CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 3 dicembre 2014
349.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Affari esteri e comunitari (III)
COMUNICATO
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COMITATO PERMANENTE SUI DIRITTI UMANI

AUDIZIONI INFORMALI

  Mercoledì 3 dicembre 2014. — Presidenza del presidente Mario MARAZZITI.

Audizione di François Crepeau, Relatore Speciale dell'ONU sui diritti dei migranti.

  L'audizione informale è stata svolta dalle 8.35 alle 9.25.

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SEDE CONSULTIVA

  Mercoledì 3 dicembre 2014. — Presidenza del presidente Fabrizio CICCHITTO. – Interviene il sottosegretario di Stato agli affari esteri e alla cooperazione internazionale, Benedetto Della Vedova.

  La seduta comincia alle 13.35.

DL 168/2014 Proroga di termini previsti da disposizioni legislative concernenti il rinnovo dei Comitati degli italiani all'estero e gli adempimenti relativi alle armi per uso scenico, nonché ad altre armi ad aria compressa o gas compresso destinate all'attività amatoriale e agonistica.
C. 2727 Governo.

(Parere alla I Commissione).
(Esame e conclusione – Nulla osta).

  La Commissione inizia l'esame del provvedimento in oggetto.

  Fabio PORTA (PD), relatore, segnala che, a seguito dell'approvazione presso la I Commissione dell'emendamento Sibilia 1.1, nella sua nuova formulazione, è stato soppresso l'articolo 1 del decreto-legge in titolo, che recava le norme di competenza di questa Commissione, relative al rinnovo dei COMITES. Conseguentemente, è stato modificato anche il titolo del provvedimento che non opera più il riferimento alla proroga del termine previsto da disposizioni legislative concernenti tale materia.
  Ricorda che i COMITES sono organismi rappresentativi eletti direttamente dagli italiani all'estero in ciascuna circoscrizione consolare ove risiedono almeno tremila connazionali o nominati, nel caso non raggiungano tale soglia, dall'autorità diplomatico-consolare. Ricorda altresì che le ultime elezioni si erano svolte il 26 marzo 2004 per 124 Comitati diffusi in 38 Paesi e che il prossimo rinnovo riguarderà 16 Comitati.
  Segnala che il voto della Commissione Affari costituzionali è da porre in relazione al recepimento da parte della Commissione Bilancio di un emendamento del Governo al disegno di legge di stabilità, attualmente all'esame del Senato, recante identico contenuto e finalizzato a prevedere che le votazioni per il rinnovo dei Comitati degli italiani all'estero, di cui alla legge 23 ottobre 2003, n. 286, siano rinviate al 17 aprile 2015. Il termine per la presentazione della domanda di iscrizione all'elenco elettorale è prorogato al 18 marzo 2015. All'attuazione di tali disposizioni si provvede con gli stanziamenti disponibili a legislazione vigente; le somme non impegnate entro il 31 dicembre 2014 possono essere impegnate nell'esercizio finanziario 2015. Alla compensazione degli effetti finanziari sui saldi di finanza pubblica, pari a 1.103.191 euro per l'anno 2015, si provvede mediante corrispondente utilizzo del Fondo per la compensazione degli effetti finanziari non previsti a legislazione vigente conseguenti all'attualizzazione di contributi pluriennali di cui all'articolo 6, comma 2, del decreto-legge 7 ottobre 2008, n. 154, convertito, con modificazioni, dalla legge 4 dicembre 2008, n. 189, e successive modificazioni.
  Conseguentemente, propone che la Commissione esprima un nulla osta sul provvedimento in titolo.

  Mario MARAZZITI (PI) preannuncia il voto favorevole del suo gruppo sulla proposta di nulla osta testé avanzata dal relatore, segnalando di avere già sostenuto in altre sedi l'opportunità di un rinvio delle elezioni per il rinnovo dei COMITES.

