CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 15 gennaio 2014
157.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Finanze (VI)
COMUNICATO
Pag. 69

INTERROGAZIONI A RISPOSTA IMMEDIATA

  Mercoledì 15 gennaio 2014. — Presidenza del presidente Daniele CAPEZZONE. – Interviene il sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze Pier Paolo Baretta.

  La seduta comincia alle 14.15.

  Daniele CAPEZZONE, presidente, ricorda che, ai sensi dell'articolo 135-ter, comma 5, del regolamento, la pubblicità delle sedute per lo svolgimento delle interrogazioni a risposta immediata è assicurata anche tramite la trasmissione attraverso l'impianto televisivo a circuito chiuso. Dispone, pertanto, l'attivazione del circuito.
  Avverte quindi che, su richiesta del presentatore, l'interrogazione Pagano n. 5-01863, e su richiesta del rappresentante del Governo, l'interrogazione Gebhard n. 5-01866, saranno svolte in altra seduta.

5-01864 Zanetti: Incarichi non dirigenziali attribuiti dall'Agenzia delle entrate.

  Giulio Cesare SOTTANELLI (SCpI) illustra l'interrogazione, di cui è cofirmatario, la quale mira a conoscere quale sia lo stato di attuazione della disposizione contenuta nell'articolo 23-quinquies, comma 1, del decreto – legge n. 95 del 2012, con cui si prevede che, per assicurare la funzionalità dell'assetto operativo conseguente Pag. 70alla riduzione dell'organico delle Agenzie fiscali, possono esser previste, entro il limite massimo di 380 unità complessive, posizioni organizzative di livello non dirigenziale da affidare secondo criteri di valorizzazione delle capacità e del merito sulla base di apposite procedure selettive.
  In particolare, l'atto di sindacato ispettivo chiede di conoscere quanti di questi incarichi siano stati conferiti agli stessi soggetti cessati dalla posizione dirigenziale per effetto della riorganizzazione degli organici imposta dalla medesima disposizione normativa.

  Il Sottosegretario Pier Paolo BARETTA risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 1).

  Giulio Cesare SOTTANELLI (SCpI) si dichiara soddisfatto della risposta fornita dal rappresentante del Governo.

5-01865 Busin: Aliquota IMU applicabile alle unità immobiliari locate sottoposte a sfratto esecutivo ancora occupate dall'inquilino insolvente.

  Filippo BUSIN (LNA) illustra la propria interrogazione, la quale intende conoscere la posizione del Governo rispetto al caso, riportato da organi di stampa nazionali, di un proprietario di un alloggio ubicato nel comune di Ancona, affittato nel 2010 con contratto a canone concordato e sul quale il proprietario stesso ha già ottenuto lo sfratto esecutivo con risoluzione del contratto per morosità.
  Evidenzia infatti come, sebbene l'immobile risulti tuttora occupato, il comune competente abbia comunicato al proprietario che, in ragione del fatto che il contratto di affitto tecnicamente non esiste più, l'immobile deve essere sottoposto a tassazione a fini IMU come se fosse sfitto, con applicazione dell'aliquota dell'1,06 per cento, non essendo più applicabile l'aliquota IMU dello 0,76 per cento, prevista per i soli immobili locati.

  Il Sottosegretario Pier Paolo BARETTA risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 2).

  Filippo BUSIN (LNA) si dichiara insoddisfatto della risposta fornita, ritenendo che il mancato intervento del Governo in materia comporterà il permanere della grave ingiustizia subita dal proprietario dell'immobile. Rileva altresì come, sebbene sull'IMU sussista la competenza degli enti locali, essa si intrecci con le competenze statali relative ai procedimenti di sfratto, in quanto l'esecuzione dei provvedimenti di sfratto esecutivo è sempre più rimessa alle decisioni dei prefetti. Ritiene quindi auspicabile e opportuno un intervento normativo dell'Esecutivo teso a far sì che i comuni applichino l'aliquota dell'imposta municipale stabilita per gli immobili locati, pari allo 0,76 per cento, anche sugli immobili sottoposti a procedimento di sfratto nei quali continua a dimorare l'inquilino insolvente.

5-01867 Fragomeli: Definizione dell'importo minimo dei versamenti relativi ai tributi comunali e ritardi nell'invio dei modelli per il pagamento della maggiorazione alla TARES 2013.

