CAMERA DEI DEPUTATI
Giovedì 30 gennaio 2014
168.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Ambiente, territorio e lavori pubblici (VIII)
COMUNICATO
Pag. 99

COMUNICAZIONI DEL PRESIDENTE

  Giovedì 30 gennaio 2014. — Presidenza del presidente Ermete REALACCI.

  La seduta comincia alle 10.50.

  Ermete REALACCI, presidente, propone, in assenza di obiezioni, di procedere a un'inversione dell'ordine dei lavori, partendo dalle comunicazioni relative alla missioni svolte a Viggiano e a Varsavia, per procedere poi al seguito dell'esame dell'atto del Governo n. 44 e, quindi, all'esame in sede consultiva della proposta di legge C. 1994 e del disegno di legge C. 1920 e, infine, all'esame dell'atto del Governo n. 53.

  La Commissione concorda.

Sulla missione svolta a Viggiano il 7 ottobre 2013.

  Tino IANNUZZI (PD), preliminarmente, fa presente che le comunicazioni sugli esiti Pag. 100della missione, svolta da una delegazione della Commissione da lui presieduta lo scorso 7 ottobre, sono rese ad una certa distanza di tempo da quella data principalmente perché si è ritenuto di dover attendere, senza prestare il fianco a strumentali polemiche, lo svolgimento della campagna elettorale, l'esito delle elezioni nella regione Basilicata svoltesi il successivo 17 novembre, l'insediamento e l'avvio della piena attività della nuova Giunta regionale.
  Ricorda, inoltre, che la missione ha avuto una particolare importanza, avendo ad oggetto la verifica della rete di monitoraggio e controllo ambientale e, più in generale, l'impatto sull'ambiente di una realtà industriale del Paese particolarmente significativa. Infatti, il giacimento petrolifero Val D'Agri è, attualmente, il più grande giacimento di petrolio onshore dell'Europa Occidentale ed il Centro Olio Val D'Agri di Viggiano è la maggiore e la più rilevante realtà italiana nella produzione di idrocarburi liquidi.
  Al riguardo, ritiene opportuno accennare ad alcuni dati di fondo, che consentono di inquadrare meglio la intera vicenda: 1) lo sviluppo dell'attività petrolifera in Val D'Agri è iniziato negli anni ’90 (con il rilascio all'AGIP da parte dell'allora Ministero dell'industria delle prime concessioni di coltivazione petrolifera e con l'avvio, a Viaggiano, nel 1996, della lavorazione del petrolio nell'attuale Centro Olio Val D'Agri); 2) il giacimento petrolifero della Val D'Agri copre oggi il 6 per cento del fabbisogno complessivo nazionale e, secondo quanto stabilito nel memorandum d'intesa Stato-regione Basilicata del 2011, si presume di incrementare al 10 per cento tale percentuale, con l'inizio della produzione di un nuovo impianto di estrazione in località Tempa Rossa, previsto per il 2015; 3) la complessità e l'incidenza sul territorio delle attività industriali in questione (che intervengono in un'area nella quale ricadono anche zone ricomprese nel Parco nazionale dell'Appennino Lucano – Val D'Agri – Lagonegrese) fanno sì che il loro svolgimento interessi in modo significativo (ed abbia ricadute importanti su) tutti gli enti e le istituzioni territoriali, travalicando spesso l'interesse e i confini locali: basti pensare alla vicenda della legge regionale n. 16 del 2012 (il cui articolo 37 stabiliva il divieto preventivo e generalizzato dell'intesa regionale a qualsiasi richiesta di nuovi titoli minerari per la ricerca e la coltivazione di idrocarburi) dichiarata illegittima dalla Corte Costituzionale con sentenza n. 117 del 2013; 4) gli stessi controlli sulle attività industriali in evidenza sono particolarmente compositi e differenziati: lo stabilimento Centro Olio di Viggiano è sottoposto ad AIA nazionale; l'applicazione della normativa nazionale in materia di ricerca e coltivazione petrolifera, peraltro soggetta a diverse modifiche negli ultimi anni, coinvolge e richiama le competenze di diverse amministrazioni statali; i controlli ambientali spaziano doverosamente da quelli sulle emissioni in atmosfera a quelli sugli scarichi nelle acque, sui rumori e sulle acque superficiali; assumono, altresì, rilievo anche le attività di prevenzione in materia di stabilimenti a rischio incidenti rilevanti, nonché le attività in materia di sicurezza nei luoghi di lavoro.
