CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 11 giugno 2014
250.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Affari esteri e comunitari (III)
COMUNICATO
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SEDE CONSULTIVA

  Mercoledì 11 giugno 2014. — Presidenza del vicepresidente Andrea MANCIULLI. – Interviene il sottosegretario di Stato agli affari esteri, Mario Giro.

  La seduta comincia alle 14.40.

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DL n. 66/2014: Misure urgenti per la competitività e la giustizia sociale. Deleghe al Governo per il completamento della revisione della struttura del bilancio dello Stato, per il riordino della disciplina per la gestione del bilancio e il potenziamento della funzione del bilancio di cassa, nonché per l'adozione di un testo unico in materia di contabilità di Stato e di tesoreria.
C. 2433 Governo, approvato dal Senato.

(Parere alle Commissioni V e VI).
(Esame e conclusione – Parere favorevole con una osservazione).

  La Commissione inizia l'esame del provvedimento in oggetto.

  Vincenzo AMENDOLA (PD), relatore, rileva che il decreto-legge n. 66 del 2014 riveste un ruolo centrale nel percorso di riforme avviato dal nuovo esecutivo, delineando una serie di risposte alle tante emergenze che connotano la crisi italiana e mirando a rafforzare la ripresa prevista per l'anno in corso ma ancora, per molti aspetti, debole e discontinua.
  Non intende intrattenersi sugli effetti redistributivi del bonus IRPEF, che opera al contempo un consistente recupero di risorse provenienti dalla spesa pubblica, a partire dalle inefficienze, dagli sprechi e dai privilegi che ancora sussistono nel sistema, scartando la scelta dei tagli lineari di antica memoria per avviare un contenimento delle spese, come si evidenzia anche sul versante degli oneri di rappresentanza del personale diplomatico e della struttura del Consiglio generale degli italiani all'estero. Tuttavia, desidera sottolineare come dietro questo decreto-legge vi sia una nuova visione della Pubblica amministrazione meno permeabile alla corruzione, grazie a procedure standard, con un forte intervento sulla trasparenza, che passa anzitutto per l'utilizzo massiccio di Internet per la messa in rete di tutte le spese delle singole amministrazioni.
  Venendo ai contenuti dell'articolato più strettamente attinenti alle competenze della Commissione Affari esteri, peraltro introdotti in prima lettura al Senato, segnala l'articolo 5-bis che istituisce una tariffa di 300 euro per la trattazione degli atti di riconoscimento della cittadinanza italiana, che implicano sovente – soprattutto nel caso di legami genealogici molto risalenti nel tempo – numerosi e dispendiosi accertamenti da parte degli uffici consolari.
  Formula l'auspicio che questa misura, indubbiamente opportuna, possa consentire di riaccendere l'attenzione sull'esigenza di dotare i singoli uffici diplomatico-consolari di fondi di gestione, sui quali fare affluire entrate come quelle riscosse in relazione alla trattazione degli atti di riconoscimento della cittadinanza, senza ricorrere all'attivazione di onerosi meccanismi di riallocazione da parte dell'amministrazione centrale. Rileva che viene contestualmente modificata la normativa per il rilascio dei passaporti ordinari con la previsione di un contributo amministrativo pari a 73,50 euro, cui corrisponde comunque l'abolizione della tassa sulle concessioni governative, sia per il rilascio che per il rinnovo annuale.
  Fa presente che l'articolo 16-bis risponde coerentemente all'esigenza di adeguare il trattamento economico del personale dello Stato in servizio all'estero, contemperando le esigenze di razionalizzazione delle spese con quelle di un'adeguata presenza anche nelle aree critiche del pianeta.
  Segnala che le disposizioni di cui all'articolo 16-bis provvedono a scorporare l'assegno di rappresentanza dall'indennità di servizio all'estero (ISE), allocando le risorse necessarie all'attività istituzionale del Sistema-Paese – pari oggi a 16,5 milioni di euro – dal capitolo del bilancio del Ministero degli Affari esteri riguardante l'ISE a quello delle spese per il funzionamento delle sedi, con la conseguente istituzione, presso il bilancio di ogni sede diplomatico-consolare di una voce denominata «Attività per la promozione dell'Italia», soggetta in tutto e per tutto al regime giuridico e di rendicontazione di tutte le altre spese degli uffici all'estero. Rileva che viene altresì operato, dall'articolo 16-bis, un incremento del personale a contratto operante in base alla Pag. 86legge locale, nella misura di 2.600 unità per l'anno 2015, 2.650 unità per il 2016 e 2.700 unità a decorrere dal 2017, come più volte richiesto dalla Commissione Affari esteri. Segnala che la copertura degli oneri derivanti da tale incremento, valutati in 2.176.000 euro per il 2015, 3.851.520 euro per il 2016 e 6.056.064 euro a decorrere dal 2017, si realizza riducendo l'autorizzazione di spesa relativa alle indennità di servizio all'estero, sopprimendo una serie di posti in organico, pari – come dettagliato nella relazione tecnica all'emendamento presentato dal Governo nel corso dell'esame al Senato – a 25 posti nel 2015, 43 posti nel 2016 e 68 posti a decorrere dal 2017.
  Osserva, infine, che l'articolo 19-bis rimaneggia la composizione del Consiglio generale degli italiani all'esterno, disciplinato dalla legge n. 368 del 1989, portandola da 94 a 63 membri, con conseguente diminuzione anche del numero dei rappresentanti delle comunità italiane all'estero (da 65 a 43) e dei membri nominati con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri, che da 29 scendono a 20. Si riduce altresì da due a una volta all'anno la convocazione in via ordinaria dell'assemblea e si modifica altresì la presenza, in seno al Comitato di presidenza, dei componenti eletti tra i membri nominati dal Presidente del Consiglio dei ministri – che scendono da due a uno – e dei componenti in rappresentanza di ciascuna area continentale – che scendono da tre a uno.
  Evidenzia che i risparmi complessivi derivanti da queste misure di razionalizzazione sono valutati in circa 530.000 euro.
  Preannuncia, pertanto, la presentazione di un parere favorevole che si riserva di formulare all'esito del dibattito.

