CAMERA DEI DEPUTATI
Giovedì 13 febbraio 2014
179.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Affari costituzionali, della Presidenza del Consiglio e Interni (I)
COMUNICATO
Pag. 4

INTERROGAZIONI A RISPOSTA IMMEDIATA

  Giovedì 13 febbraio 2014. — Presidenza del vicepresidente Roberta AGOSTINI. — Interviene il sottosegretario di Stato per l'interno, Gianpiero Bocci.

  La seduta comincia alle 13.10.

Sulla pubblicità dei lavori.

  Roberta AGOSTINI, presidente, ricorda che, ai sensi dell'articolo 135-ter, comma 5, del regolamento, la pubblicità delle sedute per lo svolgimento delle interrogazioni a risposta immediata è assicurata anche attraverso l'attivazione di impianti audiovisivi a circuito chiuso. Dispone, pertanto, l'attivazione del circuito.

5-02145 Fiano e Rosato: Sul concorso interno per la nomina alla qualifica di vice-sovrintendente della polizia di Stato bandito con decreto del Capo della polizia del 23 dicembre 2013.

  Emanuele FIANO (PD), illustra l'interrogazione in titolo evidenziando che la questione in essa trattata riveste particolare importanza in quanto incide sulle aspettative di migliaia di persone che svolgono un importante lavoro in comparti rilevanti quali quelli della sicurezza, della difesa e del soccorso pubblico.
  Ricorda che il decreto-legge n. 101 del 2013, convertito con modificazioni, dall'articolo 1, comma 1, della legge 30 ottobre 2013, n. 125, ha introdotto una serie di disposizioni innovative anche in relazione al tema della immissione in servizio di idonei e vincitori di concorsi, nonché di limitazioni a proroghe di contratti e all'uso Pag. 5del lavoro flessibile nel pubblico impiego. Fa presente che l'articolo 4, in particolare, ha stabilito che nella pubblica amministrazione si possa entrare solo con contratto a tempo indeterminato e che il reclutamento non possa più avvenire al di fuori delle procedure concorsuali, salva la previsione di sanzioni erariali, economiche e disciplinari per quei dirigenti che violino tali disposizioni. Rileva, altresì, che il comma 3 del medesimo articolo 4 ha conseguentemente previsto che, fino al 31 dicembre 2016, non possano avviarsi nuovi concorsi se prima non sono stati immessi in servizio tutti i vincitori di concorsi pubblici per assunzioni a tempo indeterminato, collocati nelle proprie graduatorie vincenti, e se non sia stata prima verificata l'assenza, nella stessa amministrazione, di idonei collocati nelle graduatorie vigenti e approvate a partire dal 1o gennaio 2007, e relative alle professionalità necessarie. Sottolinea che, durante l'esame in commissione del provvedimento, nel corso della seduta di martedì 15 ottobre 2013, il Ministro per la pubblica amministrazione e la semplificazione D'Alia – da lui sollecitato – confermava esplicitamente l'applicazione del suddetto articolo 4, commi 3, 4 e 5, anche ai lavoratori del comparto sicurezza, soccorso pubblico e difesa.
  Ricorda che, nel corso dell'approvazione della legge di stabilità, il Governo aveva formulato parere contrario su un emendamento dell'onorevole Nesci, peraltro condiviso dal suo gruppo, che chiedeva lo scorrimento delle graduatorie interne alla polizia di Stato per coprire i posti vacanti di sovrintendente, determinandone così la bocciatura.
  Evidenzia le problematiche connesse ad un contenzioso avverso il concorso interno, per titoli di servizio e superamento di successivo corso di formazione professionale, a 7563 posti, per la nomina alla qualifica di vice-sovrintendente della polizia di Stato di cui al decreto del Capo della polizia del 23 dicembre 2013, al fine di verificarne la conformità al citato articolo 4 del decreto-legge n. 101 del 2013 con l'effetto di ottenere lo scorrimento delle graduatorie relative a concorsi già espletati.
  Auspica che lo scorrimento delle graduatorie sia effettuato anche in occasione delle future assunzioni che si renderanno necessarie nei comparti della sicurezza, difesa e soccorso pubblico in vista dello svolgimento dell'Expo 2015.

  Il sottosegretario Gianpiero BOCCI risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 1).

