CAMERA DEI DEPUTATI
Giovedì 11 dicembre 2014
355.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Cultura, scienza e istruzione (VII)
COMUNICATO
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INTERROGAZIONI

  Giovedì 11 dicembre 2014. — Presidenza del vicepresidente Ilaria CAPUA. — Intervengono il sottosegretario di Stato per lo sviluppo economico, Antonello Giacomelli, il sottosegretario di Stato per l'istruzione, l'università e la ricerca, Angela D'Onghia, ed il sottosegretario di Stato per i beni, le attività culturali e il turismo, Ilaria Carla Anna Borletti Dell'Acqua.

  La seduta comincia alle 9.

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5-03379 Brescia: Sulla situazione della Fondazione ICO «Tito Schipa» di Lecce.

  Il sottosegretario Ilaria Carla Anna BORLETTI DELL'ACQUA risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 1).

  Giuseppe BRESCIA (M5S), replicando, si dichiara parzialmente soddisfatto della risposta resa dal rappresentante del Governo. Pur prendendo atto, infatti, dell'impegno del Ministero a continuare a finanziare l'attività della Fondazione ICO «Tito Schipa di Lecce», puntualizza che l'interrogazione era in realtà finalizzata a stimolare un intervento dell'esecutivo al fine di scongiurare il pericolo di chiusura e il progressivo impoverimento di molti enti culturali che, fino all'approvazione della riforma Delrio, rientravano nella competenza delle province. Auspica, quindi, che il cambio di titolarità della Fondazione medesima possa essere disposto, in applicazione della legge n. 56 del 2014, nel più breve tempo possibile, in modo da consentire a tale importante istituzione di continuare a perseguire le sue finalità di diffusione dell'arte musicale e di educazione alla musica della collettività.

5-00911 Zampa: Sul prossimo contratto di servizio tra la RAI e il Ministero dello sviluppo economico, con particolare riferimento all'inserimento di disposizioni che garantiscano un'effettiva pluralità, rappresentatività delle varie forze politiche e rispetto delle istituzioni.

  Il sottosegretario Antonello GIACOMELLI risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 2).

  Sandra ZAMPA (PD), replicando, si dichiara soddisfatta della risposta fornita dal sottosegretario Giacomelli, che ringrazia per l'impegno assunto a dare il giusto rilievo, in sede di rinnovo del contratto di servizio con la concessionaria del servizio pubblico radiotelevisivo, all'aspetto della qualità dell'informazione quale imprescindibile presidio di pluralismo, completezza, obiettività, imparzialità e indipendenza, favorendo anche l'apertura delle diverse forze politiche e sociali del sistema radiotelevisivo. Auspica, quindi, che il Governo prosegua in tale direzione, al fine di garantire nei programmi di servizio un'effettiva pluralità, rappresentatività delle forze politiche e rispetto delle istituzioni, baluardo di un sistema democratico qual è il nostro.

5-03928 Bruno Bossio: Sul diritto allo studio di alcuni minori in regime di detenzione.

  Il sottosegretario Angela D'ONGHIA risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 3).

  Vincenza BRUNO BOSSIO (PD), replicando, si dichiara soddisfatta della risposta fornita dal rappresentante del Governo, che dà atto dell'avvenuta attivazione del corso di studi in finanza e marketing, per alcuni minori detenuti presso l'istituto penitenziario minorile di Catanzaro. Auspica, quindi, che in futuro il Ministero si attivi per sanare tali situazioni indipendentemente da condizionamenti o da iniziative parlamentari, tenendo però a precisare che nel caso in questione, invece, il MIUR, pochissimi giorni dopo la presentazione del suo atto di sindacato ispettivo, ha avviato tale procedura e, dopo un mese, ha autorizzato l'ufficio scolastico regionale a istituire ulteriori quattro posti di personale docente presso le istituzioni scolastiche della provincia di Catanzaro.

  Ilaria CAPUA, presidente, comunica che, fra l'interrogante ed il Governo, è stato concordato il rinvio ad altra seduta dello svolgimento dell'interrogazione 5-01366 Ricciatti. Dichiara, quindi, concluso lo svolgimento delle interrogazioni all'ordine del giorno.

  La seduta termina alle 9.20.

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SEDE REFERENTE

  Giovedì 11 dicembre 2014. — Presidenza del vicepresidente Ilaria CAPUA. — Interviene il sottosegretario di Stato per l'istruzione, l'università e la ricerca, Angela D'Onghia.

  La seduta comincia alle 9.35.

