CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 22 gennaio 2014
162.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Cultura, scienza e istruzione (VII)
COMUNICATO
Pag. 98

SEDE REFERENTE

  Mercoledì 22 gennaio 2014. — Presidenza del vicepresidente Manuela GHIZZONI. — Interviene il sottosegretario di Stato per i beni e le attività culturali e il turismo, Simonetta Giordani.

  La seduta comincia alle 9.10.

Sull'ordine dei lavori.

  Manuela GHIZZONI, presidente, propone un'inversione dell'ordine dei lavori dei provvedimenti previsti, per la seduta odierna, in sede referente.

  La Commissione concorda.

Disposizioni per la valorizzazione del patrimonio culturale italiano e per la creazione della rete integrata di itinerari turistici culturali.
C. 1249 Petrenga.

(Esame e rinvio – Costituzione di un Comitato ristretto).

  La Commissione inizia l'esame del provvedimento.

  Manuela GHIZZONI, presidente, avverte che è stato richiesto che la pubblicità dei lavori della odierna seduta della Commissione sia assicurata anche attraverso l'attivazione dell'impianto audiovisivo a circuito chiuso. Non essendovi obiezioni, ne dispone l'attivazione.

  Luisa BOSSA (PD), relatore, ricorda che la proposta di legge in esame ha come Pag. 99obiettivo di base la valorizzazione del patrimonio culturale italiano al fine di renderlo sempre più attrattivo rispetto ai flussi turistici. La convinzione di partenza è che questo immenso patrimonio possa essere la vera risorsa del Paese, soprattutto in un tempo di crisi e di globalizzazione delle merci, un tempo in cui una risorsa non trasferibile, non imitabile, unica, rappresenta un autentico tesoro per l'economia di un Paese. Osserva che l'Italia ha la fortuna di avere un forziere di arte, cultura, paesaggio, storia, prodotti tipici, probabilmente unico al mondo, da cui può partire un progetto economico che – se non del tutto – può comunque aiutarci ad affrontare la crisi. Con queste premesse, ritiene che si rendano indispensabili interventi normativi per costruire un'economia della bellezza, della cultura, del turismo. Aggiunge che la proposta di legge in esame si pone esattamente l'obiettivo indicato, dandosi l'ambizione di inquadrare l'attrazione turistica come capacità da potenziare, e ci si propone di farlo con un'adeguata valorizzazione di tutte le risorse disponibili. Rileva quindi che la proposta, in primis, si dedica all'obiettivo di creare una rete integrata di itinerari turistici, con il potenziamento della rete degli esercizi ricettivi e lo sviluppo di tutte le attività direttamente collegate, puntando all'integrazione tra vari soggetti, con il coinvolgimento dei privati e con la costruzione di una vera e propria rete del turismo culturale.
  Illustra, pertanto, la proposta di legge che si compone di quattro articoli. L'articolo 1 fissa le finalità della legge. Indica, tra queste, la tutela e la valorizzazione del patrimonio storico, culturale, artistico e naturalistico nazionale; inoltre tra le finalità vengono indicate l'istituzione di una rete integrata degli itinerari turistici relativi ai siti di interesse culturale presenti a livello territoriale, nonché l'adozione di iniziative e interventi volti allo sviluppo delle risorse dei siti interessati e a garantirne la fruizione e il godimento da parte della collettività. Precisa che l'articolo 2 si concentra più specificatamente sui progetti di valorizzazione dei siti e dei luoghi della cultura. I tre commi dell'articolo 2 segnano il cammino di questi progetti. Il primo comma affida a regioni ed enti locali, singoli o associati, il compito di predisporre, d'intesa con il Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo e il Ministero dello sviluppo economico, progetti specifici che abbiano la finalità di garantire manutenzione, conservazione, miglioramento delle condizioni di sicurezza nonché l'incremento delle possibilità di fruizione pubblica dei beni e dei siti di interesse storico-culturale. Aggiunge che l'obiettivo, come è chiaro, è quello di proteggere il patrimonio