CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 15 gennaio 2014
157.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Lavoro pubblico e privato (XI)
COMUNICATO
Pag. 114

INTERROGAZIONI

  Mercoledì 15 gennaio 2014. — Presidenza del presidente Cesare DAMIANO. – Interviene il sottosegretario di Stato per il lavoro e le politiche sociali, Carlo Dell'Aringa.

  La seduta comincia alle 14.05.

5-01662 Catalano: Su un caso di assistenza familiare in favore di una dipendente di Poste italiane.

  Il sottosegretario Carlo DELL'ARINGA risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 1).

  Ivan CATALANO (M5S) fa notare che, anche prescindendo dall'importante caso Pag. 115particolare citato nella sua interrogazione, da lui scelto in ragione della indubitabile rilevanza e giudicato così emblematico da meritare l'attenzione dello stesso Presidente della Repubblica, risultano numerosi casi nei quali Poste italiane non ha applicato in modo corretto la legge n. 104 del 1992 per meri motivi organizzativi, dimostrandosi spesso molto più indulgente rispetto a richieste di trasferimento di personale avanzate per varie ragioni, anche non di necessità, dalle organizzazioni sindacali. Ritiene, pertanto, urgente che il Governo vigili con severità su tali aspetti, soprattutto nelle regioni meridionali dove si registrano le situazioni di più evidente difformità, essendo al momento socio unico di Poste italiane e non potendo nascondersi dietro le formali prospettive di una presunta privatizzazione della società: in proposito, ritiene che l'Esecutivo debba agire con tempestività presso tale ente, al fine di garantire la tutela dei diritti dei lavoratori, oltre che un'applicazione omogenea della normativa vigente.

5-00616 Di Salvo: Salvaguardia dei livelli occupazionali dell'azienda CSI/Findus.

  Il sottosegretario Carlo DELL'ARINGA risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 2).

  Titti DI SALVO (SEL), pur consapevole di quanto riferito dal Governo circa gli esiti positivi della vertenza indicata nella sua interrogazione, ricorda che essa è stata presentata in una fase molto precedente rispetto alla data della risposta; ritiene, peraltro, che rimanga aperto un problema più generale che riguarda le modalità con cui talune imprese (specialmente le multinazionali presenti in Italia) utilizzano gli strumenti di sostegno al reddito, distorcendone le finalità principali, che sarebbero tese alla riqualificazione dei lavoratori e alla ripresa dell'attività produttiva. Fa notare che il caso segnalato nella sua interrogazione appare esemplificativo di queste evidenze, dal momento che la società, dopo aver beneficiato per anni degli ammortizzatori sociali, avviando un esteso piano di riduzione di organico, si è infine avvalsa di strumenti contrattuali flessibili per l'impiego di lavoratori interinali, dimostrando come il suo unico scopo fosse quello di rispondere con il minor sforzo economico possibile alle logiche di mercato. Si augura, in conclusione, che il Governo monitori tali situazioni, anche al fine di garantire un utilizzo coerente e corretto degli strumenti di sostegno al reddito e di assicurare una reale ripresa delle attività da parte di importanti realtà produttive presenti nel Paese.

  Cesare DAMIANO, presidente, dichiara concluso lo svolgimento delle interrogazioni all'ordine del giorno.

  La seduta termina alle 14.20.

SEDE REFERENTE

  Mercoledì 15 gennaio 2014. — Presidenza del presidente Cesare DAMIANO. – Interviene il sottosegretario di Stato per il lavoro e le politiche sociali, Carlo Dell'Aringa.

  La seduta comincia alle 14.20.

Modifica alla normativa in materia di requisiti di accesso al trattamento pensionistico per il personale della scuola.
Ulteriore nuovo testo unificato C. 249 Ghizzoni e C. 1186 Marzana.

(Seguito dell'esame e rinvio).

  La Commissione prosegue l'esame dei provvedimenti, rinviato nella seduta dell'8 gennaio 2014.

  Cesare DAMIANO, presidente, avverte che sono stati presentati emendamenti all'ulteriore nuovo testo unificato dei progetti di legge in titolo, adottato come testo Pag. 116base per il seguito dell'esame in sede referente (vedi allegato 3).

