CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 8 ottobre 2014
311.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Agricoltura (XIII)
COMUNICATO

TESTO AGGIORNATO AL 9 OTTOBRE 2014

Pag. 253

AUDIZIONI INFORMALI

  Mercoledì 8 ottobre 2014.

Audizione dei rappresentanti del Consiglio per la ricerca e la sperimentazione in agricoltura (CRA), nell'ambito dell'esame delle abbinate proposte di legge C. 1373 Lupo, C. 1797 Zaccagnini e C. 1859 Oliverio, recanti disposizioni per la promozione della coltivazione e della filiera agroindustriale della canapa.

  L'audizione informale è stata svolta dalle 8.55 alle 9.35.

SEDE CONSULTIVA

  Mercoledì 8 ottobre 2014. — Presidenza del vicepresidente Massimo FIORIO. – Interviene il viceministro delle politiche agricole alimentari e forestali, Andrea Olivero.

  La seduta comincia alle 14.25.

Nota di aggiornamento del Documento di economia e finanza 2014.
Doc. LVII, n. 2-bis .
(Parere alla V Commissione).
(Esame e rinvio).

  La Commissione inizia l'esame del documento.

  Massimo FIORIO, presidente, comunica che il gruppo M5S ha chiesto che la pubblicità dei lavori della seduta odierna sia assicurata anche mediante trasmissione con impianto audiovisivo a circuito chiuso. Non essendovi obiezioni, ne dispone l'attivazione.