  Emanuele FIANO (PD), replicando, si dichiara non soddisfatto della risposta del rappresentante del Governo, in primo luogo in quanto la sentenza del Consiglio di Stato n. 14 del 20 luglio 2011, citata nella risposta, che ha statuito la regola generale dello scorrimento non assoluto e incondizionato delle graduatorie dei concorsi precedentemente svolti dalle pubbliche amministrazioni, è antecedente rispetto al decreto-legge n. 101 del 31 agosto 2013.
  Prende atto di quanto evidenziato nella risposta rispetto all'esigenza di tenere conto delle aspettative di tutti coloro che hanno maturato il requisito dei quattro anni di anzianità nel ruolo degli Assistenti ed Agenti della Polizia di Stato, ma è, a suo avviso, necessario tutelare le aspettative dei soggetti che risultano già vincitori o idonei relativamente a concorsi per esami banditi per ricoprire qualifica di vice-sovrintendente della polizia di Stato.
  Fa infine presente che continuerà a seguire la questione oggetto dell'interrogazione al fine di trovare una soluzione equa che tuteli i lavoratori dei comparti sicurezza, soccorso pubblico e difesa.

5-02146 Matteo Bragantini e Rondini: Su presunte irregolarità fiscali nel comune di Lacchiarella.

  Marco RONDINI (LNA), illustra l'interrogazione in titolo, nella quale si ricorda che il 15 febbraio 2012, era stata presentata l'interrogazione a risposta immediata n. 5-06170 in cui si rilevava che il giorno Pag. 613 maggio 2011, a Lacchiarella (Milano), vi è stata una diffusione a mezzo stampa di uno scritto prodotto dal consigliere di maggioranza dell'amministrazione comunale di Lacchiarella, signor Fausto Franceschi, eletto regolarmente nella lista civica «Vivere Lacchiarella», il quale ha denunciato pubblicamente il grave fenomeno di evasione fiscale da parte della locale pro-loco, dell'abituale prassi di ricevere denaro da terzi senza emettere alcun tipo di fattura o ricevuta che attesti l'avvenuto incameramento di denaro, provento di affitti e usufrutti di strutture pubbliche di proprietà del comune di Lacchiarella, denunciando l'esistenza di un non chiaro e quantificabile «giro di nero» ovvero di denaro non tracciabile del quale non è chiara la sua destinazione e il suo utilizzo; veniva altresì evidenziato dal signor Fausto Franceschi, che il sindaco pro-tempore signor Luigi Acerbi era stato avvisato da tempo, tramite lettere scritte dallo stesso Franceschi (la prima risalirebbe all'agosto del 2010) di quanto accadeva nella pro-loco, stigmatizzando il fatto che lo stesso Acerbi non avesse mai presentato alcun atto formale o azioni d'indagine o di controllo a seguito della denuncia del consigliere comunale appartenente alla sua coalizione il quale evidenziava che il sindaco da tempo sapesse di quanto accadeva, che nulla era stato fatto e che esso fosse connivente; vengono nominati altri due consiglieri di maggioranza, dei quali non vengono esplicitati i nomi, che sono testimoni e vittime di questo tipo di gestione scorretta; il signor Fausto Franceschi, essendo anche consigliere della pro-loco di Lacchiarella, in quanto una rappresentanza di consiglieri comunali che di diritto occupano tre posti nel consiglio di amministrazione della pro-loco (2 di maggioranza e 1 di minoranza) a seguito del rilevante contributo elargito dalla giunta comunale pari a 30.350,00 euro l'anno, ha denunciato che all'atto della richiesta di visionare i bilanci della pro-loco ha ricevuto un categorico rifiuto da parte del presidente della pro-loco signor Campagnoli; il signor Fausto Franceschi ha denunciato che i consiglieri di maggioranza abbiano cercato di minimizzare e che mal sopportino la sua iniziativa facendo così supporre un ulteriore numero di soggetti, appartenenti alla maggioranza del gruppo consigliare «Vivere Lacchiarella», parimenti conniventi.
  Ricorda che gli organi di stampa hanno ripreso quanto accaduto su denuncia dei cittadini di Lacchiarella; l'8 giugno 2011 è comparso un articolo su La Padania – pagine 8 e 9 – e il 10 giugno 2011 la notizia è stata diffusa al TG di Primarete Lombardia e Telecolor.
  Nella suddetta interrogazione si chiedeva quindi di sapere se, a seguito della grave denuncia e alla comprovata mancanza di trasparenza e di un comportamento integerrimo da parte dei consiglieri comunali di maggioranza, non si intendesse valutare la sussistenza dei presupposti per l'esercizio dei poteri di cui all'articolo 142 del testo unico delle leggi sull'ordinamento degli enti locali.
  Ricorda che in quella occasione il Ministro dell'interno pro tempore aveva così risposto: «La richiesta viene posta in relazione alla gestione della pro-loco e alla asserita mancanza di vigilanza sull'associazione da parte dell'Amministrazione comunale. Al riguardo, ricordo che il Comune di Lacchiarella ha rinnovato i propri organi elettivi nel giugno 2009. Sindaco è stato eletto il dottor Luigi Acerbi alla guida di una lista in seno alla quale è stato eletto consigliere comunale Fausto Franceschi. Quest'ultimo secondo quanto riportato dal quotidiano La Padania l'8 giugno dello scorso anno, avrebbe lamentato irregolarità fiscali e opacità finanziaria nella gestione della locale pro-loco, asserendo la mancanza di vigilanza da parte del Sindaco e degli altri colleghi di maggioranza. Secondo quanto riferito dal locale Comando Provinciale della Guardia di Finanza, non risultano, al momento, elementi che confermino quanto riportato nell'articolo di stampa. In ogni caso, lo stesso Comando Provinciale ha avviato un'attività di indagine volta all'accertamento di eventuali irregolarità. Ricordo che per esercitare i poteri di rimozione e sospensione di amministratori locali – ai Pag. 7sensi dell'articolo 142 del Testo Unico sugli Enti locali – è necessaria l'esistenza, tra gli altri, di «gravi e persistenti violazioni di legge» ovverosia, secondo giurisprudenza consolidata, della reiterazione di azioni illegali o di comportamenti omissivi, trascurando colpevolmente l'adozione di atti obbligatoriamente connessi all'esercizio delle proprie funzioni. A tal fine, deve comunque essere dimostrata la persistenza di tali violazioni. Nell'assicurare che, nell'ambito dei poteri conferiti dalla legge, la situazione locale viene comunque seguita dalla Prefettura, voglio anche precisare che solo all'esito degli accertamenti in corso potranno essere valutate le relative risultanze, nel rispetto dei limiti che qualunque attività conoscitiva incontra quando si tratta di compiere verifiche sugli organi elettivi degli enti locali».
  Chiede quindi, alla luce di quanto testé ricordato, di conoscere quali siano stati gli sviluppi nell'ambito delle questioni riportate nella precedente interrogazione e se l'esecutivo intenda chiarire quali tipi di interventi siano stati attivati in relazione a quanto era stato preannunciato nella risposta fornita a suo tempo dal Governo.

