CAMERA DEI DEPUTATI
Giovedì 28 novembre 2013
130.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Giunta delle elezioni
COMUNICATO
Pag. 3

GIUNTA PLENARIA

  Giovedì 28 novembre 2013. — Presidenza del presidente Giuseppe D'AMBROSIO.

  La seduta comincia alle 9.30.

Comunicazioni del Comitato permanente per le incompatibilità, le ineleggibilità e le decadenze in merito all'eleggibilità dei deputati.

  Giuseppe D'AMBROSIO, presidente, invita il Vicepresidente Pagano, coordinatore del Comitato per i profili attinenti alle ineleggibilità, a riferire sui lavori svolti dal Comitato.

  Alessandro PAGANO, coordinatore del Comitato per i profili attinenti alle ineleggibilità, avverte che il Comitato permanente per le incompatibilità, le ineleggibilità e le decadenze sta proseguendo l'analisi delle cariche dichiarate dai colleghi all'inizio della legislatura. In esito al lavoro sin qui svolto, il Comitato ha concluso tale analisi per i deputati proclamati nelle circoscrizioni Lazio 1, Lazio 2, Campania 1 e Sicilia 1.
  Prima di passare alla proposta complessiva, segnala che nell'ambito di questo lavoro il Comitato medesimo ha svolto uno specifico approfondimento istruttorio, anche in relazione a una segnalazione pervenuta al riguardo, sulla posizione del deputato Domenico Rossi, proclamato nella circoscrizione Lazio 1, al fine di verificare se egli potesse rientrare nella fattispecie di ineleggibilità di cui all'articolo 7, primo comma, lettera h), del decreto del Presidente della Repubblica n. 361 del 1957, secondo cui sono ineleggibili «gli ufficiali generali, gli ammiragli e gli ufficiali superiori delle Forze armate, nella circoscrizione del loro comando territoriale», e, in caso positivo, se egli fosse cessato dalle funzioni ricoperte entro il termine previsto dalla normativa vigente al fine di far venire meno la causa di ineleggibilità. Quest'ultima, infatti, non opera, in via generale, se le funzioni esercitate siano cessate 180 giorni prima della data di scadenza del quinquennio di durata della Camera dei deputati, ovvero – come nel caso specifico della fine anticipata Pag. 4della XVI legislatura – se le funzioni esercitate siano cessate entro i sette giorni successivi alla data del decreto di scioglimento (datato 22 dicembre 2012).
  Il deputato Rossi ricopriva in precedenza la carica di Sottocapo di Stato maggiore dell'Esercito. Allo scopo di approfondire la natura e le caratteristiche di tale incarico, nonché la tempistica dell'abbandono del medesimo da parte del deputato Rossi, il Comitato ha ritenuto di acquisire dall'interessato, a più riprese, ulteriori elementi di informazione e di documentazione.
  In base alla documentazione trasmessa dal deputato Rossi, risulta che chi riveste la carica di Sottocapo di Stato maggiore dell'Esercito non svolgerebbe funzioni di «direzione» ovvero di «comando» e pertanto non sarebbe – in senso tecnico – un «comandante», se non limitatamente al personale alle dirette dipendenze, né tanto meno un «comandante territoriale».
  Viene precisato che lo SME è un organismo che opera per conto e secondo gli intenti del comandante – ossia del Capo di Stato Maggiore dell'Esercito – avente il compito specifico di svolgere tutte le attività preparatorie e susseguenti all'atto del comando. Lo SME, quindi, svolgerebbe funzioni di staff e in quanto tale si porrebbe a latere del comandante; il suo Sottocapo, conseguentemente, eserciterebbe funzioni di «comandante di Corpo» solo sul personale dello SME medesimo.
  Inoltre non si potrebbe fare riferimento a una circoscrizione di competenza territoriale dello SME, laddove esistono invece specifici comandanti territoriali che sono responsabili dei contatti con tutti gli organismi territoriali e con la popolazione.
