CAMERA DEI DEPUTATI
Martedì 1 aprile 2014
209.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Agricoltura (XIII)
COMUNICATO
Pag. 145

INTERROGAZIONI

  Martedì 1o aprile 2014. — Presidenza del vicepresidente Massimo FIORIO indi del presidente Luca SANI. — Interviene il sottosegretario di Stato per le politiche agricole alimentari e forestali, Giuseppe Castiglione.

  La seduta comincia alle 14.15.

Sulla pubblicità dei lavori.

  Massimo FIORIO, presidente, comunica che il gruppo M5S ha chiesto che la pubblicità dei lavori della seduta odierna sia assicurata anche mediante trasmissione con impianto audiovisivo a circuito chiuso. Non essendovi obiezioni, ne dispone l'attivazione.

5-02260 Arlotti: Iniziative in favore del settore della pesca delle vongole, con particolare riferimento alla pesca di esemplari sottotaglia.

  Il sottosegretario Giuseppe CASTIGLIONE risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 1).

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  Tiziano ARLOTTI (PD), replicando, si dichiara non soddisfatto della risposta ricevuta perché non offre soluzioni ai problemi determinati dalla eccessiva rigidità della normativa sulla taglia minima del pescato, che risulta particolarmente penalizzante in molte realtà, come quella dei pescatori di vongole del comparto marittimo di Rimini. Ribadisce pertanto che si deve fornire una risposta adeguata a tali operatori, esposti a pesanti sanzioni per fatti inevitabili, eventualmente prevedendo una opportuna soglia di tolleranza.

5-02223 Cenni: Sul funzionamento degli uffici territoriali per la biodiversità del Corpo forestale dello Stato.

  Il sottosegretario Giuseppe CASTIGLIONE risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 2).

  Susanna CENNI (PD), replicando, si dichiara insoddisfatta delle dichiarazioni del rappresentante del Governo in quanto non hanno sostanzialmente fornito alcuna risposta al quesito principale posto con l'interrogazione. Sottolinea, infatti, che non è stato fornito nessun chiarimento circa l'eventualità che sia stata utilizzata per altri tipi di contratto una quota delle risorse stanziate dalla legge di stabilità 2014, grazie anche all'impegno dei componenti della Commissione, per il rifinanziamento dei contratti degli operai forestali assunti presso gli uffici territoriali per la biodiversità, che ora potrebbero conseguentemente disporre di risorse minori. Si riserva pertanto di riproporre tale quesito.
  Giudica invece favorevolmente la parte della risposta dedicata alla collaborazione con il Ministero dell'ambiente.

5-01510 Valiante: Interventi in favore del comparto agricolo del Cilento a seguito delle eccezionali avversità atmosferiche del novembre 2013.

  Il sottosegretario Giuseppe CASTIGLIONE risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 3).

  Simone VALIANTE (PD), replicando, si dichiara soddisfatto della risposta del Governo.

  Luca SANI, presidente, dichiara concluso lo svolgimento delle interrogazioni all'ordine del giorno.

  La seduta termina alle 14.25.

RISOLUZIONI

  Martedì 1o aprile 2014. — Presidenza del presidente Luca SANI. — Interviene il sottosegretario di Stato per le politiche agricole alimentari e forestali, Giuseppe Castiglione.

  La seduta comincia alle 14.30.

7-00032 Gagnarli: Iniziative per fronteggiare la crisi della filiera cunicola.
7-00040 Antezza: Iniziative per fronteggiare la crisi della filiera cunicola.
(Seguito della discussione congiunta e conclusione – Approvazione della risoluzione n. 8-00048).

  La Commissione prosegue la discussione congiunta delle risoluzioni.

  Luca SANI, presidente, comunica che il gruppo M5S ha chiesto che la pubblicità dei lavori della seduta odierna sia assicurata anche mediante trasmissione con impianto audiovisivo a circuito chiuso. Non essendovi obiezioni, ne dispone l'attivazione.
  Ricorda quindi che nella seduta del 26 marzo scorso, le deputate Gagnarli e Antezza hanno presentato uno schema di testo unificato delle risoluzioni, sul quale il Governo ha espresso un parere articolato.