  La Commissione approva quindi la proposta di nulla osta del relatore.

  La seduta termina alle 13.45.

RISOLUZIONI

  Mercoledì 3 dicembre 2014. — Presidenza del presidente Fabrizio CICCHITTO. – Interviene il sottosegretario di Stato agli affari esteri e alla cooperazione internazionale, Benedetto Della Vedova.

  La seduta comincia alle 13.45.

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7-00538 Cicchitto: Sulle iniziative della comunità internazionale in merito alla crisi in Siria.
7-00540 Scagliusi: Sulle iniziative della comunità internazionale in merito alla crisi in Siria.
(Discussione congiunta e conclusione – Approvazione delle risoluzioni n. 8-00089 e 8-00090).

  La Commissione inizia la discussione congiunta delle risoluzioni in oggetto.

  Fabrizio CICCHITTO, presidente, avverte che le risoluzioni in titolo, vertendo sulla stessa materia, saranno discusse congiuntamente.
  In qualità di primo firmatario della risoluzione n. 7-00538, procede ad illustrarla segnalando che tale atto di indirizzo è stato definito in risposta all'incontro informale con l'Inviato Speciale dell'ONU per la Siria, Staffan De Mistura, svoltosi la scorsa settimana presso l'Ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, delle omologhe Commissioni esteri di Camera e Senato. Dall'incontro è, infatti, derivato un quadro assai preoccupante sulla situazione in atto in Siria, connessa all'intrecciarsi del conflitto interno a tale Paese tra sostenitori e oppositori al regime ad Assad, aggravato ulteriormente dall'espansione di Daesh che in Siria ed Iraq ha la sua espressione più significativa.
  Sottolinea che le premesse della risoluzione danno conto dell'evolvere della crisi siriana, iniziata nella primavera del 2011, trasformatasi in una guerra civile di crescente intensità, che mette a rischio l'integrità del Paese e costituisce un potente fattore di destabilizzazione dell'intera area mediorientale. Tale crisi è all'origine di uno straordinario flusso di milioni di rifugiati diretto verso tutti i Paesi circostanti, come emerso anche in occasione delle missioni svolte dalla Commissione a Erbil, Amman e Beirut, e da cui potrebbe derivare un ulteriore rafforzamento dell'estremismo fondamentalista.
  In tale contesto appare meritevole di sostegno il lavoro svolto dalle maggiori agenzie dell'ONU dedicate all'emergenza, anche in considerazione della difficoltà ulteriore derivante dall'arrivo della stagione invernale. Anche alla luce di quanto emerso in occasione delle citate missioni e in particolare in occasione dei sopralluoghi svolti presso i campi di rifugiati, riterrei utile e doveroso un rafforzamento del testo in discussione in riferimento alla necessità di assicurare fondi congrui all'azione svolta in particolare dal Programma Alimentare Mondiale.
  Sottolinea che, come noto, il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite si è espresso in modo unanime con due risoluzioni ai sensi del Capitolo VII della Carta dell'ONU, che danno sostegno sul piano giuridico all'azione svolta anche sul piano militare dalla coalizione internazionale di Stati formatasi con la Conferenza internazionale di Parigi sulla pace e sulla sicurezza in Iraq del 15 settembre 2014, alla quale l'Italia prende parte.
  In questo contesto generale si colloca l'appello lanciato dalla Comunità di Sant'Egidio per Aleppo «Città Aperta» e il Piano d'Azione formulato dall'Inviato Speciale dell'ONU per la Siria, Staffan de Mistura, per abbassare l'intensità dello scontro in Siria e congelare il conflitto militare in un'area ad alto valore simbolico per la comunità internazionale, quale è la città di Aleppo.
  Tutto ciò premesso, evidenzia che la risoluzione muove nella direzione di un sostegno attivo da parte nel nostro Governo in tutte le sedi internazionali alle iniziative dell'ONU e della comunità internazionale, anche in riferimento all'attuazione delle due risoluzioni citate, nel mantenimento del retroterra politico-militare rappresentato dalla scelta operata anche dal nostro Paese in sostegno della coalizione internazionale.

