CAMERA DEI DEPUTATI
Martedì 4 novembre 2014
328.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Agricoltura (XIII)
COMUNICATO
Pag. 150

AUDIZIONI INFORMALI

  Martedì 4 novembre 2014.

Su questioni concernenti l'organizzazione del settore della ricerca in agricoltura.
Audizione del Presidente del Consiglio per la ricerca e la sperimentazione in agricoltura (CRA).

  L'audizione informale è stata svolta dalle 9.15 alle 10.

Audizione del Commissario straordinario dell'Istituto nazionale di economia agraria (INEA).

  L'audizione informale è stata svolta dalle 10 alle 10.55.

INDAGINE CONOSCITIVA

  Martedì 4 novembre 2014. — Presidenza del presidente Luca SANI.

  La seduta comincia alle 10.55.

Deliberazione su una proposta di indagine conoscitiva sulle ricadute sul sistema agroalimentare italiano dell'Accordo di partenariato transatlantico su commercio e investimenti (TTIP).
(Deliberazione).

  Luca SANI, presidente, propone lo svolgimento di un'indagine conoscitiva sulle ricadute sul sistema agroalimentare italiano dell'Accordo di partenariato transatlantico su commercio e investimenti (TTIP), sulla base del programma predisposto Pag. 151nella riunione del 22 ottobre 2014 dell'Ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, sul quale è stata acquisita l'intesa con il Presidente della Camera, ai sensi dell'articolo 144, comma 1, del regolamento (vedi allegato).

  La Commissione approva la proposta di deliberazione dell'indagine conoscitiva.

  La seduta termina alle 11.

SEDE CONSULTIVA

  Martedì 4 novembre 2014. — Presidenza del presidente Luca SANI.

  La seduta comincia alle 11.

Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (Legge di stabilità 2015).
C. 2679-bis Governo.

Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2014 e per il triennio 2015-2017.
C. 2680 Governo.

Tabella n. 12: Stato di previsione del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali per l'anno finanziario 2015 e per il triennio 2015-2017.
(Relazione alla V Commissione).
(Esame congiunto ai sensi dell'articolo 120, comma 3, del regolamento, e rinvio).

  Luca SANI, presidente, comunica che il gruppo M5S ha chiesto che la pubblicità dei lavori della seduta odierna sia assicurata anche mediante trasmissione con impianto audiovisivo a circuito chiuso. Non essendovi obiezioni, ne dispone l'attivazione.

  La Commissione inizia l'esame congiunto dei disegni di legge.