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  Chiara GAGNARLI (M5S) presenta, anche a nome della collega Antezza, una nuova formulazione della risoluzione unitaria (vedi allegato 4), predisposta a seguito del parere espresso dal Governo.

  Il sottosegretario Giuseppe CASTIGLIONE, nel manifestare apprezzamento per il lavoro svolto dai presentatori, esprime parere favorevole sulla risoluzione oggi presentata, che nella sua nuova formulazione accoglie sostanzialmente le osservazioni del Governo.

  Maria ANTEZZA (PD), nel ringraziare il sottosegretario per l'attenzione ai problemi oggetto della risoluzione, sottolinea che la stessa richiede un impegno attivo del Governo per una soluzione strutturale della crisi della filiera cunicola. Al riguardo, auspica tuttavia che in questa legislatura la risoluzione possa generare atti e misure concrete, più e meglio di quanto avvenuto nella precedente con analoghe risoluzioni. In ogni caso, la sua parte politica vigilerà con attenzione sulla sua attuazione, affinché le istanze dei produttori e della filiera cunicola possano trovare adeguate risposte.

  Franco BORDO (SEL) dichiara di sottoscrivere la risoluzione unitaria, che condivide.

  Roberto CAON (LNA) aggiunge la propria firma alla risoluzione, che condivide.

  Adriano ZACCAGNINI (Misto) preannuncia il suo voto favorevole sulla risoluzione.

  Chiara GAGNARLI (M5S), nel ringraziare la Commissione e il rappresentante del Governo, annuncia il voto favorevole del suo gruppo.

  Luca SANI, presidente, avverte che la nuova formulazione della risoluzione conclusiva oggi presentata, assumerà il numero 8-00048 (vedi allegato 4).

  La Commissione approva infine la risoluzione 8-00048.

  La seduta termina alle 14.35.

SEDE REFERENTE

  Martedì 1o aprile 2014. — Presidenza del presidente Luca SANI. — Interviene il sottosegretario di Stato per le politiche agricole alimentari e forestali, Giuseppe Castiglione.

  La seduta comincia alle 14.35.

Disposizioni per la tutela e la valorizzazione della biodiversità agraria e alimentare.
Nuovo testo C. 348 Cenni e C. 1162 Verini.

(Seguito dell'esame e rinvio).

  La Commissione prosegue l'esame delle proposte di legge, rinviato nella seduta del 26 marzo 2014.

  Luca SANI, presidente, comunica che il gruppo M5S ha chiesto che la pubblicità dei lavori della seduta odierna sia assicurata anche mediante trasmissione con impianto audiovisivo a circuito chiuso. Non essendovi obiezioni, ne dispone l'attivazione.
  Ricorda che nella seduta del 26 marzo scorso il relatore, onorevole Fiorio, aveva comunicato che stava procedendo ad ulteriori approfondimenti sul testo e sugli emendamenti.

  Massimo FIORIO (PD), relatore, fa presente che per alcune questioni è ancora in corso un approfondimento che richiede ulteriore tempo per essere ultimato, vista anche la necessità di stabilire una interlocuzione con il Governo. Si riferisce in particolare all'articolo 2, concernente le definizioni, che è oggetto di numerosi emendamenti, nonché alla questione dell'interconnessione tra le banche dati già operanti, cui andrebbero destinate risorse finanziarie.

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  Luca SANI, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia quindi il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 14.40.

SEDE CONSULTIVA

  Martedì 1o aprile 2014. — Presidenza del presidente Luca SANI. — Interviene il sottosegretario di Stato per le politiche agricole alimentari e forestali, Giuseppe Castiglione.

  La seduta comincia alle 14.40.

Disposizioni in materia ambientale per promuovere misure di green economy e per il contenimento dell'uso eccessivo di risorse naturali (collegato alla legge di stabilità 2014).
C. 2093 Governo.

(Parere alla VIII Commissione).
(Esame e rinvio).