  Un ulteriore elemento su cui il Comitato ha chiesto chiarimenti al deputato Rossi è stato quello della consistenza del personale alle dirette dipendenze del Sottocapo di Stato maggiore dell'Esercito. Dalla documentazione trasmessa al Comitato risulta che, per l'espletamento delle funzioni ad esso attribuite, il Sottocapo di Stato maggiore dell'Esercito si avvarrebbe, alle sue dirette dipendenze, del seguente personale: Capo Ufficio del Sottocapo di Stato Maggiore dell'Esercito, Capi Dipartimento/Reparto dello SME, Capo Ufficio Operazioni speciali, Direttore per il Coordinamento centrale del Servizio di Vigilanza e Prevenzione e Protezione (Di.Co.Pre.V.A.), Capo Ufficio Amministrazione, Aiutante di Campo e Capo Segreteria particolare, e Sottufficiale di Corpo.
  Per quanto riguarda i tempi nei quali il deputato Rossi sarebbe cessato dalle funzioni di Sottocapo di Stato maggiore dell'Esercito, egli ha comunicato di essere stato posto in licenza straordinaria per la durata della campagna elettorale dal 22 gennaio al 26 febbraio 2013, di essere stato collocato d'ufficio in aspettativa senza assegni per la durata del mandato parlamentare a decorrere dal 15 marzo 2013 e, infine, di essere cessato dalla carica di Sottocapo di SME il 3 marzo 2013. Si tratta di date che si collocano successivamente allo spirare del termine dei sette giorni dalla data del decreto di scioglimento delle Camere.
  Sulla base degli elementi acquisiti e delle ulteriori verifiche compiute, il Comitato ha svolto un'approfondita analisi della posizione del deputato Rossi – con riferimento alla carica da lui precedentemente ricoperta di Sottocapo di SME – in rapporto alle norme che disciplinano le cause di ineleggibilità.
  L'istruttoria e il confronto – nell'ambito del quale sono emerse anche posizioni differenziate – si sono in particolare concentrati sull'applicabilità della disposizione, che stabilisce l'ineleggibilità degli ufficiali generali, degli ammiragli e degli ufficiali superiori delle Forze armate nella circoscrizione del loro comando territoriale, alla carica di Sottocapo di SME, in considerazione del fatto che questo non opera con riferimento a una specifica circoscrizione territoriale ma ha una competenza che di fatto coincide con l'intero territorio nazionale.
  In questo senso è stato rilevato che le disposizioni di legge in materia di ineleggibilità individuano espressamente i casi in cui l'esercizio di una determinata carica comporta una ineleggibilità assoluta (ossia in tutte le circoscrizioni elettorali, come Pag. 5nel caso dei presidenti di provincia, dei sindaci dei comuni maggiori, ovvero dei funzionari di pubblica sicurezza), distinguendoli da quelli nei quali l'esercizio di una funzione implica una ineleggibilità relativa (ossia nella sola circoscrizione di effettivo esercizio della funzione stessa, come nel caso degli ufficiali superiori delle Forze armate, ovvero dei magistrati – fra i quali, peraltro, la norma esclude quelli in servizio presso le giurisdizioni superiori).
  Pertanto, laddove la carica di Sottocapo di SME – che certamente riveste una funzione di rilievo nell'organizzazione militare nazionale – dovesse considerarsi ricompresa fra quelle previste dalla norma in materia di ineleggibilità degli ufficiali superiori, si individuerebbe una figura la cui ineleggibilità non sarebbe limitata a una specifica area territoriale, ma dovrebbe estendersi a tutto il territorio nazionale, con un sostanziale ampliamento della portata dell'articolo 7, primo comma, lettera h), del decreto del Presidente della Repubblica n. 361 del 1957. Essendo quella delle ineleggibilità una materia che incide sul diritto all'elettorato passivo, in sede di Comitato non si è ritenuta possibile un'interpretazione estensiva di tale disposizione normativa.
  Una volta adottata questa interpretazione della norma in materia di ineleggibilità degli ufficiali superiori delle Forze armate ha conseguentemente perso rilevanza anche la questione dei tempi di cessazione dalla carica di Sottocapo di SME da parte del deputato Rossi.
  Il Comitato ha quindi concluso il suo approfondimento nel senso di non ravvisare profili problematici rispetto alla eleggibilità del deputato Rossi.

