CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 8 ottobre 2014
311.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Ambiente, territorio e lavori pubblici (VIII)
COMUNICATO
Pag. 170

SEDE REFERENTE

  Mercoledì 8 ottobre 2014. — Presidenza del presidente Ermete REALACCI. — Interviene il sottosegretario di Stato per le infrastrutture e i trasporti, Umberto Del Basso De Caro, il sottosegretario di Stato per l'ambiente, la tutela del territorio e del mare, Silvia Velo e il sottosegretario di Stato per lo sviluppo economico, Simona Vicari.

  La seduta comincia alle 14.

D.L. 133/2014: Misure urgenti per l'apertura dei cantieri, la realizzazione delle opere pubbliche, la digitalizzazione del Paese, la semplificazione burocratica, l'emergenza del dissesto idrogeologico e per la ripresa delle attività produttive.
C. 2629 Governo.
(Seguito esame e rinvio).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento rinviato nella seduta del 6 ottobre scorso.

  Ermete REALACCI, presidente, comunica che sono pervenute le segnalazioni dei gruppi.
  Comunica poi che: l'onorevole Squeri ha sottoscritto l'emendamento Dorina Bianchi 1.127 e Cera 1.71, l'onorevole Mauri ha sottoscritto l'emendamento Gadda 28.1, l'onorevole Cominelli e l'onorevole Mariastella Bianchi hanno sottoscritto l'emendamento Morassut 17.163, l'onorevole Matteo Mauri ha sottoscritto l'emendamento Gadda 28.1, l'onorevole Giuseppe Romanini ha sottoscritto l'emendamento Dorina Bianchi 31.01, l'onorevole Deborah Bergamini ha sottoscritto l'emendamento Abrignani 26.01, l'onorevole Mariastella Bianchi ha sottoscritto l'emendamento Borghi 38.91, gli onorevoli Mariani, Dallai, Giovanna Sanna, Pastorelli, Morassut, Cominelli, Tino Iannuzzi, Mazzoli e Arlotti hanno sottoscritto gli emendamenti Mariastella Bianchi 38.161 e 38.162. Avverte poi che sono stati ritirati gli emendamenti Prodani 32.3 e Oliaro 29.12.
  Avverte che è da considerarsi segnalato l'emendamento Liuzzi 38.38 in luogo dell'emendamento Liuzzi 29.16, nonché l'emendamento Pellegrino 17.04.
  Avverte inoltre che è da ritenersi ammissibile l'emendamento Cimbro 23.21, dichiarato inammissibile nella seduta del 6 ottobre, in quanto recante un contenuto analogo a quello dell'emendamento 20.14, già considerato ammissibile.
  Aggiunge che è pervenuta la richiesta del gruppo M5S di procedere alle votazioni sugli emendamenti in un'aula diversa Pag. 171da quella della VIII Commissione, in modo da garantire la trasmissione in diretta delle votazioni. Al riguardo, fa presente che – come precisato dalla Presidente della Camera nella lettera al presidente della Commissione Lavoro dell'8 maggio scorso, in relazione a un'analoga questione posta dal MoVimento 5 Stelle presso quella Commissione – la richiesta, allo stato dell'attuale assetto regolamentare, non è accoglibile, in quanto la trasmissione diretta sul canale satellitare e sulla web tv dei lavori delle Commissioni permanenti, disciplinata dal parere della Giunta per il Regolamento del 14 luglio 2004, come integrato dal parere del 26 giugno 2013, è limitata alle sole sedi del question time e alle audizioni formali ed informali, in deroga alle ordinarie forme di pubblicità stabilite dal Regolamento.
  Aggiunge che nel corso dell'esame in sede referente la pubblicità dei lavori è consentita attraverso l'attivazione dell'impianto audiovisivo a circuito chiuso, che propone, pertanto, se non vi sono obiezioni, di attivare.

  La Commissione consente.

  Ermete REALACCI, presidente, fa presente che la Commissione – come convenuto in sede di ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi – concluderà, nella giornata odierna, la discussione sul complesso degli emendamenti, passando domani all'esame con votazioni.

  Massimo Felice DE ROSA (M5S), intervenendo sull'ordine dei lavori, chiede se vi sia un orientamento circa l'ordine degli articoli che si intende seguire nell'esame delle proposte emendative presentate.

  Ermete REALACCI, presidente, segnala come l'esame potrebbe avere inizio nella giornata di domani con l'esame degli emendamenti relativi agli articoli riguardanti le materie di competenza del Ministero dello sviluppo economico e del Ministero dell'ambiente.
  Avverte poi che la Commissione Bilancio ha espresso il proprio parere sul «collegato ambientale» alla legge di stabilità e che pertanto la Commissione è nelle condizioni di procedere, già dalla giornata di domani, alla conclusione dell'esame in sede referente con la deliberazione del mandato ai relatori a riferire in Assemblea.

