CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 5 novembre 2014
329.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Cultura, scienza e istruzione (VII)
COMUNICATO
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SEDE CONSULTIVA

  Mercoledì 5 novembre 2014. — Presidenza del vicepresidente Flavia PICCOLI NARDELLI. — Interviene il sottosegretario di Stato per i beni e le attività culturali e il turismo, Ilaria Carla Anna Borletti Dell'Acqua.

  La seduta comincia alle 9.

Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (Legge di stabilità 2015).
C. 2679-bis Governo.

Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2015 e bilancio pluriennale per il triennio 2015-2017.
C. 2680 Governo.

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Tabella n. 2: Stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze per l'anno finanziario 2015 e per il triennio 2015-2017 (limitatamente alle parti di competenza).
Tabella n. 3: Stato di previsione del Ministero dello sviluppo economico per l'anno finanziario 2015 e per il triennio 2015-2017 (limitatamente alle parti di competenza).
Tabella n. 7: Stato di previsione del Ministero dell'istruzione, università e ricerca per l'anno finanziario 2015 e per il triennio 2015-2017.
Tabella n. 13: Stato di previsione del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo per l'anno finanziario 2015 e per il triennio 2015-2017.
(Relazione alla V Commissione).
(Esame congiunto, ai sensi dell'articolo 120, comma 3, del Regolamento, e rinvio).

  Flavia PICCOLI NARDELLI, presidente, avverte che è stato richiesto che la pubblicità dei lavori della odierna seduta della Commissione sia assicurata anche attraverso l'attivazione dell'impianto audiovisivo a circuito chiuso. Non essendovi obiezioni, ne dispone l'attivazione.

  La Commissione inizia l'esame congiunto dei provvedimenti in oggetto.

  Flavia PICCOLI NARDELLI, presidente, avverte che il 30 ottobre 2014 sono stati assegnati alla VII Commissione, in sede consultiva, per le relazioni di competenza alla V Commissione bilancio, i disegni di legge recanti «Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (Legge di stabilità 2015)» (C. 2679-bis) – dopo che è stato determinato, in medesima data, lo stralcio delle disposizioni estranee al contenuto proprio della legge di stabilità – e «Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2015 e bilancio pluriennale per il triennio 2015-2017» (C. 2680).
  Fa presente che, ai sensi di quanto previsto dal secondo periodo del comma 6 dell'articolo 119 del Regolamento, la Commissione dovrà sospendere ogni attività legislativa, fatte salve le attività dovute, finché non avrà espresso il parere di competenza sui predetti disegni di legge.
  Aggiunge che la Commissione è quindi chiamata a esaminare congiuntamente i predetti disegni di legge, ai sensi dell'articolo 120, comma 3, del Regolamento, per le parti di propria competenza, il cui esame deve concludersi entro giovedì 6 novembre, come stabilito in seguito alla riunione della Conferenza dei presidenti di Gruppo del 30 ottobre 2014. Specifica che, in particolare, per quanto riguarda il disegno di legge di bilancio, la Commissione esaminerà lo stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze per l'anno finanziario 2015 e per il triennio 2015-2017 (Tabella n. 2, limitatamente alle parti di competenza); lo stato di previsione del Ministero dello sviluppo economico per l'anno finanziario 2015 e per il triennio 2015-2017 (Tabella n. 3, limitatamente alle parti di competenza), lo stato di previsione del Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca per l'anno finanziario 2015 e per il triennio 2015-2017 (Tabella n. 7), nonché lo stato di previsione del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo per l'anno finanziario 2015 e per il triennio 2015-2017 (Tabella n. 13). Precisa poi che l'esame si concluderà con la trasmissione alla Commissione bilancio di una relazione per ciascuno degli stati di previsione esaminati e delle connesse parti del disegno di legge di stabilità, e con la nomina di un relatore, il quale potrà partecipare alle sedute di quella Commissione.
   Ricorda inoltre che la Commissione potrà esaminare gli eventuali emendamenti presentati, riferiti alle parti di sua competenza, e che tali emendamenti possono essere presentati direttamente presso la Commissione bilancio, entro venerdì 7 novembre 2014, alle ore 13. Rileva inoltre che la valutazione circa l'ammissibilità degli emendamenti, se presentati nell'ambito dell'esame in sede consultiva, sarà effettuata – prima facie e secondo criteri generali – dai presidenti delle medesime Commissioni. Naturalmente il presidente della V Commissione procederà alla valutazione Pag. 68di ammissibilità vera e propria degli emendamenti approvati dalle Commissioni di merito, al fine di verificare una eventuale estraneità per materia o una mancanza, insufficienza o inidoneità della compensazione finanziaria degli stessi.
  Propone infine, alla luce dei tempi ristretti per l'esame delle parti di competenza dei suddetti disegni di legge – e delle relative tabelle – da parte della VII Commissione, di fissare alle ore 9,30 della giornata di domani, giovedì 6 novembre, il termine per la presentazione di eventuali emendamenti agli stessi e di esaminare e votare gli emendamenti eventualmente presentati a partire dalla seduta fissata per le ore 14 del medesimo giovedì 6 novembre, per avere termine nella stessa giornata.

  La Commissione concorda.

