CAMERA DEI DEPUTATI
Martedì 16 settembre 2014
297.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Bilancio, tesoro e programmazione (V)
COMUNICATO
Pag. 26

SEDE CONSULTIVA

  Martedì 16 settembre 2014. — Presidenza del presidente Francesco BOCCIA. – Interviene il sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze Pier Paolo Baretta.

  La seduta comincia alle 9.40.

Ratifica ed esecuzione del Trattato sul trasferimento delle persone condannate tra il Governo della Repubblica italiana ed il Governo della Repubblica federativa del Brasile, fatto a Brasilia il 27 marzo 2008.
C. 2080-A Governo.
(Parere all'Assemblea).
(Esame e conclusione – Parere favorevole).

  La Commissione inizia l'esame del provvedimento in oggetto.

  Francesco BOCCIA, presidente, in sostituzione del relatore, avverte che il provvedimento, recante ratifica ed esecuzione del Trattato sul trasferimento delle persone condannate tra il Governo della Repubblica italiana ed il Governo della Repubblica federativa del Brasile, fatto a Brasilia il 27 marzo 2008, è stato già esaminato dalla Commissione bilancio nella seduta del 17 luglio 2014. Ricorda, altresì, che in tale occasione la Commissione ha espresso su di esso parere favorevole con una condizione volta a garantire il rispetto dell'articolo 81 della Costituzione e che nella seduta del 23 luglio Pag. 27scorso la Commissione di merito ne ha concluso l'esame in sede referente, approvando una modifica volta a recepire la condizione formulata dalla Commissione bilancio. Segnala che la Commissione bilancio è quindi ora chiamata ad esprimere parere all'Assemblea sul testo del provvedimento, come modificato dalla Commissione affari esteri.
  Nel rilevare che il provvedimento non appare presentare profili problematici sul piano finanziario, propone pertanto di esprimere sullo stesso parere favorevole.
  Comunica, infine, che l'Assemblea non ha trasmesso emendamenti riferiti al provvedimento in esame.

  Il sottosegretario Pier Paolo BARETTA, constatata l'assenza di profili problematici sul piano finanziario, concorda con la proposta di parere favorevole formulata dal relatore.

  La Commissione approva quindi la proposta di parere del relatore.

Disposizioni in materia ambientale per promuovere misure di green economy e per il contenimento dell'uso eccessivo di risorse naturali (collegato alla legge di stabilità 2014).
Nuovo testo C. 2093 Governo.
(Parere alla VIII Commissione).
(Seguito dell'esame e rinvio).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento in oggetto, rinviato, da ultimo, nella seduta dell'11 settembre 2014.

  Francesco BOCCIA, presidente, in sostituzione del relatore, ricorda che nella precedente seduta il rappresentante del Governo si era riservato di fornire chiarimenti in relazione alle diverse questioni richiamate dal relatore.

  Il sottosegretario Pier Paolo BARETTA deposita agli atti della Commissione una nota di risposta predisposta dall'Ufficio legislativo – Economia del Ministero dell'economia e delle finanze, aventi ad oggetto dettagliati elementi di risposta alle numerose osservazioni evidenziate dal relatore con riferimento ai profili di carattere finanziario del provvedimento in esame (vedi allegato).

  Francesco BOCCIA, presidente, atteso il contenuto assai articolato delle risposte del Governo, non essendovi obiezioni, rinvia quindi il seguito dell'esame ad altra seduta.

DL 119/2014: Disposizioni urgenti in materia di contrasto a fenomeni di illegalità e violenza in occasione di manifestazioni sportive, di riconoscimento della protezione internazionale, nonché per assicurare la funzionalità del Ministero dell'interno.
C. 2616 Governo.
(Parere alle Commissioni I e II).
(Esame e rinvio).

  La Commissione inizia l'esame del provvedimento in oggetto.