  Riferisce, quindi, che in tale contesto, sicuramente complesso e ricco di implicazioni differenti e rimarchevoli, una delegazione della Commissione, da lui guidata e composta dai colleghi Cosimo Latronico – all'epoca componente della VIII Commissione e rappresentante del Gruppo PdL – e Mirko Busto, rappresentante del gruppo M5S (alla missione hanno partecipato anche la collega della VIII Commissione Stella Bianchi, nonché i parlamentari lucani Salvatore Margiotta (PD), senatore, vicepresidente della Commissione parlamentare di vigilanza sulla Rai, e il deputato Antonio Placido (SEL), membro della XI Commissione), ha effettuato una missione a Viggiano, la prima di questo genere, per verificare ed approfondire i sistemi di monitoraggio ambientale, in relazione alle attività di ricerca e di estrazione petrolifera in Val D'Agri.
  Anticipando fin d'ora il proprio giudizio di sintesi, ritiene giusto e necessario Pag. 101dire subito che, in questa cornice, la missione è stata sicuramente di grande utilità, soprattutto per la capacità che tale iniziativa ha dimostrato in più direzioni. Innanzitutto essa ha posto in evidenza la estrema rilevanza della messa in rete delle informazioni e dei dati di conoscenza, detenuti dai vari soggetti ed organismi interessati. Inoltre la missione ha voluto dare giusto risalto ad un «doppio dovere»: da un lato, sollecitare lo stretto e proficuo coordinamento fra tutte le istituzioni territoriali coinvolte e, dall'altro, assicurare la necessaria trasparenza nei confronti dei cittadini e delle comunità, così intensamente interessate ed assai coinvolte da tale problematica.
  Ritiene, inoltre, che la missione abbia fornito un quadro chiaro ed esauriente delle principali questioni e priorità che credo si possano classificare, in estrema sintesi, sotto due versanti principali: a) la necessità di procedere in tempi rapidissimi al completamento ed al rafforzamento di un sistema di monitoraggio ambientale che oggi appare ben strutturato e articolato, ma che è entrato in funzione solo progressivamente nel corso degli anni e con oggettivo ritardo rispetto sia alla domanda di informazione e di partecipazione dei cittadini, sia al rilievo ed alla complessità delle attività industriali in questione; b) la necessità, altrettanto importante, di introdurre elementi di innovazione strutturali nelle relazioni tra le aziende, a partire dall'ENI, e le istituzioni territoriali e, non meno importante, fra le aziende, le istituzioni territoriali e le comunità locali rispetto alla presenza e all'impatto ambientale degli impianti industriali. Occorre a tal fine garantire strumenti e forme efficaci e puntuali di informazione e verifica sul funzionamento degli impianti, con la messa a disposizione dei dati principali (es. analisi delle emissioni), la organizzazione di incontri pubblici periodici (per illustrare e discutere i temi individuati) il controllo sul rispetto degli impegni assunti, per accrescere la percezione di sicurezza nelle persone e nelle comunità.
  In questo quadro, valuta che un primo e concreto terreno di approfondimento e di valutazione delle predette questioni prioritarie, potrebbe essere rappresentato dall'individuazione di misure per estendere l'attuale rete di monitoraggio ambientale, ricomprendendovi anche gli impianti di trattamento dei fanghi derivanti delle acque provenienti dalle attività di estrazione degli idrocarburi.
  Inoltre, andrebbero previste misure dirette a consentire alle autorità regionali e nazionali una maggiore accessibilità alle strutture e alla gestione del sistema di monitoraggio ambientale.
  Particolare attenzione, poi, deve essere rivolta alle cosiddette misure ed opere di compensazione locale e territoriale ed agli interventi per la promozione dello sviluppo socio-economico dei territori e per la crescita dei livelli occupazionali, sostenendo, in una visione di insieme, iniziative durature ed incisive.
