CAMERA DEI DEPUTATI
Martedì 18 marzo 2014
200.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Affari sociali (XII)
COMUNICATO
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RISOLUZIONI

  Martedì 18 marzo 2014. — Presidenza del presidente Pierpaolo VARGIU. — Interviene il sottosegretario di Stato per la salute Vito De Filippo.

  La seduta comincia alle 13.40.

Variazione nella composizione della Commissione.

  Pierpaolo VARGIU, presidente, comunica che la deputata Luisa Bossa è entrata a far parte della Commissione in sostituzione della deputata Franca Biondelli, entrata a far parte del Governo.

7-00233 Miotto: Rinnovo della Commissione unica sui dispositivi medici e aggiornamento del nomenclatore tariffario.
7-00288 Grillo: Iniziative per l'aggiornamento del nomenclatore tariffario per protesi e ausili.
(Discussione congiunta e rinvio).

  La Commissione inizia la discussione congiunta delle risoluzioni in titolo.

  Pierpaolo VARGIU, presidente, ricorda che l'ordine del giorno reca la discussione delle risoluzioni 7-00233 Miotto, in materia di rinnovo della Commissione unica sui dispositivi medici e di aggiornamento del nomenclatore tariffario, e 7-00288 Grillo, recante iniziative per l'aggiornamento del nomenclatore tariffario per protesi e ausili. Avverte che, poiché le due risoluzioni riguardano la stessa materia, esse verranno trattate congiuntamente.
  Chiede, pertanto, alle deputate Miotto e Grillo, in qualità di presentatrici, di illustrare le proprie risoluzioni.

  Anna Margherita MIOTTO (PD) evidenzia innanzitutto come il nomenclatore tariffario riguardante i dispositivi medici non sia stato aggiornato dal lontano 1999, rilevando pertanto l'urgenza di porre fine a un ritardo così eclatante. In tal senso, reputa essenziale interloquire con il Governo affinché quest'ultimo si impegni concretamente ad intervenire al fine di risolvere con tempestività tale annosa questione.Pag. 197
  Fa presente, quindi, che nel corso degli anni da parte di diversi ministri della salute pro tempore è stato effettuato il tentativo di procedere all'aggiornamento del nomenclatore dei dispositivi medici, ricordando che tali iniziative sono state bloccate dal ministero dell'economia e delle finanze.
  Chiede, pertanto, al Governo se vi sia la possibilità di consultare le proposte elaborate negli anni passati in vista del predetto aggiornamento, compreso il parere contrario espresso dal ministero dell'economia, in modo da comprendere meglio le questioni concernenti le quantificazioni che si sono poste.
  Dopo aver sottolineato l'esigenza di conoscere le ragioni del mancato rinnovo della Commissione unica sui dispositivi medici, ritiene che sia fondamentale disporre anche di dati relativi ai costi, tenuto conto anche del fatto che, se da un lato vi è stato un aumento delle spese dovuto, ad esempio, all'aggiornamento dell'elenco delle malattie rare, dall'altro lato nel corso degli ultimi quattordici anni c’è stato un abbattimento dei costi per molti presidi sanitari.
  Rileva, quindi, come l'aggiornamento del nomenclatore dei dispositivi medici si qualifichi anche come un'operazione di spending review.
  Dopo aver ricordato che in occasione dell'esame alla Camera del decreto-legge n. 150 del 2013, cosiddetto «mille proroghe» (A.C. 2027), è stata soppressa la norma, inserita nel corso dell'esame al Senato, che prorogava dal 31 maggio 2013 al 30 giugno 2014 l'aggiornamento del nomenclatore tariffario dei dispositivi medici di cui all'articolo 11 del decreto ministeriale n. 332 del 1999, precisa che la data indicata nella risoluzione di cui è prima firmataria – del 31 marzo 2014 – entro cui procedere a tale aggiornamento, non sia da considerarsi imprescindibile, ribadendo tuttavia l'obiettivo di pervenire in tempi rapidi alla soluzione di un problema che si trascina da un lasso di tempo divenuto oramai inaccettabile.