  Giampiero GIULIETTI (PD), relatore, fa presente che il provvedimento, corredato di relazione tecnica, dispone la conversione del decreto-legge 22 agosto 2014, n. 119, recante norme urgenti in materia di contrasto a fenomeni di illegalità e violenza in occasione di manifestazioni sportive. Il decreto-legge reca inoltre norme in materia di riconoscimento della protezione internazionale e disposizioni volte ad assicurare la funzionalità del Ministero dell'interno. Passando all'esame delle norme considerate dalla relazione tecnica, nonché delle altre disposizioni che presentano profili di carattere finanziario, segnala quanto segue.
  In merito all'articolo 1, che prevede norme per il contrasto della frode in competizioni sportive, non ha osservazioni da formulare, atteso il carattere ordinamentale delle disposizioni. In particolare, con riferimento ai profili di quantificazione, rileva che all'incremento delle sanzioni pecuniarie non vengono ascritti effetti Pag. 28finanziari. Tale impostazione appare coerente con la natura dello strumento adottato. Infatti, poiché l'apparato sanzionatorio è finalizzato a contrastare i comportamenti delittuosi, da un inasprimento delle multe non derivano necessariamente incrementi del gettito.
  Riguardo agli articoli da 2 a 4, che prevedono norme per il contrasto alla violenza degli stadi, non ha osservazioni da formulare, considerato il carattere ordinamentale delle disposizioni.
  Sull'articolo 5, che prevede modifiche alla disciplina sul riconoscimento dello status di rifugiato, osserva che per l'anno in corso gli oneri derivanti dall'istituzione delle nuove dieci commissioni per il riconoscimento della protezione internazionale e delle nuove venti sezioni sono stati calcolati prendendo a riferimento sei mesi, mentre il decreto-legge in esame riporta la data del 22 agosto 2014. Poiché l'ambito temporale di funzionamento dei nuovi organismi incide sui relativi costi – secondo quanto indicato dalla relazione tecnica –, considera opportuno acquisire un chiarimento del Governo in ordine alla possibilità che, per l'anno 2014, gli oneri derivanti dall'incremento di tali organismi risultino sovrastimati in connessione agli effettivi tempi di operatività della nuova disciplina.
  Le medesime considerazioni riguardano le componenti di costo relative alla convenzione con l'UNHCR, alla formazione e ai servizi di interpretariato. La relazione tecnica, infatti, quantifica gli effetti finanziari uniformemente per il 2014 e per gli esercizi successivi, mentre, nel caso delle nuove commissioni e delle nuove sezioni, gli oneri per il 2014 sono stati calcolati su sei mesi. Sempre in ordine all'incremento del numero delle commissioni territoriali e delle sezioni osserva che, sulla base dei parametri forniti dalla relazione tecnica, la quantificazione degli oneri per il lavoro straordinario del personale di supporto sembrerebbe sovrastimata. Infatti, in base ai predetti parametri – 3 unità di personale, 40 ore mensili per 12 mesi e tariffa media oraria di euro 14,56 – il costo annuo dello straordinario per ogni singola commissione risulterebbe pari a circa 21 mila euro. La relazione tecnica, invece, riporta un costo di 27.822 euro per ciascuna commissione. Andrebbe chiarito quindi se altre voci, non esplicitate dalla relazione tecnica, concorrano alla determinazione del costo annuo di ciascuna commissione. Infatti, la predetta differenza, pari a circa 6.800 euro, se proiettata sul complesso delle commissioni e delle sezioni da istituire, comporterebbe minori oneri – rispetto a quanto indicato dalla relazione tecnica – pari a circa 100 mila euro per l'anno 2014 e a circa 200 mila euro a decorrere dall'esercizio 2015. Per quanto attiene il supporto logistico delle nuove commissioni, andrebbero forniti elementi di maggior dettaglio per suffragare l'effettiva sostenibilità, nell'ambito delle prefetture, dell'insediamento delle nuove strutture in assenza di oneri. Andrebbe infine chiarito se le modalità di audizione degli interessati allo status di rifugiato previste dal testo – presenza di un componente della commissione, con specifica formazione – possano comportare un aggravio degli oneri amministrativi con conseguenti riflessi di carattere finanziario. Circa gli ulteriori dati forniti dalla relazione tecnica, con particolare riferimento alla diminuzione delle spese di missione (da 7.200 euro annui a 3 mila euro annui per ogni singola commissione/sezione) e all'incremento del 30 per cento delle spese di formazione per ogni singola commissione/sezione, prende atto delle previsioni indicate nella relazione tecnica, pur se non suffragate da elementi di maggior dettaglio.
  In merito all'articolo 6, che disciplina il finanziamento del sistema di accoglienza dei richiedenti la protezione internazionale, osserva che gli oneri indicati dal testo e dalla relazione tecnica – rifinanziamento del Fondo nazionale per i servizi dell'asilo e istituzione di un nuovo Fondo nello stato di previsione del Ministero dell'interno – appaiono limitati all'entità dei rispettivi stanziamenti. Non ha pertanto rilievi da formulare per i profili di Pag. 29quantificazione. Ciò premesso, ritiene tuttavia utile acquisire gli elementi posti alla base delle quantificazioni, tenuto anche conto che l'analisi tecnico-normativa allegata al testo sembrerebbe collegare fra loro la procedura di infrazione aperta nei confronti dell'Italia e l'incremento delle risorse destinate, dalle norme del decreto in esame, all'accoglienza dei richiedenti protezione.
