CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 12 novembre 2014
333.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Difesa (IV)
COMUNICATO
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ATTI DEL GOVERNO

  Mercoledì 12 novembre 2014. — Presidenza del presidente Elio VITO. – Interviene il sottosegretario di Stato alla difesa Gioacchino Alfano.

  La seduta comincia alle 14.05.

Nella Giornata del ricordo dei Caduti militari e civili nelle missioni internazionali per la pace.

  Elio VITO, presidente, rammenta che oggi ricorre l'undicesimo anniversario dell'attentato di Nassiriya, avvenuto il 12 novembre 2003, in cui morirono 19 italiani – 17 militari e 2 civili – impegnati in Iraq in una missione internazionale fortemente incentrata sui valori della pace, della democrazia e della tutela dei diritti e delle libertà fondamentali contro la minaccia terroristica ed ogni forma di violazione della dignità della persona umana. Rammenta, inoltre, che proprio in questo giorno, scelto per la sua valenza simbolica, si celebra la Giornata del ricordo dei Caduti militari e civili nelle missioni internazionali per la pace, istituita con la legge n. 162, del 12 novembre 2009.
  Rinnova, dunque, a nome personale e di tutti i commissari, l'espressione dei sentimenti di cordoglio e vicinanza ai congiunti di tutti coloro che sono caduti nel corso di missioni internazionali, nonché la testimonianza della profonda gratitudine delle istituzioni nei loro confronti per l'alto prezzo che loro e le loro famiglie hanno pagato al servizio del Paese e della comunità internazionale.

Programma pluriennale di A/R n. SMD 01/2014, relativo al programma navale per la tutela della capacità marittima della Difesa.
Atto n. 116.

(Esame e rinvio).

  La Commissione inizia l'esame del provvedimento.

  Elio VITO, presidente, comunica che è pervenuta la richiesta affinché della seduta odierna sia data pubblicità mediante l'attivazione degli impianti audiovisivi a circuito chiuso. Non essendovi obiezioni, ne dispone l'attivazione.
  Dà quindi la parola al relatore per l'illustrazione dei contenuti dell'atto in Pag. 47esame e della nuova particolare procedura prevista per l'espressione del parere parlamentare, limitandosi a ricordare che la Commissione deve esprimere il parere entro lunedì 8 dicembre.

