CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 5 febbraio 2014
173.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Ambiente, territorio e lavori pubblici (VIII)
COMUNICATO
Pag. 157

ATTI DEL GOVERNO

  Mercoledì 5 febbraio 2014. — Presidenza del presidente Ermete REALACCI.

  La seduta comincia alle 14.10.

Sui lavori della Commissione.

  Maria Chiara GADDA (PD), intervenendo sui lavori della Commissione, ripercorre brevemente quanto accaduto la scorsa settimana in Commissione Giustizia, dove il deputato del gruppo M5S Massimo De Rosa ha rivolto a lei e ad altre deputate del gruppo del Partito democratico ingiurie e insulti sessisti inaccettabili, per i quali è stata già presentata una querela presso l'autorità giudiziaria.
  Ritiene che, dopo le indegne offese rivolte alle deputate del Partito Democratico, il deputato Massimo De Rosa, che ricopre la carica di vicepresidente della VIII Commissione, dovrebbe prendere in seria considerazione l'opportunità di dimettersi da tale carica istituzionale, non potendo più esercitare, a suo avviso, un ruolo di garanzia all'interno della Commissione.

  Alberto ZOLEZZI (M5S), preliminarmente, ringrazia la deputata Gadda per aver posto all'attenzione della Commissione una questione che è giusto cercare di chiarire, fermo restando che i fatti accaduti, nella loro evidenza, non richiedono particolari giustificazioni. Prende atto del fatto che alcune deputate del Partito Democratico hanno querelato il collega De Rosa e ritiene che il procedimento penale così avviato potrà senz'altro fare piena luce sui fatti accaduti. Al tempo stesso, ritiene opportuno sottoporre alla riflessione di tutti i colleghi alcune considerazioni sulle regole e sui principi che dovrebbero presiedere al confronto parlamentare, sottolineando il ruolo essenziale del Regolamento della Camera quale strumento di guida e di garanzia del corretto svolgimento del rapporto fra tutti i gruppi parlamentari. Al riguardo, denuncia il fatto che la scorsa settimana il Regolamento della Camera è stato violato dalla Presidente Boldrini, sottolineando che tale Pag. 158violazione, sotto il profilo del rapporto fra le forze parlamentari, è un fatto ben più grave del turpiloquio che comunque non può e non deve essere giustificato.
  Ricorda, inoltre, che nella storia dell'istituzione parlamentare si sono verificati fatti ben più gravi di quelli accaduti la settimana scorsa. Circa sessanta anni fa, ad esempio, in occasione dell'approvazione della cosiddetta legge truffa, l'allora deputato Sandro Pertini rivolse al presidente dell'Assemblea Meuccio Ruini epiteti ingiuriosi e calamai furono scagliati contro la presidenza. Al contrario, nessuna violenza fisica è stata usata la scorsa settimana, se non quella subita dalla collega Lupo ad opera del deputato questore Dambruoso.
  Richiama, quindi, tutti i deputati a tenere conto anche delle circostanze e del merito di quanto accaduto in Commissione giustizia lo scorso 29 gennaio quando, da un lato, si è corso il rischio di approvare un provvedimento che avrebbe consentito a mafiosi e altri pericolosi criminali di uscire dal carcere e dall'altro, incessanti cori di «fascista, fascista» sono stati rivolti a lui e al collega De Rosa, nonostante sia notorio che il collega De Rosa sia parente di un partigiano. Conclude, infine, esprimendo fiducia nell'attività che l'autorità giudiziaria svolgerà ai fini dell'accertamento delle responsabilità e riconoscendo comunque come legittimi la critica della deputata Gadda al collega De Rosa e il richiamo ad un comportamento improntato al controllo dell'emotività.

  Serena PELLEGRINO (SEL) stigmatizza quanto accaduto la scorsa settimana, richiamando tutti i colleghi a un'etica dei comportamenti che deve sempre contraddistinguere l'esercizio del mandato parlamentare. In tal senso condanna fermamente ogni atteggiamento sessista, da qualsiasi parte esso provenga e in qualsiasi momento esso si manifesti: la settimana scorsa contro le donne, prima ancora contro gli omosessuali. Conclude quindi esortando tutti i deputati a porre fine a tali atteggiamenti, esprimendo piena solidarietà alle colleghe del Partito Democratico e associandosi alla richiesta avanzata dal collega Gadda.

