CAMERA DEI DEPUTATI
Martedì 15 aprile 2014
218.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Agricoltura (XIII)
COMUNICATO
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SEDE CONSULTIVA

  Martedì 15 aprile 2014. — Presidenza del vicepresidente Massimo FIORIO.

  La seduta comincia alle 13.40.

Documento di economia e finanza 2014.
Doc. LVII, n. 2 e allegati.
(Parere alla V Commissione).
(Esame e rinvio).

  La Commissione inizia l'esame del documento.

  Massimo FIORIO, presidente, comunica che il gruppo M5S ha chiesto che la pubblicità dei lavori della seduta odierna sia assicurata anche mediante trasmissione con impianto audiovisivo a circuito chiuso. Non essendovi obiezioni, ne dispone l'attivazione.

  Filippo GALLINELLA (M5S), intervenendo sui lavori della Commissione, fa presente che gli organi di informazione, e in particolare il Sole 24 ore, negli ultimi giorni hanno dato notizia del fatto che il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali avrebbe già definito alcune scelte relative all'attuazione a livello nazionale della Politica agricola comune (PAC), per quanto riguarda soprattutto gli aiuti accoppiati. In proposito, fa presente che sull'attuazione della PAC la Commissione, concordi tutti i gruppi, aveva convenuto di promuovere un dibattito in Assemblea su una mozione unitaria, concordata con il Governo, sulla cui elaborazione si è già avviato un lavoro istruttorio. Ritiene pertanto necessario acquisire opportuni chiarimenti da parte del Governo, per comprendere se il lavoro svolto dalla Commissione risulta utile e per evitare una sostanziale presa in giro.

  Massimo FIORIO, presidente, fa presente che nella prossima settimana è previsto il seguito dell'audizione del Ministro Pag. 271Martina sulle linee programmatiche nonché il proseguimento delle riunioni informali preordinate alla mozione sull'attuazione della PAC. In tali sedi si potranno acquisire i chiarimenti richiesti, fermo restando che a quanto gli risulta i programmi di lavoro definiti dalla Commissione sono confermati.