  La Commissione inizia l'esame del disegno di legge.

  Luca SANI, presidente, comunica che il gruppo M5S ha chiesto che la pubblicità dei lavori della seduta odierna sia assicurata anche mediante trasmissione con impianto audiovisivo a circuito chiuso. Non essendovi obiezioni, ne dispone l'attivazione.

  Mino TARICCO (PD), relatore, rileva in via preliminare che il disegno di legge dà forma concreta a quanto previsto dal Governo nella Nota di aggiornamento del Documento di economia e finanza 2013, trasmessa al Parlamento il 23 settembre 2013, laddove il Governo aveva «collegato» alla decisione di bilancio una serie di disegni di legge tra i quali, appunto, un disegno di legge in materia di green economy e di lotta agli sprechi ambientali («disposizioni volte a promuovere misure di green economy e a contenere il consumo eccessivo di risorse ambientali»).
  Fa presente che il disegno di legge si compone di 31 articoli che si configurano, in prevalenza, come novelle al codice ambientale (decreto legislativo n. 152 del 2006), preannunciando che si limiterà ad illustrare gli articoli del provvedimento che rivestono profili di interesse per la Commissione agricoltura.
  Gli articoli 9 e 10 dettano norme a sostegno degli appalti verdi. In particolare l'articolo 10, attraverso l'introduzione dell'articolo 68-bis nel Codice degli appalti, dispone l'obbligo di prevedere nei bandi e documenti di gara l'inserimento delle specifiche tecniche e delle clausole contrattuali contenute nei cosiddetti «criteri ambientali minimi» (CAM) per l'acquisto dei beni e servizi che hanno maggiori ricadute in termini di consumo di energia e di produzione di rifiuti. Tale obbligo per alcuni prodotti e servizi dovrebbe trovare applicazione per l'intero ammontare del valore delle forniture mentre si applica per almeno il 50 per cento per altri prodotti e servizi, tra i quali sono incluse la ristorazione collettiva e derrate alimentari di cui all'Allegato 1 del decreto del Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare del 25 luglio 2011.
  La relazione al disegno di legge precisa che si è deciso di inserire anche gli acquisti relativi al settore «cibo», considerato a livello europeo di notevole impatto ambientale per consumo di energia, emissione di sostanze inquinanti e produzione di rifiuti. In particolare si sottolinea la gravità del fatto che oltre il 30 per cento del cibo prodotto viene sprecato e contribuisce ad aumentare la quantità di rifiuti prodotta, oltre a rappresentare un problema di ordine etico. La relazione prospetta, quindi, la necessità di operare a più livelli, introducendo – accanto allo strumento degli accordi volontari – anche strumenti obbligatori che premiano gli operatori.
  Rileva che la finalità della norma in commento sarebbe pertanto, secondo la relazione, quella di rendere obbligatorio, per gli appalti delle pubbliche amministrazioni, il riferimento alle indicazioni contenute nel citato decreto del Ministro dell'ambiente Pag. 149che ha adottato i criteri ambientali minimi per il servizio di ristorazione collettiva e la fornitura di derrate alimentari, nell'ambito dei quali (punti 5.4.3 e 5.5.1) sono previsti criteri premianti in riferimento alla gestione e alla destinazione del cibo non somministrato per contenere gli sprechi alimentari.
  Ricorda, peraltro, che il citato decreto del Ministero dell'ambiente prende in considerazione numerosi altri aspetti tra i quali l'utilizzo di una quota minima di alimenti biologici, IGP, DOP e STG, tipici e tradizionali e provenienti da sistemi di produzione integrata.
  Segnala in proposito che il disegno di legge collegato per la competitività nel settore agricolo, all'esame del Senato (S. 1328), prevede che le istituzioni pubbliche che gestiscono mense scolastiche e ospedaliere possono prevedere, nelle gare concernenti i relativi servizi di fornitura, criteri di priorità per l'inserimento di prodotti agroalimentari provenienti da operatori dell'agricoltura sociale, nonché prodotti agricoli e alimentari a chilometro zero, provenienti da filiera corta, e prodotti agricoli e alimentari derivanti dall'agricoltura biologica o comunque a ridotto impatto ambientale e di qualità. Ritiene, quindi, che in prospettiva occorrerebbe quindi valutare l'interazione delle due proposte.
  L'articolo 11 reca, attraverso l'inserimento nel Codice ambientale dei nuovi articoli 206-ter, 206-quater e 206-quinquies, una serie di disposizioni destinate ai prodotti derivanti da materiale post consumo. Tali disposizioni sono finalizzate, da un lato, a incentivare la stipula di accordi e contratti di programma tra soggetti pubblici e privati per l'acquisto dei citati prodotti, e, dall'altro, a dettare i principi e i criteri da tenere presenti nella stipula degli indicati accordi e contratti di programma, al fine di definire un sistema di incentivi per l'acquisto e la commercializzazione dei prodotti in questione. Tra i prodotti considerati è incluso anche il compost di qualità.
