CAMERA DEI DEPUTATI
Giovedì 12 dicembre 2013
139.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Cultura, scienza e istruzione (VII)
COMUNICATO
Pag. 228

SEDE CONSULTIVA

  Giovedì 12 dicembre 2013. — Presidenza del vicepresidente Ilaria CAPUA. — Interviene il sottosegretario di Stato per l'istruzione, l'università e la ricerca, Marco Rossi Doria.

  La seduta comincia alle 10.40.

  Ilaria CAPUA, presidente, avverte che è stato richiesto che la pubblicità dei lavori dell'odierna seduta della Commissione sia assicurata anche attraverso l'attivazione dell'impianto audiovisivo a circuito chiuso. Se non vi sono obiezioni, ne dispone l'attivazione.

Variazione nella composizione della Commissione.

  Ilaria CAPUA, presidente, comunica che hanno cessato di far parte della Commissione il deputato Archi e la sua sostituta, onorevole Centemero. Comunica, altresì, che è entrata a far parte della Commissione la deputata Santelli.

Sui lavori della Commissione.

  Mara CAROCCI (PD) dà lettura alla Commissione di una lettera pervenutale da alcuni lavoratori del Teatro Carlo Felice di Genova, datata 5 dicembre 2013, recante in calce le firme dei lavoratori: «I lavoratori della Fondazione Teatro Carlo Felice Pag. 229ringraziano il Governo e la Commissione cultura presso la Camera dei deputati ed esprimono un forte apprezzamento per il Decreto Valore Cultura convertito il legge dello Stato che si pone in coraggiosa e decisa controtendenza rispetto alle politiche esclusivamente punitive e disfattiste portate avanti negli ultimi anni nei confronti dell'intero comparto culturale italiano, ed in particolare delle sue istituzioni musicali. Pur nella consapevolezza che il percorso così inaugurato non potrà essere agevole e privo di asperità e che non potranno essere sottovalutati i sacrifici cui ancora una volta saranno chiamati i lavoratori, sacrifici che si auspicano limitati per quanto possibile, va sottolineato come esso rappresenti un'opportunità irrinunciabile per il nostro Teatro, che, al pari di altre realtà, vive una crisi economico-finanziaria dagli esiti potenzialmente letali e una gravissima situazione debitoria – dovuta ai sistematici tagli operati dai precedenti Governi così come dalle scelte inadeguate delle amministrazioni locali – e che, grazie al Decreto stesso, vede riaffermata nei fatti la sua natura e le sue finalità di Fondazione Lirico Sinfonica. Nel ribadire il giudizio positivo sull'operato del Governo, i lavoratori del Teatro Carlo Felice auspicano infine che un'effettiva e attenta azione di vigilanza da parte del Ministro possa accompagnare la nostra Fondazione nel percorso intrapreso per potersi avvalere dei benefici previsti dal Decreto adeguandosi ai parametri da esso indicati». Ritiene si tratta di una pregevole iniziativa di cui voleva mettere a parte la Commissione.

  Ilaria CAPUA, presidente, ringrazia la collega Carocci per aver sottoposto alla Commissione una questione importante come quella da lei rappresentata.

Delega al Governo per il recepimento delle direttive europee e l'attuazione di altri atti dell'Unione europea – Legge di delegazione europea 2013 – secondo semestre.
C. 1836 Governo.

Disposizioni per l'adempimento degli obblighi derivanti dall'appartenenza dell'Italia all'Unione europea – Legge europea 2013 bis.
C. 1864 Governo.

(Relazioni alla XIV Commissione).
(Esame congiunto, ai sensi dell'articolo 126-ter del regolamento, e rinvio).

  La Commissione inizia l'esame congiunto dei provvedimenti in oggetto.

