CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 16 luglio 2014
272.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Finanze (VI)
COMUNICATO
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INTERROGAZIONI A RISPOSTA IMMEDIATA

  Mercoledì 16 luglio 2014. — Presidenza del presidente Daniele CAPEZZONE. – Interviene il sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze Enrico Zanetti.

  La seduta comincia alle 13.30.

  Daniele CAPEZZONE, presidente, ricorda che, ai sensi dell'articolo 135-ter, comma 5, del regolamento, la pubblicità delle sedute per lo svolgimento delle interrogazioni a risposta immediata è assicurata anche tramite la trasmissione attraverso l'impianto televisivo a circuito chiuso. Dispone, pertanto, l'attivazione del circuito.
  Avverte quindi che il deputato Sottanelli ha chiesto di rinviare ad altra seduta lo svolgimento della sua interrogazione n. 5-03220.

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5-03219 Causi: Implementazione delle norme sulla tracciabilità delle operazioni relative all'acquisto di servizi di pubblicità on-line.

  Marco CAUSI (PD) rinuncia a illustrare la propria interrogazione.

  Il sottosegretario Enrico ZANETTI risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 1).

  Marco CAUSI (PD), intervenendo in sede di replica, ringrazia innanzitutto il Sottosegretario per la completa e dettagliata risposta all'interrogazione, la quale riguarda una tematica politicamente molto rilevante, essendo volta a ottenere chiarimenti circa lo stato di attuazione delle novità normative introdotte dai commi 177 e 178 della legge di stabilità per il 2014 in tema di transfer pricing per le società operanti nel mercato della raccolta di pubblicità on-line.
  Ritiene inoltre che il Governo, anche alla luce della risposta fornita, debba monitorare con grande attenzione l'applicazione della suddetta normativa relativa al transfer pricing e delle procedure di ruling internazionale aperte con le società operanti nel mercato della raccolta di pubblicità on-line, posto che tali strumenti per la regolazione dei rapporti tra le società del settore e l'Amministrazione finanziaria sono stati introdotti nell'ordinamento con l'obiettivo di far emergere, ai fini fiscali, patrimoni i quali rivestono certamente grande rilevanza economica.
  Invita quindi l'Esecutivo a informare prontamente il Parlamento sullo stato di realizzazione di tale normativa, in particolare verificando se le previsioni del citato comma 177 possano rappresentare uno strumento utile a rafforzare la posizione contrattuale dell'Amministrazione finanziaria nei confronti delle grandi multinazionali operanti in tale settore.
  Si dichiara conclusivamente soddisfatto della risposta.

5-03221 Paglia: Chiarimenti circa l'esenzione dall'IMU e dalla TASI degli immobili di enti non commerciali utilizzati per attività sanitarie e socio-sanitarie.

