislazione statale. Richiama, in proposito, i contenuti del suo emendamento 30.36, che auspica possa essere approfondito nel corso dell'esame in Assemblea, nell'ambito di una complessiva riconsiderazione delle disposizioni in esame.

  Giuseppe D'AMBROSIO (M5S), pur ritenendo meritevoli di approfondimento le valutazioni espresse dal rappresentante del Governo e dal relatore Fiano, reputa che l'intervento legislativo statale in materie di competenza regionale presenti evidenti rischi qualora non si individuino precise garanzie con riferimento ai contenuti della legislazione elettorale. Paventa, infatti, la possibilità che il Parlamento sia sostanzialmente svuotato delle proprie prerogative, in ragione della preponderanza dell'azione del Governo, che avrebbe anche il potere di attivare la clausola di supremazia di cui al nuovo testo dell'articolo 117, quarto comma, della Costituzione. Per questa ragione, ritiene necessario l'inserimento di meccanismi che salvaguardino l'autonomia delle Camere nelle decisioni in materia.

  Francesco Paolo SISTO, presidente e relatore, fa presente che gli emendamenti Quaranta 30.110, Bindi 30.44, gli identici emendamenti Bianconi 30.43 e Toninelli 30.99, e gli emendamenti Costantino 30.121 e 30.125, nonché Quaranta 30.124 sono stati ritirati dai rispettivi presentatori.
  Ricorda, altresì, che l'emendamento Giorgis 30.62 era già stato ritirato dai presentatori.

  Emanuele COZZOLINO (M5S) illustra il contenuto dell'emendamento Toninelli 30.100, di cui è cofirmatario, evidenziando che esso intende subordinare l'attivazione della clausola di supremazia alla proposta del Senato della Repubblica. Ne raccomanda, quindi, l'approvazione.

  La Commissione respinge l'emendamento Toninelli 30.100.

  Emanuele COZZOLINO (M5S) illustra il contenuto dell'emendamento Toninelli 30.101, di cui è cofirmatario, raccomandandone l'approvazione.

  La Commissione respinge l'emendamento Toninelli 30.101.

  Francesco Paolo SISTO, presidente e relatore, dopo aver ricordato che l'emendamento Lattuca 30.45 è già stato ritirato dal presentatore, constata l'assenza del presentatore dell'emendamento De Mita 30.70: s'intende via abbia rinunciato. Avverte, inoltre, che gli emendamenti Mazziotti Di Celso 30.46 e 30.47, nonché l'emendamento Dorina Bianchi 30.147 sono stati ritirati dai rispettivi presentatori.

  La Commissione respinge l'emendamento Matteo Bragantini 30.141.

  Francesco Paolo SISTO, presidente e relatore, avverte che gli identici emendamenti Scotto 30.109 e Roberta Agostini 30.51 sono stati ritirati dai rispettivi presentatori.

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  Giovanni MONCHIERO (SCpI), intervenendo sull'ordine dei lavori, osserva come le modalità di esame seguite non abbiano consentito un efficace esame dei pareri espressi dalle Commissioni competenti in sede consultiva, richiamando in particolare i contenuti del parere espresso dalla XII Commissione.

  Francesco Paolo SISTO, presidente e relatore, ricorda come nella giornata di ieri sia stata prevista una sospensione della seduta proprio al fine di consentire ai componenti della Commissione di valutare i pareri espressi da altre Commissioni. Evidenzia, in ogni caso, che i medesimi pareri costituiscono uno strumento utile all'istruttoria legislativa, supportando la discussione delle diverse proposte emendative. Avverte, quindi, che si passerà all'esame delle proposte emendative riferite all'articolo 18.

  Emanuele FIANO (PD), relatore, anche a nome del presidente Sisto, esprime parere contrario sugli identici emendamenti Matteo Bragantini 18.1, Bianconi 18.2 e Lombardi 18.3, formulando un invito al ritiro dell'emendamento Matteo Bragantini 18.4, esprimendo, altrimenti, parere contrario.

  Il sottosegretario Ivan SCALFAROTTO esprime parere conforme a quello dei relatori.

  Giuseppe D'AMBROSIO (M5S) evidenzia come il nuovo articolo 18 escluda il Senato dalle decisioni in materia di indulto e amnistia, sottolineando come il proprio gruppo intenda invece assicurare un maggiore equilibrio tra i poteri delle due Camere.

  Elena CENTEMERO (FI-PdL) ritira l'emendamento 18.2, di cui è cofirmataria.

  La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli identici emendamenti Matteo Bragantini 18.1 e Lombardi 18.3, nonché l'emendamento Matteo Bragantini 18.4.

  Francesco Paolo SISTO, presidente e relatore, in ragione dell'esigenza di consentire ai relatori e al rappresentante del Governo di approfondire le valutazioni sulle proposte emendative ancora da esaminare, sospende la seduta fino alle ore 17.30.

  La seduta, sospesa alle 16.55, è ripresa alle 17.30.

  Francesco Paolo SISTO, presidente e relatore, avverte che è in corso la predisposizione, da parte dei relatori, di alcuni emendamenti riferiti agli articoli 10 e 40 del provvedimento in esame. Precisa, quindi, che tali emendamenti saranno trasmessi a tutti i gruppi entro le ore 21 della giornata odierna e fissa il termine per la presentazione di subemendamenti alle ore 11 di domani, sabato 13 dicembre.

  Emanuele COZZOLINO (M5S), intervenendo sull'ordine dei lavori, comunica di aver appreso dal presidente del suo gruppo parlamentare che la discussione generale in Assemblea del provvedimento in esame potrebbe essere rinviata da martedì 16 a mercoledì 17 dicembre.

  Ettore ROSATO (PD) esprime il proprio stupore nell'apprendere una notizia di cui non era a conoscenza.

  Dorina BIANCHI (NCD) dichiara di non essere al corrente di alcuna ipotesi di slittamento dell'avvio dell'esame in Assemblea.

  Giuseppe D'AMBROSIO (M5S) chiede al presidente Sisto di avere notizie relativamente all'organizzazione dei lavori della Commissione nelle prossime giornate.

  Francesco Paolo SISTO, presidente e relatore, ricorda che nella scorsa riunione dell'Ufficio di presidenza della Commissione era stato già stabilito che le sedute della Commissione avrebbero avuto luogo anche nella giornata di sabato 13 e, ove necessario, nella giornata di domenica 14 dicembre. È evidente, in ogni caso, che se Pag. 19l'esame del provvedimento si concluderà entro domani, non sarà necessario convocare la seduta nella giornata di domenica.
  Dichiara, altresì, di non avere alcuna notizia circa l'eventuale slittamento dell'avvio dell'esame in Assemblea, cui faceva riferimento il deputato Cozzolino e che, pertanto, in assenza di nuove decisioni da parte della Conferenza dei presidenti di gruppo tale esame avrà inizio martedì 16 dicembre 2014.
  Rinvia, quindi, il seguito dell'esame del provvedimento in titolo ad altra seduta.

  La seduta termina alle 17.40.

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