CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 7 maggio 2014
229.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Finanze (VI)
COMUNICATO
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SEDE CONSULTIVA

  Mercoledì 7 maggio 2014. — Presidenza del presidente Daniele CAPEZZONE.

  La seduta comincia alle 13.35.

Sull'ordine dei lavori.

  Daniele CAPEZZONE, presidente, in considerazione del fatto che il Sottosegretario Zanetti potrà intervenire in Commissione solo con un certo ritardo, a causa Pag. 158dell'imprevisto protrarsi di un impegno di Governo, propone, concorde la Commissione, di procedere a un'inversione nell'ordine dei lavori della seduta odierna, nel senso di procedere, dapprima, all'esame, in sede consultiva, del disegno di legge C. 2083, poi alla discussione della risoluzione n. 7-00282 Ribaudo, alla riunione del Comitato ristretto per l'esame delle proposte di legge C. 2247 e C. 2248, indi all'elezione di un vicepresidente e, infine, allo svolgimento delle interrogazioni a risposta immediata.

Ratifica ed esecuzione dell'Accordo interno tra i rappresentanti dei Governi degli Stati membri dell'Unione europea, relativo al finanziamento degli aiuti dell'Unione europea forniti nell'ambito del quadro finanziario pluriennale per il periodo 2014-2020 in applicazione dell'Accordo di partenariato ACP-UE e all'assegnazione di assistenza finanziaria ai Paesi e territori d'oltremare cui si applicano le disposizioni della parte quarta del trattato sul funzionamento dell'UE.
C. 2083 Governo.

(Parere alla III Commissione).
(Seguito dell'esame e conclusione – Parere favorevole).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato nella seduta del 6 maggio scorso.

  Daniele CAPEZZONE, presidente, ricorda che nella precedente seduta di esame il relatore, Sberna, ha illustrato il provvedimento e informa che lo stesso relatore ha proposto di esprimere su di esso parere favorevole.

  La Commissione approva la proposta di parere favorevole del relatore.

  La seduta termina alle 13.40.

RISOLUZIONI

  Mercoledì 7 maggio 2014. — Presidenza del presidente Daniele CAPEZZONE. — Interviene il sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze Enrico Zanetti.

  La seduta comincia alle 13.40.

7-00282 Ribaudo: Revisione della norma della legge di stabilità 2014 che prevede il preventivo controllo dell'Agenzia delle entrate sulle detrazioni IRPEF di importo superiore a 4.000 euro.
(Discussione e rinvio).

  La Commissione inizia la discussione della risoluzione.

