CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 1 ottobre 2014
307.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Ambiente, territorio e lavori pubblici (VIII)
COMUNICATO
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UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

  Mercoledì 1o ottobre 2014.

  L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 14.35 alle 15.

SEDE REFERENTE

  Mercoledì 1o ottobre 2014. — Presidenza del presidente Ermete REALACCI, indi del vicepresidente Tino IANNUZZI. — Interviene il sottosegretario di Stato per le infrastrutture e i trasporti, Umberto Del Basso .

  La seduta comincia alle 15.

Decreto-legge 133/2014: Misure urgenti per l'apertura dei cantieri, la realizzazione delle opere pubbliche, la digitalizzazione del Paese, la semplificazione burocratica, l'emergenza del dissesto idrogeologico e per la ripresa delle attività produttive.
C. 2629 Governo.
(Seguito esame e rinvio).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento rinviato nella seduta del 24 settembre scorso.

  Ermete REALACCI, presidente, riferisce in ordine agli esiti della richiesta avanzata in data 17 settembre dalla Presidente della Camera di conoscere le valutazioni della Commissione in ordine alla possibilità di procedere, sulla base di quanto previsto dall'articolo 72, comma 3, del regolamento, a deliberare sul decreto-legge in esame congiuntamente con un'altra Commissione, stante le sollecitazioni a una diversa assegnazione del provvedimento da parte della IX e della X Commissione. Al riguardo avverte che aveva provveduto a Pag. 97comunicare alla Presidente della Camera che l'ufficio di presidenza della Commissione aveva convenuto di non chiedere di deliberare in comune con altra Commissione anche in considerazione del fatto che il decreto-legge, fermo restando che per circa il cinquanta per cento incide su ambiti di indubbia competenza della VIII Commissione, reca, per la restante parte, disposizioni che coinvolgono in misura significativa la competenza di diverse Commissioni.
  Aggiunge che con lettera del 25 settembre la Presidente della Camera ha comunicato di aver preso atto del fatto che l'ufficio di presidenza della Commissione ha convenuto di non richiedere l'esame del provvedimento congiuntamente con altra Commissione, ai sensi dell'articolo 72, comma 4, del regolamento, e di aver informato i Presidenti delle Commissioni Trasporti e Attività produttive che non sussistono i presupposti regolamentari per procedere ad un'assegnazione congiunta del provvedimento ai sensi dell'articolo 72, comma 3, del regolamento.
  In conclusione, propone che – secondo quanto testé convenuto nella riunione dell'Ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi – i lavori in sede referente della Commissione siano articolati nei seguenti termini: lunedì 6 ottobre: valutazione in ordine all'ammissibilità delle proposte emendative presentate; martedì 7 e mercoledì 8 ottobre, pre-istruttoria, nell'ambito di un Comitato ristretto all'uopo istituito, delle proposte emendative presentate, o di quelle segnalate dai gruppi secondo modalità da definirsi in un apposito Ufficio di presidenza qualora il numero degli emendamenti fosse elevato; giovedì 9 ottobre, venerdì 10 e lunedì 13 ottobre: esame da parte della Commissione delle proposte emendative presentate o di quelle segnalate. Propone, quindi, di procedere alla costituzione di un Comitato ristretto, al quale demandare il compito di una previa valutazione delle proposte emendative, fermo restando che le stesse saranno comunque sottoposte all'esame della Commissione.

  Filiberto ZARATTI (SEL), con riferimento alla proposta del presidente Realacci di costituire un Comitato ristretto, pur comprendendo che ciò sia dettato dall'esigenza di una più articolata istruttoria sugli emendamenti, fa notare di ritenere comunque preferibile lasciare l'esame degli emendamenti esclusivamente alla Commissione in sede plenaria.

  Massimo Felice DE ROSA (M5S) si dichiara fermamente contrario alla proposta di costituzione di un Comitato ristretto, considerata l'assenza di forme di pubblicità in tale organo.

  Ermete REALACCI, presidente, sottolinea che la costituzione di un Comitato ristretto è funzionale esclusivamente a una più approfondita istruttoria, potendo rappresentare una sede importante di confronto tra tutti i gruppi parlamentari, ivi compresi quelli di opposizione, e il Governo.

  La Commissione concorda con le proposte testé formulate dal presidente.