  Antonella INCERTI (PD), relatore, raccomanda l'approvazione del suo emendamento 1.2, invitando al ritiro delle altre proposte emendative presentate, la gran parte delle quali, peraltro, risulterebbero sostanzialmente assorbite in caso di approvazione dell'emendamento medesimo.

  Il sottosegretario Carlo DELL'ARINGA esprime parere conforme a quello del relatore, ritenendo che quasi tutte le proposte emendative presentate pongano esclusivamente specificazioni di tipo procedurale.

  Angelo CERA (PI), nell'illustrare il proprio emendamento 1.1, fa notare che esso mira a far rientrare nell'ambito di applicazione del provvedimento in esame quei soggetti che abbiano già scelto – di fronte all'impossibilità di permanere ancora per tanti anni in servizio, a causa dell'iniqua riforma pensionistica di recente introdotta – di andare in pensione con il sistema contributivo, in presenza dei requisiti contributivi ed anagrafici previsti dalla legge in via sperimentale. Giudica paradossale, infatti, penalizzare tali soggetti per il solo fatto che essi abbiano già compiuto, per il venir meno di prospettive di pensionamento a breve, una scelta previdenziale opzionale che di fatto era al momento l'unica possibile, tenuto conto peraltro che si tratta di persone impiegate in lavori spesso usuranti e che pure hanno già maturato i requisiti dei 40 anni di contributi e dei 60 anni di età nel periodo tra il 1o gennaio 2012 e il 31 agosto 2012. Rilevando come tali lavoratori finiscano ora per essere doppiamente danneggiati, in quanto già si trovano a percepire una pensione molto più bassa rispetto alla durata delle loro carriere professionali, chiede al relatore di rivedere il parere sul suo emendamento 1.1.

  Antonella INCERTI (PD), relatore, pur condividendo in linea di principio la finalità dell'emendamento Cera 1.1, ribadisce le proprie perplessità su un percorso che porterebbe al ricalcolo del trattamento previdenziale di soggetti già in quiescenza, osservando che, se si prevedesse un simile intervento derogatorio per il comparto della scuola, sarebbe necessario estenderlo anche agli altri settori, con il rischio di determinare oneri al momento non quantificabili.

  Angelo CERA (PI), pur prendendo atto delle considerazioni svolte, invita il relatore a riflettere seriamente sulla questione, facendo notare che l'intervento proposto, coinvolgendo una platea molto esigua di persone, ipotizzabile in non più di 10 casi, non determinerebbe oneri elevati.

  Marialuisa GNECCHI (PD), pur sottolineando come l'intera Commissione si sia sempre battuta a favore del diritto dei lavoratori a percepire una pensione dignitosa, denunciando a più riprese le distorsioni dell'attuale sistema previdenziale (soprattutto in danno delle donne lavoratrici), fa notare che l'introduzione nel testo di una norma come quella recata dall'emendamento Cera 1.1 – che giudica condivisibile su un piano teorico – rischierebbe di complicare l'iter di approvazione del provvedimento, peraltro reso già tortuoso e difficile dai ristretti vincoli di bilancio imposti dalla Ragioneria Generale dello Stato: pur a fronte di una apprezzabile valutazione della platea fornita dal presentatore dell'emendamento, infatti, sarebbe opportuno svolgere una verifica tecnica più approfondita per comprendere quanti siano in realtà i potenziali destinatari della norma.

  Angelo CERA (PI) giudica vergognoso non preoccuparsi di offrire tutela a lavoratori che, con il sistema di calcolo contributivo, rischiano di percepire una pensione irrisoria, pur in presenza di 60 anni di età e 40 anni di contributi.

  Cesare DAMIANO, presidente, fa notare che la relatrice, pur essendo sensibile all'ipotesi prospettata nell'emendamento Cera 1.1, ha rilevato di non poter fare Pag. 117altro che registrarne l'oggettiva impraticabilità, causata da un'incertezza circa gli oneri potenzialmente prodotti a carico della finanza pubblica.