  Francesco RIBAUDO (PD) sottolinea preliminarmente come la propria risoluzione intenda contribuire a realizzare l'obiettivo, sotteso anche alla delega per la riforma del sistema fiscale, di instaurare un rapporto sereno e collaborativo tra il fisco ed i contribuenti. In tale contesto sottolinea come il comma 586 dell'articolo 1 della legge di stabilità 2014 si ponga in assoluta controtendenza rispetto a tale finalità, prevedendo, diversamente dal passato, che l'Agenzia delle entrate operi un controllo su tutte le detrazioni per carichi di famiglia indicate nei modelli 730 che comportino rimborsi superiori a 4.000 euro. Tale previsione comporta, in realtà, effetti sui contribuenti interessati ben più ampi di quelli apparentemente indicati, in quanto impatta anche sull'effettuazione dei rimborsi derivanti da altre tipologie di detrazioni, quali quelle per gli interventi di ristrutturazione edilizia. In tal modo il beneficio fiscale previsto per i contribuenti, che costituisce un forte incentivo a tali interventi, non risulterebbe più automatico, ma incerto e fruibile in tempi molto più dilatati. Ritiene, pertanto, che la previsione del predetto comma 586 costituisca un grave arretramento rispetto allo spirito e alle finalità della delega fiscale, nonché rispetto alle stesse scelte di politica tributaria che il Governo sta compiendo, mutando inoltre le regole che disciplinano un importante istituto tributario nel corso della sua attuazione.
  La risoluzione intende superare tale problematica, ponendosi in piena continuità con talune proposte emendative, da lui stesso presentate in materia, al fine di impegnare il Governo a stabilire, quanto meno, una data certa entro la quale l'Amministrazione finanziaria dovrà procedere ai rimborsi oggetto dei controlli. Pag. 159
  Passando quindi ad alcuni aspetti specifici evidenziati dalla risoluzione, rileva, inoltre, come la norma del citato comma 586 presenti anche alcuni profili di incostituzionalità, in particolare per contrasto con l'articolo 3 della Costituzione, il quale stabilisce, tra l'altro, che tutti i cittadini sono uguali di fronte alle legge, senza distinzione di condizioni personali e sociali.
  Ritiene, infatti, che la suddetta disposizione introduca un'ingiustificabile discriminazione di carattere personale tra i contribuenti, che vengono, sotto questo profilo, distinti in due categorie, a seconda che l'ammontare del rimborso da loro richiesto sia inferiore o superiore alla soglia di 4.000 euro, cosicché chi vanta un credito fino a 4.000 euro potrà ottenere il rimborso entro il mese di luglio dell'anno di presentazione del modello 730, mentre coloro che vantano un credito anche di un solo euro superiore a tale limite vedranno dilatarsi la tempistica del rimborso loro spettante, senza alcuna certezza circa i termini di effettiva erogazione dello stesso.
  In tale contesto ritiene che un ulteriore profilo di incostituzionalità sia costituito dalla mancata previsione di un termine entro il quale l'Amministrazione finanziaria deve procedere ai rimborsi. Segnala, al riguardo, come la Corte Costituzionale, con la sentenza n. 280 del 2005, abbia dichiarato l'incostituzionalità dell'articolo 25 del decreto del Presidente della Repubblica n. 602 del 1973, nella parte in cui non prevedeva un termine a pena di decadenza entro il quale il concessionario della riscossione doveva notificare al contribuente la cartella di pagamento delle imposte liquidate ai sensi dell'articolo 36-bis del decreto del Presidente della Repubblica n. 600 del 1973. Sottolinea infatti come con tale pronuncia la Corte abbia affermato il principio indefettibile secondo cui devono essere stabiliti tempi certi nei rapporti tra amministrazione finanziaria e cittadini.
  Auspica quindi che il Governo dia una risposta chiara su una tematica che ha già sollevato l'attenzione degli organi di informazione e che risulta particolarmente rilevante per numerosissimi cittadini, i quali hanno compiuto importanti scelte d'investimento fidando nelle agevolazioni fiscali loro spettanti.

  Marco CAUSI (PD), nel ringraziare il deputato Ribaudo per l'occasione di discussione fornita alla Commissione attraverso la presentazione della sua risoluzione, sottolinea come, a seguito dei contatti informali intercorsi, il Sottosegretario Zanetti abbia suggerito l'ipotesi di apportare alcune modifiche all'impegno contenuto nell'atto di indirizzo.

  Francesco RIBAUDO (PD) dichiara la propria disponibilità a riformulare la propria risoluzione, ritenendo tuttavia necessario svolgere un'ulteriore interlocuzione con il Governo, al fine di giungere ad una formulazione condivisa dell'atto di indirizzo.

  Girolamo PISANO (M5S) ricorda che, in occasione dell'esame del disegno di legge di stabilità 2014, egli stesso aveva presentato un emendamento volto a modificare la formulazione del comma 586, al fine di stabilire un termine entro il quale l'Amministrazione finanziaria è tenuta a effettuare i rimborsi IRPEF nei confronti dei contribuenti che presentano il modello 730.
  In tale contesto dichiara la valutazione favorevole del proprio gruppo sulla seconda parte dell'impegno della risoluzione, la quale intende stabilire tempi certi entro cui l'Agenzia delle entrate dovrà effettuare i controlli previsti dal predetto comma 586 e procedere ai rimborsi, non ritenendo invece opportuna la soppressione di tale disposizione. Sottolinea, inoltre, come l'Agenzia delle entrate abbia indicato che i controlli in questione saranno svolti attraverso modalità automatizzate e che saranno svolti entro sei mesi, decorsi i quali i relativi rimborsi saranno effettuati entro l'ulteriore termine di due o tre mesi.

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  Francesco RIBAUDO (PD) ritiene necessario stabilire che l'intero processo di controllo e di effettuazione dei rimborsi debba concludersi entro il termine di sei mesi.

  Giovanni PAGLIA (SEL) dichiara la valutazione favorevole del proprio gruppo sulla risoluzione, considerando del tutto paradossale prevedere controlli massivi sui modelli 730, sia in quanto essi sono già sottoposti ad un controllo da parte dei sostituti d'imposta, sia in quanto non è certamente in quest'ambito che si annidano le principali sacche di evasione fiscale.
  Rileva, peraltro, come, anche alla luce della pregressa esperienza rispetto all'operatività dell'Amministrazione finanziaria, sia del tutto illusorio pensare di fissare termini tassativi molto stringenti entro i quali gli uffici dell'Amministrazione possano effettivamente svolgere e concludere tali controlli, ritenendo invece più logico eliminare la previsione del comma 586 della legge di stabilità 2014.