  Gian Piero SCANU (PD), relatore, ricorda che, al fine di assicurare il mantenimento di adeguate capacità nel settore marittimo a tutela degli interessi della Difesa nazionale, consolidando strategicamente l'industria navalmeccanica ad alta tecnologia, l'articolo 1, comma 37, della legge n. 147 del 2013 (legge di stabilità 2014) ha autorizzato contributi ventennali – di 40 milioni di euro a decorrere dall'esercizio 2014, di 110 milioni di euro a decorrere dall'esercizio 2015 e di 140 milioni di euro a decorrere dal 2016 – da iscrivere nell'ambito dello stato di previsione del Ministero dello sviluppo economico e che il comma 38 della medesima legge ha autorizzato ulteriori contributi ventennali nel settore navale.
  Ricorda, altresì, che proprio in considerazione del rilevante impegno finanziario autorizzato dalle richiamate disposizioni, la Commissione difesa della Camera, nel corso dell'esame in sede consultiva della legge di stabilità per il 2014, approvò all'unanimità un emendamento finalizzato a sottoporre al parere parlamentare, da esprimere ai sensi dell'articolo 536, comma 3, lettera b) del Codice dell'ordinamento militare, il decreto ministeriale relativo all'impiego dei richiamati fondi. Tale emendamento, successivamente approvato anche dalla Commissione bilancio della Camera, corrisponde oggi al comma 39 dell'articolo 1 della richiamata legge n. 147 del 2013.
  Sottolinea, quindi, l'importanza di quella decisione parlamentare finalizzata ad estendere la procedura di cui all'articolo 536 del citato codice anche all'impiego dei contributi oggetto del parere parlamentare in esame. Segnala, infatti, che tale disposizione è stata recentemente novellata dalla legge n. 244 del 2012, al fine di assicurare un ancor più incisivo controllo parlamentare sugli investimenti e una più profonda condivisione delle responsabilità tra Governo e Parlamento, per l'adeguamento dei sistemi e delle dotazioni dei militari.
  In particolare, la norma in esame, unica nell'ambito delle disposizioni vigenti in materia di pareri parlamentari sull'utilizzo di risorse finanziarie, prevede che il Governo – qualora non intenda conformarsi alle condizioni formulate dalle Commissioni competenti ovvero quando le stesse esprimano parere contrario – deve trasmette nuovamente alle Camere gli schemi di decreto corredati delle necessarie controdeduzioni per i pareri definitivi delle Commissioni competenti, da esprimere entro trenta giorni dalla loro assegnazione. In tal caso, qualora entro il termine indicato le Commissioni competenti esprimano sugli schemi di decreto parere contrario a maggioranza assoluta dei componenti, motivato con riferimento alla mancata coerenza con il piano di impiego pluriennale di cui al comma 1 dell'articolo 536, il programma non può essere adottato.
  Sottolinea che l'esame parlamentare sull'imponente programma navale non si esaurisce con l'espressione del richiamato parere, in quanto, per l'impiego dei contributi di cui al richiamato comma 37, dell'articolo 1, della legge n. 147 del 2013, tale ultima norma ha previsto il ricorso alle modalità di cui all'articolo 537-bis del Codice dell'ordinamento militare, ovvero ad un apposito decreto interministeriale adottato, previo parere delle competenti Commissioni parlamentari, dal Ministro dello sviluppo economico, di concerto con i Ministri dell'economia e delle finanze e della difesa.
  Al riguardo precisa che tale disposizione è stata introdotta nel corpo del Codice dell'ordinamento militare attraverso il decreto legislativo n. 248 del 31 dicembre 2012 (cosiddetto decreto correttivo), a seguito dell'approvazione di un emendamento da parte della Commissione difesa della Camera nel corso dell'esame del decreto-legge n. 215 del 2011 missioni internazionali.
  Nel dettaglio tale disposizione specifica che – ai fini della semplificazione delle Pag. 48procedure per la realizzazione dei programmi di investimento di interesse dell'Amministrazione della difesa, finanziati mediante contributi pluriennali – il decreto di cui all'articolo 4, comma 177-bis, della legge 24 dicembre 2003, n. 350, è adottato, previo parere delle competenti Commissioni parlamentari, dal Ministro dello sviluppo economico, di concerto con i Ministri dell'economia e delle finanze e della difesa. Con tale decreto si provvede sia a definire le modalità di attuazione dei programmi, in sostituzione delle convenzioni di cui all'articolo 5, comma 1, del decreto-legge 17 giugno 1996, n. 321, sia a fissare, se necessario, il tasso di interesse massimo, sia, infine, a verificare l'assenza di effetti peggiorativi sul fabbisogno e sull'indebitamento netto, rispetto a quelli previsti dalla legislazione vigente, ovvero a quantificarli per la successiva compensazione.
  Ne deriva, quindi, che il programma in esame è valutato dalle Commissioni parlamentari sotto un duplice profilo: il primo, per una approvazione di carattere strategico e, quindi, con una valutazione politica legittima e opportuna da parte del Parlamento; il secondo, per una valutazione di carattere finanziario.
  Venendo ora al merito del programma in esame, fa presente che i suoi contenuti essenziali sono stati illustrati dal Ministro della difesa Pinotti lo scorso 24 giugno, nel corso dell'audizione, presso le Commissioni riunite difesa della Camera e del Senato, sul Documento programmatico pluriennale per il triennio 2014-2016. Il programma prevede, in particolare, l'acquisto di sei pattugliatori polivalenti d'altura per la sorveglianza marittima tridimensionale, più quattro unità aggiuntive in opzione; di una unità d'altura di supporto logistico, con capacità ad ampio spettro e di concorso ad attività di soccorso umanitario in caso di eventi straordinari o calamità naturali; di una unità anfibia multiruolo per la proiezione di assetti operativi ad elevata prontezza, militari e umanitari, per il concorso della Difesa ad attività di soccorso umanitario in occasione di eventi straordinari o calamità naturali, con spiccati requisiti di standardizzazione e interoperabilità con gli alleati e i partner europei, in particolare per le capacità di imbarco, trasporto, rilascio, impiego e supporto di mezzi anfibi e aerei; e di due unità navali polifunzionali ad altissima velocità e spinto contenuto tecnologico per il supporto alle forze speciali del gruppo operativo incursori, per il contrasto della minaccia asimmetrica e per l'impiego in tutti i contesti operativi che richiedano flessibilità, incisività, massima prontezza, deterrenza e discrezione.