  Maria COSCIA (PD), relatore, ricorda che la legge di stabilità 2015 (A.C. 2679) compone, insieme alla legge di bilancio per il medesimo anno e per il triennio 2015-2017 (A.C. 2680), la manovra di finanza pubblica prevista su base triennale, disponendo (annualmente) il quadro di riferimento finanziario per il periodo compreso nel bilancio pluriennale. Per il medesimo periodo, essa provvede alla regolazione annuale delle grandezze previste dalla legislazione vigente al fine di adeguarne gli effetti finanziari agli obiettivi.
  Rileva quindi che il disegno di legge di stabilità di quest'anno reca le misure necessarie a conseguire gli obiettivi di consolidamento dei saldi di finanza pubblica indicati nella Nota di aggiornamento del Documento di economia e finanza 2014, obiettivi basati su un percorso di risanamento finanziario più graduale di quello precedentemente esposto nel Documento di economia e finanza di aprile. Aggiunge che, in considerazione della persistente gravità della crisi economica – da cui consegue che anche per il 2014 l'economia permane in recessione, con un PIL previsto contrarsi dello 0,3 per cento – con la predetta Nota è stato individuato, per il 2015, un obiettivo programmatico di bilancio meno positivo di quello che si determinerebbe in assenza di interventi di manovra. A fronte, infatti, di un indebitamento netto tendenziale pari al 2,2 per cento del PIL, la Nota prevede un indebitamento netto programmatico più elevato, indicato al livello del 2,9 per cento, con l'obiettivo di realizzare uno spazio di bilancio in disavanzo, pari allo 0,7 per cento di PIL (circa 11,5 miliardi di euro), da impiegarsi nel disegno di legge di stabilità 2015 al fine da dare alla manovra un carattere espansivo in direzione della crescita.
  Precisa poi che, come è noto, con la nota di aggiornamento del DEF, esaminata dalla Camera lo scorso mese, a fronte di un nuovo quadro programmatico peggiorato rispetto alle iniziali previsioni, si prevede un percorso di risanamento e crescita più lento rispetto a quello contenuto nel Documento di Economia e Finanza 2014, che si riflette sul raggiungimento del pareggio di bilancio in termini strutturali: questo è stato infatti allungato di un anno, portandolo al 2017. Sottolinea quindi che, in tali circostanze – vale a dire qualora il Governo proceda a scostamenti dall'obiettivo programmatico strutturale di bilancio – l'articolo 6 della legge di attuazione del pareggio di bilancio, n. 243 del 2012, dispone che il Governo, sentita la Commissione europea, presenti alle Camere, per le conseguenti deliberazioni parlamentari, una Relazione ed una specifica richiesta di autorizzazione, in cui sia indicata l'entità e la durata dello scostamento e definito un piano di rientro verso l'obiettivo programmatico. Rileva quindi che alla Nota è stata pertanto allegata tale Relazione (Doc. LVII, n. 2-bis – Allegato II), contenente la richiesta di autorizzazione allo scostamento, esaminata sia dalla Camera che dal Senato nella giornata di martedì 14 ottobre scorso ed approvata con apposite risoluzioni.
  Ricorda poi che, dando seguito a quanto stabilito all'esito dell'esame parlamentare della Nota di aggiornamento, il disegno di legge di stabilità è stato trasmesso alla Camera, esponendo un aggiornamento dei dati nel prospetto riepilogativo Pag. 69degli effetti finanziari ove si evince un effetto peggiorativo in termini di indebitamento netto della pubblica amministrazione, nel 2015, pari complessivamente a 10.441,2 milioni di euro – rispetto all'importo massimo di 11,5 milioni consentito in base all'obiettivo programmatico indicato nella Nota di aggiornamento – derivante dagli effetti finanziari recati dall'articolato del suddetto disegno di legge e dalle tabelle, cui si aggiunge il Fondo per la riduzione della pressione fiscale. Espone quindi un estratto del prospetto riepilogativo degli effetti finanziari del disegno di legge di stabilità 2015-2017. Sottolinea quindi che, per gli anni successivi al 2015, il saldo della manovra ritorna su un terreno positivo.
  Aggiunge poi che, contestualmente alla predisposizione della manovra di finanza pubblica, come richiesto dal cosiddetto Two Pack, ed in particolare dal Regolamento UE n. 473 del 2013, è stato trasmesso alle autorità europee il Documento programmatico di bilancio per il 2015 (Draft Budgetary Plan, DBP), sul quale, com’è noto, sono state formulate alcune osservazioni da parte della Commissione Europea. Precisa che, a seguito di tali osservazioni, è stata quindi predisposta la relazione al Parlamento prevista dall'articolo 10-bis della legge di contabilità n. 196 del 2009, la cui adozione è prevista qualora si renda necessario procedere a una modifica degli obiettivi di finanza pubblica (Doc. LVII, n. 2-ter, presentato il 28 ottobre 2014), la quale, in base ad una maggiore correzione di bilancio decisa all'esito delle osservazioni suddette, aggiorna gli obiettivi programmatici esposti nella Nota di aggiornamento del DEF. Sottolinea quindi che tale aggiornamento concerne, in particolare, l'obiettivo di indebitamento netto, che viene ridotto al 2,6 per cento di PIL (in luogo del 2,9 prima previsto), nonché quello dell'indebitamento netto strutturale, previsto di poco superiore a 0,3 punti percentuali di PIL, invece dello 0,1 cifrato nella Nota. Rileva quindi che l'ulteriore sforzo fiscale risulta pertanto pari a circa 4,5 miliardi di euro per il 2015, da attuare mediante le seguenti misure: la destinazione delle risorse stanziate sul Fondo per la riduzione della pressione fiscale a miglioramento dei saldi (articolo 17, comma 19, del disegno di legge di stabilità), per 3,3 miliardi di euro; nuove misure in tema di contrasto all'evasione fiscale, tramite l'estensione del meccanismo dell'inversione contabile per l'IVA (cosiddetto reverse charge) al settore della grande distribuzione – come rafforzamento delle misure già previste in tale settore dall'articolo 44, commi 7-10 del disegno di legge di stabilità – per 730 milioni di euro (precisa, a tale proposito, che questo obiettivo è corredato di una clausola di salvaguardia in tema di aumento delle accise, a garanzia del maggior gettito atteso, considerato che l'efficacia della misura è subordinata al rilascio di una deroga da parte del Consiglio dell'Unione europea); riduzione delle risorse previste nel disegno di legge di stabilità 2015 per il cofinanziamento dei fondi strutturali europei escluse dagli obiettivi di spesa delle regioni ai fini del patto di stabilità interno (di cui all'articolo 36, comma 6 del disegno di legge), per 500 milioni. Segnala quindi che, sulla base di tali indicazioni, la quota di finanziamento in disavanzo della manovra indicata nella tabella per il 2015 andrà corrispondentemente ridotto.
  Aggiunge poi che, nella seduta del 30 ottobre 2014, l'Assemblea della Camera, su proposta della Commissione bilancio, ha quindi approvato la risoluzione n. 6-00094 Speranza e altri che impegna il Governo a perseguire gli obiettivi programmatici di finanza pubblica definiti dalla Nota di aggiornamento nell'ambito del periodo di riferimento, come aggiornati dalla citata Relazione al Parlamento recante la variazione alla Nota di aggiornamento del Documento di economia e finanza 2014 (trasmessa ai sensi dell'articolo 10-bis della legge n. 196 del 2009) e a dare attuazione alle misure aggiuntive indicate nella Relazione medesima. Rileva tuttavia che le correzioni attuate non fanno venir meno la sostanza della linea seguita nel disegno di legge di stabilità, con il quale si persegue un percorso chiaro di espansione Pag. 70per uscire dalla crisi e promuovere la crescita, sostenendo le imprese, riducendo le tasse e tagliando la spesa pubblica ritenuta improduttiva, promuovendo nuovi posti di lavoro – soprattutto in direzione dell'occupazione dei giovani e a tempo indeterminato –, sostenendo le famiglie con la conferma degli 80 euro e l'introduzione del cosiddetto bonus bebè. Ritiene quindi importante sottolineare che la stabilizzazione dei 149.000 docenti, prevista nel piano della «Buona scuola», si colloca in questo impianto.
  Entrando nel merito dei provvedimenti in esame, per quanto concerne il disegno di legge di bilancio, con riferimento agli aspetti di competenza della VII Commissione, rileva che la nota integrativa alla tabella 7 individua le priorità politiche sulle quali il Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca intende concentrare l'impegno, evidenziando, preliminarmente, che, nel permanere delle difficoltà congiunturali, perdura la necessità di aumentare la qualità e l'efficienza della spesa pubblica, anche mediante azioni volte al contenimento della stessa. Rileva che per l'istruzione scolastica rientrano tra le linee di intervento: la realizzazione del Piano «La buona scuola» – il quale comprende, fra l'altro: interventi per la riduzione del precariato docente, attraverso la chiusura dalle graduatorie ad esaurimento e l'attuazione dell'organico funzionale; il riordino delle procedure di reclutamento, prevedendo per il futuro l'ingresso nella scuola attraverso procedure concorsuali solo dei soggetti abilitati; l'introduzione dell'obbligo della formazione professionale in servizio dei docenti anche mirata al miglioramento delle metodologie didattiche e l'ampliamento dell'offerta formativa; il potenziamento, in particolare, delle competenze linguistiche, economiche, informatiche, sportive e artistiche, nonché il rafforzamento degli interventi per lo sviluppo dell'alternanza scuola-lavoro e per la valorizzazione dei poli tecnico-professionali e degli istituti di istruzione tecnica superiore –; l'attuazione del sistema nazionale per la valutazione delle scuole; la promozione dell'apertura delle scuole anche in orario extracurriculare, per contrastare la dispersione scolastica; il potenziamento delle politiche per l'innovazione tecnologica; l'elaborazione di un nuovo Testo unico della scuola.
  Osserva poi che, con riferimento all'istruzione universitaria, sono messi in evidenza i seguenti aspetti: la promozione del diritto allo studio; lo stimolo all'apertura degli atenei a collaborazioni con istituzioni pubbliche e private, anche nell'ottica dell'autofinanziamento e dell'internazionalizzazione; la promozione della cultura della semplificazione e della trasparenza, in particolare per quanto attiene alla gestione dei finanziamenti e dell'offerta formativa.
  Aggiunge poi, con riferimento al settore AFAM, che erano stati previsti interventi di riordino complessivo della governance e degli ordinamenti didattici e che tali interventi sono stati stralciati e, pertanto, si auspica un loro reinserimento ai fini della valorizzazione dell'alta formazione artistica.
  In relazione poi al settore della ricerca, osserva che le linee di intervento concernono, in particolare, in seguenti aspetti: la definizione di un governo unico del processo e la coesione delle politiche; lo sviluppo di strategie per sostenere e qualificare la ricerca pubblica, nonché la promozione di forme di collaborazione tra il settore di ricerca pubblico e quello privato e tra il mondo della ricerca pubblica e le imprese, anche per favorire la partecipazione del mondo industriale al finanziamento di corsi di dottorato; il corretto utilizzo dei Fondi strutturali destinati alla ricerca e all'innovazione; il sostegno alla mobilità dei ricercatori italiani nello spazio europeo della ricerca, nonché la partecipazione italiana a iniziative europee ed internazionali; la semplificazione normativa e procedurale, in particolare realizzando un efficace coordinamento fra gli enti e ottimizzando i processi di finanziamento per dare certezza di budget pluriennali, nonché rivedendo i meccanismi di monitoraggio e utilizzazione dei risultati.Pag. 71
  Per quanto concerne gli stanziamenti, osserva che lo stato di previsione del Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca a legislazione vigente (e, dunque, senza considerare le modifiche derivanti dal disegno di legge di stabilità, che saranno riversate in bilancio con la nota di variazioni) reca, per l'esercizio finanziario 2015, spese in conto competenza per 51.484,9 milioni di euro, di cui 49.021,2 milioni (95,2 per cento) per spese correnti e 2.437,2 milioni (4,7 per cento) per spese in conto capitale. Precisa che la restante parte è rappresentata da un'autonoma previsione di spesa dovuta ad operazioni di rimborso di passività finanziarie, pari a euro 26,5 milioni e che l'incidenza percentuale sul totale generale del bilancio dello Stato è pari all'8,6 per cento. Aggiunge poi che rispetto alle previsioni per l'esercizio finanziario 2014 si registra, all'esito di variazioni di segno opposto, una riduzione di euro 567,4 milioni, dei quali euro 178,6 milioni sono dovuti alla cessazione di docenti e personale ATA con elevata anzianità di servizio e dunque stipendi elevati, sostituiti nelle loro funzioni da colleghi più giovani, con stipendi più bassi ed euro 136,8 milioni alla razionalizzazione dei servizi di pulizia delle scuole, ottenuta con la nota gara Consip. Tiene comunque a precisare che, a fronte di tali risparmi, con il disegno di legge di stabilità si prevede uno stanziamento di ben 1 miliardo di euro per il 2015 e 3 miliardi di euro a decorrere dal 2016 con l'istituzione del fondo relativo al progetto «La buona scuola», realizzando così, per la prima volta, dopo anni di tagli, una marcata inversione di tendenza con un investimento notevole sull'istruzione. Aggiunge che la consistenza dei residui passivi presunti al 1o gennaio 2015 è valutata pari a zero, in attesa della loro determinazione presunta, che potrà essere effettuata alla data del 31 dicembre 2014 e che anche le autorizzazioni di cassa ammontano per il 2015 a euro 51.484,9 milioni. Rileva quindi che, data una massa spendibile di euro 51.484,9 milioni, le autorizzazioni di cassa assicurano un coefficiente di realizzazione del 100 per cento, che misura la capacità di spesa che il MIUR ritiene di poter raggiungere nel 2015. Precisa che l'80,7 per cento dello stanziamento, pari ad euro 41.546,3 milioni, è assegnato alla missione Istruzione scolastica, articolata in 9 programmi e che i programmi che subiscono le più rilevanti riduzioni rispetto al bilancio assestato 2014 sono quelli relativi all'istruzione prescolastica (– euro 330,8 milioni) e alle istituzioni scolastiche non statali (– euro 221,9 milioni: per queste ultime, tuttavia, sottolinea che si evidenzierà l'incremento di euro 200 milioni disposto dall'articolo 17, comma 9, del disegno di legge di stabilità). Segnala poi che si registra, invece, un rilevante aumento di fondi sul programma relativo alla programmazione e al coordinamento dell'istruzione scolastica (+ euro 326,6 milioni). Entrando nel dettaglio, evidenzia i seguenti aspetti: per le competenze fisse e accessorie per il personale della scuola sono disponibili euro 36.543,5 milioni (– euro 178,6 milioni conseguenti alla cessazione dal servizio di docenti e personale ATA con elevate anzianità cui corrispondono stipendi al livello massimo della progressione stipendiale, sostituiti nelle loro funzioni da colleghi più giovani); le risorse allocate sui capitoli afferenti al «cedolino unico» per le supplenze brevi sono pari a euro 780,9 milioni (+ 22,3 milioni). Specifica che sulla materia delle supplenze brevi si vedrà in seguito ciò che prevede l'articolo 28, commi 8 e 9, del disegno di legge di stabilità; gli stanziamenti afferenti al Fondo per il funzionamento delle istituzioni scolastiche sono pari a euro 797,2 milioni (– euro 136,8 milioni ottenuti grazie alla razionalizzazione dei servizi di pulizia delle scuole, a seguito della citata gara Consip). Aggiunge che ulteriori riduzioni deriveranno, peraltro, dall'articolo 28, comma 2, del disegno di legge di stabilità, ove si riduce di euro 30 milioni l'autorizzazione di spesa di cui alla legge n. 440 del 1997, riduzione questa che dovrà essere recuperata con l'incremento dell'offerta formativa, reso possibile dall'articolo 3 del disegno di legge di stabilità. Rileva inoltre che gli stanziamenti destinati Pag. 72all'edilizia scolastica riguardano, in particolare, il capitolo 7105, relativo al Fondo unico per l'edilizia scolastica, sul quale risultano allocati euro 320 milioni e che ulteriori somme destinate alla sicurezza nelle scuole – per complessivi euro 8,7 milioni – sono allocate in altri capitoli dello stato di previsione del MIUR (capitoli 7545, 7625, 7645, 7785). Infine, sul capitolo 7106, istituito in applicazione dell'articolo 10 del decreto legge n. 104 del 2013, sono allocati euro 40 milioni a decorrere dal 2015, quale contributo alle regioni per oneri di ammortamento dei mutui.
