CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 23 ottobre 2013
109.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Cultura, scienza e istruzione (VII)
COMUNICATO
Pag. 120

SEDE REFERENTE

  Mercoledì 23 ottobre 2013. — Presidenza del presidente Giancarlo GALAN. — Intervengono i sottosegretari di Stato per l'istruzione, l'università e la ricerca, Gian Luca Galletti e Gabriele Toccafondi.

  La seduta comincia alle 9.20.

DL 104/2013: Misure urgenti in materia di istruzione, università e ricerca.
C. 1574 Governo.

(Seguito dell'esame e rinvio).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato, da ultimo, nella seduta del 22 ottobre 2013.

  Giancarlo GALAN, presidente, avverte che è stato richiesto, da parte dei rappresentanti in Commissione dei gruppi Movimento 5 Stelle, Sinistra Ecologia Libertà, Il Popolo delle libertà-Berlusconi Presidente e Partito Democratico, che la pubblicità dei lavori dell'odierna seduta della Commissione sia assicurata anche attraverso l'attivazione dell'impianto audiovisivo a circuito chiuso.
  Non essendovi obiezioni, ne dispone l'attivazione.

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  Ilaria CAPUA (SCpI) si associa alla richiesta.

  Si passa all'esame delle proposte emendative accantonate, riferite all'articolo 1.

  Il sottosegretario Gian Luca GALLETTI esprime parere contrario sugli identici emendamenti Brescia 1.10 e Giancarlo Giordano 1.14. Preannuncia la presentazione di una riformulazione agli identici emendamenti Coscia 1.3 e Giancarlo Giordano 1.12, altrimenti il parere è contrario, e parere contrario sull'emendamento Marzana 1.11.

  Giancarlo GALAN, presidente e relatore, esprime parere conforme al rappresentante del Governo.

  Giuseppe BRESCIA (M5S) nel comunicare il ritiro del suo emendamento 1.10 stigmatizza il ritardo con cui sono iniziati i lavori della Commissione, previsti per le ore 9, ed invita ad una maggiore serietà nella conduzione dei lavori, paventando il rischio di oltrepassare la data del 12 novembre senza poter esaminare tutte le proposte emendative già accantonate.

  Giancarlo GIORDANO (SEL) ritira il suo emendamento 1.14.

  Maria COSCIA (PD) chiede chiarimenti al Governo sul parere negativo espresso sull'emendamento Marzana 1.11, che riteneva ragionevole.

  Il sottosegretario Gian Luca GALLETTI dà lettura della proposta di riformulazione degli identici emendamenti Coscia 1.3 e Giancarlo Giordano 1.12, volta ad aggiungere alla fine del primo periodo del comma 3 dell'articolo 1 le parole: «tenuto conto della frequenza regolare».

  Giancarlo GALAN, presidente e relatore, osserva che si tratta in realtà di un nuovo emendamento e non di una riformulazione degli identici emendamenti 1.3 e 1.12.

  Il sottosegretario Gian Luca GALLETTI invita i presentatori degli identici emendamenti Coscia 1.3 e Giancarlo Giordano 1.12 a ritirarli per ripresentarli con la nuova formulazione in Assemblea.

  Nicola FRATOIANNI (SEL) manifestando perplessità in merito alla riformulazione del Governo, non accoglie l'invito al ritiro dell'emendamento Giancarlo Giordano 1.12 e chiede di porlo in votazione.

  Milena SANTERINI (SCpI) ricorda che il testo in discussione ricomprendeva non solo la voce trasporti ma anche quella relativa alla ristorazione, successivamente espunta. Ritiene d'altro canto che possa essere mantenuto il criterio del merito, con riferimento alla frequenza regolare, nel caso in cui le risorse stabilite all'articolo 1 per contributi e benefici a favore degli studenti non fossero sufficienti, ed occorresse operare una scelta nei casi di parità di reddito.

  Mara CAROCCI (PD) concorda in merito alla scelta del criterio della frequenza, che si può tradurre in un incentivo per le famiglie a mandare i figli a scuola.

  Antonio PALMIERI (PdL), condividendo le valutazioni del relatore, invita a metterlo in votazione.

  Giancarlo GIORDANO (SEL) ritiene che si debba mantenere la dovuta attenzione sugli elementi oggettivi della normativa evitando di considerare elementi soggettivi che potrebbero creare discriminazioni, pur considerando l'esercizio di buona volontà da parte di tutti i colleghi relativamente al nuovo emendamento proposto dal Governo, che tiene conto della frequenza regolare.

  Maria COSCIA (PD) concorda con quanto affermato dal collega Giordano relativamente alla riformulazione proposta dal Governo che prevede di introdurre un elemento aggiuntivo, quello della frequenza regolare, quale elemento utile Pag. 122nella formazione delle graduatorie nel caso in cui vi fossero cittadini con redditi identici.

  Elena CENTEMERO (PdL) non comprende le motivazioni per cui la presidenza consideri nuovo emendamento ciò che lei ritiene essere invece una riformulazione.