  Adriana GALGANO (SCpI) ringrazia il relatore per l'accurata relazione e il rigoroso lavoro di approfondimento svolto, che costituiscono, a suo giudizio, la miglior garanzia per tutti coloro che svolgono la funzione di parlamentare. A nome del proprio Gruppo dichiara di condividere pienamente le conclusioni del Comitato circa l'eleggibilità del deputato Domenico Rossi.

  Ignazio ABRIGNANI (FI-PdL), nell'osservare come, quasi per ironia della sorte, la Giunta si trovi ad affrontare il tema delle ineleggibilità all'indomani della decisione assunta dal Senato sul presidente Berlusconi – nella quale sono emerse posizioni pregiudiziali e giustizialiste della maggioranza – ribadisce che la posizione del proprio Gruppo si conferma anche oggi coerentemente garantista a tutela delle prerogative dei parlamentari e nel rispetto della volontà popolare.
  Si associa, pertanto, alle valutazioni del relatore, ritenendo che, alla luce delle norme vigenti, non sussistano dubbi circa l'eleggibilità del deputato Domenico Rossi.

  Giulia SARTI (M5S) manifesta il disaccordo della sua parte politica rispetto alle conclusioni alle quali è pervenuto il Comitato. Pur riconoscendo che vi è stato un ampio confronto di merito sulla vicenda in esame e che la normativa in questione difficilmente si presta ad una interpretazione estensiva, ritiene, differenziandosi dalle posizioni rivendicate dagli altri Gruppi, che il caso in esame rappresenti l'occasione per interrogarsi non solo sulla corretta interpretazione delle norme del decreto del Presidente della Repubblica n. 361 del 1957, ma anche per ridefinire la normativa vigente allo scopo di evitare la riproposizione di vicende analoghe a quella in esame.
  Reputa infatti che il deputato Domenico Rossi non sia eleggibile ma nel contempo è consapevole del fatto che il tenore delle disposizioni in materia non è univoco. Auspica pertanto che la legge detti regole rigide sull'eleggibilità e sulle incompatibilità, anche al fine di evitare conflitti di interesse nello svolgimento del mandato parlamentare.
  Ribadisce, quindi, la posizione del proprio Gruppo contraria alle conclusioni alle quali è pervenuto il Comitato.

  Giuseppe LAURICELLA (PD) si associa, a nome del proprio Gruppo, alle conclusioni del Comitato, osservando come lo stesso sia giunto ad esse sulla base di Pag. 6elementi strettamente giuridici e non politici.
  Prende atto, inoltre, che anche i colleghi del Gruppo MoVimento 5 Stelle riconoscono in sostanza che non vi sono elementi di carattere giuridico per addivenire ad un'interpretazione estensiva delle regole sull'ineleggibilità.
  Concorda sulla necessità di una revisione della normativa riguardante l'incandidabilità, l'ineleggibilità e l'incompatibilità, posto che le norme in vigore prestano il fianco a dubbi interpretativi. Occorrono, pertanto, norme più chiare che consentano alla Giunta, nella sua veste di organo di garanzia e di tutela, di potere arrivare a soluzioni immediate grazie ad un quadro normativo preciso.
  In conclusione, ribadisce la posizione favorevole del proprio Gruppo sulle valutazioni del Comitato.

   Luigi LACQUANITI (SEL) condivide, in primo luogo, l'esigenza manifestata dai colleghi sulla necessità di elaborare una normativa più chiara, più definita e più severa nella materia in esame.
  Nel ricordare che compito della Giunta è esclusivamente quello di applicare la disciplina vigente alle fattispecie in esame, osserva come si debba sfuggire alla tentazione di utilizzare questa discussione come «arma politica».
  In tale ottica, ritiene condivisibili le conclusioni del Comitato, pur precisando nel contempo che è inopportuno motivare tale posizione con un richiamo a principi garantisti che evidentemente fanno riferimento a fatti del tutto differenti e ben più rilevanti che oggi trovano spazio sulle prime pagine dei giornali. A tale proposito chiarisce che il Gruppo Sinistra Ecologia e Libertà non desidera unirsi al coro di coloro che celebrano processi popolari sui giornali.
  Per le ragioni esposte ribadisce la propria condivisione rispetto alle conclusioni del Comitato.