  Emanuele SCAGLIUSI (M5S) illustra a sua volta l'atto di indirizzo in titolo a sua prima firma, che trova fondamento in talune audizioni svolte dalla Commissione, oltre che nelle missioni richiamate dal Pag. 31presidente Cicchitto. Evidenzia che la questione relativa all'intervento politico-militare rappresenta l'elemento che differenzia le due risoluzioni in titolo, oltre ad un più marcato riferimento al ruolo svolto dalla Turchia, presente nella risoluzione del suo gruppo.

  Il sottosegretario Benedetto DELLA VEDOVA, richiamando la risoluzione approvata in data odierna dalla omologa Commissione del Senato, di tenore analogo a quella a prima firma del presidente Cicchitto, esprime parere favorevole su quest'ultima e avanza proposte di riformulazione riferite alla parte dispositiva della risoluzione del Movimento 5 Stelle, con particolare riferimento al primo, al quarto e al sesto punto degli impegni. Precisa, in particolare, l'opportunità di espungere la parola «straordinario» dal primo capoverso del dispositivo e di riformulare il quarto capoverso nei seguenti termini: «ad adoperarsi, in tutti i fori multilaterali, ivi incluso il gruppo informale «Amici della Siria» affinché si cessi immediatamente di fornire finanziamenti e supporto ai belligeranti in Siria e possa essere adottato in Consiglio di sicurezza un embargo su tutte le armi dirette in Siria, come auspicato dal Segretario Generale dell'ONU, Ban Ki Moon». Propone, infine, con riferimento all'ultimo capoverso del dispositivo, di sostituire le parole: «in ultima istanza» con le seguenti: «di concerto con i partner internazionali».
  Esprime, infine, parere contrario sul quinto capoverso del dispositivo, in ragione del ruolo positivo che la Turchia svolge rispetto all'impegno internazionale contro ISIS, avendo assicurato un rilevante aiuto sul piano umanitario anche in accoglienza degli oltre cento mila rifugiati provenienti da Kobane, e per le posizioni che lo stesso Governo turco ha assunto nei confronti della regione autonoma siriana del Royava, ritenuta da Ankara ancora vicina al PKK e a Damasco. Inoltre, tale regione non fa parte della coalizione internazionale istituita in occasione della Conferenza di Parigi e notoriamente ambisce ad un riconoscimento come autorità statuale per il quale non sussistono i presupposti.

  Emanuele SCAGLIUSI (M5S) accoglie le proposte di riformulazione avanzate dal rappresentante del Governo e mantiene il quinto capoverso del dispositivo per il quale chiede che la Commissione voti separatamente rispetto al restante testo della risoluzione a sua prima firma.