  Luca SANI, presidente e relatore, ricorda che nella giornata del 30 ottobre sono stati assegnati i disegni di legge recanti «Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (Legge di stabilità 2015)» (C. 2679-bis) e «Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2015 e bilancio pluriennale per il triennio 2015-2017» (C. 2680).
  Fa presente che, ai sensi di quanto previsto dal secondo periodo del comma 6 dell'articolo 119 del Regolamento, la Commissione dovrà sospendere ogni attività legislativa, fatte salve le attività dovute, finché non avrà espresso il parere di competenza sui predetti disegni di legge. La Commissione potrà pertanto procedere all'esame in sede referente e in sede consultiva dei provvedimenti dovuti, vale a dire i disegni di legge di conversione dei decreti-legge, i progetti di legge collegati alla manovra di finanza pubblica, i disegni di legge di autorizzazione alla ratifica dei trattati internazionali e di recepimento di atti normativi dell'Unione europea, quando dalla mancata tempestiva approvazione dei medesimi possa derivare responsabilità dello Stato italiano per inadempimento di obblighi internazionali o comunitari, nonché i progetti di legge iscritti nel calendario dei lavori dell'Assemblea.
  La Commissione è chiamata oggi a esaminare congiuntamente i predetti disegni di legge, ai sensi dell'articolo 120, comma 3, del Regolamento, per le parti di propria competenza. In particolare, per quanto riguarda il disegno di legge di bilancio, la Commissione esaminerà lo stato di previsione del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali (Tabella n. 12). L'esame si concluderà con la trasmissione alla Commissione Bilancio di una relazione per ciascuno degli stati di previsione esaminati e delle connesse parti del disegno di legge di stabilità, e con la nomina di un relatore, il quale potrà partecipare alle sedute di quella Commissione. La Commissione potrà esaminare inoltre gli eventuali emendamenti riferiti alle parti di sua competenza.
  Per quanto riguarda, in particolare, il disegno di legge bilancio, ricorda che gli emendamenti recanti variazioni compensative all'interno dei singoli stati di previsione Pag. 152devono essere presentati presso le Commissioni in sede consultiva. Gli emendamenti approvati saranno inclusi nella relazione della Commissione, mentre gli emendamenti respinti potranno essere successivamente ripresentati nel corso dell'esame in Assemblea. Potranno, inoltre, essere presentati e votati in Commissione anche emendamenti concernenti variazioni non compensative ovvero variazioni compensate non all'interno del medesimo stato di previsione; anche tali emendamenti, ove approvati, saranno inclusi nella relazione della Commissione. Nel caso in cui tali ultimi emendamenti fossero respinti, è invece necessario che gli stessi vengano ripresentati alla Commissione bilancio, anche al solo fine di consentire a quest'ultima di respingerli ai fini della ripresentazione in Assemblea.
  Ricorda, inoltre, che analoghe regole di esame si applicano anche agli eventuali emendamenti riferiti alle parti di competenza della Commissione del disegno di legge di stabilità. Nelle Commissioni in sede consultiva potranno dunque essere presentati e votati emendamenti per le parti del disegno di legge di stabilità di rispettiva competenza. Tali emendamenti, ove approvati, saranno inclusi nella relazione della Commissione; ove respinti, è invece necessario che gli stessi vengano ripresentati alla Commissione bilancio, anche al solo fine di consentire a quest'ultima di respingerli ai fini della ripresentazione in Assemblea. Peraltro, anche in questo caso, è comunque ammissibile la presentazione degli emendamenti direttamente in Commissione bilancio.
