CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 25 giugno 2014
260.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Commissioni Riunite (III e IV)
COMUNICATO
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RISOLUZIONI

  Mercoledì 25 giugno 2014. — Presidenza del presidente Elio VITO. — Intervengono il sottosegretario di Stato agli affari esteri Benedetto Della Vedova, e il sottosegretario di Stato alla difesa Domenico Rossi.

  La seduta comincia alle 14.05.

7-00387 Artini: Sull'attuazione delle decisioni del Consiglio relative all'avvio di un'operazione militare dell'Unione europea nella Repubblica Centro Africana (EUFOR RCA).
(Discussione e conclusione – Approvazione della risoluzione n. 8-00066).

  Le Commissioni iniziano la discussione della risoluzione in titolo.

  Elio VITO, presidente, segnala che è pervenuta la richiesta affinché della seduta odierna sia data pubblicità mediante l'attivazione dell'impianto audiovisivo a circuito chiuso. Non essendovi obiezioni, ne dispone l'attivazione.

  Massimo ARTINI (M5S) illustra l'atto di indirizzo a sua prima firma, richiamando le risoluzioni del Consiglio di Sicurezza dell'ONU da cui ha avuto origine l'intervento militare nella Repubblica Centro Africana.
  Evidenzia, quindi, che l'Italia è chiamata, insieme ai maggiori Paesi membri dell'Unione europea, a fornire il suo contributo a questa missione attraverso l'invio di un contingente di militari appartenenti ai reparti del genio, impiegati per la costruzione di strutture nell'ambito dell'aeroporto di Bangui.
  Ricorda, poi, che questi elementi sono già stati resi noti lo scorso 30 aprile nell'ambito dell'audizione dei Ministri degli affari esteri e della difesa sulla situazione nella Repubblica Centro Africana, svoltasi presso le Commissioni riunite esteri e difesa della Camera e del Senato, ma ritiene che l'informativa resa in tale occasione dai due Ministri non possa ritenersi Pag. 14sufficiente al fine dell'autorizzazione della relativa missione ed è questa, dunque, la ragione che lo ha indotto a presentare la risoluzione in discussione.
  Osserva, in particolare, che sarebbe necessario disporre, prima dell'inizio della missione stessa e dell'emanazione del decreto di rifinanziamento delle missioni internazionali per il secondo semestre del 2014, di alcune informazioni fondamentali. Si riferisce ai dati richiesti nell'ultimo degli impegni contenuti nella parte dispositiva della risoluzione. Ritenendo che il Parlamento non possa prescindere da una più completa ed esaustiva informazione su dati che consentirebbero una corretta valutazione dell'obiettivo della missione, chiede, quindi, ai rappresentanti del Governo ed ai colleghi di esprimersi al riguardo, segnalando che al mutar dello scenario di riferimento è pur sempre possibile la presentazione di ulteriori atti di indirizzo, avendo tuttavia di volta in volta cura di preservare le oggettive esigenze di riservatezza e di sicurezza connesse all'impiego del personale militare nelle missioni.

  Elio VITO, presidente, nell'evidenziare il rapido inserimento della risoluzione in titolo nel calendario delle Commissioni riunite, prende atto della disponibilità manifestata dai Ministri Mogherini e Pinotti ad informare tempestivamente il Parlamento delle decisioni relative alla partecipazione alla missione.