  Cosimo LATRONICO (FI-PdL) nel richiamare le disposizioni contenute negli articoli 36, 37 e 38, riguardanti misure a favore degli interventi di estrazione di idrocarburi, per l'approvvigionamento e il trasporto di gas naturale, e per la valorizzazione delle risorse energetiche nazionali, osserva come il provvedimento in esame, modificando il preesistente quadro normativo, penalizza fortemente le singole realtà territoriali. Al riguardo, preannuncia la presentazione di una serie di proposte emendative dirette a ricondurre tali disposizioni all'assetto di competenze definito a livello costituzionale. Rileva, inoltre, che i territori interessati da tali interventi, al fine di evitare criticità sul piano ambientale, dovrebbero essere oggetto di un attento monitoraggio, che non può essere affidato ai concessionari. Richiama, infine, l'attenzione sulla necessità che le suddette misure siano collocate nell'ambito di una più ampia strategia, diretta a promuovere un effettivo rilancio e sviluppo economico del territorio.

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  Alberto ZOLEZZI (M5S) evidenzia come il decreto cosiddetto «Sblocca-Italia», nel concedere deroghe al numero dei posti letto e alla spesa sanitaria della regione Sardegna, abbia dato il via libera all'apertura dell'ospedale ex San Raffaele di Olbia, rendendo operativo l'investimento programmato da una società estera. Ritiene che ciò rappresenti un pericoloso precedente, che interviene su un settore di particolare rilevanza, quale quello sanitario. Esprime inoltre perplessità in merito alle disposizioni dell'articolo 10, che prevedono il potenziamento dell'operatività di Cassa depositi e prestiti, ritenendo invece che il predetto ente debba limitare i propri interventi ad ambiti circoscritti e specifici. Nello stigmatizzare le recenti dichiarazioni rilasciate dal Ministro dell'ambiente sul tema dei rifiuti, rileva, infine, come il provvedimento in esame, prevedendo misure dirette a favorire la realizzazione di impianti di incenerimento, penalizzi fortemente i cittadini, ai quali non viene garantita la possibilità di interloquire su interventi che mettono a serio rischio l'integrità ambientale dei loro territori.

  Massimo Felice DE ROSA (M5S) osserva come il decreto-legge preveda misure dirette a realizzare operazioni di sostanziale svendita dei beni demaniali, che lo Stato dovrebbe invece continuare a gestire, nell'interesse di tutti i cittadini, con la diligenza tipica del «buon padre di famiglia».Con riferimento infine alla disciplina della gestione delle terre e delle rocce da scavo, di cui all'articolo 8 del provvedimento in esame, evidenzia come la stessa non possa essere integralmente demandata ad un decreto del Presidente della Repubblica.

  Alessandro BRATTI (PD) preannuncia la presentazione di proposte emendative all'articolo 35, ritenendo che le disposizioni contenute nel testo non siano in linea con l'obiettivo di una moderna e razionale gestione dei rifiuti nel nostro Paese. Ritiene, infatti, che il provvedimento si limiti a realizzare una liberalizzazione del settore, trasformando gli impianti di smaltimento dei rifiuti in impianti di recupero di energia e favorendo una sostanziale centralizzazione del sistema, a scapito delle realtà locali. Al riguardo, rammenta che molti impianti ubicati in aree del Nord Italia procedono all'incenerimento di tonnellate di rifiuti provenienti da altre Regioni, in particolare del Mezzogiorno, e che tali rifiuti vengono trattati e immessi sul libero mercato nell'ambito di operazioni che determinano ingenti profitti. Ritiene quindi che sia necessario, evitando contrapposizioni di stampo ideologico, avviare un'attenta riflessione sul tema, introducendo correttivi alle disposizioni di cui all'articolo 35. Rileva, infine, che, prevedendo il comma 6 del citato articolo la riduzione della metà dei termini previsti per l'espletamento delle procedure di espropriazione per pubblica utilità, di valutazione di impatto ambientale e di autorizzazione integrata ambientale, si finisce con il penalizzare, di fatto, gli impianti ubicati nel Centro-Sud.

