CAMERA DEI DEPUTATI
Giovedì 9 ottobre 2014
312.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Attività produttive, commercio e turismo (X)
COMUNICATO
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SEDE CONSULTIVA

  Giovedì 9 ottobre 2014. — Presidenza del presidente Ettore Guglielmo EPIFANI.

  La seduta comincia alle 14.10.

Nota di aggiornamento del Documento di economia e finanza 2014.
Doc. LVII, n. 2-bis.

(Parere alla V Commissione).
(Seguito dell'esame e conclusione – Parere favorevole con osservazioni).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento in oggetto, rinviato nella seduta dell'8 ottobre 2014.

  Luigi TARANTO (PD), relatore, formula una proposta di parere con osservazioni (vedi allegato 1).

  Marco DA VILLA (M5S) esprime un giudizio nettamente contrario sul documento in esame che espone un orizzonte disastroso circa gli andamenti di finanza pubblica del nostro Paese e conferma gli errori macroscopici compiuti in sede di previsione. Il Governo prende atto che le previsioni contenute nel DEF 2014 devono essere corrette a ribasso, a causa della mancata crescita del PIL, che, prevista nella misura dello 0,8 per cento, si è trasformata in una decrescita pari a –0,3 per cento.
  Il rinvio del pareggio di bilancio al 2014 è motivato sulla base delle previsioni dell'articolo 6 della legge n. 243 del 2012, che consente lo scostamento dal raggiungimento dell'obiettivo programmatico strutturale di medio termine (MTO) in caso di eventi eccezionali e prevede che il Parlamento voti a maggioranza assoluta la richiesta dello slittamento del pareggio di bilancio al 2017. Il Governo motiva la richiesta di rinvio del pareggio, a causa della grave recessione, che si è estesa anche per tutto l'anno in corso e permane grave in tutta l'area Euro. In particolare, i fattori rilevanti, che motivano il rinvio, sono la severità del ciclo economico e il Pag. 176declino del tasso di inflazione che ha inciso in modo rilevante sul rapporto debito/PIL.
  Sottolinea come risulti evidente l'errore sulle previsioni macro-economiche. Lamenta che è mancata totalmente una valutazione oggettiva degli effetti deprimenti sulla domanda di beni e servizi, causata dalle politiche adottate fin dal 2011 dal Governo Monti e perseguite dai successivi, basate esclusivamente sul prelievo di risorse dal settore privato mediante l'inasprimento della pressione fiscale. Fa riferimento, in particolare, all'introduzione dell'imposta unica comunale (IUC), all'aumento della tassazione sulla prima casa ormai accertata, all'aumento delle aliquote IVA e delle accise sui prodotti petroliferi, che hanno indebolito la capacità reddituale dei cittadini unita a una diffusa disoccupazione e al persistere di un'insostenibile pressione fiscale a carico delle imprese. Sottolinea che il famoso bonus IRPEF di 80 euro, riconosciuto a decorrere dallo scorso mese di maggio, non ha esplicato effetti di sostegno della domanda, per il fatto che è stato elargito anche a cittadini non bisognosi, con esclusione di una vasta categoria di persone con una propensione alla domanda di beni e servizi superiore (vedi pensionati o famiglie con più figli a carico e monoreddito).
  Nella relazione introduttiva della Nota è palese la consapevolezza, che sono necessari interventi immediati di sostegno della domanda senza i quali appare impossibile uscire dalla depressione economica.
  Osserva che, in considerazione dello scenario di recessione, il Governo ha scelto il rinvio del pareggio di bilancio e l'utilizzo dei risparmi di spesa per interessi, per destinare 11,5 miliardi da investire nel settore istruzione e ricerca, per sostenere gli investimenti degli enti locali, ridurre l'IRAP, aumentare gli interventi degli ammortizzatori sociali, rifinanziare il bonus Irpef, rifinanziare le spese a politiche invariate. Ha dunque rinunciato ai sostanziosi tagli che avrebbero dovuto essere definiti con la spending review del piano Cottarelli. Stante il percorso di consolidamento e pareggio di bilancio, il Governo intende sostenere la crescita agendo soprattutto sulle riforme strutturali, da cui si attendono effetti positivi nel medio e lungo termine e sulle privatizzazioni. Segnala, in proposito, che giudica incomprensibile che il Governo proceda con lo strumento delle leggi delega che, necessitando di provvedimenti attuativi da parte della pubblica amministrazione, non consentono una rapida esplicazione degli effetti positivi. A distanza di un anno non risultano, infatti, ancora emanati i decreti legislativi sulla riforma fiscale, con i quali si sarebbe dovuto semplificare il sistema tributario e redistribuire più equamente la pressione fiscale.
  In conclusione, evidenzia come il Governo abbia deciso finalmente di deviare dal percorso obbligato del pareggio di bilancio e di destinare risorse al rilancio economico. Tale scelta di politica economica è in linea con la posizione del M5S, espressa più volte con risoluzioni e mozioni volte a rivedere gli impegni imposti dal fiscal compact, non adeguati a fronteggiare una crisi di tale dimensione.
  Dichiara quindi il voto contrario del proprio gruppo sulla proposta di parere del relatore evidenziando altresì l'irragionevolezza dell'intervento previsto nell'Allegato III, cap. 10.100, alla Nota di aggiornamento al DEF in esame, che riguarda la laguna di Venezia. Al riguardo sottolinea l'insolita genericità dell'intervento, che prevede un finanziamento di 140 milioni di euro, per lo scavo del canale Contorta-Sant'Angelo che dovrebbe rappresentare un passaggio alternativo per le grandi navi, ma che in realtà appare un progetto destinato ad avere un forte impatto ambientale negativo.