  Il sottosegretario Mario GIRO ringrazia il relatore per aver colto perfettamente, nella sua illustrazione, la lettera e lo spirito del provvedimento in esame. Ritiene opportuno evidenziare l'importanza dell'articolo 16-bis che, in relazione agli uffici all'estero, opera nella logica di razionalizzare le spese di rappresentanza e per l'ISE, potenziandone l'azione di promozione del Sistema paese.

  Emanuele SCAGLIUSI (M5S) esprime alcune perplessità sui contenuti dell'articolo 16-bis: in particolare, l'istituzione di un fondo da ripartire tra gli uffici all'estero che però non specifica le modalità di tale ripartizione; il rimborso su base forfettaria delle spese sostenute; una sproporzione nella relazione tra l'incremento nelle unità di personale a contratto e la valutazione degli oneri derivanti da tale incremento. Pertanto, pur condividendo l'azione di fondo di riordino della spesa, attende il chiarimento delle numerose perplessità e preannuncia la presentazione di alcune proposte emendative in sede di esame dell'Assemblea.

  Fabio PORTA (PD) ringrazia il relatore per la sua illustrazione nella quale si ritrova totalmente. Intende, in aggiunta, sottolineare alcuni aspetti del provvedimento importanti per le comunità italiane residenti all'estero. In particolare osserva come la tariffa di 300 euro per la trattazione degli atti di riconoscimento della cittadinanza italiana possa rafforzare l'attività dei consolati italiani all'estero, specie quelli in Paesi extra UE ed in particolare in America latina. Auspica che i fondi da ciò derivanti siano destinati, in particolare, alla promozione della cultura ed al sostegno alle comunità italiane con quello stesso spirito con cui il collega Bray, da ministro per i beni e le attività culturali ha fatto sì che gli introiti derivanti dagli ingressi nei musei restassero a vantaggio degli stessi. Ritiene particolarmente positivo lo sforzo per garantire una maggiore trasparenza sul tema dell'ISE. Conclude ribadendo la piena condivisione del provvedimento il cui intento è quello di ridurre i costi migliorando le prestazioni.