  Enrico BORGHI (PD) precisa che per il gruppo del Partito Democratica la questione posta dalla collega Gadda non può considerarsi risolta con un esercizio di critica politica. Per il Partito Democratico il chiarimento indispensabile, lungi dall'esaurirsi in una questione di garbo, attiene al modo stesso di concepire il corretto esercizio della funzione parlamentare e al rispetto delle regole poste a garanzia del libero e democratico confronto tra le forze parlamentari.
  Gli insulti contro le deputate del Partito Democratico, contro la Presidente Boldrini, contro Nichi Vendola e contro Ivan Scalfarotto pongono l'esigenza irrinunciabile di non accettare alcuna forma di «sdoganamento» della pseudo cultura sessista. Per il Partito Democratico il superamento della questione posta dall'onorevole Gadda richiede il riconoscimento di tre specifici vincoli comportamentali: il primo vincolo discende dal fatto che ogni deputato è un pubblico ufficiale chiamato ad esercitare le proprie funzioni con senso di responsabilità; il secondo vincolo è dato dal fatto incontrovertibile che in Parlamento «si è sempre in seduta pubblica» e che tutto quel che i deputati dicono e fanno, in Assemblea, nelle aule delle Commissioni e perfino nei corridoi, è pubblico ed è rilevante per la pubblica opinione; il terzo vincolo, infine, è dato dall'obbligo di rispettare sempre e fino in fondo il dovere costituzionale di esercitare il mandato parlamentare con disciplina e con onore. Per queste ragioni, a nome del gruppo del Partito Democratico, torna a chiedere al deputato De Rosa di valutare con la massima attenzione l'opportunità di rassegnare le dimissioni da vicepresidente dell'VIII Commissione, dato che le inaccettabili offese da lui rivolte alle deputate del Partito Democratico non possono non mettere in discussione la sua capacità e la stessa possibilità che egli possa continuare a svolgere l'indispensabile ruolo di garanzia Pag. 159al quale sarebbe chiamato in caso di presidenza dei lavori dell'organo parlamentare.

  Antonio DISTASO (FI-PdL) esprime, a nome del gruppo di Forza Italia, piena e totale solidarietà alle deputate del Partito Democratico e a tutte le colleghe che hanno subito atti di violenza fisica o verbale, precisando, senza alcun spirito polemico, che nella passata legislatura, in analoghe situazioni, non c’è stata altrettanta solidarietà nei confronti delle deputate del PdL oggetto ripetutamente di attacchi e ingiurie sessiste. Ritiene, inoltre, che quanto accaduto la settimana scorsa costituisca una delle pagine più brutte della storia del Parlamento e che, al di là delle necessarie scuse, tutti i deputati, in quanto investiti di pubbliche funzioni e di pubbliche responsabilità, devono aver ben chiara l'assoluta necessità di voltare pagina, ponendo a se stessi limiti di comportamento insuperabili e operando quotidianamente per trasmettere un esempio positivo anche sul piano etico e morale.

