CAMERA DEI DEPUTATI
Martedì 27 maggio 2014
240.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Cultura, scienza e istruzione (VII)
COMUNICATO
Pag. 67

SEDE REFERENTE

  Martedì 27 maggio 2014. — Presidenza del presidente Giancarlo GALAN. – Interviene il sottosegretario di Stato per l'istruzione, l'università e la ricerca Roberto Reggi.

  La seduta comincia alle 12.15.

DL 58/2014: Misure urgenti per garantire il regolare svolgimento del servizio scolastico.
C. 2385 Governo, approvato dal Senato.
(Seguito dell'esame e rinvio).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato nella seduta del 20 maggio 2014.

  Giancarlo GALAN, presidente, avverte che è stato richiesto che la pubblicità dei lavori dell'odierna seduta della Commissione sia assicurata anche attraverso l'attivazione dell'impianto audiovisivo a circuito chiuso. Non essendovi obiezioni, ne dispone l'attivazione.
  Dichiara quindi aperta la discussione generale sul provvedimento in oggetto.

  Maria Grazia ROCCHI (PD) ringrazia la relatrice per il lavoro svolto, ricordando che il provvedimento, modificato durante l'esame al Senato, affronta situazioni di estrema urgenza, delineatesi a seguito di numerosi contenziosi giurisdizionali. Ricorda quindi che le norme contenute nel provvedimento evitano che i dirigenti scolastici già dichiarati vincitori del concorso annullato – come, ad esempio, i 112 dirigenti della regione Toscana – siano rimossi dalle funzioni dirigenziali, ormai in corso di svolgimento, evitando il ricorso al dispendioso istituto delle reggenze. Evidenzia altresì la situazione di incertezza determinatasi in molte scuole della regione a seguito della sentenza del Consiglio di Stato che invalida buona parte dell'ultimo concorso dei dirigenti scolastici. Al riguardo, osserva come le norme introdotte nel provvedimento permettano di mantenere in servizio nelle attuali sedi – e fino alla conclusione delle operazioni di rinnovo delle procedure concorsuali – tutti coloro che, per ben due anni, hanno svolto funzioni di dirigente, dando piena validità a tutti gli atti espletati nell'esercizio della funzione. Sottolinea, quindi, che il provvedimento, pur non esaurendo le risposte che la scuola richiede – in quanto la rinnovazione di una parte della procedura concorsuale espone comunque il sistema a Pag. 68rischi di nuovi contenziosi e di nuova instabilità nel governo delle istituzioni scolastiche – fornisca comunque una risposta politica ad una vicenda che ha generato insicurezza ed allarme. Auspica, infine, che rimanga alto l'impegno del Governo nella ricerca di ipotesi normative che, nel rispetto di tutti gli interessi legittimi in gioco, garantiscano il rispetto di tutti i soggetti coinvolti e nella salvaguardia incresciose situazioni determinate da disfunzioni organizzative e amministrative della pubblica amministrazione. Osserva, inoltre, che le norme introdotte dall'articolo 2 affrontano e risolvono una situazione di emergenza, che è stata oggetto di confronto in occasione del tavolo interistituzionale tenutosi nel mese di marzo, nel quale il Governo ha assunto l'impegno di per rendere servizi più efficienti, in linea con le esigenze delle istituzioni scolastiche.

  Luigi GALLO (M5S) sottolinea come l'articolo 2 del provvedimento in esame non contenga disposizioni migliorative dell'attuale situazione. Ricorda, al riguardo, che molti dipendenti delle ditte di pulizia e ausiliari versano in condizioni di estrema indigenza e precarietà. Considera, inoltre, eccessivamente oneroso il processo di esternalizzazione dei servizi in questione, con riferimento, in particolare, allo stanziamento di 450 milioni di euro per lo svolgimento di attività di ripristino del decoro e della funzionalità degli edifici scolastici. Ricorda, inoltre, che nel 2002 la Commissione europea ha contestato l'affidamento dei servizi in questione in assenza di una procedura di evidenza pubblica, ritenendo quindi che le norme contenute nell'articolo 2 espongano l'Italia ad un'ulteriore probabile procedura di infrazione. Osserva, altresì, che il Governo sembra aver gestito l'emergenza con soluzioni che considera di mero «tampone», richiamando infine il caso della Campania, ove il vincitore della gara si è alla fine ritirato.