  Massimiliano FEDRIGA (LNA) ritiene che la questione posta dal deputato Cera vada approfondita seriamente, in quanto richiama legittime esigenze di parità di trattamento per soggetti che, pur avendo esercitato la cosiddetta «opzione donna», potrebbero oggi vantare i medesimi requisiti previdenziali dei lavoratori ai quali si applicherà il provvedimento in esame.

  Marialuisa GNECCHI (PD) ritiene prioritario, allo stato, favorire la conclusione dell'iter di esame, affrontando successivamente la problematica posta dal deputato Cera, che giudica meritevole di approfondimento. Esprime, in ogni caso, perplessità sulla possibilità di recuperare, anche sotto un profilo tecnico, quei soggetti che abbiano già optato per il calcolo contributivo e si trovino ormai collocati in pensione.

  La Commissione respinge l'emendamento Cera 1.1.

  Manuela GHIZZONI (PD) chiede al relatore se sia possibile una riformulazione del suo emendamento 1.2, nel senso di prevedere che l'INPS provveda al monitoraggio delle domande anche sulla base dei dati acquisiti dal Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca.

  Massimiliano FEDRIGA (LNA) giudica irrituale introdurre in una legge una norma di dettaglio che imponga all'INPS determinate modalità di azione amministrativa, tenuto conto, peraltro, che non tutte le posizioni previdenziali dei potenziali beneficiari possono essere ricostruite facendo riferimento esclusivamente al settore della pubblica istruzione.

  Maria MARZANA (M5S) ritiene che non sia affatto scontato prevedere che l'INPS operi in modo coerente con i dati a disposizione del MIUR, tenuto conto di quanto già accaduto nel corso dell’iter legislativo sinora svolto: ricorda, infatti, che la Commissione stessa ha dovuto ricorrere, per accertare gli oneri del provvedimento, ad una ricognizione affidata proprio al predetto Ministero, in assenza della quale non sarebbero stati disponibili dati obiettivi.

  Antonella INCERTI (PD), relatore, si dichiara disponibile alla riformulazione del proprio emendamento 1.2, giudicando condivisibile introdurre una precauzione aggiuntiva, a tutela dei lavoratori interessati, senza pregiudicare il ruolo e le competenze dell'INPS.

  Massimiliano FEDRIGA (LNA) ritiene ridicolo e impraticabile imporre all'INPS di fare riferimento al MIUR nella ricostruzione delle varie posizioni previdenziali, soprattutto laddove, ad esempio, la storia contributiva dei soggetti coinvolti faccia capo a fondi non riconducibili alla pubblica istruzione.

  Cesare DAMIANO, presidente, invita la Commissione a valutare se sia davvero necessario arricchire il testo di ulteriori disposizioni di natura procedurale, che, seppur condivisibili, rischiano di rendere ancor più problematico l’iter di approvazione del provvedimento.

  Annalisa PANNARALE (SEL), nel condividere la considerazione svolta dalla collega Ghizzoni, osserva che una riformulazione dell'emendamento 1.2 del relatore contribuirebbe a rendere più certa la tutela dei lavoratori coinvolti.

  Antonella INCERTI (PD), relatore, pur ritenendo che una riformulazione del proprio emendamento 1.2 non faccia altro che introdurre un elemento di maggiore tutela nei confronti dei soggetti coinvolti, dichiara di non avere problemi a proporre l'approvazione dell'emendamento medesimo nella sua formulazione originaria, soprattutto se ciò consentirà di evitare che Pag. 118sorgano tra i gruppi questioni di merito, suscettibili di ritardare l'approvazione del provvedimento. Ricorda, peraltro, che, in sede di elaborazione del testo in esame, ci si è basati sulla relazione tecnica trasmessa dalla Ragioneria Generale dello Stato, che ha a più riprese precisato che il soggetto competente alla gestione della materia previdenziale non può essere che l'INPS.

  Maria MARZANA (M5S) fa notare che la maggior parte dei soggetti beneficiari in questione sono docenti, la cui posizione previdenziale può essere ricostruita solo sulla base dei dati a disposizione del MIUR.

