CAMERA DEI DEPUTATI
Martedì 17 dicembre 2013
144.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Giunta per le autorizzazioni
COMUNICATO
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COMUNICAZIONI DEL PRESIDENTE

  Martedì 17 dicembre 2013. – Presidenza del Presidente Ignazio LA RUSSA.

  La seduta comincia alle 12.25.

Variazione nella composizione della Giunta.

  Ignazio LA RUSSA, Presidente, dà il benvenuto al collega Gianfranco Chiarelli, nominato componente della Giunta in luogo dell'onorevole Enrico Costa, dimissionario.

Sul conflitto d'attribuzione di cui all'ordinanza della Corte costituzionale n. 262 del 2013.

  La Giunta riprende la trattazione della questione in titolo, rinviata da ultimo il 4 dicembre 2013.

  Ignazio LA RUSSA, Presidente, ricorda di aver formulato nella scorsa seduta la proposta di esprimere un orientamento favorevole alla costituzione in giudizio della Camera dei deputati, alla luce di alcuni ragionamenti che riassume in questa sede.
  Innanzitutto, sul piano generale, a suo avviso si pone la necessità di assumere atteggiamenti coerenti con il principio secondo cui – ogni qual volta la Giunta sia chiamata a fornire propri elementi di valutazione in tema di conflitti di attribuzione – sia preferibile pronunciarsi per la difesa in giudizio della deliberazione assunta a suo tempo dall'Assemblea. Solo partecipando al giudizio la Camera può, infatti, rappresentare le argomentazioni poste a fondamento delle decisioni assunte, consentendo così alla Corte di disporre di tali elementi per il suo giudizio.
  Nel caso di specie – pur senza entrare nel merito della controversia giudiziaria né operare alcuna valutazione sul carattere in ipotesi anche calunnioso delle affermazioni – aveva altresì attirato l'attenzione dei colleghi sulla particolare natura delle dichiarazioni oggetto della contesa. Esse, infatti, appaiono indeterminate nei loro destinatari e, quindi, dall'impatto offensivo certamente discutibile.
  Aveva inoltre ritenuto meritevole di particolare valutazione la circostanza che esse fossero riferite alle operazioni di voto all'estero. Da un lato, non appare del tutto Pag. 22infondato riconoscere il nesso funzionale tra le critiche al corretto svolgimento delle elezioni e la funzione parlamentare. Dall'altro lato, è a tutti noto – lui stesso ha avuto occasione di verificarlo personalmente – che l'organizzazione e la documentazione del voto degli italiani all'estero presenta tratti di assoluta confusione, non certo per dolo, ma comunque per circostanze oggettivamente imputabili alle strutture preposte.
  Infine, il tenore dell'articolo di stampa si presta ad una ulteriore considerazione, nella parte in cui esplicitamente qualifica le frasi del parlamentare come esternazione non di una posizione personale, ma della posizione della sua parte politica, sostenuta anche nelle sedi proprie.

  Anna ROSSOMANDO (PD) chiarisce che la posizione del suo gruppo, già espressa in analoghe circostanze precedenti, è quella di valutare favorevolmente l'opportunità di difendere in giudizio le deliberazioni dell'Assemblea, sia pure assunte in altre legislature e da diverse maggioranze politiche. Tale orientamento generale va, però, verificato di volta in volta attraverso l'esame concreto della questione oggetto del giudizio costituzionale. Non appare, infatti, utile esprimersi favorevolmente alla costituzione in giudizio dell'organo parlamentare quando sussistano alcuni requisiti di ordine ’negativo’ destinati a condizionare la decisione della Corte costituzionale in senso sicuramente contrario alla Camera.
  Nel caso di specie i suddetti requisiti negativi si palesano in modo evidente. Si riscontra, infatti, l'assenza di ogni forma di nesso funzionale con atti parlamentari tipici, non essendo le affermazioni dell'onorevole La Loggia in alcun modo riferibili – neanche in modo indiretto – alle attività da lui poste in essere nell'esercizio del mandato parlamentare.
  Sotto altro profilo, le espressioni in oggetto non possono nemmeno qualificarsi come valutazioni di ordine politico. L'articolo comparso sul Corriere della Sera – per il quale non si registra alcuna smentita – reca invece l'accusa di aver commesso fatti determinati, ivi indicati come veri e propri reati.
  Infine, avendo fatto esplicito riferimento alle operazioni di voto relative agli italiani all'estero, non può nemmeno accedersi alla tesi difensiva secondo cui i destinatari fossero indeterminati.
  Conseguentemente, dichiara che il suo gruppo sostiene l'orientamento secondo cui la Camera non debba costituirsi nel giudizio dinanzi alla Corte costituzionale.