  Vincenzo AMENDOLA (PD), relatore, formula una proposta di parere favorevole con una osservazione (vedi allegato 1).

  La Commissione approva la proposta di parere favorevole con una osservazione, come formulato dal relatore.

  La seduta termina alle 15.

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RISOLUZIONI

  Mercoledì 11 giugno 2014. — Presidenza del vicepresidente Andrea MANCIULLI. – Interviene il sottosegretario di Stato agli affari esteri, Mario Giro.

  La seduta comincia alle 15.

7-00360 Porta: Sulla situazione in Venezuela.
(Discussione e approvazione della risoluzione n. 8-00062).

  Fabio PORTA (PD) fa presente come la risoluzione in titolo sia il frutto di mesi di preoccupazioni e di approfondimenti rispetto alla grave situazione determinatasi in Venezuela dallo scorso mese di febbraio, caratterizzata dall’escalation della violenza politica e dall'aggravarsi della crisi economica ed alimentare. Nel ricordare che lo scontro politico si è purtroppo radicalizzato non solo da parte del Governo ma anche di talune frange dell'opposizione, lamenta il fatto che ci siano stati oltre quaranta morti e che siano ancora detenuti parecchi oppositori politici, ivi inclusi alcuni doppi cittadini, i cui familiari sono stati incontrati, in occasione di una recente visita a Caracas, dai parlamentari italiani eletti nella Circoscrizione dell'America meridionale.
  Nel procedere a riformulare il testo della risoluzione (vedi allegato 2), anche alla luce di osservazioni ricevute dai rappresentanti di altri gruppi, tra cui il Movimento 5 Stelle, ritiene che sia stato raggiunto un punto di equilibrio in grado di raccogliere l'unanime consenso della Commissione sull'unica strada possibile del dialogo e della pace sociale. Dà quindi atto dell'importante mediazione avviata dalla Santa Sede, rammentando che l'attuale Segretario di Stato è stato precedentemente Nunzio apostolico in Venezuela, nonché dal gruppo di contatto costituito dai ministri degli esteri di Brasile, Colombia ed Ecuador.
  Nel lamentare come purtroppo tale dialogo sia oggi interrotto per la mancata liberazione dei detenuti politici, segnala l'esigenza di restare vicini alla numerosa comunità italiana presente in Venezuela e di sostenere l'azione del Governo ed in particolare del sottosegretario Giro, manifestando solidarietà anche ai non pochi venezuelani residenti in Italia.
  Ringrazia infine i colleghi, anche di altre Commissioni, per la sottoscrizione della risoluzione in discussione ed auspica che la Commissione affari esteri prosegua a monitorare la crisi venezuelana, prospettando altresì l'eventualità di una missione a Caracas.

  Il sottosegretario Mario GIRO ringrazia la Commissione e l'onorevole Porta per la predisposizione di una risoluzione che ha la totale approvazione da parte del Governo, oltre che sua personale. Si sofferma in particolare sulla grave situazione economica in cui versa il Venezuela e di cui risente fortemente la comunità italiana ivi residente. Considera comunque positivo il fatto che le parti più ragionevoli di entrambi gli schieramenti siano ampiamente consapevoli che la sola via d'uscita dalla crisi è rappresentata dal ritrovamento dell'unità nazionale. Manifesta quindi viva preoccupazione per le ripercussioni destabilizzanti che ricadono su non pochi Paesi dell'America centrale e dei Caraibi, rendendo noto di avere avuto modo recentemente di confrontarsi al riguardo con le autorità brasiliane, in occasione di un vertice in Salvador.

  Marta GRANDE (M5S) esprime apprezzamento per la riformulazione della risoluzione in titolo da parte del primo firmatario, che ritiene maggiormente equilibrata, con particolare riferimento al secondo punto della parte dispositiva. Dichiara quindi che il suo gruppo rinuncia a presentare proposte ulteriori di riformulazione ovvero di emendamento al testo.

