CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 30 aprile 2014
226.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Attività produttive, commercio e turismo (X)
COMUNICATO
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COMITATO RISTRETTO

  Mercoledì 30 aprile 2014.

Disciplina degli orari di apertura degli esercizi commerciali.
C. 750 Dell'Orco, C. 947 Iniziativa popolare, C. 1042 Benamati e C. 1279 Abrignani.

  Il Comitato ristretto si è riunito dalle 13.20 alle 14.15.

SEDE CONSULTIVA

  Mercoledì 30 aprile 2014. — Presidenza del vicepresidente Davide CRIPPA.

  La seduta comincia alle 14.15.

Ratifica ed esecuzione dell'Accordo interno tra i rappresentanti dei Governi degli Stati membri dell'Unione europea, riuniti in sede di Consiglio, relativo al finanziamento degli aiuti dell'Unione europea forniti nell'ambito del quadro finanziario pluriennale per il periodo 2014-2020 in applicazione dell'Accordo di partenariato ACP-UE e all'assegnazione di assistenza finanziaria ai Paesi e territori d'oltremare cui si applicano le disposizioni della parte quarta del trattato sul funzionamento dell'UE, fatto a Lussemburgo il 24 giugno 2013.
C. 2083 Governo.

(Parere alla III Commissione).
(Seguito dell'esame e conclusione – Parere favorevole con osservazioni).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento in oggetto, rinviato nella seduta del 22 aprile 2014.

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  Luigi TARANTO (PD), relatore, illustra la sua proposta di parere favorevole con osservazioni (vedi allegato).

  Marco DA VILLA (M5S), a nome del proprio gruppo, esprime forti perplessità sul provvedimento in esame, sottolineando che fino al precedente Accordo non sussisteva un rapporto simmetrico tra Stati membri dell'Unione europea e Paesi ACP che, in considerazione delle loro difficoltà economiche, potevano apporre dazi sull'ingresso di merci europee nei propri territori. Con l'ultimo Accordo è stata introdotta una maggiore liberalizzazione, che potrebbe essere iniqua: Inoltre, anche a motivo della persistente carenza di un'adeguata rendicontazione sull'utilizzo dei FES, dichiara voto contrario sulla proposta di parere.

  Gianluca BENAMATI (PD), nel condividere la proposta di parere, osserva che lo strumento della cooperazione, pur perfettibile nelle sue modalità applicative, rappresenta un fiore all'occhiello del nostro Paese. Dichiara quindi voto favorevole sulla proposta di parere.

  La Commissione approva la proposta di parere del relatore.

  La seduta termina alle 14.30.

ATTI DEL GOVERNO

  Mercoledì 30 aprile 2014. — Presidenza del vicepresidente Ignazio ABRIGNANI.

  La seduta comincia alle 14.30.

Schema di decreto legislativo recante attuazione della direttiva 2012/27/UE sull'efficienza energetica, che modifica le direttive 2009/125/CE e 2010/30/UE e abroga le direttive 2004/8/CE e 2006/32/CE.
Atto n. 90.

(Seguito dell'esame, ai sensi dell'articolo 143, comma 4, del Regolamento, e rinvio).

  La Commissione prosegue l'esame dello Schema di decreto all'ordine del giorno, rinviato nella seduta del 17 aprile 2014.