  Per quanto concerne l'articolo 7, riguardante la riduzione degli obiettivi del patto di stabilità interno per i comuni interessati dai flussi migratori, rileva che la norma esclude dal patto di stabilità interno spese per un ammontare individuato come limite massimo, ma rapportato ad una grandezza non esplicitata dal testo né dalla relazione tecnica; ritiene, quindi, che andrebbe in primo luogo quantificato l'onere derivante dalla norma, indicato dal testo nella misura del 50 per cento degli effetti finanziari determinati dall'applicazione delle sanzioni per gli enti inadempienti. Osserva, inoltre, che il meccanismo indicato dalla norma sembrerebbe finalizzato a consentire maggiori spese, eccedenti i limiti del patto, per i soli comuni chiamati a fronteggiare eccezionali flussi migratori ed a garantire la compensazione dei relativi oneri mediante una corrispondente rideterminazione degli obiettivi per la generalità dei comuni inadempienti. Premessa la necessità di una conferma di tale ricostruzione, sotto il profilo applicativo, andrebbero precisate le modalità di individuazione dei rispettivi limiti di spesa per ciascuno dei comuni interessati dai flussi migratori, atteso che il provvedimento in esame è entrato in vigore lo scorso 23 agosto, mentre il decreto ministeriale previsto dal testo, recante gli importi delle spese da escludere dal patto per ciascun comune, dovrà essere adottato entro il 15 ottobre 2014. Ritiene altresì opportuno chiarire se gli oneri indicati dal testo coincidano con i presumibili fabbisogni di spesa dei comuni interessati per l'esercizio in corso, stimabili sulla base delle spese ad oggi erogate e della proiezione delle stesse su base annua. Qualora tale previsione implichi invece un'eccedenza dei fabbisogni rispetto al limite di spesa escluso dal patto di stabilità, andrebbe chiarito in che modo si intenda far fronte a tali eventuali ulteriori occorrenze.
  In merito all'articolo 8, comma 1, recante misure per l'ammodernamento dei mezzi della Polizia e dei Vigili del fuoco, prende atto, per i profili di quantificazione, che i maggiori oneri previsti dalla norma sono limitati all'entità delle rispettive autorizzazioni di spesa. Ciò premesso, evidenzia uno scostamento di 500 mila euro e di 1,5 milioni di euro tra il valore delle spese rispettivamente autorizzate per il 2015 (40 milioni di euro) e per il 2021 (50 milioni di euro) e gli importi dei fabbisogni (40,5 milioni di euro per il 2015 e 51,5 milioni di euro) indicati dalla relazione illustrativa.
  Riguardo all'articolo 8, comma 2, che prevede il differimento dell'entrata in vigore di disposizioni in materia di autocertificazione, non ha osservazioni da formulare, preso atto di quanto affermato dalla relazione tecnica circa la natura ordinamentale della norma in esame.
  In merito all'articolo 9, che reca norme sulla disciplina dei materiali esplodenti, prende atto di quanto affermato dalla relazione tecnica circa la sostenibilità, in assenza di oneri, degli adempimenti e delle esigenze strutturali connessi all'operatività delle commissioni.
  Infine, per quanto riguarda l'articolo 10, che disciplina la copertura finanziaria, fa presente che la norma dispone che agli oneri derivanti dall'articolo 5, comma 2, e dall'articolo 6, commi 1 e 2, pari a euro 122.700.000 per l'anno 2014 e a euro 10.683.060 a decorrere dall'anno 2015, si provvede mediante corrispondente utilizzo di quota parte degli introiti di cui all'articolo 14-bis del decreto legislativo 25 luglio 1998, n. 286, che, affluiti all'entrata del bilancio dello Stato, restano acquisiti all'Erario. Agli oneri derivanti dall'attuazione dell'articolo 8, comma 1, si provvede mediante corrispondente riduzione dello stanziamento del fondo speciale di conto capitale iscritto, ai fini del bilancio triennale 2014-2016, nell'ambito del programma Pag. 30«Fondi di riserva e speciali» della missione «Fondi da ripartire» dello stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze per l'anno 2014, allo scopo utilizzando l'apposito accantonamento relativo al Ministero dell'interno. Il comma 3 prevede, inoltre, che il Ministro dell'economia e delle finanze è autorizzato ad apportare, con propri decreti, le occorrenti variazioni di bilancio. Al riguardo, evidenzia che il comma 1 prevede l'utilizzo, nella misura di 122.700.000 euro per l'anno 2014 e di 10.683.060 euro a decorrere dall'anno 2015, di quota parte degli introiti di cui all'articolo 14-bis del decreto legislativo 25 luglio 1998, n. 286. Tali introiti sono quelli derivanti dal contributo versato per la richiesta di rilascio e di rinnovo del permesso di soggiorno. Sulla base della legislazione vigente, il gettito derivante dai suddetti introiti è versato allo stato di previsione del Ministero dell'interno, per metà, nel Fondo rimpatri (capitolo 2817) e, per la restante parte, per far fronte agli oneri connessi alle attività istruttorie inerenti al rilascio e al rinnovo del permesso di soggiorno. In merito all'utilizzo dei suddetti introiti, ritiene necessario che il Governo chiarisca se le risorse che si intende utilizzare saranno sufficienti a far fronte sia ai predetti nuovi oneri, sia a quelli derivanti dai compiti già assegnati al Ministero dell'interno. Infatti, se da un lato la relazione tecnica assicura che l'impiego dei predetti introiti non comprometterà l'ordinaria gestione del Ministero dell'interno, dall'altro va ricordato che, stando al rendiconto per l'anno 2013, sul capitolo 2439 dello stato di previsione dell'entrata, nella parte relativa al contributo per la richiesta di rilascio e di rinnovo del permesso di soggiorno, risultano versati euro 100.048.000. Inoltre, dal punto di vista della formulazione della disposizione di cui al comma 1, considera opportuno specificare che la spesa autorizzata dal 2015, pari a euro 10.683.060, sia «annua». Infine, con riferimento al comma 2, che prevede l'utilizzo dell'accantonamento del fondo speciale di conto capitale relativo al Ministero dell'interno – nella misura di 10 milioni per il 2014, 40 milioni per il 2015 e di 50 milioni di euro per ciascuno degli anni dal 2016 al 2021, come previsto dall'articolo 8, comma 1 – rileva che lo stesso reca le necessarie disponibilità ed una specifica voce programmatica.