  Daniele CAPEZZONE, presidente, ritiene opportuno definire un testo riformulato della risoluzione.
  Nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia quindi il seguito della discussione a una seduta da convocare la prossima settimana, al fine di consentire al presentatore e al rappresentante del Governo di svolgere la necessaria interlocuzione.

  La seduta termina alle 13.50.

COMITATO RISTRETTO

  Mercoledì 7 maggio 2014.

Disposizioni in materia di emersione e rientro di capitali detenuti all'estero, nonché per il potenziamento della lotta all'evasione fiscale.
C. 2247 Causi e C. 2248 Capezzone.

  Il Comitato ristretto si è riunito dalle 13.50 alle 14.

ELEZIONE DI UN VICEPRESIDENTE

  Mercoledì 7 maggio 2014. — Presidenza del presidente Daniele CAPEZZONE.

  La seduta comincia alle 14.

  Daniele CAPEZZONE, presidente, avverte che la Commissione è oggi convocata per l'elezione di un vicepresidente, a seguito della nomina a sottosegretario del deputato Zanetti. Ricorda che risulterà eletto vicepresidente il deputato che avrà ottenuto il maggior numero di voti.
  Indìce quindi la votazione per l'elezione di un vicepresidente.

  Daniele CAPEZZONE, presidente, comunica il risultato della votazione:
   Presenti e votanti  32   

  Hanno riportato voti:    
   Pelillo  23   
   Schede nulle  3   
   Schede bianche  6   

  Proclama eletto vicepresidente il deputato Pelillo.
  Hanno preso parte alla votazione per l'elezione del vicepresidente i deputati:
  Alberti, Barbanti, Bargero, Cancelleri, Capezzone, Capozzolo, Carbone, Carella, Causi, Colaninno, De Maria, De Menech, Marco Di Maio, Marco Di Stefano, Fragomeli, Fregolent, Gebhard, Ginato, Alberto Giorgetti, Gutgeld, Laffranco, Lavagno, Lodolini, Moretto, Paglia, Pelillo, Petrini, Pisano, Ribaudo, Ruocco, Sanga e Sottanelli.

  Daniele CAPEZZONE, presidente, porge le proprie congratulazioni e i migliori auguri di buon lavoro al deputato Pelillo ed informa che, a seguito della sua elezione a vicepresidente, il deputato Pelillo decade dalla carica, da lui finora rivestita, di segretario della Commissione. Pertanto, la Commissione dovrà procedere prossimamente all'elezione di un nuovo segretario.

  La seduta termina alle 14.10.

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INTERROGAZIONI A RISPOSTA IMMEDIATA

  Mercoledì 7 maggio 2014. — Presidenza del presidente Daniele CAPEZZONE. – Interviene il sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze Enrico Zanetti.

  La seduta comincia alle 14.10.

  Daniele CAPEZZONE, presidente, ricorda che, ai sensi dell'articolo 135-ter, comma 5, del regolamento, la pubblicità delle sedute per lo svolgimento delle interrogazioni a risposta immediata è assicurata anche tramite la trasmissione attraverso l'impianto televisivo a circuito chiuso. Dispone, pertanto, l'attivazione del circuito.

5-02736 Paglia: Attuazione delle nuove disposizioni recate dal decreto-legge n. 69 del 2013 in materia di esecuzione forzata degli immobili ai fini della riscossione coattiva delle imposte.

  Giovanni PAGLIA (SEL) illustra brevemente la propria interrogazione, evidenziando come essa prenda spunto dalla dichiarazione resa agli organi di stampa da un alto dirigente di Equitalia, il quale ha affermato l'irretroattività delle disposizioni, contenute nell'articolo 52 del decreto-legge n. 69 del 2013, che, modificando la disciplina della riscossione mediante ruolo, inibiscono all'agente della riscossione di procedere a esecuzione forzata sui beni immobili nei casi in cui si tratti di unico immobile non di lusso, di proprietà del debitore e nel quale questo risieda, ovvero se il debito non superi 120.000 euro o ancora se non siano decorsi almeno sei mesi dall'iscrizione di ipoteca.

  Il sottosegretario Enrico ZANETTI risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 1).