  Flavia PICCOLI NARDELLI (PD), relatore, dopo aver ringraziato gli uffici per la documentazione predisposta, ricorda che i disegni di legge in esame sono una sorta di aggiornamento – nell'anno 2013 – di quanto è stato approvato con la legge di delegazione europea 2013 (legge 6 agosto 2013, n. 96) e con la legge europea 2013 (legge 6 agosto 2013, n. 97).
  Con riferimento, in particolare, al disegno di legge europea 2013-bis (C. 1864), presentato alla Camera il 28 novembre 2013, osserva che il Governo – secondo quanto indicato nella relazione illustrativa al predetto provvedimento – nell'adempiere a quanto previsto dalla legge n. 234 del 2012, intende compiere un ulteriore sforzo per adeguare la normativa italiana agli obblighi imposti dall'Unione, anche in vista del prossimo semestre di Presidenza europea. La suddetta relazione afferma che, rimanendo ancora una parte di precontenzioso e contenzioso, per la quale si è riconosciuta la fondatezza delle censure della Commissione europea, occorre fare ricorso nuovamente allo strumento legislativo fornito dalla suddetta legge n. 234 del 2012: ciò al fine di porvi rimedio entro i ristretti tempi dettati dall'obiettivo prioritario del Governo di presiedere il semestre europeo, nel 2014, con il minor numero di infrazioni possibile a carico dell'Italia. Rileva, quindi, sinteticamente, che con il presente disegno di legge europea 2013-bis il Governo intende: chiudere otto procedure di infrazione e 9 Casi EU pilot, ossia procedure di precontenzioso; dare attuazione a una sentenza pregiudiziale della Corte di giustizia dell'Unione europea; dare attuazione a due regolamenti Pag. 230(UE); dare attuazione a una decisione EURATOM del Consiglio. Ricorda che dei 25 articoli del predetto disegno di legge n. 1864 solo l'articolo 1 appare di diretta competenza della VII Commissione. Osserva, al riguardo, che esso è infatti diretto a risolvere le contestazioni sollevate dalla Commissione europea nell'ambito del caso EU Pilot 5015/13/EACU in materia di ammissione a borse di studio universitarie per il perfezionamento all'estero. Con nota del 13 maggio 2013, infatti, la Commissione ha rilevato un contrasto tra la condizione di nazionalità imposta dalla disposizione in questione e il principio di non discriminazione posto dall'articolo 18 del Trattato sul funzionamento dell'Unione europea (TFUE). Precisa che con l'intervento in esame viene eliminato il riferimento alla cittadinanza italiana e, per assicurare un'appropriata destinazione di tali borse, viene espressamente previsto che le stesse siano effettivamente destinate al perfezionamento degli studi in Paesi diversi da quello di residenza. Aggiunge che si è quindi disposta – con l'articolo 1 del disegno di legge in esame – una novella all'articolo 5, comma 2, della legge n. 398 del 1989, in base alla quale, con riferimento alle borse di studio per la frequenza di corsi di perfezionamento all'estero, al relativo concorso, per titoli ed esami, sono ammessi i laureati «nelle università italiane» di età non superiore ai ventinove anni, che documentino un impegno formale di attività di perfezionamento presso istituzioni di livello universitario, ubicate in uno Stato diverso da quello di residenza, con la relativa indicazione dei corsi e della durata.
  Con riferimento poi al disegno di legge di delegazione europea 2013 – secondo semestre (C. 1836), ricorda che questo è stato presentato alla Camera dei deputati il 22 novembre 2013, sulla base delle disposizioni di cui all'articolo 29, comma 8, della suddetta legge n. 234 del 2012, che trova qui prima applicazione. Sottolinea che l'articolo 29, comma 8, della legge n. 234 del 2012 prevede infatti che, nel caso in cui, dopo l'approvazione della legge di delegazione europea per l'anno di riferimento, si rilevino ulteriori esigenze di adempimento degli obblighi derivanti dall'appartenenza dell'Italia all'Unione europea, il Governo può presentare alle Camere, entro il 31 luglio di ogni anno, previo parere della Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano, un ulteriore disegno di legge recante il titolo: «Delega al Governo per il recepimento delle direttive europee e l'attuazione di altri atti dell'Unione europea», completato dall'indicazione: «Legge di delegazione europea» seguita dall'anno di riferimento e dalla dicitura: «secondo semestre». Precisa poi che il disegno di legge reca i medesimi contenuti del disegno di legge di delegazione previsti dall'articolo 30, comma 2 della stessa legge n. 234 del 2012. Ricorda altresì, come accennato in precedenza, che il 31 luglio 2013 la Camera ha approvato in via definitiva la legge di delegazione europea 2013 (legge 6 agosto 2013, n. 96) che ha conferito una delega al Governo per l'attuazione di 40 direttive e 5 rettifiche di direttive. Aggiunge che come segnalato nella relazione del disegno di legge in esame, successivamente alla presentazione del disegno di legge annuale di delegazione europea 2013 al Parlamento, sono state pubblicate numerose direttive, molte delle quali necessitano di recepimento con norme di rango primario e recano un termine di recepimento che non consente di rinviare il conferimento delle relative deleghe al successivo disegno di legge di delegazione europea 2014.