  Patrizia TERZONI (M5S) annuncia di avere già portato a conoscenza del rappresentante del gruppo M5S, onorevole D'Incà, la richiesta di dimissioni del collega De Rosa avanzata dal Partito Democratico e che tale richiesta sarà valutata dall'assemblea dei deputati del gruppo M5S. Segnala, quindi, il clima pesante che si è venuto a creare attorno al collega De Rosa, il quale, peraltro, ha già chiesto scusa per quanto accaduto in Commissione Giustizia il 29 gennaio scorso ed ha già rinunciato ad utilizzare in sede processuale l'immunità parlamentare. Aggiunge che, a suo avviso, identico comportamento dovrebbe avere il deputato questore Dambruoso, nei cui confronti la collega Lupo ha già sporto denuncia per l'aggressione subita in Assemblea.
  Quanto al comportamento tenuto la scorsa settimana dai deputati del gruppo M5S, osserva che in passato episodi ben più gravi sono stati posti in essere dalle forze di opposizione, come ricordato dal collega Zolezzi. Ribadisce, inoltre, che lo scorso 29 gennaio, in Commissione Giustizia, il collega De Rosa è stato vittima di ripetute ingiurie e che le sue parole non erano dirette alle deputate del Partito Democratico ma alla totalità dei presenti. Aggiunge, infine, che quotidianamente, in Assemblea i deputati e le deputate del gruppo M5S subiscono insulti sessisti, soprattutto dai deputati dell'ex gruppo PdL, ai quali, tuttavia, non hanno fin'ora ritenuto di replicare con la presentazione di querele. Concorda, poi, con la collega Pellegrino in ordine alle necessità che tutti i deputati pongano fine a qualsiasi atteggiamento sessista, precisando che mai dai deputati del gruppo M5S è stata pronunciata alcuna ingiuria nei confronti degli omosessuali. Esprime poi il proprio rammarico perché ben pochi hanno voluto difendere alcune settimane fa il collega Dall'Osso, vittima di inaccettabili atteggiamenti derisori, e nessuno ha finora inteso esprimere solidarietà alla collega Lupo vittima di atti violenti nei suoi confronti da parte del deputato questore Dambruoso. Avviandosi alla conclusione, torna a chiedere, anche in ragione della trasparenza invocata dal deputato Borghi, che tutte le sedute delle Commissioni siano rese pubbliche attraverso la loro trasmissione video, diretta o «in differita». Conclude, quindi, dichiarando che se il deputato Borghi e i deputati del Partito Democratico non si sentiranno più garantiti in caso di svolgimento da parte del collega De Rosa delle sue funzioni istituzionali di vicepresidente dell'VIII Commissione, ugualmente i deputati del gruppo M5S non si sentono più tutelati né dal deputato questore Dambruoso, che già in passato è stato protagonista di atti di aggressione nei confronti dei deputati del gruppo M5S, né dalla Presidente Boldrini che ha dimostrato di non essere un Presidente d'Assemblea super partes, e che, oltre a violare più volte il Regolamento della Camera, ha reso in televisione inaccettabili dichiarazioni per le quali è già stata presentata denuncia all'autorità giudiziaria.

  (Commenti dai deputati del Partito Democratico).

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  Paolo GRIMOLDI (LNA) esprime, a nome della Lega Nord, piena solidarietà alle deputate del Partito Democratico e alla collega Lupo. Sottolinea, dunque, che, a suo avviso, il fatto più grave fra tutti i fatti negativi accaduti la scorsa settimana, oltre alla scelta della Presidente Boldrini di applicare la cosiddetta «ghigliottina» per la votazione finale al decreto Imu-Bankitalia, è rappresentato dal fatto che alcuni deputati non hanno potuto esercitare nelle Commissioni il loro fondamentale diritto-dovere di esprimersi con il voto. Ritiene, infatti, che ciò ha leso in modo irrimediabile il libero esercizio della funzione parlamentare e che lo stesso costituisce un precedente gravissimo. Al riguardo, esprime la sua profonda convinzione che, se quanto accaduto la settimana scorsa nelle Commissioni fosse accaduto in VIII Commissione, la presidenza avrebbe certamente sospeso o rinviata la seduta, pur di non impedire ai deputati di esercitare il loro diritto di voto.

  Ermete REALACCI, presidente, nel ritenere che la discussione sulla questione sollevata dalla deputata Gadda possa considerarsi conclusa, richiama l'attenzione sulla comunicazione data dalla collega Terzoni, segnatamente sul fatto che l'assemblea dei deputati del gruppo M5S affronterà il tema delle eventuali dimissioni del deputato De Rosa dalla carica di vicepresidente della VIII Commissione.

  Enrico BORGHI (PD), intervenendo per una precisazione, sottolinea che l'atto delle dimissioni è un atto meramente individuale.

  Ermete REALACCI, presidente, nel condividere comunque la considerazione del collega Borghi, ritiene che la notizia riferita dalla collega Terzoni costituisce, a suo avviso, un fatto che potrà aiutare il deputato De Rosa ad adottare le proprie determinazioni, non sussistendo alcuno strumento procedurale per provocare le dimissioni del deputato De Rosa, così come non esiste alcuno strumento procedurale per le dimissioni, da lui ritenute necessarie, del deputato Dambruoso dalla carica di Questore della Camera dei deputati.

