CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 4 dicembre 2013
134.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Attività produttive, commercio e turismo (X)
COMUNICATO
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SEDE CONSULTIVA

  Mercoledì 4 dicembre 2013. — Presidenza del presidente Ettore Guglielmo EPIFANI – Intervengono i sottosegretari di Stato per lo sviluppo economico, Claudio De Vincenti e Simona Vicari.

  La seduta comincia alle 14.20.

Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (Legge di stabilità 2014).
(C. 1865 Governo, approvato dal Senato).
Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2014 e per il triennio 2014-2016.
(C. 1866 Governo, approvato dal Senato e relativa nota di variazioni C. 1866-bis Governo, approvato dal Senato).
Tabella n. 2: Stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze per l'anno finanziario 2014 e per il triennio 2014-2016 (limitatamente alle parti di competenza).
Tabella n. 3: Stato di previsione del Ministero dello sviluppo economico per l'anno finanziario 2014 e per il triennio 2014-2016 (limitatamente alle parti di competenza).
Tabella n. 7: Stato di previsione del Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca per l'anno finanziario 2014 e per il triennio 2014-2016 (limitatamente alle parti di competenza).
Tab. 13: Stato di previsione del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo per l'anno finanziario 2014 e per il triennio 2014-2016 (limitatamente alle parti di competenza).
(Parere alla V Commissione).
(Seguito dell'esame congiunto e rinvio).

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  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento rinviato nella seduta di ieri.

  Gianluca BENAMATI (PD) ricorda che nella seduta di ieri sono state poste alcune questioni sulle quali è opportuno acquisire la posizione del Governo. Si riferisce, in particolare, al comma 99 dell'articolo 1 del disegno di legge di stabilità, introdotto al Senato per l'esigenza di trovare una soluzione di bilanciamento del sistema elettrico. Osserva che, in seguito all'utilizzo di fonti rinnovabili che, per loro natura, sono intermittenti, si rende necessario garantire una costanza nella fornitura di energia attraverso sistemi di produzione tradizionali. Rileva tuttavia che gli oneri di bilanciamento non devono ulteriormente ricadere sul prezzo dell'energia e sulle bollette pagate dai cittadini. Ricorda anche che sono state poste questioni in merito al contenuto dei commi 74 e 75 che recano disposizioni sospensive per le centrali termoelettriche e turbogas.

  Davide CRIPPA (M5S) ribadisce ai rappresentanti del Governo le questioni poste nella seduta di ieri relativamente al comma 99 dell'articolo 1 del disegno di legge di stabilità, in materia di remunerazione della disponibilità di produzione di energia elettrica (capacity payment) che – a suo avviso – è ispirato ad un'impostazione del tutto diversa da posizioni recentemente espresse sulla materia dai Ministri Orlando e Zanonato, evidentemente contrarie alla norma in questione. Chiede, in particolare, se l'obiettivo del Governo sia quello di procedere verso un sistema di generazione distribuita (smart grids e smart cities) o tornare a un sistema di produzione centralizzata incentivando fonti di produzione tradizionali. Intende altresì ricevere assicurazioni dal Governo che l'approvazione del comma 99 non avrà effetti sulla bolletta elettrica. Chiede di conoscere, con riferimento al comma 100, se il registro del GSE sia già costituito e se riguardi impianti che mancano di alcune realizzazioni conclusive (ad esempio dell'allaccio dell'Enel) ovvero sia inclusivo anche di impianti progettati, ma non ancora realizzati. Intende, in altre parole, conoscere a quanti impianti sia applicabile la proroga prevista dal comma 100 e quale sia la potenza in termini di gigawatt impegnati.
  Per quanto riguarda gli oneri di urbanizzazione, ricorda che vi è una sentenza del TAR del Lazio (n. 3351 del 2013, che conferma le disposizioni del decreto del Presidente della Repubblica n. 380 del 2001), in base alla quale le centrali termoelettriche e turbogas devono sostenere gli oneri di urbanizzazione secondaria, al pari delle altre attività produttive.