  Gian Mario FRAGOMELI (PD) illustra la propria interrogazione, la quale intende conoscere se il Governo, al fine di ridurre gli adempimenti burocratici per i cittadini tenuti al versamento di importi minimi di tributi e tariffe comunali, intenda permettere agli enti locali, attraverso modifiche legislative, di stabilire, nell'ambito della propria autonomia finanziaria, l'importo minimo per tali accertamenti. Rileva al riguardo come l'articolo 1, comma 736, della legge n. 147 del 2013 (legge di stabilità per il 2014), abbia modificato l'articolo 3, comma 10, del decreto – legge n. 16 del 2012, eliminando il riferimento all'importo minimo per gli accertamenti comunali.
  Rappresenta inoltre come l'interrogazione miri a verificare la posizione del Governo rispetto alle complicazioni procedurali Pag. 71e burocratiche che gravano sui contribuenti, i quali, a pochi giorni dalla scadenza del relativo termine, in molti casi non hanno ancora ricevuto i bollettini per il pagamento della maggiorazione del tributo comunale sui tributi e sui servizi – TARES relativa al 2013. A tale riguardo l'atto di sindacato ispettivo chiede se l'Esecutivo non ritenga opportuno chiarire che non saranno comunque applicate le sanzioni e gli interessi per i pagamenti effettuati in ritardo a causa del mancato ricevimento dei suddetti bollettini.

  Il Sottosegretario Pier Paolo BARETTA risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 3).

  Gian Mario FRAGOMELI (PD) prende atto che della discrezionalità lasciata agli enti locali rispetto alla definizione della soglia minima per la riscossione dei tributi di loro spettanza, rilevando peraltro come tale libertà di scelta possa determinare un minor gettito per i comuni stessi.

5-01868 Cancelleri: Risultati delle attività di audit svolte dal Ministero dell'economia e delle finanze su Equitalia.

  Azzurra Pia Maria CANCELLERI (M5S) illustra la propria interrogazione, la quale, andando oltre il tema della natura vessatoria delle norme relative alla riscossione tributaria, contiene un elenco di scandali o di inchieste giudiziarie nelle quali sono coinvolti dirigenti o dipendenti del soggetto pubblico, Equitalia, chiamato a svolgere per lo Stato e per molti enti locali la funzione di riscossione dei tributi, evidenziando come tali vicende abbiano determinato inaccettabili disparità di trattamento tra i cittadini contribuenti.
  In tale contesto l'interrogazione chiede di sapere quali siano stati i risultati delle attività di audit svolte da parte del Ministero dell'economia sulla predetta società Equitalia, in merito alle garanzie di trasparenza, equità, indifferenza rispetto allo status dei cittadini contribuenti sottoposti a procedure di riscossione.

  Il Sottosegretario Pier Paolo BARETTA risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 4).

  Azzurra Pia Maria CANCELLERI (M5S) rileva come l'interrogazione intendesse conoscere quali iniziative di audit il Ministero abbia assunto rispetto al gruppo Equitalia e non quale sia il risultato dell'attività di audit svolta dalle strutture della stessa Equitalia.
  Ritiene quindi che sotto questo profilo la risposta sia incompleta, sebbene contenga molti elementi di informazione, dichiarandosi quindi parzialmente soddisfatta.

  Daniele CAPEZZONE, presidente, dichiara concluso lo svolgimento delle interrogazioni all'ordine del giorno.

  La seduta termina alle 14.30.

SEDE REFERENTE

  Mercoledì 15 gennaio 2014. — Presidenza del presidente Daniele CAPEZZONE. – Interviene il sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze Pier Paolo Baretta.

  La seduta comincia alle 14.30.

Sull'ordine dei lavori.