  Ignazio LA RUSSA, Presidente, nel precisare come l'onorevole La Loggia, a suo giudizio, non intendesse censurare in modo diretto l'attività di certificazione del voto all'estero – come si desume dalla locuzione «soprattutto all'estero» – ma semplicemente la confusione che caratterizza quel tipo di operazione elettorale, invita la Giunta a considerare il significato del voto che è chiamata ad esprimere.
  Per prassi, l'Ufficio di Presidenza, prima di formulare la proposta all'Assemblea in ordine alla costituzione o meno della Camera dei deputati in giudizi su conflitti di attribuzione, chiede a quest'organo di fornire elementi di valutazione. La prassi delle scorse legislature è stata, per ragioni a suo avviso ancora valide, nel senso di proporre ai competenti organi parlamentari la difesa in giudizio delle deliberazioni assunte dalla Camera, allo scopo di consentire al giudice costituzionale di maturare una valutazione compiuta di tutte le posizioni in campo.
  Si rammarica che in questa legislatura ci si stia invece discostando da questa consuetudine. Per tale ragione, pur prendendo atto che la sua è una posizione minoritaria, ribadisce la propria proposta di esprimere un orientamento favorevole alla costituzione della Camera nel giudizio, ricordando che su di essa si era altresì espresso favorevolmente anche il collega Leone, impossibilitato a partecipare alla seduta odierna.
  Pone, quindi ai voti la suddetta proposta, precisando che, in caso di reiezione, si intende che la Giunta esprime l'orientamento di non costituirsi in giudizio.

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  La Giunta respinge la proposta con 5 voti contrari e 3 favorevoli.

  Ignazio LA RUSSA, Presidente, comunica che riferirà l'esito della votazione testé svolta alla Presidente della Camera, dando conto altresì delle posizioni emerse nel corso del dibattito.

Sull'ordine dei lavori.

  Gianfranco Giovanni CHIARELLI (FI-PdL), intervenendo con riferimento all'ordine del giorno della seduta odierna, chiede alla presidenza di differire l'esame dei seguenti punti all'ordine del giorno ad una successiva seduta, non avendo ancora avuto la possibilità di approfondirne compiutamente le tematiche.

  Ignazio LA RUSSA, Presidente, non essendovi obiezioni da parte dei rappresentanti dei gruppi presenti, rinvia la trattazione dei successivi punti all'ordine del giorno ad una prossima seduta.

  La seduta termina alle 12.40.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

  L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 12.40 alle 12.45.

AVVERTENZA

  I seguenti punti all'ordine del giorno non sono stati trattati:

Richiesta di deliberazione in materia d'insindacabilità nel procedimento civile nei confronti di Marco Pugliese, deputato all'epoca dei fatti, pendente presso il tribunale ordinario di Avellino (atto di citazione dell'onorevole Edmondo Cirielli) (seguito esame doc. IV-ter, n. 12 - rel. Bragantini).

Richiesta di deliberazione in materia d'insindacabilità nel procedimento civile nei confronti di Roberto Rosso, deputato all'epoca dei fatti, pendente presso il tribunale ordinario di Vercelli (atto di citazione del signor Luca Pedrale) (seguito esame doc. IV-ter, n. 13 - rel. Leone).