  Il sottosegretario Claudio DE VINCENTI sottolinea che i commi 74 e 75 dell'articolo 1 del disegno di legge di stabilità recano disposizioni interpretative del regime normativo in base al quale le imprese hanno effettuato i loro investimenti e costituisce quindi un elemento volto a dare la certezza del diritto alle imprese.
  Con riferimento al comma 100, che reca disposizioni sul fotovoltaico pubblico in zone che hanno subito calamità, sottolinea che gli impianti sono stati già inseriti nei registri del GSE e rientrano nel tetto di 6,7 miliardi annuali di incentivi per le rinnovabili. Più complessa appare invece la questione posta sul comma 99, sul quale i Ministri Zanonato e Orlando hanno manifestato notevoli perplessità. Il Governo ritiene che il problema della capacità sia reale perché il sistema delle rinnovabili, al momento caratterizzato da interrompibilità, necessita di capacità di riserva. L'Autorità per l'energia elettrica e il gas sta lavorando sia su un sistema di capacity payment a regime sia su un sistema transitorio qual è quello previsto dalla norma in esame. Ricorda che il capacity transitorio è stato introdotto dal decreto-legge n. 1 del 2012 con una norma che prevede che l'AEEG stabilisca una remunerazione per i servizi di flessibilità. Ritiene che il tema debba essere affrontato con una Pag. 120precisa valutazione sul fabbisogno della riserva di capacità. Da questo punto di vista il Governo, in collaborazione con l'AEEG sta lavorando a un'ipotesi di mercato della capacità basato su una forma trasparente di remunerazione della riserva di capacità. Il comma 99 introdotto al Senato ha sollevato le perplessità dei Ministri Orlando e Zanonato – da lui condivise – perché inserisce un ulteriore elemento al cosiddetto regime transitorio introdotto nel 2003 dal decreto legislativo n. 379, con la previsione di un sistema «a pioggia». Sottolinea che nel 2003 vi era effettivamente il problema di sviluppare la capacità produttiva del sistema. Attualmente invece ci troviamo in una condizione di overcapacity del tutto opposta alla precedente: rafforzare un sistema di remunerazione analogo a quello del 2003 solleva quindi forti perplessità. L'individuazione corretta delle riserve di capacità è necessaria anche ad evitare procedure di infrazione europee. Sottolinea che, a livello europeo, il tema del capacity payment è affrontato con grande attenzione e cautela perché si può incorrere nel rischio di aiuti di Stato distorsivi della concorrenza. Il Governo ritiene pertanto che la questione della riserva di capacità debba essere affrontata in altra sede, in collaborazione con l'AEEG, chiarendo innanzitutto il sistema a regime (a partire dal 2017) per far emergere un mercato sul quale determinare correttamente il prezzo della riserva di capacità e, nel transitorio, con il sistema dei servizi di flessibilità introdotto dal decreto-legge n. 1 del 2012.
  Con riferimento alla questione posta dall'onorevole Crippa in merito alle fonti rinnovabili, non ritiene che vi sia un rischio di penalizzazione della generazione distribuita. L'AEEG sta provvedendo a delimitare il perimetro della generazione distribuita e le modalità di esenzione dagli oneri di trasporto, operazioni essenziali per evitare possibili abusi che potrebbero ricadere su altri utenti. Se infatti si riduce eccessivamente la platea di chi paga gli oneri di sistema, questi ultimi ricadranno in forma eccessiva su un numero più ristretto di utenti. È un tema regolatorio di grande delicatezza di competenza dell'Autorità dell'energia.
  Ritiene quindi che il comma 99 individui una soluzione non congrua per coprire gli oneri determinati dall'interrompibilità delle rinnovabili. Per questo motivi, ribadisce la posizione critica del Governo sulla disposizione introdotta al Senato.

  Gianluca BENAMATI (PD) ringrazia il sottosegretario De Vincenti per la chiarezza delle risposte fornite, in particolare relativamente al complesso sistema del capacity payment. A nome del gruppo del PD fa proprie le osservazioni del sottosegretario ad affrontare la questione che è fondamentale per il sistema energetico del Paese e per le imprese coinvolte.

  Davide CRIPPA (M5S) auspica che il contenuto del comma 99 possa essere sostanzialmente modificato nel prosieguo dell'esame e che possano essere definiti meccanismi di flessibilità della domanda che consentano una differenziazione delle tariffe per l'acquisto dell'energia da parte delle aziende e dei privati. Per quanto concerne il comma 100, manifesta il timore che per alcuni impianti iscritti al registro del GSE non siano ancora stati acquistati i pannelli solari. In questo caso, si potrebbe assistere a un ulteriore beneficio economico per il fotovoltaico. Ribadisce la domanda se si tratti solo di allacciare impianti fotovoltaici già realizzati o se la disposizione sia applicabile a impianti solo autorizzati sui quali non sono state installate le coperture fotovoltaiche.