  Fabiana DADONE (M5S) ritiene non condivisibili le conclusioni del Comitato, osservando che le leggi vanno rispettate ma possono anche essere oggetto di interpretazione.
  A suo giudizio, infatti, il caso in esame deve essere affrontato da un punto di vista logico, avendo ad oggetto la figura del Sottocapo di SME che rappresenta un ruolo apicale, con oggettive funzioni di comando nell'ambito di una struttura gerarchica piramidale come quella delle Forze armate.
  Rileva, peraltro, come le funzioni direttive di Sottocapo di SME siano svolte nei confronti di altre figure, che fanno a loro volta parte di una catena di comando. In tal modo chi riveste tale carica ha senza dubbio la possibilità di esercitare una significativa influenza a livello territoriale su una larga platea di elettori.
  Sottolinea inoltre come la stessa relazione del Comitato evidenzi che il deputato Rossi non è cessato dalle funzioni di Sottocapo di SME nei tempi previsti dalla legge.
  Ribadisce quindi la necessità di una interpretazione estensiva in senso più severo delle norme sull'ineleggibilità, osservando come il deputato Domenico Rossi sia oggi relatore del decreto-legge concernente la proroga delle missioni militari italiane all'estero, e domani possa eventualmente tornare a svolgere un rilevante ruolo nell'ambito delle Forze armate.
  In conclusione, ritiene ineleggibile il collega Domenico Rossi.

  Davide CRIPPA (M5S) reputa che il Sottocapo di SME rappresenti una figura apicale nella struttura piramidale dell'Esercito, in virtù del personale a lui sottoposto che, a suo giudizio, è superiore per numero a quanto appare nella relazione del Comitato.
  Considera che proprio in virtù di tale funzione di comando, la sua influenza, anche tramite i suoi sottoposti – aventi a loro volta funzioni di comando – si eserciti anche nel territorio della circoscrizione in cui è stato eletto.
  Sottolinea, inoltre, che la stessa relazione evidenzia il mancato rispetto dei termini temporali imposti dalla legge con riferimento alla cessazione dalla carica. Pag. 7Ciò costituisce una palese ammissione di una deroga, a suo giudizio inaccettabile, alle norme di legge, che potrebbe rappresentare un criterio di interpretazione suscettibile di divenire un precedente di valenza generale.
  Al riguardo, ritiene inaccettabile che il Comitato abbia considerato irrilevante la questione dei tempi di cessazione dalla carica, senza tener conto che tale profilo è oggetto di una normativa chiara che non si presta ad interpretazioni di sorta.
  Esprime, pertanto, parere contrario sulla relazione del Comitato.

  Ignazio ABRIGNANI (FI-PdL) manifesta la disponibilità del proprio Gruppo ad effettuare una valutazione sui possibili interventi normativi volti a rendere più incisiva la disciplina sulle ineleggibilità, anche con riferimento alla possibilità di prevedere preclusioni per la riassunzione di determinate funzioni successivamente alla conclusione del mandato parlamentare.
  Ribadisce, comunque, che non vi sono dubbi in merito all'interpretazione della legge in relazione al caso in esame.

  Adriana GALGANO (SCpI) ribadisce anch'essa che in relazione al caso in esame non possono sussistere dubbi, manifestando comunque la disponibilità del proprio Gruppo ad affrontare un lavoro di approfondimento sulla materia delle ineleggibilità.

  Fabiana DADONE (M5S) ritiene che il lavoro di revisione e interpretazione della normativa potrebbe già iniziare con il caso in esame, essendo a suo avviso palese la condizione di ineleggibilità in cui versa il deputato Domenico Rossi. È evidente, infatti, che vi sono problemi irrisolti come, ad esempio, il ritorno all'esercizio della professione svolta precedentemente all'assunzione del mandato parlamentare. Tale questione, peraltro, appare riferibile sia alla fattispecie in esame, sia alle funzioni svolte dai magistrati.