  Milena SANTERINI (PI) ricorda che il provvedimento in esame, che considera «salva-dirigenti», sana la situazione emergenziale verificatasi in alcune regioni al centro di numerosi contenziosi. Auspica, tuttavia, che il continuo accavallarsi di contenziosi e di decisioni giurisdizionali non dia adito a ulteriori equivoci. Considera inoltre positivamente le norme volte a garantire la continuità delle funzioni svolte dai dirigenti scolastici già in servizio a seguito del concorso del 2011, nonché l'indizione del primo corso-concorso selettivo per il reclutamento di dirigenti scolastici, di cui all'articolo 17 del decreto-legge n. 104 del 2013. Riterrebbe necessario, tuttavia, apportare al testo alcune modifiche che ne esplicitino più chiaramente il significato, prevedendo che l'accesso al corso-concorso sia prioritariamente riservato, anche in deroga a quanto previsto dal decreto del Presidente della Repubblica 10 gennaio 1957, n. 3, ai soggetti già vincitori ovvero risultati idonei nelle procedure concorsuali. Auspica altresì che siano ben individuati le categorie e il numero dei beneficiari di tale quota di riserva.

  Giancarlo GIORDANO (SEL) auspica che il Governo risolva le problematiche verificatesi in Toscana senza però generarne altre nel resto del territorio nazionale. Ritiene infatti necessario tutelare la posizione dei partecipanti al concorso in questione, titolari di interessi legittimi. Osserva che le proposte emendative presentate dalla senatrice Puglisi nel corso dell'esame al Senato siano peggiorative del testo ed espongano l'amministrazione all'ingovernabilità. Evidenzia inoltre come le norme di cui all'articolo 2 del provvedimento non risolvano complessivamente il problema, suggerendo invece la previsione di una stazione appaltante unica che garantisca una gestione coerente e unitaria in tutto il territorio.

  Gianluca VACCA (M5S) ritiene che il provvedimento in esame non rechi disposizioni idonee a risolvere le problematiche esistenti, con particolare riferimento ai commi 2-bis e 2-ter dell'articolo 1. Ritiene che le disposizioni in esso contenute siano chiaramente elusive del giudicato, avendo Pag. 69il Consiglio di Stato parzialmente annullato gli atti della procedura concorsuale del 2011, e prevedano norme ad personam, che comprometterebbero la legittimità del provvedimento medesimo.

  Marco DI LELLO (Misto-PSI-PLI), dopo aver ringraziato la relatrice per l'accurato lavoro svolto, ricorda di aver presentato le proposte emendative 1.15, 1.16 e 1.17, che tendono a valorizzare l'esperienza professionale dirigenziale dimostrata da taluni partecipanti al concorso per dirigenti scolastici. Chiede quindi che tali emendamenti siano presi in considerazione – in particolare da parte del Governo – nel corso della conversione del presente decreto-legge, oppure, considerati i ristretti tempi rimasti a disposizione per l'esame parlamentare, in un successivo provvedimento.