  Giulia GRILLO (M5S) si associa alle considerazioni svolte dalla collega Miotto, anche con riferimento alla richiesta rivolta al Governo di fornire le bozze relative ai tentativi effettuati negli anni passati nel senso di procedere all'aggiornamento del nomenclatore tariffario, anche al fine di comprendere le ragioni addotte dal ministero dell'economia e delle finanze per motivare la propria contrarietà.
  Cita, quindi, uno studio condotto da Maria Teresa Agati, presidente del Centro studi e ricerca per persone disabili di Federvarie – Confindustria, da cui risulta che l'aggiornamento del tariffario per il comparto di maggiore impatto e diffusione, ovvero quello che comprende carrozzine e montascale, consentirebbe una riduzione di costi enorme, in misura variabile dal 30 al 70 per cento.
  Con riferimento all'esigenza del contenimento dei costi, rileva come sia inaccettabile che le protesi e gli ausili per i disabili, quali carrozzine e montascale, abbiano un costo se l'acquisto è effettuato da parte di una Asl e un costo più basso se vengono comprati privatamente presso un negozio di articoli sanitari, oltre a riscontrarsi notevoli differenze sui prezzi dei presidi sanitari da un Paese all'altro.
  Evidenzia altresì, oltre alla difficoltà di procedere rapidamente all'aggiornamento del nomenclatore tariffario, anche la scarsa trasparenza e diffusione dei dati e delle informazioni, sottolineando come, ad esempio, non siano disponibili dati concernenti la stima del «riuso» rispetto ai costi totali.
  Per le ragioni addotte, ritiene che l'approvazione dalla risoluzione in esame si configuri come un passo concreto affinché il ministero della salute pervenga al predetto aggiornamento, dovendosi evitare da parte di quest'ultimo di assumere impegni che, come spesso accade quando vengono approvate risoluzioni o mozioni, sono poi puntualmente disattesi dal Governo.