  Maurizio BIANCONI (FI-PdL) giudica singolare la posizione dei colleghi – membri di un organo che ha carattere di garanzia nell'applicazione equanime delle norme e che deve operare libero da valutazioni di carattere politico – che ritengono di poter superare il dettato normativo al fine di dare un esempio sulla base di valutazioni soggettive, quand'anche le stesse possano essere ritenute condivisibili.
  Nel caso in esame, seppure vi sono valutazioni discordanti, a suo giudizio sarebbe devastante forzare una norma, posto che le istituzioni devono garantire sia le maggioranze che le minoranze, e che in questioni simili la forma è sostanza. Le conclusioni del Comitato in relazione al caso in questione sono conformi alla legge, e se le norme sono considerate sbagliate occorre modificarle. Soltanto la legge, infatti, può stabilire i casi di ineleggibilità, né possono valere interpretazioni ancorché dettate da logica o buonsenso, vigendo nel nostro Paese i principi dello stato di diritto.

  Davide CRIPPA (M5S) fa presente che le valutazioni espresse dal proprio Gruppo non si basano su motivazioni etiche o di stile, bensì sul mancato rispetto dei termini temporali disposti dalla legge per la cessazione da una carica.
  A suo avviso infatti non si può derogare al termine dei sette giorni previsto dalla legge.

  Alessandro PAGANO (NCD) esprime il proprio compiacimento per lo spirito che ha animato il lungo lavoro svolto dal Comitato, che ha affrontato le varie questioni, oggi evidenziate anche dai colleghi del Gruppo MoVimento 5 Stelle, con coerenza e rigore.
  Anche le obiezioni emerse nel dibattito odierno sono state ispirate da un intento costruttivo, a conferma della coerenza complessiva che ha caratterizzato l'intero confronto in materia.

  Giuseppe D'AMBROSIO, presidente, non essendovi unanimità circa le conclusioni alle quali è pervenuto il Comitato, porrà quindi in votazione la proposta del Comitato medesimo di ritenere che non Pag. 8sussistano profili problematici in ordine alla eleggibilità del deputato Rossi.
  Fa presente che, qualora la Giunta respinga la proposta del Comitato, non essendo ancora intervenuta una fase istruttoria in contradditorio con l'interessato, ai sensi dell'articolo 16, comma 2, lettera c), del regolamento della Giunta, si intende che essa abbia deliberato la remissione degli atti al Comitato, ai fini dello svolgimento dell'istruttoria in contraddittorio, ai sensi della disposizione richiamata.

  La Giunta approva la proposta del Comitato.

  Giuseppe D'AMBROSIO, presidente, invita il Vicepresidente Pagano a proseguire nella sua relazione sui lavori svolti dal Comitato.