  Il sottosegretario Gianpiero BOCCI risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 2).

  Marco RONDINI (LNA), replicando, si dichiara insoddisfatto della risposta fornita, ricordando come gli organi preposti ai controlli siano al corrente del fatto che si denuncia l'opacità della gestione e che vi sono accuse chiare di corruzione e concussione. Nella precedente interrogazione, svolta nel corso della XVI legislatura, si chiedeva se non esistessero le condizioni per procedere allo scioglimento del consiglio comunale e nella risposta si faceva presente che tali condizioni non sussistevano ma che sarebbe stato dato mandato alla Guardia di finanza di indagare su eventuali irregolarità.
  Avrebbe dunque voluto sapere quale esito avessero avuto tali attività di indagine poiché questo cattivo modo di gestire la cosa pubblica ha continuato a ripetersi e gli organi incaricati di indagare erano a conoscenza anche dei nuovi fatti, più gravi, noti alla cronaca, che hanno visto emergere gravi irregolarità anche riferite a persone molto vicine al sindaco.
  Ritiene dunque che continui la situazione di grave opacità gestionale, già denunciata nella precedente interrogazione, e ribadisce la richiesta di intervento anche alla luce dei nuovi accadimenti. Preannuncia quindi la presentazione di un nuovo atto di sindacato ispettivo sui recenti fatti emersi.

5-02147 Dadone e Paolo Bernini: Sulle sanzioni disciplinari erogate nei confronti di agenti di polizia a seguito di condanna penale definitiva.