  Il sottosegretario Vito DE FILIPPO sottolinea preliminarmente come la necessità Pag. 198e l'urgenza di provvedere all'aggiornamento del decreto ministeriale n. 332 del 1999, recante il nomenclatore relativo ai dispositivi medici, sia totalmente condivisa dal ministero della salute, che già nel corso degli anni 2005-2008 ha elaborato, in collaborazione con esperti e rappresentanti delle associazioni dei pazienti disabili, una proposta di modifica dell'intera disciplina, tenendo conto dell'evoluzione scientifica e tecnologica in materia, al fine di garantire agli utenti la disponibilità di protesi, ortesi ed ausili più adeguati alle loro esigenze.
  Ricorda che la proposta era stata inserita nel provvedimento di revisione complessiva dei Livelli essenziali di assistenza, ma, come è noto, lo schema di decreto del Presidente del Consiglio dei ministri firmato il 23 aprile 2008 è stato oggetto di rilievi della Corte dei Conti, che hanno portato al ritiro del provvedimento da parte del Governo successivo, a poche settimane dal suo insediamento.
  Fa presente quindi che un nuovo tentativo di avviare la complessa procedura di aggiornamento dei LEA e, in questo ambito, dell'assistenza protesica ai disabili, è stato condotto dal ministero della salute nel marzo 2010, ma, anche in tale occasione – come è noto alla Commissione – le valutazioni del ministero dell'economia e delle finanze circa la maggiore spesa indotta dal provvedimento a carico del Servizio sanitario nazionale hanno portato alla sospensione dell’iter di approvazione.
  Con specifico riferimento alle problematiche relative all'aggiornamento delle tariffe degli «ausili su misura», segnala che il ministero della salute procederà a tale compito successivamente all'entrata in vigore del nuovo nomenclatore, con la procedura e in base ai criteri generali fissati dal decreto legislativo n. 502 del 1992, che fanno riferimento ai costi di produzione, anche se non si esclude di tener conto di stime e confronti con le realtà dei mercati di altri Paesi dell'Unione Europea.
  A questo proposito, e in relazione alle segnalazioni specifiche riportate nelle risoluzioni in esame sul vigente sistema tariffario, reputa opportuno ricordare che, ad oggi, il regime di remunerazione tariffaria per i fornitori opera solo ed esclusivamente per i dispositivi e gli ausili «su misura» inclusi e descritti nell'elenco n. 1 del nomenclatore, mentre per gli ausili degli elenchi numeri 2 e 3 («di fabbricazione standard o di serie»), è espressamente previsto il ricorso al mercato, attraverso l'indizione delle ordinarie procedure pubbliche di acquisto che, se correttamente applicate, riducono sensibilmente gli oneri a carico del Servizio sanitario nazionale. Preannuncia quindi che nella proposta di aggiornamento del nomenclatore, un elemento di particolare rilevanza sarà costituito dal trasferimento, dall'elenco degli ausili «su misura» all'elenco degli ausili di serie, di un buon numero di ausili indiscutibilmente di produzione industriale, che potranno, quindi, essere sottratti al regime di remunerazione a tariffa ed essere acquistati dalle Aziende sanitarie locali con le ordinarie procedure concorrenziali.
  Ritiene inoltre opportuno precisare, con particolare riferimento all'impegno di cui alla risoluzione del deputato Grillo e altri di inviare una relazione annuale alle competenti Commissioni parlamentari sulla reale spesa annuale sostenuta dalle amministrazioni pubbliche statali e locali per il rimborso ai rivenditori di protesi e ausili per disabili, che il ministero della salute dispone dei dati da modello di rilevazione trimestrale e consuntivo del conto economico, trasmessi al Nuovo sistema informativo sanitario a partire dal 2012. Precisa che tuttavia da una recente indagine risulta che alcune regioni e provincie autonome riportano in questa voce specifica del conto economico non solo i rimborsi ai fornitori di protesi ed ausili, ma impropriamente anche i costi di acquisto; pertanto, i dati potrebbero risultare non perfettamente confrontabili tra una realtà locale e l'altra.
  Richiamando, quindi, l'intervento del Ministro Lorenzin, svolto nel corso dell'audizione tenutasi il 31 luglio 2013 presso la Commissione straordinaria per Pag. 199la tutela e la promozione dei diritti umani del Senato, con il quale ha inteso rassicurare sulla volontà di inserire la proposta di aggiornamento del nomenclatore in una delle prossime iniziative di politica sanitaria da concordare con le regioni, precisa che una sede adeguata per il confronto sulla tematica è costituita dal nuovo Patto per la salute, in fase avanzata di elaborazione. Infatti, nell'ambito dei lavori per la predisposizione di tale nuovo Patto per la salute, il ministero della salute, il ministero dell'economia e delle finanze e le regioni hanno condiviso l'obiettivo di pervenire all'aggiornamento dei livelli essenziali di assistenza e di predisporre in tempi brevi anche i nuovi elenchi delle protesi, ortesi ed ausili tecnologici che il Servizio sanitario nazionale garantisce alle persone disabili.
  Precisa, inoltre, con specifico riguardo all'impegno di ricostituire la Commissione unica dei dispositivi medici, contenuto nella risoluzione presentata dal deputato Miotto e altri, che il ministero della salute, alla luce del decreto del Presidente della Repubblica n. 44 del 2013, sta provvedendo a riorganizzare gli organismi collegiali operanti presso il ministero della salute, evidenziando comunque che fino all'insediamento dei nuovi organismi, nel rispetto di quanto previsto dallo stesso provvedimento, sono prorogati gli organismi già operanti.
  Per quanto attiene al processo di monitoraggio dei consumi, comunica che è già in corso un lavoro svolto in modo congiunto tra ministero della salute, regioni e provincie autonome e Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali (Age.na.s.), che ha permesso di avviare il processo di monitoraggio dei consumi e di messa in trasparenza del settore. Ciò ha reso possibile alle regioni e alle aziende sanitarie un patrimonio di informazioni che consente di analizzare i dati di spesa per dispositivi medici e assicurare strumenti di autovalutazione e controllo, fino alla condivisione di quelli che effettivamente possono essere considerati prezzi di riferimento per futuri acquisti o elementi per rinegoziare i contratti in essere, ove possibile.
  Alla luce delle considerazioni svolte, per quanto attiene ai primi due impegni richiesti nella risoluzione n. 7-00233 Miotto e altri, esprime una valutazione favorevole, mentre non ritiene di poter accogliere il terzo impegno, nella parte in cui prevede che si debba pervenire all'adozione del decreto di aggiornamento del nomenclatore entro il 31 marzo prossimo, in considerazione sia della prossimità della data prospettata sia della complessità della manovra di politica sanitaria in corso, che si perfeziona, come già evidenziato, nell'ambito dell'adozione del nuovo Patto per la salute.
  Infine, con riguardo alla risoluzione n. 7-00288 Grillo e altri, manifesta la disponibilità del Governo ad accogliere tutti gli impegni ivi contenuti.