nazionale, che sempre più spesso è segnato da situazioni di degrado e di incuria. Precisa che la manutenzione, il miglioramento delle condizioni sono propedeutici all'apertura stessa dei siti, spesso chiusi, e alla loro valorizzazione a fini turistici. Aggiunge che il secondo comma dell'articolo 2 coinvolge le soprintendenze nelle intese che abbiano come scopo quello di favorire eventuali interventi di scavo e di ricerca archeologica, nonché di restauro, sistemazione, conservazione e valorizzazione delle emergenze paesaggistiche, monumentali e archeologiche. Il terzo comma fissa, per i progetti di valorizzazioni indicati precedentemente, alcuni passaggi obbligati. Tra questi indica: l'analisi dei territori con un'iniziale fase di monitoraggio e mappatura delle risorse turistiche; l'analisi delle risorse economico-finanziarie e delle risorse umane e organizzative disponibili; l'approfondimento delle tematiche legate ai settori e alle filiere turistiche; l'attività di formazione, ricerca, documentazione, comunicazione produzione di materiale informativo e multimediale nonché la promozione del prodotto turistico-culturale degli itinerari; l'ampliamento dell'offerta culturale. Sottolinea quindi che l'articolo 3 della proposta di legge indica ulteriori finalità dei progetti, e le specifica nella valorizzazione, potenziamento e riqualificazione dell'attività turistica, con particolare riferimento alle imprese turistiche che operano nelle aree interessate. Osserva che si realizza, così, un principio a cui è già prestata un'attenzione strategica fin dalla Pag. 100denominazione del Ministero dei beni culturali del Governo Letta che, non a caso, ha ampliato le sue competenze anche sul turismo, nella convinzione che i due elementi, ormai, non possano che essere indissolubilmente connessi. Aggiunge che l'articolo 4 indica l'invarianza finanziaria della legge, che non dovrà comportare nuovi oneri per il bilancio dello Stato.
  Rileva, dunque, che l'insieme della proposta parte dalla necessità di dare il giusto valore a quello che possiamo definire come uno dei più grandi patrimoni del mondo che, però, non trova adeguata valorizzazione. L'Italia ha il maggior numero di siti – 47 – nella lista dei patrimoni dell'umanità dell'UNESCO, ma ha flussi turistici non adeguati alla ricchezza e alla bellezza. Evidenzia, al riguardo, che le statistiche inchiodano il Paese ad un dato evidente: nonostante i Paesi del resto d'Europa abbiano un patrimonio culturale di gran lunga inferiore a quello italiano, per quantità di siti, per qualità, per storia, per tradizione, riescono quasi tutti a valorizzarsi meglio, a promuoversi meglio, ad organizzarsi meglio, mentre in Italia il ritorno commerciale, e turistico, della cultura risulta nettamente al di sotto della media europea. Ritiene sia un gap clamoroso, insopportabile, un vero spreco che si deve colmare e che si può ridurre solo con la progettazione di interventi integrati che si muovano dentro criteri precisi di organizzazione, che spesso in Italia sono mancati. Sottolinea che a questo limite tenta di costruire un percorso la proposta di legge in esame, che vuole migliorare la fruizione dei siti culturali non adeguatamente valorizzati, con percorsi di raccordo sul territorio, con canali di progettazione integrata tra vari luoghi della cultura, statali e non statali, presenti nelle città, anche mediante la promozione degli itinerari culturali non inseriti nei principali circuiti turistici.
  Conclude, infine, rilevando che l'esempio indicato nella proposta, che sembra particolarmente efficace, afferma che per il mantenimento di un museo non basta la vendita dei biglietti, ma bisogna considerare i servizi aggiuntivi, che vanno sviluppati in collaborazione con il settore privato. Si tratta, quindi, di un lavoro di coordinamento, che faccia dialogare Stato, regioni, enti locali e soprintendenze, ma anche con il coinvolgimento dei privati, e che remi verso la stessa meta: l'individuazione di itinerari coerenti, capaci di comunicare la bellezza e attrarre i fruitori.