  Marco CARRA (PD), relatore, svolgendo la relazione introduttiva, ricorda che il Documento di economia e finanza (DEF) costituisce il principale documento di programmazione della politica economica e di bilancio, che traccia, in una prospettiva di medio-lungo termine, gli impegni, sul piano del consolidamento della finanza pubblica, e gli indirizzi, sul versante delle diverse politiche pubbliche, adottati dall'Italia per il rispetto del Patto di stabilità e crescita europeo e il conseguimento degli obiettivi di crescita intelligente, sostenibile e solidale definiti nella Strategia «Europa 2020». Quanto alla struttura, il DEF si compone di tre sezioni e di una serie di allegati. In particolare, la prima sezione espone lo schema del Programma di stabilità, nella seconda sezione sono indicate le regole generali sull'evoluzione della spesa delle amministrazioni pubbliche, mentre nella terza sezione è previsto, infine, lo schema del Programma nazionale di riforma (PNR) che, in coerenza con il Programma di stabilità, definisce gli interventi da adottare per il raggiungimento degli obiettivi nazionali di crescita, produttività, occupazione e sostenibilità delineati dalla Strategia «Europa 2020».
  Illustra quindi i principali indicatori macroeconomici contenuti nel DEF, che evidenzia come la recessione, manifestatasi nuovamente nella seconda metà del 2011 – dopo i moderati segnali di ripresa di inizio anno – si sia interrotta, in Italia, nell'ultimo trimestre del 2013, in cui il prodotto interno lordo (PIL) ha manifestato una inversione di tendenza, dopo nove trimestri consecutivi di contrazione nel 2013. Nel complesso, nel 2013 il PIL ha registrato una contrazione dell'1,9 per cento, a fronte della contrazione del 2,4 per cento registrata nel 2012.
  Le stime di crescita del PIL per il 2014 sono fissate allo 0,8 per cento, al ribasso rispetto alla crescita dell'1,1 per cento prevista ad ottobre 2013 nel Documento programmatico di bilancio (DPB). Per gli anni successivi, il DEF prevede una crescita del PIL nel 2015, pari all'1,3 per cento, e pari in media dell'1,7 per cento nel triennio successivo. Rispetto alla Nota di aggiornamento 2013, il DEF 2014 rivede in senso moderatamente peggiorativo le stime per il 2014. Il livello di indebitamento netto già previsto per il 2014 e per gli anni successivi, per i quali i livelli previsti nella Nota, pari al 2,3 per cento nel 2014, all'1,8 per cento nel 2015, all'1,2 per cento nel 2016 ed allo 0,7 nel 2017, vengono ora rispettivamente cifrati al 2,6, 2,0, 1,5 e 0,9 per cento, per una differenza cumulata di 1 punto di PIL. Per il 2018, annualità non contemplata nel precedente scenario di previsione, il livello in questione è stimato allo 0,3 per cento di PIL. Il meno favorevole livello del saldo in commento rispetto alle precedenti previsioni si riflette, benché marginalmente sul percorso di raggiungimento del pareggio di bilancio in termini strutturali.
  Il progressivo miglioramento dell'indebitamento netto nel quinquennio 2014-2018 si realizza in gran parte sul controllo dell'andamento della spesa, posto che a fronte di una sostanziale stabilità delle entrate, che diminuiscono nell'intero periodo di 1 punto di PIL (che comunque, dato anche i valori crescenti stimati per il PIL, si riflette in una diminuzione di 0,7 punti di pressione fiscale, dal 44 al 43,3 per cento) le spese, dopo aver già registrato una diminuzione di 0,4 punti in quota PIL nel 2014 rispetto all'anno precedente, decrescono di 3,4 punti percentuali di PIL, dal 51 per cento del 2014 al 47,6 per cento del 2018. In tale direzione operano tutte le componenti della spesa, sia quella primaria, che, sempre in quota PIL, scende di 2,4 punti. L'evoluzione della spesa e delle entrate nel 2014-2018, sia quella per interessi, (0,4 punti) che la spesa in conto capitale, continua il suo trend di discesa risalente agli anni già precedenti, portandosi dal 2,8 per cento di Pag. 272PIL al 2,3 per cento. Continuano inoltre le politiche di contenimento delle retribuzioni del pubblico impiego: l'incidenza delle spese di personale sul PIL è, infatti, prevista passare dal 10,3 per cento nel 2014 al 9,1 per cento del 2018; analogamente, si prefigura il proseguimento del percorso discendente della spesa per consumi intermedi da tempo in atto, che nel periodo in questione dovrebbero diminuire dall'8,2 per cento del PIL al 7,8 per cento. Si prefigura, inoltre, una inversione di tendenza nell'andamento della spesa per prestazioni sociali, la cui quota percentuale di PIL, in crescita di 0,2 punti nel 2014 rispetto all'anno precedente (attestandosi al 20,7 in quota PIL), dovrebbe poi iniziare un percorso di discesa fino al 20,1 per cento nel 2018.
  Con riguardo alle entrate, il quadro di previsione espone un incremento di 0,4 punti in quota PIL, rispetto al 2013, delle entrate tributarie nel biennio 2014 –2015, da ricondurre principalmente al miglioramento del quadro macroeconomico (atteso che il PIL è stimato crescere in tali anni di complessivi 2,1 punti percentuali), ma anche per effetto di provvedimenti legislativi che determinano effetti in tale direzione, quali ad esempio l'aumento dell'aliquota Iva dal 21 al 22 per cento disposto dal decreto-legge n.76 del 2013, ovvero il riordino della tassazione immobiliare prevista dalla legge di stabilità 2014: per il biennio in questione si registra infatti anche un incremento della pressione fiscale, che passa dal 43,8 per cento del 2013 al 44 per cento, ma che poi tende successivamente a scendere fino al 43,3 per cento, in coerenza con la diminuzione delle entrate in quota PIL negli anni dal 2015 al 2018. Analogo, ma più lieve andamento decrescente presentano i contributi sociali (dal 13,6 per cento del 2014 al 13,4 per cento nell'anno terminale), sia per la progressiva diminuzione dei premi INAIL – tuttavia parzialmente contrastato dall'aumento delle aliquote contributive dei lavoratori parasubordinati derivante dal decreto-legge 201 del 2011 – sia per il proseguimento delle politiche retributive dei dipendenti pubblici, sopra segnalate.
  Passando quindi alla disamina delle politiche per il settore agroalimentare, sottolinea che esse sono oggetto soprattutto della parte concernente il Programma nazionale di riforma (PNR).
