CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 27 novembre 2013
129.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Giunta per le autorizzazioni
COMUNICATO
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ESAME DI RICHIESTE DI DELIBERAZIONE IN MATERIA DI INSINDACABILITÀ

  Mercoledì 27 novembre 2013. – Presidenza del Presidente Ignazio LA RUSSA.

  La seduta comincia alle 13.15.

Richiesta di deliberazione in materia d'insindacabilità nel procedimento civile nei confronti di Marco Pugliese, deputato all'epoca dei fatti, pendente presso il tribunale ordinario di Avellino (atto di citazione dell'onorevole Edmondo Cirielli) (doc. IV-ter, n. 12).
(Esame e rinvio).

  Matteo BRAGANTINI (LNA), relatore, ricorda preliminarmente che l'interessato ha chiesto di avvalersi della facoltà di essere audito dalla Giunta e ha trasmesso note difensive, che sono a disposizione dei colleghi.
  Riassume, quindi, gli elementi principali della controversia giudiziaria.
  Essa origina da dichiarazioni di Marco Pugliese, rese in commento alla decisione della Giunta delle elezioni della Camera dei deputati, nella scorsa legislatura, sulla incompatibilità del mandato parlamentare con incarichi in enti locali.
  In particolare, nell'agenzia di stampa del 15 dicembre 2011 de «il Velino» sono attribuite all'allora parlamentare le seguenti parole: «Ho sempre denunciato pubblicamente che il malcostume del Popolo delle Libertà è sempre stato quello dei “doppi-incarichisti”, persone che non solo percepivano il doppio stipendio ma che sicuramente non hanno mai svolto a pieno le loro funzioni per entrambi i ruoli. Infatti, mi sono sempre chiesto quali grandi doti avessero i doppi-incarichisti impegnati al Parlamento dal lunedì al venerdì e se poi ci mettiamo i lavori di Commissione non so proprio dove trovano il tempo per amministrare i loro enti. In Regione Campania la situazione è critica dato che quattro presidenti su cinque sono parlamentari: Domenico Zinzi (Caserta), Luigi Cesaro (Napoli), Cosimo Sibilia (Avellino) e Edmondo Cirielli (Salerno). In Italia, complessivamente, ce ne sono 115».
  L'onorevole Cirielli lo ha convenuto in giudizio imputandogli di non aver preventivamente accertato la sua immediata rinuncia Pag. 4all'indennità di presidente della Provincia e di non aver tenuto in conto che, in più, risulta ai primi posti delle statistiche sulla produttività dei parlamentari (fonte «openpolis»). Nell'atto di citazione si afferma che la falsa notizia «ha purtroppo avuto ampio seguito, soprattutto nel collegio elettorale dell'on. Cirielli».
  La I sezione del Tribunale di Avellino – a seguito dell'eccezione di insindacabilità prodotta dal convenuto – ha trasmesso alla Camera l'ordinanza con cui si respinge la suddetta eccezione e si sospende il relativo procedimento.
  Per i profili di interesse della Giunta è opportuno sin d'ora evidenziare che la parte convenuta richiama due atti parlamentari.
  Nella comparsa di costituzione e risposta si rileva che «addirittura per la questione dei doppi incarichi vi è stato un dissidio con il PdL e poi un successivo passaggio al Grande sud, che ha votato una mozione all'ordine del giorno sul decreto spending review che impegna il Governo a considerare il sostanziale risparmio in termini economici e di efficienza nella gestione degli enti territoriali, conseguente ad un taglio di doppi e addirittura tripli incarichi istituzionali». A tale iniziativa parlamentare si riferisce un articolo di stampa pubblicato da «Irpinia news» del 7 agosto 2012. Il menzionato strumento di indirizzo, che sarebbe stato eventualmente sottoscritto da un membro della componente politica del Gruppo Misto-Grande Sud non risulta, tuttavia, agli atti.
  Peraltro, dinanzi all'autorità giudiziaria è stato altresì prodotto dalla difesa dell'onorevole Pugliese un disegno di legge sottoscritto dal senatore Follini e da altri senatori appartenenti rispettivamente al PD, PdL e UdC (A.S. 1630 presentato il 23 giugno 2009), che reca disposizioni in materia di incompatibilità parlamentari.
  La tesi difensiva – sostenuta nel corso del giudizio – pone in evidenza come le dichiarazioni apparse nell'articolo siano «pura espressione di un ragionamento politico su una questione ampiamente dibattuta non solo in Parlamento ma anche e soprattutto nella società civile».
  Sussisterebbe dunque un nesso con l'esercizio delle funzioni parlamentari testimoniato dal passaggio dell'articolo che inizia con l'espressione «Ho sempre denunciato politicamente...».
  Infine, richiamando la vicenda relativa alla declaratoria di incompatibilità del presidente della provincia di Salerno dell'ottobre del 2011 si precisa che «L'on. Pugliese da anni ha portato avanti una vera e propria crociata politica contro il sistema dei doppi incarichi e ciò si può agevolmente evincere dagli articoli allegati in produzione» e che «la polemica dell'on. Pugliese non riguardava la questione della doppia indennità ma il doppio incarico. La questione dell'indennità è secondaria e la rinuncia alla stessa da parte di Cirielli non inficia la bontà della querelle politica avanzata non solo dal Pugliese ma da numerosissimi esponenti politici».
  Occorre precisare che la Giunta non ha a disposizione la documentazione evocata nella comparsa di risposta, non avendola ricevuta dall'autorità giudiziaria.
  Nella nota difensiva prodotta dall'interessato si specifica ulteriormente che le dichiarazioni in oggetto, non essendo indirizzate ad una singola persona bensì ad un'intera categoria, non avevano portata offensiva o diffamatoria; inoltre esse riguardavano un tema «oggetto di numerosissimi lavori parlamentari, mozioni, votazioni e decisioni» degli organi parlamentari competenti; infine, i contenuti delle medesime dichiarazioni trovano piena corrispondenza nell'esercizio delle sue funzioni parlamentari, «avendo attivamente partecipato al dibattito politico» sulle norme in materia di incompatibilità.
  Ricorda, conclusivamente, che l'ordinanza del Tribunale respinge l'eccezione di insindacabilità motivandola nel senso che l'onorevole Pugliese, non essendo membro della Giunta delle elezioni, non era stato chiamato a rendere una propria opinione «nella funzione», né il parlamentare avrebbe dedotto o allegato che quella dichiarazione fosse stata resa nell'esercizio delle funzioni tipiche del parlamentare.Pag. 5
  Il giudice ha dunque riconosciuto il contenuto obiettivamente diffamatorio delle dichiarazioni diffuse a mezzo stampa, tanto più che riferiscono di due fatti falsi e facilmente smentibili.
  Ove non si ritenga utile perseguire la strada del tentativo di conciliazione stragiudiziale – come usualmente avviene quando la controversia giudiziaria coinvolga due colleghi – si riserva di formulare una proposta in relazione all'esito del dibattito e all'audizione dell'interessato.

