CAMERA DEI DEPUTATI
Martedì 22 luglio 2014
276.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Attività produttive, commercio e turismo (X)
COMUNICATO
Pag. 98

SEDE CONSULTIVA

  Martedì 22 luglio 2014. — Presidenza del presidente Ettore Guglielmo EPIFANI.

  La seduta comincia alle 14.40.

Variazione nella composizione della Commissione.

  Ettore Guglielmo EPIFANI, presidente, comunica che il deputato Toni Matarrelli (SEL) ha cessato di fare parte della Commissione e che è entrato a farne parte la deputata Lara Ricciatti (SEL).

Rendiconto generale dell'Amministrazione dello Stato per l'esercizio finanziario 2013.
C. 2541 Governo.

Disposizioni per l'assestamento del bilancio dello Stato e dei bilanci delle Amministrazioni autonome per l'anno finanziario 2014.
C. 2542 Governo.

Tabella n. 2: Stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze per l'anno finanziario 2014 (limitatamente alle parti di competenza).
Tabella n. 3: Stato di previsione del Ministero dello sviluppo economico per l'anno finanziario 2014 (limitatamente alle parti di competenza).
Tabella n. 7: Stato di previsione del Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca per l'anno finanziario 2014 (limitatamente alle parti di competenza).
Tabella n. 13: Stato di previsione del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo per l'anno finanziario 2014.
(Relazione alla V Commissione).
(Esame congiunto, ai sensi dell'articolo 119, comma 8, del Regolamento e rinvio).

  La Commissione inizia l'esame del provvedimento in oggetto.

Pag. 99

  Ettore Guglielmo EPIFANI, presidente, avverte che, la Commissione inizia l'esame congiunto, ai sensi dell'articolo 119, comma 8, del Regolamento, del disegno di legge recante rendiconto generale dello Stato per l'anno finanziario 2013 e del disegno di legge recante assestamento del bilancio dello Stato e dei bilanci delle Amministrazioni autonome per l'anno finanziario 2014, per le parti di competenza. Ricorda che l'esame dei provvedimenti si conclude con una relazione alla V Commissione e con la nomina di un relatore incaricato di riferire alla medesima Commissione.
  Comunica che oggi avrà luogo la relazione introduttiva e si avvierà l'eventuale dibattito sui provvedimenti in titolo, mentre il seguito dell'esame e la sua conclusione avranno luogo nelle sedute già previste di domani e di giovedì. Avverte, a tal fine, che il termine per la presentazione di eventuali emendamenti al disegno di legge recante l'assestamento è fissato alle ore 16 di domani, mercoledì 23 luglio. Ricorda peraltro che gli emendamenti possono essere presentati anche direttamente presso la V Commissione Bilancio, e comunque saranno di nuovo, in quella sede, esaminati.

  Luigi TARANTO (PD), relatore, sottolinea che la Commissione deve relazionare alla V Commissione Bilancio, sui disegni di legge recanti Rendiconto generale dell'Amministrazione dello Stato per l'esercizio finanziario 2013 e Disposizioni per l'assestamento del bilancio dello Stato e dei bilanci delle Amministrazioni autonome per l'anno finanziario 2014.
  Ricorda innanzitutto che il Rendiconto generale dello Stato è lo strumento attraverso il quale il Governo, alla chiusura del ciclo di gestione della finanza pubblica (anno finanziario), adempie all'obbligo costituzionale di rendere conto al Parlamento dei risultati della gestione finanziaria.
  La disciplina del rendiconto è dettata dalla legge di contabilità e finanza pubblica del 31 dicembre 2009, n. 196 che, all'articolo 35, dispone che il rendiconto relativo al 31 dicembre dell'anno precedente sia presentato entro il successivo mese di giugno alle Camere con apposito disegno di legge, dopo esser stato previamente sottoposto alla Corte dei conti per il giudizio di parificazione.
  Ai sensi dell'articolo 36 della legge n. 196 del 2009, il rendiconto generale dello Stato, articolato per missioni e programmi, è costituito da due parti:
   1) il conto del bilancio, che espone l'entità effettiva delle entrate e delle uscite del bilancio dello Stato rispetto alle previsioni approvate dal Parlamento;
   2) il conto del patrimonio, che espone le variazioni intervenute nella consistenza delle attività e passività che costituiscono il patrimonio dello Stato.