  Il sottosegretario Roberto REGGI ritiene ingenerose talune considerazioni svolte con riferimento al disegno di legge in esame. Ricorda, quindi, con riferimento all'articolo 2 del testo in esame, come grazie allo svolgimento delle gare CONSIP, che non sono un intervento né del precedente Governo Letta né del presente Governo Renzi, si è passati da una spesa di 600 milioni di euro annui – nel 2013 – per i servizi ausiliari e di pulizia svolti nelle scuole, a una spesa – per quest'anno – di neanche la metà. Precisa poi che, a seguito degli affidamenti dei servizi sopra indicati, i circa 12 mila lavoratori in esubero si potevano salvaguardare o secondo le tutele sociali ordinarie, oppure, utilizzando le risorse risparmiate dall'affidamento delle gare CONSIP, attribuendo a costoro il compito di effettuare le opere di piccola manutenzione degli edifici scolastici, come interventi di tinteggiatura, idraulici o elettrici. Sottolinea quindi che, a tal fine, agli originari 300 milioni di euro derivanti dai citati risparmi, si sono aggiunti, nel biennio, ulteriori 150 milioni di euro. Ritiene dunque che le disposizioni recate dal presente decreto-legge, così come modificato dal Senato, non costituiscano soluzioni «tampone», bensì rappresentino un intervento strutturale, in materia di servizi ausiliari e di pulizia nelle strutture scolastiche.
  Con riferimento, poi, all'articolo 1 del provvedimento all'ordine del giorno, ricorda che il fatto che nelle regioni Campania e Sicilia, finora, non sia stata ancora attivata la convenzione-quadro CONSIP, non significa che ciò non avvenga nel prossimo futuro. Precisa anzi che, proprio in base alle disposizioni del presente decreto, tale attivazione dovrà avvenire entro il 31 dicembre 2014, essendo stata prevista una gestione transitoria dei servizi di pulizia e degli altri servizi ausiliari, che permette ai dirigenti scolastici di non dover stipulare, medio tempore, autonome gare. Sottolinea come tale gestione transitoria avvenga nell'ambito dei medesimi criteri previsti per le gare CONSIP, e delle medesime risorse a disposizione per i suddetti servizi.
  In relazione, poi, alla possibilità di «internalizzazione» dei predetti servizi, attualmente esternalizzati, così come prospettato dall'onorevole Gallo, ricorda che la 7a Commissione del Senato, nel corso dell'esame in prima lettura del presente provvedimento, ha approvato un ordine del giorno, accolto dal Governo, che lo impegna a valutare l'opportunità di sostituire al meccanismo della esternalizzazione dei servizi di pulizia ed ausiliari diversi strumenti che favoriscano preminentemente il posto di lavoro a quanti più soggetti possibili, tenendo doverosamente in considerazione il principio del contenimento della spesa. Sottolinea quindi come il Governo stia già valutando se sia opportuno, in futuro, l'internalizzazione dei predetti servizi.
  Riferendosi, in seguito, a quanto dichiarato dall'onorevole Giordano, chiarisce come non vi siano più stazioni appaltanti, in conseguenza dell'approvazione del testo del presente decreto-legge, bensì una sola, che consiste nella CONSIP. Rileva, inoltre, come il presente provvedimento non sia in contraddizione con l'articolo 17 del decreto-legge n. 104 del 2013, che istituisce una nuova procedura di selezione dei dirigenti scolastici a livello nazionale, bensì ponga Pag. 70rimedio ad una inefficacia della pubblica amministrazione nella gestione dell'ultimo concorso per dirigente scolastico svoltosi a livello regionale, che ha portato all'annullamento di parte di concorsi che, per larga parte, erano regolari. Chiarisce quindi che si tratta di tutelare circa 300 persone, coinvolte, loro malgrado, in tale inefficacia dell'azione amministrativa e che hanno quindi subito un danno derivante da errori della pubblica amministrazione.
  Ricorda quindi come la sentenza del Consiglio di Stato concernente il concorso svoltosi in Toscana abbia chiarito quali erano gli aspetti da prendere in considerazione, i quali sono stati recepiti con il presente provvedimento che non contrasta con tale pronuncia. Specifica quindi come il testo oggi in esame preveda che nel prossimo corso-concorso che si svolgerà secondo le nuove procedure previste dal citato decreto-legge n. 104 del 2013, è prevista una riserva di posti appunto per coloro che sono stati pregiudicati dalle modalità di svolgimento di talune procedure concorsuali, favorendo coloro che hanno effettivamente svolto il ruolo dirigenziale, precisando che tale riserva non assicura la nomina in ruolo di questi candidati.
  Rileva infine come il testo oggi in esame, così come modificato dal Senato, rappresenti un equilibrio delicatissimo che si è realizzato nel corso dell'esame del decreto-legge in prima lettura presso l'altro ramo del Parlamento, chiedendo, quindi, di non incidere su tale equilibrio, evitando di introdurre modifiche all'attuale testo. Ritiene, infatti, che lasciare le norme inalterate, così come sono giunte dal Senato, dà garanzia di legittimità alle procedure in atto, assicurando anche il senso di giustizia, così come rappresentato dalla citata sentenza del Consiglio di Stato.