Norme per l'inserimento dello studio della tecnica e della tecnologia atte al superamento delle barriere architettoniche negli edifici pubblici e privati nei programmi didattici delle scuole secondarie di secondo grado e nell'ambito degli insegnamenti impartiti presso le università, nonché introduzione di sanzioni penali per il mancato adeguamento di edifici e spazi pubblici alla vigente normativa in materia di eliminazione delle barriere architettoniche.
C. 705 Argentin.

(Seguito esame e rinvio – Nomina di un Comitato ristretto).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato, da ultimo, nella seduta del 3 dicembre 2014.

  Ilaria CAPUA, presidente, avverte che è stato richiesto che la pubblicità dei lavori dell'odierna seduta della Commissione sia assicurata anche attraverso l'attivazione dell'impianto audiovisivo a circuito chiuso. Non essendovi obiezioni, ne dispone l'attivazione.

  Il sottosegretario Angela D'ONGHIA riferisce la piena condivisione del Governo dell'impianto normativo del provvedimento oggi in discussione, che rappresenta un ulteriore importante passo in avanti nel difficile quanto indispensabile percorso di integrazione delle persone con disabilità. Ribadisce quindi la rilevanza dell'obiettivo del presente intervento normativo, quello fondamentale e costituzionalmente sancito di rendere effettivo il principio di uguaglianza enunciato dall'articolo 3 della Costituzione, contributo indispensabile alla formazione e alla diffusione di una cultura basata sulla civiltà, sull'integrazione, sull'apertura e sulla ricerca di miglioramento continuo delle strutture architettoniche.
  Suggerisce quindi alla Commissione di apportare alcune modifiche testuali al testo in discussione. In particolare, propone di modificare l'articolo 2 della proposta di legge all'esame della Commissione nel senso di sostituire l'espressione «delle scuole secondarie di secondo grado a indirizzo tecnico, con particolare riguardo alla specializzazione in edilizia», con la seguente: «dei percorsi dell'istruzione tecnica, settore tecnologico, indirizzo, costruzione, ambiente e territorio».
  Con riferimento all'articolo 4 del provvedimento, relativo alla responsabilità penale dei dirigenti scolastici, ritiene che necessario che la Commissione svolga un'adeguata valutazione sull'opportunità di mantenere tale disposizione nel testo, almeno nella sua attuale formulazione. Sottolinea, infatti, come tale previsione rischi di configurare un'ipotesi di responsabilità oggettiva poiché i dirigenti non sempre sono concretamente in grado di procedere all'effettivo adeguamento degli edifici e degli spazi pubblici esistenti alla normativa in materia di accessibilità e di eliminazione delle barriere architettoniche.

  Manuela GHIZZONI (PD), relatore, condivide pienamente il primo suggerimento testé formulato dal sottosegretario D'Onghia, relativo alla modifica testuale dell'articolo 2 del provvedimento, in ragione dell'intervenuta differente articolazione degli indirizzi previsti per gli istituti professionali. In merito, poi, alla proposta di riflessione sul contenuto dell'articolo 4, ricorda le considerazioni che sul punto erano state svolte, già nel corso della precedente legislatura, in occasione delle audizioni svolte in seno all'indagine conoscitiva sulla proposta di legge C. 2367 Argentin, in materia di norme per l'inserimento dello studio della tecnica e della tecnologia atte al superamento delle barriere architettoniche negli edifici pubblici e privati nei programmi didattici.
  In ragione, quindi, dell'opportunità di approfondire tali aspetti del provvedimento Pag. 130e del necessario coordinamento con quanto previsto dall'analoga proposta di legge C. 1013 D'Incecco, all'esame dell'VIII Commissione, recante disposizioni per il coordinamento della disciplina in materia di abbattimento delle barriere architettoniche, propone di costituire un Comitato ristretto per il seguito dell'esame.

  Luigi GALLO (M5S) ricorda come, nel corso della discussione svolta dall'VIII Commissione sul citato provvedimento relativo alle barriere architettoniche, sia emersa la mancanza di una responsabilità apicale ben individuabile in materia delle barriere architettoniche negli edifici pubblici e privati, che, a suo avviso, rischierebbe di indebolire la portata della norma in questione. Aderisce, quindi, alla proposta di operare un'approfondita riflessione sul contenuto dell'articolo 4 del testo in esame. Con riferimento, poi, ai programmi didattici delle scuole secondarie di secondo grado a indirizzo tecnico, ritiene opportuno individuare chiaramente gli istituti ai quali la norma dovrebbe essere applicata.