  Marco CAUSI (PD) desidera esprimere alcune considerazioni in merito agli interventi svolti nel corso dell'odierna seduta antimeridiana dell'Assemblea da alcuni deputati di un gruppo, i quali hanno formato, diffondendola sui social network, una sorta di «lista di proscrizione» di parlamentari che, a loro dire, avrebbero tradito gli interessi del Paese.
  A tale proposito, nello stigmatizzare con forza tale inaccettabile modalità di Pag. 72comunicazione politica, intende rivendicare di aver non solo convintamente appoggiato tutti i provvedimenti che, a partire dal 2011, hanno recepito nell'ordinamento italiano le norme europee in materia di disciplina di bilancio quali, ad esempio, il Fiscal Compact, il Six Pack, il Two Pack e le modifiche costituzionali relative al pareggio di bilancio, ma di aver anche fattivamente contribuito alla redazione di tali provvedimenti. Sottolinea, infatti, come, in quella contingenza storica, alla fine del 2011, solo l'adozione di misure di rigore e di stabilizzazione della finanza pubblica ha consentito l'applicazione in favore dell'Italia dei programmi straordinari di acquisto dei titoli di Stato italiani da parte della Banca Centrale europea che hanno evitato il default del Paese.
  Rammenta inoltre, in tale contesto, che il Governo Berlusconi aveva, fino alla metà del 2011, affermato che l'Italia era al di fuori della crisi e non correva rischi di stabilità, ma che, nonostante tali ottimistiche dichiarazioni, la cui infondatezza era, peraltro, evidente ed era stata rilevata da lui stesso e dal Partito Democratico, in una drammatica audizione alla Camera svoltasi l'11 agosto 2011, l'allora Ministro dell'economia Tremonti aveva chiesto al Parlamento di approvare in tempi molto rapidi modifiche costituzionali dell'articolo 41 e dell'articolo 81 della Costituzione, al fine di far fronte ai gravi rischi cui era esposto il Paese, sollecitando le opposizioni a contribuire a tale processo di riforma. Di fronte a tale situazione di emergenza il gruppo del Partito Democratico, sebbene allora all'opposizione, dichiarò immediatamente la propria disponibilità a collaborare, nell'interesse del Paese, e partecipò fattivamente alla riscrittura dell'articolo 81 della Costituzione, realizzata attraverso la legge costituzionale n. 1 del 2012, con la quale si è sancito il principio secondo il quale lo Stato assicura l'equilibrio tra le entrate e le spese del proprio bilancio, tenendo conto delle fasi avverse e delle fasi favorevoli del ciclo economico. In quella occasione gli sforzi del Partito democratico resero possibile anche realizzare, attraverso l'articolo 5 della medesima legge costituzionale n. 1 del 2012, due obiettivi fondamentali. Da un lato stabilire che, nell'ambito dell'equilibrio del bilancio pubblico, lo Stato, nelle fasi avverse del ciclo economico, ovvero al verificarsi di eventi eccezionali, concorre ad assicurare il finanziamento, da parte degli altri livelli di governo, dei livelli essenziali delle prestazioni e delle funzioni fondamentali inerenti ai diritti civili e sociali, in tal modo garantendo la sopravvivenza dello Stato sociale. Sotto un ulteriore profilo si è riusciti ad ottenere che l'organismo, previsto dall'articolo 5, comma 1, lettera f), della predetta legge costituzionale, per l'analisi della verifica degli andamenti di finanza pubblica, nonché per la valutazione sull'osservanza delle regole di bilancio, non sia un ufficio governativo, come previsto in alcuni ordinamenti europei, ma sia istituito presso le Camere, analogamente a quanto avviene negli USA, garantendone in tal modo l'indipendenza.
  Alla luce di tale ricostruzione circa la storia recente del Paese non ritiene dunque in alcun modo di poter essere considerato come un traditore, rivendicando invece con orgoglio di aver contribuito a salvare l'Italia, pur avendo a quell'epoca una collocazione politica di opposizione. Sottolinea, quindi, come una corretta valutazione circa il ruolo e le scelte politiche assunte da ciascuno debba essere effettuata distinguendo tra quanti esercitano le proprie responsabilità per il bene comune e quanti invece si limitano a propalare falsità e veleni senza alcuna preoccupazione per le sorti del Paese.
  Sfida dunque tutti coloro che si sono resi responsabili di queste iniziative di disinformazione e diffamazione a inserire il suo nome al primo posto di tale incivile «lista di proscrizione» che si intende pubblicare sui social network, dichiarandosi disponibile a fornire puntuali risposte a tutti coloro che riterranno di contattarlo.