  Arturo SCOTTO (SEL) sottolinea la grave crisi di leadership che caratterizza Pag. 88l'attuale situazione del Venezuela e che suscita viva preoccupazione, anche con riferimento al destino della comunità italiana, in tutto il nostro Paese come dimostrano anche le prese di posizione di alcuni Consigli regionali. Nell'osservare come non si riesca a ritrovare un punto di equilibrio, anche per il fatto che all'interno dell'opposizione continui ad operare una componente «golpista», manifesta apprezzamento per l'atteggiamento assunto dal Movimento 5 Stelle e considera di assoluto buon senso gli elementi della parte dispositiva della risoluzione in discussione, facendo presente che qualche ulteriore limatura potrebbe interessare la parte motiva, ove la Commissione ritenesse di posticipare il voto.

  Alessandro DI BATTISTA (M5S) si dichiara soddisfatto del clima di dialogo instauratosi in seno alla Commissione, ringraziando i colleghi degli altri gruppi per aver accettato di integrare l'ordine del giorno della seduta con la discussione della risoluzione a sua prima firma sulle relazioni con l'ALBA (Alianza Bolivariana para América Latina y el Caribe). Fa peraltro presente come le perplessità del suo gruppo sul testo originario della risoluzione in titolo derivassero essenzialmente dalle preoccupazioni per la presenza in seno alle forze di opposizione venezuelane di infiltrazioni da parte della CIA che in altri tempi sarebbero state oggetto di censura da parte dei partiti della sinistra.

  Vincenzo AMENDOLA (PD) conferma lo spirito costruttivo del suo gruppo nel cogliere ogni occasione per approfondire la collaborazione dell'Italia al processo di riorganizzazione regionale del continente latino-americano. Al riguardo, ricorda come vada in tale direzione la sua proposta emendativa al disegno di legge n. 2079, attualmente all'esame dell'Assemblea, per l'istituzionalizzazione periodica della Conferenza Italia-America Latina e Caraibi.

  Nessun altro chiedendo di intervenire, la Commissione approva la risoluzione in titolo come riformulata dal primo firmatario, che assume il numero 8-00062.

7-00234 Di Battista: Sulle relazioni con l'ALBA (Alianza Bolivariana para América Latina y el Caribe).
(Discussione e approvazione della risoluzione n. 8-00063).

  Alessandro DI BATTISTA (M5S) riformula la risoluzione in titolo di cui è primo firmatario (vedi allegato 3).

  Il sottosegretario Mario GIRO dichiara il consenso del Governo sulla risoluzione in discussione, come riformulata.

  Nessun altro chiedendo di intervenire, la Commissione approva la risoluzione in titolo come riformulata dal primo firmatario, che assume il numero 8-00063.

  La seduta termina alle 15.20.

SEDE REFERENTE

  Mercoledì 11 giugno 2014. — Presidenza del vicepresidente Andrea MANCIULLI. – Interviene il sottosegretario di Stato agli affari esteri, Mario Giro.

  La seduta comincia alle 15.20.

Ratifica ed esecuzione del Trattato sul trasferimento delle persone condannate tra il Governo della Repubblica italiana ed il Governo della Repubblica federativa del Brasile, fatto a Brasilia il 27 marzo 2008.
C. 2080 Governo e C. 996 Bueno.

(Seguito dell'esame e rinvio).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento in titolo, rinviato nella seduta del 28 maggio scorso.

  Andrea MANCIULLI, presidente, avverte che sono stati presentati due emendamenti (vedi allegato 4), entrambi riferiti all'articolo Pag. 892, a firma dell'onorevole Pini, che decadono per l'assenza del firmatario, risultando peraltro inammissibili in quanto, per prassi consolidata comune alle due Camere, l'autorizzazione alla ratifica e l'ordine di esecuzione sono inemendabili, come ad esempio dichiarato dal Presidente della Camera nella seduta del 20 dicembre 2007.
  Nessuno chiedendo di intervenire, avverte che il provvedimento verrà trasmesso alle Commissioni competenti in sede consultiva per l'espressione del relativo parere.

Ratifica ed esecuzione dell'Accordo tra il Governo della Repubblica italiana ed il Governo della Repubblica di Corea in materia di Vacanze-Lavoro, fatto a Seoul il 3 aprile 2012.
C. 2275 Governo, approvato dal Senato.