  Ilaria CAPUA, presidente, alla luce della proposta del relatore, propone la costituzione di un Comitato ristretto per la prosecuzione dell'esame del provvedimento in oggetto.

  La Commissione delibera, quindi, di costituire un Comitato ristretto, riservandosi il presidente di nominarne i componenti sulla base delle designazioni dei gruppi.

  Ilaria CAPUA, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia quindi il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 9.45.

SEDE CONSULTIVA

  Giovedì 11 dicembre 2014. — Presidenza del vicepresidente Ilaria CAPUA. — Intervengono il sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri, Sesa Amici, ed il sottosegretario di Stato per l'istruzione, l'università e la ricerca, Angela D'Onghia.

  La seduta comincia alle 9.45.

Revisione della parte seconda della Costituzione.
C. 2613 Governo, approvato, in prima deliberazione, dal Senato, e abb.

(Parere alla I Commissione).
(Seguito dell'esame e rinvio).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento in oggetto, rinviato nella seduta del 10 dicembre 2014.

  Il sottosegretario Angela D'ONGHIA ricorda che le norme di interesse per il Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca sono contenute nell'articolo 30 del disegno di legge del Governo di riforma costituzionale in esame, il quale è volto alla riscrittura del vigente articolo 117 della Costituzione in tema di riparto della competenza legislativa e regolamentare tra lo Stato e le regioni. Osserva, quindi, che l'elenco delle materie di competenza legislativa esclusiva dello Stato è ampiamente modificato e che viene eliminata la competenza concorrente delle regioni, con una redistribuzione delle materie tra competenza legislativa esclusiva statale e competenza esclusiva regionale.
  In particolare, con riferimento alla competenza legislativa esclusiva statale, ricorda che l'articolo 117, secondo comma, lett. n) della Costituzione vigente è stato modificato dal citato articolo 30, comma 1, del disegno di legge in esame, nel senso che sono state ricondotte a tale potestà legislativa le disposizioni generali e comuni sull'istruzione, l'ordinamento scolastico, l'istruzione universitaria e la programmazione strategica della ricerca scientifica e tecnologica». Ricorda, quindi, che l'attuale testo dell'articolo 117, secondo comma, lett. n), colloca nell'ambito delle materie di competenza legislativa esclusiva statale, solo le norme generali Pag. 131sull'istruzione. Ritiene, quindi, che la nuova formulazione della lettera n) dell'articolo 117, attribuendo allo Stato la competenza legislativa esclusiva con riferimento all'intero sistema dell'istruzione, anche universitaria, sia rispettosa dei principi dettati dagli articoli 33 e 34 della stessa Costituzione. Reputa, altresì, altrettanto coerente con il dettato costituzionale – e, in particolare, con l'articolo 33, ultimo comma, il quale stabilisce che le istituzioni di alta cultura, università ed accademie hanno diritto di darsi ordinamenti autonomi nei limito stabiliti dalle leggi dello Stato – l'inserimento della «programmazione strategica della ricerca scientifica e tecnologica» nell'ambito della predetta competenza legislativa statale, data la rilevanza costituzionale dell'intero settore «ricerca».
  Con riferimento, poi, alla competenza legislativa esclusiva regionale, ricorda che l'articolo 30, comma 1, del disegno di legge in esame, modificando l'attuale testo dell'articolo 117, terzo comma, della Costituzione, attribuisce alla legislazione esclusiva regionale specifiche materie, tra cui, fatta salva l'autonomia delle istituzioni scolastiche, i servizi scolastici, l'istruzione e la formazione professionale, la promozione del diritto allo studio, anche universitario. Sottolinea, altresì, che, attraverso una formula residuale, la norma prevede che la predetta competenza legislativa esclusiva regionale spetta anche in ogni materia non espressamente riservata alla competenza esclusiva dello Stato. Evidenzia, in proposito, che l'attribuzione specifica delle suddette materie – a differenza di quanto disposto dall'attuale testo costituzionale, secondo il quale la competenza legislativa esclusiva delle regioni è individuata solo in via residuale – non appare contraria alle esigenze di centralità dell'intero sistema nazionale di istruzione, quale attualmente vigente. Precisa, inoltre, che la nuova competenza specifica delle regioni in tema di promozione del diritto allo studio, anche universitario, è coerente con l'impianto dell'articolo 117 della Costituzione, in quanto non è il diritto allo studio ad essere oggetto di delega in via esclusiva alla competenza regionale – ipotesi che, infatti, sarebbe in contrasto con la previsione dell'articolo 117, lettera m) della Costituzione, che attribuisce alla competenza esclusiva dello Stato la determinazione dei livelli essenziali delle prestazioni, nell'ottica di garantirne l'uniformità in tutto lo Stato – bensì solo la sua «promozione».

