CAMERA DEI DEPUTATI
Giovedì 12 dicembre 2013
139.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Commissioni Riunite (IV e X)
COMUNICATO
Pag. 172

ATTI DELL'UNIONE EUROPEA

  Giovedì 12 dicembre 2013. — Presidenza del presidente della IV Commissione, Elio VITO, indi del vicepresidente della X Commissione, Ignazio ABRIGNANI.

  La seduta comincia alle 9.40.

Comunicazione della Commissione al Parlamento europeo, al Consiglio, al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle regioni – Verso un settore della difesa e della sicurezza più concorrenziale ed efficiente.
COM(2013) 542 final.

(Seguito dell'esame, ai sensi dell'articolo 127, comma 1, del regolamento, e conclusione – Approvazione di un documento finale).

  Le Commissioni proseguono l'esame del provvedimento in oggetto, rinviato nella seduta del 19 novembre 2013.

  Elio VITO, presidente, avverte che i relatori hanno presentato una proposta di documento finale per consentire alla Commissione di esprimere, ai sensi dell'articolo 127, comma 2, del Regolamento, il proprio avviso sull'opportunità di possibili iniziative, da assumere in relazione a tale atto dell'Unione europea (vedi allegato 1). Al riguardo ricorda che, in caso di approvazione, il documento finale sarà trasmesso, oltre che al Governo, quale diretto destinatario, anche al Consiglio europeo ed al Parlamento europeo, in un'ottica di dialogo tra le istituzioni nazionali e quelle europee.
  Informa, infine, le Commissioni che il gruppo del Movimento Cinque stelle ha presentato una proposta alternativa di documento finale (vedi allegato 2).
  Invita quindi i relatori ad illustrare la loro proposta di documento finale.

  Carlo GALLI (PD) osserva che la Comunicazione in titolo si inscrive nel piano dei contribuiti, idee e proposte che le istituzioni europee, nelle loro diverse articolazioni, Pag. 173intendono dare al Consiglio europeo del prossimo dicembre che si svolgerà sui temi della difesa europea.
  Fa presente, quindi, che pochi giorni fa l'Alto Rappresentante per la politica estera e di difesa dell'Unione europea, Lady Ashton, ha reso disponibile un proprio documento che esprime la posizione e le proposte che intende portare avanti nell'ambito delle sue prerogative. Si tratta di iniziative che interrogano la Commissione Difesa su un argomento al quale è stata già indirizzata un'attenzione istituzionale, con riferimento all'indagine conoscitiva deliberata il 17 luglio scorso, vale a dire otto giorni prima che venisse approvato dalla Commissione europea il documento oggi in esame.
  Rileva, quindi, che l'esame del documento rafforza alcune convinzioni che sono state manifestate dal proprio gruppo.
  In primo luogo, uno dei temi che entrerà nell'agenda dei lavori con la forza degli eventi più recenti è sicuramente quello relativo alla situazione nel Mediterraneo che diventa un serio banco di prova della capacità dell'Unione europea di assumere l'identità di un continente dove prevalgano le ragioni della solidarietà e dell'accoglienza.
  Inoltre, non siamo i soli a ritenere non più sostenibile da soli una spesa militare che deve fare i conti con una crisi finanziaria che riduce, di fatto, le capacità di intervento pubblico in moltissimi settori. In tutti Paesi europei si sta cercando di ridurre il budget per le spese della difesa. Migliorare l'efficienza delle capacità militari dell'Unione europea è un obiettivo che può realizzarsi soltanto mettendo insieme consistenti fattori di spesa, sia per quanto riguarda gli assetti operativi, sia quelli addestrativi, sia il settore della ricerca e quello della produzione e sviluppo.
  Infine, la base industriale e tecnologica di difesa europea (EDTIB) rappresenta un elemento essenziale per la capacità dell'Europa di garantire la sicurezza dei suoi cittadini e di tutelare i suoi valori e interessi. L'Europa deve essere capace di assumersi le proprie responsabilità per quanto attiene alla sicurezza interna, nonché alla pace e alla stabilità a livello internazionale. Ciò richiede un certo grado di autonomia strategica: per essere un partner affidabile e credibile l'Europa deve riuscire a decidere e ad agire senza dipendere dalle capacità di terzi. La sicurezza dell'approvvigionamento, l'accesso alle tecnologie cruciali e la sovranità operativa rivestono quindi un'importanza decisiva.
  A queste esigenze la Commissione intende fornire un importante contributo e si è già mossa in tal senso, come ha sottolineato il Presidente Barroso affermando che: «La Commissione si assume la propria parte di responsabilità, adoperandosi per conseguire un mercato unico della difesa e sfruttando le competenze conferitele dal Trattato per sviluppare una base industriale della difesa.»
  Evidenzia, quindi, che per conseguire questi obiettivi la Commissione europea intende agire nelle seguenti due direzioni. La prima è quella di potenziare ulteriormente il mercato interno della difesa e della sicurezza e ciò significa, innanzitutto, garantire la piena applicazione delle due direttive sulla concorrenza del 2009 in vigore, sulla base delle quali la Commissione affronterà anche le distorsioni del mercato e contribuirà a migliorare la sicurezza dell'approvvigionamento tra gli Stati membri. La seconda intende invece rafforzare la concorrenzialità dell'EDTIB. A tale scopo la Commissione svilupperà una politica industriale della difesa basata sul sostegno alle piccole e medie imprese, anche con lo sviluppo di strumenti strategici europei per la partnership di cluster atti a fornire collegamenti con altri cluster e a sostenere le piccole e medie imprese della difesa nel contesto della concorrenza mondiale, nonché volta a sfruttare quanto più possibile le sinergie civili-militari al fine di garantire la massima efficienza nell'impiego delle risorse dei contribuenti europei.
  In particolare, la Commissione dovrà incentrare il proprio impegno sull'eventuale arricchimento reciproco tra l'ambito della ricerca civile e militare o sul potenziale a duplice uso dello spazio e aiutare Pag. 174le Forze armate a ridurre il loro consumo energetico, contribuendo così a conseguire gli obiettivi 20/20/20 dell'Unione.
  La Commissione propone, inoltre, iniziative dirette ad esplorare nuove opportunità, a promuovere il dibattito strategico in Europa, nonché a preparare il terreno per una maggiore e più intensa cooperazione a livello europeo.
  In particolare, si tratta di valutare le eventuali capacità a duplice uso in possesso dell'UE, che in determinate aree inerenti la sicurezza potrebbero integrare le capacità nazionali e divenire moltiplicatori di forze efficaci e concorrenziali e di prendere in considerazione l'avvio di un'azione preparatoria per una ricerca connessa con la PSDC, incentrata su quei settori in cui le capacità di difesa europee sono più necessarie.
  Ritiene, pertanto, che si trattai di osservazioni e proposte che le Commissioni potrebbero fare proprie e che sarebbe opportuno chiedere al Governo di sostenere nell'ambito del Consiglio europeo. L'industria della difesa italiana opera attraverso molte piccole e medie imprese che da sole non riescono a raggiungere una massa critica tale da consentire una adeguata capacità competitiva. Tutte le iniziative che possono favorirne la messa in rete e l'aggregazione non possono che trovare il Parlamento assolutamente favorevole.
  Lo stesso discorso può svolgersi per le attività di ricerca e sviluppo poiché fino a quando ognuno degli Stati dell'Unione continuerà investire in questo settore da solo, e ancor di più in concorrenza l'uno con l'altro, non farà altro che moltiplicare i costi di ricerca e sviluppo. In alcuni casi si può addirittura arrivare a sostenere più volte i costi di ricerca e sviluppo come singoli committenti nei confronti dello stesso produttore.
  Aggiunge, infine, una ulteriore raccomandazione al Governo affinché possa farsi promotore della necessità che il Consiglio europeo di dicembre fissi la data di una seconda riunione a breve termine. Ciò consentirebbe di dare continuità all'attenzione dei Governi all'obiettivo della costruzione di un'identità di difesa europea, obiettivo da molti spesso evocato ma non praticato con altrettanta convinzione.

  Ferdinando ADORNATO (PI), relatore per la IV Commissione, anche a nome del relatore per la Commissione attività produttive, onorevole Giammanco, illustra la proposta di documento favorevole, evidenziando come profili salienti quello della connessione necessaria tra difesa europea e realizzazione dell'unione politica e quello della centralità di un legame sinergico tra gli Stati membri. Richiama, da ultimo, il tema della ricerca e dello sviluppo come ulteriore questione prioritaria.
  Manifesta disponibilità ad accogliere talune proposte contenute nel documento finale formulato del gruppo del Movimento Cinque Stelle, auspicando che ciò possa preludere ad un voto favorevole sulla proposta di documento finale dei relatori.

  Elio VITO (FI-PdL) sottolinea la rilevanza del documento finale che le Commissioni si accingono a deliberare, che rappresenta il primo documento sul Consiglio europeo di dicembre recante degli indirizzi.

  Massimo ARTINI (M5S) segnala che la proposta di relazione alternativa del suo gruppo, pur esprimendo un giudizio favorevole sulla Comunicazione della Commissione, evidenzia l'opportunità che il Consiglio europeo adotti una politica a sostegno dei sistemi integrati europei della difesa.
  Ritiene, inoltre, che nella proposta di relazione favorevole dei relatori debba trovare ingresso anche un richiamo all'opportunità che il Consiglio europeo istituisca un fondo europeo per la riconversione dell'industria bellica in industria civile, anche al fine di rispondere all'esigenza di razionalizzazione del settore, minimizzando la perdita dei posti di lavoro ed evitando che le conoscenze scientifiche e tecnologiche possano andare disperse. Chiede, quindi, una breve sospensione dei Pag. 175lavori al fine di condurre un lavoro di rielaborazione del documento in collaborazione con i relatori.

  Gian Piero SCANU (PD) condivide il ragionamento svolto dal relatore per la IV Commissione riguardo all'esigenza di ricercare un'ampia convergenza sul documento finale, dovendosi in caso contrario valutare l'opportunità di un rinvio dell'esame.

  Elio VITO, presidente, sospende brevemente la seduta.

  La seduta, sospesa alle 9.50, riprende alle 10.10.

  Ferdinando ADORNATO (PI), relatore per la IV Commissione, presenta una nuova proposta di relazione che, con riferimento al piano più strettamente nazionale, evidenzia alla lettera f) la necessità di valutare la possibilità di prevedere il ricorso allo strumento del credito di imposta per incentivare le attività di ricerca da parte dell'industria e di adottare una politica che premi i sistemi integrati europei della difesa e valuti procedure per l'acquisto di sistemi d'arma la cui ricaduta occupazionale e tecnologica sia a vantaggio delle aziende dell'Unione europea, aggiungendo, in fine, una nuova lettera i).

  Michele PIRAS (SEL), pur ritenendo utile ricercare posizioni condivise su un documento che hanno per destinatari le istituzioni europee, preannuncia il voto contrario da parte del gruppo di SEL. Evidenzia, infatti, che la Comunicazione della Commissione affronta il tema delle grandi scelte strategiche che il nostro Paese e l'Europa debbono compiere da un punto di vista che il suo gruppo non può condividere. Ricorda, infatti, che il gruppo di SEL ha da sempre sostenuto l'idea dell'integrazione dei sistemi di difesa che dovrebbe essere accompagnata da una riduzione delle spese per armamenti. Sottolinea, inoltre, come Sinistra Ecologia e Libertà apprezzi il tentativo di procedere a una razionalizzazione delle risorse dei bilanci della difesa, anche in termini di contrazione delle varie forze armate, purché ciò avvenga in modo da evitare un'eccessiva penalizzazione del personale.
  Mentre, quindi, la Comunicazione della Commissione non accenna a tali questioni dirimenti, sviluppa maggiormente il tema della concorrenza dei mercati della difesa e della competitività delle industrie che vi operano. Riguardo a tale mercato rileva che ogni settore industriale conosce periodi di espansione e altri di contrazione e che l'evoluzione tecnologica finisce per determinare problemi di magazzino che si augura non debbano trovare soluzione attraverso la possibilità di intervenire militarmente in conflitti estranei al contesto del nostro Paese e dell'Europa.

  Gian Piero SCANU (PD) ritiene che la posizione del Partito Democratico sia stata già espressa in maniera compiuta nell'intervento del collega Galli, evidenziando come tale posizione richiami l'importanza del valore dell'articolo 11 della nostra Costituzione. Ciò è stato affermato anche di recente nel dibattito sul decreto-legge di proroga delle missioni internazionali. Fa presente, quindi, che il suo gruppo non intende tanto connotarsi come una forza politica che si prefigge di realizzare uno Stato etico, bensì realizzare una democrazia forte e partecipata.
  Richiamandosi, quindi, a quanto già evidenziato in precedenza dal suo collega di gruppo, sottolinea l'esistenza di un problema strutturale che affligge l'Europa e che oggi si traduce in una difficoltà a sviluppare un dialogo tra i diversi Stati membri e un minimo di capacità integrata in un settore così nevralgico come quello della difesa. Parlare di disarmo in tale contesto potrebbe, dunque, persino pregiudicare la possibilità di un esito positivo del prossimo Consiglio europeo di dicembre.
  Preannuncia, quindi, un voto favorevole da parte del suo gruppo, auspicando che il gruppo del MoVimento Cinque Stelle sappia apprezzare lo sforzo fatto dai relatori.

  Marco MARCOLIN (LNA) preannuncia il voto favorevole del gruppo della Lega Pag. 176Nord sulla relazione, anche in considerazione del fatto che gli obiettivi delineati nella Comunicazione, come ad esempio la necessità di risparmiare e di rafforzare la base industriale, appaiono del tutto ovvii e condivisibili. Segnala, tuttavia, la necessità che il nostro Paese mantenga una posizione autonoma nella politica di difesa, poiché – come è stato già evidenziato – la nostra industria militare non sarà certamente tutelata dall'Europa.