  Il sottosegretario Benedetto DELLA VEDOVA esprime parere favorevole di massima sul testo della risoluzione in titolo per quanto concerne i profili di competenza della Farnesina, subordinatamente a talune specifiche proposte di riformulazione che illustra. Con riferimento al quarto punto della premessa propone la seguente riformulazione: «la Repubblica Centro Africana si colloca all'interno di una fascia di insicurezza, costituendo uno dei vertici del «triangolo di instabilità» che ha nella Somalia e nel Mali gli altri due vertici; tale area è segnata da povertà, da radicati fenomeni criminali connessi al traffico internazionale d'armi e di esseri umani, da diseconomie e annosi conflitti politici, che si fanno schermo del fattore religioso e la cui causa è spesso da ricondurre alla storia del colonialismo europeo e alla sua fine». Chiede altresì che la premessa relativa all'opportunità di favorire il ruolo preminente dell'ONU attraverso il supporto alla missione MINUSCA, sia modificata mediante la soppressione dell'inciso iniziale, relativo alla Francia. Con riferimento all'ultimo punto della premessa, auspica la soppressione dell'inciso finale, relativo al Ruanda. Passando alla parte dispositiva, chiede che il primo impegno preveda come periodo di svolgimento delle elezioni il mese di febbraio 2015, come peraltro previsto dalla risoluzione n. 2149. Quanto al terzo punto del dispositivo, riterrebbe opportuno sopprimere il riferimento alle possibili commistioni tra Paesi ex coloniali e la guida della missione stessa. Infine, il successivo punto potrebbe essere opportunamente integrato da un inciso finale che preveda la garanzia di un adeguato livello di sicurezza.
  Quanto all'ultimo punto della parte dispositiva, rientrante in profili di più stretta pertinenza della Difesa, rinvia all'intervento del sottosegretario Rossi.

  Il sottosegretario Domenico ROSSI esprime perplessità sul dispositivo della risoluzione in titolo, ritenendo che un riscontro sui singoli impegni può essere dato solo se sono chiariti gli obiettivi complessivi dell'atto di indirizzo. Ritiene che la questione dirimente riguardi la distinzione tra la fase in cui potranno essere fornite le informazioni indicate all'ultimo punto del dispositivo rispetto a quella relativa all'esame del decreto-legge sul finanziamento delle missioni. A tal proposito sottolinea che una specifica informativa è stata resa al Parlamento fornita in occasione della richiamata audizione dei Ministri degli affari esteri e della difesa del 30 aprile scorso e che ulteriori dettagli sulla missione nella Repubblica Centro Africana potranno derivare dall'esame del decreto-legge e ciò compatibilmente Pag. 15con lo stadio di programmazione raggiunto a quel momento. Nel ribadire, quindi, la difficoltà a fornire ulteriori elementi prima dell'avvenuta programmazione, manifesta le forti perplessità del Governo rispetto all'ultimo punto della parte dispositiva in quanto formulato in termini troppo stringenti e di cui propone la soppressione.

  Massimo ARTINI (M5S), mentre condivide la riformulazione proposta dal sottosegretario Della Vedova, non ritiene accettabile la proposta avanzata dal rappresentante del Dicastero della difesa di espungere dalla risoluzione l'ultimo impegno, recato dal dispositivo e ciò in quanto, a suo avviso, la pianificazione della missione era già compiuta al momento delle comunicazioni rese dal Governo a fine aprile. Inoltre, sottolinea che in sede di esame del decreto-legge la decisione parlamentare si appunta a profili per lo più finanziari e non contempla gli obiettivi della missione, su cui il Parlamento deve potere esprimersi.
  Quanto all'ultimo punto del dispositivo, con riferimento alla lettera a) dichiara la disponibilità a riformulare in modo da richiedere l'indicazione del numero medio di unità di personale, che comunque non rappresenterebbe in alcun modo un massimale insuperabile. Aggiunge poi che il 30 aprile scorso i Ministri hanno eluso elementi informativi relativi alle lettere b), c) e d) e in generale sugli obiettivi. Quanto al tema dello status del personale è opportuno conoscere la risoluzione che ne tutela la condizione. Infine, in materia di costi, in sede di informativa alle Commissioni, il Governo potrebbe valutare l'indicazione di un valore massimale. Conclude condividendo l'opportunità che la dizione «competenti organi parlamentari» sia sostituita da quella relativa alle «Commissioni parlamentari competenti».

  Elio VITO, presidente, alla luce di quanto va emergendo dalla discussione, prospetta la possibilità che la Commissione proceda al voto per parti separate.

  Andrea MANCIULLI (PD), considerata la complessità e la turbolenza della situazione nella Repubblica Centro Africana osserva come sia piuttosto difficile prevedere con esattezza il numero, la tipologia, l'equipaggiamento delle unità di personale militare che sarà necessario inviare nell'ambito della missione. Auspica pertanto una riformulazione dell'ultimo punto del dispositivo tale da conciliare le esigenze informative con le condizioni reali in cui sono chiamati ad operare i nostri militari.

  Vincenzo AMENDOLA (PD), ricorda come già in occasione delle comunicazioni del Governo dello scorso 30 aprile sia emersa la profonda complessità di una situazione che non coinvolge soltanto la Repubblica Centro Africana ma tutta l'area del Sahel, caratterizzata da una instabilità rilevante rispetto alla quale il fattore religioso costituisce spesso uno schermo a situazioni che hanno radici lontane, di carattere sociale, economico, politico. Rileva pertanto che, proprio nello spirito della risoluzione del Consiglio di Sicurezza dell'ONU n. 2149 vi è l'esigenza di un'azione sinergica a livello internazionale che punti al recupero di una stabilità nell'area.
  Tutto ciò premesso, ritiene che per supportare il Governo nell'impegno a sostenere l'attuazione della citata risoluzione n. 2149 sarebbe utile il raggiungimento di una posizione unitaria del Parlamento e rivolge pertanto l'invito a tutti i colleghi, anche a nome dell'onorevole Scanu, affinché si possa arrivare ad una riformulazione della risoluzione in esame che raccolga il consenso unanime della Commissione. In particolare, ritiene che nell'intervallo di tempo tra le comunicazioni rese dal Governo a fine aprile e la presentazione del prossimo «decreto missioni» dovessero prodursi mutamenti nello scenario della missione, sarà necessaria una nuova informativa al Parlamento Non ritiene, quindi, condivisibile l'ipotesi di una votazione per parti separate ed auspica una riformulazione ampiamente condivisibile da maggioranza e opposizione.

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  Andrea CAUSIN (SCpI) manifesta a nome del suo gruppo condivisione sul merito complessivo della risoluzione a prima firma del collega Artini: l'Unione europea e l'Italia devono svolgere fino in fondo il proprio ruolo rispetto alla crisi in atto nella Repubblica Centro Africana. Riferisce che la città di Bangui è del tutto priva di infrastrutture e che, pertanto, il contributo dei reparti del genio è destinato ad un ruolo essenziale nell'economia dell'intervento internazionale. Quanto all'ultimo punto della parte dispositiva, comprende la difficoltà del Governo in ordine agli stringenti elementi informativi che vengono richiesti in tema di compiti, durata e costi, ma dichiara di condividere i principi che sono alla base di tali richieste.

  Il sottosegretario Domenico ROSSI, pur mantenendo le considerazioni già svolte in precedenza, ritiene condivisibile l'approccio e la proposta di riformulazione prospettata dall'onorevole Amendola in quanto più attinente allo stato di fatto, secondo quanto riferito dai Ministri a fine aprile. Condivide altresì l'ipotesi che gli stessi Ministri si ripresentino per riferire in Parlamento a seguito di rilevanti mutamenti nel contesto della missione. Chiede, infine, una riformulazione dei punti in premessa in cui si richiama il numero esatto di unità di personale che sarà dislocato nella regione di Bangui e gli oneri finanziari complessivi.

  Massimo ARTINI (M5S) acconsente all'ultima proposta di riformulazione, testé avanzata dal sottosegretario Rossi. Quanto all'ultimo punto della parte dispositiva, acconsente alle soppressione delle lettere a) ed e), dichiarando altresì di accogliere la proposta di riformulazione nei termini indicati dal collega Amendola.