  Marisa NICCHI (SEL) illustra l'interrogazione, di cui è cofirmataria, la quale sottopone al Governo le questioni poste, in tema di esenzione dall'IMU e dalla TASI sugli immobili di enti non commerciali utilizzati per attività socio-sanitarie, dal decreto del 26 giugno scorso, con il quale il Ministero dell'economia e delle finanze ha approvato il «Modello di dichiarazione degli immobili ai fini IMU e TASI per gli enti non commerciali» corredato delle relative istruzioni per la compilazione, ha stabilito i criteri per la determinazione del rapporto proporzionale a cui bisogna far riferimento, per le unità immobiliari possedute dagli enti non commerciali destinate ad un'utilizzazione mista, e ha fissato al prossimo 30 settembre 2014 il termine di presentazione della dichiarazione riferita agli anni d'imposta 2012 e 2013.
  A tale riguardo, rileva come la dichiarazione riguardi gli immobili per i quali è fissata l'esenzione prevista dall'articolo 7, comma 1, lettera i), del decreto legislativo n. 504 del 1992, e cioè attività assistenziali, previdenziali, sanitarie, didattiche, ricettive, culturali, ricreative, sportive e faccia riferimento al regolamento emanato dallo stesso Ministero con il decreto n. 200 del 2012.
  Evidenzia, al riguardo, come i soggetti coinvolti abbiano accolto favorevolmente il predetto decreto del 26 giugno 2014, ritenendo che esso rappresenti un'esplicita apertura verso la completa esenzione dall'IMU degli immobili relativi alle attività educative e socio-sanitarie degli enti non commerciali. A tale proposito ricorda che, al contrario, il regolamento emanato nel 2012 dal Governo Monti per adeguarsi ad un pronunciamento della Commissione europea in materia di aiuti di Stato ed evitare l'avvio di una procedura d'infrazione da parte dell'Unione europea, aveva chiuso definitivamente gli spazi di tale Pag. 42agevolazione, limitandola agli immobili destinati esclusivamente allo svolgimento delle citate attività ma con modalità non commerciali.
  Con riferimento alle attività sanitarie e assistenziali, sottolinea come, secondo quanto riportato dalle istruzioni del nuovo modello di dichiarazione, esse sarebbero automaticamente esenti da IMU e TASI qualora si tratti di strutture accreditate o convenzionate con la pubblica amministrazione centrale o locale, a prescindere dai corrispettivi richiesti agli utenti per le prestazioni offerte, in quanto «complementari o integrative rispetto al settore pubblico» mentre, qualora non siano previste, per le stesse, forme di accreditamento, per vedersi riconoscere l'esenzione si dovrà fare riferimento al costo della prestazione, per la quale si dovrà richiedere un «importo simbolico».
  Rileva quindi come le istruzioni che accompagnano il modello di dichiarazione richiamino le disposizioni del suddetto «regolamento IMU» di cui al decreto n. 200 del 19 novembre 2012, per il quale all'articolo 4 le suddette attività si considerano effettuate con modalità non commerciali, soddisfacendo così il requisito per l'esenzione dal tributo, alternativamente, in due casi:
   a) nel caso in cui le attività sono accreditate e contrattualizzate o convenzionate con lo Stato, le regioni e gli enti locali e sono svolte, in ciascun ambito territoriale e secondo la normativa ivi vigente, in maniera complementare o integrativa rispetto al servizio pubblico, prestando a favore dell'utenza, alle condizioni previste dal diritto comunitario o nazionale, servizi sanitari e assistenziali gratuiti, salvo eventuali importi di partecipazione alla spesa previsti dall'ordinamento per la copertura del servizio universale;
   b) nel caso in cui le suddette attività sono svolte a titolo gratuito, ovvero dietro versamento di rette di importo simbolico e, comunque, non superiore alla metà di quello medio previsto per le stesse attività convenzionate o contrattualizzate svolte nello stesso ambito territoriale.

  Ritiene del tutto evidente che le suddette condizioni non siano di per sé sufficienti a escludere la natura economica delle attività in questione. Con riferimento alla prima ipotesi che darebbe luogo al diritto all'esenzione, osserva infatti come il regime di accreditamento, convenzionamento o altro tipo di accordo con le competenti autorità pubbliche, non escluda di per sé la sussistenza del carattere economico dell'attività, e la menzionata gratuità dei servizi offerti risulti attenuata da una non meglio precisata possibilità di partecipazione alla spesa ai fini della copertura del servizio universale, che pure non esclude la predetta natura economica dell'attività. Evidenzia inoltre, con riferimento alla seconda ipotesi che darebbe luogo al diritto all'esenzione, come l'utilizzo del criterio delle rette d'importo non superiore alla metà di quello medio previsto per le stesse attività convenzionate o contrattualizzate svolte nello stesso ambito territoriale risulti essere, da un lato, di difficile applicazione e, sotto altro profilo, assolutamente inidoneo a qualificare l'attività come non commerciale.
  In tale contesto l'interrogazione chiede quindi al Governo se non ritenga di dover ulteriormente chiarire, con riferimento allo svolgimento delle attività sanitarie e sociosanitarie, quando le stesse sono esenti dal pagamento dei due tributi (IMU e TASI), dando una definizione puntuale ed esatta di corrispettivo simbolico, che nella sua attuale accezione, oltre ad essere lasciato alla discrezionalità dei singoli comuni, con conseguente disparità di trattamento, è di difficile applicazione e non è idoneo a qualificare l'attività come non commerciale, anche ricorrendo, a tal fine, a parametri di confronto necessari per apprezzare il carattere di simbolicità, e se non ritenga pertanto di dover assumere iniziative per estendere anche alle attività sanitarie e sociosanitarie, quanto previsto dall'articolo 91-bis del decreto-legge n. 1 del 2012 per le fattispecie di utilizzazione mista, stabilendo che dopo aver individuato gli immobili o le porzioni di immobili Pag. 43adibiti alle attività in convenzione o accreditamento con il servizio sanitario nazionale, l'esenzione si applichi solo alla frazione immobiliare nella quale viene svolta l'attività in regime di convenzione.