  Cesare DAMIANO, presidente, fa osservare che il testo dell'emendamento 1.2 del relatore non sembra presentare aspetti particolarmente problematici, atteso che l'INPS non è chiamato a svolgere una ricognizione delle intenzioni personali dei singoli lavoratori interessati, ma esclusivamente ad accogliere le domande di pensionamento che saranno presentate e procedere conseguentemente al loro monitoraggio, in qualità di ente competente.

  Antonella INCERTI (PD), relatore, alla luce del dibattito svolto, ritiene opportuno procedere alla votazione del proprio emendamento 1.2 senza alcuna riformulazione.

  La Commissione approva, quindi, l'emendamento 1.2 del relatore.

  Cesare DAMIANO, presidente, fa presente che i restanti emendamenti presentati risultano assorbiti dall'approvazione dell'emendamento 1.2 del relatore.
  Comunica, pertanto, che l'ulteriore nuovo testo unificato dei progetti di legge in titolo, come risultante al termine dell'esame degli emendamenti, sarà trasmesso alle competenti Commissioni per l'espressione del prescritto parere.
  Rinvia, quindi, il seguito dell'esame ad altra seduta.

Disposizioni in materia di trattamenti pensionistici di importo elevato.
C. 1253 Giorgia Meloni, C. 1547 Zanetti, C. 1778 Fedriga, C. 1785 Gnecchi, C. 1842 Airaudo, C. 1896 Tripiedi.

(Seguito dell'esame e rinvio).

  La Commissione prosegue l'esame dei provvedimenti, rinviato nella seduta dell'8 gennaio 2014.

  Cesare DAMIANO, presidente, comunica che sono stati presentati emendamenti al testo della proposta di legge n. 1253, adottata come testo base per il seguito dell'esame in sede referente (vedi allegato 4).

  Claudio COMINARDI (M5S), in ragione della delicatezza dell'argomento trattato dalla Commissione, chiede alla presidenza di procedere all'attivazione dell'impianto audiovisivo a circuito chiuso.

  Cesare DAMIANO, presidente, preso atto che non vi sono obiezioni, assicura che la pubblicità dei lavori sarà, da questo momento, assicurata attraverso l'attivazione dell'impianto audiovisivo a circuito chiuso.

  Marialuisa GNECCHI (PD), relatore, fa notare che, a causa della ristrettezza dei tempi imposti dal calendario dei lavori dell'Assemblea, non è stato possibile per la Commissione compiere uno sforzo di sintesi tra i diversi testi all'esame: per tale ragione, si è convenuto di adottare come testo base quello già iscritto nella programmazione d'Aula in «quota opposizione» ed è stato inevitabile, per tutti i gruppi che già avevano presentato proprie proposte di legge sulla materia, procedere alla mera riproposizione di tali proposte sotto forma di emendamenti al testo adottato come base.
  Osservato, quindi, che tutti i gruppi non possono che condividere un riequilibrio del sistema previdenziale a favore delle pensioni più basse e a scapito di quelle più elevate, soprattutto nell'ottica di favorire una maggiore equità verso le Pag. 119giovani generazioni, prospetta l'opportunità di riflettere ulteriormente sul tema, al fine di giungere ad un testo il più possibile condiviso: propone, pertanto, di rinviare all'inizio della prossima settimana l'esame degli emendamenti, la cui votazione, allo stato attuale, non farebbe altro che alimentare, a suo giudizio, spaccature e contrasti.
  Svolgendo poi talune considerazioni conclusive, rileva che l'attuale sistema di calcolo delle pensioni, applicato dall'INPS, già prevede un sistema di tipo solidaristico, che tiene conto dei limiti agli importi dei trattamenti, come risulta dai dati forniti dall'Istituto in relazione all'anno 2014, di cui informa l'intera Commissione. Sottolinea, dunque, come la problematica delle pensioni elevate si porrebbe soprattutto per altri fondi di gestione previdenziale, sprovvisti di tali meccanismi di solidarietà interna, nonché per il caso del cumulo tra più trattamenti previdenziali, di cui possono beneficiare alcuni cittadini. Fa notare, infine, che un intervento in materia di limitazione delle prestazioni previdenziali, di natura solidaristica, è già stato previsto nell'ambito della legge di stabilità appena approvata dal Parlamento e che al Governo stesso sono stati richiesti impegni precisi sull'argomento, in base all'approvazione di una mozione votata in Assemblea la scorsa settimana.
  Ribadisce, in conclusione, l'ipotesi di rinviare all'inizio della prossima settimana l'esame degli emendamenti presentati, riservandosi di prospettare, in qualità di relatore, eventuali proposte emendative che possano registrare la condivisione dei gruppi.