  Con riguardo alle risorse destinate alle istituzioni scolastiche paritarie, rileva che euro 271,9 milioni (– 2 milioni) sono allocati sul capitolo 1477, mentre risulta privo di risorse il capitolo 1299: come già osservato, però, sull'argomento interviene l'articolo 17, comma 9, del disegno di legge di stabilità, che stanzia euro 200 milioni a decorrere dal 2015. Aggiunge poi che lo stanziamento per la missione Istruzione universitaria – articolata in 3 programmi – pari a euro 7.639,2 milioni, corrisponde al 14,8 per cento del totale e che il programma che subisce la riduzione più rilevante – rispetto al 2014 – è quello relativo al sistema universitario e formazione post-universitaria (– euro 202,8 milioni, osservando però che l'articolo 17, comma 10, del disegno di legge di stabilità reca uno stanziamento di euro 150 milioni, a decorrere dal 2015, per il Fondo per il finanziamento ordinario delle università).
  Entrando maggiormente nel dettaglio, rileva che il Fondo per il finanziamento ordinario delle università reca una dotazione di euro 6.815,2 milioni (– euro 188,4 milioni nella legge di bilancio a legislazione vigente, ma ne sono previsti + euro 150 milioni nel disegno di legge di stabilità). Osserva poi che sull'argomento intervengono gli articoli 17, comma 10, e 28, commi 14 e 16, del disegno di legge di stabilità e che al Fondo integrativo per la concessione delle borse di studio sono destinati euro 162 milioni; che alla Fondazione per il merito sono destinati euro 0,9 milioni; che i contributi a favore dei collegi universitari legalmente riconosciuti sono pari a euro 17,7 milioni; che l'importo complessivamente disponibile per interventi per alloggi e residenze per gli studenti universitari è di euro 43,8 milioni; che le risorse destinate alle competenze fisse ed accessorie del personale degli istituti AFAM sono pari a euro 385,9 milioni, mentre quelle per le supplenze brevi ammontano a euro 3,6 milioni (sull'argomento, tuttavia, interviene l'articolo 28, commi 18 e 19, del disegno di legge di stabilità); che i contributi alle università e agli istituti superiori non statali ammontano a euro 69 milioni (– euro 3,3 milioni).
  Osserva quindi che lo stanziamento per la missione Ricerca e innovazione, ora articolata in unico programma – pari a euro 2.038,7 milioni – corrisponde al 4 per cento. In particolare, per il 2015: le risorse relative al FIRST, pari ad euro 60,8 milioni, sono allocate su un unico capitolo (cap. 7245), mentre fino al bilancio 2014 erano allocate parte sul capitolo 7320 (Ricerca applicata) e parte sul capitolo 7245 (Ricerca di base); il Fondo ordinario per gli enti di ricerca reca uno stanziamento di euro 1.740,2 milioni (– euro 31,1 milioni, precisando che ulteriori riduzioni deriveranno dall'articolo 28, commi 20 e 21, del disegno di legge di stabilità); le risorse destinate agli enti privati di ricerca sono pari a euro 4,3 milioni.
  Aggiunge poi che lo stanziamento assegnato alla missione Servizi istituzionali e generali delle amministrazioni pubbliche, articolata in due programmi – pari ad euro 50,6 milioni – corrisponde allo 0,1 per cento e che lo stanziamento assegnato alla missione Fondi da ripartire, articolata in un unico programma – pari ad euro 210,1 milioni – corrisponde allo 0,4 per cento. Precisa che in tale missione sono allocati euro 176,9 milioni destinati a incrementare le risorse contrattuali per la valorizzazione e lo sviluppo della carriera del personale della scuola, ai sensi dell'articolo 64, comma 9, del decreto-legge n. 112 del 2008.
  Con riferimento alle disposizioni contenute nel disegno di legge di bilancio, Pag. 73segnala che l'articolo 7 dispone, tra l'altro – come di consueto – che l'assegnazione autorizzata a favore del CNR per il 2015 è comprensiva della somma, determinata nella misura massima di euro 2,6 milioni, a favore dell'Istituto di biologia cellulare per l'attività internazionale afferente all'area di Monterotondo. Segnala, inoltre, che lo stesso articolo 7 autorizza il Ministro dell'economia e delle finanze ad apportare le variazioni compensative in termini di competenza e di cassa, occorrenti per il riparto dei 3 milioni di euro che l'articolo 5, commi 2 e 3, del decreto-legge n. 104 del 2013 ha destinato, per il 2014, alla realizzazione di progetti didattici nei luoghi della cultura. Segnala che al riguardo, trattandosi di autorizzazione di spesa relativa al 2014, appare necessario un chiarimento.
  Osserva quindi che ulteriori stanziamenti si trovano in altri stati di previsione. In particolare, nello stato di previsione del MEF (tabella 2) sono allocati euro 14,4 milioni da trasferire alle regioni per l'assegnazione di borse di studio ad alunni delle scuole dell'obbligo, nonché euro 23,7 milioni per il Fondo integrativo speciale per la ricerca (FISR) ed euro 95,6 milioni per l'Istituto italiano di tecnologia.
  Segnala poi che nello stato di previsione del Ministero dell'interno (tabella 8) sono allocati euro 111,2 milioni per la fornitura gratuita dei libri di testo nella scuola dell'obbligo ed il comodato degli stessi nella scuola superiore.
  Per quanto concerne le tabelle allegate al disegno di legge di stabilità, segnala che la tabella A prevede accantonamenti per il MIUR pari a euro 7 mila nel 2015 e a euro 9 mila per ciascuno degli anni 2016 e 2017 che, in base alla relazione illustrativa, comprendono le risorse destinate per le scuole non statali. Rileva poi che la tabella B non prevede accantonamenti per il MIUR per il 2015 e che, per il 2016 e il 2017, invece, è previsto l'accantonamento, rispettivamente, di 60 milioni e di 170 milioni di euro che, in base alla relazione illustrativa, comprende le risorse per interventi per la ricerca spaziale. Per quanto concerne le tabelle C ed E, rinvia alla documentazione predisposta dagli uffici.
  Con riferimento poi al Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo, osserva che la nota integrativa alla tabella 13 fa presente che si è proceduto alla definizione delle priorità politiche per il triennio 2015-2017 e alla connessa programmazione strategica-finanziaria, tenendo conto della persistente, difficile, situazione economica e delle correlate e ineludibili esigenze di razionalizzazione e contenimento della spesa pubblica. Evidenzia che da quanto predetto ha tratto origine il regolamento di riorganizzazione del MIBACT approvato dal Consiglio dei Ministri del 29 agosto 2014, con il quale sono stati ridotti gli uffici dirigenziali e le dotazioni organiche ed è stato riorganizzato l'assetto amministrativo, allo scopo di rendere il Ministero più snello ed efficace e garantire una maggiore efficienza operativa. Precisa quindi che lo stato di previsione del MIBACT, a legislazione vigente (e, dunque, senza considerare le modifiche derivanti dal disegno di legge di stabilità, che saranno riversate in bilancio con la nota di variazione), reca, per l'esercizio finanziario 2015, spese in conto competenza per euro 1.596,4 milioni, di cui 1.287 per spese correnti (80,6 per cento), e 267,4 per spese in conto capitale (16,8 per cento). La restante parte è rappresentata da un'autonoma previsione di spesa per il rimborso di passività finanziarie, pari a euro 41,9 milioni (2,6 per cento). Aggiunge che l'incidenza percentuale sul totale generale del bilancio dello Stato è pari allo 0,3 per cento, senza variazioni rispetto al dato assestato 2014 e che, rispetto alle previsioni assestate per il 2014, si registra, all'esito di variazioni di segno opposto, un decremento complessivo di euro 86,3 milioni. Precisa poi che la consistenza dei residui passivi presunti al 1o gennaio 2015 è valutata in euro 153,4 milioni (di cui, 95,9 per la parte corrente e 57,5 per la parte in conto capitale), superiore rispetto a quella prevista nella legge di bilancio 2014 (euro 120,4 milioni). Segnala, tuttavia, che occorre tener presente che la valutazione operata in sede di Pag. 74bilancio di previsione presenta carattere di provvisorietà, condizionata com’è dal concreto evolversi della gestione. Precisa, inoltre, che le autorizzazioni di cassa per il 2015 ammontano a euro 1.601,6 milioni e che, data una massa spendibile di euro 1.749,7 milioni, le autorizzazioni di cassa assicurano un coefficiente di realizzazione del 91,5 per cento, che misura la capacità di spesa che il MIBACT ritiene di poter raggiungere nel 2015.
  Entrando nel merito, evidenzia preliminarmente che è presente un nuovo programma di spesa – 1.16 Tutela e promozione dell'arte e dell'architettura contemporanea e delle periferie urbane, afferente alla Missione Tutela e valorizzazione dei beni e attività culturali e paesaggistici – cui afferiscono capitoli che nel bilancio 2014 erano presenti in altri programmi o nuovi capitoli generati dalla scissione di vecchi. Aggiunge che lo stanziamento assegnato per l'anno 2015 alla missione Tutela e valorizzazione dei beni e attività culturali e paesaggistici – articolata ora in 10 programmi – è pari ad euro 1.408,1 milioni e corrisponde all'88,2 per cento dello stanziamento. In particolare: gli stanziamenti per il FUS ammontano a euro 406,2 milioni, importo identico al dato assestato 2014; le somme destinate alle spese di funzionamento e alle spese di personale per la realizzazione del «Grande Progetto Pompei» ammontano a euro 1,2 milioni; le risorse destinate al Centro per il libro e la lettura ammontano a euro 0,8 milioni; le risorse destinate a enti, istituti, associazioni, fondazioni ed altri organismi (capitolo 3670) sono pari a euro 11 milioni, mentre i contributi ad enti e istituti culturali (capitolo 3671) ammontano a euro 6,2 milioni, per un totale complessivo di euro 17,3 milioni; per l'attuazione degli interventi del Piano strategico «Grandi progetti beni culturali», di cui all'articolo 7, comma 1, del decreto-legge n. 83 del 2014 sono stanziati euro 30 milioni; infine, le risorse – stanziate dall'articolo 8 dello predetto decreto-legge – per l'impiego di professionisti competenti ad eseguire interventi sui beni culturali negli istituti e nei luoghi della cultura di Stato, regioni ed enti pubblici territoriali, mediante contratti di lavoro a tempo determinato, ammontano a euro 1,5 milioni.
  Rileva poi che lo stanziamento relativo alla missione Ricerca e innovazione, articolata in un solo programma – pari, a euro 16,2 milioni – corrisponde all'1 per cento, mentre quello relativo alla missione Servizi istituzionali e generali delle amministrazioni pubbliche, articolata in 2 programmi – pari ad euro 34,2 milioni –, corrisponde al 2,1 per cento. In tale missione è allocato il Fondo giovani per la cultura, con uno stanziamento di 1 milione di euro. Osserva poi che lo stanziamento previsto per la missione Fondi da ripartire, strutturata in un solo programma – pari ad euro 105,1 milioni – corrisponde al 6,6 per cento.
  Con riferimento, inoltre, alle tabelle allegate al disegno di legge di stabilità, rileva che la Tabella A non prevede accantonamenti per il MIBACT per il triennio 2015-2017 e che la Tabella B non prevede accantonamenti per il 2015, mentre prevede l'accantonamento di euro 100 milioni per ciascuno degli anni 2016 e 2017. Con riferimento alle ulteriori tabelle, nonché alle disposizioni contenute nel disegno di legge di bilancio, rinvia alla documentazione predisposta dagli uffici.
  Per quanto riguarda il MIBACT, ritiene altresì utile sottolineare che la norma in vigore, che prevede che siano destinati alla tutela dei beni culturali il 3 per cento delle risorse aggiuntive delle spese per investimenti deliberate dal CIPE, quest'anno non ha prodotto finanziamenti da destinare ai beni culturali. Segnala quindi l'opportunità di modificare tale norma, al fine di renderla più efficace, per raggiungere l'obiettivo che si prefiggeva e cioè di recuperare risorse finanziarie effettivamente aggiuntive per i beni culturali.
  Osserva poi che nella tabella 2, relativa al Ministero dell'economia e delle finanze, sono allocati gli stanziamenti relativi ad informazione ed editoria e allo sport e che, in particolare, il programma Sostegno all'editoria reca stanziamenti complessivi, in conto competenza, pari ad euro 208,8 Pag. 75milioni, di cui 199,8 milioni per spese correnti e 9 milioni per spese in conto capitale.
  Aggiunge che, nello stato di previsione del Ministero dello sviluppo economico, sono previsti stanziamenti di parte corrente riguardanti specificamente la materia radiotelevisiva e che si tratta, in particolare, di euro 28 milioni per contributi e rimborsi di oneri alle emittenti radiofoniche e televisive in ambito locale (capitolo 3121), ed euro 9,3 milioni per il servizio di trasmissione radiofonica delle sedute parlamentari. Precisa che, per le emittenti radiofoniche e televisive in ambito locale, tuttavia, la tabella D prevede una riduzione di euro 3,2 milioni.
  Evidenzia altresì che il programma Attività ricreative e sport della missione Giovani e sport reca stanziamenti complessivi, per il 2015, in conto competenza, pari ad euro 618,3 milioni, di cui euro 403 milioni per spese correnti (destinati al CONI) ed euro 215,3 milioni per spese in conto capitale (dei quali, euro 13,9 milioni quale somma da trasferire alla Presidenza del Consiglio dei ministri per il fondo di garanzia per i mutui relativi a costruzione, ampliamento, attrezzatura e acquisto di impianti sportivi).
  Precisa che, per quanto concerne le ulteriori somme che fino al 2014 erano allocate sul capitolo 7449, nel programma Protezione civile, riguardanti i contributi per i Campionati mondiali di nuoto e per i Giochi del Mediterraneo 2009, il Governo dovrebbe chiarire se le stesse sono transitate sui capitoli 7448 e 2186.