  Paola BINETTI (PI) sottolinea come sarebbe un segnale positivo se la Commissione riuscisse ad approvare una risoluzione unitaria, che in quanto tale costituirebbe uno strumento senz'altro più efficace. In termini più generali, rileva che il punto principale di cui tenere conto sia dato dalla concretezza dell'impegno che deve essere assicurato da parte del Parlamento e del Governo dinanzi alle tante e rilevanti questioni emerse attraverso le risoluzioni in oggetto, le mozioni sulle malattie rare in corso di esame in Assemblea nonché il disegno di legge presentato dal Governo al Senato, recante deleghe al Governo in materia di sperimentazione clinica dei medicinali, di sicurezza degli alimenti, nonché disposizioni di riordino delle professioni sanitarie (A.S. 1324).
  Richiama, poi, le considerazioni svolte dai presentatori delle risoluzioni in esame circa la situazione paradossale che si viene a creare per cui determinati presidi hanno un costo se acquistati da un'azienda sanitaria locale e un costo più basso se invece vengono acquistati privatamente dai soggetti interessati presso i negozi di articoli sanitari. Pag. 200
  Con riferimento al progressivo aumento dei costi di protesi e ausili tecnologici, ritiene che tale questione vada affrontata connettendola al tema del ritardo dei pagamenti della pubblica amministrazione, in modo tale che il ministero dell'economia e delle finanze si assuma la propria parte di responsabilità.

  Andrea CECCONI (M5S) richiama l'intervento svolto in Assemblea nella giornata di ieri, in occasione della discussione delle mozioni in malattie rare, nel corso della quale ha stigmatizzato la prassi per cui nella maggior parte dei casi il Governo disattende gli impegni assunti attraverso gli atti di indirizzo – si tratti di mozioni, di risoluzioni o di ordini del giorno – andando spesso addirittura nella direzione opposta. Pertanto, ringraziando il sottosegretario De Filippo per aver accolto tutti gli impegni contenuti nella risoluzione presentata dalla collega Grillo, auspica che nel caso di specie il parere favorevole espresso dal Governo si traduca in atti concreti. A tal proposito, evidenzia come si tratti di un'esigenza improcrastinabile, in quanto ci si basa ancora su un nomenclatore tariffario risalente al 1999, in cui i costi sono espressi in lire. Precisa che, anche se tale aggiornamento dovesse tradursi in ulteriori spese, reputerebbe comunque necessario procedere in tale direzione, visto che si tratta di garantire alle persone disabili ausili e protesi indispensabili alla loro vita.
  Inoltre, con riferimento alla connessione, evidenziata dal sottosegretario De Filippo, tra l'aggiornamento del nomenclatore tariffario e il nuovo patto per la salute, ricorda di avere più volte rivolto sollecitazioni affinché il ministro Lorenzin riferisca alla Commissione circa lo stato di avanzamento dei lavori concernenti la predisposizione del patto per la salute.