  Marco CARRA (PD), relatore, sottolinea che la Nota di aggiornamento al Documento di economia e finanza (DEF) 2014 rileva una nuova contrazione del PIL per tre decimi di punto nell'anno corrente.
  Il profilo dei conti pubblici mostra un aggiustamento fiscale più graduale rispetto a quanto indicato in aprile dal DEF. Il Governo prospetta un rallentamento nel percorso di avvicinamento al pareggio di bilancio in termini strutturali, dichiarando che esso verrebbe conseguito nel 2017, anziché nel 2016 come invece previsto nel DEF di aprile.
  Infatti, contrariamente alle aspettative formulate ad aprile nel DEF, la prima metà dell'anno in corso è stata caratterizzata da una nuova contrazione del prodotto interno lordo italiano. La contrazione del PIL per due trimestri consecutivi (pari a –0,1 per cento nel primo trimestre e a –0,2 per cento nel secondo trimestre) suggella l'entrata in recessione dell'economia italiana, per la terza volta dal 2009. Tuttavia, la Nota configura la fase attuale come un periodo di stagnazione più che di recessione, in considerazione del fatto che il processo di contrazione dell'occupazione e del tessuto produttivo, che ha interessato il biennio 2012-2013, è ritenuto dal Governo ormai concluso.
  Le riforme effettuate, pur avendo iniziato a produrre un miglioramento strutturale, non sono ancora state in grado di invertire la tendenza ciclica, mentre il Pag. 254 policy mix continua a rimanere non favorevole e influenza pertanto in senso negativo l'andamento della domanda aggregata.
  L'andamento congiunturale dell'economia italiana nella prima metà dell'anno mostra comunque segnali moderatamente confortanti, quali la sostanziale tenuta dei consumi privati (+0,1 per cento per due trimestri consecutivi) e l'andamento delle esportazioni.
  Le esportazioni si confermano quale voce positiva, continuando a crescere, anche se a ritmi contenuti.
  La Nota di aggiornamento rileva comunque che a livello complessivo, nel secondo trimestre dell'anno si è verificato anche un rimbalzo delle importazioni che ha eroso il contributo positivo alla crescita fornito nel corso degli ultimi anni dal settore estero.
  In particolare, nei primi sette mesi del 2014, rispetto allo stesso periodo dell'anno passato, le esportazioni complessive in valore sono cresciute dell'1,3 per cento, mentre le importazioni sono diminuite dell'1,7 per cento per la debole domanda interna.
  L'andamento delle esportazioni è guidato dall'incremento verso l'UE (3,9 per cento), mentre verso i paesi extraeuropei vi è stata una flessione (-1,9 per cento).
  Con riferimento al dato congiunturale esposto nella Nota, si rileva che l’export agricolo è voce di rilievo nell'andamento complessivo dell’export nazionale. Secondo i dati recentemente diffusi dall'Istituto di servizi per il mercato agricolo alimentare-ISMEA (comunicato del 24 settembre 2014) elaborati sulla base dei dati ISTAT, le esportazioni italiane di prodotti agroalimentari chiudono il primo semestre di quest'anno con un progresso dell'1,6 per cento in valore rispetto al corrispondente periodo dell'anno precedente, determinato dalla buona performance degli alimenti trasformati (+2,6 per cento), a fronte di una battuta d'arresto dell’export agricolo (-2,7 per cento). Seppure a ritmo più lento, se confrontato con i tassi di crescita dell'ultimo triennio (rispettivamente +8,7 per cento nel 2011, +5,6 per cento nel 2012 e +4,8 per cento nel 2013), l'andamento delle vendite oltre frontiera del settore si rivela lievemente migliore rispetto all’export italiano complessivo (+1,3 per cento nel semestre).
  I dati ISMEA si discostano solo lievemente da quelli elaborati dall'ICE relativi allo stesso periodo. L'Istituto del commercio estero, infatti, conferma per il primo semestre dell'anno un incremento del 2,6 per cento dell’export dei prodotti alimentari e la battuta d'arresto dell'export dei prodotti dell'agricoltura pesca e silvicoltura del 2,7 per cento. Mentre l'andamento dell’export italiano nel suo complesso è pari all'1,2 per cento.
  Come rileva la Nota di aggiornamento al DEF, le tensioni geopolitiche in corso, ed in particolare la crisi russo-ucraina, dato il volume degli scambi con questi due paesi, influenzano la performance commerciale dell'Italia in misura maggiore rispetto ad altri paesi europei.
  La Nota mette in rilievo che le esportazioni verso la Russia sono diminuite dell'8,5 per cento nei primi sette mesi del 2014.
  Ricorda, al riguardo, che gli effetti per le imprese nazionali derivanti dalle sanzioni commerciali disposte dalla Federazione russa nei confronti dell'Unione europea hanno colpito in particolare il settore agroalimentare italiano.
  Considerando che, come affermato alla Camera dal Ministro Guidi lo scorso 1o ottobre, l'interscambio commerciale italo-russo ammonta a complessivi 30,8 miliardi di euro e che l'embargo ha colpito una lista di cinque categorie di beni alimentari (ortofrutticoli freschi, carni fresche e lavorate, latte, formaggio e derivati, alimentari diversi, pesci e crostacei), i prodotti vietati dal divieto russo rappresentano un valore di 5,1 miliardi di euro, cioè il 43 per cento delle esportazioni agricole comunitarie verso la Russia nel 2013 e circa il 4 per cento del totale delle esportazioni dell'Unione europea verso la Russia.
  Nel 2013, l'Italia ha esportato nella Federazione russa, nel contesto dei prodotti colpiti dall'embargo, circa 218 milioni di euro. Le categorie di prodotti Pag. 255colpite annoverano prodotti anche ad indicazione geografica che, negli ultimi anni hanno intrapreso ingenti investimenti di marketing sul mercato russo, per esempio, penso al Grana Padano e al Parmigiano Reggiano. Fortunatamente non risultano colpiti altri settori che sono comunque prioritari quali il vino, la pasta e l'olio di oliva. L'ufficio ICE ha stimato in 100 milioni di euro la perdita in valore di export italiano verso la Russia nel 2014. Frutta e verdura sono le categorie sicuramente più danneggiate. La seconda categoria più influenzata da queste contromisure è la carne, bovina e suina. In termini assoluti, l'impatto per il pollame è superiore all'impatto sulla carne bovina, anche se l'importanza del mercato russo per il pollame negli ultimi anni è drasticamente diminuita. Particolare preoccupazione sussiste per i divieti relativi al formaggio, poiché in termini di destinazione delle esportazioni, la Russia in questo momento è seconda solo agli Stati Uniti. La voce doganale di Grana Padano e Parmigiano Reggiano incide, ad esempio, per circa 15 milioni di euro.