  Avverte altresì che la valutazione circa l'ammissibilità degli emendamenti presentati nell'ambito dell'esame in sede consultiva sarà effettuata dai presidenti delle medesime Commissioni prima che gli stessi vengano esaminati e votati, secondo le previsioni del Regolamento della Camera e della legislazione vigente in materia. Con riferimento alla presentazione degli ordini del giorno, ricorda che presso le Commissioni di settore devono essere presentati tutti gli ordini del giorno riferiti alle parti di rispettiva competenza del disegno di legge di bilancio e del disegno di legge di stabilità. Gli ordini del giorno accolti dal Governo o approvati dalla Commissione sono allegati alla relazione trasmessa alla Commissione bilancio. Gli ordini del giorno respinti dalle Commissioni di settore o non accolti dal Governo possono essere ripresentati in Assemblea. Infine, gli ordini del giorno concernenti l'indirizzo globale della politica economica devono invece essere presentati direttamente in Assemblea.
  Da ultimo, per quanto attiene all'organizzazione dei nostri lavori, ricorda che la Commissione dovrà concludere l'esame dei documenti di bilancio entro la giornata di giovedì 6 novembre, mentre il termine per la presentazione degli emendamenti è stato fissato per le ore 10 di mercoledì 5 novembre.
  In qualità di relatore, introduce la discussione, rilevando che la XIII Commissione è chiamata ad approvare una relazione sui provvedimenti che compongono la manovra finanziaria per il 2015: il disegno di legge di stabilità (C.2679-bis) ed il disegno di legge di bilancio (per il 2015 e per il triennio 2015-2017), relativamente alla parte di competenza della Commissione, la Tabella XII, riferita allo stato di previsione del Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali.
  Rileva che il disegno di legge di stabilità reca le misure necessarie a conseguire gli obiettivi di consolidamento dei saldi di finanza pubblica indicati nella Nota di aggiornamento del Documento di economia e finanza 2014, obiettivi basati su un percorso di risanamento finanziario più graduale di quello precedentemente esposto nel Documento di economia e finanza di aprile.
  Per quanto concerne gli interventi finanziari relativi alle amministrazioni centrali ed al bilancio del settore, il disegno di legge di stabilità si caratterizza prevalentemente sul versante del reperimento delle risorse.
  Pur in presenza di un parziale finanziamento della complessiva manovra di finanza pubblica per il 2015 in disavanzo, una parte consistente della copertura Pag. 153della stessa rimane comunque affidata, oltre che al reperimento di maggiori entrate, ad interventi di contenimento della spesa pubblica. Purtroppo, questo è ancora più vero, per quanto concerne il settore agricolo dopo che la V Commissione Bilancio, nell'esaminare il disegno di legge di stabilità 2015 per verificare che le disposizioni ivi contenute fossero corrispondenti al contenuto proprio del provvedimento, ha deciso di stralciare dal testo gli interventi di sostegno al comparto, contenuti negli originari commi 22 e 23 dell'articolo 17.
  Infatti, il comma 22 dell'articolo 17 autorizzava la spesa di 10 milioni di euro per ciascuno degli anni 2015, 2016 e 2017 a favore del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali per l'attuazione degli interventi a sostegno delle imprese agricole condotte da giovani previsti dal decreto legislativo n. 185 del 2000. Tali interventi sono stati recentemente oggetto di riforma da parte del decreto-legge n. 91 del 2014, il quale – rispetto all'assetto previgente – ha eliminato i contributi a fondo perduto e previsto, quale forma di sostegno, i soli mutui a tasso zero. La riforma è intervenuta anche sui requisiti soggettivi e oggettivi per l'accesso ai benefici. Il decreto-legge n. 91 del 2014 non ha comunque operato un rifinanziamento degli interventi in oggetto, sul quale interveniva appunto il provvedimento in esame.
  Altro intervento particolarmente importante per il comparto ed oggetto anch'esso di stralcio è stato il comma 23 dell'articolo 17, il quale autorizzava la spesa di 10 milioni di euro per ciascuno degli anni 2015, 2016 e 2017 a favore del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali per favorire l'integrazione di filiera del sistema agricolo e agroalimentare e il rafforzamento dei distretti agroalimentari secondo quanto disposto dall'articolo 66 della legge finanziaria 2003 (legge n. 289 del 2002).