  Mariastella BIANCHI (PD) stigmatizza in modo netto il comportamento tenuto la scorsa settimana dai deputati del gruppo M5S in Assemblea, nelle aule delle Commissioni e in sala stampa, sottolineando che in nessun Paese democratico i parlamentari dell'opposizione assaltano i banchi dei rappresentanti del Governo, impediscono alle Commissioni di svolgere i propri lavori, negano ad altri parlamentari di rilasciare dichiarazioni alla libera stampa. Conclude, quindi, ribadendo la richiesta che il deputato De Rosa prenda in serissima considerazione la richiesta di dimissioni dalla carica di vicepresidente dell'VIII Commissione, dato che i deputati del Partito Democratico non potrebbero in alcun modo sentirsi garantiti in occasione di una sua eventuale presidenza dei lavori dell'organo parlamentare.

  Piergiorgio CARRESCIA (PD) stigmatizza tutti gli atti e gli atteggiamenti violenti accaduti la scorsa settimana e da chiunque posti in essere, dai deputati del gruppo M5S così come dal deputato Questore Dambruoso. Aggiunge, peraltro, che troppe volte in passato si è consentito ai deputati del gruppo M5S di rivolgersi con un linguaggio ingiurioso e inaccettabile nei confronti della generalità dei deputati additati come «corrotti» e «mafiosi». Si associa, quindi, alla richiesta formulata, a nome del gruppo del Partito Democratico dal collega Borghi, affinché il deputato De Rosa prenda in attenta considerazione l'ipotesi delle sue dimissione da vicepresidente dell'VIII Commissione.

  Mirko BUSTO (M5S) sottolinea che così come il gruppo M5S rispetta e prenderà in esame la richiesta di dimissioni del collega De Rosa formulata dal Partito Democratico, altrettanto dovrebbero fare tutti gli altri gruppi parlamentari in ordine alla richiesta avanzata dai deputati del gruppo M5S di dimissioni della Presidente Boldrini che li ha definiti eversori e potenziali Pag. 161stupratori. Con riferimento a quanto detto dal collega Carrescia, riconosce che, forse, a volte, i deputati del gruppo M5S hanno usato un linguaggio poco consono a proposito dei fenomeni di corruzione politica, di collusione e di contiguità con le associazioni criminali, anche se molteplici sentenze dimostrano la gravità di tali fenomeni. Conclude quindi esortando tutti i deputati a concludere la discussione in corso e a dare avvio all'esame dei provvedimenti all'ordine del giorno dei lavori della Commissione.

  Ermete REALACCI, presidente, richiama il collega Busto alla necessità di tenere sempre ben distinte la pur legittima critica politica alle scelte regolamentari compiute dalla Presidente Boldrini dai comportamenti violenti tenuti da numerosi deputati la scorsa settimana, compreso il deputato Questore Dambruoso, e dagli insulti sessisti rivolti alle deputate del Partito Democratico, considerato peraltro che è del tutto irrealistico il tentativo di attribuire alla Presidente della Camera la responsabilità della riferita ingiuria di «potenziali stupratori».

  Massimo Felice DE ROSA (M5S), scusandosi per il ritardo con cui interviene ai lavori della Commissione, dichiara che, con riferimento alla vicenda sollevata dalla deputata Gadda, che lo vede coinvolto in prima persona, sono state presentate all'autorità giudiziaria una denuncia e una controdenuncia e che in quella sede saranno valutati i comportamenti adottati.

  Enrico BORGHI (PD), alla luce delle dichiarazioni appena rese dal deputato De Rosa, comunica che i deputati del gruppo del Partito Democratico non parteciperanno in futuro alle sedute che saranno da lui presiedute.

  Serena PELLEGRINO (SEL) annuncia che anche i deputati del gruppo SEL non parteciperanno in futuro a sedute della Commissione presiedute dal deputato De Rosa.

Schema di decreto legislativo recante recepimento della direttiva 2010/75/UE relativa alle emissioni industriali (prevenzione e riduzione integrate dell'inquinamento).
Atto n. 53.

(Esame, ai sensi dell'articolo 143, comma 4, del Regolamento, e rinvio).

  La Commissione inizia l'esame dello schema di decreto legislativo in oggetto.