  Ignazio LA RUSSA, Presidente, ricorda che in una prossima seduta l'onorevole Pugliese potrà esercitare la sua facoltà di fornire i propri chiarimenti dinanzi alla Giunta in un'apposita audizione. Peraltro, egli ha già comunque avuto modo di rappresentare le proprie ragioni a sostegno di una delibera nel senso della insindacabilità delle sue opinioni dalla quale non appaiono emergere ulteriori elementi di valutazione circa il tenore della sua affermazione sul cumulo degli stipendi.
  Ritiene, in ogni caso, che vi siano in ogni caso le condizioni per poter svolgere il dibattito sulla domanda in titolo, al fine di precostituire le condizioni per una sollecita decisione.

  Matteo BRAGANTINI (LNA), relatore, ribadisce che la memoria difensiva dell'onorevole Pugliese non smentisce il tenore delle dichiarazioni diffuse a mezzo stampa, ma pone l'accento sul carattere di non offensività delle medesime.
  Ad avviso del suo autore, le affermazioni in oggetto non avevano dunque toni di critica sullo specifico profilo della percezione di più indennità da parte di un unico soggetto, ma erano piuttosto animate dall'intendimento di denunciare in termini generali la pratica diffusa del cumulo di incarichi pubblici, che non si sarebbero potuti assolvere in modo pieno.
  Aggiunge, infine, di aver avuto occasione di partecipare in prima persona, nella scorsa legislatura, ad accesi dibattiti politici aventi ad oggetto questa tematica.

  Alessio TACCONI (M5S) manifesta, in primo luogo, il pieno appoggio del suo gruppo alla battaglia politica che il Pugliese sostiene di aver condotto contro il sistema dei doppi incarichi, che ritiene essere un meccanismo che reca pregiudizi al corretto funzionamento dei pubblici poteri.
  Deve, tuttavia, evidenziare che, al di là di generici riferimenti contenuti nella memoria difensiva, non si rinvengono atti parlamentari tipici idonei a configurare le dichiarazioni del parlamentare interessato come una divulgazione all'esterno dell'esercizio di funzioni legate al mandato parlamentare.
  Ricorda, infatti, che ai fini della sussistenza del nesso funzionale, la costante giurisprudenza costituzionale non ritiene sufficiente la mera comunanza di argomenti tra le affermazioni rese extra moenia e i temi dibattuti nelle sedi parlamentari.
  Allo stato attuale, non sembrano dunque esservi i presupposti per una delibera di insindacabilità; tuttavia, si riserva di svolgere un'ulteriore esame della questione in esito all'audizione e alle valutazioni che saranno espresse nel corso del dibattito.

  Ignazio LA RUSSA, Presidente, non essendovi altre richieste di intervento, rinvia il seguito dell'esame ad una prossima seduta.

Richiesta di deliberazione in materia d'insindacabilità nel procedimento civile nei confronti di Roberto Rosso, deputato all'epoca dei fatti, pendente presso il tribunale ordinario di Vercelli (atto di citazione del signor Luca Pedrale) (doc. IV-ter, n. 13).
(Seguito dell'esame e rinvio).

  Ignazio LA RUSSA, Presidente, con riferimento alla domanda in titolo, ricorda che il relatore, onorevole Leone, impossibilitato a partecipare alla seduta odierna, aveva svolto la relazione introduttiva nella scorsa seduta, ed aveva ricevuto dalla Giunta il mandato di esperire un tentativo di composizione stragiudiziale della controversia.Pag. 6
  Non risulta, tuttavia, che il suddetto tentativo sia giunto a buon esito.
  Pertanto, ove non vi siano obiezioni, propone di rinviare ulteriormente l'esame della domanda in titolo, con l'intesa che nella prossima seduta la Giunta assumerà la deliberazione finale qualora non sia nel frattempo maturata una composizione stragiudiziale della contesa.

  Alessio TACCONI (M5S), preso atto dell'impossibilità di acquisire dal relatore, nella seduta odierna, notizie sul risultato della sua opera di mediatore, dichiara di concordare con la proposta del presidente.

  Ignazio LA RUSSA, Presidente, preso atto che sulla sua proposta converge il consenso dei componenti la Giunta, rinvia il seguito dell'esame ad una prossima seduta.

  La seduta termina alle 13.35.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

  L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 13.35 alle 13.40.