  Vincenzo AMENDOLA (PD) esprime perplessità sulla risoluzione a prima firma Scagliusi malgrado le proposte di riformulazione formulate dal Governo e accolte dal proponente, in quanto basata su assiomi di principio non condivisibili. Quanto alla risoluzione di cui è cofirmatario, si associa alle parole del presidente Cicchitto in merito al contesto in cui tale atto di indirizzo è nato e alla esigenza che la comunità internazionale si muova lungo i due fronti rappresentanti, da un lato, dal contrasto a Daesh e, dall'altro, dalla soluzione della crisi in Siria. Segnala che la risoluzione prende spunto dal fallimento rappresentato da Ginevra I e II e dall'inopportunità di procedere al lancio di nuove conferenze internazionali e propone di ricostruire un contesto di dialogo politico a partire dalla realtà di Aleppo attraverso il sostegno al piano delle Nazioni Unite, senza sottacere i crimini commessi dal regime di Assad. Non vi è dubbio, infatti, che la soluzione del conflitto siriano consentirebbe alla coalizione internazionale di risolvere definitivamente il problema rappresentato dall'ISIS, né si può dubitare che la stessa coalizione internazionale sia priva di legittimità internazionale alla luce del chiaro mandato conferito dall'ONU ai sensi del capitolo VII della Carta delle Nazioni Unite. Sottolinea che in tale contesto l'Italia ha compiuto una scelta ulteriore, non limitando la propria azione al piano militare ma estendendola a quello umanitario, e ciò a differenza di altri Paesi che pur fanno parte e contribuiscono attivamente alla coalizione.
  Alla luce di tali considerazioni, ribadisce la contrarietà del suo gruppo sulla Pag. 32risoluzione del MoVimento 5 Stelle, in quanto nega i presupposti giuridici internazionali citati e, conseguentemente, si oppone alle operazioni militari. Sottolinea la centralità della questione della legittimità internazionale che è alla base della linea seguita dal Governo e dal Parlamento italiani a partire dalle deliberazioni assunte il 20 agosto scorso. Ritiene consigliabile una linea di maggiore attenzione nei confronti della Turchia, che registri il passaggio delicato che il Governo di Ankara ha dovuto superare rispetto alla possibilità di entrare in territorio siriano nel contrasto a Daesh.
  Conclusivamente, ricorda che se il cosiddetto Califfato ha come unico vantaggio quello di coagulare l'impegno della comunità internazionale e di tutti i Paesi dell'area, non sussiste tale unanimità di vedute rispetto al regime di Assad e al futuro della Siria, su cui il Consiglio di sicurezza dell'ONU ha una visione articolata.

  Fabrizio CICCHITTO, presidente, si associa convintamente all'intervento del collega Amendola.

  Mario MARAZZITI (PI), intervenendo in qualità di cofirmatario della risoluzione n. 7-00538, evidenzia che tale atto di indirizzo muove innanzitutto nella direzione di favorire la cessazione delle violenze e di avviare una iniziativa innovativa intorno alla simbolica città di Aleppo, nei termini proposti dall'appello della Comunità di Sant'Egidio e recepiti dal Piano d'azione dell'Inviato Speciale dell'Onu per la Siria, Staffan de Mistura. Osserva che la strategia innovativa si fonda su un approccio dal basso, finalizzato ad instaurare una pace separata ed un dialogo possibile tra i diversi interlocutori.
  Conclude preannunciando il voto favorevole del suo gruppo, oltre che sulla risoluzione n. 7-00538, sui capoversi contenuti sia nella premessa che nel dispositivo della risoluzione a prima firma Scagliusi dedicati alla trattazione dei profili umanitari, che dichiara di condividere, associandosi alla proposta di voto per parti separate avanzata dal collega Scagliusi.