  A tale riguardo, il documento fa presente che il 2014 rappresenta un anno fondamentale per l'agricoltura, grazie alle decisioni strategiche che dovranno essere assunte per l'attuazione a livello nazionale della riforma della Politica agricola comune (PAC).
  In proposito, anche con riferimento a quanto rilevato dal deputato Gallinella, sottolinea che il Ministro Martina ha precisato alla Commissione di voler definire le scelte demandate agli Stati membri entro la metà di maggio: è evidente pertanto che per rispettare tali tempi il confronto con le regioni ha dovuto subire un'accelerazione. Peraltro, gli organi di stampa hanno anche evidenziato che non si è pervenuti ad alcuna conclusione. In ogni caso, lo stesso Ministro ha parlato di confronto e concertazione, termini ormai considerati «fuori moda», visto che si preferisce far riferimento ad un rapporto diretto con il popolo, senza il tramite dei corpi intermedi. Tuttavia, la concertazione con le regioni e le organizzazioni del variegato mondo dell'agroalimentare deve svolgere un ruolo importante, mentre al Parlamento spetta il compito di esprimere indirizzi, come avvenuto anche per l'Accordo di partenariato. Le prossime settimane saranno perciò decisive per la definizione della PAC per l'Italia.
  Sul fronte internazionale, il DEF segnala che l'Italia sarà una vetrina privilegiata per la valorizzazione della produzione agroalimentare in vista dell'Expo 2015, argomento sul quale la Commissione ha avviato apposita indagine conoscitiva.
  Importante sarà inoltre la prossima presidenza italiana dell'Unione europea, tema non evidenziato nel DEF, ma che riveste particolare importanza perché consentirà al Ministro italiano di portare avanti alcune battaglie proprie dell'Italia in ambito europeo, come quella relative all'etichettatura di origine degli alimenti.Pag. 273
  Altri aspetti che tiene a sottolineare sono le azioni programmate nel PNR destinate ad aumentare la competitività del settore agroalimentare, in un'ottica di crescita sostenibile del Paese. Si tratta di azioni già previste dal disegno di legge collegato alla legge di stabilità, recante misure in materia di semplificazione, razionalizzazione e competitività agricole del settore agricolo, agroalimentare e della pesca, attualmente all'esame della Commissione Agricoltura del Senato (S. 1328) nonché dal piano d'azioni denominato «#campolibero», sul quale il Governo ha aperto una consultazione pubblica e che presumibilmente verrà portato all'esame del Parlamento tramite appositi provvedimenti.
  Rileva poi che il programma del Governo nel settore agroalimentare prevede in particolare interventi per:
  - migliorare la competitività delle imprese e l'occupazione, con il riordino degli strumenti di gestione del rischio, di stabilizzazione del reddito, di regolazione dei mercati, nonché dei servizi di assistenza tecnica agli allevatori; con la costituzione di una rete del lavoro in agricoltura finalizzata all'emersione del sommerso, alla lotta allo sfruttamento e all'incontro tra domanda e offerta; con l'introduzione dell'etichettatura obbligatoria dell'origine della materia prima del prodotto al fine di rendere più facilmente riconoscibili i prodotti italiani, e con l'istituzione di un nuovo marchio per il Made in Italy agroalimentare, privato e facoltativo, che favorisca l'identificazione dei prodotti italiani di qualità e provenienza certificata; con la realizzazione di infrastrutture informatiche finalizzate al potenziamento del commercio elettronico e di reti e infrastrutture logistiche e distributive intese a favorire la penetrazione commerciale all'estero dei prodotti; con misure a favore dei giovani che intendano svolgere attività agricola (nel programma «#campo libero» si fa riferimento a mutui a tasso zero per le imprese agricole condotte da giovani che non hanno ancora compiuto 40 anni di età e all'attribuzione dello sgravio di un terzo della retribuzione lorda);
  - semplificare l'esercizio dell'attività, con la riduzione delle società e degli enti vigilati in agricoltura per ridurre la spesa pubblica e consentire una maggiore efficienza nei servizi alle imprese e nelle attività di ricerca e sperimentazione; con l'introduzione del registro unico dei controlli, l'eliminazione di sovrapposizioni e duplicazioni negli accertamenti e con l'estensione dell'istituto della diffida per tutti gli illeciti agroalimentari puniti con sanzioni amministrative pecuniarie; con la riduzione da 180 a 60 giorni dei termini per i procedimenti amministrativi necessari per iniziare l'attività agricola, con la dematerializzazione dei registri di carico e scarico, con la semplificazione delle procedure connesse all'accesso alle misure della PAC, con l'istituzione di un sistema informativo per il biologico (SIB).
  In prevalenza, gli interventi prefigurati nel Documento sono contenuti, come già detto, nel disegno di legge collegato, già citato, che contiene norme in materia di semplificazione dei controlli (articolo 1), riduzione dei termini per i procedimenti amministrativi da 180 a 60 giorni (articolo 3), istituzione del Sistema informativo per il biologico (SIB) (articolo 6); delega al Governo per il riordino, la soppressione e la riduzione degli enti vigilati dal Ministero delle politiche agricole e per il riordino dell'assistenza tecnica agli allevatori (articolo 7); interventi per lo sviluppo del Made in Italy all'estero (articolo 8), istituzione di un marchio identificativo della produzione nazionale (articolo 9), agevolazioni finanziarie e accesso prioritario ai finanziamenti previsti dalle misure dei piani di sviluppo rurale regionali e nazionali relativi alla programmazione 2014-2020 per le imprese che partecipano a contratti di rete nel settore agricolo, forestale e agroalimentare (articolo 11); delega al Governo per il riordino degli strumenti di gestione del rischio in agricoltura e di regolazione dei mercati (articolo 12), sostegno delle imprese agricole condotte da giovani (articolo 13) e sostegno dell'agricoltura sociale e sviluppo dei prodotti provenienti da filiera corta (articolo 14).Pag. 274
  Ricorda altresì che sull'etichettatura dell'origine delle materie prime dei prodotti, la Commissione ha iniziato l'esame di due proposte di legge (C. 427 e. C. 1173), le quali intervengono sul problema dell'emanazione dei decreti attuativi della legge n. 4 del 2011. L'attuazione di tale legge, che prevede l'indicazione obbligatoria in etichetta dell'origine della materia prima agricola, ha destato talune perplessità in sede europea, dove ancora risulta prevalente un'impostazione tendente a ritenere incompatibile con il mercato unico la presunzione di qualità legate alla localizzazione nel territorio nazionale di tutto o di parte del processo produttivo di un prodotto alimentare. A tale principio hanno fatto eccezione solo le regole relative alle denominazioni di origine e alle indicazioni di provenienza. Il 14 gennaio 2014, l'Assemblea della Camera ha approvato all'unanimità la mozione Sani n. 1-00311 che impegna, tra l'altro, il Governo ad adottare, compatibilmente con la normativa europea, i decreti ministeriali previsti in tale ambito dall'articolo 4 della legge n. 4 del 2011.
  Specifiche indagini conoscitive sono state, poi, deliberate dalla XIII Commissione anche per approfondire, tra l'altro, le problematiche legate al credito agrario nonché le questioni legate alla necessità di una semplificazione burocratica nel comparto agroalimentare.
  Ricorda quindi gli interventi normativi che hanno introdotto specifiche disposizioni a favore del comparto agroalimentare, riferibili in primo luogo al decreto-legge n.69 del 2013 (cosiddetto «decreto del fare»), che ha previsto: l'inclusione delle piccole e medie imprese agricole e del settore della pesca tra i soggetti beneficiari degli incentivi per la realizzazione di investimenti, anche tramite leasing, di macchinari, impianti, attrezzature ad uso produttivo (articolo 2); l'assegnazione di 150 milioni di euro una tantum – a valere sulle disponibilità esistenti del Fondo per la crescita sostenibile – per il finanziamento dei contratti di sviluppo nel settore industriale, ivi inclusi quelli relativi alla trasformazione e commercializzazione dei prodotti agricoli (articolo 3); la semplificazione delle norme per la vendita diretta dei prodotti agricoli, stabilendo che, in occasione di sagre, fiere, manifestazioni a carattere religioso, benefico o politico o di promozione dei prodotti tipici o locali, non è richiesta la comunicazione di inizio attività. Qualora l'attività di vendita diretta sia svolta mediante il commercio elettronico, essa può essere iniziata contestualmente all'invio della comunicazione al comune del luogo ove ha sede l'azienda di produzione. È stato, quindi, consentito il consumo immediato dei prodotti oggetto di vendita, utilizzando i locali e gli arredi nella disponibilità dell'imprenditore agricolo. La vendita diretta da parte dell'impresa agricola non comporta cambio di destinazione d'uso dei locali ove si svolge l'attività e può esercitarsi su tutto il territorio comunale a prescindere dalla destinazione urbanistica della zona in cui sono ubicati i locali a ciò destinati.
  Ulteriore provvedimento che ha previsto interventi rilevanti per il settore è la legge di stabilità per il 2014, nella quale sono stati previsti interventi a favore dei giovani imprenditori agricoli (a loro favore devono essere destinati gli interventi per l'accesso al mercato dei capitali, gestiti dall'ISMEA); nell'ambito delle operazioni di dismissione dei terreni demaniali agricoli disposte dallo Stato una quota minima del 20 per cento deve essere riservata alla locazione dei medesimi terreni, piuttosto che all'alienazione, accordando preferenza, in tale ambito, ai giovani imprenditori agricoli; anche nell'ambito delle operazioni di dismissione dei terreni agricoli disposte dalle regioni, province e comuni, e non solo, come era precedentemente, per le dismissioni dei terreni demaniali, si applicano le disposizioni relative alle operazioni di riordino fondiario, che prevedono, come destinatari privilegiati dei finanziamenti, i giovani agricoltori che non hanno ancora compiuto i quaranta anni. Si interviene poi in merito all'utilizzazione agricola dei terreni demaniali e patrimoniali indisponibili prevedendo che, alla scadenza della concessione o di un contratto di affitto, l'assegnazione dei terreni Pag. 275avvenga al canone base indicato nell'avviso pubblico o nel bando di gara qualora vi sia una manifestazione d'interesse da parte di un giovane imprenditore agricolo che abbia un'età compresa tra i 18 ed i 40 anni. In caso di pluralità di richieste, si procede al sorteggio tra le stesse richieste. La legge di stabilità prevede poi il finanziamento, per un importo di 10 milioni, del Fondo per il finanziamento dei programmi annuali di distribuzione delle derrate alimentari agli indigenti e, per 5 milioni, del Fondo per la riconversione della produzione bieticola-saccarifera. È stata, inoltre, autorizzata la spesa di 1,5 milioni di euro per l'assunzione di personale operaio a tempo determinato operante presso il Corpo forestale dello Stato al fine di garantire quelle attività legate alla preservazione del territorio e di 5 milioni di euro per il 2014 per potenziare il servizio fitosanitario nazionale.
  Per quanto riguarda gli interventi di carattere fiscale sugli immobili agricoli, è stato previsto che per i fabbricati rurali strumentali l'aliquota massima della TASI non possa superare l'1 per mille, mentre la misura del moltiplicatore applicabile, per la determinazione della base imponibile IMU, ai terreni agricoli, nonché a quelli non coltivati, posseduti e condotti dai coltivatori diretti e dagli imprenditori agricoli professionali iscritti nella previdenza agricola è ridotta da 110 a 75. A decorrere dall'anno 2014 i fabbricati rurali ad uso strumentale sono esentati da pagamento dell'IMU.
  Sono state, altresì, ripristinate le agevolazioni previste per la piccola proprietà contadina e la facoltà, per le società di persone e di capitali che svolgono esclusivamente attività agricola, di optare per la determinazione del reddito su base catastale anziché in base al bilancio. Vengono, infine, riaperti i termini per la rivalutazione contabile dei terreni agricoli e viene, altresì, disposto l'incremento della misura dei consumi medi standardizzati di gasolio da ammettere all'impiego agevolato.
  Infine, nel dichiarare la propria disponibilità ad accogliere le sollecitazioni e le proposte che emergeranno dal dibattito, si riserva di formulare una proposta di parere.