  Gli interventi che interessano direttamente il settore restano, quindi, quelli contenuti nell'articolo 32, destinato a riduzioni delle spese e ad interventi correttivi relativi al Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali.
  I commi 1-3 dispongono l'incorporazione dell'INEA nel CRA e l'istituzione dell'Agenzia unica per ricerca, la sperimentazione in agricoltura e l'analisi dell'economia agraria. L'Agenzia subentra nei rapporti giuridici attivi e passivi dell'INEA, ivi inclusi i compiti e le funzioni ad esso attribuite dalle disposizioni vigenti. L'incorporazione è finalizzata, ai sensi della norma in esame, alla razionalizzazione del settore della ricerca e della sperimentazione nel settore agroalimentare e il sostegno degli spin-off tecnologici e alla razionalizzazione ed al contenimento della spesa pubblica. Un decreto del Ministro delle politiche agricole, alimentari e forestali dovrà disporre l'individuazione delle risorse umane strumentali e finanziarie dell'INEA trasferite all'Agenzia. Il bilancio di chiusura dell'INEA sarà deliberato entro 60 giorni dall'entrata in vigore della legge di stabilità dall'organo in carica alla data di incorporazione e sarà trasmesso per l'approvazione al Ministro delle politiche agricole, alimentari e forestali e al MEF. Ai componenti degli organi dell'INEA sono corrisposti i compensi, indennità o altri emolumenti comunque denominati fino alla data di incorporazione. Per gli adempimenti di chiusura ai componenti dei predetti organi spetta esclusivamente, ove dovuto, il rimborso delle spese sostenute nella misura prevista dai rispettivi ordinamenti. Viene prevista la nomina di un commissario straordinario dell'Agenzia, il quale si sostituirà agli organi statutari del Consiglio per la ricerca e la sperimentazione in agricoltura (CRA) e dovrà predisporre: un piano per il rilancio e la razionalizzazione delle attività di ricerca e sperimentazione in agricoltura; lo statuto dell'Agenzia; nonché gli interventi di efficientamento organizzativo ed economico, finalizzati all'accorpamento, riduzione e razionalizzazione delle strutture e delle attività degli enti, prevedendo un numero limitato di centri per la ricerca e la sperimentazione, a livello almeno interregionale (in particolare la Pag. 154norma indica come obiettivo la riduzione delle attuali articolazioni territoriali di almeno il 50 per cento) e la riduzione degli oneri amministrativi e delle spese per personale di almeno il 10 per cento rispetto ai livelli attuali. È demandata al Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali, tenuto conto delle proposte del Commissario, l'approvazione della direttiva di indirizzo triennale delle attività di ricerca e sperimentazione, lo statuto e il piano di interventi necessari ad assicurare il contenimento della spesa e delle sedi, nonché l'equilibrio finanziario dell'agenzia. Viene, quindi, disposta una riduzione di 3 milioni di euro a decorrere dal 2015 del contributo ordinario annuo a carico dello Stato a favore del Consiglio per la sperimentazione e la ricerca in agricoltura. Gli ulteriori risparmi saranno accertati a consuntivo. Il Commissario provvede altresì all'adozione del bilancio di chiusura dell'INEA in caso di inottemperanza da parte dell'organo in carica entro il termine. Il Commissario è previsto che duri in carica un anno, prorogabile, per motivate esigenze, una sola volta. Il compenso sarà costituito da una parte fissa che non potrà eccedere i 50 mila euro, ed una parte variabile, strettamente correlata al raggiungimento degli obiettivi ed al rispetto dei tempi di realizzazione degli interventi ricadenti nell'oggetto dell'incarico commissariale, e anch'essa non potrà superare i 50 mila euro. Con il medesimo decreto possono inoltre essere nominati due sub-commissari, individuati fra esperti in materia di organizzazione della sperimentazione e della ricerca applicata al settore agricolo e agroalimentare, ai quali è affidato il compito di affiancare il commissario nell'esercizio delle sue funzioni. Il compenso dei subcommissari non può comunque eccedere l'80 per cento di quello del commissario. Al trattamento economico del commissario e dei sub-commissari si provvede a valere sui capitoli di bilancio dell'Agenzia.
  Il comma 4 dell'articolo 32 aumenta dal 22 per cento al 26,5 per cento l'aliquota di accisa agevolata (rispetto alla misura ordinaria di accisa) per l'utilizzo di gasolio ai fini dello svolgimento di lavori agricoli, orticoli, di allevamento, legati alle attività di silvicoltura e piscicoltura e nella florovivaistica.
  Il comma 5 prevede che, a decorrere dal 2015, venga ridotta di 6 milioni e 400 mila euro l'autorizzazione di spesa disposta dalla legge finanziaria 2008, per la prosecuzione del Piano irriguo nazionale (articolo 2, comma 133, della legge n. 244 del 2007). Questi investimenti hanno trovato copertura con la legge finanziaria del 2008 (articolo 2, comma 133, della legge n. 244 del 2007) che ha autorizzato un contributo di 100 milioni per la durata di quindici anni, per un totale di 1.500 milioni di euro. Questo stanziamento è stato ridotto, per ciascuna annualità, a 53.475.441 euro. La rimodulazione dei quadri economici ha fatto emergere economie di spesa pari 6,4 milioni per ciascuna annualità. Sempre in base a quanto affermato nella relazione tecnica «tali economie consentono la riduzione dell'autorizzazione di spesa in esame senza compromettere la realizzazione delle opere né il pagamento degli interessi».
  Per ciò che attiene agli interventi di carattere trasversale ricorda la previsione dell'integrale deducibilità dall'IRAP del costo sostenuto per lavoro dipendente a tempo indeterminato che eccede le vigenti deduzioni e il conseguente ripristino delle più alte misure delle aliquote IRAP, antecedenti a quelle introdotte dal decreto legge n. 66 del 2014 (articolo 5); l'introduzione di una nuova disciplina del credito d'imposta per ricerca e sviluppo, la quale, tra le tipologie di spese ammesse include tra l'altro quelle relative alle competenze tecniche e privative industriali per nuove varietà vegetali (articolo 7, comma 6, lettera d)) ed, infine, la riduzione di taluni trasferimenti alle imprese del settore agricolo ed in particolare del settore della pesca (articolo 19, comma 1).
  In particolare, il comma 1 dell'articolo 19 dispone una riduzione di alcune autorizzazioni di spesa concernenti trasferimenti in favore di imprese, elencate in apposito allegato 5, per un importo complessivo pari a 68,5 milioni di euro per Pag. 155l'anno 2015, 94,6 milioni di euro per l'anno 2016 e 17,7 milioni di euro a decorrere dall'anno 2017. Per quanto riguarda le politiche agricole l'entità delle riduzioni apportate alle autorizzazioni di spesa di pertinenza del MIPAAF rappresenta il 9,8 per cento, il 6,9 per cento e il 30,5 per cento del totale delle riduzioni apportate, negli anni 2015, 2016, 2017 e successivi, dall'allegato 5 in esame. Le tipologie di trasferimenti alle imprese oggetto di riduzione sono sia di parte corrente, sia di parte capitale. L'entità delle riduzioni risulta pressoché equamente distribuita tra parte corrente (-3,8 milioni di euro complessivi sia per il 2015 sia per il 2016 e –2,7 milioni per il 2017 e successivi) e parte capitale (-2,9 milioni di euro per il 2015, e –2,7 milioni per il 2016 e successivi). Le riduzioni, in alcuni casi, comportano un pressoché totale azzeramento degli stanziamenti iscritti a bilancio a legislazione vigente 2015-2017. Tale è il caso: della decurtazione di 550 mila euro per il 2015, di 558 mila euro per il 2016 e di 556 mila euro per il 2017 e seguenti, dell'autorizzazione di spesa a favore degli imprenditori ittici e delle aziende che svolgono attività connesse a quelle di pesca; della riduzione di 191 mila euro per il 2015 e di 193 milioni per il 2016 e successivi dei contributi alle organizzazioni nazionali delle cooperative agricole per iniziative di elaborazione di informazioni congiunturali e strutturali delle filiere direttamente gestite dai produttori agricoli.