  Davide CRIPPA (M5S), intervenendo nel merito del provvedimento in esame, intende porre una serie di quesiti specifici che attengono alle modalità di recepimento della direttiva in esame che auspica possano trovare adeguata risposta e approfondimento sia da parte del relatore che da parte del Governo.
  In particolare, quanto all'articolo 2 dello schema di decreto, laddove si prevedono le definizioni di teleriscaldamento e di teleraffreddamento efficienti, domanda cosa si debba intendere per sistema che usa il 50 per cento della combinazione di soluzioni nella produzione di energia. Ritiene occorra in sostanza porre attenzione al fine di evitare frodi in questa materia. Sempre in tema di definizione delle fonti rinnovabili, inoltre, chiede chiarimenti sugli inceneritori: ricadono nel 50 per cento da fonti rinnovabili ? E come vengono classificati quegli inceneritori per cui non sia possibile attribuire l'esatta percentuale di frazione organica ?
  Sottolinea, quindi, come manca il recepimento dell'articolo 2, punto 45, della direttiva, dove è riportata la definizione di «aggregatore» di soggetti. In particolare, ritiene sarebbe utile chiarire quali siano state le ragioni tecniche e politiche che hanno portato all'esclusione di questa definizione tra quelle contenute all'articolo 2 dello schema di decreto.
  Domanda quindi al Governo se sia stato già redatto e trasmesso il Piano d'Azione Nazionale per l'efficienza energetica per il quale l'articolo 4 prevede la trasmissione entro il 30 aprile 2014 alla Commissione UE. Chiede altresì al Governo di illustrare in dettaglio le misure per il miglioramento dell'efficienza energetica, i risparmi attesi e quelli conseguiti. In particolare, in un'ottica di analisi dei costi e dei benefici, ritiene opportuno avere un quadro delineato per ogni misura e per l'insieme delle misure dei costi a carico delle tariffe energetiche a copertura degli strumenti e di quelli a carico della fiscalità generale e del bilancio dello Stato come nuovi oneri. Ciò al fine di avere chiaro quali oneri, nell'ambito dello Pag. 53schema di decreto in esame, andranno a carico della fiscalità generale e quali saranno invece posti a carico della bolletta energetica.
  Ritiene inoltre necessario approfondire come siano allineati gli obiettivi espressi dalla SEN, in termini di risparmio energetico, con quanto disposto dalla direttiva in esame. In particolare, occorre verificare se l'obiettivo espresso dall'articolo 3 sia in linea con quanto stabilito per l'UE in termini di consumi energetici al 2020 e quanto saranno i consumi di energia primaria e finale nel 2020 in Italia.
  Passando all'articolo 5 della direttiva intitolato al «Ruolo esemplare degli edifici degli enti pubblici», sottolinea come tale articolo sia stato in realtà recepito nello schema di decreto in esame con il titolo «Riqualificazione energetica degli immobili della Pubblica Amministrazione». Ritiene che probabilmente il Governo ha cancellato il termine «esemplare» in quanto porterà ad un risparmio energetico cumulato nel periodo 2014-2020 di almeno 0,04 Mtep, a fronte di un costo indicativo (in parte a carico delle tariffe elettriche e in parte a carico dei proventi delle aste per le quote di CO2) di 541 milioni di euro.
  Passando ad altra questione, domanda da quali risorse sia alimentato il Fondo del teleriscaldamento, di cui all'articolo 22, comma 4, del decreto legislativo n. 28, se attraverso la bolletta energetica e, in caso affermativo, su quali componenti in particolare vada a gravare.
  Chiede delucidazioni sull'ammontare delle disponibilità dei proventi annui delle aste delle quote di CO2, di cui all'articolo 19 del decreto legislativo 13 marzo 2013; ritiene utile sapere quanto di questi importi è stato impegnato nel presente provvedimento e quanto in altri interventi e se sia dunque possibile avere un quadro più dettagliato sull'utilizzo di tali risorse.
  Tornando alla questione delle risorse del Fondo del teleriscaldamento, segnala come a carico della collettività, tramite contributo tariffario siano stati stanziati 380 M euro, ai sensi di quanto esposto nella relazione tecnica. In proposito il Governo dovrebbe dunque chiarire come intenda reperire i restanti 89,8 milioni di euro e se sarà utilizzato il conto termico, anch'esso a carico dei consumatori di energia.
  Evidenzia quindi i motivi del ruolo assai marginale attribuito alle regioni nelle attività di efficienza energetica, nonostante sia prevista la cosiddetta burden sharing.
  Chiede inoltre alcune delucidazioni in ordine al significato da attribuire alle deroghe di cui all'articolo 6 in materia di acquisti di immobili da parte delle pubbliche amministrazioni e, in particolare, cosa significhi esattamente l'espressione «rivendere l'immobile senza che la PA centrale se ne avvalga per propri fini».
  Chiede altresì di conoscere le ragioni per le quali il Governo abbia omesso di recepire il punto 7a dell'articolo 7 della direttiva che riguarda gli alloggi sociali.
  Con riferimento al meccanismo dei certificati bianchi e in particolare a quanto previsto dall'articolo 7, comma 3, laddove si prevede che i certificati bianchi debbano coprire almeno il 60 per cento dell'obiettivo di risparmio cumulato, si prospetta in realtà un aumento dei risparmi conseguiti di energia finale in termini di Mtep che comporterà un aggiornamento al rialzo dei target relativi a tali certificati. In tale contesto, chiede se sia quindi immaginabile anche un incremento della componente tariffaria. A tale riguardo, chiede come mai non siano stati presi in considerazioni meccanismi alternativi quali la carbon tax.
  Passando all'articolo 8, evidenzia come sia richiamata la norma EN ISO 14001 senza prevedere espressamente un sistema di gestione dell'energia; si tratta di norma tecnica che oltretutto non riguarda l'efficienza energetica, ma la certificazione ambientale. Chiede quindi conto di tale scelta.
  Sempre all'articolo 8 si prevedono specifici controlli tecnici per tutte le diagnosi energetiche effettuate dalle imprese che il personale dell'ENEA dovrà effettuare a fronte di risorse irrisorie. In proposito chiede che il Governo si esprima sia sull'adeguatezza Pag. 54delle risorse finanziarie sia delle risorse umane assegnate per lo svolgimento di tali delicate funzioni.
  Passando ad esaminare le questioni relative all'articolo 9, in materia di misurazione e fatturazione dei consumi energetici, sottolinea da un lato l'importanza di strumenti di misura estremamente precisi e dall'altro la necessità di individuare magari con l'ausilio dei tecnici di ENEA delle fasce climatiche differenziate nelle diverse regioni d'Italia.
  Con riferimento all'articolo 11, chiede innanzitutto lo stralcio delle disposizioni contenute nel comma 1, che non sono oggetto della delega e non riguardano alcuna disposizione contenuta nella direttiva in fase di recepimento. Per quanto riguarda poi il comma 2, trattandosi in realtà del recepimento dell'articolo 4 della legge di delegazione europea per il 2013, sarebbe utile un'ulteriore riflessione, trattandosi senza dubbio di un tema di particolare rilevanza come quello della progressività della fatturazione.
  Infine ritiene necessario un ulteriore approfondimento in tema di sanzioni, in particolare occorrerebbe chiarire quale sia, sul piano operativo, l'ufficio competente del MiSE che sarà chiamato ad irrogare le sanzioni previste per l'inosservanza delle disposizioni previste dal presente schema di decreto.

  Gianluca BENAMATI (PD) giudica assai rilevanti ed anche molto tecniche le questioni poste dal collega Crippa, alcune delle quali assolutamente condivisibili. Dichiara quindi la massima disponibilità a farsi carico presso il Governo affinché nel corso delle prossime sedute sia possibile svolgere un adeguato dibattito in modo tale che le questioni poste possano trovare le risposte che meritano.

  Ignazio ABRIGNANI, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 15.

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