  Non ritenendo di doversi dilungare nell'elencazione e nel racconto dettagliato di tutti i diversi e molteplici momenti in cui si è articolata la missione, si limita a riferire che dopo la visita di circa due ore, dalle 10.30, al COVA (Centro Olio Val D'Agri), la delegazione della Commissione, accompagnata anche da alcuni dirigenti del Ministero dello sviluppo economico, ha visitato anche il pozzo produttore «Monte Alpi 5» allo scopo di avere un quadro completo delle attività di estrazione e trattamento industriale degli idrocarburi. Prima di spostarsi nella sede del municipio di Viggiano per svolgere un «intensa» serie pomeridiana di audizioni, la delegazione della Commissione ha voluto visitare anche una delle centraline di monitoraggio della qualità dell'aria, così da avere un quadro il più ampio possibile non solo del funzionamento degli impianti industriali, ma anche della rete di monitoraggio ambientale su tutte le relative attività.
  A partire dalle 14.30, la delegazione della Commissione ha quindi svolto una estesa sequenza di audizioni senza soluzione di continuità. Tali audizioni hanno visto la partecipazione di tutti i soggetti pubblici e privati previsti: i rappresentanti delle società Eni, Shell, Total e Mitsui; i tecnici del Ministero dello sviluppo economico Pag. 102guidati dall'ingegner Terlizzese, responsabile della Direzione generale per le risorse minerarie; i rappresentanti della regione Basilicata (Assessore alla sanità Martorano) e della provincia di Potenza (Assessore all'ambiente Macchia);i sindaci dei comuni di Viggiano, Corleto Perticara, Pisticci, Montemurro, Spinoso, Paterno e Sarconi; i rappresentanti dell'Ente Acquedotto Lucano e dell'Ente per lo sviluppo dell'Irrigazione e la trasformazione fondiaria in Puglia, Lucania ed Irpinia (EIPLI); i rappresentanti dell'Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA) e dell'Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale (ARPAB), delle aziende sanitarie locali di Potenza (ASP) e di Matera (ASM), del Parco nazionale dell'Appennino Lucano, del Corpo forestale dello Stato, delle associazioni ambientaliste presenti sul territorio (Legambiente e WWF) e della società Tecnoparco Val Basento S.p.A.
  Al termine della giornata, infine, intorno alle ore 20, la delegazione della Commissione ha ritenuto opportuno intrattenersi, anche in questo caso nella sede del municipio di Viaggiano, con i rappresentanti dei comitati dei cittadini che da anni si fanno carico delle preoccupazioni e delle istanze delle comunità della Val D'Agri in materia di tutela dell'ambiente e della salute, che, pur non essendo nel programma delle audizioni, richiedevano di essere ascoltati.
  Avviandosi alla conclusione, ribadisce, quindi, la propria soddisfazione per un'iniziativa che a suo avviso può costituire un modello anche per future iniziative della Commissione, da un lato, per la testimoniata capacità di «spingere» nella direzione di una forte assunzione di responsabilità e di un forte coordinamento fra le istituzioni locali, prestando diffusamente ascolto alle preoccupazioni e alle domande dei cittadini e delle comunità territoriali; dall'altro, per esercitare, anche sulla base di una presa di conoscenza diretta, un'efficace azione di stimolo al Governo nazionale ed alle istituzioni territoriali competenti, affinché siano poste in essere tutte le iniziative necessarie e inderogabili a garantire un efficace e trasparente svolgimento dei controlli ambientali e una piena salvaguardia della salute dei cittadini e dell'ambiente, anche attraverso l'adozione di ogni misura utile.
  Fa presente, infine, che la Commissione, sulla base della missione e della copiosa ed importante documentazione raccolta, potrà valutare le ulteriori iniziative parlamentari da assumere, per continuare a seguire questa rilevante vicenda, contribuendo così ad accrescere e potenziare i controlli ambientali a tutela dell'ambiente e della salute delle persone, nella prosecuzione di una attività di indubbia rilevanza economica per la Basilicata ed il Paese.