  In relazione al contenuto del disegno di legge n. 1836, evidenzia che questo consta di 7 articoli ed è corredato da due allegati, A e B, che contengono, rispettivamente, 2 e 13 direttive da recepire con decreto legislativo; nell'allegato B sono riportate le direttive sui cui schemi di decreto è previsto il parere delle competenti commissioni parlamentari. Aggiunge che in particolare, l'articolo 1 di quest'ultimo disegno di legge reca una delega al Governo per l'attuazione delle direttive elencate negli allegati A e B secondo le procedure, i princìpi ed i criteri direttivi di carattere Pag. 231generale previsti dagli articoli 31 e 32 della legge n. 234 del 2012; inoltre stabilisce i termini e le modalità di emanazione dei decreti legislativi attuativi e dispone in merito alla copertura finanziaria delle norme delegate. Per quanto concerne la competenza della VII Commissione, rileva che risulta di diretto interesse solo il recepimento di una delle due direttive previste nell'allegato A del predetto disegno di legge e, in particolare, la direttiva 2013/37/UE, che interviene in materia di riutilizzo dell'informazione nel settore pubblico, attraverso la modifica della direttiva 2003/98/UE, la cosiddetta direttiva PSI (Public Sector Information), con la finalità di favorire il riuso dei dati delle pubbliche amministrazioni dell'Unione europea. La nuova direttiva PSI, salvo eccezioni specifiche, rende ora obbligatorio per gli enti pubblici di rendere riutilizzabili tutte le informazioni in loro possesso, sia per scopi commerciali sia per scopi non commerciali, a condizione che le informazioni non siano escluse dal diritto di accesso ai sensi del diritto nazionale e in conformità alla normativa sulla protezione dei dati. Inoltre, è stato esteso l'ambito di applicazione della direttiva anche alle istituzioni culturali (biblioteche, comprese quelle universitarie, musei e archivi) in precedenza escluse, purché queste detengano i diritti di proprietà intellettuale. Tra le altre innovazioni introdotte ricorda: la riduzione delle tariffe applicabili in caso di riutilizzo, che sono limitate alla copertura dei soli costi di riproduzione, fornitura e diffusione; eccezioni che sono consentite in un numero limitato di casi. Le istituzioni culturali possono impegnarsi nella concessione di diritti esclusivi di utilizzazione, se necessario per garantire progetti di digitalizzazione. Il rafforzamento dell'obbligo di trasparenza sulle condizioni e sulle tariffe applicate per il riutilizzo. L'invito agli Stati membri a rendere disponibili quanto più possibile i documenti in formato aperto. Segnala, peraltro, che il riutilizzo delle informazioni del settore pubblico è, da tempo, una delle priorità delle politiche dell'Unione europea, in considerazione della forte crescita del settore che si occupa della trasformazione di dati grezzi in materiale da cui dipendono numerosi utilizzatori delle tecnologie dell'informazione e della comunicazione, ad esempio: applicazioni per gli smartphones, quali mappe, informazioni in tempo reale sul traffico e le condizioni meteo, strumenti di comparazione dei prezzi, e così via.
  Osserva quindi che la direttiva realizza una delle misure dell'Agenda digitale europea, adottata nel maggio 2010 dalla Commissione europea, nel quadro della strategia Europa 2020, che fissa obiettivi per la crescita nell'Unione europea da raggiungere entro il 2020. L'Agenda digitale propone di sfruttare al meglio il potenziale delle tecnologie dell'informazione e della comunicazione (ITC), per favorire l'innovazione, la crescita economica e il progresso. L'Agenda ha incluso, tra le azioni fondamentali per la sua realizzazione, la riforma entro il 2012 della direttiva sul riutilizzo dell'informazione del settore pubblico, in particolare con riferimento all'ambito di applicazione e ai principi sui quali si basa l'imposizione di tariffe per l'accesso eluso. Ricorda, infine, che tra gli obiettivi dell'Agenda il coinvolgimento delle amministrazioni pubbliche nella promozione dei mercati dei contenuti digitali, attraverso, tra l'altro, l'incentivazione dei mercati di contenuti, mettendo a disposizione le informazioni relative al settore pubblico in modo trasparente, efficace e non discriminatorio. Sottolinea, in conclusione, che il termine di recepimento di questa direttiva è il 18 luglio 2015. Si riserva, pertanto, di formulare le proposte di relazione sui provvedimenti in discussione nel prosieguo dell'esame.