  Alessandro BRATTI (PD), relatore, fa presente che la Commissione è chiamata a esaminare lo schema di decreto legislativo recante recepimento della direttiva 2010/75/UE relativa alle emissioni industriali (prevenzione e riduzione integrate dell'inquinamento). Ricorda che il provvedimento, assegnato con riserva non essendo ancora pervenuto il parere della Conferenza Stato-regioni, è volto a recepire la direttiva 2010/75/UE relativa alle emissioni industriali (IED) con la quale sono state riviste e rifuse in un unico testo giuridico sette direttive riguardanti le emissioni industriali. Fa quindi notare come la delega al recepimento della richiamata direttiva è recata dall'articolo 3 della legge 96/2013 (legge di delegazione europea 2013) che prevede principi e criteri direttivi specifici per il recepimento della citata direttiva, che si aggiungono a quelli generali dettati dall'articolo 1 della stessa legge.
  Dopo aver illustrato i contenuti della direttiva 2010/75/UE, rileva che lo schema in titolo, utilizzando la tecnica della novella legislativa, persegue l'adeguamento alle disposizioni della direttiva 2010/75/UE mediante la modifica delle norme di recepimento delle direttive 2008/01/CE (IPPC), 2001/80/CE (grandi impianti di combustione) e 1999/13/CE (COV) già presenti nel decreto legislativo 152/2006 (recante norme in materia ambientale, cd. Codice ambientale), rispettivamente alla Parte Seconda, Titoli I e III-bis e alla Parte Quinta, Titolo I. Inoltre, sono state integrate nel Codice, al Titolo III-bis della Parte Quarta e agli allegati 1, 2 e 3 al Titolo III-bis alla Parte Quarta, nonché Pag. 162alla Parte Quinta-bis, sempre tenuto conto delle modifiche introdotte dalla direttiva 2010/75/UE, rispettivamente le disposizioni di recepimento delle direttive sull'incenerimento dei rifiuti e sull'industria del biossido di titanio contenute nei decreti legislativi 11 maggio 2005, n.133 (di attuazione della direttiva 200/76/CE, in materia di incenerimento di rifiuti), e 27 gennaio 1992, n. 100 (di attuazione delle direttive 78/176/CEE, 82/883/CEE, 83/29/CEE, 89/428/CEE in materia di inquinamento provocato dai rifiuti dell'industria del biossido di titanio).
  Rinviando alla documentazione per l'illustrazione degli articoli dello schema di decreto che presenta un contenuto particolarmente tecnico, sottolinea che il provvedimento è stato già sottoposto all'esame del tavolo tecnico costituito in seno alla Conferenza Stato-regioni e che in tale sede è stata avviata un'interlocuzione tra Governo e regioni per introdurre talune modifiche allo schema di decreto.
  Nell'evidenziare che lo schema di decreto legislativo, in alcune parti, tra le quali quelle relative alle ispezioni, sottende anche scelte politiche oltre a valutazioni squisitamente tecniche, avanza la proposta di svolgere un breve ciclo di audizioni prima di procedere alla deliberazione del prescritto parere.

  Alberto ZOLEZZI (M5S), riservandosi di intervenire successivamente sul merito del provvedimento, dichiara di concordare con la proposta del relatore di procedere a un breve ciclo di audizioni, ritenendo particolarmente utile anche ascoltare esponenti del mondo della ricerca.

  Piergiorgio CARRESCIA (PD) invita i membri della Commissione a porre particolare attenzione al tema del coordinamento tra le disposizioni in materia di autorizzazione integrata ambientale recate dal provvedimento, quelle incidenti sul medesimo tema introdotte dalla legge europea e quelle che saranno introdotte dal disegno di legge collegato alla legge di stabilità preannunciato dal Governo.

  Ermete REALACCI, presidente, rassicurando il relatore sul fatto che la proposta di audizione sarà sottoposta all'attenzione dell'ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, rinvia il seguito dell’’esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 15.10.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

  Mercoledì 5 febbraio 2014.

  L'ufficio di presidenza si è svolto dalle 15.10 alle 15.30.

AVVERTENZA

  I seguenti punti all'ordine del giorno non sono stati trattati:

COMITATO RISTRETTO

Istituzione del Sistema nazionale delle agenzie ambientali e disciplina dell'Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale.
C. 68 Realacci ed abb.

ATTI DEL GOVERNO

Proposta di nomina del dottor Antonio Carrara a Presidente dell'Ente Parco Nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise.
Atto n. 24.