CAMERA DEI DEPUTATI
Giovedì 19 dicembre 2013
146.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Politiche dell'Unione europea (XIV)
COMUNICATO
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ATTI DELL'UNIONE EUROPEA

  Giovedì 19 dicembre 2013. — Presidenza del presidente Michele BORDO.

  La seduta comincia alle 8.35

Comunicazione della Commissione europea «Piano d'azione per una siderurgia europea competitiva e sostenibile».
COM(2013)407 final.

(Parere alla X Commissione).
(Seguito dell'esame, ai sensi dell'articolo 127, comma 1, del Regolamento, e conclusione – Parere favorevole con condizioni).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento in oggetto, rinviato nella seduta del 6 novembre 2013.

  Michele BORDO, presidente, ricorda che la Commissione prosegue l'esame – ai fini del parere da rendere alla X Commissione Attività produttive – della Comunicazione della Commissione europea: «Piano d'azione per una siderurgia europea competitiva e sostenibile» (COM(2013)407 final). Fa presente che la XIV Commissione ne ha avviato l'esame il 30 ottobre 2013 e lo ha proseguito nella seduta del 6 novembre 2013.
  Ricorda altresì che nella giornata del 13 novembre 2013 le Commissioni riunite X e XIV hanno svolto – sull'atto in esame – l'audizione informale di rappresentanti di Federacciai (Federazione imprese siderurgiche italiane). Il 12 dicembre scorso le medesime Commissioni hanno svolto l'audizione del Commissario europeo per l'industria e l'imprenditoria, Antonio Tajani.
  Comunica che il relatore ha predisposto una proposta di parere (vedi allegato 1).
  Avverte inoltre che il M5S ha presentato una proposta alternativa di parere (vedi allegato 2).

  Luca PASTORINO (PD), relatore, illustra la proposta di parere favorevole presentata soffermandosi in particolare sulle condizioni ivi contenute.

  Adriana GALGANO (SCpI) ritiene che il Piano europeo per l'acciaio, elaborato dalla Commissione europea, sia molto importante Pag. 79per l'Italia, anche considerato che è il secondo paese manifatturiero d'Europa. Gli obiettivi europei per il 2020, che prevedono un incremento dal 16 per cento al 20 per cento in sei anni riguardano dunque strettamente il nostro Paese.
  Ricorda di essere stata presente a Strasburgo quando il Commissario europeo per l'industria e l'imprenditoria, Antonio Tajani, ha presentato il Piano e preannuncia dunque una valutazione assolutamente favorevole del suo gruppo riguardo ai contenuti del Piano d'azione per una siderurgia europea competitiva e sostenibile, che tiene conto complessivamente di una serie di questioni strategiche.
  Ritiene tuttavia incompleto il lavoro svolto dalla XIV Commissione rispetto al rilievo del tema. Ricorda, infatti, di aver segnalato, anche con una lettera al presidente della Commissione, l'esigenza di approfondire adeguatamente la materia, con particolare riguardo a tre temi fondamentali: quello degli aiuti di Stato, l'individuazione di quale tipologia di aiuti dovrebbero essere previsti e la questione relativa all'eccesso di produttività in Italia, pari a 80 milioni di tonnellate. Non ritiene in proposito soddisfacente quanto evidenziato nella proposta di parere del relatore, ricordando come per il settore dell'acciaio è prevista la ripresa nel 2025. Ricorda come la Commissione avesse giudicato il settore siderurgico meritevole di aiuti, ma il Commissario europeo Tajani ha riferito che vi sono Paesi che si oppongono: è dunque importante prendere decisioni serie da qui ad allora.
  Evidenzia inoltre come nella proposta di parere del relatore non vi sia un riferimento a questi temi così rilevanti per l'Europa e per la ricaduta sull'industria. Ribadisce dunque una valutazione favorevole rispetto al contenuto del Piano ed al lavoro svolto dal Commissario europeo Tajani, preannunciando invece il parere contrario sulla proposta di parere del relatore.

