CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 18 giugno 2014
255.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Commissioni Riunite (VI e XI)
COMUNICATO
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TESTO AGGIORNATO AL 24 GIUGNO 2014

ATTI DEL GOVERNO

  Mercoledì 18 giugno 2014. — Presidenza del presidente della VI Commissione Daniele CAPEZZONE. – Interviene il sottosegretario di Stato Enrico Zanetti.

  La seduta comincia alle 15.05.

Schema di decreto ministeriale concernente regolamento recante sgravi fiscali e contributivi a favore di imprese che assumono lavoratori detenuti.
Atto n. 97.

(Seguito dell'esame, ai sensi dell'articolo 143, comma 4, del Regolamento, e conclusione – Parere favorevole con osservazioni).

  Le Commissioni proseguono l'esame del provvedimento, rinviato nella seduta del 12 giugno scorso.

  Daniele CAPEZZONE, presidente, avverte che i relatori, Paglia per la VI Commissione e Simoni per la XI Commissione, hanno formulato una proposta di parere favorevole con osservazioni (vedi allegato 1) sullo schema di decreto, già trasmessa a tutti i componenti delle Commissioni riunite nella giornata di ieri, e che il gruppo del MoVimento 5 Stelle ha formulato una proposta alternativa di parere (vedi allegato 2), la quale sarà posta in votazione solo qualora fosse respinta la proposta di parere dei relatori.
  Informa inoltre che è stata messa a disposizione di tutti i componenti delle Commissioni riunite la documentazione, richiesta dal deputato Fedriga nel corso della precedente seduta di esame del provvedimento, relativa alle agevolazioni fiscali e contributive vigenti per l'assunzione di determinate categorie di lavoratori.

  Elisa SIMONI (PD), relatore per la XI Commissione, illustra la proposta di parere predisposta d'intesa con il relatore per la VI Commissione.

  Tiziana CIPRINI (M5S) illustra la proposta alternativa di parere di cui è prima firmataria.

  Massimiliano FEDRIGA (LNA) annuncia il voto contrario del proprio gruppo Pag. 83sulla proposta di parere formulata dai relatori, preannunziando invece un voto favorevole sulla proposta alternativa presentata dai deputati del gruppo M5S, che segna, a suo avviso, una discontinuità rispetto all'atteggiamento tenuto da tale gruppo presso l'altro ramo del Parlamento. Nell'osservare come anche dalla documentazione predisposta dagli uffici della Camera risulti chiaramente la posizione di favore accordata ai lavoratori detenuti rispetto agli altri lavoratori, ritiene che ci si debba interrogare sulle ragioni di tale favor legislativo, che finisce per avvantaggiare soggetti che spesso si sono macchiati di crimini gravi ed efferati. A suo avviso, infatti, anche in considerazione dell'attuale difficile congiuntura economica, sarebbe razionale che gli incentivi privilegiassero innanzitutto chi non sta scontando pene in relazione alla commissione di reati. Osserva, del resto, che circa la metà della popolazione carceraria è straniera e quindi buona parte degli incentivi rischia di sommarsi agli oltre 10 miliardi di euro che vengono spesi per gli immigrati. A questo proposito, giudica grave che, mentre si reperiscono le risorse per queste finalità, non si riesca a trovare una copertura finanziaria al provvedimento, all'esame della Commissione Lavoro, volto ad estendere le salvaguardie per i lavoratori «esodati». Nel segnalare l'esigenza di una discontinuità rispetto a politiche tipiche di una sinistra ideologizzata, ritiene necessario che si compiano in questo campo scelte politiche forti.

  Giovanni PAGLIA (SEL), relatore per la VI Commissione, richiama in particolare l'attenzione del Governo circa l'esigenza, segnalata dalla lettera g) delle osservazioni contenute nella proposta di parere dei relatori, che le misure in materia di agevolazioni fiscali e contributive recate dallo schema di decreto ministeriale siano sostenute, anche per gli anni a venire, con adeguate risorse finanziarie.
  Stigmatizzando la proposta di parere contrario formulata dal Movimento 5 Stelle, ritiene che essa sia espressione di politiche irrazionali e regressive, e rileva come invece lo schema di decreto ministeriale in esame miri a obiettivi importanti quali il reinserimento dei detenuti, la diminuzione del rischio di recidiva del reato da parte degli stessi nonché, più in generale, a una «umanizzazione» della vita condotta nelle carceri, secondo un'impostazione per cui queste non devono essere considerate solo come luoghi di privazione. Sottolinea infatti come lo strumento fondamentale per realizzare effettivamente tale obiettivo di reinserimento dei detenuti sia il lavoro, il quale deve ovviamente essere retribuito per ogni categoria di lavoratori e non può, in un Paese civile, essere realizzato in forma coatta.
  Evidenzia quindi come l'atteggiamento tenuto da talune forze politiche in questa occasione risulti in palese contrasto con le dichiarazioni fatte in occasione della discussione su altri provvedimenti in materia carceraria, nei quali le stesse forze politiche avevano affermato che il problema delle carceri italiani non può essere risolto attraverso misure per la riduzione della popolazione carceraria ma mediante strumenti di reinserimento, anche lavorativo, dei detenuti.

  Anna GIACOBBE (PD) osserva preliminarmente come le Commissioni siano chiamate ad esprimersi su uno schema di decreto che attiene essenzialmente ad aspetti di carattere attuativo della normativa di rango primario e come, pertanto, non sia possibile in questa sede ridiscutere integralmente tale normativa. Ritiene, tuttavia, che non ci si possa esimere, neppure in questa sede, dall'evidenziare le ragioni della promozione del lavoro dei detenuti, che non solo costituisce un efficace strumento per il reinserimento sociale e l'umanizzazione della pena, ma contribuisce anche a ridurre la recidiva, con effetti benefici, quindi, non solo per i singoli, ma anche per la società nel suo complesso. Quanto, invece, alla cooperazione sociale, ritiene che non si debba correre il rischio Pag. 84di considerare l'attività cooperativa come un'anomalia del sistema imprenditoriale, sottolineandone invece il prezioso ruolo nella gestione di servizi essenziali per la cittadinanza. Annuncia, pertanto, a nome del proprio gruppo, il voto favorevole sulla proposta di parere dei relatori.

  Le Commissioni approvano la proposta di parere formulata dai relatori, risultando pertanto preclusa la proposta alternativa di parere presentata dal MoVimento 5 Stelle.

  La seduta termina alle 15.30.

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