  Giancarlo GALAN, presidente, avverte che sono state presentate 34 proposte emendative (vedi allegato), alcune delle quali presentano profili di criticità relativamente alla loro ammissibilità.
  In proposito, ricorda che, ai sensi del comma 7 dell'articolo 96-bis del Regolamento, non possono ritenersi ammissibili le proposte emendative che non siano strettamente attinenti alle materie oggetto dei decreti-legge all'esame della Camera. Specifica quindi che tale criterio risulta più restrittivo di quello dettato, con riferimento agli ordinari progetti di legge, dall'articolo 89 del medesimo Regolamento, il quale attribuisce al Presidente la facoltà di dichiarare inammissibili gli emendamenti e gli articoli aggiuntivi che siano estranei all'oggetto del provvedimento. Ricorda, inoltre, che la lettera circolare del Presidente della Camera del 10 gennaio 1997 sull'istruttoria legislativa, precisa che, ai fini del vaglio di ammissibilità delle proposte emendative al decreto-legge, la materia deve essere valutata con riferimento «ai singoli oggetti e alla specifica problematica affrontata dall'intervento normativo». Aggiunge che la necessità di rispettare rigorosamente tali criteri ancor più si impone a seguito delle segnalazioni che il Presidente della Repubblica ha ritenuto di indirizzare ai Presidenti delle Camere e al Presidente del Consiglio dei ministri, da ultimo, con la lettera del 27 dicembre 2013, con la quale si ripropone in modo netto la necessità di verificare con rigore l'ammissibilità degli emendamenti ai disegni di legge di conversione dei decreti-legge, anche alla luce dei principi enunciati dalla Corte costituzionale nella sentenza n. 22 del 22 febbraio 2012, ribaditi da ultimo nella sentenza n. 32 del 5 marzo 2014. Rileva quindi che, alla luce di quanto testé detto, la presidenza non può che applicare le suddette disposizioni regolamentari e quanto previsto dalla citata circolare del Presidente della Camera dei deputati del 1997.
  Specifica quindi che, con riferimento al provvedimento in esame, la presidenza ritiene che presentino profili di inammissibilità diversi emendamenti ed articoli aggiuntivi presentati, che non recano disposizioni strettamente connesse o consequenziali a quelle contenute nel testo del decreto-legge, invitando quindi i presentatori al loro ritiro.

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  Giancarlo GALAN, presidente, nessuno chiedendo di intervenire, sospende quindi la seduta, al fine di permettere ai presentatori delle proposte emendative di valutare l'opportunità di ritirare le stesse, ove presentino profili di inammissibilità.

  La seduta, sospesa alle 13, è ripresa alle 14.45.

  Giancarlo GALAN, presidente, avverte che gli emendamenti che presentano profili di inammissibilità non sono stati ritirati. Pertanto, alla luce dei criteri precedentemente illustrati, dichiara inammissibili i seguenti emendamenti ed articoli aggiuntivi, che non recano disposizioni strettamente connesse o consequenziali a quelle contenute nel testo del decreto-legge: Centemero 1.9, che prevede disposizioni relative all'istituzione delle aziende connesse alle istituzioni scolastiche, Centemero 1.10 il quale, oltre a risultare irriferibile per quanto concerne il comma 2-quater, reca disposizioni in materia di organi collegiali scolastici e di Consiglio superiore dell'istruzione; Centemero 1.11 e Centemero 1.12, che prevedono disposizioni relative alle formazione delle graduatorie per l'insegnamento nelle scuole secondarie; Centemero 1.13 che prevede l'autorizzazione all'assunzione di personale docente a copertura dei posti vacanti dell'organico di diritto; Centemero 1.14 relativo alle procedure di concorso per l'accesso all'insegnamento; Alfreider 1.01 recante disposizioni in materia di graduatorie dei docenti precari; Gebhard 1.02 relativo alle procedure per l'accertamento della seconda lingua nell'ambito dei corsi di istruzione secondaria nella Provincia autonoma di Bolzano; Schullian 1.03, recante disposizioni in materia di ammissione alle scuole di specializzazione delle Province autonome di Trento e Bolzano; Ghizzoni 2.01, Giancarlo Giordano 2.03 e 2.04, che prevedono disposizioni in materia di trattamento pensionistico per il personale della scuola; Marzana 2.02, in materia di assunzione nelle scuole di personale con funzione di assistente amministrativo o tecnico.
  Avverte inoltre che il deputato Di Lello ha ritirato gli emendamenti a sua firma 1.15, 1.16 e 1.17.

  Antonio PALMIERI (FI-PdL), intervenendo sull'ordine dei lavori, si rallegra per l'elezione a parlamentare europeo del collega Buonanno e dell'ex collega di Commissione Bonafé.