  Marina BERLINGHIERI (PD), dopo aver esaminato il Piano d'azione per una siderurgia europea competitiva e sostenibile (COM(2013)407), aver preso atto degli utili elementi di informazione e di valutazione acquisiti con le audizioni svolte, tenuto conto di quanto emerso dai lavori della Commissione, esprime, a nome del suo gruppo, apprezzamento per la decisione della Commissione europea di delineare una strategia complessiva per il rilancio del settore siderurgico che, pur mantenendo un ruolo centrale nell'ambito delle attività manifatturiere, sta vivendo una condizione di grave difficoltà causata dalla crescita costante della quota di produzione dei concorrenti particolarmente aggressivi e dinamici, a partire dalla Cina, che si traduce anche in una forte competizione per l'accesso alle materie prime; dal declino della domanda interna europea derivante da una contrazione delle attività dei settori a valle che utilizzano più intensamente i prodotti siderurgici (in particolare, automobilistico e delle costruzioni), con conseguente rischio di chiusura degli impianti e di perdita di posti di lavoro; dagli elevati costi di produzione sostenuti dal comparto, con particolare riguardo a quello dell'energia.
  Rileva come l'elaborazione di una strategia complessiva sia, ad avviso del suo gruppo, un passaggio fondamentale, in quanto può divenire esempio di buona prassi anche per la definizione, più in generale, di una politica industriale europea diretta ad invertire la tendenza al declino delle attività manifatturiere nel continente. Esprime apprezzamento, rispetto a questo tema, per l'impegno costante dimostrato dal Commissario europeo per l'industria e l'imprenditoria per porre in essere tutte le iniziative utili a produrre positivi risultati ed auspica che il documento finale, contenente le indicazioni per il settore siderurgico, sia trasmesso alle istituzioni europee nell'ambito del dialogo politico.
  Nell'esprimere quindi una valutazione positiva rileva che ci sono alcune condizioni che ritiene vadano poste come elementi chiave per il rilancio della competitività del settore siderurgico: è necessario garantire, anche nel prosieguo dell'attività della Commissione europea per dare attuazione Pag. 80al Piano, la coerenza complessiva del disegno delineato attraverso l'adozione di iniziative conseguenti con riferimento ai diversi profili individuati (adeguamento del quadro normativo; rilancio della domanda interna; gestione «intelligente» dei rapporti commerciali con i mercati esteri; contenimento dei costi delle materie prime; promozione della ricerca e innovazione; massima attenzione per la dimensione sociale) allo scopo non soltanto di preservare i livelli produttivi del settore siderurgico europeo, ma anche di promuoverne l'aggiornamento in modo da accrescerne la competitività attraverso la ricollocazione a favore di prodotti siderurgici ad alto valore aggiunto e l'adozione di processi produttivi a ridotto impatto ambientale. Segnala, in particolare, il contributo positivo che le produzioni siderurgiche possono assicurare per il rinnovo e la riconversione del patrimonio edilizio e del parco automobilistico con evidenti effetti benefici in termini di compatibilità ambientale: ciò richiede, evidentemente, uno stretto coordinamento con le decisioni che dovranno essere assunte nell'ambito dei piani europei a sostegno del settore delle costruzioni e di quello automobilistico.
  Al contempo, rileva che sul piano delle politiche commerciali, occorre che l'Unione europea assuma atteggiamenti più reattivi a fronte della concorrenza sleale praticata dai maggiori concorrenti che fanno ampio ricorso a misure protezionistiche e alla concessione di forti incentivi alle proprie imprese. Ciò implica un'accurata e tempestiva valutazione dell'impatto degli accordi commerciali che dovessero essere stipulati e l'individuazione di adeguati strumenti di difesa a fronte di comportamenti scorretti.
  Sul piano del contenimento dei costi di produzione, occorre valutare la possibilità di introdurre misure dirette all'attenuazione degli oneri gravanti su alcuni settori energivori, quali quello siderurgico, in relazione alle innovazioni che dovessero essere introdotte nei processi produttivi e nelle tecnologie impiegate, volte a ridurre l'impatto ambientale e a migliorare la qualità e il valore aggiunto dei prodotti.
  Sul piano dell'innovazione e della valorizzazione delle risorse occorre potenziare gli strumenti a disposizione, a partire da Horizon 2020, e le risorse stanziate per promuovere l'innovazione e la ricerca nel settore, anche attraverso l'agevolazione (eventualmente anche mediante una revisione della disciplina sugli aiuti di Stato) a progetti di ristrutturazione finalizzati all'adeguamento e non alla chiusura di impianti produttivi e la perdita di posti di lavoro, sia per favorire lo sviluppo di nuove tecnologie sostenibili e pulite in termini energetici, sia per tutelare l'elevato livello qualitativo delle produzioni europee, sia per valorizzare, attraverso l'aggiornamento e la formazione dei dipendenti, il patrimonio costituito dalla elevata qualità professionale del personale del settore.
  Rileva che alcune di queste esigenze si pongono in particolare per l'Italia, che, sotto questo profilo, soffre per il differenziale dei costi sostenuti dalle imprese siderurgiche a causa di una serie di fattori: le condizioni tariffarie più favorevoli che negli altri paesi membri dell'Unione europea possono essere assicurate al comparto per i maggiori margini di manovra derivanti dalla migliore condizione delle rispettive finanze pubbliche; lo svantaggio determinato dalla crescente concorrenza subita per l'accesso alle materie prime da impiegare nel ciclo produttivo, con particolare riguardo ai rottami, intensamente utilizzati dall'industria siderurgica nazionale, stante la forte esportazione dall'Europa verso mercati esteri di tali materiali (esportazioni che in taluni casi sembrano addirittura avvenire in forme illegali). Al riguardo, ritiene importante segnalare che l'utilizzo di rottami nella produzione siderurgica risponde pienamente all'esigenza di favorire il riuso anziché lo scarto di materiali, per cui si raccomanda la massima attenzione per la proposta, da alcune parti avanzata, di introdurre misure compensative a carico delle esportazioni di rottami dall'Europa verso paesi che non aderiscono al protocollo di Kyoto in relazione al contenuto di CO2.Pag. 81
  Altre cause sono da rinvenire nel costo energetico (energia elettrica, gas, gasolio per il trasporto, che risultano essere più alti degli altri paesi europei), nonché nella stratificazione di leggi e norme burocratiche – spesso non univoche sul territorio nazionale – che allungano i tempi e aumentano i costi e che non sempre permettono agli operatori del settore di essere competitivi e di reggere la concorrenza; nella situazione talvolta di arretratezza delle infrastrutture e dei network per il trasporto sia su gomma che su ferro, che non garantiscono una logistica efficiente per la circolazione delle merci.
  Esprimendo parere favorevole, a nome del suo gruppo, sulla proposta di parere del relatore, ritiene fondamentale impegnare il Governo e la Commissione di merito a prendere in considerazione tutti questi elementi che afferiscono alla situazione italiana dell'industria siderurgica, al fine di elaborare una strategia nazionale che contenga un piano industriale complessivo, volto non solo a rilanciare l'intero settore, ma a renderlo in grado di essere pienamente competitivo anche rispetto ai partner europei.