  L'esposizione dettagliata delle risultanze della gestione è fornita dal conto del bilancio, che risulta costituito dal conto consuntivo dell'entrata e, per la parte di spesa, dal conto consuntivo relativo a ciascun Ministero.
  In linea con la struttura del bilancio, il conto consuntivo finanziario espone i dati di bilancio secondo l'articolazione per missioni e programmi di spesa, che privilegia una esposizione di tipo funzionale.
  Per ciascun programma vengono esposti i risultati relativi alla gestione dei residui, alla gestione di competenza e alla gestione di cassa. La gestione di competenza evidenzia l'entità complessiva degli accertamenti di entrata e degli impegni di spesa effettuati nel corso dell'esercizio finanziario. La gestione di cassa evidenzia, per la parte di entrata, le somme riscosse e versate nella tesoreria dello Stato e, per la parte di spesa, i pagamenti compiuti dalle amministrazioni statali. Nella gestione dei residui vengono registrate le operazioni di incasso e di pagamento effettuate in relazione ai residui (rispettivamente, attivi e passivi) risultanti dagli esercizi precedenti.
  L'esame parlamentare del conto del bilancio costituisce la verifica, nella forma della legge di approvazione del rendiconto medesimo, che, in sede di gestione, il Governo abbia eseguito lo schema di previsione Pag. 100per l'entrata e di autorizzazione per la spesa nei termini preventivamente stabiliti con la legge di bilancio. In termini finanziari, viene in tal modo fissato – approvando con legge il risultato della gestione annuale del bilancio – il flusso della gestione dei conti statali, anche al fine di consentire il passaggio dalla precedente legge di bilancio al futuro bilancio previsionale.
  In attuazione dell'articolo 35 della legge n. 196/2009, al Rendiconto generale dell'Amministrazione dello Stato è allegata, per ciascuna amministrazione, una Nota integrativa, articolata per missioni e programmi, che illustra i risultati conseguiti con la gestione in riferimento agli obiettivi fissati con le previsioni di bilancio, le risorse finanziarie impiegate, anche con l'indicazione dei residui accertati, e gli indicatori che ne misurano il grado di raggiungimento.
  Il Rendiconto generale dello Stato è, inoltre, corredato del Rendiconto economico, in linea con quanto disciplinato dall'articolo 36, comma 5, della legge di contabilità, al fine di integrare la lettura dei dati finanziari con le informazioni economiche fornite dai referenti dei centri di costo delle amministrazioni centrali dello Stato. Ai sensi dell'articolo 36, comma 6, della legge n. 196/2009, è inoltre allegata al Rendiconto una relazione illustrativa delle risorse impiegate per finalità di protezione dell'ambiente e di uso e gestione delle risorse naturali da parte delle amministrazioni centrali dello Stato (Eco-Rendiconto dello Stato).
  Passando al contenuto del disegno di legge per il 2013, segnala innanzitutto che la legge di bilancio per il 2013 (legge 229/2012) assegna al Ministero dello sviluppo economico una dotazione iniziale di competenza pari a 11.967,4 milioni di euro, di cui 11.444,2 milioni di euro relativi a spese in conto capitale e 514,3 milioni di euro di spese correnti.
  L'autorizzazione di cassa, sempre nelle previsioni iniziali 2013, risulta di 11.243,3 milioni di euro, di cui 10.663,8 milioni di euro relativi a spese in conto capitale e 570,5 milioni di euro di spese correnti.
  La consistenza dei residui presunti al 1o gennaio 2013 ammonta complessivamente a 8.043,7 milioni di euro. Al 31 dicembre 2013 salgono a 12.821,8 milioni di euro. Anche quest'anno la Corte dei Conti, nella propria relazione, rileva un andamento altalenante dei residui, In particolare, si registra del cospicuo aumento dei residui al 31 dicembre 2013 (+4.778,1 milioni rispetto al 1o gennaio 2013) di cui la maggior parte (3.943,6 milioni) derivanti dalla gestione del Fondo sviluppo e coesione.
  La Corte dei conti nella propria relazione rileva in proposito una diminuzione complessiva delle spese di funzionamento, in particolare sui consumi intermedi, che passano da 88,9 a 74,4 milioni (-14,5 milioni), e sui redditi da lavoro dipendente che si attestano su 219,3 milioni (-6,3 milioni rispetto al 2012). Sempre per quanto riguarda la spesa di parte corrente, i trasferimenti ammontano a 405,9 milioni, in aumento rispetto all'esercizio precedente (+26,4 milioni), ma allo stesso tempo nell'ambito della medesima categoria diminuiscono i trasferimenti alle pubbliche amministrazioni (-24,3 milioni). Sul fronte della spesa in conto capitale si segnala, infine, rispetto all'esercizio precedente, una diminuzione degli investimenti fissi lordi pari a 143,4 milioni e un aumento dei trasferimenti in conto capitale pari a 5.575,7 milioni (di cui 4.839,7 milioni sul capitolo 8425 intestato al Fondo per lo sviluppo e la coesione – ex FAS).
  Nel corso degli ultimi due esercizi finanziari l'Amministrazione, in applicazione delle diverse misure di stabilizzazione della finanza pubblica succedutesi negli anni e, in particolare, del decreto-legge n. 95 del 2012, ha avviato misure di razionalizzazione delle spesa. In particolare, nell'anno 2013, ha ridotto la spesa per consumi intermedi per un importo pari a 6 milioni. È stata inoltre prevista una ulteriore riduzione della spesa del Ministero che ha inciso per 52,8 milioni per il 2013 e inciderà per 37,2 milioni nel 2014.Pag. 101
  Passando all'analisi per Missioni ricorda che il bilancio del Ministero ricomprende dieci missioni e diciassette programmi.
  La missione 28, «Sviluppo e riequilibrio territoriale», all'interno della quale è ricompreso il Fondo sviluppo e coesione, è quella che presenta i maggiori stanziamenti definitivi di competenza che incidono sul bilancio del Ministero per il 60,8 per cento. L'altra missione che presenta consistenti stanziamenti è la missione 11, Competitività e sviluppo delle imprese, che incide sul bilancio del Ministero per il 31,9 per cento.
  La citata relazione della Corte dei conti esamina nel dettaglio le Missioni cui sono riferibile risorse gestite dal MISE e la relativa articolazione delle stesse in Programmi. Di seguito sono sintetizzate le osservazioni della Corte in relazione alle principali Missioni afferenti al Ministero.
  La missione 10, «Energia e diversificazione delle fonti energetiche», è gestita soltanto dal Ministero dello sviluppo economico e consta di un solo programma denominato «Gestione, regolamentazione, sicurezza e infrastrutture del settore energetico». La gestione del programma nel 2013 risulta in linea con quella degli anni precedenti. Le spese sui consumi intermedi impattano per il 13,9 per cento sul programma.
  La missione 11, intitolata «competitività e sviluppo delle imprese», è ripartita in cinque programmi di cui tre intestati al Ministero dello sviluppo economico: il programma 5 Regolamentazione, incentivazione dei settori imprenditoriali, riassetti industriali, sperimentazione tecnologica, lotta alla contraffazione, tutela della proprietà industriale; il programma 6, Promozione, coordinamento, sostegno e vigilanza del movimento cooperativo; il programma 7, Incentivazione per lo sviluppo industriale nell'ambito delle politiche di sviluppo e coesione.