  Tamara BLAZINA (PD), dopo aver ringraziato la collega Coscia per l'articolata e dettagliata relazione, ricorda che il tema del riparto di competenze legislative e regolamentari tra Stato e regioni è stato oggetto di notevole e continua attenzione a seguito dell'elevato contenzioso costituzionale sollevato a seguito della riforma costituzionale del 2001. Pur consapevole della necessità di una delimitazione delle competenze che favorisca l'uniformità e l'omogeneità sul territorio nazionale dell'applicazione della normativa, reputa la riforma in esame, sulla quale la Commissione dovrà esprimere il parere di competenza, un passo indietro rispetto al processo di decentralizzazione delle competenze alle autonomie territoriali. Con riferimento, in particolare, alla nuova ripartizione delle competenze in materia di beni culturali, segnala che permane anche per il futuro il rischio di elevata conflittualità, in ragione della mancata demarcazione dei concetti di tutela e valorizzazione, da una parte, di competenza statale, e quello di promozione, dall'altra, di competenza regionale. Ritiene che le medesime ambiguità sussistano con riferimento alla previsione di una competenza esclusiva in capo alle regioni, fatta salva l'autonomia delle istituzioni scolastiche, in materia di servizi scolastici, di istruzione e formazione professionale, nonché di promozione del diritto allo studio. Analogamente, esprime perplessità in ordine alla concreta attuazione della cosiddetta clausola di supremazia, che dovrebbe garantire la tutela dell'unità giuridica o economica della Repubblica o la tutela dell'interesse nazionale.

  Manuela GHIZZONI (PD) valuta favorevolmente la tendenza alla ricentralizzazione, Pag. 132ad opera del disegno di legge del Governo oggi in esame, di una serie di materie prima afferenti alla competenza concorrente ed esprime apprezzamento anche in ordine all'introduzione di un riferimento specifico a discipline non menzionate nell'attuale formulazione della Carta costituzionale, come ad esempio l'istruzione universitaria. Con particolare riferimento, poi, all'attribuzione alla legislazione esclusiva regionale di specifiche materie, tra cui, fatta salva l'autonomia delle istituzioni scolastiche, i servizi scolastici, l'istruzione e la formazione professionale e la promozione del diritto allo studio, anche universitario, prende atto del chiarimento fornito dal sottosegretario D'Onghia in ordine al fatto che l'attribuzione specifica delle suddette materie non appare contraria alle esigenze di centralità dell'intero sistema nazionale di istruzione attualmente vigente. Con riferimento, in particolare, alla nuova competenza delle regioni in tema di promozione del diritto allo studio, anche universitario, conviene che essa sia coerente con l'impianto costituzionale, non essendo il diritto allo studio, bensì solo la sua «promozione», oggetto di delega in via esclusiva alla competenza regionale. Reputa tuttavia opportuno che la Commissione, nella formulazione del parere da rendere alla Commissione di merito, segnali l'opportunità di un chiarimento, al fine di precisare che l'attribuzione alla competenza legislativa esclusiva delle Regioni della materia della promozione del diritto allo studio non esclude la possibilità per lo Stato di adottare disposizioni generali in materia.
  Segnala, inoltre, l'opportunità di un approfondimento in ordine alle novità introdotte dall'articolo 29 del disegno di legge costituzionale in esame, suggerendo alla Commissione di merito l'opportunità di espungere, tra le materie che con legge dello Stato possono essere attribuite ad alcune regioni, anche solo l'istruzione universitaria, in luogo di tutte le materie indicate alla lettera n) del primo comma del nuovo articolo 117, come invece proposto dalla relatrice.
  Evidenzia, infine, la necessità di definire meccanismi legislativi che specifichino, alla luce della soppressione del riferimento costituzionale alle province, come si articolerà la gestione dei beni inclusi nel patrimonio di queste ultime.

  Mara CAROCCI (PD), dopo aver ricordato l'elevato contenzioso costituzionale scaturito dalla modifica delle disposizioni del Titolo V della II parte della Costituzione operata nel 2001, rileva il mancato riferimento, nel disegno di legge costituzionale in esame, alla determinazione dei livelli essenziali delle prestazioni nelle materie dell'istruzione e della formazione professionale, nelle quali la sussidiarietà integrativa ha generato notevoli disparità nell'offerta formativa e, quindi, differenze nei livelli di offerta del servizio. Segnala, in proposito, che l'inclusione delle materie istruzione e formazione professionale tra quelle di competenza legislativa esclusiva delle regioni non deve comportare conseguenze sull'ordinamento degli istituti professionali, i quali fanno parte del sistema statale di istruzione. Riterrebbe opportuno, al riguardo, prevederne nuovamente la centralizzazione. Condivide, infine, la proposta di espungere le materie di cui alla lettera n) del primo comma dell'articolo 117 da quelle che, con legge dello Stato, possono essere attribuite ad alcune regioni.