  Massimo Felice DE ROSA (M5S) esprime le proprie perplessità circa i rilievi mossi dalla Commissione Bilancio rispetto a una misura, quale quella relativa al divieto di fratturazione idraulica, che non ritiene suscettibile di determinare alcun effetto negativo sulla finanza pubblica.

  Alessandro BRATTI (PD), in qualità di relatore del «collegato ambientale», concorda con la proposta del presidente di procedere già nel corso della seduta di domani alla conclusione dell'esame in sede referente del collegato medesimo.

  Ermete REALACCI, presidente, auspica che il «collegato ambientale», il quale è il frutto di un lavoro efficacemente svolto dalla Commissione Ambiente, possa essere al più presto essere inserito all'ordine del giorno dell'Assemblea.

  Massimo Felice DE ROSA (M5S), intervenendo nella discussione sul complesso degli emendamenti, evidenzia come la norma contenuta nell'articolo 5, che consente ai concessionari di tratte autostradali nazionali di avviare una procedura di modifica del rapporto concessorio e di predisporre un nuovo piano economico-finanziario, contrasti con la normativa dell'Unione europea in materia di concessioni e di rispetto delle regole sulla concorrenza, esponendo l'Italia al rischio di essere colpita da una procedura d'infrazione.
  Chiede inoltre quale sia la ratio posta alla base di tale previsione, con la quale il Governo, dopo aver costituito l'Autorità alla quale dovrà essere demandato il compito di gestire il rinnovo di tali concessioni, modifica, ancora una volta, il quadro normativo precedentemente delineato.Pag. 172
  Con riferimento all'articolo 4 del provvedimento, il quale mira a favorire la realizzazione delle opere segnalate dai comuni alla Presidenza del Consiglio dei ministri nello scorso giugno, sottolinea come, a fronte delle reiterate richieste del proprio gruppo, il Governo non abbia fornito né la lista dei Comuni interessati né quella relativa agli interventi che saranno realizzati, impedendo così al Parlamento di conoscere quali siano i criteri utilizzati per la selezione delle opere rientranti in tale ambito.

  Alberto ZOLEZZI (M5S), nell'esprimere netta contrarietà alle disposizioni contenute nel decreto-legge, con le quali si peggiora il quadro normativo preesistente, invita il Governo a procedere al ritiro del provvedimento, anziché chiederne la conversione da parte del Parlamento.

  Mirko BUSTO (M5S) osserva come le misure dirette a promuovere le attività di estrazione di idrocarburi non siano in grado di rilanciare l'economia del Paese e di promuoverne lo sviluppo economico. Nel far presente che le associazioni di cittadini che operano sul territorio hanno già manifestato contrarietà a tali attività, preannuncia l'impegno dei deputati del suo gruppo a dare voce agli interessi dei cittadini in tale ambito.

  Cosimo LATRONICO (FI-PdL), con riferimento alle misure in materia di estrazione di idrocarburi, evidenzia come sia necessario tenere in debito conto sia l'esigenza di salvaguardare il patrimonio paesaggistico e ambientale dei territori interessati, sia quella di promuoverne lo sviluppo economico e occupazionale. Al riguardo, auspica che possano essere adottate, nel rispetto delle prerogative e delle competenze degli enti territoriali come definite a livello costituzionale, soluzioni di alto profilo, concordate tra le regioni, il Governo e le imprese concessionarie. Nel sottolineare che le proposte emendative presentate dai deputati del suo gruppo vanno proprio in tale direzione, richiama in particolare gli emendamenti, a sua prima firma, 36.6 e 36.7, volti a favorire attività di investimento nei territori interessati, evitando che le risorse disponibili siano destinate al finanziamento di mere spese di parte corrente, anziché a finalità di sviluppo economico.

  Mauro PILI (Misto) osserva come le disposizioni contenute nel decreto-legge, nel prevedere la sostanziale liberalizzazione delle attività di estrazione di idrocarburi, consentiranno, secondo una logica da far west, interventi di vera e propria devastazione del patrimonio ambientale e paesaggistico, favorendo operazioni di carattere eminentemente speculativo. Fa notare, inoltre, come tali disposizioni siano incostituzionali, ledendo le prerogative delle regioni a statuto speciale. Evidenzia altresì che le misure previste dal decreto, in aperta contraddizione con la tradizione «meridionalista» dei precedenti interventi normativi, destinano la maggior parte delle risorse alle regioni situate nelle aree del centro-nord, penalizzando di fatto le aree economicamente più svantaggiate del Paese. Infine, con particolare riferimento alla regione Sardegna, di recente colpita da eventi calamitosi, ritiene necessario adottare interventi in direzione di un allentamento dei vincoli derivanti dal patto di stabilità, analogamente a quanto già disposto in favore di altre regioni colpite da calamità naturali. Al riguardo, dichiara di aver presentato una proposta emendativa in tal senso.