  Antonio PALMIERI (FI-PdL) ringrazia la relatrice per l'approfondito lavoro svolto. Rileva, quindi, come in un Paese normale una proposta di legge del genere non sarebbe concepibile, ma, nelle condizioni odierne in cui si trova l'Italia, il presente progetto di legge ha un forte significato. Risulta, infatti, necessario mettere in rete gli itinerari turistici culturali, in un'ottica di superamento dei vincoli che il Titolo V della II parte della Costituzione ha apportato alla valorizzazione dei siti culturali. Auspica quindi che si possa approvare, e in fretta, la presente proposta di legge, in linea con quanto annunciato dal Ministro Bray di una prossima presentazione di un disegno di legge governativo in materia di turismo.

  Maria Valentina VEZZALI (SCpI), dopo essersi dichiarata convinta della necessità di azioni che consentano maggiore valorizzazione e fruizione del patrimonio artistico-culturale italiano, esprime alcune considerazioni e perplessità inerenti la creazione della rete integrata di itinerari turistici-culturali proposta nel testo in esame. Rileva quindi come il contenuto del presente progetto di legge non articoli come si intenda sviluppare una rete integrata di itinerari turistici. Sottolinea come il decreto legislativo n. 42 del 2004 disciplini già le funzioni delle attività dirette al fine di garantirne la tutela e la conservazione per fini ricettivi. Ricorda quindi le valutazioni contenute nella premessa della proposta di legge in esame secondo le quali occorre lavorare nella prospettiva di un'offerta turistica integrata in cui siano garantite le migliori condizioni di fruibilità dei beni culturali, anche in considerazioni dei risultati economici derivanti dalla loro valorizzazione, specificando, ad esempio, Pag. 101che per il mantenimento di un museo non è sufficiente alla vendita dei biglietti, ma bisogna considerare i servizi aggiuntivi, che vanno sviluppati con il settore privato. Precisa quindi di concordare sull'importanza di sviluppare maggiormente la ricezione turistica attraverso una migliore fruibilità dei percorsi culturali, convinta che il turismo sia una delle principali risorse del Paese, nutrendo però seri dubbi su possibili interventi da parte dei privati. Aggiunge quindi che lo Stato dovrebbe garantire al patrimonio artistico italiano e ai turisti le condizioni di percorsi adeguati mediante la valorizzazione delle strutture e siti di interesse culturale. Specifica che non sempre la «mano del privato» è attenta alla tutela e alla salvaguardia delle strutture e dell'ambiente che lo circonda. Aggiunge che più volte si è assistito a scempi ambientali del patrimonio culturale per il solo obiettivo del guadagno. Rileva quindi che occorre porre condizioni univoche per evitare eventuali opere scellerate e speculative sotto il falso nome di «riqualificazione dell'attività turistica», soprattutto per quelle strutture inserite in particolari contesti. Precisa che altro punto da sottolineare concerne la materia finanziaria, prevista all'articolo 4 della proposta in esame, secondo il quale la stessa non comporterebbe nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica. Rileva quindi, a tale proposito, che sarebbe necessario che si spiegasse meglio dove s'intendono recuperare le risorse necessarie finalizzate nella stessa proposta di legge, considerando che non si può contare esclusivamente sul finanziamento del diretto interessato per la riqualificazione della struttura, in quanto ciò vorrebbe dire non porre vincoli di tutela alle aree interessate.

  Dario NARDELLA (PD) rileva come il codice dei beni culturali, di cui al decreto legislativo n. 42 del 2004, già disciplina la materia oggetto della presente proposta di legge. Paventa quindi la possibilità che con la stessa si vada contro le esigenze di semplificazione e razionalizzazione del sistema giuridico nazionale e che si creino dei conflitti normativi e problemi interpretativi. Reputa quindi singolare come si utilizzi lo strumento legislativo per promuovere azioni di amministrazione attiva, tesa alla valorizzazione integrata degli itinerari turistico-culturali. Richiama quindi la Convenzione dell'UNESCO del 1972, riguardante la protezione sul piano mondiale del patrimonio culturale e naturale, segnalando come l'Italia abbia attualmente un primato relativo ai siti riconosciuti dalla predetta Organizzazione, che rischia di essere superato dal crescente interesse dell'UNESCO per i siti presenti in Cina. Sottolinea a questo proposito come, negli Stati Uniti d'America, i siti d'interesse UNESCO abbiano un fatturato di dieci volte superiore a quello di un sito italiano. Auspica quindi un sistema integrato pubblico-privato, segnalando infine che l'articolo 2, della proposta di legge in esame, come accennato, interviene su quanto già disciplinato dal codice dei beni culturali, in particolare in riferimento agli scavi archeologici e agli interventi di valorizzazione dei siti d'interesse storico-culturale.