  Roberto SIMONETTI (LNA) condivide le osservazioni svolte dall'onorevole Blazina in merito alla marcata centralizzazione operata dal disegno di legge costituzionale all'esame della Commissione. Reputa tale processo intrapreso dal Governo umiliante per le realtà territoriali e sintomo di un'inversione di tendenza rispetto agli sforzi di modernizzare complessivamente in senso federalistico l'attuale assetto delle istituzioni. Fa riferimento, in particolare, all'attribuzione di competenza legislativa esclusiva in capo allo Stato in materia di disciplina giuridica del lavoro alle dipendenze delle amministrazioni pubbliche, che, a suo avviso, è da ostacolo al rafforzamento delle identità Pag. 133territoriali. Ritiene, inoltre, che il progressivo l'indebolimento dell'istituzione statale nell'attuale quadro europeo si ripercuota anche nel rapporto della stessa con le singole realtà territoriali, che non ne riconoscono la supremazia. Considera, infine, una «finta» riforma l'abolizione del bicameralismo perfetto ad opera del provvedimento in esame.

  Maria Grazia ROCCHI (PD), ringrazia la collega Coscia per l'esauriente relazione, che ha agevolato l'esegesi del provvedimento in esame. Dopo aver ricordato i contenziosi costituzionali generati dalla modifica delle disposizioni del Titolo V della II parte della Costituzione, ricorda che la Suprema Corte, nelle sue pronunce, ha chiarito la rilevanza delle norme di principio, che lo Stato è chiamato ad emanare su settori dell'ordinamento di primario interesse nazionale, connessi ai diritti di cittadinanza e per i quali appare opportuno garantire la massima omogeneità su tutto il territorio nazionale. Segnala, in proposito, che occorrerebbe garantire il rispetto dei livelli essenziali delle prestazioni anche in relazione alla materia dell'istruzione, in ragione della necessità che lo Stato adotti disposizioni generali in materia di diritto allo studio, eliminando le differenze che si registrano nel settore nelle diverse aree del Paese. Con riferimento, poi, alla competenza legislativa esclusiva regionale, ricorda che l'articolo 30, comma 1, del disegno di legge in esame, modificando l'attuale testo dell'articolo 117, terzo comma, della Costituzione, nell'attribuire alla legislazione esclusiva regionale specifiche materie, continua a fare salva l'autonomia delle istituzioni scolastiche. Riterrebbe opportuno, al riguardo, segnalare la necessità di prevedere il rispetto dei livelli essenziali delle prestazioni anche con riferimento ai servizi scolastici, che rappresentano proprio lo strumento con il quale tale autonomia si esplica, in nodo da determinare standard di servizio uniformi su tutto il territorio nazionale.

  Luisa BOSSA (PD) solleva talune incongruenze che, a suo avviso, emergono dal testo costituzionale oggi in esame. In particolare, chiede come sia possibile coniugare la previsione di cui alla lettera s) del nuovo primo comma dell'articolo 117 – che attribuisce alla potestà legislativa esclusiva statale le disposizioni generali e comuni sulle attività culturali e sul turismo –, con la norma di cui al secondo comma dell'articolo 117, che attribuisce alla potestà legislativa esclusiva delle regioni la promozione dello sviluppo economico locale. Ritiene opportuno, quindi, un chiarimento sul bilanciamento di tali previsioni, soprattutto se applicate a realtà territoriali ove le attività culturali coincidono con lo sviluppo locale.

  Gianluca VACCA (M5S) ritiene «stucchevole» e «imbarazzante» il dibattito odierno svolto in Commissione, non con riferimento al contenuto delle osservazioni formulate dai colleghi – che, in parte, condivide –, bensì perché considera inaccettabile e mortificante per l'istituzione di cui fa parte affrontare, nei ritagli dei lavori parlamentari, tematiche così rilevanti, spinti da un «capriccio» del Presidente del Consiglio, che considera privo di una sostanziale legittimazione costituzionale, come emergerebbe dalla sentenza della Consulta che ha dichiarato la parziale illegittimità della legge elettorale vigente.