  Rocco BUTTIGLIONE (PI) ritiene difficile sottrarsi all'impressione che una questione di così grande portata e rilevanza, come quella in esame, non sia stata affrontata con tutti gli approfondimenti necessari.
  Ricorda, infatti, che sul tema dell'acciaio convergono tre grandi questioni politiche decisive per l'Europa. In primo luogo, la questione che attiene alla politica industriale, ricordando come l'Unione europea sta ora cambiando impostazione, prendendo atto del fatto che esistono strozzature del mercato che possono essere superabili con interventi sullo stesso. Il Piano oggi in esame si configura in parte come fondato sulla precedente impostazione – che vedeva in gran parte le politiche industriali come compressive del mercato – e, in parte, fondato sulla nuova concezione.
  Occorre quindi chiedersi dove si collochi l'industria manifatturiera in Europa e di che tipo di acciaio vi è bisogno. È un aspetto che avrebbe necessitato di maggiori approfondimenti che non sono stati possibili soprattutto per la mancata chiarezza del quadro politico. Sarebbe dunque, a suo avviso, opportuno evidenziare nel parere della Commissione come non vi sia chiarezza riguardo al quadro complessivo di politica economica in cui ci si intende muovere.
  Richiama poi un'altra questione che riguarda l'impostazione seguita dall'Unione europea in base alla quale il prezzo dell'energia non è ritenuto strategico: ma allora, occorre chiedersi come si pensi di rilanciare l'acciaio. Ricorda, infatti, come altri Paesi stanno ricostruendo la loro ripresa economica proprio sul costo dell'energia. Ritiene dunque che questo elemento di criticità dovrebbe essere evidenziato nella proposta di parere del relatore.
  Si sofferma infine sulla questione ecologica, ricordando come in Italia vigano regolamentazioni giuste sulla materia, ma che non servono a nulla se non sono accompagnate da analoghi sforzi da parte di altri Paesi.
  Fa quindi presente di essere disponibile a votare favorevolmente sulla proposta di parere del relatore per ragioni di carattere generale, ma avrebbe auspicato indicazioni più incisive nel parere.