  Marco DI LELLO (Misto-PSI-PLI) dopo essersi dichiarato stimolato dalle riflessioni testé espresse dal collega Nardella, rileva come sia necessario avere l'ambizione di rilanciare le prospettive nel settore della valorizzazione del patrimonio culturale italiano per il tramite della creazione di una rete integrata di itinerari turistico-culturali. Osserva quindi di condividere le preoccupazioni del deputato Nardella in merito alla possibilità di una antinomia tra le disposizioni della presente proposta di legge e quelle presenti nel codice dei beni culturali, rilevando però come la tecnica della «novella» non sia stata sostenuta neanche dal Governo, in occasione della discussione sulla proposta di legge n. 362 Madia, in materia di professioni dei beni culturali. Rileva quindi come l'esame del provvedimento in discussione possa rappresentare l'occasione per intervenire positivamente per la valorizzazione del patrimonio culturale italiano.

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  Giovanna PETRENGA (FI-PdL) ricorda come la tutela dei beni culturali sia in capo allo Stato, esercitata nei singoli siti dalle relative soprintendenze per i beni culturali. Precisa quindi che le rilevanti risorse spese dall'amministrazione centrale non sono sufficienti per la manutenzione dei predetti beni. Sottolinea quindi come la proposta di legge da lei presentata intenda rilanciare il settore turistico, facendo sì che con la creazione di una rete integrata di itinerari turistico-culturali si crei un'attrattiva per il territorio limitrofo ad un sito di particolare pregio. Evidenzia che così si farebbero conoscere ai turisti luoghi poco conosciuti nei normali itinerari culturali, permettendo in tal modo una permanenza dei visitatori per più giornate nelle aree d'interesse.

  Luigi GALLO (M5S) reputa positivo il fatto che si dia inizio alla discussione in sede referente di un progetto di legge proposto da un gruppo di opposizione, segnalando come la scelta di quali proposte di legge siano da esaminare in Commissione dovrebbe basarsi sempre sulla consistenza proporzionale dei gruppi. Precisa che solo quando non vi sia accordo su tale principio, viene applicata la riserva di un quinto degli argomenti da trattare a favore dei gruppi di opposizione. Nel merito del provvedimento, sottolinea come lo stesso possa rappresentare una significativa opportunità di valorizzazione del patrimonio culturale italiano. Anche a nome del suo gruppo, ritiene però che lo Stato dovrebbe intervenire più massicciamente in campo culturale, essendo necessaria una netta separazione tra interventi di quest'ultimo e quelli dei privati che svolgono attività imprenditoriali e che possono anch'essi trarre beneficio dall'intervento significativo statale. Rileva, comunque, una scarsa incisività della proposta di legge in esame il cui contenuto non sembra sviluppare il concetto di «rete integrata» di itinerari turistici, né prevedere azioni concrete per la sua realizzazione. Propone quindi di procedere ad un ciclo di audizioni concernenti il provvedimento in esame, prima di procedere al prosieguo nell’iter dello stesso.

  Maria COSCIA (PD) ricorda, come accennato dal collega Gallo, che la Commissione ha avviato la proposta di legge in esame proveniente da un gruppo di opposizione, per l'importanza del tema affrontato e la necessità di approfondire le questioni sottese. Ricorda come sia in discussione in questo periodo la riforma della II parte del Titolo V della Costituzione, con il superamento della legislazione concorrente tra Stato e regioni in determinate materie, come la valorizzazione dei beni culturali e ambientali e la promozione e organizzazione di attività culturali; in città come Roma, per esempio, la cura degli stessi beni culturali fa capo all'ente locale. Propone quindi, al fine di un utile approfondimento, la costituzione di un Comitato ristretto per il prosieguo dell'esame.