  Il sottosegretario Carlo DELL'ARINGA, nel condividere la proposta di rinvio dell'esame degli emendamenti formulata dal relatore, considerata l'esigenza di svolgere ulteriori approfondimenti di merito, fa notare che sull'argomento il Governo è già intervenuto nell'ambito della legge di stabilità con disposizioni chiare e puntuali. Ritiene che spetterà ora alla Commissione valutare, nel prosieguo dell'esame, se sia il caso di rafforzare eventualmente tale intervento, o ipotizzando soluzioni di tipo strutturale o prevedendo interventi più contingenti, tesi eventualmente ad aumentare le soglie connesse ai contributi di solidarietà già previsti dall'Esecutivo.

  Sergio PIZZOLANTE (NCD), nel condividere la ricostruzione normativa già effettuata dal relatore, anche in relazione all'esistenza di ampi principi solidaristici all'interno del sistema previdenziale, invita i gruppi ad astenersi dal perseguire propositi demagogici attraverso interventi normativi eclatanti, volti solo a conquistare le simpatie dell'opinione pubblica, ma già chiaramente esclusi dalla giurisprudenza costituzionale formatasi sull'argomento. Al riguardo, infatti, paventa il rischio che un atteggiamento irresponsabile di taluni gruppi miri a forzare l'approvazione di interventi assolutamente illegittimi, nella certezza che sarà poi la Corte costituzionale a risolvere la questione.
  Ricorda che su tale tema è già stata approvata in Assemblea, soltanto la scorsa settimana, una mozione condivisa dai gruppi di maggioranza, volta ad impegnare il Governo a provvedere a un monitoraggio degli effetti prodotti dalle misure assunte dall'Esecutivo in materia nell'ambito dell'ultima legge di stabilità e a prospettare eventuali interventi integrativi. Giudicato, pertanto, che la strada da perseguire sia quella tracciata da quell'atto di indirizzo, condivide la proposta del relatore di rinviare ad altra seduta l'esame degli emendamenti, a condizione che sia tenuta in considerazione l'esigenza di ricercare, in tempi ben più lunghi di una sola settimana, un'intesa su un testo efficace e coerente, che abbia effettive speranze di giungere sino alla fine del percorso parlamentare.

  Giorgia MELONI (FdI), considerata l'importanza di acquisire la convergenza politica più ampia possibile su un provvedimento così delicato, ritiene possibile ipotizzare un rinvio dell'esame degli emendamenti, purché questo sia limitato a qualche giorno e non impedisca la ripresa Pag. 120dell’iter fin dagli inizi della prossima settimana. Nell'auspicare che i gruppi di maggioranza sappiano abbandonare ragioni di schieramento e possano ragionare su un testo condiviso, a prescindere dalla sua provenienza politica, giudica senza dubbio prioritario raggiungere un risultato concreto e non certo balzare all'onore delle cronache per il solo fatto di avere intrapreso per prima una simile iniziativa.
  Ritiene, in ogni caso, che il provvedimento a sua prima firma sia quello tecnicamente più idoneo a raggiungere l'obiettivo prefissato, dal momento che mira a ripristinare condizioni di equità nel sistema previdenziale, prevedendo un intervento strutturale che consiste nel ricalcolare con il sistema contributivo i trattamenti pensionistici più elevati. Rileva che un simile intervento – ipotizzabile, a suo avviso, anche per gli organi costituzionali, pur nel rispetto della loro autonomia – non appare costituzionalmente illegittimo, dal momento che, come emerge anche dalla documentazione prodotta dagli uffici, la stessa Corte costituzionale, con riferimento a precedenti interventi normativi previsti in materia di contributo di solidarietà, non ha escluso la possibilità di interventi sui diritti acquisiti anche a carattere retroattivo, ma ha fatto riferimento solo all'esigenza di evitare disparità di trattamento, ad esempio rispetto ai redditi da lavoro.
  Osservato che molte delle proposte avanzate dagli altri gruppi appaiono inadeguate, prevedendo misure temporanee o insufficienti, si dichiara, quindi, disponibile a dialogare su talune delle altre soluzioni proposte, laddove esse mirino, ad esempio, a intervenire sulle soglie di riferimento o a preservare la previdenza complementare. Giudica, tuttavia, urgente concludere quanto prima l’iter di esame, al fine di lanciare un segnale di giustizia sociale che guidi un processo di riequilibrio previdenziale tra le generazioni.