  Complessivamente alla missione sono stati destinati 4,26 miliardi (il trend è in costante crescita dal momento che nel 2012 si registravano 3,7 miliardi e nel 2011 3,4) che corrispondono al 31,9 per cento della spesa complessiva del Ministero, al netto del Fondo per la competitività e lo sviluppo. La missione gestisce prioritariamente spese in conto capitale 97,6 per cento che sono concentrate in alcuni capitoli destinati a interventi nel settore industriale e nel settore aeronautico e navale, oltre quelli minori relativi al fondo finanza di impresa e agli interventi in materia di brevetti. Il programma 5, che rappresenta l'unità di voto con il maggiore stanziamento della missione (67,5 per cento), ha competenza sulla programmazione, indirizzo e coordinamento nel settore industriale, a livello nazionale e UE, sulla cooperazione industriale in ambito extracomunitario e sugli accordi commerciali e sulla regolamentazione, incentivazione dei settori imprenditoriale, produttivo e relative protezioni della proprietà industriale. Si occupa, inoltre, delle attività mirate a contrastare i fenomeni contraffattivi attraverso il coordinamento con organismi nazionali e comunitari operanti nel settore. Nel programma sono previsti altresì interventi finanziari per l'innovazione industriale e lo sviluppo di tecnologie avanzate nel settore aerospaziale e militare, nonché per la gestione delle crisi di settore e di area, per il recupero economico e produttivo dei settori industriali inquinati, distretti produttivi, reti di impresa. Infine sono ricomprese anche le politiche a sostegno delle PMI e per il made in Italy. Dall'esame dei dati finanziari si registra nel programma per l'esercizio 2013 uno stanziamento definitivo pari a 2,87 milioni (stanziamento che risulta quasi in linea con quello del 2011 che si attestava sui 2,9 milioni). Il programma 6 riguarda l'attività di promozione, indirizzo e coordinamento e sostegno del movimento cooperativo, il riconoscimento, la liquidazione e la vigilanza sulle società cooperative, mentre il programma 7 riguarda gli incentivi per lo sviluppo industriale, per lo sviluppo dell'imprenditorialità, per il sostegno alle attività economiche danneggiate da pubbliche calamità e interventi finanziari per l'innovazione tecnologica e per la ricerca mineraria. Riguardo quest'ultimo programma Pag. 102si evidenzia come questo sia per lo più costituito per l'81,7 per cento da trasferimenti in conto capitale pari a 1.117 milioni che peraltro risultano in costante aumento rispetto agli esercizi precedenti (810 milioni nel 2012 e 216 milioni nel 2011). Si tratta in particolare di trasferimenti in conto capitale che sono assegnati al Fondo della competitività e lo sviluppo e in parte destinati al Fondo di garanzia per le piccole e medie imprese.
  Alla missione 12, «Regolazione dei mercati», è affiancato un solo programma intitolato Vigilanza sui mercati e sui prodotti, promozione della concorrenza e tutela dei consumatori. Si tratta di un settore che svolge diverse funzioni di vigilanza e controllo che vanno dal settore delle camere di commercio alla sicurezza dei prodotti e degli impianti, ma anche funzioni di coordinamento e indirizzo come nel caso del settore assicurativo o a difesa degli interessi dei consumatori. A tale programma sono stati destinati 65,3 milioni (in diminuzione rispetto all'esercizio 2012 che si attestava a 67,1 milioni). Esso è quasi esclusivamente costituito da spese correnti relative a spese derivanti da redditi di lavoro dipendente per 15,7 per cento, da consumi intermedi per il 27,3 per cento e da altre uscite correnti per il 46,5 per cento. Rispetto agli esercizi precedenti si rileva una consistente diminuzione dei trasferimenti alle pubbliche amministrazioni (nel 2012 erano pari a 17,5 milioni, nel 2011 a 18,1 milioni).
  Alla missione 15, «Comunicazioni», costituita da cinque programmi (tre intestati al Ministero dello sviluppo economico e due al Ministero dell'economia e delle finanze), sono stati destinati 387,7 milioni. L'analisi degli stanziamenti di competenza mostra un trend discontinuo nel triennio poiché nel 2012 si registravano 226,9 milioni e nel 2011, 417,4 milioni. Tale andamento così divergente (-190 milioni nel 2012 rispetto al 2011 e +190,5 milioni nel 2013 rispetto al 2012) ha sostanzialmente riguardato le spese del programma 8, servizi di comunicazione elettronica e di radiodiffusione per la voce degli investimenti fissi lordi. Inoltre, circa il 70 per cento delle risorse è riservato ai servizi di comunicazione elettronica e di radiodiffusione che ricomprendono i contributi e i rimborsi sostenuti dalle emittenti radiofoniche e televisive locali pari a circa 113,4 milioni.
  La missione 16, «Commercio internazionale ed internazionalizzazione del sistema produttivo», è composta da due programmi: il programma 4, Politica commerciale in ambito internazionale e il programma 5, Sostegno all'internazionalizzazione delle imprese e promozione del made in Italy. Le spese di bilancio sono per lo più costituite da trasferimenti di parte corrente (per circa 60,8 per cento) e ricomprendono i trasferimenti all'Agenzia ICE per un importo pari a 95,9 milioni. Un'altra voce rilevante di spesa è costituita dagli investimenti fissi lordi che ammontano al 20,1 per cento della missione. Le spese per consumi intermedi costituiscono l'1,3 per cento dell'intera missione.
  La missione 28, «Sviluppo e riequilibrio territoriale» è costituita da un unico programma denominato Politiche per lo sviluppo economico ed il miglioramento istituzionale delle aree sottoutilizzate. La missione gestisce sostanzialmente i Fondi per lo sviluppo e la coesione attraverso il capitolo 8425 il cui stanziamento definitivo di competenza per l'esercizio 2013 ammonta a 6.282,6 milioni. La voce trasferimenti di parte capitale ingloba il 99,3 per cento del totale dello stanziamento, mentre soltanto una quota marginale è destinata alla spesa corrente (complessivamente 44,1 milioni, 45 milioni nel 2012) e in particolare ai redditi da lavoro (26,6 milioni, un milione in più rispetto al 2012) e ai consumi intermedi e altre spese correnti (17,4 milioni, 19,3 milioni nel 2012). Va segnalato, infine, l'elevato importo dei residui totali pari a 10.922,7 milioni, anch'essi, da imputare alla gestione del Fondo sviluppo e coesione, il quale, com’è noto, sulla base della programmazione settennale, finanzia progetti che spesso richiedono lunghi periodi di attuazione (a partire dalla progettazione, alla approvazione e, infine, alla loro realizzazione).Pag. 103
  Il Fondo sviluppo e coesione (FSC), così denominato in seguito all'emanazione del decreto legislativo n. 88 del 2011, a partire dall'anno e 2007, caratterizzato, ora, da una programmazione settennale coerente con quella analoga dei Fondi europei, a fronte di un ammontare di risorse assegnate con la legge finanziaria per il 2007, pari a 63 miliardi, ha subito, nel tempo, forti riduzioni per il conseguimento di obiettivi di finanza pubblica ed in particolare per il mantenimento del deficit entro i limiti stabiliti dall'UE.
  Per quanto concerne il Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca ricordo che esso aggrega, sulla base di quanto disposto dal decreto-legge 85/2008, l'ex Ministero dell'università e della ricerca e l'ex Ministero della pubblica istruzione. I capitoli di spesa relativi alla ricerca scientifica applicata di competenza della X Commissione sono gestiti dal Centro di responsabilità «Dipartimento per l'Università, l'alta formazione artistica, musicale e coreutica e per la ricerca scientifica e tecnologica».
  Di seguito si illustrano i capitoli di spesa 1678, 7236, 7308 e 7320 relativi alla ricerca scientifica e tecnologica, di competenza e di interesse della X Commissione Attività produttive.
  Per le spese di parte corrente:
   Cap. 1678 – recante «Contributo dello Stato per la ricerca scientifica». Comprende una parte relativa al contributo dello Stato alle spese di gestione del Programma nazionale di ricerche aerospaziali (PRORA), istituito in applicazione della legge n. 46/1991. Rispetto ai valori iniziali 2013, la dotazione del capitolo rimane invariata sia in termini di competenza (44,1 milioni di euro) e cassa (44,1 milioni di euro), sia in termini di residui (1,7 milioni di euro).