  Chiara BRAGA (PD), relatore, fa presente il proprio orientamento circa l'ordine degli articoli da seguire nell'esame delle proposte emendative. In particolare, ritiene che la Commissione potrebbe procedere, inizialmente, all'esame degli emendamenti relativi alle materie di competenza del Ministero dello Sviluppo Economico, e quindi degli emendamenti riferiti agli articoli 6, 14, 15, 22, 30, 31, 36, 37, 38 e 39, nonché all'esame delle proposte emendative riferite agli articoli 7, 8, 22, 33, 34 e 35 e 39, riguardanti materie di competenza del Ministero dell'ambiente.

  Enrico BORGHI (PD) auspica la collaborazione di tutti i gruppi parlamentari, di Pag. 173maggioranza e di opposizione, affinché il testo del decreto legge possa essere significativamente migliorato in alcuni punti critici, quali quelli di cui all'articolo 5 in materia di concessioni autostradali, all'articolo 35 in tema di gestione dei rifiuti, e all'articolo 38 sulla valorizzazione delle risorse energetiche. Rileva tuttavia, come il provvedimento possa nel suo complesso essere valutato positivamente, contemplando misure, come ad esempio quelle in materia di infrastrutture, di dissesto idrogeologico, di sviluppo della banda larga e di rifinanziamento delle opere pubbliche, in grado di promuovere investimenti e di rilanciare l'economia del Paese.

  Filiberto ZARATTI (SEL), nel richiamare l'introduzione di un recente istant book intitolato Rottama Italia, afferma che il provvedimento in esame rappresenta un ritorno al passato, promuovendo logiche di sviluppo economico non improntate alla tutela dell'ambiente, ma coincidenti con interventi di «cementificazione» del Paese.

  Massimo Felice DE ROSA (M5S), in riferimento all'intervento del collega Borghi, preannuncia la disponibilità dei deputati del suo gruppo a discutere nel merito delle misure relative al completamento dell'asse ferroviario Napoli-Bari, all'implementazione della banda larga ed al contrasto del dissesto idrogeologico. Ribadisce tuttavia la sua netta contrarietà in ordine alle ulteriori misure contenute nel provvedimento.

  Davide CRIPPA (M5S) osserva come una delle carenze del provvedimento in esame sia costituita dalla mancata previsione di un regolamento edilizio unico nazionale, pur preannunciato dal Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, che consentirebbe di avere indicazioni univoche per ogni tipologia di intervento edilizio su tutto il territorio nazionale. Con specifico riferimento al consumo di suolo, ritiene opportuno differenziare l'importo degli oneri edilizi a seconda che siano riferiti a interventi di ristrutturazione o alla realizzazione di nuovi edifici. A suo avviso, infatti, l'obiettivo da perseguire non dovrebbe essere quello di incentivare nuove edificazioni, ma di recuperare gli edifici già esistenti.
  Relativamente all'articolo 21, che prevede una deduzione dal reddito del costo di acquisto di abitazioni da destinare alla locazione, reputa opportuno chiarirne la finalità, da individuare nel rilancio del mercato degli affitti, realizzando una forma di edilizia sociale e permettendo alle società di costruzione di liberarsi degli immobili rimasti invenduti.
  Con riferimento alle disposizioni in materia energetica, sottolinea che l'articolo 38 del provvedimento centralizza a livello ministeriale il potere decisionale in materia di prospezione, ricerca e coltivazione di idrocarburi senza tener conto delle esigenze della popolazione residente nei territori interessati, né dei poteri delle regioni, riconosciuti dal titolo V della Costituzione.
  Osserva inoltre come sia a suo avviso inutile aumentare i siti di stoccaggio del gas naturale, considerato che quelli attualmente esistenti sono di fatto inutilizzati. Evidenzia infine che il provvedimento non affronta il problema interpretativo relativo alla definizione dei bacini idroelettrici.

  Ermete REALACCI, presidente, segnala che alcune delle questioni sollevate dal collega Crippa, sono oggetto anche di proposte emendative presentate da deputati della maggioranza e costituiranno sicuramente oggetto di discussione nei prossimi giorni.

  Serena PELLEGRINO (SEL) chiede al Governo chiarimenti in ordine al possibile contrasto con la normativa europea delle disposizioni incidenti in materia ambientale.

  Ermete REALACCI, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, dichiara chiusa la fase della discussione sul complesso degli emendamenti. Ricorda quindi che – come convenuto – dalla giornata di domani la Commissione procederà all'esame con votazioni delle proposte emendative segnalate.

  La seduta termina alle 15.30.