  Ermete REALACCI, presidente, nessuno chiedendo di intervenire, dichiara conclusa la discussione sulle comunicazioni in titolo.

Sulla missione svolta a Varsavia dal 19 al 22 novembre 2013.

  Ermete REALACCI, presidente, comunica che il vicepresidente della Commissione Massimo De Rosa (M5S) e la deputata Mariastella Bianchi (PD), in rappresentanza della VIII Commissione della Camera, hanno svolto dal 19 al 22 novembre scorsi una missione a Varsavia per prendere parte all’high level segment della XIX Sessione della Conferenza delle Parti (COP19) relativa alla Convenzione Quadro delle Nazioni Unite sui Cambiamenti climatici (UNFCCC). A tal fine, mette a disposizione della Commissione la relazione predisposta dal vicepresidente De Rosa (vedi allegato 1), con la quale si dà conto degli esiti della predetta missione.

  La Commissione prende atto.

  La seduta termina alle 11.

Pag. 103

ATTI DEL GOVERNO

  Giovedì 30 gennaio 2014. — Presidenza del presidente Ermete REALACCI. – Intervengono il sottosegretario di Stato per l'ambiente e la tutela del territorio e del mare, Marco Flavio Cirillo e il sottosegretario di Stato per le infrastrutture e i trasporti, Rocco Girlanda.

  La seduta comincia alle 11.

Schema di decreto legislativo recante recepimento della direttiva 2011/76/UE che modifica la direttiva 1999/62/CE relativa alla tassazione a carico di autoveicoli pesanti adibiti al trasporto di merci su strada per l'uso di alcune infrastrutture.
Atto n. 44.

(Seguito dell'esame, ai sensi dell'articolo 143, comma 4, del regolamento, e rinvio).

  La Commissione prosegue l'esame dello schema di decreto legislativo in oggetto rinviato nella seduta del 21 gennaio scorso.

  Tino IANNUZZI (PD), relatore, dopo aver ribadito l'importanza dello schema di decreto legislativo in oggetto, il cui contenuto ha illustrato nel corso della precedente seduta della Commissione, ritiene fondamentale acquisire la posizione del Governo in merito, ricordando che l'Italia aveva espresso parere contrario in sede di Consiglio circa l'adozione della direttiva da recepire, che figura nell'allegato B della legge di delegazione europea 2013 (legge n. 96 del 2013).

  Il sottosegretario Rocco GIRLANDA fa presente che lo schema di decreto legislativo in esame involge in modo preminente la competenza del Ministero delle infrastrutture, che ha assunto l'iniziativa di predisporre il testo e di acquisire, in collaborazione con il Dipartimento delle politiche europee, il concerto delle Amministrazioni coinvolte.
  Per ciò che concerne gli aspetti di interesse, segnala, in particolare, che con il provvedimento legislativo in argomento si prevede la facoltà – attribuita dalla direttiva 2011/76 agli Stati membri – di modulare le tariffe di pedaggio secondo criteri che riflettano anche i costi delle esternalità, con la possibilità di prevedere riduzioni o esenzioni.
  Altro aspetto di interesse è il fatto che i pedaggi ed i diritti d'utenza devono essere applicati senza alcuna disparità di cittadinanza dell'autotrasportatore, di Stato membro o del paese terzo di stabilimento del trasportatore o di immatricolazione dell'autoveicolo e senza provocare distorsioni della concorrenza tra operatori.
  Ritiene che sia di particolare evidenza, altresì, la previsione di utilizzare gli introiti derivanti dagli oneri per i costi prioritariamente per qualificati interventi nel settore dei trasporti, al fine di ridurre l'inquinamento causato dal trasporto stradale, di migliorare le prestazioni di questi ultimi per attenuare le emissioni di anidride carbonica e i consumi di carburante, di creare infrastrutture alternative, di sostenere la rete transeuropea, di ottimizzare la logistica e di migliorare la sicurezza stradale.

  Ermete REALACCI, presidente, segnala l'opportunità di acquisire, attraverso un'analisi di tipo comparatistico, elementi di informazione in ordine alla normativa vigente nei principali Paesi europei in relazione alla materia oggetto della direttiva in questione.

  Tino IANNUZZI (PD), relatore, esprime condivisione per la richiesta avanzata al Governo dal presidente della Commissione giacché avere un quadro comparato della disciplina è, a suo avviso, essenziale per trovare un giusto punto di equilibrio fra il rispetto del principio «chi inquina paga» e il conseguente adeguamento della normativa nazionale a quella europea e la necessità di evitare ingiustificate penalizzazioni delle imprese italiane e la violazione del principio di libera concorrenza Pag. 104fra le imprese nazionali ed estere del settore dell'autotrasporto.
  Chiede, inoltre, al Governo di fornire alla Commissione tutti gli elementi conoscitivi necessari a valutare compiutamente il complesso delle misure predisposte a sostegno degli operatori del settore, tali da consentire di accompagnare e governare in modo virtuoso il pur necessario percorso di recepimento della direttiva 1999/62/CE.