  Irene MANZI (PD) non avverte la mortificazione del suo ruolo di rappresentante dell'istituzione parlamentare, tenuto conto dell'ampia discussione che sul provvedimento la Commissione sta svolgendo. Condivide le osservazioni svolte da taluni colleghi in all'opportunità di chiarire il rapporto tra l'attribuzione allo Stato della competenza legislativa in materia di tutela e valorizzazione e l'attribuzione alle regioni della competenza legislativa in materia di promozione dei medesimi beni, al fine di evitare inutili duplicazioni di interventi. Ritiene tuttavia utile dare il giusto valore, nella ridefinizione delle competenze, alle esperienze virtuose di talune realtà in cui fino ad oggi si è registrata una proficua collaborazione tra lo Stato e i diversi livelli territoriali.

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  Luigi GALLO (M5S) ricorda che la problematica relativa all'individuazione dei livelli essenziali delle prestazioni concernenti i diritti sociali e civili, nell'ambito dell'istruzione e dei servizi sociali annessi, è affrontata dalla risoluzione in Commissione 7-00520 Marzana, nella quale si solleva la necessità che, attraverso la determinazione di fabbisogni standard per i comuni, si assicuri un graduale e definitivo superamento del criterio della spesa storica nei meccanismi di allocazione delle risorse tra i diversi enti.

  Roberto RAMPI (PD) ritiene prive di fondamento le argomentazioni esposte dal collega Vacca a sostegno della illegittimità costituzionale del Parlamento. Ricorda, infatti, che la citata decisione della Suprema Corte, pronunciatasi sulla legge elettorale in vigore, non incide minimamente sulla legittimità dell'istituzione parlamentare, attualmente in carica con pieni poteri. Asserisce, quindi, che le legittime diversità di opinione tra deputati appartenenti a opposti schieramenti politici non devono compromettere il sano e fruttuoso impegno dell'attività politica nella ricerca di soluzioni il più possibile condivise.

  Gianna MALISANI (PD) considera favorevolmente l'inserimento, ad opera del disegno di legge in esame, tra le competenze attribuite alla potestà legislativa esclusiva dello Stato, della tutela e valorizzazione anche dei beni paesaggistici, nonché l'attribuzione, in capo alle regioni, della potestà legislativa esclusiva in materia di promozione degli stessi. Ritiene che tale differenziazione abbia lo scopo di favorire un coinvolgimento attivo delle regioni nell'attività di promozione di tali beni e di rilancio del settore turistico. Condivide, quindi, le osservazioni svolte dai colleghi con riferimento alla necessità di segnalare alla Commissione di merito l'opportunità di definire meccanismi legislativi che consentano, alla luce della soppressione del riferimento costituzionale alle province, il trasferimento allo Stato dei beni inclusi nel demanio e nel patrimonio di queste ultime, come ad esempio gli archivi.

  Luigi GALLO (M5S) ritiene inaccettabile che la Presidenza non abbia censurato l'intervento dell'onorevole Rampi con riferimento ad una presunta cultura «antidemocratica» del gruppo al quale appartiene. Ribadisce, quindi, le considerazioni svolte dal collega Vacca in ordine all'assenza di legittimazione democratica del Parlamento in carica, della quale invita il partito di maggioranza a farsi carico.

  Ilaria CAPUA, presidente, tiene a precisare che la Presidenza ritiene imprescindibile, per uno svolgimento dei lavori parlamentari democratico e rispettoso delle legittime diversità di opinione, permettere a tutti i colleghi, in ossequio alle inderogabili regole di correttezza istituzionale, di intervenire ed esprimere le proprie opinioni, nel tentativo, costruttivo, di pervenire ad una possibile mediazione tra le stesse.
  Nessuno chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame alla seduta pomeridiana.

  La seduta termina alle 10.55.

SEDE CONSULTIVA

  Giovedì 11 dicembre 2014. — Presidenza del vicepresidente Ilaria CAPUA. — Interviene il sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri, Sesa Amici.

  La seduta comincia alle 14.15.

Revisione della parte seconda della Costituzione.
C. 2613 Governo, approvato, in prima deliberazione, dal Senato, e abb.

(Parere alla I Commissione).
(Seguito dell'esame e conclusione – Parere favorevole con osservazioni).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento in oggetto, rinviato, da ultimo, nella seduta odierna.