  Il sottosegretario Pier Paolo BARETTA si riserva di fornire i chiarimenti richiesti dal relatore.

  Francesco BOCCIA, presidente, non essendovi obiezioni, rinvia quindi il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 10.

ATTI DEL GOVERNO

  Martedì 16 settembre 2014. — Presidenza del presidente Francesco BOCCIA. – Interviene il sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze Pier Paolo Baretta.

  La seduta comincia alle 10.

Schema di decreto del Presidente della Repubblica recante modifiche e integrazioni al regolamento di cui al decreto del Presidente della Repubblica 10 marzo 1998, n. 76, in materia di criteri e procedure per l'utilizzazione della quota dell'otto per mille dell'IRPEF devoluta alla diretta gestione statale.
Atto n. 109.
(Seguito dell'esame, ai sensi dell'articolo 143, comma 4, del Regolamento, e rinvio).

  La Commissione prosegue l'esame dello schema di decreto in titolo rinviato nella seduta dell'11 settembre 2014.

  Dario PARRINI (PD), relatore, ricorda che nella precedente seduta il rappresentante del Governo si era riservato di fornire chiarimenti in merito all'inserimento degli immobili di proprietà del Fondo edifici di culto tra quelli destinatari delle risorse relative all'otto per mille per interventi in materia di edilizia scolastica.

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  Il sottosegretario Pier Paolo BARETTA, in risposta ai rilievi formulati nella seduta dell'11 settembre scorso, fa presente che l'inserimento degli immobili del Fondo edifici di culto risponde all'esigenza di non privare gli stessi della possibilità di beneficiare dei contributi, trattandosi in ogni caso di beni rientranti nella proprietà pubblica statale. Fa presente, altresì, che gli unici locali adibiti ad aule scolastiche di proprietà del predetto Fondo si trovano nel comune di Monreale (PA), all'interno del Complesso di San Martino delle Scale, locati al comune stesso per esigenze didattiche. Rileva infine che le opere da eseguire su tali edifici ammissibili a contributo devono, in ogni caso, rivestire carattere straordinario, circostanza che ben può verificarsi per gli interventi di conservazione degli immobili affidati alla gestione del Fondo edifici di culto.

  Francesco CARIELLO (M5S), pur ringraziando il rappresentante del Governo per il chiarimento fornito, ritiene che la proprietà in capo al Fondo edifici di culto dei soli locali adibiti ad aule scolastiche nel comune di Monreale, non possa né debba costituire un valido motivo per l'inclusione del predetto ente nell'ambito di applicazione di cui all'articolo 2 del decreto del Presidente della Repubblica n. 76 del 1998 concernente gli interventi ammessi alla ripartizione della quota dell'otto per mille a diretta gestione statale, come novellato dal provvedimento in esame; ciò, in quanto si determinerebbe, a suo avviso, una inaccettabile elusione della volontà espressa dalle Camere, sulla base peraltro di unanime consenso dei gruppi parlamentari, con l'approvazione dell'articolo 1, comma 206, della legge di stabilità per il 2014. Ricorda, altresì, che gli interventi ammessi alla predetta ripartizione devono comunque necessariamente rivestire carattere di straordinarietà, laddove le finalità statutariamente assegnate al Fondo edifici di culto attengono essenzialmente alla manutenzione ordinaria e alla conservazione di immobili di culto. Alla luce proprio di tale ultima circostanza, a suo giudizio il Governo avrebbe potuto più correttamente procedere senza apportare una modifica espressa all'articolo 2 del decreto del Presidente della Repubblica n. 76 del 1998, potendo viceversa considerarsi il Fondo edifici di culto come già incluso tra i potenziali fruitori della ripartizione della quota dell'otto per mille per interventi relativi alla conservazione dei beni culturali, finalità quest'ultima già contemplata dalla disciplina vigente.
  Ribadisce, pertanto, l'assoluta contrarietà del gruppo M5S sullo schema di decreto in esame, nel testo proposto dal Governo, ritenendo che la Commissione, qualora intendesse esprimere su di esso un parere favorevole, dovrà assumersene la piena responsabilità.

  Maino MARCHI (PD), nel contestare le considerazioni svolte dall'onorevole Cariello, rileva come il provvedimento in discussione, lungi dal modificare nella sostanza la sopra citata disposizione approvata con la legge di stabilità per il 2014, si limiti piuttosto, in linea con la funzione propria dei regolamenti di attuazione, a specificare in dettaglio l'ambito di applicazione della norma di rango primario. Osserva, inoltre, come lo schema di decreto, con riferimento alla nuova finalità dell'edilizia scolastica, stabilisce che gli interventi eventualmente ammessi alla ripartizione della quota dell'otto per mille a diretta gestione statale siano quelli relativi ai soli immobili adibiti all'istruzione scolastica di proprietà pubblica, escludendo quindi espressamente quelli di proprietà privata e confermando i requisiti già prescritti dalla legge di stabilità per il 2014. Nel rilevare come il rappresentante del Governo, sulla base di una specifica istruttoria svolta a seguito delle osservazioni formulate da taluni componenti del M5S, abbia puntualmente chiarito quali siano gli immobili adibiti ad istruzione scolastica in proprietà del Fondo edifici di culto, conferma che, dal suo punto di vista, il provvedimento in titolo si configura come coerente attuazione di quanto disposto dall'articolo 1, comma 206, della legge di stabilità per il 2014, meglio specificandone il contenuto applicativo.

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  Laura CASTELLI (M5S), con riferimento alla questione posta dall'onorevole Cariello, concernente l'improprio inserimento del Fondo edifici di culto tra i soggetti eventualmente beneficiari delle risorse relative all'otto per mille, ritiene deplorevole che, proprio attraverso la citata disposizione, si intenda in realtà celare interessi privati di soggetti operanti all'interno della pubblica amministrazione, che beneficiano della protezione di personalità istituzionali legate ai Governi precedentemente in carica.