  Per quanto concerne le risorse finanziarie da destinare al finanziamento degli indicati accordi e contratti di programma, in sede di prima applicazione si prevede che le regioni utilizzino le risorse rivenienti dall'attuazione delle disposizioni di cui al successivo articolo 14 del provvedimento in esame, concernenti l'addizionale al tributo speciale per il conferimento in discarica (cosiddetta ecotassa) dovuto dai comuni che non conseguono gli obiettivi minimi di raccolta differenziata.
  Gli articoli da 12 a 21 del disegno di legge recano norme in materia di gestione dei rifiuti. In particolare l'articolo 15 integra il disposto del comma 1 dell'articolo 223 del Codice ambientale al fine di consentire ai produttori di materie prime di plastica compostabili e ai produttori di imballaggi realizzati con materiali di plastica compostabili secondo la norma tecnica UNI EN 13432 la costituzione di un consorzio operante su tutto il territorio nazionale.
  L'articolo 18 novella l'articolo 233 del Codice ambientale al fine di circoscrivere gli obblighi di adesione al Consorzio nazionale di raccolta e trattamento degli oli e dei grassi vegetali ed animali esausti (CONOE) alle sole imprese che producono, importano o detengono oli e grassi vegetali ed animali esausti. Si rende invece facoltativa la partecipazione, sinora obbligatoria, degli altri soggetti attualmente obbligati: le imprese che riciclano e recuperano e le imprese che effettuano la raccolta, il trasporto e lo stoccaggio di tali materiali. Si consente, inoltre, il conferimento dei predetti materiali oltre che ai consorzi, a soggetti autorizzati, in base alla normativa vigente, ad esercitare le attività di gestione di tali rifiuti.
  Per quanto attiene i profili più strettamente di interesse della Commissione agricoltura, rileva che rimane invariata la previsione che possano partecipare facoltativamente al consorzio le imprese che abbiano versato contributi di riciclaggio ai sensi del comma 10, lettera d), del citato articolo 233. Si tratta dei produttori e degli importatori di oli e grassi vegetali e animali per uso alimentare destinati al mercato interno. Pag. 150
  Ricorda al riguardo, che la proposta di legge C. 1893, dei colleghi Mongiello e Oliverio, con la finalità di assicurare la regolare prosecuzione delle attività di raccolta e trattamento dei grassi vegetali ed animali esausti e l'operatività CONOE, prevede che per il predetto contributo di riciclaggio per i produttori e importatori di oli e grassi vegetali e animali per uso alimentare sia determinato in relazione alle diverse tipologie di prodotti e tenuto conto della suscettibilità degli stessi a divenire esausti.
  Gli articoli da 24 a 26 dettano norme in materia di gestione delle risorse idriche. In particolare, l'articolo 24 istituisce, a decorrere dal 2014, presso la Cassa conguaglio per il settore elettrico, un Fondo di garanzia per gli interventi finalizzati al potenziamento delle infrastrutture idriche in tutto il territorio nazionale, alla cui alimentazione viene destinata una specifica componente della tariffa del servizio idrico integrato, determinata dall'Autorità per l'energia elettrica, il gas ed il sistema idrico (AEEGSI). La norma specifica che il Fondo è finalizzato al rilancio dei programmi di investimento per il mantenimento e lo sviluppo delle infrastrutture idriche. Si demanda a un apposito Decreto del Presidente del Consiglio dei ministri, da emanarsi entro 90 giorni dalla data di entrata in vigore della legge, la definizione degli interventi prioritari, dei criteri e delle modalità di utilizzazione del Fondo, privilegiando la destinazione a interventi già pianificati e immediatamente cantierabili. Con riferimento alla definizione dei criteri, il comma 2 stabilisce che essi siano definiti, in particolare, tenendo conto dei fabbisogni del settore individuati sulla base dei piani di ambito di cui all'articolo 149 del codice ambientale e delle necessità di tutela dell'ambiente e dei corpi idrici, al fine di promuovere la coesione sociale e territoriale e incentivare le regioni, gli enti locali e gli enti d'ambito ad una programmazione efficiente e razionale delle opere idriche necessarie.
  Osserva che gli articoli 28 e 29 recano le disposizioni del provvedimento in titolo che interessano più da vicino il mondo agricolo.
  In particolare l'articolo 28, con l'introduzione del comma 7-bis nell'articolo 101 del Codice ambientale, assimila, ai fini dello scarico in pubblica fognatura, le acque reflue di vegetazione dei frantoi oleari alle acque reflue domestiche. Attualmente, in base a quanto disposto dal comma 7 dell'articolo 101 del codice ambientale, le acque di vegetazione sono assimilate alle acque reflue urbane solo se la materia prima lavorata proviene in misura prevalente dall'attività di coltivazione di terreni di cui si abbia a qualunque titolo la disponibilità.