  Passando quindi al disegno di legge di stabilità, rileva che le principali disposizioni riguardanti la competenza della VII Commissione si riscontrano negli articoli 3, 17 (commi 9, 10 e 16), 19, 25 (comma 5), 27 (commi 3 e 4) e 28. Osserva poi che risultano, per alcuni aspetti, di interesse, anche gli articoli 19 (comma 1), 20 (comma 1), 21 (commi 1-3) e 24. Al riguardo, ricorda, preliminarmente, che il 30 ottobre 2014 l'Assemblea, su proposta della Commissione bilancio, ha deliberato, ai sensi dell'articolo 120, comma 2, del Regolamento, lo stralcio di alcune disposizioni. Per quanto concerne i settori di interesse della VII Commissione, sono stati stralciati, in quanto contenenti disposizioni di carattere ordinamentale e organizzatorio, le seguenti disposizioni: l'articolo 20, comma 2, che prevedeva che RAI S.p.A. può cedere sul mercato, secondo modalità trasparenti e non discriminatorie, attività immobiliari e quote di società partecipate, garantendo comunque la continuità del servizio erogato; l'articolo 28, comma 15, che interveniva su una autorizzazione di spesa finalizzata all'insediamento di una sede universitaria permanente per gli studi di ingegneria nell'ambito del polo di ricerca e di attività industriali ad alta tecnologia di Genova, facendola confluire nel FFO; l'articolo 28, comma 25, che istituiva il Fondo per il potenziamento e la valorizzazione dell'alta formazione artistica, musicale e coreutica, destinato anche ad interventi di natura premiale, con una dotazione, per il 2015, di 10 milioni di euro; l'articolo 28, commi 26 e 27, che autorizzava l'INVALSI ad attuare un programma straordinario di reclutamento, a copertura di tutti i posti della dotazione organica già vacanti o che diventeranno vacanti entro il 31 dicembre 2015, ai fini della piena attuazione del Sistema nazionale di valutazione in materia di istruzione e formazione – su questo punto segnala l'opportunità di verificare se si può recuperare con una nuova norma questo obiettivo, tenuto conto che l'attuazione di un adeguato e innovativo sistema di valutazione costituisce uno dei perni fondamentali della «Buona scuola –; l'articolo 28, comma 31, che differiva (dal 30 giugno 2014) al 28 febbraio 2015 il termine per l'affidamento dei lavori di riqualificazione e messa in sicurezza delle istituzioni scolastiche statali, con particolare riferimento a quelle in cui è stata censita la presenza di amianto – previsti dall'articolo 18, commi 8-ter-8-sexies, del decreto-legge n. 69 del 2013 (convertito in legge, con modificazioni, dalla legge n. 98 del 2013) – nelle regioni nelle quali sono intervenuti provvedimenti di sospensione delle procedure a seguito di contenzioso. Precisa che, al contempo, tale disposizione Pag. 76prevedeva che, solo per gli interventi per i quali non sia intervenuto, entro il 31 dicembre 2014, il collaudo o il certificato di regolare esecuzione dei lavori, i pagamenti fossero possibili entro il 31 dicembre 2015. Segnala quindi che è stato inoltre stralciato, in quanto recante misure non destinate a produrre effetti nel triennio compreso nel bilancio pluriennale di riferimento, l'articolo 28, comma 24, che prevedeva che, per il 2014, quota parte delle somme finora versate alle entrate dello Stato, provenienti dalle contabilità speciali sulle quali affluivano le risorse da destinare alle istituzioni scolastiche, erano destinate al Fondo ordinario per gli enti di ricerca per le esigenze dell'INVALSI (nel limite di euro 10 milioni), agli Istituti superiori di studi musicali (ex pareggiati, nel limite di euro 5 milioni) e alle Accademie di belle arti non statali finanziate in misura prevalente dagli enti locali (nel limite di euro 1 milioni). Anche in questo caso ritiene opportuno che si effettui un approfondimento con la Commissione bilancio al fine di introdurre una norma che consenta di recuperare tali risorse.
  Con riferimento, poi, ai contenuti presenti nel disegno di legge di stabilità risultante dallo stralcio, evidenzia, in generale, che nelle politiche relative a scuola, università e ricerca si riscontrano, affiancati, interventi per il contenimento della spesa pubblica – anche attraverso azioni di razionalizzazione e modifiche ordinamentali – e interventi di finanziamento, anche con la creazione di nuovi Fondi nello stato di previsione del MIUR. In particolare, per la scuola, l'articolo 3 prevede l'istituzione di un Fondo finalizzato alla realizzazione del già richiamato Piano «La buona scuola», con la dotazione di 1 miliardo di euro per il 2015 e di 3 miliardi di euro dal 2016. Precisa che il Fondo è finalizzato, in via prioritaria, alla realizzazione di un piano straordinario di assunzione a tempo indeterminato di 149.000 docenti precari e al potenziamento dell'alternanza scuola-lavoro.
  Aggiunge poi che l'articolo 17, comma 9, autorizza, dal 2015, una spesa pari a 200 milioni di euro da destinare al sostegno alle scuole paritarie e che a queste misure di finanziamento così consistenti si affiancano anche misure rivolte alla razionalizzazione e riduzione della spesa, anche con modifiche ordinamentali. Sottolinea, in particolare, con riferimento al personale scolastico, i seguenti aspetti: si introduce il divieto di conferimento di supplenze brevi per il primo giorno di assenza dei docenti e per i primi 7 giorni di assenza dei collaboratori scolastici, nonché il divieto (in ogni caso) di conferimento di supplenze brevi agli assistenti tecnici e agli assistenti amministrativi, salvo, per quest'ultima fattispecie, il caso di istituzioni scolastiche il cui relativo organico di diritto abbia meno di 3 posti (articolo 28, commi 8 e 9); dal 1o settembre 2015, si elimina la possibilità di usufruire dell'esonero o del semiesonero dall'insegnamento per i docenti con funzioni vicarie del dirigente scolastico, nonché per i docenti addetti alla vigilanza delle sezioni staccate o delle sedi coordinate delle scuole (articolo 28, comma 5) e si riduce il numero dei coordinatori periferici di educazione fisica che possono usufruire dell'esonero dall'insegnamento (articolo 28, comma 4). Precisa poi che si modifica la disciplina in materia di comandi, distacchi, utilizzazioni, attraverso: l'eliminazione della possibilità di collocare fuori ruolo docenti e dirigenti scolastici per assegnazioni presso associazioni professionali del personale direttivo e docente ed enti cooperativi da esse promossi, enti che operano nel campo della formazione e della ricerca educativa e didattica, nonché enti che operano nel campo delle tossicodipendenze; l'eliminazione, dal 1o settembre 2015, della possibilità per il personale del comparto scuola – salve alcune ipotesi (scuole italiane all'estero, coordinatori periferici di educazione fisica, personale che svolge compiti connessi con l'attuazione dell'autonomia scolastica o compiti di supervisione del tirocinio per l'abilitazione all'insegnamento) – di essere posto in posizione di comando, distacco, fuori ruolo o utilizzazione comunque denominata presso pubbliche amministrazioni, autorità indipendenti, enti, associazioni e Pag. 77fondazioni (articolo 28, commi 6 e 7). Al riguardo, segnala che occorre valutare se, a seguito delle abrogazioni previste, non debbano essere abrogati anche i commi 9 e 10 dell'articolo 26 della legge n. 448 del 1998. Aggiunge che si prevede, altresì, la revisione di criteri e parametri per la definizione delle dotazioni organiche del personale amministrativo, tecnico ed ausiliario (ATA) della scuola, al fine di conseguire, dall'anno scolastico 2015/2016, una riduzione di 2.020 unità e della relativa spesa per euro 50,7 milioni (articolo 28, commi 10-12). Rileva poi che ulteriori misure di contenimento della spesa prevedono direttamente la riduzione di autorizzazioni di spesa, ovvero la riduzione dello stanziamento da destinare a diversi soggetti. In particolare: si riduce di euro 30 milioni, a decorrere dal 2015, l'autorizzazione di spesa di cui all'articolo 4 della legge n. 440 del 1997 (già Fondo per l'arricchimento e l'ampliamento dell'offerta formativa), confluita, dal 2013, nel Fondo per il funzionamento delle istituzioni scolastiche (articolo 28, comma 2); si prevede che, per il 2015, quota parte (euro 10 milioni) delle somme che non sono state utilizzate dalle scuole, per tre esercizi finanziari consecutivi, per la realizzazione di progetti in materia di formazione e sviluppo dell'autonomia scolastica e che devono essere versate all'entrata del bilancio dello Stato per essere riassegnate ad apposito capitolo del bilancio del MIUR e poi assegnate alle scuole per le spese di funzionamento, rimane acquisita all'erario (articolo 28, comma 3); si riduce di euro 200 mila, a decorrere dal 2015, il contributo a favore della Scuola per l'Europa di Parma, specificando che la riduzione si riferisce alle spese di funzionamento (articolo 28, comma 1).
  Aggiunge poi che, per l'università, si prevede un incremento del Fondo per il finanziamento ordinario per 150 milioni di euro dal 2015, al fine di aumentare la quota premiale (articolo 17, comma 10) ma, al contempo, si prevede la riduzione del predetto FFO di euro 34 milioni per il 2015 e di euro 32 milioni dal 2016, in considerazione della razionalizzazione della spesa per acquisto di beni e servizi che le università dovranno conseguire (articolo 28, comma 16). Inoltre, si sopprime il contributo statale alla Scuola di ateneo per la formazione europea Jean Monnet, costituita presso la Seconda università degli studi di Napoli, pari ad euro 3,5 milioni annui (articolo 28, comma 14) e si riduce di euro 700 mila, a decorrere dal 2015, l'autorizzazione di spesa relativa al rimborso delle spese per accertamenti medico legali sostenuti da Università e Istituzioni AFAM (articolo 28, comma 13).
  Precisa poi che, al contempo, si introducono disposizioni finalizzate ad agevolare l'ingresso di ricercatori nelle università «virtuose» (ossia quelle che hanno un indicatore delle spese di personale inferiore all'80 per cento) e a regolare diversamente il rapporto fra assunzioni di professori e chiamate di ricercatori, nonché a consentire il cumulo delle risorse destinate alle assunzioni per un arco temporale non superiore a tre anni (articolo 28, commi 28-30). Con riferimento alle disposizioni volte ad agevolare l'ingresso di ricercatori, segnala che occorre chiarire il riferimento alla stipula di contratti a tempo determinato «in aggiunta», nonché il significato dell'espressione «anche utilizzando le cessazioni...». Sottolinea che occorrerà, conseguentemente, intervenire sulla formulazione del testo, affinché non insorgano dubbi interpretativi nella fase di applicazione.
  Per quanto concerne le Istituzioni AFAM, osserva, oltre a quanto già rilevato con riferimento alle visite medico legali, che si riducono di un milione di euro, per il 2015, le risorse destinate al funzionamento. Inoltre, si prevede che la carica del presidente sia onorifica e che i compensi e le indennità spettanti al direttore e ai componenti del consiglio di amministrazione delle stesse Istituzioni siano rideterminati, in misura tale che dai due interventi derivino risparmi di spesa pari ad euro 1,5 milioni dal 2015 (articolo 28, commi 18 e 19).
  Per quanto riguarda il settore Ricerca, segnala che si riduce il Fondo per il Pag. 78finanziamento degli enti di ricerca vigilati dal MIUR per 42,9 milioni di euro nel 2015 e per 43 milioni di euro dal 2016, a seguito della previsione di rideterminazione dei compensi dei componenti degli organi e di una razionalizzazione della spesa per acquisto di beni e servizi (articolo 28, commi 20 e 21). Inoltre, si prevede il versamento all'entrata del bilancio entro il 31 gennaio 2015 di euro 140 milioni provenienti dalla gestione stralcio del Fondo speciale per la ricerca applicata (FSRA). Rimane fermo che eventuali ulteriori somme disponibili alla chiusura della predetta gestione saranno versate all'entrata per essere riassegnate al FFO (articolo 28, comma 17).
  Con riferimento al MIUR, aggiunge che si prevede che dal 1o gennaio 2015 il personale che opera negli uffici di diretta collaborazione del Ministro sia ridotto da 236 unità, escluse le posizioni dei responsabili degli uffici, a 190 unità, comprensive della dotazione relativa all'organismo indipendente di valutazione, in modo da ottenere una riduzione di spesa pari ad euro 222.000 (articolo 28, comma 22). Al riguardo segnala che si modifica con atto legislativo una previsione contenuta in un regolamento (decreto del Presidente della Repubblica n. 16 del 2009) e che occorrerebbe, peraltro, chiarire, non essendosi in presenza di una modifica testuale, se il numero delle unità indicate comprende o meno le posizioni dei responsabili degli uffici.
  Osserva che alle riduzioni previste dall'articolo 28 si aggiungono le seguenti misure: la riduzione dell'autorizzazione di spesa relativa agli assegni per il personale docente delle scuole italiane all'estero, nella misura di 3,7 milioni per il 2015, e di 5,1 milioni a decorrere dal 2016, prevista dall'articolo 27, comma 3; la riduzione delle dotazioni di bilancio dei Ministeri, prevista dall'articolo 24 e dall'allegato 2 che, per il MIUR, è pari a euro 148,6 milioni nel 2015 ed euro 136,2 milioni dal 2016 e, per il MIBACT, è pari a euro 21,5 milioni dal 2015; le riduzioni dei trasferimenti dal bilancio dello Stato a vari enti e organismi, previste dall'articolo 20, comma 1, e dall'allegato n. 6, fra i quali L'ANVUR, la Scuola sperimentale di dottorato internazionale Gran Sasso ed enti finanziati ai sensi della legge n. 549 del 1995 (fra gli altri, Fondazione Museo nazionale della scienza e della tecnologia Leonardo da Vinci, Opera nazionale Montessori, INDIRE: capitolo 1261), Fondazione di studi universitari e di perfezionamento sul turismo; la riduzione dei trasferimenti alle imprese prevista dall'articolo 19, comma 1, e dall'allegato n. 5 che, per il MIBACT, riguarda la quota degli utili derivanti dal gioco del lotto riservata in favore dello stesso Ministero. Segnala, in particolare, che la riduzione riguarderà – come si evince dalla relazione tecnica – il capitolo 8610 e il capitolo 8770, concernenti interventi e contributi alle attività cinematografiche e al settore dello spettacolo, nonché alle esigenze della società per lo sviluppo dell'arte, della cultura e dello spettacolo «ARCUS SPA». Precisa che per entrambi i casi si fa riferimento al piano di gestione 2 che, tuttavia, nel disegno di legge di bilancio 2015 non ha evidenza. Rileva, inoltre, che viene soppresso il contributo all'Istituto per il credito sportivo (nel bilancio a legislazione vigente sono indicate, al capitolo 770/MEF, risorse annuali per 1,2 milioni).
  Con riferimento al settore dell'editoria, osserva che l'articolo 17, comma 16, proroga dal 31 dicembre 2014 al 31 dicembre 2015 il termine a decorrere dal quale diviene obbligatoria la tracciabilità delle vendite e delle rese di quotidiani e periodici attraverso l'utilizzo di strumenti informatici e telematici basati sulla lettura del codice a barre. Inoltre, prevede l'accesso nel 2015 al credito d'imposta per sostenere l'adeguamento tecnologico degli operatori del settore, previsto originariamente per l'anno 2012 e poi differito all'anno 2014.
  Segnala, altresì, che l'articolo 27, comma 4, prevede, dal 1o gennaio 2015, il trasferimento alla Presidenza del Consiglio dei ministri delle attività e delle relative risorse – ridotte di 3 milioni – dedicate alla diffusione di notizie italiane mediante Pag. 79testate giornalistiche italiane e straniere, attualmente in capo al Ministero degli esteri. Con riferimento alla RAI, precisa che l'articolo 25, comma 5, prevede, dal 2015, la riduzione del 5 per cento delle somme, derivanti dal canone di abbonamento alla televisione, da attribuire alla concessionaria del servizio pubblico radiotelevisivo.
  Ricorda, infine, che l'articolo 21 detta norme per il contenimento delle spese di personale nel settore del pubblico impiego. In particolare, il comma 1 proroga fino al 31 dicembre 2015 il blocco economico della contrattazione nel pubblico impiego, già previsto fino al 31 dicembre 2014 dalla normativa vigente, con conseguente slittamento del triennio contrattuale dal 2015-2017 al 2016-2018, mentre il comma 3 del medesimo articolo 21 proroga fino al 31 dicembre 2015 le disposizioni che prevedono il blocco degli automatismi stipendiali del personale non contrattualizzato.
  Per ulteriori approfondimenti, rinvia ai dossier predisposti dagli uffici.