  Per le spese in conto capitale:
   Cap. 7236 relativo al «Fondo ordinario per gli enti e le istituzioni di ricerca», nel quale affluiscono gli stanziamenti a favore dell'ASI (Agenzia spaziale italiana). Rispetto ai valori iniziali 2013, la dotazione del capitolo rimane invariata sia in termini di competenza (1.768,5 milioni di euro) che per quanto riguarda i residui (577,5 milioni di euro). La dotazione di cassa passa da 1.768,5 a 1.868,5 milioni di euro.

    Cap. 7320, relativo al «Fondo per gli investimenti nella ricerca scientifica e tecnologica» (FIRST).

   Gli stanziamenti finali in termini di competenza sono di 122,8 milioni di euro. In termini di cassa, si passa dai 50 milioni iniziali a 192,4 finali. I residui rimangono invariati a 133,6 milioni.

  La nota integrativa rileva che nel settore della Ricerca il MIUR è intervenuto attraverso il DM n. 115 del 2013 per regolare in maniera più omogenea e coerente i criteri di accesso e le modalità di riparto, di utilizzo e gestione del Fondo per gli Investimenti nella Ricerca Scientifica e Tecnologica (FIRST) per iniziative di ricerca fondamentale e di ricerca industriale, dando attuazione a quanto previsto negli articoli 31 e 32 del decreto-legge n. 5/2012, e poi con gli articoli 61,62 e 63 del decreto-legge n. 83/2012. Nella crescente riduzione degli stanziamenti del FIRST, si è cercato di corrispondere all'avvertita necessità di semplificazione e innovazione degli strumenti normativi e finanziari di sostegno alla ricerca, sia nella direzione di rendere più rapido il ciclo di selezione dei progetti e di erogazione delle risorse, sia al fine di adeguare gli strumenti di intervento alla generale situazione di finanza pubblica.
  Nel settore dell'internazionalizzazione della ricerca, nel corso del 2013 è stata implementata la presenza italiana alle iniziative europee ed internazionali, al fine di ottimizzare l'utilizzo dei fondi comunitari, e sono state elaborate le linee programmatiche del «Futuro Quadro Strategico Comune di Ricerca e Innovazione: «Horizon 2020» ai fini dell'attuazione delle direttive europee (EU2020). In linea con la programmazione «Horizon 2020», è stata avviata la redazione del PNR 2013-2015 con un'ampia consultazione dei numerosi Pag. 104stakeholders coinvolti (MISE, Università, Confindustria ed EPR fra i primi). Un impegno particolare è stato rivolto alla promozione e al rafforzamento della ricerca italiana a livello internazionale grazie a nuove forme di cooperazione con le istituzioni coinvolte, con riferimento soprattutto alla rete degli addetti scientifici e alla cooperazione con il MAE. Il Dipartimento ha anche assicurato l'indirizzo, il coordinamento, la vigilanza e il finanziamento dell'Agenzia Spaziale Italiana (ASI), nonché il coordinamento delle attività e politiche aerospaziali nell'ambito dell'Unione Europea, dell'Agenzia Spaziale Europea (ESA) e degli accordi intergovernativi bilaterali.
  Alcuni stanziamenti a favore del sistema produttivo sono iscritti anche nel rendiconto del Ministero dell'economia e delle finanze (MEF). Si tratta, in particolare, di stanziamenti inseriti nel programma «Incentivi alle imprese», unico programma della missione «Competitività e sviluppo delle imprese» (missione 11) di competenza del MEF, nel programma «Sviluppo e competitività del turismo, che costituisce l'unico programma della missione «Turismo» (missione 31), nel programma «Ricerca di base ed applicata» (17.15) e nel programma «Sviluppo sostenibile» (18.5).
  All'interno della missione 11 si segnalano:
   Cap. 1900 (Contributi in conto interessi da corrispondere alla cassa depositi e prestiti per il finanziamento degli interessi a carico del fondo rotativo per il sostegno alle imprese), istituito in applicazione delle disposizioni della legge n. 311/04, articolo 1, commi 354 e seguenti. Il capitolo registra 150 milioni di euro di competenza e di cassa, sia a livello di stanziamenti iniziali che finali. I residui sono di 24,6 milioni.
   Cap. 7212 (Somme da erogare per interventi per la imprenditorialità giovanile), con 26 milioni di stanziamenti definitivi sia per cassa che per competenza.
   Cap. 7298 (Conferimento ad integrazione del fondo 295/73 gestito dalla SIMEST SpA destinato ad interventi di sostegno finanziario all'internazionalizzazione del sistema produttivo). Il capitolo registra 150 milioni di euro di competenza e di cassa, sia a livello di stanziamenti iniziali che finali.
   Cap. 7299 (Contributo al Mediocredito per interventi di sostegno del sistema produttivo interno), con 8,3 milioni per competenza e 10,4 milioni per cassa di previsioni definitive. I residui sono 1,3 milioni di euro, raddoppiati rispetto alle previsioni iniziali.

   Nella missione 17 (Ricerca e innovazione):
   Cap. 1908, relativo al contributo all'Agenzia nazionale per l'innovazione tecnologica. Il capitolo registrava inizialmente 1,4 milioni sia per cassa che per competenza, mentre non ha stanziamenti definitivi. L'Agenzia nazionale per l'innovazione tecnologica è infatti stata soppressa con il DL 83/2012. Le competenze sono confluite all'Agenzia per l'Italia digitale.
   Cap. 7380, relativo alle somme da assegnare per la valorizzazione dell'Istituto italiano di tecnologia. Il capitolo registra 99,2 milioni di euro di competenza e di cassa, sia a livello di stanziamenti iniziali che finali.

   Nella missione 18 (Sviluppo sostenibile e tutela del territorio e dell'ambiente) si segnalano:
   Cap. 7151 (Rimborso alla Cassa depositi e prestiti delle rate di ammortamento dei mutui contratti dai comuni montani del Centro-Nord per la realizzazione di reti di metanizzazione). Il capitolo presenta previsioni iniziali per cassa e competenza di 288 mila euro, che diventano 309 mila euro per competenza e 44 mila euro per cassa nelle previsioni definitive.