  Rileva, quindi, che la durata del programma pluriennale è di 19 anni a partire dal 2014 e che il costo complessivo è stimato in 5,4 miliardi di euro, a valere sulla Missione 11 (Competitività e sviluppo delle imprese), Programma 5 (Regolamentazione, incentivazione dei settori imprenditoriali, riassetti industriali, sperimentazione tecnologica, lotta alla contraffazione, tutela della proprietà industriale) dello stato di previsione della spesa del Ministero dello sviluppo economico.
  Aggiunge che il programma prevede allo stato un impegno industriale interamente a carico dell'industria nazionale, sebbene la scheda tecnica allegata alla proposta di parere faccia presente che sono in fase di valutazione di fattibilità amministrativa soluzioni perseguibili per lo sviluppo di parte del programma nell'ambito delle sinergie della politica europea di Sicurezza e Difesa, di cooperazioni internazionali bilaterali, nonché nel contesto dell'Organizzazione congiunta per la cooperazione in materia di armamenti (OCCAR).
  Per quanto concerne i settori industriali interessati nella richiamata scheda, fa presente che verranno realizzati investimenti nel settore della cantieristica navale nazionale che, come noto, rappresenta un importante volano antirecessivo anche in considerazione della ramificata rete di piccole e medie imprese operanti in molteplici aree produttive che investono l'intero complesso dei settori industriali (navalmeccanica, elettromeccanica, siderurgia, elettronica, informatica, telematica, robotica e armamenti).Pag. 49
  A questo proposito anticipa fin da ora la richiesta che la Commissione svolga una audizione dei vertici di Fincantieri, per comprendere meglio, in termini concreti, le ricadute occupazionali del programma in esame, i costi di produzione per ciascuna unità e il piano finanziario che si renderà necessario per sostenere il programma.
  Per quanto riguarda, invece, le motivazioni sottese al programma, osserva che queste sono ben illustrate nella scheda tecnica allegata alla richiesta di parere parlamentare in esame e sono riconducibili alla necessità di avviare un progressivo rinnovamento e adeguamento dello strumento aeronavale, in grado di corrispondere in termini qualitativi e quantitativi all'assolvimento delle numerose operazioni della Marina militare in Italia e all'estero.
  In particolare, nella richiamata scheda si sottolinea come nel prossimo decennio si procederà alla dismissione di 51 unità navali, escluso il naviglio minore. Si tratta di unità navali che risultano già oggi parzialmente non più impiegabili in maniera efficace e sicura. Si rende quindi necessario avviare velocemente un programma navale idoneo a salvaguardare la capacità dello strumento marittimo mediante l'acquisizione di nuove e moderne piattaforme performanti, con equipaggiamento contenuto e modulare, con elevata autonomia logistica e rapidità di dislocazione e d'intervento, versatili, flessibili e sostenibili, proiettabili ed interoperabili.
  Segnala, inoltre, che lo scorso 24 giugno il Ministro della difesa Pinotti, in relazione allo strumento navale, ha sottolineato come risulti necessario poter continuare «a disporre di una Marina che sia pienamente efficiente e, quindi, dotata di mezzi moderni e sottoposti alla corretta manutenzione, con equipaggi addestrati e motivati e con una base industriale e tecnologica capace di sostenere le esigenze in fatto di piattaforme navali e di apparati elettronici imbarcati».
  Per completezza aggiunge che anche il Capo di Stato maggiore della Marina, Ammiraglio di Squadra Giuseppe De Giorgi, nell'audizione svolta in data 19 giugno 2013 ed acquisita agli atti dell'indagine conoscitiva sui sistemi d'arma, ha rilevato che: «la nostra Marina è estremamente vecchia. L'età operativa di una nave è in media di vent'anni, mentre l'età media attuale è molto superiore. Inoltre, il numero di navi è influenzato, ovviamente, dalle manutenzioni: un terzo di queste è sempre in manutenzione programmata, ma solo quando si dispone delle risorse. Inoltre, sulle navi pronte esiste il problema delle avarie, che non sono programmabili, eppure la statistica media degli ultimi anni ci fornisce questo quadro, per cui a oggi la nostra Marina dispone di 20 unità pronte a muovere».
  Considerato che l'Ammiraglio De Giorgi è stato audito sul programma in esame questa mattina dalla Commissione difesa del Senato, propone che le sue valutazioni possano ritenersi acquisite agli atti anche da questa Commissione, mentre reputa utile, con particolare riferimento ad una valutazione complessiva sul corretto bilanciamento delle risorse finanziarie tra le varie componenti (Marina, Aeronautica ed Esercito), svolgere l'audizione del Capo di Stato maggiore della Difesa, che è il vertice cui competono queste valutazioni.
  In conclusione, nel rinviare la descrizione tecnica delle unità navali comprese nel programma ad una nota integrativa della sua relazione recante alcune apposite schede da lui predisposte alla luce dei dati trasmessi dal Governo (vedi allegato), auspica che il confronto parlamentare su questo programma sia particolarmente ricco così da poter formulare al Governo un primo parere parlamentare su un programma particolarmente impegnativo.
  Sottolinea infine l'esigenza espressa dalla Commissione più volte in diverse sedi, anche nelle legislature passate, che l'esame parlamentare di programmi d'arma particolarmente impegnativi e destinati a svilupparsi in periodi di tempo lunghi, come quello oggi in esame, non si esaurisca nella fase iniziale del procedimento autorizzativo. È necessario, infatti, che qualsiasi scostamento rispetto all'originario piano programmatico e finanziario esaminato dal Parlamento venga nuovamente Pag. 50sottoposto al medesimo. Si tratta di un'esigenza fondamentale di trasparenza che il Governo è tenuto a garantire.