  La relazione al disegno di legge precisa che la disposizione in esame ha lo scopo di superare la sostanziale iniquità del fatto che vi sia un regime differente in presenza di un'identica qualità di scarico (acque di vegetazione di composizione organolettica identica). Si intende pertanto agevolare i piccoli artigiani e coltivatori, i cosiddetti frantoiani, per i quali al momento si applica la disciplina che riguarda le acque reflue industriali, che mettono a disposizione dei piccoli olivicoltori le proprie macchine e la propria conoscenza specialistica, senza acquistare la proprietà del bene, ma inserendosi nella filiera dell'olio con la prestazione di un servizio ritenuto essenziale.
  In ogni caso la disposizione introdotta prevede che lo scarico di acque di vegetazione in pubblica fognatura è sempre ammesso nel rispetto delle norme tecniche, delle prescrizioni regolamentari e dei valori limite adottati dal gestore del servizio idrico integrato in base alle caratteristiche e all'effettiva capacità di trattamento dell'impianto di depurazione.
  L'articolo 29, introducendo il comma 1-bis nell'articolo 185 del codice ambientale, attribuisce ai comuni il potere di disciplinare i casi in cui è consentita la combustione di residui vegetali agricoli e forestali in piccoli cumuli e quantità e alle condizioni fissate nella norma.Pag. 151
  L'articolo in esame limita il proprio campo di applicazione a «paglia, sfalci e potature, nonché altro materiale agricolo o forestale naturale non pericoloso», vale a dire il materiale contemplato dal comma 1, lettera f), del citato articolo 185 del codice ambientale.
  Quest'ultima norma dispone che tale materiale sia escluso dalla disciplina sui rifiuti solo se utilizzato «in agricoltura, nella selvicoltura o per la produzione di energia da tale biomassa mediante processi o metodi che non danneggiano l'ambiente né mettono in pericolo la salute umana». Nei casi non contemplati, tali materiali si configurano come rifiuti, e quindi non possono essere bruciati liberamente.
  La combustione sul campo dei residui vegetali derivanti da lavorazione agricola e forestale rappresenta, peraltro, una pratica agricola particolarmente diffusa e per tale motivo alcune regioni hanno adottato iniziative volte a ricondurla a pratica agronomica; la deroga proposta con la norma in esame mira, secondo la relazione illustrativa, a risolvere tale problematica.
  L'articolo 29 stabilisce, inoltre, che la combustione di residui vegetali agricoli e forestali è comunque sempre vietata nei periodi di massimo rischio per gli incendi boschivi individuati dalle regioni e che in alcuni casi i comuni e le altre amministrazioni competenti hanno la facoltà di sospendere, differire o vietare la combustione dei predetti residui all'aperto. Sono anche fatte salve le norme sulla condizionalità previste nell'ambito della politica agricola comune.
  L'articolo 30 istituisce il Comitato per il capitale naturale presso il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, al fine di assicurare il raggiungimento degli obiettivi sociali, economici e ambientali coerenti con l'annuale programmazione finanziaria e di bilancio dello Stato. Il Comitato, presieduto dal Ministro dell'ambiente, è composto dai Ministri dell'economia, dello sviluppo economico, del lavoro, delle infrastrutture, delle politiche agricole, degli affari regionali, della coesione territoriale e della pubblica amministrazione, dal Governatore della Banca d'Italia, dal Presidente dell'ISTAT e dal Presidente del CNR, nonché da esperti della materia da individuare da parte del Ministro dell'ambiente.
  L'articolo 31 istituisce, infine, presso il Ministero dell'ambiente, il Catalogo dei sussidi ambientalmente dannosi e dei sussidi ambientalmente favorevoli, al fine di procedere alla raccolta dei dati e delle informazioni sugli incentivi, sulle agevolazioni, sui finanziamenti agevolati, nonché sulle esenzioni da tributi, direttamente finalizzati alla tutela dell'ambiente. L'istituzione del Catalogo è funzionale ad alcuni adempimenti stabiliti a livello europeo e internazionale per l'attuazione degli impegni derivanti dalla Strategia Europa 2020 e dalle Raccomandazioni 2012 e 2013 del Semestre Europeo all'Italia, dal regolamento europeo n. 691/2011 sui Conti Integrati Economico-Ambientali (SEEA), in coerenza con le Raccomandazioni contenute nel Rapporto OCSE 2013 sulle performance ambientali dell'Italia e con la Dichiarazione della Conferenza delle Nazioni Unite sullo sviluppo sostenibile Rio+20.
  Si sofferma quindi sulla procedura da seguire per arrivare all'espressione del parere, sottolineando che il disegno di legge costituisce la sede opportuna per definire la soluzione di numerose questioni di cui spesso la Commissione Agricoltura si è occupata. Riterrebbe pertanto utile, ai fini della predisposizione del parere, che auspica unitario, raccogliere preliminarmente le osservazioni, i suggerimenti e le proposte di modifica dei gruppi, stabilendone i tempi di presentazione.