  Il sottosegretario Roberto REGGI ribadisce come le proposte emendative che non sono state dichiarate inammissibili o ritirate, pur essendo legittime, e tese ad intervenire su importanti questioni sulle quali il Governo ha posto la sua attenzione, rischiano di pregiudicare – come ricordato – il sottile equilibrio che è stato raggiunto al Senato. Ricorda quindi l'ordine del giorno recentemente approvato presso l'altro ramo del Parlamento, nel corso della discussione sul presente provvedimento il quale, come già accennato, impegna il Governo a valutare l'esito delle gare attivate dalla CONSIP, valutando l'opportunità di tornare a una internalizzazione dei servizi di pulizia e ausiliari.
  Con riferimento, poi, a taluni emendamenti al presente provvedimento che concernono il trattamento pensionistico del personale della scuola, e che si possono riportare alla questione della cosiddetta «quota 96», dichiara l'intenzione del Governo di voler ricercare – in maniera – convinta una soluzione alla predetta questione.

  Giancarlo GALAN, presidente, sottolinea che la dichiarazione di inammissibilità degli emendamenti relativi alla cosiddetta «quota 96» non deve in alcun modo bloccare le iniziative per risolvere finalmente tale problema. In tal senso, esprime soddisfazione per le parole del sottosegretario le quali prefigurano una risoluzione della tematica.

  Manuela GHIZZONI (PD), ricorda come un suo articolo aggiuntivo al presente provvedimento – dichiarato inammissibile in quanto effettivamente non riguardante in maniera diretta le due questioni presenti Pag. 72nel decreto-legge in esame – concerna proprio l'aspetto dei lavoratori della scuola che non sono riusciti ad andare in pensione a causa dell'intervenuta riforma Fornero. Ritiene comunque che, dopo molti mesi di discussioni in proposito, si debba prendere una decisione, il prima possibile e comunque prima dell'inizio del prossimo anno scolastico: ciò permetterebbe di mandare in pensione coloro che hanno un'apprezzabile anzianità contributiva e di far entrare in servizio, in tempo utile prima dell'inizio delle lezioni, i nuovi giovani colleghi.

  Antonio PALMIERI (FI-PdL) chiede ai colleghi di valutare l'opportunità di approvare una risoluzione in merito alla questione dei cosiddetti «quota 96», anche alla luce della disponibilità manifestata da parte dei rappresentanti del Governo ad affrontare in maniera incisiva tale problematica.

  Maria COSCIA (PD) ricorda come l'aspetto dei cosiddetti «esodati della scuola» è stato già richiamato nella risoluzione della maggioranza che concerne il Documento di economia e finanza 2014.

  Maria MARZANA (M5S) contesta la reale intenzione del Governo di risolvere la questione della cosiddetta «quota 96» del personale della scuola, in quanto, nonostante la risoluzione al DEF testé ricordata dalla collega Coscia, l'Esecutivo non è passato dalle enunciazioni ai fatti, presentando un decreto-legge che riguarda esclusivamente i concorsi per dirigenti scolastici e i lavoratori impegnati nei servizi di pulizia e ausiliari, il che ha impedito la presentazione di emendamenti sul trattamento pensionistico del personale della scuola non suscettibili di dichiarazione di inammissibilità, come dimostra la decisione assunta dal presidente in merito alla presentazione di talune proposte emendative.

  Simona Flavia MALPEZZI (PD) non concorda con le argomentazioni testé espresse dalla collega Marzana in quanto il provvedimento in esame non ha natura organica, bensì ha lo scopo di affrontare specificamente le due questioni che sono state già ampiamente discusse.
  Rileva quindi che la questione del personale della scuola cosiddetto «quota 96» racchiude il delicato aspetto della copertura finanziaria degli oneri, la cui risoluzione è stata proposta dai deputati del Partito democratico, i quali sono consapevoli che il Ministero dell'economia e delle finanze è particolarmente attento a una rigorosa copertura degli effetti finanziari che deriverebbero dall'inclusione del suddetto personale tra coloro che vengono salvaguardati a fini pensionistici.
  Ricorda comunque come poc'anzi il sottosegretario Reggi abbia manifestato l'intenzione del Governo di risolvere la questione di coloro – circa 4.000 persone – che in virtù della riforma pensionistica Fornero, non sono stati tutelati nell'accesso alla pensione.