  Ricorda, al riguardo, che il 18 agosto il Commissario europeo Ciolos ha annunciato un pacchetto di aiuti di complessivi 125 milioni di euro provenienti dalle risorse PAC 2014-2020, per il finanziamento di ritiri dal mercato o mancata raccolta di frutta e verdura. Le misure della Commissione UE che sono intervenute a fine agosto hanno fornito sostegno alle produzioni di pesche nettarine e ad altri settori ortofrutticoli quali mele, pere, susine e una serie di altri prodotti. A seguito di un eccesso di richieste provenienti soprattutto dai produttori polacchi, la Commissione UE ha sospeso il 10 settembre scorso con effetto dal 4 settembre l'applicazione di questo pacchetto. È stato comunque preparato un nuovo pacchetto di aiuti, anche grazie allo stimolo italiano. Il 30 settembre 2014 è stato, infatti, pubblicato il Regolamento delegato (UE) n. 1031/2014 che introduce ulteriori misure eccezionali a supporto dei produttori ortofrutticoli interessati dall'embargo. La Commissione ha comunicato che, per queste misure specifiche, la disponibilità finanziaria aggiuntiva sarebbe di 165 milioni di euro. Si tratta anche in questo caso di finanziamenti al ritiro di volumi in eccesso di quattro tipologie di prodotti relativi alla stagione settembre-dicembre 2014 (mele e pere, agrumi, verdure varie e altra frutta, come ad esempio kiwi, prugne ed uva). Il volume massimo di prodotti oggetto di intervento è fissato a 403.085 tonnellate ripartito per 13 Stati. All'Italia sono assegnate 77.270 tonnellate ripartite su mele, pere, kiwi, uva da tavola, arance, clementine e mandarini.
  Per il settore lattiero-caseario sono stati adottati una serie di regolamenti con misure di sostegno per il burro e il latte in polvere e l'ammasso dei formaggi. In particolare, il regolamento per l'ammasso dei formaggi (Regolamento di esecuzione n. 950/2014 del 4 settembre 2014) ha consentito ai produttori italiani di beneficiare di un importante sostegno soprattutto per le produzioni di formaggi a pasta dura quali il Grana padano e il Parmigiano reggiano. Quest'ultimo regolamento è stato poi abrogato dalla Commissione il 22 settembre scorso (dal Regolamento di esecuzione UE n. 992/2014), salvaguardando comunque gli effetti per i produttori che nel frattempo avevano presentato richiesta. Il Ministro Guidi ha sottolineato che sono disponibili 400 milioni di euro di riserva in caso di ulteriore necessità.
  D'intesa anche con il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali, sono in corso valutazioni per rafforzare il programma di iniziative promozionali sui settori colpiti dall'embargo, integrandolo con nuove iniziative su mercati esteri alternativi a quello russo, in particolare, gli Stati Uniti, ove nel primo semestre 2014 le esportazioni italiane sono cresciute del 7,8 per cento rispetto al primo semestre del 2013 ed a giugno l'aumento è stato del 15,6 per cento rispetto a maggio.
  La Nota di aggiornamento comunque prospetta un'attenuazione della fase di stallo attraversata nel 2014 dalla domanda all'interno dell'Area dell'euro e di alcuni importanti mercati di sbocco, rilevando che esistono le condizioni affinché le Pag. 256esportazioni italiane continuino a sostenere, negli anni successivi, la domanda aggregata.
  Nell'ambito dell'attuale quadro congiunturale, spicca inoltre il calo del tasso d'inflazione; nel mese di agosto si è registrata per la prima volta una variazione negativa del livello dei prezzi. La Nota osserva che per quanto una parte della riduzione sia legata a componenti volatili, le dinamiche hanno interessato gran parte dei settori economici.
  Tra i settori coinvolti, vi è anche il comparto agricolo: nel secondo trimestre 2014, secondo i dati ISTAT diffusi il 10 settembre 2014, l'indice dei prezzi dei prodotti acquistati dagli agricoltori diminuisce dello 0,6 per cento rispetto al trimestre precedente e dell'1,1 per cento rispetto allo stesso periodo del 2013. A livello mensile, nel corso del trimestre si accentua, rispetto allo stesso periodo del 2013, la flessione tendenziale, che passa dallo 0,6 per cento di aprile all'1,7 per cento di giugno. Sempre nel secondo trimestre del 2014, l'indice dei prezzi dei prodotti venduti dagli agricoltori diminuisce del 4,3 per cento rispetto al trimestre precedente e del 4,8 per cento rispetto allo stesso trimestre del 2013. Nel corso del secondo trimestre, a livello mensile, rispetto allo stesso periodo del 2013, emerge una spiccata tendenza alla diminuzione: –2,5 per cento ad aprile, –4,8 per cento a maggio e –7,7 per cento a giugno.
  Il Governo, in considerazione di quanto sopra detto, stima che il profilo del PIL – tenendo conto anche dell'andamento delle principali variabili esogene – risulterà pressoché piatto nella seconda metà dell'anno in corso, con una possibile ulteriore lieve contrazione nel terzo trimestre 2014. In termini di crescita annuale, dunque, l'anno 2014 dovrebbe chiudersi con una variazione negativa rispetto al 2013 pari a –0,3 punti percentuali.
  Il quadro macroeconomico programmatico considera gli impegni presi da parte del Governo in termini di implementazione delle riforme strutturali che non hanno ancora trovato completa attuazione o che verranno introdotte in un prossimo futuro. Le previsioni programmatiche scontano dunque l'impatto delle misure che saranno incorporate nella legge di stabilità 2015, ivi incluse – precisa la Nota – le clausole di salvaguardia. A tale riguardo, è ipotizzata una clausola sulle aliquote IVA e sulle altre imposte indirette per un ammontare di 12,4 miliardi nel 2016, 17,8 nei 2017 e 21,4 miliardi nel 2018.