  Flavia PICCOLI NARDELLI, presidente, dopo aver ringraziato la relatrice per l'esauriente relazione svolta, ricorda che, nel corso dell'esame congiunto dei disegni di legge di stabilità e di bilancio effettuato lo scorso anno, con riferimento all'esercizio finanziario in corso, non sono stati presentati emendamenti presso la VII Commissione cultura, in quanto i gruppi hanno preferito far confluire direttamente presso la V Commissione bilancio le proprie proposte emendative.

  Maria COSCIA (PD), relatore, con riferimento a quanto testé ricordato dalla presidenza, osserva che il gruppo del Partito democratico non è orientato a presentare proposte emendative presso la VII Commissione, ritenendo ovviamente che ogni gruppo decida in piena autonomia in quale sede presentare le proprie proposte emendative. Auspica comunque che tutti i gruppi convergano su relazioni condivise da rendere alla Commissione bilancio, le quali, tramite l'apposizione di puntuali condizioni e osservazioni, delineino gli aspetti meritevoli di un intervento emendativo. Dichiara inoltre la disponibilità del suo gruppo a valutare l'opportunità di presentare direttamente in Commissione bilancio emendamenti sottoscritti anche da colleghi appartenenti ad altre formazioni politiche.

  Flavia PICCOLI NARDELLI, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame alla seduta pomeridiana prevista per la giornata odierna.