  Segnala che il settore principalmente interessato dalle riduzioni è il settore ittico. Più in particolare, oltre alla predetta riduzione viene ridotto di 1 milione di euro lo stanziamento annuo a favore delle associazioni di categoria e organismi specializzati per la formazione, informazione e qualificazione professionale nel settore della pesca di cui all'articolo 1, comma 1 della legge n. 267 del 1991. L'autorizzazione di spesa relativa all'attuazione del piano nazionale della pesca marittima è annualmente finanziata in Tabella C: l'autorizzazione di spesa è pari a 3,7 milioni di euro per il 2015, a 3,8 milioni per il 2016 e a 4,1 milioni per il 2017. Inoltre, le riduzioni incidono: sui contributi ad enti, istituti ed organismi specializzati per la realizzazione di indagini studi e ricerche riguardanti l'agricoltura, l'agroartigianato e l'agroindustria (per circa 2 milioni di euro per il 2015 e successivi); sui contributi alle associazioni di allevatori per il miglioramento genetico del bestiame per 989 mila euro nel 2015, 945 mila nel 2016 e 941 mila per il 2017 e seguenti.
  Sempre per ciò che attiene agli interventi di carattere trasversale, rileva la riduzione delle dotazioni di bilancio dello stato di previsione del Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali per un importo pari a 8,3 milioni a decorrere dall'anno 2015 (articolo 24 ed elenco 2) e la riduzione dei trasferimenti (articolo 20, comma 1) dal bilancio dello Stato in favore di enti e organismi pubblici indicati nell'allegato 6 al disegno di legge in esame, per un importo complessivo pari a 22 milioni per il 2015 e a 21,7 milioni a decorrere dal 2016. Per il Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali, è stata disposta una riduzione sul capitolo 2220, relativo alle somme da erogare ad enti, istituti ed associazioni (per un importo di 50 mila euro a decorrere dal 2015) e sul capitolo relativo ai contributi al Consiglio per la ricerca e la sperimentazione in agricoltura (CRA) (per un importo di un milione a decorrere dal 2015.
  Il settore agricolo è stato, invece, escluso dalle disposizioni di cui all'articolo 6, che ha previsto per i lavoratori dipendenti del settore privato – esclusi appunto i lavoratori domestici e quelli del settore agricolo – l'erogazione delle quote di TFR maturando in busta paga in via sperimentale (per il periodo 1o marzo 2015-30 giugno 2018), con sottoposizione al regime di tassazione ordinaria; altra esclusione riguarda l'articolo 12, che dispone l'esonero dal versamento dei complessivi contributi previdenziali a carico dei datori di lavoro, per un periodo massimo di 36 mesi e nel limite di un importo di esonero pari a 8.060 euro su base annua, con riferimento alle nuove assunzioni con contratto di lavoro a tempo indeterminato, decorrenti Pag. 156dal 1o gennaio 2015 e stipulati entro il 31 dicembre 2015. Dalla misura sono esclusi espressamente i datori di lavoro del settore agricolo probabilmente avendo considerato che questi possono utilizzare le disposizioni di cui all'articolo 5 del decreto-legge n. 91 del 2014 (cosiddetto Campo Libero).
  Sembra importante, però, evidenziare come non sussista equivalenza tra le due misure sia in termini di durata (36 mesi contro 18) sia in termini di importo massimo annuale dell'agevolazione (8.060 contro 5 mila). Inoltre, i datori di lavoro agricolo devono assumere giovani di età compresa tra i 18 ed i 35 anni e per accedere alla misura devono dimostrare l'effettivo incremento occupazionale mentre la norma contenuta nella stabilità si riferisce «a nuove assunzioni».
  L'articolo 18 posticipa di un anno, riducendone altresì gli importi per 3 miliardi a decorrere dal 2015, gli effetti della clausola di salvaguardia introdotta dalla Legge di stabilità 2014, volta a diminuire le detrazioni e le agevolazioni vigenti (cosiddetta tax expenditures) qualora la revisione della spesa non realizzi i risparmi prospettati.