  Ilaria CAPUA, presidente, ringrazia la relatrice per l'accurato lavoro svolto, sottolineando l'importanza delle questioni da lei evidenziate. In particolare, evidenzia l'importanza dell'Agenda digitale italiana, auspicando che la stessa si realizzi compiutamente, con le rilevanti ricadute positive che la stessa può avere nel Paese.

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Sull'ordine dei lavori.

  Simone VALENTE (M5S) chiede di sospendere la seduta, per poter partecipare all'informativa urgente del Governo sulle manifestazioni di protesta che hanno avuto luogo a Torino ed in altre città italiane e sul comportamento di alcuni esponenti delle Forze dell'ordine, in corso di svolgimento in Assemblea.

  Ilaria CAPUA, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire e apprezzate le circostanze, rinvia quindi il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 11.10.

INDAGINE CONOSCITIVA

  Giovedì 12 dicembre 2013. — Presidenza del vicepresidente Manuela GHIZZONI.

  La seduta comincia alle 12.30.

Indagine conoscitiva sulla situazione dell'edilizia scolastica in Italia.
Audizione di esperti del settore.

(Svolgimento e conclusione).

  Manuela GHIZZONI, presidente, avverte che la pubblicità dei lavori della seduta odierna sarà assicurata anche attraverso la trasmissione televisiva sul canale satellitare della Camera dei deputati e la trasmissione diretta sulla web-tv della Camera dei deputati.
  Introduce, quindi, l'audizione.

  Intervengono Mariadonata BANCHER, rappresentante dell'Agenzia CasaClima di Bolzano, e Matteo MAZZOLINI, direttore dell'Agenzia per l'energia del Friuli-Venezia Giulia, che svolgono una relazione sui temi oggetto dell'audizione.

  Intervengono quindi i deputati Gianna MALISANI (PD) a più riprese, Simona Flavia MALPEZZI (PD) e Giuseppe BRESCIA (M5S), per porre quesiti e formulare osservazioni.

  Mariadonata BANCHER e Matteo MAZZOLINI rispondono ai quesiti posti, fornendo ulteriori elementi di valutazione.

  Manuela GHIZZONI, presidente, ringrazia gli intervenuti e dichiara quindi conclusa l'audizione.

  La seduta termina alle 13.20.

  N.B.: Il resoconto stenografico della seduta è pubblicato in un fascicolo a parte.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

  L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 13.20 alle 13.40.

AVVERTENZA

  I seguenti punti all'ordine del giorno non sono stati trattati:

SEDE REFERENTE

Istituzione del «Premio biennale di ricerca Giuseppe Di Vagno» e disposizioni per il potenziamento della biblioteca e dell'archivio storico della Fondazione Di Vagno, per la conservazione della memoria del deputato socialista assassinato il 25 settembre 1921.
C. 1092 Distaso.

Istituzione di monumento nazionale della Basilica Palladiana.
C. 1363 Galan e C. 1405 Sbrollini.