  Alessandro PAGANO, coordinatore del Comitato per i profili attinenti alle ineleggibilità, a nome del Comitato permanente per le incompatibilità, le ineleggibilità e le decadenze, ai sensi dell'articolo 16, comma 2, del regolamento della Giunta, propone che la Giunta prenda atto – oltre che dell'eleggibilità del deputato Domenico ROSSI, proclamato nella circoscrizione Lazio 1, su cui la Giunta si è testé espressa – dell'eleggibilità dei seguenti deputati, sulle cui cariche o funzioni il Comitato ha svolto l'istruttoria ai fini del giudizio sull'ineleggibilità e per i quali non sono pendenti ricorsi che attengano a tale profilo:
   nella XV Circoscrizione Lazio 1: Ileana ARGENTIN, Massimo Enrico BARONI, Paola BINETTI, Sergio BOCCADUTRI, Lorenza BONACCORSI, Micaela CAMPANA, Renzo CARELLA, Fabrizio CICCHITTO, Maria COSCIA, Giovanni CUPERLO, Federica DAGA, Alessandro DI BATTISTA, Marco DI STEFANO, Stefano FASSINA, Andrea FERRO, Francesco Saverio GAROFANI, Enrico GASBARRA, Paolo GENTILONI SILVERI, Roberto GIACHETTI, Sestino GIACOMONI, Marta GRANDE, Monica GREGORI, Roberta LOMBARDI, Beatrice LORENZIN, Maria Anna MADIA, Mario MARAZZITI, Umberto MARRONI, Michele Pompeo META, Marco MICCOLI, Roberto MORASSUT, Matteo ORFINI, Ileana Cathia PIAZZONI, Renata POLVERINI, Fabio RAMPELLI, Eugenia Maria ROCCELLA, Carla RUOCCO, Gianfranco SAMMARCO, Marietta TIDEI, Stefano VIGNAROLI, Adriano ZACCAGNINI, Filiberto ZARATTI;
   nella XVI Circoscrizione Lazio 2: Sesa AMICI, Massimiliano BERNINI, Rocco CRIMI, Federico FAUTTILLI, Donatella FERRANTI, Giuseppe FIORONI, Luca FRUSONE, Cristian IANNUZZI, Pasquale MAIETTA, Pierdomenico MARTINO, Alessandro MAZZOLI, Fabio MELILLI, Nazzareno PILOZZI, Vincenzo PISO, Barbara SALTAMARTINI, Alessandra TERROSI;
   nella XIX Circoscrizione Campania 1: Roberta AGOSTINI, Gioacchino ALFANO, Luisa BOSSA, Rocco BUTTIGLIONE, Raffaele CALABRÒ, Giuseppina CASTIELLO, Luigi CESARO, Luciano CIMMINO, Vega COLONNESE, Marco DI LELLO, Luigi DI MAIO, Ettore Guglielmo EPIFANI, Roberto FICO, Aniello FORMISANO, Luigi GALLO, Leonardo IMPEGNO, Massimiliano MANFREDI, Antonio MAROTTA, Salvatore MICILLO, Gennaro MIGLIORE, Giovanna PALMA, Massimo PAOLUCCI, Giorgio PICCOLO, Salvatore PICCOLO, Michela ROSTAN, Gianfranco ROTONDI, Paolo RUSSO, Arturo SCOTTO, Marcello TAGLIALATELA, Assunta TARTAGLIONE, Guglielmo VACCARO, Valeria VALENTE;
   nella XXIV Circoscrizione Sicilia 1: Ferdinando ADORNATO, Antonino BOSCO, Azzurra Pia Maria CANCELLERI, Angelo CAPODICASA, Daniela CARDINALE, Marco CAUSI, Magda CULOTTA, Chiara DI BENEDETTO, Giulia DI VITA, Davide FARAONE, Riccardo GALLO, Gabriella GIAMMANCO, Maria IACONO, Loredana LUPO, Claudia MANNINO, Dore MISURACA, Antonino MOSCATT, Riccardo NUTI, Alessandro PAGANO, Erasmo Pag. 9PALAZZOTTO, Teresa PICCIONE, Francesco RIBAUDO, Francesco Saverio ROMANO, Gea SCHIRÒ, Luigi TARANTO.

  Giuseppe D'AMBROSIO, presidente, avverte che, non essendovi obiezioni, la Giunta prende atto della proposta formulata dal Comitato in materia di eleggibilità di deputati.

  La Giunta concorda.

Verifica dei poteri nella XXIV Circoscrizione (Sicilia 1).

  Fabiana DADONE (M5S), relatore, riferendo sulla verifica dei poteri nella XXIV Circoscrizione Sicilia 1, illustra i dati relativi alla Circoscrizione.
  In conformità ai risultati delle verifiche compiute e non sussistendo contestazioni o ricorsi pendenti relativi alla convalida dei deputati proclamati né, per il profilo esaminato, alle operazioni elettorali, la cifra elettorale circoscrizionale di ciascuna lista è determinata a termini dell'articolo 77, comma 1, n. 1, del testo unico 30 marzo 1957, n. 361, delle leggi per l'elezione della Camera dei deputati.
  Poiché, ai sensi dell'articolo 83 del testo unico 30 marzo 1957, n. 361, delle leggi per l'elezione della Camera dei deputati, la ripartizione dei seggi attribuiti alle Circoscrizioni ed alle liste ammesse al riparto si effettua in sede nazionale, le posizioni di tutti i deputati proclamati nella Circoscrizione saranno prese in esame, ai sensi dell'articolo 11, comma 10, del regolamento della Giunta, a conclusione della verifica delle elezioni in tutte le Circoscrizioni del territorio nazionale – con l'esclusione della XXVII Circoscrizione Valle d'Aosta – e rimangono subordinate all'esito della verifica dei calcoli e delle assegnazioni effettuate su base nazionale.
  In conclusione, il relatore, in assenza di ricorsi esclusivamente riferibili alla XXIV Circoscrizione Sicilia 1, propone alla Giunta di sospendere, fino all'esito della verifica dei calcoli e delle assegnazioni su base nazionale, l'approvazione delle modifiche ai valori delle cifre elettorali circoscrizionali conseguite dalle liste nella Circoscrizione, come riportate nel prospetto allegato alla presente relazione, nonché la formulazione della proposta all'Assemblea di convalida dei deputati proclamati eletti nella Circoscrizione.
  Segnala da ultimo che, nel corso delle attività di verifica, è stata rilevata per una sezione elettorale del comune di Palermo un'incongruenza contabile, risolta mediante un controllo sulle schede bianche e nulle, che appare frutto di una significativa negligenza nelle fasi di scrutinio e conteggio delle schede e di verbalizzazione dei risultati.
  A tale riguardo, ritiene opportuno che la Giunta, in presenza di simili casi di negligenza da parte di presidenti di seggio nello svolgimento delle loro funzioni, segnali tali condotte alle autorità competenti in modo che vi possa essere, in futuro, una adeguata responsabilizzazione dei presidenti medesimi.