  La seduta termina alle 9.30.

SEDE CONSULTIVA

  Mercoledì 5 novembre 2014. — Presidenza del vicepresidente Flavia PICCOLI NARDELLI. — Interviene il sottosegretario di Stato per i beni e le attività culturali e il turismo, Ilaria Carla Anna Borletti Dell'Acqua.

  La seduta comincia alle 14.10.

Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (Legge di stabilità 2015).
C. 2679-bis Governo.

Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2015 e bilancio pluriennale per il triennio 2015-2017.
C. 2680 Governo.

Tabella n. 2: Stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze per l'anno finanziario 2015 e per il triennio 2015-2017 (limitatamente alle parti di competenza).
Tabella n. 3: Stato di previsione del Ministero dello sviluppo economico per l'anno finanziario 2015 e per il triennio 2015-2017 (limitatamente alle parti di competenza).
Tabella n. 7: Stato di previsione del Ministero dell'istruzione, università e ricerca per l'anno finanziario 2015 e per il triennio 2015-2017.

Pag. 80

Tabella n. 13: Stato di previsione del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo per l'anno finanziario 2015 e per il triennio 2015-2017.
(Relazione alla V Commissione).

(Seguito dell'esame congiunto, ai sensi dell'articolo 120, comma 3, del Regolamento, e rinvio).

  Flavia PICCOLI NARDELLI, presidente, avverte che è stato richiesto che la pubblicità dei lavori della odierna seduta della Commissione sia assicurata anche attraverso l'attivazione dell'impianto audiovisivo a circuito chiuso. Non essendovi obiezioni, ne dispone l'attivazione.

  La Commissione prosegue l'esame congiunto dei provvedimenti in oggetto, rinviato nella seduta odierna.

  Flavia PICCOLI NARDELLI, presidente, dichiara aperta la discussione generale sui provvedimenti in esame.

  Giuseppe BRESCIA (M5S) intervenendo sull'articolo 3 del disegno di legge di stabilità, che reca l'istituzione presso il MIUR del Fondo per la realizzazione del piano «La buona scuola», rileva che quest'ultimo piano, che ha origine ministeriale, non ha valenza normativa, costituendo quindi un'offesa sia al Parlamento sia alla Commissione cultura l'attribuzione per mezzo delle disposizioni ivi presenti di una «delega in bianco» sulle tematiche dell'istruzione. Osserva quindi che le priorità sulle politiche per la scuola devono essere elaborate nelle Commissioni parlamentari competenti e non subite tramite atti di provenienza governativa. Segnala, poi, che i famosi mille milioni di euro per l'anno 2015, destinati al predetto piano, sono in realtà una somma assai inferiore, tenendo conto in particolare delle contemporanee riduzioni di spesa a carico del Ministero dell'istruzione dell'università e della ricerca disposte dall'articolo 28 del medesimo disegno di legge di stabilità. Precisa poi che, a fronte del previsto piano di reclutamento di circa 150.000 docenti, sono oltre 300.000 gli insegnanti precari che attendono di essere stabilizzati nel mondo della scuola. Ricorda quindi che il suo gruppo ha proposto l'assunzione di tutti i docenti abilitati, indicando anche le adeguate coperture finanziarie di tale misura. Nel reputare quindi del tutto insoddisfacente la politica adottata dal Governo Renzi nel settore dell'istruzione, ricorda che nei documenti governativi non vi è alcun riferimento all'importante indagine conoscitiva sulla dispersione scolastica svolta dalla VII Commissione della Camera, i cui esiti sono stati riportati nel documento conclusivo di tale indagine, approvato il 21 ottobre scorso. Dopo aver ricordato che si è ancora in attesa dell'approvazione del documento conclusivo dell'indagine conoscitiva sull'edilizia scolastica, svolta anch'essa, nel corso della presente legislatura, da parte della Commissione cultura della Camera, ritiene che la medesima Commissione sia in grado di svolgere adeguatamente la propria attività nei suoi settori di competenza.

  Elena CENTEMERO (FI-PdL) reputa un «assegno in bianco» le disposizioni recate dall'articolo 3 del disegno di legge di stabilità, che fanno riferimento ad un documento di circa 130 pagine contenente appunto il piano della cosiddetta «Buona scuola», nel quale non vengono indicate le priorità nel settore dell'istruzione. Ritiene opportuno verificare, a tale proposito, se saranno effettivamente circa 148.000 i docenti precari appartenenti alle graduatorie ad esaurimento che saranno assunti, auspicando una tutela ai fini dell'assunzione per i docenti che hanno svolto il tirocinio formativo attivo. Chiede inoltre vi sia un'attenta verifica della qualificazione professionale di coloro che saranno assunti. Concorda con il collega Brescia sul fatto che il famoso miliardo di euro destinato per il 2015 al suddetto piano venga in realtà ridotto drasticamente da altre disposizioni presenti, in particolare, nell'articolo 28 del disegno di legge di stabilità. Ricorda, poi, l'esistenza di una procedura d'infrazione avviata da parte dell'Unione europea dei cui sviluppi non si è a conoscenza. Dopo Pag. 81aver giudicato positivamente l'articolo 17, comma 10 del disegno di legge di stabilità, che reca uno stanziamento di 150 milioni di euro, a decorrere dal 2015, per il fondo di finanziamento ordinario dell'università, al fine di incrementare la quota premiale, ricorda che il suo gruppo parlamentare aveva proposto, nel corso dell'esame del decreto-legge n. 104 del 2013, che si assumessero circa 50.000 docenti a copertura dei posti disponibili, e che si prevedesse un piano triennale di assunzione del personale. Giudica poi sfavorevolmente i commi 1 e 2 dell'articolo 21 del disegno di legge di stabilità, che incidono negativamente sugli scatti stipendiali di anzianità del personale del pubblico impiego. Ricorda, a tal proposito, che in occasione dell'esame del provvedimento di blocco per il 2014 dei medesimi scatti di anzianità, con il Ministro Madia in qualità di rappresentante del Governo competente in materia, si era dichiarato provvisorio e del tutto eccezionale tale blocco, rilevando inoltre che il blocco degli scatti stipendiali non deve essere legato al blocco della contrattazione, la quale deve continuare a svolgersi con la presentazione delle relative piattaforme. Ricorda, altresì, che i dipendenti della pubblica amministrazione sono stati maggiormente penalizzati rispetto a quelli di altri settori da tali disposizioni di congelamento degli scatti stipendiali. Con riferimento, poi, all'articolo 27 comma 3 del disegno di legge di stabilità, il quale prevede la riduzione degli stanziamenti per indennità di servizio all'estero del personale docente, reputa più opportuno razionalizzare il nostro sistema di insegnamento all'estero. Ricorda, quindi, la riduzione degli stanziamenti per il funzionamento della Scuola per l'Europa di Parma, di cui all'articolo 28, comma 1 del disegno di legge di stabilità e la riduzione degli stanziamenti destinati al finanziamento della legge n. 440 del 1997, concernente l'istituzione del Fondo per l'arricchimento e l'ampliamento dell'offerta formativa e per gli interventi perequativi, disposta dal comma 2 del medesimo articolo 28, reputando anche in questo caso necessario una migliore razionalizzazione degli interventi. Dopo aver rammentato il contenuto del comma 3 del medesimo articolo 28, il quale prevede la definitiva acquisizione all'erario di tutte le somme giacenti presso le contabilità delle istituzioni scolastiche ed educative per progetti nazionali non utilizzate dalla stesse, considera negativamente i successivi commi 5, 6 e 7 dello stesso articolo. Osserva, quindi, che il predetto comma 5 dell'articolo 28 abroga la previsione di esoneri e semiesoneri per i docenti con funzioni vicarie del dirigente scolastico, ricordando che tali funzioni sono svolte sia ove sussista un dirigente scolastico, sia ove tale figura sia vacante. Con riferimento, poi, ai successivi commi 6 e 7 dell'articolo 28, ricorda che essi prevedono che il personale appartenente al comparto scuola non possa più essere posto in posizione di comando, distacco, fuori ruolo o utilizzazione comunque nominata, presso tutte le amministrazioni pubbliche, ovvero presso enti o associazioni e fondazioni, ritenendo in tal modo, che lo Stato tolga la libertà di iniziativa nel senso della sussidiarietà ai cittadini, i quali in realtà lo possono aiutare operando, ad esempio, nel campo delle tossicodipendenze. Annuncia che il gruppo di Forza Italia-Popolo della Libertà, in linea con quanto prospettato dalla relatrice Coscia, presenterà puntuali emendamenti ai testi in esame direttamente presso la Commissione bilancio, che sottoporrà alla stessa relatrice, auspicando una convergenza nel merito delle proposte emendative.