  Massimo ARTINI (M5S) ringrazia i relatori per la disponibilità manifestata che ha portato a fare un importante passo in avanti nella formulazione del documento finale. Ritiene, tuttavia, che il testo sia ancora formulato in maniera insoddisfacente per il suo gruppo e, pertanto, preannuncia un voto di astensione da parte del gruppo del MoVimento Cinque Stelle.

  Donatella DURANTI (SEL) esprime un voto contrario sulla proposta di documento finale, così come riformulata dai relatori. Evidenzia, infatti, come resti immutato il quadro di riferimento che sottolinea l'importanza strategica del settore della difesa e del ruolo dell'industria della difesa per promuovere la produttività e la crescita europea. Si tratta della stessa logica che sostiene anche l'invio di contingenti militari nelle missioni internazionali, mentre non si accenna affatto a temi quali quello del disarmo, della riduzione delle spese militari o della riconversione dal militare al civile.
  Quanto poi alla necessità di rafforzare la gestione dei flussi migratori evidenziata nella proposta alternativa del MoVimento Cinque Stelle, fa presente che in Europa tale funzione è già svolta dall'Agenzia FRONTEX, sottolineando come la posizione del proprio gruppo sia una posizione favorevole all'accoglienza dei migranti e contraria al loro respingimento.
  Nel condividere, infine, quanto evidenziato dal collega Scanu riguardo all'incapacità di dialogare da parte dell'Europa, ribadisce il voto contrario riguardo a una Comunicazione della Commissione incentrata tutta sullo sviluppo dell'industria degli armamenti.

  Massimo ARTINI (M5S) precisa che nella proposta alternativa del gruppo del Movimento Cinque Stelle la istituzione della nuova agenzia è finalizzata ad organizzare l'accoglienza e non a rafforzare i meccanismi di respingimenti alle frontiere ed è dunque una proposta di segno diverso rispetto a FRONTEX.

  Ferdinando ADORNATO, relatore per la IV Commissione, osserva che la Comunicazione è chiarissima riguardo al fatto che nessun Paese europeo intenda procedere ad un disarmo immediato e unilaterale e ciò, tuttavia, non significa che l'Europa voglia procedere ad una politica di riarmo ma che i tempi non sono maturi.
  Esprime, infine, dispiacere per la scelta del Movimento Cinque Stelle di non approvare la proposta di documento riformulata in modo da evidenziare la necessità di riconvertire l'industria bellica nel settore del civile.

  Gabriella GIAMMANCO (FI-PdL), relatore per la X Commissione, condivide le considerazioni svolte dal collega Adornato sia sul fatto che il documento finale che le Commissioni si accingono ad approvare sia assai equilibrato, sia sul rilievo più generale concernente le linee di una moderna politica europea della difesa tesa a confrontarsi con una prospettiva di graduale riduzione della spesa e di riconversione dell'industria della difesa verso un'industria dual use e, infine, civile. Tale prospettiva generale, alla luce della evidente riduzione delle risorse stanziate da parte di tutti gli Stati europei per il settore della difesa, deve in qualche modo contemperarsi – e questa è la filosofia del documento in esame – con l'ottimizzazione dell'utilizzo dei finanziamenti anche al fine di rafforzare le prospettive di successo della politica di sicurezza e difesa comune. Esprime infine rammarico per la decisione del gruppo M5S di astenersi sul documento in esame nonostante siano Pag. 177state accolte alcune delle loro proposte di integrazione.

  Luigi LACQUANITI (SEL) scusandosi per non aver potuto partecipare al dibattito fin dall'inizio, sottolinea come il documento elaborato dai relatori presenti alcuni elementi di ambiguità.
  Al riguardo, pur giudicando condivisibile l'idea di ritenere la politica di difesa comune come possibile elemento per la crescita economica per l'Unione europea, ritiene che non si sia sciolto un nodo fondamentale ovvero quello di non poter ritenere la produzione finalizzata ad uso bellico equivalente agli altri settori produttivi: in sostanza, non appare condivisibile che debba essere proprio l'industria bellica a sostenere la produzione industriale del nostro Paese, né tantomeno dell'Europa.
  Valutando quindi nel complesso gli aspetti positivi e negativi del documento finale predisposto dai relatori preannuncia un voto di astensione.

  Marco MARCOLIN (LNA) ribadisce l'assenso del suo gruppo sulla proposta di documento finale dei relatori richiamando la necessità di tenere alta la guardia nei confronti dei nostri competitori europei.

  Ignazio ABRIGNANI, presidente, ringrazia i colleghi intervenuti e manifesta soddisfazione per lo sforzo profuso dai relatori al fine di pervenire ad un documento finale il più possibile condiviso.

  Le Commissioni approvano, quindi, la proposta di documento finale, come riformulata dai relatori (vedi allegato 3).

  La seduta termina alle 10.45.

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