  Francesco BOCCIA, presidente, stante la particolare natura delle affermazioni da ultimo pronunciate, invita l'onorevole Castelli a chiarire il senso delle stesse.

  Laura CASTELLI (M5S) precisa che era sua intenzione riferirsi ad un prefetto, nei confronti del quale l'autorità giudiziaria ha avviato indagini per ipotesi di reato relative alla gestione del Fondo edifici di culto.

  Francesco BOCCIA, presidente, ricorda che la Commissione rappresenta un organo parlamentare incaricato essenzialmente dello svolgimento di funzioni legislative e che dunque eventuali condotte penalmente illecite dovranno essere debitamente valutate dalle competenti autorità giudiziarie.

  Il sottosegretario Pier Paolo BARETTA, premesso che il Governo non è a conoscenza delle circostanze riportate dall'onorevole Castelli, reputa indispensabile che di tali affermazioni vengano resi, già nella presente sede od in altra eventualmente ritenuta più opportuna, tutti i necessari chiarimenti, posto che il Governo non può minimamente accettare che, per tale via, si getti discredito sul proprio operato. Laddove si ritiene sussistano condotte illecite nella gestione passata del Fondo edifici di culto, invita pertanto coloro che ne fossero a conoscenza a riferirne all'autorità giudiziaria.

  Giuseppe BRESCIA (M5S), nel far presente preliminarmente che alla seduta odierna partecipano anche taluni deputati appartenenti alla VII Commissione, osserva come il tema dell'edilizia scolastica, cui la predetta Commissione ha dedicato nel corso della presente legislatura anche lo svolgimento di un'indagine conoscitiva, rivesta prioritaria rilevanza e richieda per la sua soluzione lo stanziamento di ingenti risorse pubbliche, quantificabili nell'ordine di diversi milioni di euro. In proposito, ritiene che lo schema di decreto in esame stravolga il senso della disposizione di cui all'articolo 1, comma 206, della legge di stabilità per il 2014, che pure allora venne ritenuta da tutti i gruppi parlamentari come una norma molto positiva e da tempo attesa, in particolare dai vari soggetti operanti nel campo dell'associazionismo. Alla luce di tali considerazioni, invita pertanto la Commissione e il rappresentante del Governo a compiere un ulteriore sforzo, volto a comprendere la delicatezza dell'intera questione.

   Francesco CARIELLO (M5S), con riferimento alle osservazioni in precedenza espresse dall'onorevole Marchi, precisa che la questione essenziale non riguarda la distinzione tra proprietà pubblica o privata degli immobili adibiti all'istruzione scolastica, bensì afferisce all'esistenza di ulteriori fondi immobiliari che gestiscono edifici destinati a tale finalità. Invita pertanto il Governo a fornire alla Commissione ulteriori chiarimenti in ordine a tutti i fondi che detengono immobili destinati all'istruzione scolastica, potenzialmente rientranti nell'ambito di applicazione dell'articolo 2 dello schema di decreto in esame. Ribadisce, infatti, come, a suo giudizio, il Fondo edifici di culto non possa essere incluso nell'ambito di applicazione della predetta norma, altrimenti dovendosi procedere alla inclusione anche di tutti gli altri fondi detentori di immobili che abbiano la medesima destinazione.

  Barbara SALTAMARTINI (NCD), alla luce delle gravi affermazioni rese dall'onorevole Castelli, reputa necessario che la stessa specifichi con esattezza a chi intendesse riferirsi, posto che i membri Pag. 33della Commissione hanno sempre esaminato i provvedimenti con esclusivo riferimento ai loro contenuti, senza mai lasciarsi influenzare da considerazioni di altra natura e tanto meno da valutazioni di carattere personale. Stante la genericità delle accuse mosse dall'onorevole Castelli, ritiene che simili affermazioni siano di tipo demagogico e non rendano un buon servizio alla politica. Ritiene altresì che, ove l'onorevole Castelli fosse in possesso di informazioni relative a condotte illecite, la stessa dovrebbe rivolgersi all'autorità giudiziaria competente e non alla Commissione, che è organo incaricato di funzioni legislative.
  Quanto al merito del provvedimento in discussione, nel condividere la posizione espressa dall'onorevole Marchi, fa presente che esso si limita a puntualizzare l'ambito di applicazione della norma relativa agli interventi straordinari di edilizia scolastica che possono essere ammessi alla ripartizione della quota dell'otto per mille dell'IRPEF a diretta gestione statale.