  Manuela GHIZZONI (PD) interviene in particolare sugli aspetti concernenti il sistema universitario e delle istituzioni dell'alta formazione artistica, musicale e coreutica (AFAM). Dopo aver apprezzato l'incremento di 150 milioni di euro disposto dall'articolo 17, comma 10 del disegno di legge di stabilità, a decorrere dal 2015, per il fondo di finanziamento ordinario dell'università, al fine di incrementare la quota premiale, chiede che sia opportuno Pag. 82chiarire bene che tali risorse aggiuntive sono destinate alla quota premiale nel prossimo anno, mentre per gli anni successivi le stesse confluiranno nel fondo senza tale finalizzazione. Evidenzia, poi, le difficoltà emerse nel maggio scorso in merito ai vincoli del patto di stabilità interno per l'erogazione delle risorse previste per il corrente esercizio finanziario. Auspica quindi che la relatrice faccia riferimento nella sua proposta di relazione alla necessità che, a partire dal prossimo anno, le risorse stanziate siano effettivamente erogate. Ritiene inoltre importante destinare parte del credito d'imposta destinato alle imprese che investono in ricerca, verso la ricerca di base, anziché prevalentemente a favore della ricerca applicata, a sostegno di una nostra reale migliore competitività. In relazione, poi, al comma 16 dell'articolo 28, il quale reca una riduzione di 34 milioni di euro del Fondo di finanziamento ordinario dell'università, per il 2015, teso alla razionalizzazione delle spese connesse all'acquisto di beni e servizi, premesso che tutti sono tenuti in questo momento ad effettuare sacrifici, reputa che sia opportuno lasciare all'autonomia delle istituzioni universitarie la decisione concernente i settori da razionalizzare, ricordando che, ad esempio, l'acquisto di un macchinario ad elevata tecnologia, potrebbe risultare grandemente utile al fine di competere, a livello europeo, nell'assegnazione di specifici bandi di ricerca. Dopo aver ricordato che è essenziale un adeguato sistema di valutazione della didattica, concorda sulle considerazioni dell'onorevole Centemero concernenti il personale operante all'estero, auspicando una riforma in tale settore che si potrebbe elaborare nell'ambito della VII Commissione. Con riferimento, poi, alla disposizione di cui all'articolo 28, comma 17, ultimo periodo, che prevede che eventuali ulteriori somme disponibili all'esito della chiusura della gestione stralcio del Fondo speciale per la ricerca applicata siano versate all'entrata del bilancio dello Stato, per essere successivamente riassegnate al Fondo per il finanziamento ordinario dell'università, chiede di valutare l'opportunità di destinare tali risorse alla ricerca di base. In relazione, poi, al settore AFAM, dopo aver ricordato che è stato stralciato dal disegno di legge di stabilità l'articolo 28 comma 25, che istituiva il Fondo per il potenziamento e la valorizzazione artistica, musicale e coreutica, destinato anche a interventi di natura premiale con una dotazione, per il 2015, di 10 milioni di euro, chiede di valutare l'opportunità di ripristinare le risorse stralciate mediante un apposito emendamento da presentare all'apposita tabella del bilancio. Reputa, inoltre, singolare che, a mente del comma 19 dell'articolo 28 del disegno di legge di stabilità, a decorrere dal 1o gennaio 2015 si preveda che la carica di presidente delle Istituzioni dell'alta formazione artistica, musicale e coreutica sia onorifica. In relazione, poi, all'articolo 28, comma 28, concernente le assunzioni di ricercatori da parte delle università, ricorda che l'articolo 24, comma 3 della legge n. 240 del 2010 ha individuato 2 tipologie di contratto di ricerca a tempo determinato, delle quali, la prima, di cui alla lettera a) non consente il successivo accesso alla docenza, mentre la seconda, di cui alla lettera b), consente, a determinate condizioni, la successiva chiamata nel ruolo di professore associato. A tale proposito, osserva che sarebbe opportuno chiarire che tali facoltà assunzionali debbano essere esercitate dando la preferenza alla seconda tipologia di contratto.

  Milena SANTERINI (PI) reputa preliminare accertare se vi sia contraddizione tra quanto previsto nel disegno di legge di stabilità per il 2015 e il piano della «Buona scuola», richiamato nell'articolo 3 del predetto disegno di legge. Ritiene, inoltre, con riferimento al suddetto piano, che l'assunzione di circa 149.000 docenti debba essere la conseguenza di un miglioramento della qualità dell'offerta formativa, con particolare attenzione al contrasto della dispersione scolastica. Ritiene quindi essenziale, a tal fine, accertare la formazione già impartita nei docenti che saranno assunti, oppure formare gli stessi Pag. 83prima del loro ingresso in classe, con particolare riferimento alle conoscenze e competenze nelle lingue straniere e in ambito informatico. Rileva poi l'opportunità di valutare attentamente le disposizioni che prevedono una diversa disciplina degli esoneri e semiesoneri per i docenti con funzioni vicarie del dirigente scolastico, rammentando che sono circa 1200 le istituzioni scolastiche in reggenza. Con riferimento, infine, all'aspetto della valutazione, osserva che la stessa non deve essere considerata solo una questione di costi, in particolare con riferimento all'attività svolta in tale settore da INVALSI, ANVUR e INDIRE, la quale è essenziale al fine di un miglioramento del sistema dell'istruzione.

  Umberto D'OTTAVIO (PD) ringrazia la relatrice per il prezioso lavoro svolto ed in particolare per aver ricordato la situazione economico-finanziaria generale della quale si deve tener conto nel valutare il contenuto dei provvedimenti all'esame. Detto questo, afferma l'intenzione del gruppo del Partito democratico di migliorare il testo del disegno di legge di stabilità, tenendo presente che la stessa non deve essere considerata il vecchio strumento della legge finanziaria. In relazione, poi, all'articolo 3 del disegno di legge di stabilità, ricorda la sua partecipazione a molte assemblee nelle quali si sta discutendo del progetto della «Buona scuola». Avverte quindi che tutto il tema in discussione non si può ridurre all'assunzione di circa 150.000 docenti precari, il quale intervento però è da considerarsi una misura necessaria, da realizzare. Non essendo sicuro che la consistenza dei docenti che saranno assunti dalle graduatorie ad esaurimento sia proprio quella indicata dal Governo, chiede che si valuti la possibilità, ove si apra uno spiraglio di utilizzare risorse destinate al progetto della «Buona scuola», di attingere anche alle altre graduatorie per effettuare assunzioni. In relazione poi alla questione della pulizia delle scuole, dopo aver osservato che sembrerebbero essere stati realizzati dei risparmi, reputa la gara CONSIP per l'affidamento di tale servizio una vera indecenza nel confronto dei lavoratori. Con riferimento, inoltre, all'organico funzionale, chiede di valutare l'opportunità che lo stesso sia esteso anche al personale cosiddetto ATA, compresi i collaboratori scolastici, la cui attività è essenziale nel funzionamento delle scuole. Ritiene, inoltre, essenziale limitare i vincoli del patto di stabilità interno per gli enti locali con riferimento agli interventi concernenti l'edilizia scolastica. Propone, infine, di celebrare adeguatamente il prossimo anno il settantesimo anniversario della Liberazione dal nazifascismo in Italia. Dopo aver ricordato che coloro che allora erano partigiani o «resistenti» hanno ormai un'età molto avanzata, chiede al sottosegretario Borletti Dell'Acqua di valutare l'opportunità di celebrare gli avvenimenti di allora nei luoghi simbolo della lotta di Liberazione, così come indicato in ordine del giorno approvato dall'Assemblea della Camera in occasione dell'esame del decreto-legge n. 91 del 2013, cosiddetto «Valore cultura», promosso dal Ministro Bray.

  Il sottosegretario Ilaria Carla Anna BORLETTI DELL'ACQUA accoglie il suggerimento del collega D'Ottavio, tenuto conto delle risorse disponibili.

  Gianluca VACCA (M5S) si dichiara d'accordo con le considerazioni della deputata Ghizzoni in merito alla promozione della ricerca di base e al chiarimento in merito alla portata normativa delle disposizioni concernenti l'assunzione di docenti universitari, annunciando la presentazione di apposite proposte emendative in tali ambiti. Si dichiara, quindi, stupito dai precedenti interventi di alcuni suoi colleghi, i quali dovrebbero dimostrare, dopo circa 18 mesi di legislatura, una maggiore onestà intellettuale, riconoscendo che per mezzo della presente manovra di bilancio, la svolta non vi è stata. Si chiede, quindi, se gli stessi siano in malafede, non evidenziando che diverse norme effettuano tagli di risorse e che, in particolare, il famoso miliardo di euro destinato per il 2015, dall'articolo 3 del disegno di legge di Pag. 84stabilità, al finanziamento del piano «La buona scuola», è più che compensato da tagli, blocchi degli scatti stipendiali e drastiche riduzioni di stanziamento nelle relative tabelle di bilancio. Segnala, quindi, che tali «tagli» hanno interessato, tra gli altri, il comparto dell'università, con particolare riferimento al diritto allo studio e al settore della ricerca. Ricorda poi che sono stati previsti 2.000 posti in meno di personale ATA, con una misura che si inserisce in una situazione drammatica in cui versano gli istituti scolastici.

  Luisa BOSSA (PD) condivide le considerazioni della collega Ghizzoni sulle istituzioni AFAM. Apprezza, quindi, il piano della «Buona scuola», il quale è ricco di contenuti. Con riferimento, poi, alla questione dei dirigenti scolastici, ritiene che tale aspetto non possa essere demandato ad una circolare applicativa ministeriale.

  Bruno MOLEA (SCpI) osserva che vi è stata una riduzione dei finanziamenti per il settore dei beni culturali, il quale può essere, come è noto, da traino – insieme al settore del turismo – per il rilancio dell'economia del Paese. Osserva che, se si continuasse con tali riduzioni di risorse, si pregiudicherebbe l'agibilità di molti siti culturali. Giudica negativamente, poi, la soppressione degli uffici scolastici provinciali per lo sport. Reputa, quindi, necessario fare chiarezza, a questo punto, sull'utilità o meno dell'attività sportiva, al fine di valutare se essa meriti un adeguato sostegno. Sottolinea, inoltre, il taglio di 20 milioni di euro, sempre con riferimento al settore dello sport, avvertendo che ci si sta avviando verso l'impossibilità, da parte del CONI, di svolgere adeguatamente le proprie funzioni.

  Flavia PICCOLI NARDELLI, presidente, ricorda che si stanno audendo, in questi giorni, diversi soggetti protagonisti del settore sportivo, nell'ambito dell'esame di specifiche proposte di legge tese ad un rilancio dell'attività sportiva.

  Il sottosegretario Ilaria Carla Anna BORLETTI DELL'ACQUA condivide le preoccupazioni del deputato Molea, in merito alla ristrettezza di risorse destinate al Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo. Ricorda, quindi, che queste, dal 2000 a 2015, si sono ridotte di ben il 24 per cento e che, in particolare, per la tutela del patrimonio culturale, vi è stata un'accentuata riduzione di fondi dal 2007 ad oggi. Ritiene, infine, che sia necessaria un'inversione di tendenza, al fine di una valorizzazione di tale patrimonio considerato come un investimento strategico a lungo termine.