  Filippo GALLINELLA (M5S) osserva che il DEF tratta anche dei fondi strutturali e, in particolare, del Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale (FEASR) e del Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca (FEAMP). Al riguardo, segnala la necessità di porre il tema della sollecita definizione dei piani operativi nazionale e regionali (PON e POR), necessaria per assicurare la capacità di spesa delle relative risorse. Segnala altresì la necessità di assicurare l'effettiva capacità di spesa delle risorse dei fondi strutturali, prevedendo l'esclusione delle regole del patto di stabilità per le quote di cofinanziamento, come previsto da un suo ordine del giorno al disegno di legge di stabilità. In proposito, ricorda che, come dichiarato dal Ministro Delrio in una sua recente audizione alla Camera, vi è un problema di progettualità che rischia di far perdere risorse al nostro Paese.
  Quanto ad altre iniziative programmate dal Governo, sottolinea che la fretta con la quale sono assunte le relative decisioni rischia di comprometterne la qualità. Accadrà per il DEF, ma auspica che almeno per il disegno di legge collegato siano assicurati adeguati tempi di esame da parte delle Camere.
  Per quanto riguarda il piano d'azione detto «#campolibero», apprezza l'avvio di una procedura di consultazione, ma non vorrebbe che a non essere consultata sia la Commissione Agricoltura, che ha peraltro avviato numerose iniziative legislative su temi rilevanti per il settore agroalimentare. Auspica pertanto che il Ministro tenga conto di tali rilievi critici di metodo nella sua futura azione.