  Paolo BERNINI (M5S), illustra l'interrogazione in titolo, ricordando che, in aderenza con le sentenze in primo e secondo grado, il 21 giugno 2012 la Corte di Cassazione ha reso definitiva la condanna a 3 anni e 6 mesi di reclusione per «eccesso colposo in omicidio colposo» per Enzo Pontani, Luca Pollastri, Paolo Forlani e Monica Segatto, gli agenti della Polizia di Stato per i quali è stato riconosciuto l'eccesso colposo nell'uso legittimo delle armi per i fatti avvenuti nella notte del 25 settembre 2005 e inerenti alla morte di Federico Aldrovandi; in particolare la quarta sezione penale ha respinto il ricorso presentato dalla difesa dei quattro agenti contro la condanna che era già stata emessa dalla Corte d'Appello di Bologna.
  Ricorda che i poliziotti hanno beneficiato dell'indulto, che copre 36 dei 43 mesi di carcerazione previsti dalla condanna. In ogni caso, dopo l'attuazione di quest'ultima, scattano i provvedimenti disciplinari delle relative commissioni disciplinari, composte da funzionari di polizia e rappresentanti dei sindacati, delle questure dove nel frattempo i poliziotti erano stati trasferiti; il 29 gennaio 2013 il tribunale di sorveglianza di Bologna ha decretato il carcere per la pena residua di 6 mesi (dato che 3 anni erano stati condonati dall'indulto) nei confronti dei poliziotti Paolo Forlani, Monica Segatto e Luca Pollastri.Pag. 8
  Ricorda altresì che il 1o marzo 2013 è stata respinta l'istanza della difesa del quarto poliziotto, Enzo Pontani, e dunque anche quest'ultimo viene condannato in via definitiva e sconterà la pena detentiva. Il 18 marzo 2013 Monica Segatto è stata scarcerata sulla base del decreto Severino (lo «svuota-carceri») dopo un mese di detenzione e ammessa al regime degli arresti domiciliari; il 23 gennaio 2814 si è venuti a conoscenza a mezzo stampa, come riportato dal «Il Fatto quotidiano» del medesimo giorno, che: «Dopo i sei mesi di detenzione e l'uguale periodo di sospensione due di loro – Monica Segatto e Luca Pollastri – sono già rientrati in servizio, scaduto il tempo dei mesi di sospensione decisi dalla disciplinare. Un terzo, Paolo Forlani, è stato reintegrato ma non tornerà per il momento in servizio, perché da tempo in cura per una «nevrosi reattiva», dovuta «alle vicende del processo e a tutto quello che ha vissuto – come spiega il suo legale Gabriele Bordoni –, con grande dolore, anche per la morte del ragazzo». Enzo Pontani dovrebbe ritornare in servizio a breve (per lui i tempi iniziano a decorrere un mese dopo rispetto ai colleghi per via del diverso iter giudiziario, «rallentato» a causa di un difetto di notifica)».
  Rileva che i quattro agenti non hanno mai espresso né mostrato pentimento per le azioni commesse ai danni di Federico Aldrovandi. L'agente Forlani ha insultato a mezzo Facebook, Patrizia Moretti, madre di Federico Aldrovandi, in data 25 giugno 2012.
  Ricorda che il 28 marzo 2013 il Ministro dell'interno, Anna Maria Cancellieri, dichiarava, in seguito ad una manifestazione del sindacato di polizia COISP nella città di Ferrara del 27 marzo 2013 a sostegno degli agenti condannati, le seguenti frasi riportate dalla stampa italiana: «La polizia nel suo corpo è democratica – afferma in una intervista al Tg3 –, naturalmente dovrà lottare perché le mele marce vadano via, ma la maggioranza è un corpo sano». E ancora: «bisogna distinguere tra omicidio colposo e il disonore della divisa, bisogna vedere il punto di equilibrio tra questi due aspetti».
  Ritiene che il Ministro Cancellieri avesse aperto alla possibilità che queste fattispecie avessero potuto influire sulla destituzione dei quattro agenti in quanto la loro condotta considerata come «disonore alla divisa».
  Ricorda che il decreto del Presidente della Repubblica 25 ottobre 1981, n. 737 recante «Sanzioni disciplinari per il personale dell'Amministrazione di pubblica sicurezza e regolamentazione dei relativi procedimenti», reca, all'articolo 7: «La destituzione consiste nella cancellazione dai ruoli dell'appartenente ai ruoli dell'Amministrazione della pubblica sicurezza la cui condotta abbia reso incompatibile la sua ulteriore permanenza in servizio. La destituzione è inflitta: 1) per atti che rivelino mancanza del senso dell'onore o del senso morale; 2) per atti che siano in grave contrasto con i doveri assunti con il giuramento; 3) per grave abuso di autorità o di fiducia; 4) per dolosa violazione dei doveri che abbia arrecato grave pregiudizio allo Stato, all'Amministrazione della pubblica sicurezza, ad enti pubblici o a privati».
  Con l'interrogazione in titolo si chiede quindi al Governo di conoscere quali siano i motivi in base ai quali le commissioni hanno ritenuto di applicare il provvedimento di sospensione dal servizio escludendo come pena massima la destituzione dal servizio stesso e se non si intenda rendere note le motivazioni delle commissioni disciplinari interne alle questure di competenza che hanno giudicato e stabilito le pene per gli agenti di polizia Enzo Pontani, Luca Pollastri, Paolo Forlani e Monica Segatto nonché il luogo di lavoro e le mansioni cui sono stati assegnati al loro rientro in servizio.

  Il sottosegretario Gianpiero BOCCI risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 3).

  Paolo BERNINI (M5S), replicando, si dichiara parzialmente soddisfatto. Ritiene, Pag. 9infatti, importante aver acquisito elementi informativi sulle questioni poste con l'interrogazione in titolo ma rileva come, a suo avviso, non si possa considerare non dolosa una condotta che ha portato alla morte di un ragazzo della sua età.

  Roberta AGOSTINI, presidente, dichiara concluso lo svolgimento delle interrogazioni a risposta immediata all'ordine del giorno.

  La seduta termina alle 13.50.

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