   Titti DI SALVO (SEL) si dichiara a favore di un rinvio dell'esame del provvedimento, a fronte della necessità si svolgere taluni approfondimenti, purché ad esso si accompagni anche una riapertura del termine per la presentazione degli emendamenti. Giudica, in ogni caso, riduttiva una riflessione limitata alla questione delle «pensioni d'oro», sottolineando l'importanza che il legislatore volga lo sguardo verso un orizzonte più ampio, che conduca a individuare con maggiore consapevolezza le distorsioni del sistema previdenziale nel suo complesso. Svolgendo poi talune considerazioni di natura più generale, esprime perplessità sulla soluzione prospettata dalla proposta normativa a prima firma della collega Giorgia Meloni, che richiama un ricalcalo su base contributiva delle prestazioni che non è in grado, a suo avviso, di far emergere gli elementi di disuguaglianza effettivamente presenti nel sistema. In tal senso, riterrebbe preferibile prevedere interventi che facciano riferimento a tutti i redditi più elevati, di qualsiasi natura, da sottoporre a più solidi principi di progressività nell'imposizione fiscale.

  Gessica ROSTELLATO (M5S) fa presente che il suo gruppo è disponibile a un rinvio dell'esame degli emendamenti, ma solo a condizione che ciò sia utile per una approfondita valutazione degli stessi e per giungere ad una definitiva soluzione, da ricercare entro e non oltre l'inizio della prossima settimana.

  Massimiliano FEDRIGA (LNA) rileva che il suo gruppo non può dichiararsi contrario a una ragionevole proposta di rinvio dell'esame degli emendamenti, purché il seguito dell'iter sia previsto per la giornata di martedì 21 gennaio. Invita, in ogni caso, la Commissione a non ampliare in misura eccessiva l'ambito materiale dell'intervento normativo, che deve essere riferito ai trattamenti pensionistici di importo elevato.

  Renata POLVERINI (FI-PdL) dichiara che il suo gruppo non ha presentato proposte di legge o atti di indirizzo sull'argomento all'ordine del giorno, avendo espresso diverse perplessità su taluni profili e, in particolare, sul fatto che interventi Pag. 121poco meditati possano minare nei cittadini un principio di legittimo affidamento e di certezza del diritto, come avvenuto, di recente, per il caso dei cosiddetti «esodati». Nel ritenere che sul tema dei trattamenti pensionistici di importo elevato spesso si registrano, da qualche tempo, interventi basati più sull'emotività collettiva che su una effettiva conoscenza della materia, giudica ragionevole un rinvio dell'esame degli emendamenti, invitando tuttavia la Commissione a valutare come un eventuale intervento sulle «pensioni d'oro» non possa considerarsi risolutivo, rimanendo ancora aperti diversi altri casi di potenziale discriminazione sociale, quali ad esempio quelli che riguardano i «baby pensionati» o i percettori di pensioni illegittime da ricalcolare, che rischiano di creare un numero di problemi ancora maggiore di quelli che si andrebbero a risolvere.
  Per le ragioni esposte, auspica che la Commissione si muova con la necessaria prudenza, eliminando le ingiustizie più clamorose, ma assicurando anche certezza al sistema e ai singoli lavoratori.