  Mara CAROCCI (PD) esprime rammarico per il mancato rispetto di una sana e legittima diversità di posizioni, da parte di alcuni colleghi che alludono alla presunta disonestà intellettuale, alla malafede e all'enunciazione di considerazioni menzognere da parte di esponenti di partiti di opposti schieramenti politici. Con riferimento ai provvedimenti in discussione, ritiene che la realizzazione di un piano straordinario di assunzione a tempo indeterminato di 149.000 docenti precari costituisca un'inversione di tendenza rispetto alle politiche in passato condotte al riguardo, ricordando, in proposito, che il Ministro Fioroni aveva predisposto un piano di assunzioni che i successivi ministri hanno poi bloccato. Ritiene, tuttavia, che sussistano alcuni elementi di criticità, quale, ad esempio, l'eliminazione, dal 1o settembre 2015, della possibilità di usufruire dell'esonero o del semiesonero dall'insegnamento per i docenti con funzioni vicarie del dirigente scolastico, nonché per i docenti addetti alla vigilanza delle sezioni staccate o delle sedi coordinate delle scuole. Considera questa l'occasione per far confluire nei lavori della Commissione la discussione su quanto previsto dal piano della «Buona scuola» in merito a tale argomento, unitamente ad una riflessione sull'effettiva composizione dell'organico funzionale. Con riferimento, inoltre, alla cessazione di personale ATA con elevata anzianità di servizio, si augura che questa possa avvenire solo dopo la formalizzazione di un effettivo piano di digitalizzazione delle segreterie scolastiche. Auspica, Pag. 85infine, che la Commissione possa procedere ad una compiuta discussione in merito al taglio dei fondi di istituto (FIS).

  Antonio PALMIERI (FI-PdL) fa presente che il suo gruppo ritiene che il piano della «Buona scuola» rappresenti uno strumento contenente enunciazioni di principio dalla difficile applicazione pratica. Con riferimento, in particolare, allo stanziamento di 200 milioni di euro da destinare al sostegno alle scuole paritarie, di cui all'articolo 17, comma 9, del disegno di legge di stabilità, fa presente che tale spesa non costituisce un finanziamento aggiuntivo e ulteriore a favore di tali istituti, per i quali, peraltro, si registra una significativa riduzione degli stanziamenti rispetto al passato. Preannunzia, infine, la presentazione presso la Commissione di merito di proposte emendative, sulle quali auspica si raggiunga la più ampia convergenza, volte a segnalare la necessità di equiparare l'IVA applicata alle pubblicazioni digitali a quella dei libri cartacei, come da lui già evidenziato nell'interrogazione 5-03660 presentata in Commissione in merito alla quale il Governo, in sede di risposta, ha manifestato un atteggiamento disponibile.

  Anna ASCANI (PD) condivide le osservazioni svolte dal collega Palmieri in merito alla necessità di equiparare l'IVA applicata alle pubblicazioni digitali a quella dei libri cartacei. Associandosi al rammarico per i dubbi di buonafede ed onestà intellettuale espressi da parte di colleghi del Movimento 5 Stelle, ritiene che i disegni di legge in discussione non costituiscano l'ennesimo intervento di tagli al sistema qualitativo della scuola italiana, operando, al contrario, una redistribuzione delle spese per l'acquisto di beni e servizi all'interno del settore scolastico medesimo e non la destinazione delle stesse a differenti comparti, come finora avvenuto.
  Con riferimento al piano straordinario di assunzione di docenti previsto dall'articolo 3 del disegno di legge di stabilità, ritiene che lo stesso costituisca uno strumento utile ad assicurare l'immissione di competenze nuove, delle quali necessita il mondo della scuola. Segnala, inoltre, la necessità di fornire una prospettiva ai docenti abilitati con il primo ciclo di TFA, assicurando loro il godimento del diritto al doppio canale di reclutamento previsto dalla legge n. 124 del 1999. Ritiene utile, inoltre, effettuare approfondimenti in merito al mancato stanziamento di risorse aggiuntive a favore del Fondo ordinario per il finanziamento degli enti e istituzioni di ricerca (FOE), quale, ad esempio, l'Agenzia spaziale italiana (ASI), compatibilmente con le priorità stabilite dal Governo al riguardo.

  Giancarlo GIORDANO (SEL) evidenzia i rischi di delegittimazione dell'istituzione parlamentare derivanti dallo scarso coinvolgimento della stessa, da parte del Governo, nel dibattito sul piano della «Buona scuola». Ricorda, infatti, che il 7 novembre è previsto, sul tema, un incontro del ministro Giannini presso il liceo artistico «De Luca» di Avellino, al quale non sono stati invitati i parlamentari campani. Con riferimento, inoltre, alla stabilizzazione dei 149 mila docenti precari prevista dal piano sulla «Buona scuola», segnala che occorre svolgere gli opportuni approfondimenti su quale potrà essere l'interazione tra l'organico funzionale e l'assunzione di tali precari, auspicando un rafforzamento del coinvolgimento del Parlamento su tale problematica. Rileva, altresì, la necessità che la Commissione si faccia carico della problematica relativa ai cosiddetti «Quota 96» della scuola, della quale non si fa menzione nei disegni di legge in discussione, contrariamente alle rassicurazioni in merito del Governo. Svolge inoltre alcune considerazioni relative alla necessità di approfondire tematiche quali il cosiddetto «bonus bebè» – rispetto al quale riterrebbe più opportuni investimenti sugli asili nido –, nonché di qualificare il contributo dello Stato agli istituti paritari. Richiama infine le criticità derivanti dalla previsione, nel piano sulla «Buona scuola», della sostituzione del personale ATA solo a seguito di assenza protratta Pag. 86per sei giorni, la quale rischia di paralizzare il funzionamento delle scuole in caso di assenze brevi.

  Giorgio LAINATI (FI-PdL) svolge alcune considerazioni in merito a quanto previsto dall'articolo 17, comma 16, del disegno di legge di stabilità – con riferimento all'obbligatorietà della tracciabilità delle vendite e delle rese di quotidiani e periodici attraverso l'utilizzo di strumenti informatici e telematici –, nonché dall'articolo 27, comma 4, che prevede il trasferimento delle attività e delle risorse dedicate, presso il Ministero degli Affari esteri e della cooperazione internazionale, alla diffusione di notizie italiane mediante testate giornalistiche italiane e straniere, alla Presidenza del Consiglio dei ministri, con una contestuale riduzione dell'ordine di 3 milioni di euro. Richiama l'attenzione, inoltre, sull'articolo 25, comma 5, del disegno di legge di stabilità, che prevede la preoccupante riduzione del 5 per cento delle somme, derivanti dal canone di abbonamento alla televisione, da attribuire alla concessionaria del servizio pubblico radiotelevisivo, con conseguenti possibili ripercussioni sul personale ivi occupato. Auspica quindi che, nelle relazioni rese sui disegni di legge in esame, la Commissione si faccia carico di evidenziare i rischi di effetti negativi sul versante occupazionale nel settore.

  Simone VALENTE (M5S) considera gravi, inaccettabili e sconcertanti i tagli operati dai disegni di legge all'esame della Commissione nel settore della cultura, in particolare con riferimento a quelli previsti nella missione 1 – Tutela e valorizzazione dei beni e attività culturali e paesaggistici (n. 21) del disegno di legge di bilancio, in un settore che dovrebbe costituire un volano per l'economia del Paese.

  Irene MANZI (PD) evidenzia la linea di tendenza che si è riconfermata nell'azione del MIBACT, permettendo di arrestare la riduzione verticale delle risorse. Si associa quindi alla relatrice per le preoccupazioni dalla stessa esposte in merito al fatto che la norma in vigore – che prevede la destinazione alla tutela dei beni culturali del 3 per cento delle risorse aggiuntive delle spese per investimenti deliberate dal CIPE – quest'anno non ha prodotto finanziamenti da destinare ai beni culturali, condividendo l'opportunità di modificare tale norma, al fine di renderla più efficace, per raggiungere l'obiettivo di recuperare risorse finanziarie effettivamente aggiuntive per i beni culturali. Richiama inoltre l'attenzione dei colleghi su quanto disposto dall'articolo 19, comma 1, del disegno di legge di stabilità, in merito alla riduzione, per le politiche in materia di attività culturali, della quota degli utili derivanti al gioco del lotto, evidenziando la necessità di svolgere politiche di sostegno, di tutela e valorizzazione dell'intero settore dei beni culturali di medio e lungo periodo.

  Il sottosegretario Ilaria Carla Anna BORLETTI DELL'ACQUA si associa alle preoccupazioni espresse dai commissari in merito all'esiguità delle risorse destinate al MIBACT, esprimendo l'auspicio che lo strumento dell'ART bonus divenga un istituto stabilizzato nel tempo e non legato ad un arco temporale definito.

  Maria MARZANA (M5S) rileva le innumerevoli criticità che, a suo avviso, sono contenute nel disegno di legge di stabilità, che comprometterebbero non solo la qualità dell'offerta formativa, ma anche il funzionamento dell'intero settore scolastico. Fa riferimento, in particolare, all'articolo 28, commi 8 e 9, relativo alle supplenze brevi di personale docente e ATA, richiamando, altresì, la situazione di collasso in cui versano le segreterie degli istituti scolastici e il disagio derivante dall'impossibilità di assicurare il necessario servizio di vigilanza, situazione nella quale gli studenti con maggiori difficoltà continuano ad essere penalizzati.

  Simona Flavia MALPEZZI (PD), dopo aver ringraziato la relatrice per il lavoro svolto, esprime rammarico per lo stralcio dell'articolo 28, commi 26 e 27, che autorizzava Pag. 87l'INVALSI ad attuare un programma straordinario di reclutamento, a copertura di tutti i posti della dotazione organica già vacanti o che diventeranno vacanti entro il 31 dicembre 2015. Ritiene inoltre necessario approfondire le disposizioni relative all'organico funzionale e alle assenze per malattia del personale scolastico.

  Manuela GHIZZONI (PD), intervenendo sull'ordine dei lavori, intende porre l'attenzione dei colleghi su un'importante decisione del giudice del lavoro di Salerno, che il 3 novembre scorso ha riconosciuto il diritto al pensionamento dal 1o settembre 2012 per 42 lavoratori rientranti nella cosiddetta «quota 96».

  Flavia PICCOLI NARDELLI, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 16.

AVVERTENZA

  Il seguente punto all'ordine del giorno non è stato trattato:

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI