CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 29 ottobre 2014
324.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Bilancio, tesoro e programmazione (V)
COMUNICATO
Pag. 182

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

  L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 16.55 alle 17.05.

SEDE REFERENTE

  Mercoledì 29 ottobre 2014. — Presidenza del presidente Francesco BOCCIA. — Interviene il viceministro dell'economia e le finanze Luigi Casero.

  La seduta comincia alle 17.05.

Relazione al Parlamento recante variazione alla Nota di aggiornamento del Documento di economia e finanza 2014.
Doc. LVII n. 2-ter.

(Esame e rinvio).

  La Commissione inizia l'esame della Relazione.

  Francesco BOCCIA, presidente, prima di iniziare l'esame della Relazione in oggetto, avverte che nel corso della Conferenza dei Capigruppo è stato sottolineato come il presidente Brunetta abbia formalmente segnalato alla Presidenza della Camera la necessità che il Governo, nel ridefinire gli obiettivi programmatici di finanza pubblica, provveda anche alla revisione del piano di rientro, di cui all'articolo 6 della legge n. 243 del 2012, già approvato dalle Camere a maggioranza assoluta. Tale piano, peraltro non presentato dal Governo, dovrebbe essere sottoposto, ad avviso del presidente Brunetta, ad approvazione da parte di ciascuna camera a maggioranza assoluta dei componenti, ancorché gli obiettivi programmatici siano stati aggiornati, dalla Relazione al nostro esame, in senso migliorativo. La Commissione pertanto, nel corso dell'esame della Relazione, stando alle indicazioni della Conferenza dei Capigruppo, sarà chiamata ad approfondire anche questo specifico aspetto.

  Antonio MISIANI (PD) evidenzia che la Relazione in esame aggiorna, a seguito Pag. 183delle osservazioni formulate dalla Commissione europea, gli obiettivi programmatici di finanza pubblica indicati nella Nota di aggiornamento del Documento di economia e finanza (DEF) approvata dal parlamento lo scorso 14 ottobre e riportati nel Documento programmatico di bilancio per il 2015, inviato alle istituzioni europee lo scorso 15 ottobre.
  Ricorda che, nella Nota di aggiornamento del DEF 2014, l'obiettivo di indebitamento netto programmatico della pubblica amministrazione per il 2015 veniva stimato pari al 2,9 per cento del PIL, per effetto delle misure previste dalla legge di stabilità per il 2015. Il percorso di convergenza verso il saldo strutturale in pareggio prevedeva un miglioramento strutturale pari a circa 0,1 punti percentuali del PIL nel 2015 rispetto al 2014.
  Rileva quindi che il miglioramento complessivo del deficit atteso nel 2015, rispetto a quanto indicato nella Nota di aggiornamento del DEF 2014, è pari a circa 4,5 miliardi di euro, che determina un indebitamento netto nominale pari al 2,6 per cento del PIL e un miglioramento dell'indebitamento netto strutturale nel 2015 di poco superiore a 0,3 punti percentuali di PIL, sostanzialmente in linea con quanto richiesto dalle istituzioni europee.
  Rileva che le misure aggiuntive attraverso le quali sarà realizzare il suddetto miglioramento prevedono l'utilizzo per 3,3 miliardi nel 2015 del Fondo per la riduzione della pressione fiscale, l'estensione del meccanismo dell'inversione contabile per l'IVA al settore della grande distribuzione, al fine di assicurare un miglioramento dell'indebitamento netto pari a circa 730 milioni di euro nel 2015, nonché la riduzione, nella misura di 500 milioni di euro per il 2015, delle risorse per il cofinanziamento dei fondi strutturali europei esentate dagli obiettivi di spesa delle regioni ai fini del patto di stabilità interno.
  Fa presente che le misure programmate sono pienamente coerenti con il piano di riforme strutturale in corso di attuazione, a fronte del quale il Governo, nel Documento programmatico di bilancio inviato alle istituzioni europee, ha chiesto esplicitamente l'applicazione della clausola sulle riforme economiche prevista dal Patto di stabilità e crescita. Rileva, inoltre, che gli effetti macroeconomici attesi dalle misure aggiuntive non alterano sostanzialmente le previsioni programmatiche presentate nella Nota di aggiornamento del DEF.
  Rileva infine che, coerentemente con la revisione dell'indebitamento netto della pubblica amministrazione, nel 2015 l'obiettivo del saldo di cassa indicato nella Nota di aggiornamento del DEF 2014, e conseguentemente il debito pubblico, sono aggiornati. Il saldo netto da finanziare programmatico del bilancio dello Stato, al netto delle regolazioni contabili, debitorie e dei rimborsi IVA, è rideterminato in –54 miliardi di euro per il 2015.

  Il viceministro Luigi CASERO (NCD), nel concordare con le osservazioni del relatore, fa presente che il Governo non ritiene di dover presentare una relazione, ai sensi dell'articolo 6 della legge n. 243 del 2012, giacché gli obiettivi programmatici sono stati aggiornati in senso migliorativo e non viene pertanto richiesta alle Camere alcuna autorizzazione ad un ulteriore scostamento dagli obiettivi medesimi.