  Filiberto ZARATTI (SEL) sottolinea come quello in esame sia un provvedimento eccessivamente eterogeneo e che le norme in esso contenute siano del tutto inefficaci per rilanciare l'economia del Paese. In particolare, con riferimento al settore edilizio, osserva che le norme introdotte sono inidonee a risolvere una crisi di tipo strutturale, limitandosi ad effettuare una mera deregulation. Relativamente alle disposizioni dell'articolo 35, ritiene che il Governo abbia fatto un passo indietro, arrivando all'introduzione di un sistema di incenerimento indifferenziato dei rifiuti, che non tiene in considerazione alcuna l'interesse delle comunità locali. Chiede quindi, a nome del suo gruppo, che il Governo modifichi radicalmente l'impostazione delle misure contenute nel provvedimento, realizzando una gestione più illuminata e progressista, che abbia a cuore i veri interessi del Paese. Reputa, inoltre, che l'adozione del sistema dei commissariamenti abbia comportato l'allungamento dei tempi dell'esecuzione delle opere e abbia diminuito la trasparenza delle procedure nella gestione degli appalti. Pag. 99Ritiene altresì che le grandi opere non saranno sbloccate, almeno non a breve, con il presente provvedimento che, invece, dovrebbe finanziare interventi a vantaggio delle singole realtà territoriali. Nel far presente, infine, che il «collegato ambientale» ed il decreto c.d «Sblocca-Italia» siano il riflesso di due filosofie contrapposte, che mettono in luce una palese contraddizione nella politica e nell'azione dell'Esecutivo, rileva che il Governo dovrebbe procedere al ritiro del decreto, anziché chiederne la conversione.