  Gianluca BENAMATI (PD), osservato che le variazioni recate dalla Nota di aggiornamento rispetto al Documento di economia e finanza 2014 sono principalmente frutto di un ciclo economico negativo nazionale e internazionale, rileva come il peggioramento della situazione macroeconomica del Paese sia riportato Pag. 177con chiarezza nel documento in esame e abbia molte ragioni endogene.
  Sottolineato che si registrano sia dati positivi, come i miglioramenti nella situazione della bilancia commerciale, sia dati negativi, quali la stagnazione dei consumi interni, esprime apprezzamento per la scelta forte del Governo di ricorrere a tutta la flessibilità possibile nel rispetto dei vincoli posti dall'Unione europea. In questo si inquadra la possibilità di indebitamento netto fino al 3 per cento. Gli 11 miliardi resi disponibili dall'uso di questa flessibilità, da risparmi di spesa e da risparmi sopravvenuti nel ciclo degli interessi sul debito, verranno usati per misure di crescita. Il rallentamento del percorso verso il pareggio di bilancio, quindi, consentirà di adottare misure per una politica di sostegno allo sviluppo, cui contribuiranno maggiori risorse per istruzione e ricerca, per gli investimenti dei comuni, per una diminuzione della pressione fiscale sulle aziende e per una complessiva manovra sul mercato del lavoro e sui sistemi di ammortizzazione sociale. Inoltre, l'uso di questa flessibilità, come ha sottolineato ieri il Presidente del Consiglio al vertice europeo di Milano, è necessario a coniugare il sostanziale rispetto delle regole con le politiche di riforma che hanno importanti costi, ma che sole possono consentire al Paese di superare la crisi. Ringrazia il relatore per avere richiamato nel parere l'importanza degli interventi relativi alla stabilizzazione degli incentivi per le ristrutturazioni e l'efficientamento energetico degli edifici (da prevedersi nella legge di stabilità), ai pagamenti dei debiti della pubblica amministrazione, agli investimenti per la riforma del mercato del lavoro, per la scuola e la ricerca. Dichiara quindi convintamente il voto favorevole del proprio gruppo.

  La Commissione approva la proposta di parere del relatore.

Riforma della disciplina delle tasse automobilistiche e altre disposizioni concernenti l'imposizione tributaria sui veicoli.
C. 2397 Capezzone.

(Parere alla VI Commissione).
(Esame e conclusione – Parere favorevole con osservazione).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento in oggetto, rinviato nella seduta dell'8 ottobre 2014.

  Guido GALPERTI (PD), relatore, formula una proposta di parere favorevole (vedi allegato 2) che tiene conto nelle premesse dell'intervento svolto dal collega Benamati nella seduta di ieri che sollecitava misure a favore dell'industria automobilistica nazionale e, nell'osservazione, dei rilievi del collega Da Villa in merito all'applicazione anche ai motoveicoli dell'esenzione dalle tasse automobilistiche fino al quarto anno successivo a quello della loro immatricolazione.

  Marco DA VILLA (M5S) ringrazia il relatore per aver recepito la sua osservazione e dichiara voto favorevole sulla proposta di parere.

  La Commissione approva la proposta di parere del relatore.

  La seduta termina alle 14.40.

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