  Giancarlo GIORDANO (SEL), dopo aver condiviso quanto precedentemente affermato dai colleghi, in merito alla questione dei lavoratori della scuola cosiddetti «quota 96», rileva come anch'egli abbia presentato due proposte emendative in materia di trattamento pensionistico del personale della scuola, che – prevedibilmente, considerato il contenuto delle disposizioni del decreto-legge in esame – sono state dichiarate inammissibili.

  Milena SANTERINI (PI) ritira le proposte emendative a sua firma 1.3, 1.4, 1.5, 1.6 e 1.7. Motiva tale ritiro con l'intenzione di non pregiudicare l'equilibrio raggiunto nella formulazione del testo nel corso dell'esame del provvedimento presso il Senato, rappresentando che gli emendamenti da lei predisposti e ora ritirati, recepiscono anche talune osservazioni presenti nella documentazione degli uffici sul testo in esame.

  Mara CAROCCI (PD), relatore, si associa alla richiesta del Governo di non modificare il testo oggi in esame, invitando quindi i colleghi al ritiro dei restanti Pag. 73emendamenti, sui quali altrimenti esprime parere negativo, suggerendo una loro trasformazione – ove possibile – in ordini del giorno di indirizzo al Governo.

  La Commissione passa quindi all'esame degli emendamenti riferiti all'articolo 1 e all'articolo 2.

  Giancarlo GALAN, presidente, constata l'assenza del presentatore degli emendamenti Marco Di Stefano 1.1 e 1.2: si intende che vi abbia rinunciato.

  Gianluca VACCA (M5S), in qualità di cofirmatario, illustra l'emendamento Luigi Gallo 1.8, identico al precedente emendamento Marco Di Stefano 1.2. Precisa che il suo gruppo non intende ritirarlo, in quanto contesta l'impostazione dell'articolo 1, che con una disposizione legislativa – peraltro non strutturale, bensì «tampone» – tende a sostituire le decisioni della magistratura con determinazioni di natura politica.

  La Commissione respinge l'emendamento Luigi Gallo 1.8. Respinge successivamente l'emendamento Luigi Gallo 2.6.

  Maria MARZANA (M5S) illustra il suo emendamento 2.9, raccomandandone l'approvazione. Ricorda, in particolare, come l'intendimento del suo gruppo sia quello di internalizzare i servizi di pulizia e ausiliari svolti negli istituti scolastici, inserendo nelle graduatorie del personale cosiddetto ATA, che dovrebbe svolgere in futuro tale servizio, anche coloro che attualmente sono utilizzati nelle convenzioni stipulate per lo svolgimento dei servizi esternalizzati concernenti le mansioni spettanti ai collaboratori scolastici.

  Luigi GALLO (M5S) con riferimento a quanto testé affermato dalla collega Marzana, e tenuto conto delle dichiarazioni poc'anzi svolte dal sottosegretario Reggi, rileva come le esternalizzazioni dei servizi di pulizia ed ausiliari, svolti nelle scuole, non funzionino, determinando uno stato di degrado in diverse istituzioni scolastiche, come analogamente si è verificato in talune strutture ospedaliere, ove la cattiva attuazione di analoghi servizi esternalizzati hanno messo a repentaglio la tutela della salute dei cittadini. Rileva quindi come, particolarmente nella regione Campania, i dirigenti scolastici non siano in grado di predisporre i contratti dei servizi di pulizia da proporre alle ditte appaltatrici, in quanto tali contratti gli risulta che siano predisposti in realtà dalle medesime ditte, con la possibilità di infiltrazioni della criminalità organizzata, oltre che con un inadeguato svolgimento dei servizi stessi.

  Luisa BOSSA (PD) ritiene che le notizie testé fornite dal deputato Gallo, a lei sconosciute, rappresentino delle eventuali notizie di reato da inoltrare alla magistratura o alla polizia giudiziaria.

  Mara CAROCCI (PD), relatore, con riferimento a quanto poc'anzi rappresentato dal collega Gallo, chiede al Governo di verificare la correttezza del sistema di aggiudicazione degli appalti concernenti i servizi indicati all'articolo 2 del provvedimento in esame. Sottolinea peraltro che, ove fosse confermata l'influenza della criminalità organizzata nell'assegnazione degli stessi, non sarebbe certamente opportuno un inserimento nell'ambito della pubblica amministrazione di lavoratori precedentemente alle dipendenze di imprese soggette a condizionamenti illeciti. Rileva quindi come, in base alle disposizioni del provvedimento oggi in esame, i contratti relativi a tali servizi saranno stipulati secondo le direttive CONSIP. Osserva infine come l'espletamento dei servizi di pulizia esternalizzati in talune strutture ospedaliere della regione Liguria le risulti di più che adeguata efficacia.