  Maria MARZANA (M5S), nel contestare quanto in precedenza affermato dall'onorevole Marchi circa i compiti specifici attribuiti dall'ordinamento ai provvedimenti di rango secondario, ritiene che responsabilità del legislatore sia essenzialmente quella di definire norme di carattere generale e non, viceversa, quella di produrre disposizioni destinate a soddisfare interessi particolari e specifici, come pure sembrerebbe intenzionato a fare il Governo attraverso lo schema di decreto in esame. Nel concordare con il collega Cariello, rileva infatti che, ove venisse espressamente incluso nell'ambito di applicazione dell'articolo 2 dello schema di decreto in esame il Fondo edifici di culto, sarebbe allora necessario consentire, analogamente, a tutti i fondi immobiliari che gestiscono edifici adibiti all'istruzione scolastica l'accesso alle risorse relative alla quota dell'otto per mille dell'IRPEF a diretta gestione statale. Invita, pertanto, il Governo e la Commissione a svolgere una riflessione approfondita sulla questione emersa nel corso del dibattito, quale presupposto per l'adozione delle deliberazioni più soddisfacenti anche sotto il profilo della razionalità normativa.

  Rocco PALESE (FI-PdL), alla luce di quanto emerso nel corso della discussione odierna, ritiene che sarebbe preferibile disporre un rinvio del provvedimento in esame, anche al fine di compiere un supplemento di istruttoria con riguardo alle questioni evidenziate dagli intervenuti.

  Girgis Giorgio SORIAL (M5S) osserva che nella presente sede, come peraltro già avvenuto in passato anche in altre circostanze, intenzione del gruppo M5S è quella di rendere nota una situazione caratterizzata da rilevanti criticità e che, come tale, dovrebbe essere oggetto di adeguata riflessione. Si riferisce, in particolare, al coinvolgimento nella gestione del Fondo edifici di culto relativa agli anni 2006-2013 di un prefetto che, come emerso da indagini in corso e come riportato da agenzie di stampa, avrebbe distratto a fini di arricchimento personale risorse destinate al predetto ente per un importo di alcuni milioni di euro. Alla luce anche di tali elementi, invita il Governo a valutare con particolare attenzione se ritenga tuttora opportuno prevedere l'inclusione del Fondo edifici di culto tra i soggetti potenzialmente fruitori della ripartizione della quota dell'otto per mille IRPEF a diretta gestione statale, nel caso di interventi straordinari di edilizia scolastica.

  Maino MARCHI (PD) ribadisce che, proprio a seguito di un'apposita richiesta in tal senso formulata dal gruppo M5S nella scorsa seduta, il Governo ha oggi chiarito che gli unici locali adibiti ad aule scolastiche di proprietà del Fondo edifici di culto si trovano nel comune di Monreale, in provincia di Palermo. Rammenta, altresì, che il bilancio del predetto ente, in quanto rientrante nell'amministrazione del Ministero dell'interno, figura anche in allegato al Rendiconto generale dello Stato. Pur ritenendo legittima la richiesta del gruppo M5S di acquisire ulteriori informazioni Pag. 34dal Governo circa l'esistenza di altri fondi detentori di immobili adibiti all'istruzione scolastica, non condivide, tuttavia, la logica che ha ispirato l'intervento dell'onorevole Sorial, stante il carattere personale della responsabilità derivante dalle condotte illecite, che solo la magistratura potrà eventualmente accertare; si potrebbe, infatti, arrivare al paradosso per cui anche i comuni che sono stati sciolti per infiltrazioni malavitose dovrebbero essere esclusi dalla ripartizione della quota dell'otto per mille dell'IRPEF a gestione statale per gli interventi straordinari di edilizia scolastica.

  Francesco BOCCIA, presidente, alla luce della discussione testé svoltasi ed acquisito in proposito l'assenso del rappresentante del Governo, non essendovi obiezioni, rinvia quindi il seguito del provvedimento ad altra seduta.

  La seduta termina alle 10.30.

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