  Il quadro programmatico presenta, peraltro, scostamenti molto limitati rispetto al tendenziale e solo a partire dal 2015, con una crescita del PIL superiore di 0,1 punti percentuali nel 2015 e di 0,2 punti percentuali nel triennio successivo rispetto al tendenziale.
  Le azioni del Governo in risposta alle Raccomandazioni del Consiglio europeo.
  Nella Nota, vi è una specifica parte dedicata alle Raccomandazioni del Consiglio UE, che sono state elaborate sulla base delle valutazioni della Commissione UE sulla situazione macroeconomica e di bilancio del nostro Paese delineata nel Programma di stabilità e nel Programma nazionale di riforma italiano e alle azioni messe in campo dall'Italia per dar seguito a tali Raccomandazioni.
  Il cronoprogramma di riforme del Governo, sulla base di quanto indicato nella Nota ha dieci obiettivi principali: da un lato, interviene sul profilo istituzionale, dall'altro su quello amministrativo.
  Sotto il profilo istituzionale, i cinque obiettivi sono: la riforma costituzionale, con la fine del bicameralismo perfetto, il riequilibrio del ruolo delle regioni, l'abolizione degli enti non più utili; la riforma elettorale; la politica estera, con attenzione particolare alla sicurezza del Mediterraneo; la sfida educativa, con interventi su cultura, informazione pubblica e soprattutto scuola; la spending review.
  Sotto il profilo amministrativo, l'azione di Governo include: la riforma del lavoro, portando a termine il percorso del disegno di legge delega; la riforma della pubblica amministrazione, con l'approvazione del disegno di legge delega, al fine di reimpostare il rapporto cittadino e pubblica amministrazione; la riforma del fisco, con la Pag. 257piena attuazione della delega fiscale e con una riduzione strutturale della pressione fiscale sui cittadini (IRPEF) e imprese (IRAP); la riforma della giustizia, al fine di raggiungere una giustizia civile in linea con gli standard europei; il decreto «Sblocca Italia», per rendere operativi gli interventi infrastrutturali, con misure sull'efficientamento energetico, le reti digitali, le semplificazioni burocratiche.
  Gli interventi di sostegno al settore agricolo, esplicitamente inclusi nel cronoprogramma delle riforme del Governo (e prevalentemente contenuti nel decreto-legge n. 66 del 2014, e, in maggiore misura, nel decreto-legge n. 91 del 2014) sono considerati nella Nota di aggiornamento come conclusi.
  Nell'ambito della Raccomandazione 1, tra le azioni adottate dal Governo, di interesse di questa Commissione appaiono le misure adottate per il pagamento dei debiti commerciali dell'intero comparto della pubblica amministrazione. Le risorse complessivamente stanziate nel biennio 2013-2014 per smaltire i debiti commerciali arretrati delle pubbliche amministrazioni è indicato in 56,8 miliardi di euro (di cui 38,4 miliardi materialmente messi a disposizione delle pubbliche amministrazioni e 31,3 effettivamente pagati ai creditori).
  Viene inoltre citata la misura (contenuta nel decreto-legge n. 66 del 2014) che agevola la cessione a banche e a intermediari finanziari dei crediti commerciali di parte corrente, maturati al 31 dicembre 2013 nei confronti della pubblica amministrazione.
  A questo proposito – per ciò che concerne il comparto Ministeri – ricorda che il decreto-legge n. 35 del 2013 (articolo 5) ha messo a disposizione degli stessi 500 milioni di euro per lo smaltimento dei debiti commerciali arretrati fuori bilancio (maturati alla data del 31 dicembre 2012), ai quali si sono aggiunte risorse individuate dai Ministeri medesimi per ulteriori 181 milioni. Di queste risorse, 528 milioni risultano già utilizzati per il pagamento di debiti arretrati.
  Le risorse assegnate nel 2013 al Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali sono state pari a circa 32,8 milioni di euro cui si sono aggiunte ulteriori risorse derivanti dalle rimodulazioni operate dal medesimo ministero per 0,7 milioni, per complessivi 33,5 milioni. Di tale importo, 30,7 milioni sono stati pagati.
  Ricorda, inoltre, che il decreto-legge n. 66 del 2014 (articolo 36) ha inoltre previsto l'istituzione nello stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze un fondo, con una dotazione di 300 milioni per l'anno 2014, destinato all'estinzione dei debiti dei ministeri il cui pagamento non ha effetti peggiorativi in termini di indebitamento netto. La misura allo stato è in fase istruttoria, nel senso che le amministrazioni hanno comunicato al dipartimento della Ragioneria generale dello Stato l'elenco dei debiti sulla cui base è in corso l'istruttoria.
  Per ciò che attiene al «processo di privatizzazioni e valorizzazione del patrimonio immobiliare», si ricorda che il programma di razionalizzazione, valorizzazione e alienazione include – ai sensi dell'articolo 66 del decreto-legge n. 1 del 2012 – anche la dismissione di terreni demaniali agricoli e a vocazione agricola.
  Un recente decreto del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali – decreto ministeriale 20 maggio 2014 – adottato concerto con il Ministero dell'economia e delle finanze – consente la messa in vendita o in locazione di terreni agricoli pubblici (secondo notizie diffuse dal Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali si tratta di circa 5.550 ettari), con diritto di prelazione per la giovane imprenditoria agricola, che secondo la disciplina europea sono i giovani under 40.
  In particolare, il decreto ministeriale individua i terreni coinvolti che appartengono nello specifico al demanio (per 2480 ettari), al Corpo forestale dello Stato (2148 ettari), al Consiglio per la ricerca e sperimentazione in agricoltura (882 ettari). Ai terreni alienati o locati non potrà essere attribuita una destinazione urbanistica diversa Pag. 258da quella agricola prima di 20 anni dalla trascrizione dei contratti nei pubblici registri immobiliari.
  Il decreto in commento si inserisce peraltro nel quadro delle misure di sostegno ai giovani in agricoltura, contenute nel decreto-legge n. 91 del 2014 come la detrazione del 19 per cento per affitto di terreni da parte degli under 35.