  Massimo FIORIO, presidente, invita a concentrare l'esame sul Documento di economia e finanza, considerato che l'accordo di partenariato e il disegno di legge collegato sono oggetto di specifiche procedure di esame in sede parlamentare.

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  Nicodemo Nazzareno OLIVERIO (PD), pur condividendo l'importanza dei temi legati all'utilizzo dei fondi strutturali, segnalati dal Ministro Delrio, segnala la necessità in questa sede di una specifica riflessione sul DEF. Auspica inoltre che si possa pervenire ad un parere unitario, considerata la disponibilità manifestata dal relatore ad accogliere le sollecitazioni che emergeranno dal dibattito.

  Franco BORDO (SEL) deve osservare che la relazione svolta dal collega Carra non illustra specificamente i riflessi del DEF sul settore agroalimentare, ma appare piuttosto rivolta ad illustrare le iniziative del Governo.
  Dichiara altresì di comprendere la raccomandazione del Presidente affinché la Commissione si concentri sul DEF, ma deve sottolineare l'importanza dell'attuazione della PAC. Al riguardo, fa presente che, se si intende confermare l'obiettivo di promuovere la discussione di una mozione in Assemblea, si deve fare in modo che la stessa sia approvata entro il 15 maggio, a pena della inutilità del lavoro. In questa prospettiva, si domanda se il lavoro finora svolto dalla Commissione non rischi di essere vanificato.

  Massimo FIORIO (PD), presidente, fa presente che il percorso già definito dalla Commissione per arrivare ad una mozione sull'attuazione della PAC deve considerarsi confermato.

  Filippo GALLINELLA (M5S) precisa che le sue considerazioni sui fondi strutturali non possono ritenersi «fuori tema», visto che l'argomento è trattato dal DEF.

  Nicodemo Nazzareno OLIVERIO (PD) ritiene che l'orientamento già condiviso dai gruppi per promuovere una mozione unitaria in Assemblea deve considerarsi confermato, non essendovi altre interlocuzioni né binari alternativi di esame. Ricorda che in tal senso il Presidente della Commissione ha già avanzato formale sollecitazione al Presidente della Camera e auspica che ciascun gruppo faccia la sua parte per ottenerne la calendarizzazione. Il suo gruppo si attiverà in tal senso.