(Seguito dell'esame e conclusione).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento in titolo, rinviato nella seduta del 7 maggio scorso.

  Andrea MANCIULLI, presidente, comunica che sono pervenuti i pareri favorevoli delle Commissioni Affari costituzionali, Bilancio, Lavoro e Politiche dell'Unione europea, mentre la Commissione Affari sociali ha comunicato di non procedere all'espressione del parere di competenza.

  Alessandro DI BATTISTA (M5S) fa presente che il suo gruppo voterà a favore del conferimento del mandato al relatore, pur esprimendo viva preoccupazione per la situazione dei diritti umani in Corea del Sud, con particolare riferimento alla persistenza della pena di morte ed alla scarsa libertà dei mezzi di comunicazione.

  Nessun altro chiedendo di intervenire, la Commissione delibera di conferire il mandato al relatore, onorevole La Marca, di riferire in senso favorevole all'Assemblea sul provvedimento in esame. Delibera altresì di chiedere l'autorizzazione a riferire oralmente.

  Andrea MANCIULLI, presidente, si riserva di designare i componenti del Comitato dei nove sulla base delle indicazioni dei gruppi.

Ratifica ed esecuzione dell'Accordo di cooperazione nel campo della cultura e dell'istruzione e dello sport fra il Governo della Repubblica italiana ed il Consiglio dei Ministri della Bosnia Erzegovina, fatto a Mostar il 19 luglio 2004.
C. 2125 Governo.

(Esame e rinvio).

  La Commissione inizia l'esame del provvedimento in titolo.