  Sergio PIZZOLANTE (NCD), intervenendo per una precisazione, ritiene che non vi siano le condizioni per risolvere in una settimana questioni che presentano una estrema delicatezza; ricorda, peraltro, che sul tema all'ordine del giorno la mozione approvata la scorsa settimana dalla Camera è di assoluta chiarezza: appare risibile, dunque, pensare che oggi si ignorino gli impegni di quella mozione e si pensi di trovare in tempi risibili un accordo su basi diverse. Anche al fine di evitare quella che individua come una potenziale escalation di interventi penalizzanti per i cittadini, invita la Commissione a riflettere su una sospensione seria dell'esame degli emendamenti, ben più lunga di una sola settimana, andando alla ricerca del consenso su posizioni più meditate e consentendo, nel frattempo, al Governo di effettuare il monitoraggio sul quale è stato impegnato dalla Camera con una propria deliberazione assembleare.

  Giorgia MELONI (FdI), intervenendo per una precisazione, fa presente che il suo gruppo ha ottenuto l'iscrizione nel calendario dei lavori dell'Assemblea in «quota opposizione» della proposta di legge n. 1253, che è l'unico provvedimento chiesto dal gruppo medesimo dall'inizio della legislatura. Per tali ragioni, si dichiara indisponibile a un rinvio dell'esame degli emendamenti che superi i cinque giorni, ritenendo che vi siano tutte le condizioni per procedere nell’iter parlamentare.

  Cesare DAMIANO, presidente, prende atto che dal dibattito odierno sono emerse sostanzialmente due posizioni, tra le quali quella suggerita dal relatore sembra ampiamente maggioritaria. Sotto questo profilo, fa presente di non poter che prospettare il rinvio dell'esame degli emendamenti alla seduta di martedì 21 gennaio, fermo restando che in quell'occasione sarà possibile anche verificare le eventuali indicazioni del relatore e, conseguentemente, valutare anche una possibile riapertura del termine per la presentazione di ulteriori proposte emendative.
  Ritiene, in ogni caso, utile che la Commissione proceda sull'argomento con la massima prudenza, pur nella consapevolezza che l'opinione largamente prevalente sembra positivamente essere quella che si stia affrontando il tema delle «pensioni d'oro» e non dei trattamenti pensionistici degli operai: invita, in proposito, a non confondere mai questi due piani e a tenere ben distinte le relative condizioni sociali.
  Rinvia, quindi, il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 15.40.

ATTI DEL GOVERNO

  Mercoledì 15 gennaio 2014. — Presidenza del presidente Cesare DAMIANO.

  La seduta comincia alle 15.40.

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Proposte di nomina del dottor Rino Tarelli a presidente e della dottoressa Antonella Valeriani e del dottor Francesco Massicci a componenti della Commissione di vigilanza sui fondi pensione (COVIP).
Nomine nn. 20, 21 e 22.

(Rinvio del seguito dell'esame).

  La Commissione prosegue l'esame dei provvedimenti, rinviato nella seduta di ieri.

  Cesare DAMIANO, presidente, nel ricordare che nella seduta di ieri ha avuto inizio l'esame delle proposte di nomina in titolo, prende atto che non vi sono richieste di intervento.
  Rinvia, quindi, il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 15.45.

SEDE CONSULTIVA

  Mercoledì 15 gennaio 2014. — Presidenza del presidente Cesare DAMIANO.

  La seduta comincia alle 15.45.

DL 133/2013: Disposizioni urgenti concernenti l'IMU, l'alienazione di immobili pubblici e la Banca d'Italia.
C. 1941 Governo, approvato dal Senato.

(Parere alla VI Commissione).
(Seguito dell'esame e conclusione – Parere favorevole).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato nella seduta di ieri.

  Davide BARUFFI (PD), relatore, presenta una proposta di parere favorevole (vedi allegato 5), che illustra alla Commissione.

  Nessuno chiedendo di intervenire, la Commissione approva la proposta di parere favorevole del relatore.

  La seduta termina alle 15.50.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

  Mercoledì 15 gennaio 2014.

  L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 15.50 alle 16.

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