  Manuela GHIZZONI, presidente, riterrebbe opportuno svolgere un ciclo di audizioni di rappresentanti del settore, per acquisire utili elementi conoscitivi al fine dell'elaborazione di un nuovo testo. Ricorda comunque che la questione potrà essere affrontata dall'Ufficio di presidenza della Commissione.

  Luisa BOSSA (PD), relatore, concorda con la proposta della collega Coscia di costituire un Comitato ristretto, nonché con l'opportunità di procedere ad un ciclo di audizioni. Ricorda poi come ad Ercolano, ove ella è stata sindaco per circa dieci anni, i fondi Packard per la conservazione del sito archeologico – fondi privati per milioni di euro che un soggetto privato ha investito senza chiedere nulla come contropartita – hanno permesso di evitare crolli o altri disagi come quelli famosi del vicino sito archeologico di Pompei. Rileva quindi come questo esempio di finanziamento privato per la conservazione di un bene pubblico sia un esempio virtuoso da riproporre. Ritiene poi che si possa intervenire in maniera puntuale, anche limitata, sul codice dei beni culturali sulle questioni oggetto della presente Pag. 103proposta di legge, così come è stato fatto con la proposta di legge C. 362 Madia.

  Manuela GHIZZONI, presidente, alla luce della proposta del relatore e di quanto emerso nel corso della discussione odierna, propone la costituzione di un Comitato ristretto.

  La Commissione delibera, quindi, di costituire un Comitato ristretto, riservandosi il presidente di nominarne i componenti sulla base delle designazioni dei gruppi.

  Manuela GHIZZONI, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

Istituzione del «Premio biennale di ricerca Giuseppe Di Vagno» e disposizioni per il potenziamento della biblioteca e dell'archivio storico della Fondazione Di Vagno, per la conservazione della memoria del deputato socialista assassinato il 25 settembre 1921.
C. 1092 Distaso.

(Seguito dell'esame e rinvio).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato, da ultimo, nella seduta del 21 gennaio 2014.
  Si passa all'esame dell'articolo 2 e degli emendamenti ad esso riferiti.

  Marco DI LELLO (Misto-PSI-PLI), relatore, esprime parere contrario sugli emendamenti Simone Valente 2.3 e Marzana 2.5; parere favorevole sull'emendamento Simone Valente 2.6 e parere contrario sugli emendamenti Brescia 2.4, D'Uva 2.11, Battelli 2.9 e Marzana 2.10. Esprime altresì parere favorevole sull'emendamento Rampi 2.1; parere contrario sugli emendamenti Brescia 2.15, Battelli 2.16 e Marzana 2.17. Esprime poi parere favorevole sull'emendamento D'Uva 2.18 e parere contrario sull'emendamento Di Benedetto 2.19.

  Il sottosegretario Simonetta GIORDANI esprime parere conforme a quello del relatore.

  Luigi GALLO (M5S), in qualità di cofirmatario, illustra le finalità dell'emendamento Simone Valente 2.3. Ricorda come l'attuale presidente della fondazione «Giuseppe Di Vagno», Gianvito Mastroleo, abbia subito una condanna per corruzione sia in primo che in secondo grado di giudizio essendo poi intervenuta la prescrizione del reato, senza che l'imputato abbia rinunciato alla esecuzione della stessa. Aggiunge che la suddetta Fondazione riceve già dal Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo 25 mila euro all'anno. La presente proposta di legge fissa ulteriori finanziamenti alla stessa, attribuendo risorse al presidente della Fondazione che svolge anche una funzione politica in qualità di responsabile del partito socialista in Puglia. Ribadisce quindi le perplessità espresse dai cittadini che vedono finanziata la Fondazione in questione, a scapito di altre, fondazione rappresentata da un soggetto che è stato in passato condannato e che ricopre peraltro un ruolo politico.