  Pia Elda LOCATELLI (Misto-PSI-PLI), relatore, rileva che l'Accordo italo-bosniaco nel settore della cultura, dell'istruzione e dello sport costituisce la base necessaria per ogni iniziativa e progettualità nel campo culturale, formativo e sportivo con questo Paese che riveste un ruolo centrale nei Balcani occidentali. Osserva che i rapporti tra Italia e Bosnia in questi campi sono antichi e strutturati e si caratterizzano ancora oggi per la vivacità degli scambi e delle iniziative comuni, anche se si rende necessaria una loro intensificazione e razionalizzazione, anche nella prospettiva di fornire una risposta efficace alla forte richiesta di cultura e lingua italiana in Bosnia-Erzegovina.
  Fa presente che l'Accordo è volto altresì a favorire l'integrazione della Bosnia-Erzegovina nei processi d'integrazione europea e nel quadro della cooperazione regionale, incoraggiando la partecipazione bilaterale nel contesto di programmi multilaterali promossi dall'Unione europea, nonché da specifici organismi regionali quali l'Iniziativa Centro-Europea (InCE) e l'Iniziativa Adriatico-Ionica (IAI). Osserva che attraverso questa intesa diventerà più agevole operare congiuntamente per la conservazione, la tutela e la valorizzazione del patrimonio artistico e culturale (inclusi archivi, musei e biblioteche), contrastando – anche mediante scambio di informazioni Pag. 90fra le rispettive Forze di polizia – i trasferimenti illeciti di beni culturali.
  Rileva che i programmi di cooperazione verranno definiti dall'apposita Commissione mista, che potrà avvalersi dell'ausilio di esperti del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo e delle altre amministrazioni competenti, in ragione delle materie trattate.
  Segnala che l'Accordo costituisce inoltre un valido strumento volto ad assicurare la protezione dei diritti d'autore e della proprietà intellettuale, in ottemperanza alle norme internazionali e nazionali.
  Evidenzia che particolare attenzione viene riservata alla salvaguardia dei diritti umani e alla lotta contro ogni forma di discriminazione e di intolleranza. A tale proposito ritiene opportuno richiamare il drammatico tema delle violenze sessuali nei conflitti ricordando di aver partecipato, qualche settimana fa, ad una Conferenza internazionale sul tema tenutasi a Zagabria il cui focus principale è stato proprio quello di ribadire la non accettazione dell'impunità nei confronti dei colpevoli ed, al contempo, la necessità di una piena riabilitazione e recupero delle vittime.
  Osserva, infine, che l'Accordo prevede specificamente una stretta collaborazione nei settori dell'informazione, dell'editoria e delle attività sportive. Fa notare che attualmente, nel settore universitario, l'insegnamento della lingua italiana è incoraggiato tramite l'erogazione un contributo annuale fornito dal Ministero degli affari esteri, a sostegno delle attività dei lettorati e delle cattedre di italiano attivi presso le Università di Banja Luka, Sarajevo e Zenica. Questa attività di promozione ha reso già da alcuni anni l'italiano la seconda lingua straniera più studiata in Bosnia Erzegovina, dopo l'inglese.
  Segnala che gli oneri di attuazione dell'Accordo, dettagliati nella relazione tecnica. sono stimati in 444.920 euro nel 2014 e nel 2015 ed in 448.640 euro a decorrere dal 2016. Rileva che alla loro copertura si provvede mediante corrispondente riduzione dello stanziamento del fondo speciale di parte corrente iscritto, ai fini del bilancio triennale 2014-2016, nell'ambito del programma «Fondi di riserva e speciali» della missione «Fondi da ripartire» dello stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze per l'anno 2014, allo scopo parzialmente utilizzando l'accantonamento relativo al Ministero degli Affari esteri.
  Fa presente che la ratifica di questo accordo cade in una congiuntura politica ed economica drammatica per la Bosnia-Erzegovina.
  Ricorda che sul versante del processo d'integrazione europea, il 14 aprile scorso i ministri degli esteri dell'UE hanno respinto la richiesta croata di assegnare uno status speciale alla Bosnia Erzegovina per accelerarne il percorso di integrazione europeo anche se hanno adottato un programma per sostenere la crescita del paese. Rammenta altresì che alla Bosnia Erzegovina è riconosciuto il carattere di potenziale candidato sin dai Consigli europei di Feira del 2000 e di Salonicco del 2003.
  Auspica che la presidenza di turno dell'UE da parte dell'Italia possa superare questa impasse, emblema di un’«Europa che manca» ed operare – come ha annunciato recentemente la ministra Mogherini – per un'accelerazione sul piano dell'integrazione europea di tutti i paesi dei Balcani occidentali.
  Segnala che la situazione economica e produttiva del Paese è assai grave: nel 2012 la disoccupazione toccava il 44,6 per cento, il 18,6 per cento della popolazione viveva sotto la soglia di povertà (dati 2007), ed il salario medio non raggiunge i 400 euro. Fa presente che il PIL pro capite a parità di potere d'acquisto dei cittadini bosniaci, di poco inferiore ai 10.000 dollari (un terzo dell'Italia, ma anche della vicina Slovenia), ne fa il quarto paese più povero del Continente europeo dopo Moldavia, Kosovo ed Ucraina, per quanto in crescita del 6,5 per cento nel 2013 dopo tre anni di stagnazione. Rileva che pesa sicuramente il nodo della struttura istituzionale del paese – delineata dagli Accordi di Dayton del 1995 – che ostacola fortemente Pag. 91il processo d'integrazione: si tratta di un assetto estremamente complesso, con ben poca collaborazione tra i diversi livelli, di governo, che ha già costretto la Commissione UE a congelare una parte dei fondi di preadesione IPA per il periodo 2007-2013, e ha rischiato di mettere a repentaglio anche la partecipazione degli studenti bosniaci al programma Erasmus.
  Segnala che a questa pesantissima situazione politico-sociale, oggetto di violente contestazioni nei mesi scorsi, si somma l'emergenza prodottasi con le alluvioni che hanno flagellato i Balcani nelle ultime settimane. Osserva che la Bosnia-Erzegovina vive oggi una situazione di estrema precarietà economica e produttiva: il territorio è stato flagellato dalle alluvioni. Un terzo della sua economia è significativamente compromessa da questa calamità naturale, mai così violenta da centoventi anni a questa parte. Ricorda che la catastrofe ha colpito un milione e mezzo di cittadini della Bosnia ed Erzegovina, dei quali 950.000 hanno dovuto spostarsi altrove per salvarsi. Più del 40 per cento del territorio della Bosnia ed Erzegovina è stato invaso dalla forza distruttrice delle acque: l'area alluvionata genera il 75 per cento del PIL del Paese.
  Rileva che dopo i difficili anni della guerra, dopo aver con tanta fatica rinnovato i potenziali produttivi, le infrastrutture, le istituzioni sanitarie, scolastiche e culturali, dopo aver ripristinato l'agricoltura, tutto ciò è andato nuovamente distrutto. Osserva che la ricostruzione della Bosnia ed Erzegovina, dopo questa catastrofe, è unicamente possibile con l'aiuto dei paesi vicini: in questa prospettiva il sostegno dell'Italia – che non è mai mancato sin dagli anni Novanta ed è testimoniato anche da una nostra presenza all'interno della missione EUFOR Althea – trova una significativa concretizzazione in questo accordo che nella scorsa legislatura non ha perfezionato il suo iter.
  È per questi motivi che raccomanda vivamente alla Commissione una celere approvazione di questo disegno di legge.
  Il sottosegretario Mario GIRO si associa alle considerazioni appena svolte dal relatore.