  Ermete REALACCI, presidente, ribadisce l'importanza di quanto appena chiesto dal relatore al Governo, anche per non ripetere iniziative, come quella recente dell'annunciata riduzione dei pedaggi autostradali a favore dei pendolari, che mal si conciliano, se non inserite in una cornice complessiva, con l'esigenza altrettanto importante, di rafforzare gli strumenti e le misure a sostegno del trasporto pubblico locale, anche al fine di dare soluzione ai gravi problemi di inquinamento e di congestione delle aree urbane e di intere aree del territorio nazionale.

  Raffaella MARIANI (PD) si dichiara pienamente d'accordo con le richieste di chiarimenti avanzate dal presidente della Commissione e dal relatore al Governo. Aggiunge che su un tema delicato come quello oggetto del provvedimento in esame, è bene che il Governo mantenga costantemente aperto il dialogo e il rapporto con la Commissione, non solo per il rispetto dovuto alle prerogative e al ruolo del Parlamento, ma anche per evitare che annunci e iniziative settoriali finiscano per indebolire e rendere più difficile l'indispensabile azione di accompagnamento e di governo di percorsi delicati, sia sul piano politico che su quello legislativo, come quello relativo al recepimento della direttiva 1999/62/CE.

  Ermete REALACCI, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 11.10.

SEDE CONSULTIVA

  Giovedì 30 gennaio 2014. — Presidenza del presidente Ermete REALACCI. – Interviene il sottosegretario di Stato per l'ambiente e la tutela del territorio e del mare, Marco Flavio Cirillo.

  La seduta comincia alle 11.10.

Disposizioni in materia di criteri di priorità per l'esecuzione di procedure di demolizione di manufatti abusivi.
C. 1994, approvato dal Senato.

(Alla II Commissione).
(Deliberazione di un conflitto di competenza).

  La Commissione inizia l'esame del provvedimento in titolo.

  Ermete REALACCI (PD), presidente e relatore, fa presente che la proposta di legge C. 1994, recante «Disposizioni in materia di criteri di priorità per l'esecuzione di procedure di demolizione di manufatti abusivi», trasmessa dal Senato il 23 gennaio scorso, è stata assegnata in sede primaria esclusiva alla II Commissione (Giustizia).
  Al riguardo rileva, in primo luogo, che la proposta di legge in esame investe in misura significativa le competenze della VIII Commissione, dal momento che interviene sul testo unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia di edilizia, di cui al decreto del Presidente della Repubblica n. 380 del 2001.
  Essa, infatti, è volta ad inserire l'articolo 44-bis nel testo unico in materia edilizia, al fine di definire criteri di priorità per l'esecuzione delle procedure di demolizione degli immobili abusivi – disposte ai sensi dell'articolo 31, comma 9, del testo unico stesso – cui si deve attenere il pubblico ministero competente ad eseguire le procedure di demolizione medesime con la sentenza di condanna di cui Pag. 105all'articolo 44, laddove constati l'esistenza nel circondario di una pluralità di procedure da attivare. La norma sarebbe volta a fronteggiare alcune situazioni verificatesi nella regione Campania a motivo della mancata applicazione degli ultimi due condoni edilizi e dell'elevato numero di ordini di demolizione.
  Aggiunge, tuttavia, che se è possibile riscontrare una qualche plausibile ragione per l'assegnazione in via esclusiva alla Commissione Giustizia del Senato dell'originario testo della proposta di legge d'iniziativa del sentore Falanga (S. 580), che aveva ad oggetto il trasferimento delle competenze in materia dall'autorità giudiziaria all'autorità prefettizia, tale nessuna ragione è venuta meno, a suo avviso, con riferimento alla proposta di legge C. 1994, la quale si limita soltanto a stabilire i criteri che l'autorità competente (nel caso di specie l'autorità giudiziaria, in forza di quanto stabilito dal testo unico dell'edilizia) deve osservare per l'esecuzione di procedure di demolizione degli immobili abusivi.
  Osserva, dunque, che si tratta di una proposta di legge che contiene disposizioni che incidono direttamente sugli ambiti materiali «territorio», «tutela paesistica» e «salvaguardia degli elementi ambientali» (in particolare, suolo), che rientrano pienamente nelle competenze della VIII Commissione ai sensi di quanto disposto dalla circolare del presidente della Camera sugli ambiti di competenza delle Commissioni permanenti (articolo 22, comma 1-bis, del Regolamento).
  Ricorda, infine, che l'ufficio di presidenza della Commissione, integrato dai rappresentanti dei gruppi, nella riunione di ieri, ha convenuto all'unanimità dei presenti circa l'opportunità di rivendicare un coinvolgimento diretto della VIII Commissione nell'esame in sede primaria della citata proposta di legge, già assegnata alla II Commissione.
  Propone, pertanto, alla Commissione di promuovere un conflitto per vedere riconosciuta la competenza primaria delle Commissioni riunite II e VIII sulla proposta di legge C. 1994.