  Per quanto concerne il turismo (missione 31) i capitoli di spesa si trovano nella tabella n. 2 concernente il Ministero dell'economia e delle finanze, ove sono ubicati gli stanziamenti a favore della Pag. 105Presidenza del Consiglio. Riguardo alle competenze sul turismo si ricorda comunque che il decreto-legge n. 43 del 2013 (recante disposizioni per l'area industriale di Piombino, per la ricostruzione in Abruzzo per la realizzazione degli interventi per Expo 2015 e, infine, per il trasferimento di funzioni in materia di turismo) ha disposto (articolo 1, commi 2-8), il trasferimento di funzioni in materia di turismo dalla Presidenza del Consiglio al Ministro per i beni e le attività culturali. Di conseguenza, è stata modificata la denominazione del Ministero per i beni e attività culturali in: «Ministero dei beni e attività culturali e del turismo», tramite una modifica testuale al decreto legislativo n. 300 del 1999.
  All'interno del programma «Sviluppo e competitività del turismo» (31.1) – che, come si è detto, rappresenta l'unico della missione «Turismo» – si rinvengono tre capitoli:
   Cap. 2107, relativo alle somme da corrispondere alla Presidenza del Consiglio per le politiche di sviluppo e competitività del turismo, con 9,8 milioni negli stanziamenti iniziali (sia per cassa che per competenza) che diventano 11,7 milioni nelle previsioni definitive;
   Cap. 2194, «Spese di funzionamento dell'ENIT», con 2,8 milioni di stanziamenti.
   Cap. 2193, «Spese di natura obbligatoria dell'ENIT», con 15,6 milioni di stanziamenti.