  Andrea MANCIULLI, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, avverte che è concluso l'esame preliminare del provvedimento, che sarà trasmesso alle Commissioni competenti per l'espressione dei pareri. Come di consueto, se non vi sono specifiche segnalazioni da parte dei Gruppi, si intende che si sia rinunziato al termine per la presentazione degli emendamenti, altrimenti, il termine resta fissato alle ore 15 di lunedì 16 giugno prossimo.

Ratifica ed esecuzione dell'Accordo di cooperazione tra il Governo della Repubblica italiana e il Governo della Repubblica del Niger in materia di sicurezza, fatto a Niamey il 9 febbraio 2010.
C. 2272 Governo approvato dal Senato.

(Esame e rinvio).

  La Commissione inizia l'esame del provvedimento in titolo.

  Lia QUARTAPELLE PROCOPIO (PD), relatore, rileva che l'Accordo all'esame della Commissione è volto a rafforzare la collaborazione bilaterale per fronteggiare i molteplici crimini ed i traffici illeciti (di esseri umani, di droga, di migranti) che prendono corpo sul territorio nigerino ad opera della criminalità organizzata transnazionale.
  Fa presente che il testo, che si compone di quindici articoli, individua le autorità competenti per l'applicazione dell'accordo – che, per l'Italia, è il Dipartimento della Pubblica Sicurezza del Ministero dell'Interno – e precisa le modalità della cooperazione per il contrasto alla produzione e al traffico di stupefacenti, che riguardano principalmente lo scambio di informazioni di carattere operativo. Segnala che vengono altresì disciplinate le modalità della cooperazione sulla lotta al terrorismo, che avverrà tramite lo scambio rapido di informazioni su tecniche, modus operandi e strutture riconducibili alle organizzazioni Pag. 92terroristiche operanti sul territorio delle due Parti, nonché sui soggetti che ne fanno parte; lo scambio di informazioni sui canali di finanziamento delle organizzazioni terroristiche e l'eventuale reimpiego dei capitali e lo scambio di esperienze in materia.
  Osserva che, in materia di contrasto all'immigrazione illegale e alla tratta di esseri umani, l'articolo 7 precisa che le modalità della cooperazione comporteranno, tra l'altro, lo scambio di informazioni sui flussi di immigrazione clandestina, gli itinerari, la produzione di documenti, ecc.
  Rileva che l'articolo 8 esplicita le modalità di cooperazione in materia di lotta alla criminalità organizzata. Questa si effettuerà tramite lo scambio di informazioni operative riguardanti in particolare il traffico illecito di armi; i reati ambientali, tra i quali particolare importanza riveste il traffico di materiali radioattivi; il traffico di opere d'arte e di autoveicoli rubati; la falsificazione di documenti, di banconote e di brevetti; l'induzione alla prostituzione ed i reati informatici.
  Evidenzia che il disegno di legge di autorizzazione alla ratifica, approvato dal Senato il 2 aprile scorso, consta di quattro articoli. Oltre alle consuete disposizioni riguardanti l'autorizzazione alla ratifica e l'ordine di esecuzione, l'articolo 3 reca la norma di copertura finanziaria degli oneri di attuazione dell'Accordo, valutati in 56.846 euro a decorrere dall'anno 2014. Segnala che a tali oneri si provvede mediante riduzione dello stanziamento del fondo speciale di parte corrente, nell'ambito del programma «Fondi di riserva e speciali» della missione «Fondi da ripartire» dello stato di previsione del Ministero dell'economia, per il 2014, utilizzando l'accantonamento relativo al Ministero degli affari esteri.
  Nell'evidenziarne l'esiguità degli oneri finanziari di attuazione, conclude auspicando una rapida approvazione del provvedimento: l'Accordo infatti potrà significativamente concorrere ad ampliare la cooperazione con un Paese di un'area – quella del Sahel – segnata oggi da un aggravamento delle condizioni di sicurezza e di stabilità, sia sul versante interno che sul piano esterno, basti pensare al terrorismo di matrice islamista come al traffico di vite umane, legato ai flussi migratori clandestini che attraverso le fasce desertiche del Sahel. Fa presente che il Niger è oggi il Paese più povero del pianeta ma al contempo tra i primi produttori al mondo di uranio, una risorsa strategicamente importante perché fondamentale per la produzione di energia nucleare.
  Osserva che l'Accordo si inquadra nella prospettiva, fortemente sostenuta dall'Unione europea, di creare le condizioni affinché il Paese, al pari di altri Stati dell'area, possa trarre profitto dalle proprie risorse naturali, assicurando in primis il mantenimento della sicurezza interna e della stabilità.