  Il sottosegretario Enrico ZANETTI risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 2).

  Giovanni PAGLIA (SEL) ritiene che la risposta del Governo sia assolutamente imprecisa e insufficiente, e anzi ponga in evidenza numerosi nuovi problemi sulla materia oggetto dell'interrogazione, aprendo quindi lo spazio ad ulteriori atti di sindacato ispettivo.
  Rileva infatti, innanzitutto, come la questione del contrasto tra il riconoscimento dell'esenzione dal pagamento dei tributi IMU e TASI per determinate categorie di immobili e la normativa sugli aiuti di Stato stabilita dall'Unione europea non possa far dimenticare la questione politica sottesa alla scelta del Governo di prevedere l'esenzione dal pagamento dei suddetti tributi soltanto a beneficio di determinate categorie di contribuenti.
  Inoltre, con riferimento alla distinzione tra «attività» e «strutture» prospettata nella risposta del Sottosegretario, secondo la quale l'esenzione dal pagamento di IMU e TASI è stata riconosciuta facendo riferimento esclusivamente alle attività e non alle strutture convenzionate con il sistema sanitario nazionale, sottolinea come tale presupposto per l'esenzione sia in questo caso scorretto, in quanto il prelievo IMU e TASI non ha ad oggetto le attività bensì gli immobili, e quindi le strutture, nelle quali dette attività si svolgono.
  Con riguardo inoltre alla definizione dei criteri per la determinazione del rapporto proporzionale al quale fare riferimento per le unità immobiliari possedute dagli enti non commerciali destinate ad un'utilizzazione mista, sottolinea come il Governo non abbia fornito alcuna risposta a questo aspetto, che costituiva il tema fondamentale posto dall'atto di sindacato ispettivo, evidenziando a tale riguardo come il decreto del 26 giugno 2014, che pure aveva come obiettivo, tra gli altri, la determinazione dei suddetti criteri, non rechi alcun esplicito criterio oggettivo al quale fare riferimento.
  Inoltre, per quanto riguarda le attività sanitarie e assistenziali svolte da strutture non accreditate o convenzionate con la pubblica amministrazione, le quali avranno diritto all'esenzione dal pagamento dell'IMU e della TASI qualora il costo che richiedono per le proprie prestazioni sia costituito da un «importo simbolico», ritiene che non sia corretto fare riferimento a tale requisito, posto che, come nel caso degli istituti scolastici privati, una quota della retta per ciascuno studente è già a carico dello Stato, il quale vi contribuisce attraverso il sistema dei contributi pubblici alle scuole non statali.
  In tale ambito rileva inoltre come le istruzioni per la compilazione del modello di dichiarazione degli immobili ai fini IMU e TASI per gli enti non commerciali, oltre a non contenere alcuna definizione di corrispettivo «simbolico», precisino che spetterà a ciascun comune, in sede di verifica delle dichiarazioni e dei versamenti effettuati dagli enti non commerciali, valutare la simbolicità dei corrispettivi praticati da ciascun ente non commerciale, aprendo così la strada a disparità di trattamento fiscale che non possano essere giustificati in nome del carattere di tributi locali dell'IMU e della TASI, posto che la disciplina di tali tributi è comunque stabilita dalla normativa nazionale.

5-03222 Villarosa: Informazioni circa l'affidamento da parte della Banca d'Italia a soggetti terzi di attività di consulenza per l'esercizio di attività di vigilanza su banche e intermediari finanziari.

  Alessio Mattia VILLAROSA (M5S) rinuncia a illustrare la propria interrogazione.

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  Il sottosegretario Enrico ZANETTI risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 3).

  Alessio Mattia VILLAROSA (M5S) si dichiara insoddisfatto della risposta, evidenziando come essa non indichi quali siano gli enti creditizi oggetto dell'attività di valutazione da parte di ciascuno dei soggetti terzi dei quali la Banca d'Italia si avvale, in base al decreto-legge n. 25 del 2014, per l'esercizio dell'attività di vigilanza finalizzata alla valutazione approfondita prevista dal regolamento CE n. 1024 del 2013, non consentendo pertanto di valutare la sussistenza o meno di ipotesi di conflitto di interessi tra i predetti soggetti terzi e gli intermediari creditizi sottoposti alla stessa attività di vigilanza.