  Rocco PALESE (FI-PdL) ribadisce, a nome del suo gruppo, la necessità di procedere anche ad una votazione a maggioranza assoluta, sulla falsariga di quanto accaduto nell'ambito dell'esame della Nota di aggiornamento del DEF 2014, poiché, a seguito dei rilievi della Commissione europea, viene comunque modificato il quadro programmatico approvato con la risoluzione relativa alla medesima Nota. Ritiene peraltro che sia interesse dello stesso Governo procedere ad una votazione a maggioranza assoluta al fine di rafforzare la posizione dell'Esecutivo nei confronti dell'Unione europea.
  Preannuncia che nella seduta di domani chiederà espressamente che la Commissione Pag. 184si pronunci con apposita deliberazione su tale aspetto, al fine di giungere finalmente ad un punto fermo che chiarisca la procedura da seguire.

  Vincenzo CASO (M5S) si associa alla richiesta del deputato Palese, rilevando che la necessità di una votazione a maggioranza assoluta deriva inevitabilmente dal cambiamento degli obiettivi programmatici di finanza pubblica rispetto a quanto deliberato con riferimento alla Nota di aggiornamento del DEF 2014. Al riguardo, osserva che l'articolo 6, comma 3, della legge n. 243 del 2012, prevede un'apposita votazione a maggioranza assoluta su una specifica richiesta di autorizzazione che indichi non solo la durata dello scostamento, ma anche la misura del medesimo e stabilisca le finalità alle quali destinare le risorse disponibili in conseguenza dello stesso. Pertanto, essendo variata sia la misura dello scostamento sia le finalità a cui destinare le risorse, si renderebbe necessaria una nuova deliberazione a maggioranza assoluta.

  Guido GUIDESI (LNA) si associa alle considerazioni dei deputati Palese e Caso relative alla necessità di una risoluzione votata a maggioranza assoluta. Ciò discende, tra l'altro, dal fatto che, qualora non si modificasse in senso riduttivo l'autorizzazione allo scostamento già approvata dalle Camere a maggioranza assoluta, non potrebbe essere modificato in senso riduttivo anche lo spazio finanziario disponibile per l'emendabilità della legge di stabilità.

  Maino MARCHI (PD) ritiene che quanto affermato dal rappresentante del Governo sia in linea con le previsioni dell'articolo 6, comma 3, della legge n. 243 del 2012, il quale richiede un voto a maggioranza assoluta dei componenti di ciascuna Camera esclusivamente per autorizzare scostamenti temporanei in presenza di «eventi eccezionali», quali periodi di grave recessione economica, anche relativi all'area dell'euro o all'intera Unione europea, nonché in presenza di eventi straordinari, al di fuori del controllo dello Stato, ivi incluse le gravi crisi finanziarie e le gravi calamità naturali. La disposizione si riferisce quindi, a suo parere, a scostamenti di senso peggiorativo rispetto agli obiettivi programmatici e non a scostamenti in senso migliorativo, come quello in discussione.
  Ricorda poi che lo scostamento in senso peggiorativo dagli obiettivi programmatici è già stato autorizzato dalla Camera dei deputati il 17 aprile scorso con l'approvazione, a maggioranza assoluta dei componenti, della risoluzione n. 6-00064, e che pertanto nel caso in discussione, trattandosi di un miglioramento dei saldi di finanza pubblica, la Relazione debba essere approvata a maggioranza semplice, così come previsto per l'approvazione del Documento di economia e finanza e delle relative note di aggiornamento.
  Osserva infine che una votazione a maggioranza assoluta della Relazione in esame costituirebbe un grave precedente, che renderebbe di fatto necessaria tale tipologia di votazione per ogni scostamento dagli obiettivi programmatici, indipendentemente dalla circostanza che si tratti di scostamenti in senso peggiorativo o migliorativo.

  Barbara SALTAMARTINI (NCD), dichiarandosi d'accordo con quanto evidenziato dal rappresentante del Governo e dal collega Marchi, osserva che una eventuale votazione a maggioranza assoluta della risoluzione sulla Relazione in esame potrebbe costituire un grave precedente, che rischierebbe di determinare un inutile aggravio procedurale anche per qualsiasi futura proposta di miglioramento dei saldi presentata dal Governo o di iniziativa parlamentare.
  Si augura quindi che la votazione della risoluzione sulla Relazione possa essere effettuata nel più breve tempo possibile, in modo tale da consentire un celere avvio dell’iter della legge di stabilità.

  Girgis Giorgio SORIAL (M5S), concordando con quanto detto dal deputato Pag. 185Caso, ritiene che le modalità di votazione previste dall'articolo 6, comma 3, della legge n. 243 del 2012, debbano essere rispettate indipendentemente dal fatto se lo scostamento dagli obiettivi programmatici sia in senso migliorativo o peggiorativo. Rilevando che quanto proposto dal rappresentante del Governo sia contrario alla Costituzione, ritiene che il Parlamento non dovrebbe adottare tale posizione ma accedere alla richiesta di una votazione a maggioranza assoluta della risoluzione.
  Infine, spera che in futuro non debba più ripresentarsi un analogo disguido, che determina un rallentamento dell'esame della legge di stabilità.

  Francesco BOCCIA, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 17.20.

AVVERTENZA

  I seguenti punti all'ordine del giorno non è sono stati trattati:

SEDE CONSULTIVA

Norme in materia di conflitti di interessi dei titolari delle cariche di Governo. Delega al Governo per l'emanazione di norme in materia di conflitti di interessi di amministratori locali, dei presidenti delle regioni e dei membri delle giunte regionali.
C. 275-A.

Deleghe al Governo in materia di riforma degli ammortizzatori sociali, dei servizi per il lavoro e delle politiche attive, nonché in materia di riordino della disciplina dei rapporti di lavoro e dell'attività ispettiva e di tutela e conciliazione delle esigenze di cura, di vita e di lavoro.
C. 2660 Governo, approvato dal Senato.