  Erasmo PALAZZOTTO (SEL) esprime soddisfazione per l'avvio della discussione odierna, che valorizza il ruolo internazionale e diplomatico assolto dalla Comunità di Sant'Egidio con la meritevole iniziativa relativa ad Aleppo. Esprime, inoltre, un consenso di massima sulla risoluzione a prima firma Cicchitto, in quanto mostra di recepire l'elemento politico saliente emerso in occasione del recente incontro informale con l'Inviato Speciale De Mistura, relativo alla rimozione delle cause che hanno comportato l'emergere di Daesh. La risoluzione affronta, infatti, il tema del conflitto siriano e appare finalizzata ad una strategia nei confronti di Daesh che impedisca l'ulteriore degenerazione della guerra civile. Inoltre, l'atto in discussione tende sul piano politico a superare o integrare l'approccio esclusivamente militare, anche se non giunge a contemplare il ruolo svolto dall'Iran. Rispetto a tale Paese, sottolinea che allo stato attuale Teheran contribuisce all'azione militare contro ISIS in totale autonomia a causa di un embargo politico ormai privo di ragioni. Si tratta, a suo giudizio, di un profilo meritevole di approfondimento, strettamente connesso agli equilibri regionali e senza il quale l'azione militare della coalizione internazionale è del tutto inefficace. Auspica un approccio più cauto nei riguardi della Siria, tenendo conto che le risoluzioni dell'ONU non contemplano un intervento militare sul suo territorio e non essendo mai stato espresso in modo esplicito da parte di Damasco un assenso in tale direzione, a differenza di quanto è avvenuto in Iraq. D'altra parte un'iniziativa militare in territorio siriano rappresenterebbe un'aggressione ad uno Stato sovrano e richiamerebbe veementi reazioni da parte di attori quali l'Iran o la Russia. Ribadisce, infine, l'opportunità di una discussione su Aleppo e la piena condivisione sugli elementi di analisi e sulla necessità di un fermo impegno sul piano umanitario, senza cedere Pag. 33a forzature che andrebbero ben oltre il piano d'azione delle Nazioni Unite.
  Per tali motivi, associandosi alla proposta di voto per parti separate, preannuncia il voto favorevole sul complessivo testo della risoluzione n. 7-00538 con l'eccezione del secondo capoverso del dispositivo, su cui preannuncia il voto contrario del suo gruppo. Preannuncia altresì il voto favorevole del suo gruppo sulla risoluzione n. 7-00540, per quanto non del tutto in tema rispetto alla iniziativa intorno ad Aleppo.

  Pia Elda LOCATELLI (Misto-PSI-PLI) condivide le considerazioni del collega Amendola e, rivolgendosi all'onorevole Palazzotto, ritiene che non vi sia contraddizione tra i due impegni previsti dalla risoluzione di cui è cofirmataria. Tali impegni descrivono, infatti, due livelli di strategia che muovono però verso lo stesso obiettivo e che guardano, da un lato, alla giusta contrapposizione a Daesh sulla base del diritto internazionale e, dall'altro, alla sperimentazione di un percorso nuovo intorno ad Aleppo, da estendere auspicabilmente all'intera regione.

  Il sottosegretario Benedetto DELLA VEDOVA, in considerazione della discussione in corso, si rimette alla Commissione quanto alla valutazione sulla risoluzione a prima firma Scagliusi.

  Fabrizio CICCHITTO, presidente, avverte che la Commissione procederà al voto per parti separate sulla risoluzione n. 7-00538 a partire dalla premessa e dal primo impegno dell'atto di indirizzo per poi deliberare sul secondo impegno della risoluzione.

  La Commissione, con distinte votazioni, approva quindi all'unanimità la parte motiva unitamente al primo capoverso della parte dispositiva, nonché, a maggioranza dei presenti, il secondo capoverso della parte dispositiva della risoluzione n. 7-00538, come riformulata, che assume il n. 8-00089 (vedi allegato 1).

  Vincenzo AMENDOLA (PD) ritiene che la risoluzione del MoVimento 5 Stelle, essendo fondata su presupposti non condivisibili, non possa essere votata per parti separate.

  Manlio DI STEFANO (M5S), in qualità di cofirmatario, manifesta la disponibilità del suo gruppo allo stralcio del sesto punto della premessa della risoluzione n. 7-00540, in accoglimento delle perplessità segnalate dal collega Amendola.

  Emanuele SCAGLIUSI (M5S) ribadisce la proposta affinché la Commissione proceda alla deliberazione per parti separate sulla risoluzione n. 7-00540, condividendo la disponibilità manifestata dal collega Di Stefano, e in riferimento al quinto capoverso della parte dispositiva, che conferma di volere mantenere in difformità rispetto alla proposta avanzata dal sottosegretario Della Vedova.

  Vincenzo AMENDOLA (PD) mantiene la valutazione contraria del suo gruppo sulla risoluzione del MoVimento 5 Stelle, ritenendo preferibile una deliberazione complessiva e più conforme alla posizione politica tenuta dai singoli gruppi.