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  Ilaria CAPUA, presidente, avverte che è stato richiesto che la pubblicità dei lavori dell'odierna seduta della Commissione sia assicurata anche attraverso l'attivazione dell'impianto audiovisivo a circuito chiuso. Non essendovi obiezioni, ne dispone l'attivazione.
  Richiama, quindi, l'ampia e articolata discussione svoltasi nella seduta antimeridiana sul provvedimento in esame, sul quale la Commissione dovrà esprimere il parere di competenza.

  Maria COSCIA (PD), relatore, alla luce del dibattito svolto, formula una proposta di parere volta a recepire le indicazioni dei colleghi (vedi allegato 4).
  Il sottosegretario Sesa AMICI, dopo aver ringraziato la relatrice per l'ampia ed esaustiva relazione predisposta, ricorda le esigenze che hanno spinto il legislatore ad intervenire sull'articolata e complessa materia oggetto del provvedimento in esame, legate, da una parte, all'elevato contenzioso costituzionale che, a partire dalla riforma del 2001, è stato generato dall'incertezza e dalla confusione nella ripartizione delle competenze legislative tra Stato e Regioni, e, dall'altra, alla necessità di assicurare allo Stato le determinazioni rispondenti ad «esigenze meritevoli di disciplina uniforme sull'intero territorio nazionale». In tale ottica e con riferimento, in particolare, all'attribuzione della competenza legislativa esclusiva alle regioni ad opera del secondo comma della nuova formulazione dell'articolo 117 della Costituzione, ritiene che la specificazione relativa alla «disciplina», per quanto di interesse regionale, di una serie di attività, racchiude in sé il riferimento ad una normativa di dettaglio, nel più ampio e uniforme quadro dettato dalla legislazione statale.
  Condivide, inoltre, la necessità di un intervento normativo volto alla definizione di meccanismi che consentano, in relazione alla soppressione del riferimento costituzionale alle province, il trasferimento allo Stato dei beni inclusi nel patrimonio di queste ultime.
  Rivolgendosi, poi, ai deputati del Movimento 5 Stelle, sottolinea che la riforma in discussione si inserisce nel quadro tracciato dall'articolo 138 della Costituzione per la revisione della Carta costituzionale, in relazione alla quale auspica che i due rami del Parlamento perseguano l'obiettivo, che reputa di difficile attuazione, della partecipazione attiva e democratica, nel rispetto delle legittime divergenze.

  Antonio PALMIERI (FI-PdL), dopo aver ricordato che la riforma del Titolo V del 2001 rappresenta un prodotto mal riuscito del Parlamento allora in carica, chiede alla relatrice di trasfondere in condizioni il contenuto delle osservazioni, al fine di rafforzarne il valore e la portata.

  Giancarlo GIORDANO (SEL) esprime valutazioni critiche in ordine alla presunta «leggerezza» con la quale il Parlamento in carica sta procedendo alla riforma dell'attuale assetto costituzionale, che considera un «sabotaggio» della Costituzione vigente. Esprime quindi dubbi in ordine all'effettività della recente abolizione delle province quali enti costituzionalmente necessari, dotati di funzioni amministrative proprie, e perplessità sull'effettivo depotenziamento del ruolo del Senato. Preannunciando voto contrario sulla proposta di parere favorevole formulata dalla relatrice, ipotizza, infine, che dall'applicazione di tale normativa deriveranno storture e difficoltà interpretative tali da generare un'elevata mole di contenziosi costituzionali.

  Gianluca VACCA richiama le considerazioni, svolte nel corso della seduta antimeridiana, sull'assenza di legittimazione costituzionale e politica del Parlamento in carica, che sta affrontando precipitosamente materie che rivestono grande importanza ed estremamente delicate. Ritiene, altresì, che la Commissione non stia svolgendo un'adeguata discussione su temi così importanti, limitandosi ad esprimere un parere sbrigativo ed affrettato. Preannuncia quindi voto contrario sulla proposta di parere favorevole del relatore.

Pag. 136

  Bruno MOLEA (SCpI) preannuncia voto favorevole del suo gruppo sulla proposta di parere favorevole del relatore.

  Milena SANTERINI (PI-CD) condivide pienamente lo spirito sotteso al parere reso alla Commissione di merito, dal quale emerge la necessità di riportare ad equilibrio le istanze di centralismo e quelle di tutela delle autonomie, al fine di evitare il rischio di un'eccessiva frammentazione e di una applicazione della normativa non omogenea sul territorio nazionale. Preannuncia quindi voto favorevole sulla proposta di parere formulata dalla relatrice.