  Giancarlo GIORDANO (SEL) rileva come l'efficacia e la qualità dei servizi pubblici dovrebbe essere omogenea ed adeguata in tutto il territorio nazionale. Con riferimento, poi, all'emendamento Marzana 2.9, annuncia la sua astensione sullo stesso, in quanto non gli risultano Pag. 74ben chiari gli effetti di tale proposta emendativa sul personale precario ATA.

  La Commissione respinge quindi l'emendamento Marzana 2.9.

  Gianluca VACCA (M5S) illustra l'emendamento a sua firma 2.7 raccomandandone l'approvazione.

  La Commissione respinge l'emendamento Vacca 2.7.

  Giancarlo GALAN, presidente, constata l'assenza dei presentatori dell'emendamento Buonanno 2.2: si intende che vi abbiano rinunciato.

  Luigi GALLO (M5S) illustra l'emendamento a sua firma 2.8, identico al precedente emendamento Buonanno 2.2, raccomandandone l'approvazione. Rileva quindi come i lavoratori che saranno utilizzati – in base al comma 2-bis dell'articolo 2 che con tale emendamento si intende sopprimere – anche per gli interventi di mantenimento del decoro e della funzionalità degli immobili adibiti a sede di istituzioni scolastiche statali sono soggetti al ricatto di dover svolgere tali funzioni, pena il loro licenziamento in caso di dissenso, in condizioni spesso di non regolarità delle loro condizioni contrattuali e in violazione dei loro diritti di lavoratori. Ricorda, in particolare, come del personale ex LSU, che magari per vent'anni ha svolto le funzioni di collaboratore scolastico, non si vede riconosciuto tale ruolo e la possibilità di concorrere per l'assunzione nell'ambito della pubblica amministrazione. Ricorda infine come un recente scandalo della società Manutencoop che vede indagato il presidente del relativo consiglio di gestione.

  Umberto D'OTTAVIO (PD) ricorda come l'articolo 19 del decreto-legge n. 16 del 2014 abbia già prorogato di un mese, dal 28 febbraio 2014 al 31 marzo del medesimo anno, i contratti oggetto delle disposizioni di cui all'articolo 2 del provvedimento in esame. Ricorda quindi come l'utilizzo del personale per lo svolgimento di tali servizi appaltati abbia un diverso fondamento nei vari territori italiani e che, in particolare, in Piemonte siano stati utilizzati lavoratori a fini sociali, i quali, altrimenti, non sarebbero stati impiegati. Chiede quindi al sottosegretario Reggi di effettuare un monitoraggio sulle modalità di svolgimento dei predetti appalti. Rileva infatti che bisogna evitare che i lavoratori utilizzati per l'effettuazione di tali servizi siano sfruttati e garantire agli stessi i necessari diritti. Osserva quindi che mentre un dipendente della pubblica amministrazione necessità di altri della stessa in caso di sua assenza per qualsiasi motivo, l'affidamento di appalti di servizio assicura lo svolgimento degli stessi, senza che sia onere della pubblica amministrazione occuparsi della gestione del personale e delle eventuali sostituzioni dello stesso. Precisa quindi che una soluzione potrebbe essere quella di assegnare maggiori risorse alle scuole le quali possono anche stipulare convenzioni diverse da quelle CONSIP ove risultino più vantaggiose. Sottolinea infine che nessuno dei 12.000 lavoratori in esubero impiegati in tale settore è stato licenziato.

  Maria MARZANA (M5S) ribadisce che sarebbe utile permettere ai lavoratori dei servizi esternalizzati di essere inseriti nelle graduatorie del personale ATA. Chiede quindi al sottosegretario Reggi quale uso sia stato fatto finora dei 60 milioni di euro previsti per il periodo dal 1o aprile 2014 al 30 giugno del medesimo anno destinati agli ammortizzatori sociali per i lavoratori del settore.