  Il sottosegretario Enrico ZANETTI si riserva di integrare gli elementi informativi contenuti nella risposta o di verificare se sussistano ragioni per le quali non possano essere fornite in merito ulteriori informazioni.

  Daniele CAPEZZONE, presidente, rileva come i presentatori dell'interrogazione 5-03222 Villarosa possano comunque valutare se reiterare ulteriormente il quesito posto al Governo.
  Dichiara quindi concluso lo svolgimento delle interrogazioni all'ordine del giorno.

  La seduta termina alle 14.

SEDE CONSULTIVA

  Mercoledì 16 luglio 2014. — Presidenza del presidente Daniele CAPEZZONE. – Interviene il sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze Enrico Zanetti.

  La seduta comincia alle 14.

DL 90/2014: Misure urgenti per la semplificazione e la trasparenza amministrativa e per l'efficienza degli uffici giudiziari.
C. 2486 Governo.

(Parere alla I Commissione).
(Seguito dell'esame, ai sensi dell'articolo 73, comma 1-bis, del regolamento, per gli aspetti attinenti alla materia tributaria, e rinvio).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato nella seduta del 15 luglio scorso.

  Daniele CAPEZZONE, presidente, ricorda che nella seduta di ieri il relatore, Ginato, ha illustrato il contenuto del provvedimento e che, nel corso del dibattito sviluppatosi sul tema, diversi deputati hanno posto talune questioni al Governo, il quale ha fatto sapere, in via informale, di non essere in grado, nella seduta odierna, di dare risposta a tali rilievi.

  Federico GINATO (PD), relatore, informa di aver predisposto una risposta di parere favorevole con condizione ed osservazioni (vedi allegato 4), relative in particolare ad alcuni aspetti dell'articolo 22, recante modifiche alla disciplina delle autorità indipendenti, in specie per quanto riguarda i profili attinenti alla CONSOB. Rileva inoltre come nella proposta di parere siano stati recepiti numerosi rilievi formulati nel corso del dibattito sul provvedimento.

  Marco CAUSI (PD) invita il rappresentante del Governo a valutare con particolare attenzione la condizione contenuta nella proposta di parere formulata dal relatore, relativa all'ultimo periodo del comma 4, dell'articolo 22. In particolare tale condizione, cui il PD annette particolare importanza, chiede di sopprimere tale ultimo periodo, il quale, nel quadro della nuova procedura unitaria per il reclutamento del personale di varie Autorità indipendenti, in cui si sancisce la nullità delle procedure concorsuali avviate dopo il 26 giugno 2014 (data di entrata in vigore del decreto-legge), fa tuttavia salve le procedure concorsuali in corso alla stessa Pag. 45data. Ritiene, infatti, che tali procedure potrebbero risultare incongruenti con le nuove norme introdotte in materia dal citato comma 4.

  Daniele CAPEZZONE, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia ad una seduta da convocare nella giornata di domani l'esame del provvedimento, al fine di consentire al Governo ed a tutti i componenti della Commissione di approfondire il contenuto della proposta di parere formulata dal relatore.

  La seduta termina alle 14.05.

RISOLUZIONI

  Mercoledì 16 luglio 2014. — Presidenza del presidente Daniele CAPEZZONE. – Interviene il sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze Enrico Zanetti.

  La seduta comincia alle 14.05.

7-00378 Paglia: Iniziative a sostegno degli esercenti impianti di distribuzione di carburanti e rivendite di generi di monopolio in relazione all'obbligo di accettare pagamenti per l'acquisto di beni e servizi attraverso carte di debito.
(Seguito della discussione e rinvio).

  La Commissione prosegue la discussione della risoluzione, rinviata nella seduta del 25 giugno scorso.

  Daniele CAPEZZONE, presidente, ricorda che nella precedente seduta di discussione della risoluzione il presentatore ne aveva illustrato il contenuto.

  Il sottosegretario Enrico ZANETTI ritiene opportuno sviluppare un'interlocuzione con il presentatore dell'atto di indirizzo, al fine di giungere ad una formulazione il più possibile condivisa della risoluzione.