  Il sottosegretario Claudio DE VINCENTI precisa che il regime del registro è finalizzato a tenere sotto controllo il processo di costruzione degli impianti e a dare certezza all'impresa che ha fatto gli investimenti. Le risorse necessarie agli investimenti programmati sono state individuate anche per gli interventi non ancora effettuati, ma iscritti nel registro. Pag. 121All'interno dei 6,7 miliardi di incentivi annuali previsti per le rinnovabili sono quindi da computare anche questi interventi.

  Mattia FANTINATI (M5S) esprime un giudizio complessivamente negativo sul disegno di legge di stabilità e in particolare sul comma 10 che destina 1 milione di euro all'Agenzia ICE per il 2014 per la formazione di giovani provenienti da Paesi extraeuropei del bacino mediterraneo finalizzati all'avvio di piccole attività imprenditoriali nei Paesi di origine. Si tratta di una somma molto limitata che, tuttavia, avrebbe potuto più opportunamente essere indirizzata ad altre forme di attività.

  Vinicio Giuseppe Guido PELUFFO (PD), apprezzando i contenuti dell'intervento del Governo che offrono elementi di novità nella discussione sulle parti di competenza della X Commissione in materia di manovra di bilancio, intende svolgere alcune riflessioni sul comma 99 che attiene al capacity payment transitorio. Nel sottolineare la necessità di mercati per i servizi di sicurezza del sistema (MSD, ossia mercati servizi dispacciamento), rileva che se un impianto è dichiarato da Terna «essenziale» ha diritto ad un trattamento di remunerazione anche extra-mercato. Osserva che, nel medio termine, è già previsto per legge che si approvi, su proposta di Terna e con il parere dell'AEEG, il capacity market a regime, superando il regime transitorio previsto da un decreto legislativo del 2003. Sottolinea che l'Autorità ha già lavorato sul punto e in due delibere ha formalizzato che il nuovo sistema può entrare in vigore a partire dal 2017, considerato che non vi è necessità di nuova capacità prima di quella data.
  In ogni caso, ricorda che il Parlamento ha approvato un'altra norma che attribuisce all'AEEG il compito di definire la remunerazione dei «servizi di flessibilità» Questa norma non però è mai stata attuata da parte AEEG – anche se è stato fatto un documento di consultazione – per problemi di copertura. Paventa il rischio che, con la disposizione approvata al Senato, si produca un incremento del contributo attribuito pro capite sulla potenza installata e quindi a prescindere dall'utilità o meno di quell'impianto per la prestazione di un servizio. Richiama quindi la Comunicazione dell'Unione europea contenente le linee guida sull'intervento dello Stato nel settore elettrico, che fissa precise regole per il capacity payment e individua sistemi incentivanti per le fonti rinnovabili. In alcuni casi molto specifici l'intervento pubblico può essere necessario per raggiungere gli obiettivi di politica energetica, ma deve essere ben bilanciato e tenere conto dei costi e delle distorsioni che può creare nel mercato. Ricorda che il commissario europeo all'Energia, Günther Oettinger, ha avvertito che l'intervento pubblico deve essere efficiente dal punto di vista dei costi e adattabile ai cambiamenti in corso, poiché in caso contrario si rischia di distorcere profondamente il funzionamento del mercato e avere prezzi dell'energia più alti sia per le famiglie che per le imprese. La Comunicazione non è vincolante per gli Stati membri, ma fissa i principi fondamentali che saranno usati nella definizione delle future normative sugli aiuti di Stato nel settore energetico e che orienteranno la Commissione nella valutazione degli interventi degli Stati in materia di meccanismi incentivanti per le rinnovabili e capacity payment. L'esecutivo comunitario, ha aggiunto il commissario europeo, sta valutando la possibilità di proporre strumenti legislativi per assicurare che questi principi siano pienamente applicati.

  Ivan DELLA VALLE (M5S), intervenendo sul comma 26 che estende l'ambito dei finanziamenti provenienti da Cassa depositi e prestiti anche alle grandi imprese, esprime notevoli perplessità sull'opportunità di prevedere l'intervento indiretto di Cassa depositi e prestiti in favore di aziende che certamente hanno minori difficoltà di accesso al credito rispetto alle piccole e medie imprese.