  Tino IANNUZZI (PD) sottolinea l'importanza del provvedimento che persegue le finalità positive ed urgenti di rilanciare la realizzazione delle infrastrutture prioritarie per lo sviluppo del Paese, rilanciando l'intero comparto delle opere pubbliche, anche dando attuazione ai progetti presentati dai Comuni e al programma dei cc.dd. «Seimila Campanili». Al riguardo, richiama l'attenzione sull’ importante sforzo di erogare finanziamenti in tempi certi e immediati per il completamento di opere in corso e per appaltare lavori sulla base di progetti già pronti e cantierabili. Nel valutare positivamente anche l'obiettivo di introdurre misure di semplificazione, snellimento e sburocratizzazione delle procedure e delle attività amministrative, ritiene che il decreto-legge in esame contempla misure idonee a stimolare e a favorire la crescita economica del Paese, a rilanciare le attività’ produttive e a incentivare la creazione di nuovi posti di lavoro di fronte alla drammatica crisi occupazionale che affligge il Paese. Osserva, inoltre, come il provvedimento rappresenti un passo in avanti in direzione dello sviluppo economico, che deve essere seguito da ulteriori ed incisivi provvedimenti.
  Nel rilevare come quello in esame sia un provvedimento dal contenuto complesso ed eterogeneo e nell'auspicare che, per il futuro, i decreti legge abbiano finalmente contenuti più’ circoscritti e di maggiore omogeneità, ritiene che alcune delle norme in esso contenute presentino profili di criticità. Con riferimento alle disposizioni dell'articolo 1, pur ritenendo di fondamentale importanza accelerare la realizzazione della infrastruttura ferroviaria Napoli-Bari, quale opera strategica per l'intera Nazione, osserva tuttavia come sia necessario eliminare il potere decisionale finale, in materia paesistica ed ambientale, in capo al Commissario, in deroga alla disciplina di cui all'articolo 14-quater della legge n. 241 del 1990. Ritiene, inoltre, pericoloso il riferimento alle gare di appalto indette sulla base del mero progetto preliminare e non condivide le disposizioni del comma 2 del citato articolo, secondo le quali il Commissario sarebbe abilitato a modificare unilateralmente progetti già approvati, all'esito di una seria e fruttuosa concertazione con i territori e gli enti locali interessati, come quella che ha condotto alla importante localizzazione della Stazione in Irpinia.
  Esprime inoltre perplessità sull'articolo 5, che apre la via al rinnovo delle concessioni autostradali senza definire il procedimento; a suo avviso, va garantito che la valutazione sul nuovo piano economico aggiuntivo del concessionario sia legata in modo stringente e vincolante alla effettiva realizzazione degli investimenti infrastrutturali e a un regime tariffario più favorevole per l'utenza. Troppo alto, poi, a suo avviso, è il limite di valore entro cui viene ammessa, all'articolo 9, la procedura negoziata senza bando per i lavori di messa in sicurezza degli edifici scolastici, di adeguamento alla normativa antisismica, alla tutela idrogeologica. In relazione ai project bond, cui si fa riferimento all'articolo 13, condivide le considerazioni del presidente Cantone in ordine ai rischi connessi alla previsione di project al portatore.
  Riguardo all'articolo 33, per l'area di Bagnoli-Coroglio giudica favorevolmente l'intervento del Governo dopo i troppi fallimenti che si sono accumulati per la bonifica e la valorizzazione di quell'area. Rileva, tuttavia, come sia necessario introdurre correttivi per salvaguardare i lavoratori dipendenti della società Bagnoli Futura e per rispettare la funzione ed il ruolo che in tema di governo del territorio spetta ex lege al Comune, anche alla luce Pag. 100della disciplina costituzionale. Fa presente, infatti, che la norma adottata dal Governo elimina ed esclude ogni ruolo del Comune in decisioni tipicamente urbanistiche, che hanno una ricaduta molto forte e rilevante sull'assetto di quella parte così ampia e significativa della città di Napoli. Relativamente all'articolo 35, ritiene che vada eliminata il dimezzamento dei termini per la procedura di valutazione di impatto ambientale e di autorizzazione integrata ambientale per impianti di dimensione così consistente e di forte impatto ambientale e territoriale come i termovalorizzatori. Sottolinea come bisognerebbe, invece, puntare in tema di gestione dei rifiuti soprattutto sull'incremento della raccolta differenziata, sul recupero e sul compostaggio, contemperando il ruolo dei diversi territori con la giusta solidarietà nazionale fra le Regioni.
  Quanto agli articoli 37 e 38, rileva la necessità di apportare modifiche alle disposizioni in essi contenute, allo scopo di giungere a soluzioni più equilibrate e rispettose degli enti, dei territori e delle comunità locali ed individuando sedi adeguate e certe di confronto. Ritiene poi opportuno sopprimere, la improvvida e ingiustificata norma di cui all'articolo 38, comma 9, che assurdamente consentirebbe la ricerca e la coltivazione di idrocarburi nelle aree di elevatissimo pregio ambientale e di assoluta eccellenza paesaggistica e naturale di cui all'articolo 4 della legge n. 9 del 1991.
  Raccomanda al Governo di assumere posizioni nette e chiare sulla questione dei Fondi europei e del Fondo Coesione e Sviluppo (FSC), ricordando che con questo provvedimento, dei 3,9 miliardi di euro assegnati per le infrastrutture ben 3 provengono dal predetto fondo. Riguardo all'articolo 40, comma 3, fa presente che i fondi legati al cosiddetto «bonus Giovannini» destinati al Sud e non utilizzati confluiscono indistintamente nel fondo per gli ammortizzatori sociali in deroga. Al riguardo, reputa giusto sanzionare inerzie, ritardi e inadempienze delle regioni e degli enti Locali nell'utilizzo dei Fondi europei e del Fondo Coesione e Sviluppo, anche con adeguati interventi sostitutivi, ma ritiene indispensabile che i fondi destinati al Mezzogiorno per esigenze obiettive e giuste siano utilizzati e restino in quei territori, per essere effettivamente e rapidamente utilizzati. Il Governo, pertanto, deve definire, a suo avviso, scelte e decisioni precise e rispettose delle legittime istanze del Sud, il cui sviluppo è fondamentale per l'intero Paese.

  Umberto MARRONI (PD) esprime un giudizio complessivamente positivo sul provvedimento, pur ritenendo che vada modificato in più punti. Osserva la necessità di valorizzare il patrimonio pubblico anche attraverso operazioni di valorizzazione che potrebbero rappresentare un utile introito per i comuni. Con riferimento alle opere pubbliche, fa notare come una parte di quelle indicate rischia di non potere essere realizzata in considerazione della severità del crono programma dettato dalla norma. Ritiene poi che le disposizioni di cui all'articolo 17 in materia di urbanistica non possono leggersi come misure di semplificazione, ma di deregulation, e quindi vadano modificate, se non eliminate, anche in considerazione del fatto che non hanno effetti positivi per l'economia. Con riferimento alle disposizioni di cui all'articolo 7, osserva che andrebbe mantenuta solo la parte della regolamentazione degli ambiti.
  Invita infine a evitare di fare un passo indietro nelle politica di gestione dei rifiuti, come, a suo avviso accadrebbe, con la norma di cui all'articolo 35.