  Nessuno chiedendo di intervenire, la Commissione delibera all'unanimità di elevare conflitto di competenza per l'assegnazione alle Commissioni riunite II e VIII della proposta di legge C. 1994.

Decreto-legge 145/2013: Interventi urgenti di avvio del Piano «Destinazione Italia», per il contenimento delle tariffe elettriche e del gas, per la riduzione dei premi RC-auto, per l'internazionalizzazione, lo sviluppo e la digitalizzazione delle imprese, nonché misure per la realizzazione di opere pubbliche ed EXPO 2015.
C. 1920 Governo.

(Alle Commissioni VI e X).
(Seguito dell'esame e conclusione – Parere favorevole con condizioni).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento in titolo rinviato nella seduta del 22 gennaio scorso.

  Miriam COMINELLI (PD), relatore, presenta una proposta di parere favorevole con condizioni che illustra sinteticamente (vedi allegato 2).

  Chiara BRAGA (PD), nel ringraziare il relatore per il lavoro svolto, chiede allo stesso di valutare l'opportunità di apportare una modifica alla condizione n. 1 della proposta di parere, sostituendo le parole «fino a 500 kw» con le parole «fino a 200 kw».

  Ermete REALACCI, presidente, ringrazia il relatore per l'ottimo lavoro svolto, esprimendo particolare apprezzamento per le condizioni n. 1, 2 e 3 inserite nella proposta di parere.

  Piergiorgio CARRESCIA (PD) ricorda che nella precedente seduta aveva chiesto al Governo di fornire chiarimenti alla Commissione circa la portata dell'articolo 4 del decreto-legge, nel senso di chiarire che, così com’è, il testo renda possibile l'applicazione della disciplina agevolativa per il riutilizzo produttivo di siti inquinati anche ai siti non più compresi tra i siti di Pag. 106bonifica di interesse nazionale in forza di quanto previsto dal decreto del Ministro dell'ambiente dell'11 gennaio 2013;

  Il sottosegretario Marco Flavio CIRILLO, in risposta a quanto chiesto dal deputato Carrescia, precisa che il testo dell'articolo 4 deve intendersi riferito ai soli siti di bonifica di interesse nazionale attualmente riconosciuti come tali e dunque con esclusione di quelli oggetto del citato decreto ministeriale dell'11 gennaio 2013.

  Piergiorgio CARRESCIA (PD) esprime rammarico per la posizione del Governo, che giudica profondamente sbaglia, annunciando la presentazione di specifici emendamenti presso le Commissioni di merito al fine di modificare nel senso indicato, e secondo quanto previsto dalla condizione n. 5 della proposta di parere presentata dal relatore, l'attuale testo dell'articolo 4 del decreto-legge.

  Miriam COMINELLI (PD), alla luce del dibattito, in accoglimento della richiesta della collega Braga, riformula la propria proposta di parere favorevole con condizioni (vedi allegato 3).

  Federica DAGA (M5S) presenta, a nome dei deputati del gruppo M5S, una proposta alternativa di parere sul provvedimento in esame (vedi allegato 4).

  Ermete REALACCI, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, avverte che porrà prima in votazione la proposta di parere del relatore, come riformulata; in caso di sua approvazione, la proposta alternativa dei deputati del gruppo M5S si intenderà preclusa e non sarà, pertanto, posta in votazione.

  La Commissione approva, quindi, la proposta di parere favorevole con condizioni come riformulata dal relatore, risultando conseguentemente preclusa la proposta alternativa di parere dei deputati del gruppo M5S.

  La seduta termina alle 11.30.

AVVERTENZA

  Il seguente punto all'ordine del giorno non è stato trattato:

ATTI DEL GOVERNO

Schema di decreto legislativo recante recepimento della direttiva 2010/75/UE relativa alle emissioni industriali (prevenzione e riduzione integrate dell'inquinamento.
Atto n. 53.

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