  Vincenzo AMENDOLA (PD) procede pertanto nella lettura della seguente proposta di riformulazione dell'ultimo punto della parte dispositiva: «a fornire, compatibilmente con le esigenze di sicurezza, ulteriori elementi di conoscenza alle Commissioni parlamentari competenti, qualora ci si discostasse dalla informativa resa dai Ministri degli affari esteri e della difesa in data 30 aprile 2014 e in vista dell'esame del decreto-legge per il finanziamento delle missioni, in ordine: a) alle finalità di impiego richieste al contingente militare italiano impiegato nell'ambito del piano operativo e delle regole d'ingaggio approvate dal Consiglio dell'Unione europea il 17 marzo 2014; b) allo status del personale con riferimento alla decisione 2014/183/PESC del Consiglio, punto 2), e agli accordi raggiunti tra Unione europea, Governo della Repubblica Centro Africana ed eventuali Stati terzi; c) alla prevista durata della missione».

  Il sottosegretario Domenico ROSSI concorda con la proposta di riformulazione testé illustrata dall'onorevole Amendola.

  Massimo ARTINI (M5S), concordando a sua volta con la proposta di riformulazione testé illustrata dall'onorevole Amendola, precisa che il Governo dovrà tornare in Parlamento qualora le modalità della missione si dovessero discostare dal quadro riferito il 30 aprile scorso. Aggiunge che, poiché in tale occasione non sono stati forniti elementi in ordini ai profili dei compiti, dello status del personale e alla durata, in occasione dell'esame del prossimo «decreto missioni», il Governo dovrà comunque fornire indicazioni a tale proposito.

  Vincenzo AMENDOLA (PD) sottolinea che le comunicazioni dei due Ministri del 30 aprile scorso rappresentano il punto di riferimento iniziale e condivide la precisazione fatta dal collega Artini in vista dell'esame del «decreto missioni».

  Gian Piero SCANU (PD) concorda con le considerazioni svolte dal collega Amendola e con la proposta di riformulazione da lui illustrata. Ritiene che, al di là dall'obbligo del Governo a riferire sul complesso delle missioni internazionali, in vista del «decreto missioni» l'Esecutivo debba riferire al Parlamento gli elementi non ancora forniti e debba comunque Pag. 17prontamente comunicare qualunque mutamento dovesse registrarsi nell'assetto della missione.

  Il sottosegretario Domenico ROSSI, rivolgendosi agli onorevoli Amendola e Scanu, manifesta condivisione rispetto alle riformulazioni e precisazioni da loro svolte, manifestando l'impegno del Governo ad assolvere a tali richieste: gli eventuali dati ancora non rappresentati in Parlamento sulla missione in titolo saranno al più tardi riferiti in occasione dell'esame del «decreto missioni». Conclude auspicando l'inserimento nell'ultimo punto del dispositivo di un richiamo alla necessità di operare in modo compatibile con le esigenze di sicurezza.

  Emanuela CORDA (M5S) e Tatiana BASILIO (M5S) dichiarano di sottoscrivere la risoluzione in titolo.

  Gian Piero SCANU (PD), Massimo ARTINI (M5S), Guglielmo PICCHI (FI-PdL), Elio Massimo PALMIZIO (FI-PdL), Rosanna SCOPELLITI (NCD), Andrea CAUSIN (SCpI), Marco MARCOLIN (LNA), preannunciano il voto favorevole dei rispettivi gruppi sulla risoluzione in titolo, come riformulata.

  Nessun altro chiedendo di intervenire, le Commissioni approvano all'unanimità la risoluzione n. 7-00387, come riformulata, che assume il n. 8-00066 (vedi allegato).

  La seduta termina alle 14.50.

COMITATO RISTRETTO

  Mercoledì 25 giugno 2014.

Legge quadro missioni internazionali.
C. 45 Cirielli, C. 933 Duranti, C. 952 Garofani e C. 1959 Artini.

  Il Comitato ristretto si è riunito dalle 14.50 alle 15.

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