  Marco CAUSI (PD) invita il Governo a valutare con grande attenzione la risoluzione, la quale può costituire il primo passo per un intervento legislativo che intervenga sulla disciplina relativa all'utilizzo delle carte di debito.

  Daniele CAPEZZONE, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia ad altra seduta il seguito della discussione.

7-00400 Fragomeli: Revisione della normativa relativa all'accatastamento ed all'ammortamento degli impianti fotovoltaici.
(Seguito della discussione e rinvio).

  La Commissione prosegue la discussione della risoluzione, rinviata da ultimo, nella seduta del 9 luglio scorso.

  Daniele CAPEZZONE, presidente, ricorda che nella precedente seduta di discussione della risoluzione il rappresentante del Governo aveva chiesto di poter approfondire il contenuto dell'atto di indirizzo.

  Il sottosegretario Enrico ZANETTI ritiene di esprimere una valutazione essenzialmente positiva sulla risoluzione, invitando tuttavia il presentatore a riformulare il primo impegno, nel senso di non vincolare il Governo ad innalzare fino al 40 per cento la soglia di redditività ordinaria oltre la quale sussiste l'obbligo di variazione della rendita catastale dell'immobile in cui è installato un impianto fotovoltaico, lasciando all'Esecutivo maggior spazio di flessibilità in materia.

  Gian Mario FRAGOMELI (PD), pur comprendendo la richiesta di riformulazione avanzata dal Sottosegretario, rispetto alla quale si dichiara sostanzialmente disponibile, ritiene comunque necessario prevedere che tale soglia di redditività sia innalzata in modo significativo, ad un livello almeno compreso tra il 25 ed il 30 per cento.Pag. 46
  In tale contesto rileva come il Movimento 5 Stelle abbia espresso la propria disponibilità a collaborare alla definizione di una risoluzione condivisa, prospettando anche la possibilità di superare l'obbligo di riaccatastamento dell'immobile nel quale siano stati installati gli impianti fotovoltaici.

  Girolamo PISANO (M5S) ritiene che il Governo non possa nutrire preoccupazioni circa eventuali oneri finanziari derivanti dalle modifiche proposte nella risoluzione, atteso che esse inciderebbero solo per il futuro. Ritiene invece opportuno verificare se sussistano dati circa l'aumento, negli ultimi cinque anni, delle rendite catastali relative ad immobili nei quali sono ubicati i predetti impianti fotovoltaici, al fine di comprendere appieno le dimensioni reali della questione e di valutare gli effetti di tali aumenti sui piani di ammortamento predisposti dalle imprese che hanno investito in tali impianti.

  Gian Mario FRAGOMELI (PD), con riferimento alla questione sollevata dal deputato Pisano, rileva come la quantificazione degli effetti derivanti dall'aumento delle rendite catastali risulti piuttosto complessa, trattandosi di una modifica che, necessariamente, avrebbe effetti anche sul passato. In tale contesto sottolinea come l'obiettivo principale della sua risoluzione sia evitare che gli incrementi della rendita possano incidere negativamente sui soggetti che hanno già realizzato gli investimenti e che hanno quindi già definito un piano di ammortamento degli investimenti stessi.

  Daniele CAPEZZONE, presidente, suggerisce al Sottosegretario e al presentatore di definire un testo riformulato della risoluzione che potrebbe essere posto in votazione in una seduta da convocare nella giornata di domani.

  Marco CAUSI (PD) considera positiva la disponibilità mostrata dal Sottosegretario, il quale ha sostanzialmente condiviso il testo della risoluzione, chiedendone una limitata riformulazione. In tale contesto ritiene che l'atto di indirizzo potrebbe essere posto in votazione già nella giornata odierna, anche in considerazione del fatto che la risoluzione è stata presentata da circa tre settimane, cogliendo l'occasione per fornire a tutti gli operatori interessati un segnale di certezza in questo campo.

  Daniele PESCO (M5S) rileva come il gruppo del Movimento 5 Stelle intenda fornire un proprio contributo alla questione in discussione, preannunciando che è stato appena presentata una risoluzione in materia a prima firma del deputato Alberti.

  Daniele CAPEZZONE, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia ad una seduta da convocare nella giornata di domani il seguito della discussione della risoluzione, la quale sarà posta in votazione nella stessa seduta di domani.

  La seduta termina alle 14.15.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

  L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 14.15 alle 14.30.

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