  Enrico BORGHI (PD) auspica che l’iter del provvedimento possa rapidamente concludersi e che, con la collaborazione di tutti i gruppi parlamentari, possano essere apportati miglioramenti al testo. Nel richiamare la risoluzione approvata dalla Commissione n. 8-00053, relativa agli interventi da realizzare nell'ambito del «Programma 6000 Campanili», evidenzia l'esigenza di meglio specificare l'ambito di applicazione delle disposizioni dell'articolo 4, che reca misure di semplificazione per le opere incompiute segnalate dagli enti Pag. 101locali. Con riferimento alle misure previste dall'articolo 36, riguardante gli interventi di sviluppo per la ricerca di idrocarburi, osserva come le stesse possano negativamente incidere sul patrimonio marino e naturalistico del Paese, sottolineando l'esigenza di apportare modifiche in senso migliorativo. Rileva infine che le disposizioni dell'articolo 5, in materia di concessioni autostradali, dovrebbero essere modificate in modo da assicurare poteri di maggiore controllo in capo al soggetto pubblico e da estenderne l'ambito di applicazione anche a infrastrutture diverse da quelle autostradali.

  Salvatore MICILLO (M5S) chiede al rappresentante del Governo se sia stata predisposta la lista delle opere segnalate dagli enti locali, cui fa riferimento l'articolo 4 del provvedimento. Aggiunge che il «collegato ambientale» e il decreto cosiddetto «Sblocca-Italia» siano il riflesso di due filosofie contrapposte e che il tenore dei provvedimenti licenziati da una Commissione Ambiente nel 2014 dovrebbe essere ben diverso da quello recato dal decreto-legge in esame. Invita quindi i membri della Commissione a non «subire» le misure introdotte dal provvedimento d'urgenza, adoperandosi per modificarle.

  Il sottosegretario Umberto DEL BASSO de CARO fa presente che la lista delle opere incompiute segnalate dagli enti locali è in via di predisposizione.

  Piergiorgio CARRESCIA (PD) ritiene che molte norme del provvedimento, che nel complesso valuta positivamente, debbano essere coordinate con le quelle preesistenti, essendovi le condizioni per apportare significativi miglioramenti. Con specifico riguardo alle norme in tema di rifiuti, osserva come le stesse debbano essere coordinate sia con le disposizioni del Codice dell'ambiente, sia con la disciplina dell'Unione europea. Con particolare riferimento alle disposizioni di cui all'articolo 35, comma 6, che prevedono la riduzione dei termini per l'espletamento delle procedure di espropriazione, di valutazione di impatto ambientale e di autorizzazione integrata ambientale degli impianti di termo trattamento, condivide le osservazioni del collega Bratti, ritenendo che con esse vengano penalizzate esigenze di carattere sanitario ed ambientale.

  Tino IANNUZZI, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia quindi il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 16.25.

SEDE CONSULTIVA

  Mercoledì 1o ottobre 2014. — Presidenza del vicepresidente Tino IANNUZZI. — Intervengono il sottosegretario di Stato per l'ambiente e la tutela del territorio e del mare, Silvia Velo e il sottosegretario di Stato per le infrastrutture e i trasporti, Umberto Del Basso De Caro.

  La seduta comincia alle 16.25.

Disposizioni per l'adempimento degli obblighi derivanti dall'appartenenza dell'Italia all'Unione europea – Legge europea 2013-bis.
C. 1864-B Governo, approvato dal Senato.

(Parere alla XIV Commissione).
(Seguito esame e conclusione – Parere favorevole).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento rinviato nella seduta del 30 settembre scorso.

  Tino IANNUZZI, presidente, comunica che non sono pervenuti emendamenti al provvedimento in titolo.

  Giovanna SANNA (PD), relatore, propone di deliberare in senso favorevole sul provvedimento in esame (vedi allegato).

  Nessun altro chiedendo di intervenire, la Commissione approva la proposta di deliberazione formulata dal relatore.

  La seduta termina alle 16.30.

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ERRATA CORRIGE

  Nel Bollettino delle Giunte e delle Commissioni parlamentari n. 306 del 30 settembre 2014:
   a pagina 35, sedicesima riga, le parole: «dei presidenti delle regioni e delle province autonome» devono intendersi sostituite dalle seguenti: «delle regioni e delle province autonome»;
   a pagina 35, seconda colonna, alla terza riga, le parole: «della Conferenza dei presidenti delle» devono intendersi sostituite dalle seguenti: «della Conferenza delle».

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