  All'interno della missione 32 «Servizi istituzionali e generali delle amministrazioni pubbliche», si segnala il Cap. 7394, relativo alle somme da assegnare alla Scuola superiore dell'economia e delle finanze per il potenziamento di attività di supporto formativo e scientifico rivolte alla diffusione del made in Italy. Le previsioni iniziali di competenza e di cassa sono di 2,1 milioni di euro, e scontano una diminuzione di 131 mila euro nelle previsioni definitive.
  La Corte dei Conti ha posto in evidenza le profonde innovazioni sul piano organizzativo da cui il Ministero dello sviluppo economico è stato interessato nel 2013, e che hanno inciso fortemente sulle competenze e sulla struttura. Tale complesso disegno di riforma, tuttavia, non è stato ancora portato a compimento, non essendo stato adottato né l'apposito decreto ministeriale di individuazione degli uffici dirigenziali non generali né lo statuto dell'Agenzia e il conseguente DPCM di trasferimento alla Presidenza del Consiglio dei ministri e all'Agenzia, sulla base delle funzioni rispettivamente attribuite, delle risorse umane, finanziarie e strumentali del Dipartimento per lo sviluppo e la coesione economica del Ministero dello sviluppo economico.
  Al riguardo, la Corte evidenzia che sarebbe stato opportuno un maggior coordinamento tra i due processi, al fine anche di evitare che le funzioni in materia di politiche di sviluppo e coesione, nelle more dell'effettiva entrata in funzione dell'Agenzia ed in assenza di una norma transitoria, di natura regolamentare, rimanessero in capo ad un Dipartimento del Ministero, soppresso in sede di riorganizzazione, che continua ad operare in virtù del solo richiamo operato dall'articolo 10 del citato decreto-legge n. 101 del 2013.
  Con riferimento, invece, alle misure adottate ai fini della spending review e a quelle volte al contenimento della spesa in materia di studi e consulenze, relazioni pubbliche, convegni, mostre, pubblicità e rappresentanza, missioni, formazione, acquisto, manutenzione e noleggio autovetture e sponsorizzazione, la Corte dà atto che è proseguita l'azione di contenimento dei costi e che sono stati rispettati i tetti previsti per le diverse tipologie di spesa. La stessa Corte ha evidenziato peraltro che l'azione di razionalizzazione delle sedi territoriali, ha subito nel 2013 un ridimensionamento a seguito della soppressione dell'ICE e della conseguente acquisizione di nuovo personale impiegato sul territorio ed è stata successivamente sospesa in considerazione della possibile inclusione, all'interno del programma di lavoro Pag. 106previsto dal nuovo Commissario straordinario per la revisione della spesa, di interventi riguardanti gli ispettorati territoriali della comunicazione.
  Relativamente alle materie dell'anticorruzione e della trasparenza, la Corte evidenzia che la nomina del Responsabile per la prevenzione della corruzione è avvenuta soltanto il 26 marzo del 2014 e che il Piano triennale per la prevenzione della corruzione, adottato (ai sensi dell'articolo 1, comma 8, della legge n. 190 del 2013) con decreto del 31 gennaio 2014, anteriormente alla nomina del Responsabile, dovrà essere rivisitato per essere adeguato all'assetto derivante dalla riorganizzazione.
  Per quanto riguarda i diversi programmi di spesa l'intento principale perseguito è stato quello di dare un impulso alle politiche per lo sviluppo, mettendo in moto un complesso di interventi volti a creare le migliori condizioni per sostenere la crescita e la competitività tra le imprese così da favorire anche nuove opportunità di occupazione, puntando anche sulla innovazione tecnologica. Per quanto riguarda, in particolare, il programma Competitività e sviluppo delle imprese, la Corte segnala come i numerosi interventi normativi introdotti nel corso del 2012, e precisamente il decreto-legge n. 5 del 2012, c.d. «decreto semplificazioni», il decreto-legge n. 83 del 2012, c.d. «decreto crescita 1.0», il decreto-legge n. 95 del 2012, c.d. «spending review», e il decreto legge n. 179 del 2012, c.d. «decreto crescita 2.0», abbiano significativamente inciso sul sistema degli incentivi, al fine di ridurre il numero degli strumenti d'intervento, semplificare le procedure, accelerare i tempi per la conclusione degli interventi di politica industriale, focalizzare gli interventi su obiettivi strategici prioritari di politica industriale e promuovere l'assunzione di profili altamente qualificati e innalzare la competitività delle imprese attraverso lo strumento del credito d'imposta.
  Le profonde modifiche introdotte hanno però richiesto l'adozione di una serie di atti normativi di natura non regolamentare attuativi della predetta disciplina di rango primario, il che ha inciso sulla piena operatività delle misure introdotte. È il caso del Fondo per la crescita sostenibile, istituito dal decreto-legge n. 83 del 2012 in sostituzione del Fondo speciale rotativo sull'innovazione tecnologica – FIT e di altre misure di incentivo ritenute non più efficaci, che nel corso del 2013 ha dimostrato una relativa operatività e della misura del credito d'imposta per l'assunzione di personale altamente qualificato (introdotto sempre dal decreto-legge n. 83 del 2012), la cui piattaforma per la gestione è divenuta operativa solo nel corrente anno.
  Al contrario, il Fondo di garanzia per le piccole e medie imprese ha confermato nel corso del 2013 la sua azione di sostegno in chiave anticiclica segnando un incremento per operazioni accolte, pari al 25,8 per cento rispetto al 2012, riconducibile all'incremento del finanziamento medio, in linea con le nuove disposizioni operative (attuative del decreto legge c.d. «Salva Italia», che ha portato la percentuale media di copertura al 59,4 per cento, dal precedente 49,3 per cento).
  Al fine di contenere il costo della bolletta elettrica per famiglie e imprese sono stati adottati nell'anno 2013 nuovi criteri in tema di remunerazione degli impianti alimentati da fonti rinnovabili, tenendo conto del mutato quadro normativo e dell'evoluzione dell'efficienza di conversione degli impianti. Successivamente, in applicazione del decreto-legge n. 69 del 2013, recante misure per il sostegno alle imprese, è stato predisposto apposito decreto al fine di allineare la remunerazione dell'energia prodotta dagli impianti CIP 6/92 ai valori effettivi espressi dal mercato del gas naturale. Con riferimento, in particolare, alle misure volte a sostenere la competitività del settore produttivo a forte consumo di energia è stato elaborato un primo elenco di imprese energivore che hanno avuto riconosciuta l'agevolazione introdotta dal decreto-legge n. 83 del 2012 a partire dai primi mesi del 2014.
  Nell'ambito del c.d. Pacchetto «clima-energia 20-20-20» i dati relativi al monitoraggio 2012, evidenziano l'ulteriore diffusione Pag. 107delle fonti rinnovabili (FER) nel nostro Paese rispetto all'anno precedente. L'obiettivo raggiunto nel 2012 (quota di consumo da energie rinnovabili pari al 13,53 per cento) è, infatti, attualmente superiore (di oltre 4 punti percentuali) a quello indicativo contenuto nel PAN e valori superiori a quelli preventivati sono stati ottenuti in tutti i settori (elettrico, riscaldamento/raffreddamento, trasporti) a conferma che lo sviluppo delle energie rinnovabili è caratterizzato da una crescita costante ed equilibrata.
  Nel corso del 2013 il Ministero ha pianificato le strategie di sostegno all'internazionalizzazione delle imprese italiane su un doppio binario. Da un lato cercando di ottimizzare gli investimenti tramite un maggior coordinamento tra i diversi attori pubblici e privati operanti nel settore e dall'altro incentivando la realizzazione di alcune tipologie promozionali a ritorno più immediato in termini commerciali quali seminari, workshop, ecc. Tali linee d'indirizzo, condivise dalla Cabina di regia per l'Italia internazionale, sono state oggetto di specifiche direttive alla nuova Agenzia ICE, che le ha inserite nel Piano promozionale ordinario 2014, predisposto ed approvato entro la fine del 2013.
  Con riferimento all'operatività dello Sportello unico attrazione investimenti esteri (Desk Italia), previsto dalla legge n. 221 del 2012, la Corte segnala che lo stesso non è mai divenuto operativo in quanto, a seguito dei rilievi formulati dal competente Ufficio di controllo della stessa Corte, in ordine all'interpello volto ad individuare le necessarie risorse umane, l'Amministrazione ha revocato l'atto di conferimento dell'incarico di responsabile della struttura.
  Per quanto riguarda le politiche di sviluppo e riequilibrio territoriale, anche nel 2013 è da segnalare l'elevato importo dei residui totali sullo stanziamento del capitolo che gestisce il Fondo per lo sviluppo e la coesione (FSC), imputabile alla circostanza che il Fondo, caratterizzato comunque da una programmazione coerente con quella analoga dei Fondi europei, sulla base della programmazione settennale, va a finanziare progetti che spesso richiedono lunghi periodi di attuazione (a partire dalla progettazione, alla approvazione e, infine, alla loro realizzazione).
  Passando all'esame del disegno di legge di assestamento, si ricorda che l'istituto dell'assestamento di bilancio dello Stato è previsto per consentire un aggiornamento, a metà esercizio, degli stanziamenti del bilancio, anche sulla scorta della consistenza dei residui attivi e passivi accertata in sede di rendiconto dell'esercizio scaduto al 31 dicembre precedente.
  Con il disegno di legge di assestamento le previsioni di bilancio sono adeguate in relazione:
   a. per quanto riguarda le entrate, all'eventuale revisione delle stime del gettito; poiché esse sono il frutto di una valutazione di carattere tecnico, eventuali modifiche possono essere determinate dall'evoluzione della base imponibile e dagli effetti derivanti dall'applicazione della normativa vigente;
   b. per quanto riguarda le spese aventi carattere discrezionale, ad esigenze sopravvenute;
   c. per quanto riguarda la determinazione delle autorizzazioni di pagamento, in termini di cassa, alla consistenza dei residui accertati in sede di rendiconto dell'esercizio precedente.