  Luca PASTORINO (PD), relatore, rileva come, in effetti, il documento in esame abbia alcuni aspetti di eccessiva fumosità e per questa ragione ha ritenuto opportuno formulare il proprio parere con condizioni numerose e molto specifiche, così da porre una serie di questioni. Rileva dunque che le questioni emerse nel dibattito sono, a suo avviso, già ricomprese, con maggiore o minore incisività, nella propria proposta di parere. Fa presente che il contesto in cui ci si muove è ampio e variegato e le condizioni proposte sono volte ad imprimere una maggiore puntualità nel modo di procedere.

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  Rocco BUTTIGLIONE (PI) chiede al relatore di evidenziare un richiamo all'esigenza di assicurare la coerenza complessiva della politica industriale per il settore, tenendo conto dell'innovazione, della ricerca, dell'ambiente e dell'energia. Evidenzia altresì l'opportunità di tenere conto dei negoziati in sede di WTO.

  Luca PASTORINO (PD), relatore, riformula la propria proposta di parere, tenendo conto del rilievo testé formulato dal deputato Buttiglione (vedi allegato 3).

  Adriana GALGANO (SCpI) prende atto del lavoro attento e della grande disponibilità manifestata dal relatore, ma fa presente che per il suo gruppo non è possibile modificare in senso favorevole la valutazione sulla proposta di parere. Ribadisce, infatti, che il ruolo della Commissione nei confronti del Governo sui temi strategici come quello dell'acciaio deve essere differente e fondato su un confronto adeguato e molto approfondito. Nel Piano in esame sono, ad esempio, previsti aiuti di Stato ma occorrerebbe chiarire la posizione del Paese adesso sulla materia. Rileva come a seguito dell'audizione del Commissario europeo per l'industria e l'imprenditoria, Antonio Tajani, abbia avuto l'impressione e la preoccupazione che il Piano si traducesse di fatto in una grande opera di studio: occorre invece dibattere di quali scelte fare.
  Ribadisce dunque che questi temi sarebbero da affrontare con un'altra consapevolezza e livello di approfondimento e pertanto, pur apprezzando il lavoro svolto dal relatore, ritiene non sia possibile trovare un punto di convergenza.

  Michele BORDO, presidente, intende ricordare che il ruolo della XIV Commissione in questa sede è quello di esprimere un parere, per i profili di competenza, alla Commissione competente nel merito. Ricorda come la XIV Commissione in questa occasione abbia avuto anche la possibilità di svolgere audizioni, in congiunta con la Commissione di merito, sui temi oggetto del Piano, per affrontare più approfonditamente le questioni connesse alla materia in oggetto.
  Ritiene dunque vada apprezzato lo sforzo compiuto dal relatore, che ha formulato una proposta di parere che ha tenuto conto delle esigenze politiche da più parti sollevate oltre ai profili più strettamente connessi alla compatibilità comunitaria.
  Ritiene dunque importante non fare confusione riguardo al ruolo ed agli ambiti di competenza propri della XIV Commissione, evidenziando come, per le parti di competenza, la Commissione ha approfondito a fondo le questioni.

  Rocco BUTTIGLIONE (PI) concorda con questo evidenziato dal presidente Bordo, sottolineando peraltro come le grandi linee di politica europea devono appartenere agli ambiti di competenza della XIV Commissione, mantenendo in capo alle Commissioni di merito i profili di maggiore specificità.
  Riguardo a quanto evidenziato dalla collega Galgano, intende sottolineare come quello in discussione costituisca un momento di svolta per la politica europea del settore e come vada considerato che vi sono un Commissario europeo e una Commissione che si assumono la responsabilità di questa svolta. È dunque importante mantenere una valutazione favorevole, pur ribadendo alcune criticità, al fine di aiutare questa svolta, poiché altrimenti si rischia di indebolirla.

  Adriana GALGANO (SCpI) ritiene che la XIV Commissione debba poter discutere a fondo delle politiche dell'Unione europea e, ribadito il pieno sostegno al Piano in discussione, ribadisce il voto contrario sulla proposta di parere del relatore.

  Marina BERLINGHIERI (PD) fa presente che il suo gruppo è favorevole all'impianto Pag. 83seguito dal relatore e condivide la proposta formulata nella ulteriore versione presentata, in cui si sottolinea l'esigenza di assicurare la coerenza complessiva della politica industriale per il settore tenendo conto dell'innovazione, della ricerca, dell'ambiente e dell'energia.

  Nessun altro chiedendo di intervenire, la Commissione approva la proposta di parere del relatore, come riformulata, risultando così preclusa la proposta alternativa di parere.

  La seduta termina alle 9.10.

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