  Il sottosegretario Roberto REGGI rileva come, dove i servizi di pulizia sono stati svolti secondo i parametri CONSIP, il prezzo a metro quadro pagato per tali servizi sia attualmente la metà di quello in vigore sino alla fine dello scorso anno, in quanto si è rilevato che il prezzo sino ad allora richiesto era di gran lunga superiore a quello applicato in servizi analoghi a favore di soggetti pubblici o privati. Ricorda quindi che, in considerazione della ristrutturazione dei servizi di pulizia ed ausiliari svolti nelle scuole, si è manifestato Pag. 75un esubero di dodicimila lavoratori che erano soggetti ad un possibile licenziamento, il quale non si è verificato in virtù dei noti interventi svolti dal Governo, da ultimo, attuati con il presente provvedimento. Ricorda quindi come l'articolo preveda, tra l'altro, che dal primo luglio prossimo tali lavoratori reimpiegati svolgeranno anche opere di piccola manutenzione a favore di tremila istituti scolastici. Conferma quindi che a tal fine sono stati messi a disposizione 60 milioni di euro. Dopo aver ricordato che una quota di queste risorse è stata già spesa per l'utilizzo dei lavoratori cosiddetti LSU, rileva come l'intera disponibilità finanziaria sarà probabilmente impiegata a tal fine in futuro. Precisa quindi che tali risorse saranno utilizzate solo per interventi ove vi siano plessi scolastici con almeno cinque classi, utilizzando 1.400 euro per classe e quindi, complessivamente, almeno 7 mila euro a plesso: ove non sussista questa minima massa critica le predette risorse non saranno impiegate. Assicura quindi che è in corso il monitoraggio degli interventi e dello svolgimento degli appalti e che ciò che viene pagato è il servizio di pulizia, non il mantenimento del posto di lavoro. Sottolinea quindi che bisogna differenziare lo svolgimento del servizio dal mantenimento del posto di lavoro, rilevando che la garanzia del posto di lavoro non sempre garantisce lo svolgimento di un servizio ottimale.

  Maria MARZANA (M5S) chiede ulteriori chiarimenti sulle risorse impiegate al fine dell'espletamento dei servizi esternalizzati di pulizia e ausiliari svolti nelle scuole.

  Il sottosegretario Roberto REGGI, dopo aver confermato che parte delle risorse sono state già impiegate, rileva di non essere in grado di rispondere puntualmente sullo stato dell'utilizzo delle risorse finanziarie, riservandosi di acquisire i necessari dati per fornire una più dettagliata risposta.

  La Commissione respinge quindi l'emendamento Luigi Gallo 2.8.

  Giancarlo GALAN, presidente, constata l'assenza dei presentatori dell'emendamento Buonanno 2.1 e degli emendamenti identici Matarrese 2.3, Dorina Bianchi 2.4 e Buonanno 2.5: si intende che vi abbiano rinunciato.

  Luigi GALLO (M5S) illustra l'emendamento a sua prima firma 2.10, raccomandandone l'approvazione. Ricorda quindi al sottosegretario Reggi come in base alla relazione tecnica del cosiddetto decreto del fare gli risulta che l'esternalizzazione dei servizi di pulizia e ausiliari svolti nelle scuole sia eccessivamente oneroso, rilevando inoltre come sia molto difficile che in due soli mesi il personale ex LSU utilizzato nello svolgimento dei predetti servizi sia stato riqualificato professionalmente in maniera adeguata per poter svolgere, correttamente, i nuovi compiti di mantenimento del decoro e della funzionalità degli immobili adibiti ad uso scolastico. Rileva inoltre come anche se nessun lavoratore impiegato in tale settore sia stato licenziato, gli risulta che vi siano diversi lavoratori sostenuti dalla cassa integrazione a zero ore. Non condivide poi le considerazioni del collega D'Ottavio, in base alle quali si potrebbe prospettare l'esternalizzazione di tutte le mansioni attualmente assegnate ai collaboratori scolastici. Rileva infine come l'articolo 2 del provvedimento in esame decida per mezzo di decreto-legge, l'assegnazione a determinate ditte dello svolgimento di un appalto pubblico.

  La Commissione respinge l'emendamento Luigi Gallo 2.10.

  Giancarlo GALAN, presidente, dopo aver ricordato che è terminato l'esame degli emendamenti presentati, non ritirati o dichiarati inammissibili, rinvia il seguito dell'esame alla seduta pomeridiana delle ore 14 della giornata di domani, al fine di poter prendere atto dei pareri espressi dalle Commissioni in sede consultiva.

  La seduta termina alle 16.

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