  Marco DI LELLO (Misto-PSI-PLI), relatore, intervenendo sull'emendamento 2.3, chiarisce la portata normativa dell'articolo 2, comma 1, della proposta di legge in esame, sottolineando di avere espresso parere favorevole sull'emendamento 2.6 che insiste sul medesimo comma dell'articolo 2.

  Flavia PICCOLI NARDELLI (PD) con riferimento a quanto testé affermato dal collega Gallo, sottolinea come non vi possa essere il distacco tra la cultura e la politica.

  La Commissione respinge quindi, con distinte votazioni, gli emendamenti Simone Valente 2.3 e Marzana 2.5. Approva poi l'emendamento Simone Valente 2.6 (vedi allegato).

  Simone VALENTE (M5S) illustra le finalità dell'emendamento Brescia 2.4, di cui è cofirmatario, che mira alla trasparenza delle procedure tramite la pubblicazione, sul sito della Presidenza del Consiglio Pag. 104dei ministri, delle valutazioni svolte e dei criteri adottati per le nomine.

  Marco DI LELLO (Misto-PSI-PLI), relatore, ricorda come già l'emendamento Luigi Gallo 1.33, approvato dalla Commissione, prevede la pubblicazione on line delle informazioni concernenti ogni aspetto dell'organizzazione. Aggiunge che per quanto concerne l'emendamento Brescia 2.4 gli appare eccessivo pubblicare sul sito della Presidenza del Consiglio dei ministri una serie di informazioni concernenti una singola fondazione culturale.

  Ilaria CAPUA (SCpI) ritiene inopportuno pubblicare le informazioni previste dall'emendamento Brescia 2.4 sul sito della Presidenza del Consiglio dei ministri anche per non appesantirlo di informazioni ulteriori rispetto a quelle già presenti.

  Manuela GHIZZONI, presidente, concorda con quanto affermato dalla collega Capua.

  La Commissione respinge quindi l'emendamento Brescia 2.4.

  Francesco D'UVA (M5S) illustra il suo emendamento 2.11, raccomandandone l'approvazione.

  La Commissione respinge l'emendamento D'Uva 2.11.

  Luigi GALLO (M5S) interviene, quale cofirmatario, sull'emendamento Battelli 2.9, illustrandone le finalità e raccomandandone l'approvazione. Si chiede, in particolare, come mai il tema del premio Di Vagno si ispiri alla tematica del socialismo nel XXI secolo in Italia e nel mondo, che non sembra di attualità, e non magari alle ricerche sulle politiche del XXI secolo nello stesso ambito. Propone quindi l'accantonamento dell'emendamento Battelli 2.9.

  Luisa BOSSA (PD), con riferimento a quanto testé affermato dal collega Gallo, deve ricordare, suo malgrado, che vi sono illustri contemporanei socialisti, come Sartre, Adorno, Weil, che rappresentano ed esprimono le tematiche di assoluta attualità di garanzia dei diritti, degli interessi economici e delle esigenze delle persone.

  Marco DI LELLO (Misto-PSI-PLI), relatore, ringraziando la collega relatrice per aver risposto a chi forse è più avvezzo a consultare i siti come Wikipedia, invece che approfondire direttamente sui testi le problematiche in questione, ricorda ai colleghi del Movimento 5 Stelle di avere espresso parere favorevole sull'emendamento D'Uva 2.18 che aggiunge tra le tematiche a cui ispirarsi proprio gli ideali di giustizia, di solidarietà e pace in Italia e nel mondo. Si dichiara quindi contrario all'accantonamento della proposta emendativa Battelli 2.9.

  Manuela GHIZZONI, presidente, sulla base di quanto richiesto dal collega Gallo, propone di accantonare l'esame dell'emendamento 2.9.

  La Commissione delibera di non accantonare l'emendamento Battelli 2.9.
  Respinge quindi, con distinte votazioni, gli emendamenti Battelli 2.9 e Marzana 2.10. Approva l'emendamento Rampi 2.1 (vedi allegato).
  Respinge, con distinte votazioni, gli emendamenti Brescia 2.15, Battelli 2.16 e Marzana 2.17.