  Giuseppe D'AMBROSIO, presidente, nel prendere atto della segnalazione da ultimo formulata dall'onorevole Dadone, propone che, ai fini degli eventuali subentri che si dovessero rendere necessari in corso di legislatura, la Giunta accerti che, nella XXIV Circoscrizione Sicilia 1, i candidati primi dei non eletti per ciascuna lista sono i seguenti:
   per la lista n. 1 (Unione dei Democratici Cristiani e Democratici di Centro): Rosario BASILE
   per la lista n. 2 (Scelta Civica con Monti per l'Italia): Ettore ARTIOLI
   per la lista n. 7 (Partito Democratico): Calogero SPEZIALE
   per la lista n. 8 (Sinistra Ecologia Libertà): Roberta PULIZZI
   per la lista n. 12 (Il Popolo della Libertà): Giulio TANTILLO
   per la lista n. 18 (MoVimento 5 Stelle Beppegrillo.it): Giuseppe LO MONACO

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Comunicazioni del Presidente su una richiesta di documentazione elettorale da parte dell'autorità giudiziaria.

  Giuseppe D'AMBROSIO, presidente, comunica che in data 14 novembre 2013, la Presidenza ha trasmesso alla Giunta delle elezioni una richiesta proveniente dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Castrovillari di acquisizione della documentazione elettorale di un comune della XXIII Circoscrizione Calabria, in relazione a un procedimento penale aperto da quella Procura della Repubblica.
  Su questa – come su eventuali, ulteriori analoghe richieste – la Giunta è chiamata a deliberare, ai sensi di quanto previsto dall'articolo 5, comma 3 del proprio regolamento, che dispone che «la Giunta pone a disposizione dell'Autorità giudiziaria il materiale elettorale in sua disponibilità, necessario per riscontri a fini di giustizia, con modalità compatibili con il buon andamento della verifica dei poteri».
  In considerazione del fatto che la verifica dei risultati elettorali per la circoscrizione XXIII Calabria non si è ancora conclusa, propone che la Giunta metta a disposizione dell'Autorità giudiziaria richiedente la copia conforme del verbale sezionale (modello n. 11-EP), nonché la copia conforme della documentazione che ad esso risulta allegata, ossia la copia di un verbale in cui il presidente del seggio dà conto della sostituzione nelle funzioni, intervenuta nel corso delle operazioni elettorali, fra due componenti del seggio, la copia di una nota di contestazione di tale sostituzione presentata da un rappresentante di lista e la copia di tre moduli di designazione di rappresentanti di lista.

  La Giunta concorda.

  La seduta termina alle 10.20.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

  L'ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, si è riunito dalle 10.20 alle 10.25.

COMITATO PERMANENTE PER LE INCOMPATIBILITÀ, LE INELEGGIBILITÀ E LE DECADENZE

  Il Comitato, che si è riunito dalle 10.25 alle 10.30, ha proseguito l'istruttoria sulle cariche ricoperte e le funzioni svolte dai deputati ai fini del giudizio sulla ineleggibilità.