  Giovanni PAGLIA (SEL) si riserva di compiere una più approfondita valutazione della risposta resa dal Sottosegretario, anche al fine di richiedere al Governo stesso ulteriori approfondimenti sul tema posto dall'interrogazione.

5-02737 Sottanelli: Interpretazione della disciplina in materia di rivalutazione di beni immobili delle società non operative.

   Giulio Cesare SOTTANELLI (SCpI) illustra brevemente la propria interrogazione, rilevando come la stessa sia volta a chiarire quale sia la corretta applicazione delle norme vigenti in materia di rivalutazione di beni immobili delle società non operative e, in particolare, sulle percentuali da applicare agli immobili rivalutati nel 2008 ai fini della determinazione del reddito minimo presunto per le società di comodo.

  Il sottosegretario Enrico ZANETTI risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 2).

  Giulio Cesare SOTTANELLI (SCpI) si dichiara soddisfatto della risposta fornita.

5-02738 Bargero: Eliminazione dell'obbligo del mandato esclusivo per gli agenti in attività finanziaria.

  Cristina BARGERO (PD) rinuncia ad illustrare la propria interrogazione.

  Il sottosegretario Enrico ZANETTI risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 3).

  Cristina BARGERO (PD) si dichiara soddisfatta della seconda parte della risposta fornita dal Sottosegretario, in cui si riconosce l'esigenza di approfondire le questioni connesse all'istituto del monomandato nel settore finanziario, nonché di promuovere e incentivare lo sviluppo di reti di agenti in plurimandato.
  Si dichiara, viceversa, insoddisfatta della prima parte della risposta, la quale si limita a ripercorrere la disciplina introdotta in materia con il decreto legislativo n. 141 del 2010: evidenzia, infatti, come né la legge di delegazione né la Pag. 162direttiva comunitaria 2008/48/CE, relativa ai contratti di credito ai consumatori, in forza delle quali è stato emanato il predetto decreto legislativo, contenessero indicazioni circa l'introduzione dell'obbligo di monomandato a carico degli agenti in attività finanziaria. Rileva quindi come tale obbligo determini effetti deleteri, favorendo la costruzione di reti verticali, a danno degli operatori del leasing finanziario e soprattutto dei consumatori, spesso costituiti da piccole e medie imprese, i quali subiscono i riflessi negativi dovuti a tale restrizione della concorrenza del settore, in particolare per quanto riguarda il mantenimento di tassi di interesse più elevati.
  Evidenzia quindi come la previsione dell'obbligo di monomandato per gli agenti in attività finanziaria si ponga inoltre in assoluto contrasto, oltre che con le indicazioni dell'Autorità garante della concorrenza e del mercato, anche con l'orientamento assunto pochi anni fa dal Governo, il quale ha eliminato tale obbligo per gli agenti assicurativi, appunto al fine di incentivare la concorrenza nel settore.
  Auspica pertanto che il Governo si dimostri disponibile a rivedere la normativa in materia ed eliminare tale grave violazione del principio di concorrenza.

5-02739 Barbanti: Attuazione dell'obbligo di pubblicare i dati relativi agli immobili posseduti dalle pubbliche amministrazioni.

  Sebastiano BARBANTI (M5S) illustra la propria interrogazione, la quale è volta a conoscere lo stato di attuazione degli obblighi di trasparenza imposti alle pubbliche amministrazioni dal decreto legislativo n. 33 del 2013, con particolare riferimento all'articolo 30 del predetto decreto legislativo, il quale stabilisce l'obbligo di pubblicare le informazioni identificative degli immobili posseduti, nonché i canoni di locazione o di affitto versati o percepiti relativi agli immobili posseduti dalle pubbliche amministrazioni stesse.

  Il sottosegretario Enrico ZANETTI risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 4).

  Sebastiano BARBANTI (M5S) si dichiara insoddisfatto della risposta fornita dal rappresentante del Governo, in quanto dalla stessa si evince che ad oggi non è stato ancora verificato lo stato di attuazione della normativa richiamata dall'atto di sindacato ispettivo.
  Rileva quindi come l'inosservanza degli obblighi imposti dal citato decreto legislativo n. 33 del 2013 comporti una grave violazione del principio di trasparenza nei rapporti tra cittadino e pubblica amministrazione, sollecitando pertanto il Governo ad assumere le opportune iniziative perché tali obblighi di pubblicità siano finalmente soddisfatti.

  Daniele CAPEZZONE, presidente, dichiara concluso lo svolgimento delle interrogazioni all'ordine del giorno.

  La seduta termina alle 14.35.

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