  Manlio DI STEFANO (M5S) ritiene che il suo gruppo abbia compiuto passi significativi nella direzione indicata dal collega Amendola e che l'unico ostacolo alla presentazione di un unico atto di indirizzo sottoscritto dai gruppi di maggioranza e di opposizione era rappresentato dal secondo capoverso della parte dispositiva della risoluzione a prima firma Cicchitto, non condivisa dal suo gruppo.

  Mario MARAZZITI (PI), a maggior chiarezza, sottolinea che il secondo capoverso del dispositivo della risoluzione a prima firma Cicchitto, testé approvato, non contempla alcun riferimento alla Siria.

  Vincenzo AMENDOLA (PD), alla luce di quanto affermato dal collega Di Stefano e a temperamento di un orientamento già da Pag. 34lui manifestato, preannuncia il voto di astensione del suo gruppo sulle parti della risoluzione n. 7-00540 su cui il parere del Governo è favorevole, preannunciando un voto contrario sulle restanti parti.

  Fabrizio CICCHITTO, presidente, avverte che la Commissione procederà alla votazione parti separate della risoluzione n. 7-00540.

  La Commissione, con distinte votazioni, approva quindi la premessa e il dispositivo della risoluzione n. 7-00540 come riformulata, e che pertanto assume il numero 8-00090 (vedi allegato 2), e respinge il quinto capoverso del dispositivo della medesima risoluzione.

  La seduta termina alle 14.35.

SEDE REFERENTE

  Mercoledì 3 dicembre 2014. — Presidenza del presidente Fabrizio CICCHITTO. – Interviene il sottosegretario di Stato agli affari esteri e alla cooperazione internazionale, Benedetto Della Vedova.

  La seduta comincia alle 14.35.

Ratifica ed esecuzione dell'Accordo fra il Governo della Repubblica italiana ed il Governo della Repubblica del Kazakhstan di cooperazione nel contrasto alla criminalità organizzata, al traffico illecito di sostanze stupefacenti e psicotrope, di precursori e sostanze chimiche impiegate per la loro produzione, al terrorismo e ad altre forme di criminalità, fatto a Roma il 5 novembre 2009.
C. 2676 Governo.

(Esame e rinvio).

  La Commissione inizia l'esame del provvedimento in titolo.