  Fa presente, in proposito, che l'articolo 45, commi 3 e 4, introduce una nuova clausola di salvaguardia a tutela dei saldi di finanza pubblica, volta ad incrementare le aliquote IVA ordinaria e ridotta rispettivamente di 2,5 e 2 punti percentuali e le accise su benzina e gasolio in misura tale da determinare maggiori entrate non inferiori a 700 milioni di euro. Tali aumenti possono essere sostituiti da provvedimenti che assicurino gli stessi effetti positivi attraverso maggiori entrate o risparmi di spesa mediante interventi di revisione della spesa pubblica.
  Il comma 6 dell'articolo 44 riapre i termini per la rivalutazione contabile di terreni agricoli ed edificabili e partecipazioni in società non quotate, introdotta in origine dalla legge finanziaria 2002 e successivamente prorogata nel tempo. In particolare, la norma consente di rivalutare anche i terreni e le partecipazioni posseduti al 1o gennaio 2015; il termine di versamento dell'imposta sostitutiva è fissato conseguentemente al 30 giugno 2015 (ove si opti per la rata unica; altrimenti, come già previsto in passato, in tre rate annuali di pari importo entro il termine del 30 giugno 2016, 30 giugno 2016 e 30 giugno 2017); la perizia di stima dovrà essere redatta ed asseverata, al massimo, entro il 30 giugno 2015.
  Infine, relativamente ai Fondi speciali iscritti a bilancio, ossia gli strumenti contabili, mediante i quali si determinano le disponibilità per la copertura finanziaria dei provvedimenti legislativi che si prevede possano essere approvati nel corso degli esercizi finanziari compresi nel bilancio pluriennale, la Tabella A del disegno di Legge di stabilità 2015-2017, per la parte corrente, indica – relativamente al MIPAAF – i seguenti accantonamenti: 12.610 milioni di euro per il 2015, 12.800 milioni di euro per il 2016 e 2017. L'accantonamento è preordinato alla copertura del disegno di legge sulla salvaguardia degli agrumeti caratteristici e per interventi vari.
  La tabella E dispone, inoltre, un rifinanziamento per il 2015 di 120 milioni del Fondo di solidarietà nazionale – incentivi assicurativi.
  Quanto al disegno di bilancio 2015-2017, il numero e la denominazione dei programmi di spesa iscritti nello stato di previsione del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali non varia rispetto allo scorso anno.
  Lo stato di previsione del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali (Tabella 12 del disegno di legge di bilancio) reca, per l'anno 2015, una dotazione di competenza di 1.165,3 milioni di euro, in riduzione dell'8,2 per cento rispetto alle previsioni iniziali di bilancio per il 2014 e del 10,2 percento rispetto alle previsioni assestate 2014.
  L'incidenza della spesa finale del MIPAAF rispetto al totale delle spese finali dello Stato si mantiene intorno allo 0,2 per cento. Per gli anni successivi al 2015, la spesa del Ministero conferma un profilo tendenziale solo lievemente superiore, con Pag. 157proiezioni pari a 1.217,3 milioni di euro per il 2016 e a 1.226 milioni euro per il 2017.
  Per quanto attiene agli stanziamenti di cassa, il bilancio a legislazione vigente per il 2015 reca previsioni di pagamento pressoché invariate rispetto alle previsioni iniziali per il 2014 e in riduzione dell'8,5 per cento rispetto alle previsioni di pagamento assestate per il medesimo anno.
  Il disegno di legge di bilancio, per il dicastero agricolo, reca per l'anno 2015 stanziamenti di spesa in conto corrente per 942,8 milioni di euro. Le previsioni di spesa in conto corrente incidono per l'80,9 per cento sulla spesa totale del MIPAAF e risultano attestarsi su un valore di poco inferiore rispetto alle previsioni assestate 2014.
  La gran parte delle spese correnti è destinata alle spese di funzionamento, ed, in particolare, al personale: le previsioni di spesa sono in crescita nel 2015 rispetto alle previsioni (iniziali e assestate) 2014.
  Di assai minore rilevanza l'entità delle spese di conto capitale, le quali nell'anno 2015 costituiscono il 19,1 per cento della spesa del Dicastero agricolo e mostrano un profilo sensibilmente decrescente rispetto alle previsioni iniziali e assestate per l'anno 2014.
  Ciò appare ancor più evidente avendo riguardo alla spesa per investimenti: essa incide solo per il 13,9 percento della spesa totale prevista per l'anno 2015 e si manifesta in drastica riduzione rispetto alle previsioni per il 2014.