  Per quanto riguarda la Raccomandazione 2- Sistema fiscale, l'Italia è invitata a trasferire ulteriormente il carico fiscale dai fattori produttivi ai consumi, ai beni immobili e all'ambiente, nel rispetto degli obiettivi di bilancio. Viene inoltre raccomandata una valutazione di efficacia sulle misure di riduzione del cuneo fiscale, assicurandone il finanziamento per il 2015.
  Tra le azioni adottate dal Governo, le misure volte ad incrementare il reddito disponibile, la Nota, per ciò che attiene al settore agricolo, ricorda, in particolare, la riduzione delle tasse sui fattori produttivi con la diminuzione del 10 per cento delle aliquote ordinarie IRAP (articolo 2 del decreto-legge n. 66 del 2014) per tutti i settori, dal periodo d'imposta 2014. Si prevede una ulteriore riduzione con la legge di stabilità 2015; le misure specifiche di sostegno fiscale alle imprese del settore agricolo che investono in innovazione contenute nel decreto-legge n. 91 del 2014 (un credito di imposta, per il 2014, 2015 e 2016, nella misura del 40 per cento dell'investimento e non superiore a 50 mila euro per le imprese agricole, agroalimentari e della pesca e dell'acquacoltura per investimenti in infrastrutturazione elettronica per l'implementazione dell’e-commerce; e un ulteriore credito di imposta per il periodo 2014, 2015 e 2016, nella misura del 40 per cento delle spese e non superiore a 400 mila euro per lo sviluppo di nuovi prodotti e la cooperazione di filiera tra imprese che producono prodotti agricoli e agroalimentari, della pesca e dell'acquacoltura; e l'applicazione delle deduzioni IRAP per l'incremento di base occupazionale, con particolare attenzione per le imprese agricole: per esse le deduzioni IRAP valgono per ogni lavoratore assunto con contratto a tempo determinato di durata almeno triennale e per almeno 150 giornate all'anno (articolo 5, commi 13 e 14 del decreto-legge n. 91 del 2014).
  Per quanto riguarda la Raccomandazione 3, relativa all'efficienza della pubblica amministrazione e giustizia, in relazione alla necessità di «un potenziamento degli sforzi intesi a far progredire l'efficienza della pubblica amministrazione», la Nota richiama, in particolare: la nuova disciplina introdotta dal decreto-legge n. 90 del 2014 di riforma della pubblica amministrazione ed una uno specifico focus è dedicato al disegno di legge delega in materia di riorganizzazione delle pubbliche amministrazioni (Atto Senato 1577).
  Ricorda, al riguardo, che il disegno di legge recante riorganizzazione delle amministrazioni pubbliche, sopra citato, presentato dal Governo e all'esame presso il Senato (Atto Senato 1577) prevede all'articolo 7 una norma di delega volta, tra l'altro, al riordino delle funzioni di polizia, di tutela dell'ambiente e del territorio, nonché nel campo della sicurezza e dei controlli nel settore agroalimentare, con riorganizzazione di quelle del Corpo forestale dello Stato ed eventuale assorbimento delle medesime in quelle delle altre Forze di polizia, ferma restando la garanzia degli attuali livelli di presidio dell'ambiente e del territorio e la salvaguardia delle professionalità esistenti.
  Presso la Commissione Agricoltura della Camera è iniziato il 24 settembre 2014 l'esame della risoluzione 7-00207 con la quale si impegna il Governo ad intraprendere un percorso di semplificazione e razionalizzazione del sistema dei controlli agroalimentari, ottimizzando l'impiego del personale e delle strutture attraverso l'accorpamento all'ispettorato generale del Corpo forestale dello Stato del dipartimento dell'Ispettorato centrale della tutela della qualità e repressione frodi dei prodotti agroalimentari (ICQRF).
  Altro richiamo del Governo è fatto alla migliore gestione de fondi europei e alle misure adottate per implementare l'azione di utilizzo dei medesimi fondi. In particolare, Pag. 259da un lato viene evidenziato che l'Accordo di partenariato si configura come strumento idoneo a rafforzare le regole europee sulla concentrazione dei fondi sulle priorità della strategia 2020, e dall'altro si richiama la misura contenuta nell'articolo 12 del decreto-legge n. 113 del 2014, in corso di conversione, il quale interviene in tema di utilizzo delle risorse dei fondi strutturali dell'Unione europea e del Fondo per lo sviluppo e la coesione.
  Il citato articolo 12 prevede che il Presidente del Consiglio dei ministri, sentita la Conferenza unificata, possa proporre al CIPE il definanziamento e la riprogrammazione delle risorse non impegnate qualora le amministrazioni pubbliche responsabili si siano rese responsabili di inerzia, ritardo o inadempimento e che attribuisce al Presidente del Consiglio l'esercizio dei poteri ispettivi e di monitoraggio sullo stato di attuazione degli interventi a valere su tali risorse – anche con l'ausilio di amministrazioni statali e non statali dotate di specifica competenza tecnica, e gli attribuisce poteri sostitutivi già previsti dalla normativa vigente in caso di accertato inadempimento, inerzia o ritardo nell'attuazione di tali interventi.
  La Commissione UE, per quanto riguarda la Raccomandazione 4, relativa al settore bancario e al mercato dei capitali, ha in particolar modo raccomandato all'Italia l'adozione di misure volte a promuovere l'accesso delle imprese, soprattutto di quelle di piccole e medie dimensioni, ai finanziamenti non bancari.
  Tra le misure non legislative per l'accesso al mercato dei capitali il Governo ha ricordato tra l'altro l'operatività del Fondo centrale di garanzia, sottolineando che circa il 60 per cento del totale delle imprese assistite sono micro imprese, mentre le operazioni di finanziamento a favore delle medie imprese pesano per poco meno del 10 per cento; Il Governo fornisce i dati delle operazioni accolte (52.537 operazioni accolte per 7,6 miliardi di controvalore nei primi 7 mesi del 2014).
  Tra gli interventi pubblici a sostegno delle imprese e per l'accesso al credito la Nota cita la misura agevolativa per beni strumentali, cosiddetta «Nuova Sabatini» (articolo 2 del decreto-legge n. 69 del 2014), finalizzata ad accrescere la competitività del sistema produttivo e migliorare l'accesso al credito delle micro, piccole e medie imprese (PMI) ivi incluse quelle agricole e del settore della pesca.