  Elio VITO, presidente, ringrazia il relatore per aver illustrato nel dettaglio la particolare disciplina di legge relativa all'esame parlamentare del provvedimento e per aver messo a disposizione della Commissione la nota integrativa relativa ai dati tecnici delle unità di cui il Governo intende programmare l'acquisito, della quale autorizza la pubblicazione in allegato al resoconto della seduta odierna.

  Il sottosegretario Gioacchino ALFANO ringrazia l'onorevole Scanu per la puntuale ed esaustiva relazione ed evidenzia come le unità navali di prevista costruzione si caratterizzino per la loro estrema versatilità, essendo capaci di sostituirsi a più tipologie di navi attualmente in funzione ed ormai giunte quasi al termine del loro ciclo operativo.
  Prospetta la possibilità di ascoltare nell'ambito dell'attività conoscitiva anche il Segretario generale della Difesa e Direttore nazionale degli armamenti, mentre manifesta perplessità riguardo alla proposta di audizione dei vertici di Fincantieri, non ravvisando la sussistenza di un legame diretto con la legge navale.

  Luca FRUSONE (M5S), nel condividere la proposta del relatore di svolgere l'audizione del Capo di stato maggiore della Difesa, manifesta apprezzamento per le considerazioni da lui svolte riguardo alla complessità del programma ed alla necessità di spendere tutto il tempo utile per i necessari approfondimenti.
  Sottolinea, infatti, come la relazione tecnica appaia carente di dati ed informazioni utili e per questo motivo sollecita il Governo a mettere a disposizione della Commissione una maggiore quantità di elementi informativi, in modo che essa abbia tutti gli elementi di conoscenza necessari per valutare il programma proposto.

  Massimo ARTINI (M5S), anche alla luce delle considerazioni del collega Frusone, si dice curioso di sapere se lo sviluppo di un programma navale come quello proposto trovi conferma negli scenari previsti dal Libro bianco della difesa. Non vorrebbe, infatti, che similmente a quanto già accaduto con altri imponenti programmi pluriennali, gli strumenti di cui il nostro Paese si è dotato richiedessero successivamente la necessità di essere integrati con altri strumenti. A suo avviso, occorre avere chiara in mente la proiezione internazionale dell'Italia nei prossimi venti anni, che non deve necessariamente estendersi in ogni direzione fino all'Asia, ma che certamente dovrà concentrarsi sul Mediterraneo.

  Elio VITO, presidente, con riferimento alle audizioni richieste, ricorda che importanti elementi di valutazione rilevanti per il programma navale in esame sono stati già anticipati dal Governo in occasione dell'esame del Documento programmatico pluriennale e dal Capo di stato maggiore della Marina, Ammiraglio De Giorgi, nella sua audizione nell'ambito dell'indagine conoscitiva sui sistemi d'arma.
  In considerazione, quindi, della necessità di concludere l'esame entro il prossimo 8 dicembre, propone di acquisire il resoconto dell'audizione svolta oggi presso il Senato dal Capo di stato maggiore della Marina, di programmare possibilmente nella prossima settimana l'audizione del Capo di stato maggiore della Difesa, Ammiraglio Binelli Mantelli, e di demandare la decisione in merito ad altre audizioni alla sede dell'ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi.

  Gian Piero SCANU (PD), relatore, nel concordare con la proposta del presidente, ribadisce che il Parlamento sarà chiamato ad esprimersi sul programma navale in due distinti momenti, finalizzati, il primo, a un esame di tipo politico e, il secondo, a un esame di tipo finanziario.
  Assicura, quindi, al collega Frusone che la nuova procedura prevista dalla legge n. 244 del 2012 ha finalmente posto fine a quella fase di oscurantismo che in passato Pag. 51permetteva al Governo di presentare al Parlamento programmi con schede tecniche carenti di dati.
  Concorda, infine, sull'opportunità di ascoltare anche il Segretario generale della Difesa.

  Elio VITO, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 14.40.

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