  Nell'ambito degli stanziamenti a legislazione vigente del Dicastero agricolo, la missione che assorbe la gran parte delle risorse del Ministero (il 47,9 per cento nell'anno 2015) risulta essere la Missione «Agricoltura, politiche agroalimentari e pesca».
  Il contributo da erogare all'ISMEA a disegno di legge di bilancio 2015 espone uno stanziamento di 1,4 milioni per il 2015 e di 1,3 milioni per il 2016 e 2017; tale contributo è oggetto di riduzioni ai sensi della Tabella D della legge di stabilità, per 264 mila euro per il 2015 e il 2016 e per circa 281 mila euro per il 2017.
  Nel Programma Sostegno al settore agricolo, iscritto nello stato di previsione del Ministero dell'economia e finanze, risultano iscritte le risorse destinate all'AGEA (capitolo 1525/MEF), le quali, a legislazione vigente, sono pari a 102,3 milioni per il 2015, a 98,6 milioni per ciascuno degli anni 2016 e 2017. Tali risorse, annualmente stabilite in Tabella C del disegno di legge di stabilità, vengono incrementate dal disegno di Legge di stabilità 2015-2017 di 20 milioni di euro per ciascun anno del triennio considerato.
  L'articolo 20, comma 1 e l'allegato 6 del medesimo disegno di legge contemporaneamente riducono i trasferimenti in favore dell'AGEA nella misura di 3 milioni di euro annui a decorrere dall'anno 2015 (capitolo 1525/MEF).
  Segnalo, infine, che nel programma «Fondi da riassegnare» le previsioni di spesa per il 2015 risultano peraltro raddoppiate rispetto alle previsioni iniziali e assestate per il 2014. Infatti, il disegno di legge di bilancio 2015-2017 recepisce gli effetti derivanti dall'attuazione dell'articolo 49 del decreto-legge n. 66 del 2014 in materia di riaccertamento dei residui passivi perenti agli effetti amministrativi. L'articolo 49 ha previsto l'avvio di un programma straordinario di riaccertamento dei residui passivi e della sussistenza delle partite debitorie iscritte nel conto del patrimonio dello Stato in corrispondenza di residui andati in perenzione agli effetti contabili, al fine di consentire la cancellazione di quelli ormai non più esigibili dai terzi per il venir meno dei presupposti giuridici dell'obbligazione sottostante e la conseguente iscrizione delle somme corrispondenti alle partite così individuate quali nuovi stanziamenti in bilancio. A seguito di tale ricognizione effettuata da parte del MIPAAF, all'interno del Programma 6.1 Fondi da assegnare sono stati istituiti appositi «capitoli fondo» destinati ad essere ripartiti tra i capitoli che necessitano una riassegnazione di somme. Si tratta in particolare dei seguenti capitoli bilancio istituito in esito al riaccertamento straordinario dei residui passivi ex decreto-legge n. 66 del 2014: Capitolo 2350 Fondo di parte corrente per il finanziamento di nuovi programmi Pag. 158di spesa, di programmi già esistenti e per il ripiano dei debiti fuori bilancio. Le previsioni di spesa relative a tale capitolo sono pari a 6,6 milioni per il 2015 e 2016; Capitolo 7850 Fondo di conto capitale per il finanziamento di nuovi programmi di spesa, di programmi già esistenti e per il ripiano dei debiti fuori bilancio. Le previsioni di spesa relative a tale capitolo sono pari a 10 milioni per il 2015 e 8,8 milioni per il 2016; Capitolo 7851 – Fondo di conto capitale destinato al ripiano dei debiti nei confronti degli enti territoriali. Le previsioni di spesa relative a tale capitolo sono pari a 50 milioni per il 2015, a 100 milioni per il 2016 e a 150 milioni per il 2017.

  Massimo FIORIO (PD) chiede spiegazioni sui tempi di lavoro della Commissione con riferimento al provvedimento in esame.

  Luca SANI, presidente, ricorda che la Commissione è chiamata a rendere la sua relazione al massimo nel corso della giornata di giovedì 6 novembre e che pertanto il termine per la presentazione degli emendamenti è stato fissato a domani, mercoledì 5 novembre, alle ore 10.
  Nessuno altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 11.15.

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