  Il sottosegretario Mario GIRO si associa alle considerazioni appena svolte dal relatore.

  Vincenzo AMENDOLA (PD) esprime apprezzamento per il provvedimento all'esame e, anche in considerazione dei ridotti costi di attuazione, formula l'auspicio che altri Accordi simili possano presto essere stipulati con altri Stati africani.

  Andrea MANCIULLI, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, avverte che è concluso l'esame preliminare del provvedimento, che sarà trasmesso alle Commissioni competenti per l'espressione dei pareri. Come di consueto, se non vi sono specifiche segnalazioni da parte dei Gruppi, si intende che si sia rinunziato al termine per la presentazione degli emendamenti, altrimenti, il termine resta fissato alle ore 15 di lunedì 16 giugno prossimo.

Sui lavori della Commissione.

  Andrea MANCIULLI, presidente, avverte che non essendo stati presentati emendamenti alla scadenza di ieri martedì 10 giugno, ore 15 ai disegni di legge C. 2271 Pag. 93(Italia-San Marino sulla repressione alla criminalità), C. 2278 (Italia-San Marino sulla collaborazione finanziaria), C. 2273 (Italia-Jersey in materia fiscale), C. 2274 (Italia-Isole Cook in materia fiscale), essi saranno trasmessi alle Commissioni competenti per il parere.

  Carlo SIBILIA (M5S) propone il rinvio del disegno di legge n. 2090 ad altra seduta. Ritiene infatti opportuna al riguardo, anche alla luce del fatto che le Isole Cayman rappresentano un noto «paradiso fiscale», un ulteriore approfondimento prima dell'avvio dei lavori.

  Arturo SCOTTO (SEL) si associa alla richiesta del collega Sibilia.

  Guglielmo PICCHI (FI-PdL), nella sua qualità di relatore sul disegno di legge n. 2090, fa presente di non avere nulla in contrario alla proposta di rinvio.

  Vincenzo AMENDOLA (PD) esprime il parere favorevole del suo gruppo sulla proposta di rinvio.

  Il sottosegretario Mario GIRO esprime l'assenso del Governo.

  La Commissione conviene.

  La seduta termina alle 15.35.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO AI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

  L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 15.35 alle 15.50.

AVVERTENZA

  Il seguente punto all'ordine del giorno non è stato trattato:

SEDE REFERENTE

Ratifica ed esecuzione dell'Accordo tra la Repubblica italiana e le Isole Cayman sullo scambio di informazioni in materia fiscale, fatto a Londra il 3 dicembre 2012.
C. 2090 Governo.

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