  Francesco D'UVA (M5S) illustra l'emendamento a sua firma 2.18, ringraziando il relatore ed il rappresentante del Governo per avere espresso parere favorevole.

  La Commissione approva quindi l'emendamento D'Uva 2.18 (vedi allegato).
  Respinge l'emendamento Di Benedetto 2.19.
  Si passa all'esame degli articoli 3 e 4 e degli emendamenti ad essi riferiti.

  Marco DI LELLO (Misto-PSI-PLI), relatore, esprime parere contrario sull'emendamento Vacca 3.5 e raccomanda l'approvazione dei suoi emendamenti 3.1 e 3.2. Esprime altresì parere contrario sull'emendamento Pag. 105Brescia 3.6 e parere favorevole sull'emendamento Luigi Gallo 3.8, quest'ultimo subordinatamente alla riformulazione del riferimento alla Presidenza del Consiglio dei ministri con quello al Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo. Raccomanda l'approvazione poi del suo emendamento 3.3 ed esprime parere favorevole sull'emendamento Di Benedetto 3.12 e contrario sull'emendamento Simone Valente 3.13. Raccomanda infine l'approvazione del suo emendamento 4.1.

  Il sottosegretario Simonetta GIORDANI esprime parere conforme al relatore.

  La Commissione respinge l'emendamento Vacca 3.5.
  Approva poi, con distinte votazioni, gli emendamenti del relatore 3.1 e 3.2 (vedi allegato). Respinge quindi l'emendamento Brescia 3.6.

  Luigi GALLO (M5S), accogliendo la proposta del relatore, riformula conseguentemente il suo emendamento 3.8 (vedi allegato).

  La Commissione approva quindi, con distinte votazioni, l'emendamento Luigi Gallo 3.8, così come riformulato, e gli emendamenti 3.3 del relatore e Di Benedetto 3.12 (vedi allegato).
  Respinge l'emendamento Simone Valente 3.13.
  Approva infine l'emendamento 4.1 del relatore (vedi allegato).

  Manuela GHIZZONI, presidente, avverte che il nuovo testo della proposta di legge in esame, come modificato nel corso dell'esame in sede referente, verrà trasmesso alle Commissioni competenti ai fini dell'espressione dei pareri, anche al fine del trasferimento in sede legislativa.
  Nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia quindi il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 10.25.

AUDIZIONI

  Mercoledì 22 gennaio 2014. — Presidenza del vicepresidente Manuela GHIZZONI. — Interviene il sottosegretario di Stato per l'istruzione, l'università e la ricerca, Marco Rossi Doria.

  La seduta comincia alle 14.45.

Audizione del sottosegretario di Stato per l'istruzione, l'università e la ricerca, Marco Rossi Doria, in materia di dispersione scolastica.
(Svolgimento, ai sensi dell'articolo 143, comma 2, del Regolamento, e rinvio).

  Manuela GHIZZONI, presidente, avverte che la pubblicità dei lavori della seduta odierna sarà assicurata anche attraverso la trasmissione diretta sulla web-tv della Camera dei deputati.
  Introduce quindi l'audizione.

  Il sottosegretario Marco ROSSI DORIA svolge una relazione sui temi oggetto dell'audizione.

  Intervengono per formulare quesiti ed osservazioni i deputati Milena SANTERINI (PI), a più riprese, Maria COSCIA (PD) e Ilaria CAPUA (SCpI).

  Il sottosegretario Marco ROSSI DORIA interviene per una precisazione.

  Intervengono quindi per formulare ulteriori quesiti ed osservazioni, i deputati Maria MARZANA (M5S), Nicola FRATOIANNI (SEL) e Caterina PES (PD).

  Manuela GHIZZONI, presidente, avverte che sono imminenti votazioni in Assemblea. Ringrazia quindi il sottosegretario per l'esauriente relazione svolta e rinvia il seguito dell'audizione ad altra seduta.

  La seduta termina alle 16.05.

  N.B.: Il resoconto stenografico della seduta è pubblicato in un fascicolo a parte.

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