  La disciplina dell'istituto dell'assestamento del bilancio dello Stato è contenuta all'articolo 33 della legge di contabilità e finanza pubblica (legge n. 196/2009).
  Il disegno di legge di assestamento del bilancio per l'esercizio 2014 riflette la struttura del bilancio dello Stato organizzato – secondo la disciplina recata dalla legge di contabilità e finanza pubblica n. 196/2009 – in missioni e programmi, che costituiscono, a decorrere dal 2011, le unità di voto.
  L'articolo 1 del disegno di legge di assestamento dispone l'approvazione delle variazioni alle previsioni del bilancio dello Stato per il 2014 (approvato con la legge n. 148 del 27 dicembre 2013), indicate Pag. 108nelle annesse tabelle, riferite allo stato di previsione dell'entrata, agli stati di previsione della spesa dei Ministeri e ai bilanci delle Amministrazioni autonome.
  Il disegno di legge reca, infatti, sia per lo stato di previsione dell'entrata che per ciascuno degli stati di previsione dei Ministeri di spesa, le proposte di variazione degli stanziamenti di bilancio in termini di competenza e di cassa, che costituiscono oggetto di approvazione da parte del Parlamento.
  Gli stati di previsione della spesa che espongono proposte di rimodulazioni di autorizzazioni legislative di spesa sono il Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca, il Ministero dell'Ambiente e della tutela del territorio e del mare, il Ministero della difesa, il Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo e il Ministero della salute.
  La legge di bilancio per il 2014 (legge n. 148 del 2013) assegna al Ministero dello sviluppo economico una dotazione di competenza pari a 10.256,2 milioni di euro (che includono 246 milioni di rimborso attività finanziarie) di cui 9.416,7 milioni di euro relativi a spese in conto capitale e 514,3 milioni di euro di spese correnti.
  L'autorizzazione di cassa, sempre nelle previsioni iniziali 2014, risulta di 10.142,7 milioni di euro (che includono 246 milioni di rimborso attività finanziarie), di cui 9.237,7 milioni di euro relativi a spese in conto capitale e 659 milioni di euro di spese correnti.
  La consistenza dei residui presunti al 1o gennaio 2014 ammonta complessivamente a 1.349,4 milioni di euro (inclusi 2,5 milioni di rimborso passività finanziarie), di cui 259 per la parte corrente e 1.088 per il conto capitale.
  Le previsioni iniziali, già modificate con le variazioni intervenute nel corso dell'esercizio 2014 in forza di atti amministrativi, subiscono ulteriori modifiche con il disegno di legge di assestamento in esame. Le suddette previsioni iniziali, infatti, vengono a modificarsi per un duplice ordine di fattori:
   il primo si ricollega a tutte le variazioni che nel periodo gennaio-maggio 2014 sono già state introdotte in bilancio in forza di atti amministrativi;
   il secondo si riferisce alle variazioni che vengono proposte con il presente provvedimento. Le variazioni ai residui trovano motivo nella necessità di adeguare i residui presunti a quelli risultanti dal rendiconto del 2013, tenuto conto delle eventuali variazioni compensative intervenute nel conto dei residui passivi medesimi in relazione all'attuazione di particolari disposizioni legislative. Le variazioni alla competenza sono connesse alle esigenze emerse dall'effettivo svolgimento della gestione, tenuto anche conto della situazione della finanza pubblica. Le modifiche alle autorizzazioni di cassa sono dovute alla necessità di assestare le autorizzazioni stesse in relazione sia alla nuova consistenza dei residui, sia alle variazioni proposte per la competenza, tenuto conto, peraltro, delle concrete capacità operative dell'amministrazione.

  Per quanto riguarda il Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca, i capitoli di spesa relativi alla ricerca scientifica e tecnologica, di interesse per la X Commissione Attività produttive, corrispondono ai programmi Ricerca scientifica e tecnologica applicata (17.9) e Ricerca scientifica e tecnologica di base (17.10) della Missione Ricerca e Innovazione (missione 17). Essi sono gestiti dal Centro di responsabilità «Dipartimento per l'Università, l'alta formazione artistica, musicale e coreutica e per la ricerca scientifica e tecnologica».
  Con riferimento al programma 17.9 si segnala che la dotazione in termini di competenza, pari a 3,4 milioni di euro, si porta a 67,5 milioni in virtù di variazioni dipendenti da atti amministrativi, e l'autorizzazione di cassa registra una più sensibile variazione di segno positivo aumentando da 3,4 milioni di euro a 596 milioni di euro (a causa anche di una variazione di +529 proposta dal presente provvedimento). I residui passano da un importo praticamente nullo a 581 milioni, in virtù di variazioni proposte con il disegno di legge di assestamento.Pag. 109
  Le variazioni relative al programma 17.10 sono le seguenti: la competenza passa da 1.907,9 milioni di euro a 1.929,6 milioni di euro, l'autorizzazione di cassa da 2.007,8,9 a 2.086 milioni di euro, e i residui dai 568 milioni di euro delle previsioni iniziali passano ai 708 milioni di euro.
  I singoli capitoli di spesa relativi alla ricerca scientifica e tecnologica rilevanti per la X Commissione Attività produttive sono i seguenti:
   Cap. 7320, Fondo per gli investimenti nella ricerca scientifica e tecnologica (FIRST), che non ha una dotazione di competenza nella legge di bilancio per il 2014, ma nelle previsioni assestate 2014 riporta quasi 30 milioni di euro in virtù di variazioni dipendenti da atti amministrativi. Le autorizzazioni di cassa e i residui, anch'essi entrambi di importi nulli all'inizio, passano rispettivamente a quasi 90 milioni di euro e a 112 milioni di euro;
   Cap. 1678, intitolato «Contributo dello Stato per la ricerca scientifica», la cui dotazione in termini di competenza e di cassa, pari a 43,8 milioni di euro, rimane quasi invariata. Una parte di questo stanziamento riguarda il contributo dello Stato alle spese di gestione del Programma nazionale di ricerche aerospaziali (PRORA), istituito in applicazione della legge n. 46/1991. Nel disegno di legge di assestamento per il 2014 viene indicato l'importo delle risorse assegnato al PRORA (23,1 milioni di euro per competenza e per cassa, invariati);
   Cap. 7236, relativo al Fondo ordinario per gli enti e le istituzioni di ricerca, nel quale affluiscono gli stanziamenti a favore dell'ASI (circa 530 milioni per il 2013). I residui, pari a 477 milioni nelle previsioni iniziali, si portano a 527 milioni in virtù di variazioni proposte con il presente provvedimento. La dotazione di competenza rimane invariata a 1.771,3 milioni di euro, e la dotazione di cassa a 1.871,3.

  Alcuni stanziamenti a favore del sistema produttivo sono iscritti anche nello stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze (MEF). Si tratta, in particolare, di stanziamenti inseriti nei seguenti programmi:
  Incentivi alle imprese per interventi di sostegno (11.8) e Interventi di sostegno tramite il sistema della fiscalità (11.9) della Missione Competitività e sviluppo delle imprese (missione 11); Ricerca di base e applicata (17.15) della Missione Ricerca e innovazione (missione 17); Sviluppo e competitività del turismo, unico programma della Missione Turismo (missione 31).
  Tra gli stanziamenti di competenza si segnalano, in particolare:
   il capitolo 1900 (Contributi in conto interessi da corrispondere alla cassa depositi e prestiti per il finanziamento degli interessi a carico del fondo rotativo per il sostegno alle imprese – del programma 11.8), istituito in applicazione della legge n. 311/04, articolo 1, commi 354, con una dotazione di competenza e di cassa di 150 milioni di euro che rimane invariata. I residui passano da 24,6 milioni di euro a 17,7;
   il capitolo 7298 (Conferimento ad integrazione del fondo 295/73 gestito dalla SIMEST SpA destinato ad interventi di sostegno finanziario all'internazionalizzazione del sistema produttivo – del programma 11.8). Le dotazioni iniziali sono state incrementate (in virtù di atti amministrativi) in termini di competenza e di autorizzazione di cassa pari a 200 milioni di euro, mentre non risultano residui;
   il capitolo 7299 (Contributo al mediocredito centrale per interventi di sostegno finanziario del sistema produttivo interno – del programma 11.8). Le dotazioni iniziali nulle del capitolo sono state portate dal presente provvedimento in termini di cassa a 8,3 mila euro. Allo stesso importo sono incrementati i residui.