  Loredana LUPO (M5S) concorda con la proposta di metodo del relatore, segnalando in ogni caso l'opportunità di definire i tempi di esame.

  Luca SANI, presidente, fa presente che l'esame potrà svolgersi in tempi ragionevolmente ampi, visto l'andamento dei lavori presso la Commissione di merito. Tali tempi saranno in ogni caso stabiliti dall'Ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti Pag. 152dei gruppi, cui potrebbe essere demandata anche una prima valutazione delle proposte finalizzate all'espressione del parere.

  Franco BORDO (SEL) invita a valutare l'opportunità di procedere all'audizione delle organizzazioni agricole e ambientaliste.

  Luca SANI, presidente, osserva che le audizioni dovrebbero svolgersi in tempi rapidi e in ogni caso riguardare i profili di stretta competenza della Commissione Agricoltura, evitando sovrapposizioni con l'attività della Commissione di merito.
  Rinvia infine il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 14.50.

ERRATA CORRIGE

  Nel Bollettino delle Giunte e delle Commissioni parlamentari del 20 marzo 2014, a pagina 176, prima colonna, alla trentaduesima e trentatresima riga, le parole: «con un largo anticipo rispetto al» si intendono sostituite dalle seguenti: «nel rispetto del» e alla trentaquattresima riga, la parola: «2014» si intende sostituita dalla seguente: «2013».

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