  Daniele CAPEZZONE, presidente, pur ritenendo opportuno favorire un dibattito Pag. 73aperto e franco fra le diverse posizioni politiche, rileva come l'intervento del deputato Causi abbia un'evidente connotazione politica.
  In tale contesto coglie l'occasione per sottolineare, con riferimento alle proposte di modifica regolamentari attualmente all'esame della Giunta per il regolamento, che prevedono l'integrale trasmissione delle sedute delle Commissioni permanenti, come tale positiva esigenza di trasparenza possa comportare il rischio di trasformare impropriamente le sedute delle Commissioni in una sorta di talk show, stravolgendo in tal modo la funzione istituzionale delle stesse Commissioni.

  Sebastiano BARBANTI (M5S) sottolinea come ogni parlamentare abbia il dovere di credere nelle posizioni politiche che assume e nelle dichiarazioni che rende nell'esercizio del suo ruolo istituzionale, evidenziando altresì come il giudizio sull'azione politica svolta dalle singole persone e dai gruppi spetti ai cittadini.
  In tale contesto respinge l'accusa, evidentemente espressa dal deputato Causi nei confronti del Movimento 5 Stelle, di aver compilato liste di proscrizione, ritenendo che le iniziative assunte dal suo gruppo siano volte a fare trasparenza sull'azione politica svolta da ciascuno, consentendo in tal modo ai cittadini di formarsi un proprio giudizio in merito e di scegliere con cognizione di causa la classe dirigente del Paese.

  Alessio Mattia VILLAROSA (M5S) ritiene che la questione sollevata dal deputato Causi esuli completamente dalle competenze della Commissione Finanze.

DL 133/13: Disposizioni urgenti concernenti l'IMU, l'alienazione di immobili pubblici e la Banca d'Italia.
C. 1941 Governo, approvato dal Senato.

(Seguito dell'esame e rinvio).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato nella seduta del 14 gennaio scorso.

  Daniele CAPEZZONE, presidente, ricorda che nella seduta di domani, alle ore 14, si svolgerà l'audizione del Ministro dell'economia e delle finanze, ai fini dell'istruttoria sul provvedimento, e che alle ore 18 della stessa giornata di domani è fissato il termine per la presentazione delle proposte emendative.

  Daniele PESCO (M5S) propone di ascoltare in audizione l'ex Ministro dell'economia Giulio Tremonti, al fine di inquadrare meglio la scelta, compiuta dall'articolo 6, comma 4, del decreto-legge in esame, di abrogare l'articolo 19, comma 10, della legge n. 262 del 2005, che prevedeva la ridefinizione, con regolamento, dell'assetto proprietario della Banca d'Italia e la disciplina del trasferimento delle quote di partecipazione al capitale della stessa Banca in possesso di soggetti diversi dallo Stato e da altri enti pubblici.

  Daniele CAPEZZONE, presidente, in riferimento alla richiesta avanzata dal deputato Pesco, non ritiene sia possibile procedere all'audizione di parlamentari, rilevando, tra l'altro, come l'ex Ministro Tremonti sia componente dell'altro ramo del Parlamento.

  Paolo PETRINI (PD) chiede alla Presidenza di chiarire la tempistica con la quale saranno esaminate le proposte emendative che saranno presentate al provvedimento.

  Daniele CAPEZZONE, presidente, con riferimento alla questione posta dal deputato Petrini, ricorda che, al fine di ampliare i tempi di esame del provvedimento, si è ottenuto di posticipare l'avvio della discussione in Assemblea da lunedì 20 a martedì 21 gennaio. In tale contesto, qualora il numero delle proposte emendative presentate fosse limitato, si potrebbe prevedere di iniziarne l'esame già nella seduta prevista per venerdì 17, mentre, in caso contrario, l'esame degli emendamenti sarà svolto nella seduta di lunedì 20, nel corso della quale si procederà anche alla votazione del mandato al relatore.

Pag. 74

  Sebastiano BARBANTI (M5S) chiede se il Governo sia in grado di fornire già oggi alcune risposte ai rilievi sulle norme relative al capitale della Banca d'Italia formulati nella seduta di ieri.

  Daniele CAPEZZONE, presidente, sottolinea come il resoconto della seduta di ieri sia stato trasmesso al Ministro dell'economia, al fine di renderlo edotto di tutte le questioni sollevate nel corso dell'esame del provvedimento, in vista della sua audizione di domani.