  Marisa NICCHI (SEL) sottolinea l'importanza degli impegni recati dalle risoluzioni in oggetto, ai quali il Governo dovrebbe dare pronta attuazione, dal momento che, come già rilevato da parte di altri deputati intervenuti precedentemente nel dibattito, è insostenibile che sia utilizzato ad oggi un nomenclatore adottato nel 1999, con i prezzi espressi in lire. Precisa pertanto che, se la data del 31 marzo, indicata nella risoluzione presentata dal deputato Miotto, sembra troppo ravvicinata, vi è comunque l'esigenza che il Governo pervenga comunque all'aggiornamento del nomenclatore dei dispositivi medici in tempi rapidi.
  Con riferimento, poi, all'annuncio concernente l'approvazione del nuovo patto per la salute, evidenzia la necessità di una maggiore trasparenza da parte del Governo, affinché la Commissione possa essere coinvolta attivamente in tutte le fasi del procedimento. Ritiene che tale esigenza si ponga con maggiore forza nel momento in cui si prospettano tagli al settore della sanità – stando anche al contenuto di un articolo apparso nella giornata odierna sul quotidiano La Repubblica – , oltre alla revisione delle modalità di compartecipazione ai ticket.

  Pierpaolo VARGIU, presidente, avverte che, essendosi conclusa la discussione preliminare sulle due risoluzioni, è possibile addivenire alla predisposizioni di un testo unificato, stante la presenza di molte parti comuni, ovvero in alternativa mettere in votazione entrambe le risoluzioni, cosa che sarebbe possibile anche nella seduta odierna.

  Anna Margherita MIOTTO (PD) assicura la propria disponibilità ad elaborare, insieme alla collega Grillo, una proposta di testo unificato delle due risoluzioni. Precisa tuttavia che, prima di procedere alla votazione di tale testo, reputa necessario che il Governo fornisca i dati richiesti circa le precedenti proposte di modifiche di aggiornamento del nomenclatore dei dispositivi medici, compresi i rilievi critici formulati dal ministero dell'economia e delle finanze.

  Giulia GRILLO (M5S) condivide il metodo prospettato dal deputato Miotto di predisporre una proposta di testo unificato delle risoluzioni in esame. Si associa Pag. 201altresì alla richiesta formulata da ultimo al Governo.

  Pierpaolo VARGIU, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito della discussione ad altra seduta.

  La seduta termina alle 14.20.

SEDE CONSULTIVA

  Martedì 18 marzo 2014. — Presidenza del presidente Pierpaolo VARGIU.

  La seduta comincia alle 14.20.

Deleghe al Governo in materia di pene detentive non carcerarie e di riforma del sistema sanzionatorio. Disposizioni in materia di sospensione del procedimento con messa alla prova e nei confronti degli irreperibili.
C. 331-927/B, approvato dalla Camera e modificato dal Senato.
(Parere alla II Commissione).
(Esame e conclusione – Parere favorevole).

  La Commissione inizia l'esame del provvedimento in oggetto.

  Pierpaolo VARGIU, presidente, ricorda che la Commissione è chiamata a esprimere alla II Commissione (Giustizia) il prescritto parere sulle parti di competenza concernenti il provvedimento in titolo.
  In sostituzione della relatrice, onorevole Bragantini, impossibilitata a partecipare alla seduta odierna della Commissione per ragioni di salute, fa presente innanzitutto che si tratta di un testo approvato in prima lettura dalla Camera il 4 luglio 2013; nel corso dell'esame al Senato, è stato modificato, con l'inserimento di nuovi contenuti, tra cui una delega per la depenalizzazione (articolo 2).
  Segnala altresì che la Commissione di merito ha respinto tutti gli emendamenti presentati, non apportando, dunque, ulteriori modifiche al testo trasmesso dal Senato.
  Entrando nel merito del contenuto, e soffermandosi in particolare sulle disposizioni che incidono sulle competenze della Commissione affari sociali, segnala l'articolo 1, che prevede una delega al Governo per la riforma del sistema delle pene, da operare essenzialmente attraverso l'eliminazione dell'attuale pena dell'arresto e l'introduzione nel codice penale di pene detentive non carcerarie (articolo 1, comma 1, lett. i) e l)).
  Rileva quindi che tra i principi e criteri direttivi della delega il Senato ha aggiunto quello per cui per i reati per i quali è prevista la detenzione domiciliare, il giudice può, sentito l'imputato e il PM, applicare in sede di condanna anche la sanzione del lavoro di pubblica utilità, che può svolgersi, tra l'altro, presso organizzazioni di assistenza sociale e di volontariato, con modalità e tempi che non pregiudichino le esigenze di lavoro, di studio, di famiglia e di salute del condannato, stabilendo che la durata giornaliera della prestazione non possa comunque superare le otto ore.
  Richiama poi l'articolo 3 (ex articolo 2, modificato dal Senato), che reca modifiche al codice penale in materia di sospensione del procedimento con messa alla prova, introducendo tre articoli dopo l'articolo 168 del codice penale. In particolare, il nuovo articolo 168-bis, al secondo comma, prevede che la messa alla prova – che può essere richiesta dall'imputato non più di una volta in relazione a reati minori, puniti con la pena pecuniaria ovvero con la pena detentiva non superiore nel massimo a quattro anni – comporti tra l'altro l'affidamento dell'imputato al servizio sociale, per lo svolgimento di un programma che può implicare, tra l'altro, attività di volontariato di rilievo sociale, ovvero l'osservanza di prescrizioni relative ai rapporti con il servizio sociale o con una struttura sanitaria, alla dimora, alla libertà di movimento, al divieto di frequentare determinati locali.
  Si prevede altresì che la concessione della messa alla prova sia subordinata anche alla prestazione di lavoro di pubblica utilità. Quest'ultimo consiste in una Pag. 202prestazione non retribuita, affidata tenendo conto anche delle specifiche professionalità e attitudini lavorative dell'imputato, di durata non inferiore a dieci giorni, anche non continuativi, in favore della collettività, da svolgere presso lo Stato, le regioni, le province, i comuni, le aziende sanitarie o presso enti o organizzazioni, anche internazionali, che operano in Italia, di assistenza sociale, sanitaria e di volontariato. Anche in questo caso, la prestazione è svolta con modalità che non pregiudichino le esigenze di lavoro, di studio, di famiglia e di salute dell'imputato e la sua durata giornaliera non può superare le otto ore.
  Cita quindi l'articolo 4 (ex articolo 3, modificato solo in parte dal Senato), che introduce nel libro VI del codice di procedura penale il titolo V-bis «Della sospensione del procedimento con messa alla prova», che detta le disposizioni processuali relative a tale istituto (articoli da 464-bis a 464-novies).
  Richiama poi, per completezza, gli articoli 5 (ex articolo 4) e 7 (ex articolo 6), non modificati nel corso dell’iter del provvedimento al Senato, concernenti rispettivamente le attività dei servizi sociali nei confronti degli adulti ammessi alla prova – svolte dagli uffici locali dell'esecuzione penale esterna del Ministero della giustizia – e l'obbligo per il Ministro della giustizia di riferire alle competenti Commissioni parlamentari in merito alle necessità di adeguamento della pianta organica delle predette strutture, nonché in merito all'attuazione delle disposizioni in materia di messa alla prova.
  Segnala, infine, l'articolo 8 (ex articolo 7, in parte modificato dal Senato) che prevede l'adozione di un regolamento da parte del Ministro della giustizia per disciplinare le convenzioni in merito al lavoro di pubblica utilità.
  In considerazione del fatto che il provvedimento in oggetto viene esaminato dalla Camera in seconda lettura e che le modifiche apportate dal Senato sono di entità contenuta con specifico riferimento alle parti di competenza della XII Commissione, propone di esprimere parere favorevole, rimettendosi comunque alle eventuali considerazioni che dovessero emergere dal dibattito.

  Nessuno chiedendo di intervenire, la Commissione approva la proposta di parere favorevole.

  La seduta termina alle 14.30.