  Fabio PORTA (PD), relatore, segnala che l'Accordo con il Kazakhstan è inteso a prevenire, contrastare e reprimere la criminalità organizzata ed i reati ad essa connessi, in particolare quelli relativi al traffico di sostanze stupefacenti, all'immigrazione clandestina e al terrorismo, in conformità alle rispettive legislazioni nazionali e agli accordi internazionali riconosciuti dai nostri due Paesi. L'articolo 2 dell'Accordo definisce, le diverse figure di reato connesse alla criminalità organizzata come il terrorismo, il traffico illecito di sostanze stupefacenti e psicotrope, crimini riferibili ad attività economiche, il favoreggiamento dell'immigrazione clandestina, il traffico di esseri umani, i reati contro la proprietà, la falsificazione di documenti, la fabbricazione e la diffusione di denaro e di altri mezzi di pagamento falsi, il traffico di armi e di sostanze nucleari e radioattive, il traffico illecito di opere d'arte, i reati ambientali e quelli informatici (articolo 2).
  Sottolinea poi come gli organi competenti al contrasto delle varie tipologie di reati previsti nell'Accordo sono, per il nostro Paese, il Dipartimento della pubblica sicurezza del Ministero dell'interno e, per la parte kazaka, gli organismi preposti alla sicurezza, agli affari internazionali e alla prevenzione dei crimini economici, come previsto dall'articolo 3 dell'Accordo in esame. La cooperazione tra i due Paesi avviene attraverso uno scambio sistematico di informazioni, atti normativi, esperienze e tecnologie di lavoro, nonché il costante e reciproco aggiornamento sulle attuali minacce della criminalità. Tali obiettivi si realizzano, tra l'altro, mediante lo scambio di esperti e la programmazione, nei due Paesi, di corsi di aggiornamento comuni in specifiche tecniche investigative e operative e lo scambio di esperienze e di conoscenze tecniche relative alla sicurezza delle reti di comunicazione telematica e alla sicurezza dei trasporti.
  Ricorda che nel contrasto del traffico illecito di stupefacenti, in conformità alle convenzioni internazionali sul controllo delle droghe, l'articolo 5 dell'Accordo assicura il mantenimento di un'analoga collaborazione reciproca, che prevede adeguato scambio di dati, informazioni ed esperienze. Le Parti si impegnano infatti ad adottare misure comuni per la lotta Pag. 35contro il traffico illegale di sostanze stupefacenti e psicotrope, di precursori e relativi nuovi tipi, ricorrendo, ove previsto dalla legislazione nazionale delle Parti, alla tecnica delle «consegne controllate» e delle «attività sotto copertura».
  Ai fini del contrasto del terrorismo, rileva che gli organi competenti delle Parti, conformemente alle rispettive legislazioni nazionali, scambieranno informazioni, in particolare su atti terroristici pianificati e compiuti, sui relativi preparativi, sulle forme e sui metodi del loro compimento, sui gruppi terroristici, nonché sulle persone che, nel territorio dello Stato dell'altra Parte, pianificano, compiono o hanno compiuto reati contro gli interessi dello stesso, come previsto dall'articolo 6. Per il contrasto degli atti terroristici è previsto lo scambio, esclusivamente fra le unità di antiterrorismo dei competenti organi delle Parti, delle informazioni su persone sospettate di appartenere ad organizzazioni estremiste limitatamente a casi concreti, qualora sussista la necessità di contrastare gli atti terroristici o di prevenire i reati, che si connotano per la potenziale minaccia alla sicurezza nazionale e pubblica.
  Ai fini della lotta all'immigrazione clandestina, l'articolo 7 dell'Accordo dispone che lo scambio di informazioni si focalizzi sull'attraversamento clandestino dei confini delle Parti, sul possesso di falsa documentazione e sulle organizzazioni criminali coinvolte.
  Ulteriori disposizioni pattizie, previste dagli articoli 8-14, disciplinano l'intensificazione della collaborazione tra gli uffici centrali nazionali dell'Interpol, le modalità di utilizzo e di tutela dei dati personali; la possibilità di respingimento delle richieste di assistenza, qualora possano nuocere alla sovranità o alla sicurezza delle Parti o siano in contrasto con le rispettive normative nazionali; l'assunzione delle rispettive spese riguardanti l'esecuzione dell'intesa; la risoluzione, per via diplomatica, delle eventuali controversie originate dall'interpretazione o dall'applicazione dell'atto internazionale; la possibilità di modifica o integrazione dell'Accordo con un protocollo aggiuntivo e le modalità di entrata in vigore.
  Ricorda che, come riportato nel disegno di legge di ratifica all'articolo 3, l'onere totale derivante dall'Accordo ammonta a euro 99.530 annui a decorrere dal 2014, dettagliati nella relazione tecnica allegata al disegno di legge. Per la copertura finanziaria dell'importo si fa ricorso al fondo speciale di parte corrente iscritto, ai fini del bilancio triennale 2014-2016, nell'ambito del programma «Fondi di riserva e speciali» della missione «Fondi da ripartire» dello stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze per l'anno 2014, allo scopo parzialmente utilizzando l'accantonamento relativo al Ministero degli affari esteri.
  Conclude raccomandando l'approvazione di questo disegno di legge, che si affianca agli altri due provvedimenti di ratifica degli accordi sottoscritti con Astana recentemente esaminati da questa Commissione, aventi ad oggetto, rispettivamente, il trasferimento delle persone condannate e la cooperazione militare, e costituisce un ulteriore tassello nella strategia di rafforzamento della cooperazione con un partner strategico in Asia centrale come il Kazakhstan.