  Flavia PICCOLI NARDELLI (PD), dopo aver ricordato la portata innovativa e la rilevanza delle norme contenute nel disegno di legge costituzionale in esame, apprezza l'attenzione, che emerge dalla proposta di parere formulata dalla relatrice, nei confronti di tematiche che sono state oggetto di un intenso lavoro della VII Commissione nel perseguimento e nel riconoscimento di una piena tutela di diritti che costituiscono valori fondanti della Carta costituzionale. Preannuncia quindi voto favorevole sulla proposta di parere formulata dalla relatrice.

  Maria COSCIA, relatore, sottolinea che, pur avendo richiamato, nella relazione introduttiva, i profili generali della riforma in discussione, la Commissione è ora chiamata ad esprimere il parere limitatamente alle materie di propria competenza, all'esito di una discussione alla quale tutti i colleghi hanno potuto contribuire.
  Per quanto concerne la proposta dell'onorevole Palmieri, ritiene preferibile mantenere l'attuale formulazione della proposta di parere, poiché si tratta di questioni complesse che potranno essere meglio affrontate dalla Commissione di merito nell'ambito della generale valutazione del provvedimento. Rimane in ogni caso salva la possibilità per ciascun deputato di presentare proposte emendative nel corso dell'esame in Assemblea.

  La Commissione approva, quindi, la proposta di parere favorevole con osservazioni formulata dal relatore.

  La seduta termina alle 15.05.

SEDE REFERENTE

  Giovedì 11 dicembre 2014. — Presidenza del vicepresidente Flavia PICCOLI NARDELLI.

  La seduta comincia alle 15.05.

Disposizioni per favorire l'integrazione sociale dei minori stranieri residenti in Italia mediante l'ammissione nelle società sportive appartenenti alle federazioni nazionali.
Nuovo testo C. 1949 Molea.

(Seguito dell'esame e conclusione – Conferimento del mandato al relatore a riferire favorevolmente).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato nella seduta del 3 dicembre 2014.

  Flavia PICCOLI NARDELLI, presidente, avverte che la I Commissione (Affari costituzionali) e la Commissione parlamentare per le questioni regionali hanno espresso parere favorevole sul testo della proposta di legge in esame, come modificato dalla Commissione.

  Tamara BLAZINA (PD), relatore, illustra l'emendamento Tit. 1, contenente una modifica formale diretta ad adeguare il titolo del provvedimento in discussione alle modifiche del testo approvate (vedi allegato 5).

  La Commissione approva quindi l'emendamento Tit. 1 del relatore.

  Maria Valentina VEZZALI (SCpI) rivolge un sentito ringraziamento al collega Molea, quale presentatore della proposta di legge oggi in discussione, nonché all'onorevole Blazina per l'esaustiva relazione. Pag. 137Ricorda, quindi, che lo scopo del provvedimento oggi in esame è quello di offrire ai minori stranieri la possibilità di competere a livello agonistico sul territorio nazionale, attraverso l'ammissione nelle società sportive appartenenti alla Federazione nazionale. Ritiene, quindi, che tale proposta di legge abbia un valore aggiunto, perché l'attività sportiva, in questo caso indirizzata ai minori, si propone come strumento di tutela dei valori fondamenti della persona e di adesione ad un modello di rapporti basati sul rispetto delle regole, dell'autodisciplina e dell'integrazione e dell'inclusione sociale tra ragazzi italiani e stranieri. Preannuncia quindi voto favorevole del suo gruppo sul provvedimento in esame.

  Laura COCCIA (PD) preannuncia voto favorevole del suo gruppo sul provvedimento in esame, alla luce del valore inclusivo dello sport come strumento di coesione sociale.

  Giorgio LAINATI (FI-PdL), condividendo le osservazioni svolte dalle colleghe Coccia e Vezzali, preannuncia voto favorevole del suo gruppo sul provvedimento in esame.

  Simone VALENTE (M5S) preannuncia voto favorevole del suo gruppo sul provvedimento in esame, pur rilevando che sarebbe stato preferibile inserire il contenuto del presente provvedimento nella proposta di legge C. 1680, contenente disposizioni per il riconoscimento e la promozione della funzione sociale dello sport nonché delega al Governo per la redazione di un testo unico delle disposizioni in materia di attività sportiva.

  Flavia PICCOLI NARDELLI, presidente, propone, quindi, di conferire al deputato Blazina il mandato a riferire favorevolmente in Assemblea sul testo del provvedimento.

  La Commissione delibera quindi di conferire il mandato al relatore di riferire in senso favorevole all'Assemblea.

  Flavia PICCOLI NARDELLI, presidente, si riserva di designare i componenti del Comitato dei nove sulla base delle indicazioni dei gruppi.

  La seduta termina alle 15.15.

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