  Filippo GALLINELLA (M5S) ricorda che i gruppi avevano concordato di promuovere una mozione unitaria per esprimere sull'attuazione nazionale della PAC indirizzi accettati dal Governo e in tal senso hanno cominciato a lavorare. Ritiene pertanto che il fatto che il Ministro abbia reso note le sue indicazioni sugli aiuti accoppiati risulti poco rispettoso della Commissione. Il Ministro deve pertanto precisare se ha già maturato le sue scelte definitive o se invece attende gli indirizzi parlamentari, come programmato.

  Mino TARICCO (PD) sollecita la discussione della risoluzione n. 7-00334, con la quale si affronta il tema dei pascoli di montagna e del pascolamento da parte di terzi, che è necessario definire entro la metà di maggio.

  Massimo FIORIO (PD), presidente, fa presente che la richiesta del deputato Taricco potrà essere esaminata nella prossima riunione dell'Ufficio di presidenza integrato dai rappresentanti dei gruppi.

  Franco BORDO (SEL) non è contrario al tema segnalato dal deputato Taricco, ma fa presente che vi sono tanti altri argomenti che pure andrebbero affrontati. Ricorda peraltro che nella scorsa settimana i lavori della Commissione Agricoltura sono sostanzialmente saltati per decisione della maggioranza.

  Michele ANZALDI (PD) ritiene utile che sulle questioni relative all'attuazione della PAC il Ministro chiarisca la reale portata delle sue dichiarazioni.

  Massimo FIORIO (PD), presidente, nel segnalare che la Commissione dovrà deliberare il parere nella seduta di domani, rinvia il seguito dell'esame alla seduta già convocata per le ore 9.15 di domani.

  La seduta termina alle 14.10.

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INDAGINE CONOSCITIVA

  Martedì 15 aprile 2014. — Presidenza del vicepresidente Massimo FIORIO.

  La seduta comincia alle 14.10.

Indagine conoscitiva sulla valorizzazione delle produzioni agroalimentari nazionali con riferimento all'Esposizione universale di Milano 2015.
Audizione dei rappresentanti dell'Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile (ENEA), del Consiglio per la ricerca e la sperimentazione in agricoltura (CRA) e del Consiglio nazionale delle ricerche (CNR).
(Svolgimento e conclusione).

  Massimo FIORIO, presidente, avverte che la pubblicità dei lavori della seduta odierna sarà assicurata attraverso la trasmissione televisiva sul canale satellitare della Camera dei deputati e la trasmissione diretta sulla web-tv della Camera dei deputati.
  Introduce, quindi, l'audizione.

  Intervengono sui temi oggetto dell'audizione Francesco LORETO, direttore del Dipartimento di scienze bio-agroalimentari del Consiglio nazionale delle ricerche (CNR), Giuseppe ALONZO, presidente del Consiglio per la ricerca e la sperimentazione in agricoltura (CRA), Giovanni LELLI, commissario dell'Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile (ENEA) e Massimo IANNETTA, responsabile dell'Unità tecnica sviluppo sostenibile ed innovazione del sistema agro-industriale (UTAGRI) dell'Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile (ENEA).

  Intervengono quindi i deputati Mino TARICCO (PD), Silvia BENEDETTI (M5S), Franco BORDO (SEL) e Colomba MONGIELLO (PD).

  Replicano quindi, con diversi interventi, Francesco LORETO, direttore del Dipartimento di scienze bio-agroalimentari del Consiglio nazionale delle ricerche (CNR), Giuseppe ALONZO, presidente del Consiglio per la ricerca e la sperimentazione in agricoltura (CRA), Giovanni LELLI, commissario dell'Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile (ENEA) e Massimo IANNETTA, responsabile dell'Unità tecnica sviluppo sostenibile ed innovazione del sistema agro-industriale (UTAGRI) dell'Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile (ENEA).

  Interviene altresì il deputato Silvia BENEDETTI (M5S) per porre un'ulteriore domanda, cui replicano Stefano BISOFFI, direttore centrale per le attività scientifiche del Consiglio per la ricerca e la sperimentazione in agricoltura (CRA) e Giovanni LELLI, commissario dell'Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile (ENEA).

  Massimo FIORIO, presidente, dichiara infine conclusa l'audizione.

  La seduta termina alle 15.15.

  N.B.: Il resoconto stenografico della seduta è pubblicato in un fascicolo a parte.