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  Angelo SENALDI (PD), intervenendo in merito alle critiche formulate sul finanziamento previsto al comma 10 del provvedimento in esame, che destina 1 milione di euro all'Agenzia ICE per formazione e borse di studio destinate a giovani provenienti da paesi extra europei, dichiara di ritenere condivisibile la scelta di dare un sostegno, ancorché con risorse quasi irrisorie, ai paesi che si affacciano sul bacino del mediterraneo. Sottolinea peraltro come tutt'altra riflessione debba farsi sul ruolo e sulle funzioni svolte dall'Agenzia dell'ICE, ma probabilmente questa non è la sede più opportuna. Con riferimento al comma 26, ritiene che la prevista estensione dell'ambito soggettivo delle categorie di aziende ammesse ai finanziamenti non pregiudichi le piccole e medie imprese che sono destinatarie di una serie ulteriore di interventi previsti nel disegno di legge di stabilità. Rileva inoltre che la grande impresa, anche attraverso i contratti di subfornitura, è in grado di garantire un sostegno concreto a tutta la filiera produttiva.

  Stefano ALLASIA (LNA) esprime un giudizio complessivamente sfavorevole sul complesso degli interventi a favore delle imprese previsti nel provvedimento in esame, che ritiene del tutto insufficienti a sostenere il rilancio delle imprese italiane in difficoltà. Stigmatizza, al contrario, la presenza di norme che prevedono anche interventi destinati a Paesi extracomunitari come ad esempio il finanziamento dell'attività di formazione svolta dall'ICE di cui al comma 10. Esprime il timore che anche in questa occasione il Parlamento si trovi a svolgere un ruolo di semplice ratifica delle scelte miopi compiute dal Governo che dovrebbe predisporre provvedimenti specifici di ben altra portata per lo sviluppo e il rilancio dell'economia. Preannuncia la presentazione di proposte emendative e migliorative da parte del gruppo della Lega Nord, così come è avvenuto nell'altro ramo del Parlamento anche se non vi è alcuno intento ostruzionistico e intenzione di bloccare l'attività legislativa della Camera. Sottolinea come i tagli operati sullo stato di previsione del Ministero dello sviluppo economico soprattutto sul versante delle spese degli investimenti evidenziano il grado di profonda confusione che influenza l'operato del Governo delle larghe intese. In conclusione non può che ribadire un giudizio decisamente negativo sui provvedimenti che compongono la manovra di bilancio.

  Catia POLIDORI (FI-PdL), nel considerare preliminarmente come il disegno di stabilità presenti sia aspetti positivi che interventi criticabili, ritiene opportuno intervenire nel dibattito in merito alle considerazioni svolte sul finanziamento, peraltro assai irrisorio, destinato ad attività di formazione e studio svolta dall'Agenzia ICE. Pur non condividendo il merito della disposizione introdotta durante l'esame al Senato, ritiene che occorra destinare sempre maggiori risorse per l'internazionalizzazione delle imprese italiane al fine di favorire lo sviluppo del mercato con l'estero. In particolare ritiene che il citato finanziamento probabilmente avrebbe dovuto essere destinato all'attività di formazione e di studio di giovani operatori che lavorano nell'Agenzia.

  Mattia FANTINATI (M5S), intervenendo sul disegno di legge di bilancio per il 2014, ad integrazione dell'intervento già svolto, ritiene del tutto inadeguate le risorse destinate al commercio internazionale così come quelle alla missione ricerca e sviluppo alla quale dovrebbero essere destinate risorse adeguate a garantire il sostegno alle aziende più innovative dei settori produttivi in espansione, mentre i fondi appaiono addirittura tagliati. Giudica altresì del tutto inadeguati gli stanziamenti finalizzati agli interventi per lo sviluppo sostenibile così come quelli destinati alla tutela dei made in Italy, settore che, insieme ad un efficace opera di lotta alla contraffazione, dovrebbe premiare le aziende italiane che sostengono la bilancia commerciale del Pag. 123nostro paese con l'esportazione. Stigmatizza infine le ingenti risorse finanziarie che vengono destinate al settore della difesa (fondi per circa 14,4 miliardi di euro, con un incremento di 800 milioni rispetto al 2012), settore che non viene mai coinvolto da tagli e riduzioni. Auspica in prospettiva scelte più coraggiose da parte dell'Esecutivo, perché occorre definire le priorità del nostro Paese e finanziarle adeguatamente.