  Il sottosegretario Benedetto DELLA VEDOVA si associa alle considerazioni svolte dal relatore.

  Erasmo PALAZZOTTO (SEL) manifesta profonda contrarietà ad un sollecito iter di esame del provvedimento in titolo in quanto relativo ad un Paese non rispettoso degli standard internazionali di diritto umanitario, come attestano i rapporti delle maggiori agenzie specializzate come Human Rights Watch o Amnesty International. Peraltro, il Kazakhstan ha dimostrato in più occasioni di essere un Paese che ha adottato una nozione estensiva di terrorismo, che giunge ad includere ogni manifestazione di dissenso antigovernativo. Come già osservato in occasione dell'esame in sede referente di un analogo provvedimento attualmente all'esame dell'Assemblea, Pag. 36ribadisce l'opportunità di rallentare il percorso di ratifica di accordi con Paesi conculcatori dei diritti umani.

  Pia Elda LOCATELLI (Misto-PSI-PLI) concorda sulla necessità di considerare in via prioritaria i temi della legalità internazionale, ma anche di guadagnare consapevolezza sui punti di debolezza che anche il nostro Paese ha in tema i diritti umani, come dimostra la condizione media all'interno delle nostre carceri. Ritiene che il contributo del collega Palazzotto abbia il merito di promuovere una riflessione doverosa, finalizzata all'individuazione di un punto di equilibrio tra le diverse istanze.

  Andrea MANCIULLI (PD) non condivide sul piano metodologico l'approccio dell'onorevole Palazzotto, poiché in tema di terrorismo non è praticabile escludere a priori accordi con Paesi non del tutto in linea con gli standard democratici.

  Fabrizio CICCHITTO, presidente, avverte che, nessun altro chiedendo di intervenire, è concluso l'esame preliminare del provvedimento, che sarà trasmesso alle Commissioni competenti per l'espressione dei pareri. Come di consueto, se non vi sono specifiche segnalazioni da parte dei Gruppi, si intende che si sia rinunziato al termine per la presentazione degli emendamenti, altrimenti, il termine resta fissato alle ore 15 di martedì 9 dicembre prossimo.

Sui lavori della Commissione.

  Carlo SIBILIA (M5S), non essendo potuto sopraggiungere tempestivamente alla seduta odierna, interviene in riferimento al decreto-legge n. 168 del 2014, su cui la Commissione ha espresso in data odierna il proprio nulla osta, per ribadire il profondo dissenso del suo gruppo in ragione della disomogeneità delle norme contenute nel provvedimento e della anomala solerzia con cui la maggioranza ha provveduto ad inserire nel disegno di legge di stabilità le norme di cui all'articolo 1 del provvedimento.

  Marco FEDI (PD) ricorda al collega Sibilia che per effetto di un emendamento da lui presentato è stato soppresso l'articolo 1 del citato decreto-legge, al fine di consolidare la fissazione dell'appuntamento elettorale al momento dell'entrata in vigore della legge di stabilità.

  La seduta termina alle 14.45.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

  L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 14.45 alle 14.55.

COMITATO PERMANENTE ITALIANI NEL MONDO E PROMOZIONE DEL SISTEMA PAESE

AUDIZIONI INFORMALI

  Mercoledì 3 dicembre 2014. — Presidenza del presidente Fabio PORTA.

Audizione del Comitato di presidenza del Consiglio generale degli italiani all'estero.

  L'audizione è stata svolta dalle 15.10 alle 16.

ERRATA CORRIGE

  Nel Bollettino delle Giunte e delle Commissioni parlamentari n. 344 del 26 novembre 2014, a pagina 316, prima colonna, ultima riga deve leggersi «14.05» in luogo di «15.05».

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