  Con riferimento al programma «Ricerca di base e applicata» (17.15), segnala che le previsioni iniziali sia di competenza che di cassa subiscono solo una lieve Pag. 110variazione in dipendenza di atti amministrativi (+1,8 milioni di euro) e sono pari a 144,4 milioni mentre i residui, subiscono un piccolo decremento da 51,1 milioni di euro a 49,4. Il capitolo 1908, relativo al contributo all'Agenzia nazionale per l'innovazione tecnologica, è stato soppresso con la stessa Agenzia ad opera del DL 83/2012 (cd. «decreto crescita»). Lo stanziamento viene riportato nel capitolo 1707 per le spese di funzionamento dell'Agenzia per l'Italia digitale, per 2,8 milioni di euro per competenza e per cassa (invariati).
  Da ultimo segnala nell'ambito della Missione 32 Servizi istituzionali e generali delle amministrazioni pubbliche e, in particolare, del programma Servizi generali per le Amministrazioni pubbliche, il capitolo 7394, relativo alle somme da assegnare alla Scuola superiore dell'economia e delle finanze per il potenziamento di attività di supporto formativo e scientifico rivolte alla diffusione del made in Italy. La dotazione di competenza iniziale per l'anno 2012, pari a 1,5 milioni di euro, rimane invariata nelle previsioni assestate, così come l'autorizzazione di cassa di pari importo. Il capitolo risulta inizialmente privo di residui, che passano poi a 484 mila euro in virtù di variazioni che si propongono con il presente ddl di assestamento.
  Per quanto riguarda il Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo (tabella 13), riguardo alle competenze sul turismo, ricorda che il decreto-legge n. 43 del 2013 (recante disposizioni per l'area industriale di Piombino, per la ricostruzione in Abruzzo, per la realizzazione degli interventi per Expo 2015 e, infine, per il trasferimento di funzioni in materia di turismo) ha disposto (articolo 1, commi 2-8), il trasferimento di funzioni in materia di turismo dalla Presidenza del Consiglio al Ministro per i beni e le attività culturali. Di conseguenza, è stata modificata la denominazione del Ministero per i beni e attività culturali in: «Ministero dei beni e attività culturali e del turismo», tramite una modifica testuale al decreto legislativo n. 300 del 1999.
  Quanto alla Missione 31 «Turismo», gli stanziamenti di competenza dell'unico programma «Sviluppo e competitività del turismo» (31.1) – che rappresenta l'unico della missione «Turismo» – rimangono sostanzialmente invariati rispetto alle previsioni iniziali: 33,8 milioni di euro, mentre sono nulli i residui.
  All'interno della missione segnala in particolare i seguenti capitoli:
   il capitolo 6823, relativo alle somme per le politiche di sviluppo e competitività del turismo, con una dotazione di competenza e di cassa pari a 10,8 milioni (invariata a previsioni assestate);
   il capitolo 6821, «Spese di funzionamento dell'ENIT», con una dotazione di competenza e di cassa di 2,9 milioni di euro che rimane invariata;
   il capitolo 6820, relativo a spese di natura obbligatoria dell'ENIT, con una dotazione di competenza e di cassa di 15,6 milioni di euro, che rimane invariata;
   il capitolo 6822, «Contributo in favore del CAI – Club Alpino Italiano», pari a 252 mila euro (invariati per cassa e per competenza);
   il capitolo 6824, «Contributo in favore dell'ISNART – Istituto Nazionale Ricerche Turistiche», Società Consortile per Azioni «in house» al sistema camerale, per 2 milioni di euro. Le restanti spese sono oneri per il funzionamento: competenze per il personale, spese per acquisto di beni e servizi, fitti di locali e canoni per servizi.

  Ignazio ABRIGNANI (FI-PdL), nel ringraziare il collega Taranto per l'ampia e complessa relazione, chiede di approfondire con una valutazione comparata la differenza negli stanziamenti tra il Rendiconto 2012 e il Rendiconto 2013 per le missioni e programmi di competenza della Commissione, con particolare riferimento alla missione 31 relativa al turismo, iscritta nel rendiconto del Ministero dell'economia e delle finanze.

Pag. 111

  Gianluca BENAMATI (PD), intervenendo sull'ordine dei lavori, chiede alla presidenza di rinviare il seguito dell'esame dei provvedimenti in titolo perché stanno per iniziare le votazioni in Assemblea.

  Davide CRIPPA (M5S) ringrazia il collega Taranto per la sua relazione, anche se avrebbe preferito – come spesso accade in caso di relazioni estese e complesse – che fosse consegnata agli atti della Commissione per una successiva lettura da parte dei componenti. Ciò in considerazione del fatto che è all'ordine del giorno il seguito della discussione congiunta delle risoluzioni sulla prospezione e coltivazione di giacimenti petroliferi, la cui conclusione è da tempo sollecitata dal proprio gruppo. Considerato che anche oggi non vi sarà tempo di procedere nella discussione, chiede alla presidenza che le risoluzioni possano essere inserite all'ordine del giorno della seduta del prossimo giovedì 24 luglio.

  Ettore Guglielmo EPIFANI, presidente, ritiene che il relatore potrà approfondire la richiesta del collega Abrignani in merito ad una comparazione degli stanziamenti effettuati nel 2012 e nel 2013, con particolare interesse alle missioni e ai programmi di interesse della Commissione.
  Con riferimento alla questione posta dal collega Crippa, sottolinea che l'andamento dei lavori dell'Assemblea non ha consentito nella seduta odierna di procedere alla discussione delle risoluzioni programmate. Assicura che si accorderà con il Presidente Realacci per calendarizzare in tempi brevissimi le risoluzioni sulle prospezioni petrolifere.
  Nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 15.10.