  Il Sottosegretario Pier Paolo BARETTA ritiene opportuno rinviare le questioni relative alla Banca d'Italia alle considerazioni che il Ministro riterrà di svolgere nell'audizione di domani.
  Per quanto riguarda invece le questioni concernenti il versamento della cosiddetta «mini IMU» previsto dall'articolo 1, comma 5, del decreto – legge, ricorda che la data per tale versamento è stata fissata, anche a seguito delle modifiche al provvedimento apportate dal Senato, al 24 gennaio prossimo, evidenziando come il Governo non abbia intenzione di modificare tale assetto.
  Con riferimento all'ammontare minimo al di sotto del quale non sussiste l'obbligo di effettuare i versamenti tributari, ricorda che esso è fissato, in via generale, in 12 euro, ma che i singoli comuni possono comunque abbassare tale limite, segnalando peraltro che i comuni stessi debbano valutare la convenienza a procedere alla riscossione di importi minimi, che potrebbero addirittura risultare inferiori agli stessi costi di riscossione.
  Per quanto riguarda le previsioni dell'articolo 3 del decreto-legge, relative ai processi di dismissione di immobili pubblici, rileva l'esigenza di combinare le previsioni, introdotte dal Senato, secondo le quali il Ministro dei Beni e delle attività culturali e il Ministro dell'Ambiente procedono, negli ambiti di rispettiva competenza, ad individuare i beni per i quali ritengano prioritario mantenere la proprietà dello Stato, con gli obiettivi di dismissione sottesi al complesso delle norme del medesimo articolo 3. Rileva infatti come il complesso di tali previsioni, che peraltro il Governo non intende modificare in questa sede, possa determinare, in alcuni casi, un blocco delle procedure di dismissione: in tale contesto l'Esecutivo intende riflettere sull'ipotesi che l'avvio delle stesse procedure di vendita sia subordinata al rilascio di un nulla osta da parte dei predetti ministeri.

  Francesco RIBAUDO (PD) chiede al Sottosegretario di fornire maggiori chiarimenti circa la possibilità di portare al 16 giugno 2014 il termine entro il quale i contribuenti potranno sanare senza interessi e sanzioni le insufficienze nei versamenti insufficienti della seconda rata dell'IMU.

  Il Sottosegretario Pier Paolo BARETTA, in merito alla questione sollevata dal deputato Ribaudo, ricorda che, ai sensi della legge di stabilità 2014, la sanatoria di eventuali insufficienze nel versamento della seconda rata IMU 2013 potrà essere effettuata entro il termine di versamento della prima rata IMU dovuta per il 2014, cioè entro il 16 giugno 2014. Su tale previsione si è tuttavia sovrapposto il comma 12-bis dell'articolo 1 del decreto-legge in esame, il quale stabilisce il termine per la predetta sanatoria al 24 gennaio 2014. Ritiene quindi che, attraverso un prossimo veicolo legislativo, sarà possibile chiarire in via definitiva il termine per la sanatoria è quello del 16 giugno.
  Per quanto riguarda invece il tema, sollevato dal deputato Causi nella seduta di ieri, relativo all'eventualità di apportare successivamente correzioni alle previsioni recate dal decreto-legge concernenti la Banca d'Italia, ritiene che una risposta compiuta in merito potrà essere data dopo l'audizione del Ministro dell'Economia, anche alla luce delle proposte emendative che saranno presentate.

  Daniele PESCO (M5S), con riferimento alle osservazioni del Sottosegretario circa eventuali modifiche alle norme dell'articolo 3 del decreto-legge in materia di Pag. 75dismissioni di immobili pubblici, chiede se tali correzioni saranno realizzate nel provvedimento in esame ovvero in altra sede.

  Il Sottosegretario Pier Paolo BARETTA, in relazione al quesito posto dal deputato Pesco chiarisce che eventuali correzioni all'articolo 3 sarebbero realizzate con altro provvedimento legislativo, sottolineando come il Governo consideri prioritario assicurare quanto prima la conversione del decreto-legge in esame, il cui obiettivo prioritario è quello di chiudere le questioni relative all'IMU per il 2013.

  Marco CAUSI (PD), relatore, considera soddisfacenti le risposte fornite dal Sottosegretario ai temi emersi nel corso dell'esame, suggerendo, in tale contesto, di dare la più ampia pubblicità al fatto che i contribuenti potranno correggere senza sanzioni o interessi gli errori commessi in sede di versamento della seconda rata IMU per il 2013 fino al 16 giugno 2014.

  Daniele CAPEZZONE, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 14.55.

Pag. 76