  Si tratta di finanziamenti a tasso agevolato per investimenti, anche mediante operazioni di leasing finanziario, in macchinari, impianti, attrezzature ad uso produttivo, nonché per l'acquisto di beni strumentali d'impresa, nonché agli investimenti in hardware, in software ed in tecnologie digitali.
  Il meccanismo prevede l'intervento della Cassa depositi e prestiti; a tal fine, è stato istituito da Cassa un plafond dalla medesima per fornire provvista alle banche per la concessione da parte di queste, fino al 31 dicembre 2016, di finanziamenti alle imprese che intendono effettuare investimenti per rinnovare i propri macchinari. I finanziamenti sono erogati dalle banche che aderiscono alla convenzione stipulata tra il Ministero dello sviluppo economico, la Cassa depositi e prestiti SpA e l'ABI.
  È prevista, poi, l'erogazione di un contributo statale alle imprese che accedono ai predetti finanziamenti bancari per coprire parte degli interessi. Inoltre, è prevista la possibilità che i finanziamenti siano assistiti dalla garanzia del Fondo centrale di garanzia per le piccole e medie imprese, fino alla misura massima prevista dalla vigente normativa (80 per cento dell'ammontare del finanziamento) a valere sulle risorse finanziarie già disponibili nel Fondo stesso.
  Il Governo informa che a fine settembre 2014, alla chiusura della sesta tornata di prenotazioni di richieste di finanziamenti relativi a tale misura agevolativa (operativa dal 31 marzo), sono state registrate richieste di risorse per oltre 2 miliardi, per favorire gli investimenti di 6.815 imprese.
  Il Governo inoltre informa che a inizio agosto 2014, la Cassa depositi e prestiti (CDP) e l'Associazione bancaria italiana (ABI) hanno siglato una nuova convenzione, Pag. 260definita «Piattaforma Imprese», con la quale si attivano strumenti in favore delle imprese. In particolare, la piattaforma apporta ulteriori 5 miliardi – suddivisi in quattro nuovi «Plafond» messi a disposizione dalla CDP – dedicati a favorire, attraverso il canale bancario, l'accesso al credito sia delle PMI che di nuovi comparti imprenditoriali.
  Inoltre, sempre per ciò che riguarda le azioni di sostegno al comparto agricolo, il Governo ricorda le misure contenute nel decreto-legge n. 91 del 2014, il quale ha disposto la riforma della disciplina degli incentivi alla giovane imprenditoria agricola, di cui al Capo III del Titolo I del decreto legislativo n. 185 del 2000.
  Ricorda, al riguardo, che la riforma interviene sulle tipologie di contributi, già previsti dalla legislazione, eliminando i contributi a fondo perduto e prevedendo i soli mutui a tasso zero. La riforma interviene anche sui requisiti soggettivi e oggettivi per l'accesso ai benefici. Le risorse sono quelle già previste a legislazione vigente, nonché le ulteriori che potranno derivare dalla programmazione nazionale ed europea.
  Rientrano sempre tra le misure a sostegno del settore agricolo la già menzionata (vedi misure di risposta alla Raccomandazione 2) concessione ai giovani coltivatori diretti e imprenditori agricoli fino a 35 anni di una detrazione pari al 19 per cento per l'affitto dei terreni.
  L'Esecutivo cita le misure a sostegno del Made in Italy, per rafforzare la lotta all'italian sounding e l'attrazione degli investimenti esteri, contenute nell'articolo 30 del decreto-legge n. 133 del 2014, attualmente all'esame parlamentare ai fini di una sua conversione. L'articolo in questione, prevede, come è noto alla Commissione, un Piano che dovrà essere attuato dall'Agenzia ICE per il sostegno alle imprese italiane (soprattutto PMI) che si rivolgono ai mercati esteri, per l'assistenza agli investitori esteri in Italia nonché per la promozione dei prodotti italiani nei diversi mercati. Viene prevista, altresì, l'adozione di un segno distintivo unico per le produzioni agricole e agroalimentari per favorirne la promozione all'estero e durante l'Esposizione Universale 2015.
  Fa presente, infine, che la Nota richiama le misure di supporto all'internazionalizzazione delle imprese, ed in particolare alla definizione da parte di SIMEST dei criteri e delle procedure per accedere ai finanziamenti per l'internazionalizzazione. Il Governo ricorda che il Fondo per l'internazionalizzazione è ora riservato per il 70 per cento alle PMI e i programmi ammissibili sono quelli con caratteristiche di investimento finalizzate ad assicurare la presenza stabile nei mercati extra-UE.
  A tale proposito, ricorda, altresì, per ciò che attiene al settore agricolo, che l'articolo 1, comma 27 della legge di stabilità 2014 autorizza la spesa di 50 milioni di euro per il 2014, al fine di incrementare la dotazione del Fondo rotativo per l'internazionalizzazione delle imprese (istituito con il decreto-legge n. 251 del 1981, convertito con modificazioni dalla legge 394 del 1981) destinato alla concessione di finanziamenti a tasso agevolato alle imprese esportatrici, a sostegno dei processi di internazionalizzazione delle imprese. È prevista inoltre una riserva di destinazione fino al 40 per cento dell'importo per le imprese del settore agroalimentare che si aggregano per finalità di promozione, sviluppo e consolidamento sui mercati esteri, attraverso strutture associative che sviluppino competenze, strumenti ed occupazione nel campo dell'internazionalizzazione delle imprese.
  Infine, con riferimento alla Raccomandazione 7, relativa a semplificazione e concorrenza, evidenzia che, nell'ambito delle misure di semplificazione per le imprese, il Governo richiama l'adozione delle misure contenute nel decreto-legge n. 91 del 2014, attuative del Piano di azione per il settore agricolo «Campolibero», tra cui l'istituzione di un registro unico dei controlli ispettivi sulle imprese agricole (articolo 1, commi 1 e 2), l'estensione dell'istituto della diffida a tutte le infrazioni agroalimentari punite con sanzione Pag. 261amministrativa pecuniaria (articolo 1, commi 3-4) e semplificazioni nel settore vitivinicolo (articolo 2).