  Luciano CIMMINO (SCpI), con riferimento alle considerazioni già svolte dai colleghi intervenuti sulle risorse destinate all'Agenzia ICE, esprime la convinzione che tale organismo abbia avuto in passato dei costi decisamente abnormi rispetto ai risultati che ha ottenuto nella promozione e commercializzazione del sistema imprenditoriale italiano. Rileva con rammarico che è rimasto purtroppo in gran parte inattuato il progetto di coinvolgere le sedi dell'Ambasciate italiane nelle attività di promozione all'estero delle imprese italiane; auspica quindi un maggiore sforzo di razionalizzazione del ruolo e delle funzioni svolte dalla nuova Agenzia ICE. Infine giudica del tutto inadeguate le risorse stanziate a favore del comparto del turismo rispetto alle annunciate intenzioni del Governo di coniugare il rilancio della cultura e del turismo anche quale volano per la ripresa economica.

  Il sottosegretario Simona VICARI ringrazia tutti gli intervenuti per l'ampio dibattito, che ritiene largamente condivisibile. La legge di stabilità e la manovra per il 2014 esprimono i limiti dell'attuale situazione economica: occorre essere consapevoli che il rispetto del vincolo dell'indebitamento al 3 per cento – in particolare in vista del prossimo ruolo di presidenza dell'Italia nel semestre europeo – non consente margini di manovra. Nell'ambito dei limiti descritti ritiene comunque che dalle misure concernenti la spending review e il programma di dismissioni dello Stato deriveranno risparmi notevoli, che potranno consentire sforzi mirati alla crescita e allo sviluppo del Paese. Si augura che nel prossimo futuro possano essere investite maggiori risorse per lo sviluppo produttivo del Paese, ed esprime la consapevolezza che occorrerà avere il coraggio di attuare delle politiche più decise: ricorda che il presidente di Confindustria Squinzi espresse a suo tempo la disponibilità da parte del mondo della produzione di rinunciare agli incentivi. Il loro taglio – in ipotesi – potrebbe consentire di impiegare risorse considerevoli per la riduzione degli oneri gravanti sul lavoro, il cosiddetto cuneo fiscale.
  Ritiene che la manovra in esame rappresenti il massimo possibile nell'attuale congiuntura: le risorse attivate dal Sistema nazionale di garanzia, di cui al comma 31 – per il quale lo Stato si costituisce come garante di ultima istanza per favorire l'accesso al credito di famiglie e imprese – avranno un impatto di grande rilievo nel rilancio dell'economia.
  Sottolinea la criticità del comma 33 relativo alla patrimonializzazione dei confidi, paventando che dall'accesso al Fondo possano restare esclusi gran parte dei confidi del centro e del sud del Paese che non sono sottoposti alla Banca d'Italia. Rileva che, in relazione all’ecobonus, il Governo ha con questo disegno di legge rispettato un preciso impegno assunto nei confronti del Parlamento e sottolinea come questa misura sia stata e continuerà ad essere di forte impatto per tutto il settore edilizio.
  Per quanto concerne le risorse destinate alla ricerca e sviluppo, non condivide il rilievo che esse siano state tagliate: segnala le risorse destinate, ai sensi del comma 12, dal Fondo per la crescita sostenibile ad interventi di sostegno dell'apparato produttivo sulla base di progetti capaci di accrescere il patrimonio tecnologico del Paese, e in particolare progetti di ricerca, sviluppo e innovazione (con dotazione di 100 milioni di euro per il 2014). Rileva quindi che anche parte delle risorse del sistema nazionale di garanzia sono finalizzate a progetti di Pag. 124ricerca ed innovazione con una disponibilità di ulteriori 100 milioni di euro.
  Infine, in relazione alle critiche rivolte alle disposizioni del comma 10, rileva che la misura può essere più o meno condivisibile; personalmente ha qualche perplessità sulla sua efficacia – anche in relazione all'esiguità dello stanziamento – e sulla sua congruenza all'interno di una manovra che affronta una situazione complessivamente critica dell'economia del nostro Paese.

  Ettore Guglielmo EPIFANI, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 15.40.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

  L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 15.40 alle 15.50.