  Filippo GALLINELLA (M5S) osserva che nella relazione viene segnalato come la crisi a livello europeo sia stata innescata con l'avvio delle sanzioni imposte alla Russia e con l'embargo di alcuni prodotti, causando danni di diversi milioni di euro al settore agroalimentare (il ministro Guidi ha parlato di danni per circa cento miliardi e l'ICE per circa 250) che potrebbero ancora aumentare con ulteriori ripercussioni. Ritiene perciò che di tale questione potrebbe darsi conto nel parere sulla nota di aggiornamento del documento di economia e finanza, per poter intervenire con maggiore efficacia.

  Gian Pietro DAL MORO (PD), con riferimento all'intervento del collega Gallinella, fa presente che gli aiuti comunitari non costituiscono fonte aggiuntiva ma derivano dagli stessi stanziamenti.

  Massimo FIORIO, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire e facendo presente che la Commissione dovrà esprimersi entro la giornata di martedì prossimo, essendo l'argomento inserito calendario dei lavori dell'Assemblea per mercoledì, rinvia il seguito dell'esame alla seduta di domani.

  La seduta termina alle 14.40.

RISOLUZIONI

  Mercoledì 8 ottobre 2014. — Presidenza del vicepresidente Massimo FIORIO. – Interviene il viceministro delle politiche agricole alimentari e forestali, Andrea Olivero.

  La seduta comincia alle 14.40.

Sulla pubblicità dei lavori.

  Massimo FIORIO, presidente, comunica che il gruppo M5S ha chiesto che la pubblicità dei lavori della seduta odierna sia assicurata anche mediante trasmissione con impianto audiovisivo a circuito chiuso. Non essendovi obiezioni, ne dispone l'attivazione.

7-00148 L'Abbate, 7-00210 Zaccagnini e 7-00461 Mongiello: Interventi per la salvaguardia degli uliveti colpiti dal batterio Xylella fastidiosa.
(Seguito discussione congiunta e conclusione – Approvazione della risoluzione n. 7-00148, della risoluzione 7-00210 in una nuova riformulazione e della risoluzione 7-00461 in una nuova riformulazione).

  La Commissione prosegue la discussione congiunta delle risoluzioni, rinviata nella seduta del 24 settembre.

  Massimo FIORIO, presidente, ricorda che nella seduta del 17 settembre scorso sono state illustrate la riformulazione della risoluzione Zaccagnini e la risoluzione Mongiello, anch'essa riformulata rispetto alla redazione originaria, e che nella seduta del 24 settembre la discussione era stata rinviata al fine di poter procedere ad ulteriori verifiche.

  Colomba MONGIELLO (PD) presenta un'ulteriore riformulazione della sua risoluzione (vedi allegato 1) facendo presente che la scelta di individuare un commissario ad acta, senza oneri per lo Stato, risponde all'esigenza di coordinare gli interventi senza costi aggiuntivi.

  Adriano ZACCAGNINI (Misto), riformula la sua risoluzione eliminando l'ultimo impegno (vedi allegato 2), ricordando che il problema della infestazione da Xylella è lungi dall'essere risolto e che occorrerebbe certificare realmente la patogenicità di tale batterio per provare se esso costituisca il reale fattore della fitopatologia dell'ulivo.

Pag. 262

  Il viceministro Andrea OLIVERO esprime parere favorevole sulla risoluzione 7-00148 L'Abbate, nonché sulla risoluzione 7-00210 Zaccagnini e sulla risoluzione 7-00461 Mongiello come da ultimo riformulate.

  Giuseppe L'ABBATE (M5S), chiede di porre in votazione la risoluzione 7-00461 Mongiello per parti separate, votando la parte premissiva e tutti gli impegni ad esclusione del primo, su cui il suo gruppo esprimerà voto favorevole, e votando separatamente solo il primo impegno, sul quale il suo gruppo preannuncia l'astensione.

  Nicodemo Nazzareno OLIVERIO (PD) preannuncia il voto favorevole del suo gruppo, anche in considerazione della previsione senza oneri per lo Stato di un commissario ad acta.

  La Commissione, con distinte votazioni, approva la risoluzione 7-00148 L'Abbate (vedi allegato 3) e la risoluzione 7-00210 Zaccagnini (vedi allegato 2) così come da ultimo riformulata.

  Massimo FIORIO, presidente, avverte che la risoluzione 7-00461 Mongiello come da ultimo riformulata sarà posta in votazione per parti separate nel senso richiesto dal deputato L'Abbate.

  La Commissione, procedendo a votazione per parti separate, approva quindi prima le premesse e gli impegni, ad esclusione del primo, della risoluzione 7-00461 Mongiello (vedi allegato 1) come da ultimo riformulata e, successivamente, anche il primo impegno.

7-00421 Franco Bordo: Sul semestre di Presidenza italiana dell'Unione europea, con riferimento alle produzioni agroalimentari.
7-00467 Oliverio: Sul semestre di Presidenza italiana dell'Unione europea, con riferimento alle produzioni agroalimentari.
7-00476 Faenzi: Sul semestre di Presidenza italiana dell'Unione europea, con riferimento alle produzioni agroalimentari.
7-00478 Lupo: Sul semestre di Presidenza italiana dell'Unione europea, con riferimento alle produzioni agroalimentari.
(Seguito della discussione e rinvio).

  Massimo FIORIO, presidente, ricorda che nella seduta del 24 settembre si è avviata la discussione della risoluzione Bordo n. 7-00421 e che nella seduta del 1o ottobre si è deciso un rinvio in attesa della presentazione di altre risoluzioni. Allo stato risultano presentate le risoluzioni in titolo che vertono sul medesimo oggetto e che pertanto, se non vi sono obiezioni, saranno trattate congiuntamente.

  Loredana LUPO (M5S) comunica di aver presentato una nuova formulazione della risoluzione n. 7-00478, con l'inserimento di un ulteriore impegno, di cui dà conto (vedi allegato 4).

  Massimo FIORIO, presidente, constatata l'assenza dell'onorevole Franco Bordo, presentatore della risoluzione n. 7-00421, rinvia il seguito della discussione ad altra seduta.

7-00454 Benedetti: Sull'attuazione della politica comune della pesca (PCP), con riferimento al rendimento massimo sostenibile.
(Rinvio della discussione).

  Silvia BENEDETTI (M5S), in relazione alla presentazione di altra risoluzione in materia ritiene che, per economia dei lavori della Commissione, si potrebbe rinviare l'esame per consentire di esaminare congiuntamente gli atti aventi oggetto analogo.

  Massimo FIORIO, presidente, rinvia il seguito della discussione ad altra seduta.

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7-00268 Massimiliano Bernini: Interventi in materia di danni all'agricoltura provocati dalla proliferazione dei cinghiali.
7-00249 Cenni: Sui danni causati all'agricoltura e alla zootecnia da alcune specie di fauna selvatica o inselvatichita.
(Seguito della discussione e rinvio).

  Massimo FIORIO, presidente, ricorda che nella seduta del 6 agosto 2014 è iniziata la discussione della risoluzione 7-00268 Massimiliano Bernini. Ricorda altresì che nella seduta del 17 settembre 2014 è iniziata la discussione della risoluzione 7-00249 Cenni, che verte sul medesimo argomento. Pertanto, avendo concluso il ciclo di audizioni programmato, come convenuto, se non vi sono obiezioni, le risoluzioni saranno trattate congiuntamente.

7-00207 Fiorio: Sui controlli agroalimentari, con riferimento all'attività del Corpo forestale dello Stato e dell'Ispettorato centrale della tutela della qualità e repressione frodi.
(Seguito della discussione e rinvio).

  Massimo FIORIO, presidente, rinvia il seguito della discussione ad altra seduta.

  La seduta termina alle 14.50.

SEDE REFERENTE

  Mercoledì 8 ottobre 2014. — Presidenza del vicepresidente Massimo FIORIO.

  La seduta comincia alle 15.

Disciplina organica della coltivazione della vite e della produzione e del commercio del vino.
C. 2236 Sani.

(Rinvio del seguito dell'esame – Abbinamento della proposta di legge C. 2618).

  La Commissione prosegue l'esame della proposta di legge, rinviata nella seduta del 10 settembre 2014.

  Massimo FIORIO, presidente, comunica che il gruppo M5S ha chiesto che la pubblicità dei lavori della seduta odierna sia assicurata anche mediante trasmissione con impianto audiovisivo a circuito chiuso. Non essendovi obiezioni, ne dispone l'attivazione.
  Avverte che, sulla medesima materia, è stata assegnata alla Commissione la proposta di legge C. 2618 Oliverio.
  Questa proposta di legge si intende perciò formalmente abbinata alla proposta di legge C. 2236 Sani, così che possa figurare all'ordine del giorno della Commissione.
  Rinvia quindi il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 15.05.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

  L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 15.05 alle 15.10.

AUDIZIONI INFORMALI

  Mercoledì 8 ottobre 2014.

Audizione della direttrice del Museo della canapa della Valnerina e dei rappresentanti italiani per l’International Hemp Building Association (IHBA), nell'ambito dell'esame delle abbinate proposte di legge C. 1373 Lupo, C. 1797 Zaccagnini e C. 1859 Oliverio, recanti disposizioni per la promozione della coltivazione e della filiera agroindustriale della canapa.

  L'audizione informale è stata svolta dalle 15.10 alle 16.05.

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