  Giancarlo GALAN, presidente e relatore, ringraziando sentitamente la collega Centemero per la consulenza non richiesta fornita alla presidenza, deve suo malgrado ricordarle che il nuovo emendamento proposto dal Governo, così come formulato, non può considerarsi una riformulazione dei due identici emendamenti Coscia 1.3 e Giancarlo Giordano 1.12 volti esclusivamente a sopprimere la lettera a) del comma 2 dell'articolo 1, mentre la proposta del Governo è riferita al primo periodo del comma 3 dell'articolo 1. Ritiene in ogni caso che gli identici emendamenti Coscia 1.3 e Giancarlo Giordano 1.12 potrebbero essere in ogni caso ritirati per essere ripresentati in Assemblea.

  Maria COSCIA (PD) propone di votare la soppressione della lettera a) del comma 2 dell'articolo 1, approvando gli identici emendamenti Coscia 1.3 e Giancarlo Giordano 1.12. Invita quindi il relatore a presentare un emendamento al fine di accogliere la proposta del Governo.

  Giancarlo GALAN, presidente e relatore, osserva che la presentazione di un nuovo emendamento costringerebbe a fissare un termine per la presentazione dei subemendamenti. Illustra in ogni caso il suo emendamento 1.15 (vedi allegato 1), proponendo a tutti i gruppi di rinunciare al termine per la presentazione di eventuali subemendamenti.

  La Commissione concorda.
  Approva quindi gli identici emendamenti Coscia 1.3 e Giancarlo Giordano 1.12.

  Maria COSCIA (PD) ribadisce la richiesta al rappresentante del Governo di chiarire il motivo dell'espressione del parere contrario sull'emendamento Marzana 1.11.

  Nicola FRATOIANNI (SEL) si associa.

  Il sottosegretario Gian Luca GALLETTI, considerato il tenore della norma, modificando il precedente parere, si rimette alla Commissione sull'emendamento in questione.

  La Commissione approva quindi l'emendamento Marzana 1.11.

  Maria MARZANA (M5S), con riferimento al contenuto della proposta emendativa 1.15 del relatore, chiede di conoscere il motivo per il quale la modifica non è stata introdotta alla lettera c) che tratta di condizioni economiche.

  Giancarlo GALAN, presidente e relatore, fa presente che la norma in oggetto esplicita la sua funzione anche con la formulazione da lui proposta.

  Manuela GHIZZONI (PD), in riferimento all'emendamento in questione, osserva peraltro che si tratta di due parti diverse dell'articolo 1: una riguarda i criteri per essere ammessi ai benefici e l'altra riguarda i criteri con cui vengono ripartite le risorse.

  Gianluca VACCA (M5S) chiede conferma sul fatto che si dovrà tenere conto in ogni caso della frequenza dell'alunno.

  Giuseppe BRESCIA (M5S) chiede che sia riletto il testo dell'emendamento 1.15 del relatore, prima di votarlo.

  Luigi GALLO (M5S) chiede di sapere se si valuterà la frequenza dell'anno precedente nel momento in cui si stabiliranno i criteri della formazione delle graduatorie.

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  Il sottosegretario Gian Luca GALLETTI ricorda che la normativa si riferirà come primo anno al 2014.

  Antonio PALMIERI (PdL) ricorda che le risorse decorreranno dal 1o gennaio 2014 e che il periodo precedente della fine del 2013 sarà utilizzato per accertare la condizione posta nell'emendamento 1.15 del relatore.

  Giancarlo GALAN, presidente e relatore, dopo aver dato lettura dell'emendamento 1.15 che riproduce testualmente la proposta del rappresentante del Governo, prende atto delle numerose perplessità emerse nel corso della discussione e lo ritira.

  La Commissione passa all'esame dell'articolo 2 e dei relativi emendamenti.

  Manuela GHIZZONI (PD) ritira l'emendamento 2.3.

  Il sottosegretario Gian Luca GALLETTI esprime parere contrario sugli emendamenti Chimienti 2.14, Fratoianni 2.12, Chimienti 2.13, Ghizzoni 2.5, Fratoianni 2.11 e 2.10, Carocci 2.1, Ghizzoni 2.7 e Chimienti 2.15. Esprime poi parere favorevole sull'emendamento Chimienti 2.16; parere contrario sugli emendamenti Vacca 2.20, 2.21, 2.22, 2.23, 2.24, 2.27, 2.28, 2.29 e 2.30. Esprime altresì parere favorevole sull'emendamento Ghizzoni 2.6 e parere contrario sugli emendamenti Fratoianni 2.8 e Vacca 2.31. Esprime poi parere favorevole con riformulazione sull'emendamento Ghizzoni 2.4; parere favorevole sull'emendamento Vacca 2.32 e parere contrario sull'emendamento Fratoianni 2.9. Esprime inoltre parere favorevole sugli identici emendamenti Ghizzoni 2.2 e Chimienti 2.17. Esprime, infine, parere contrario sugli emendamenti Vacca 2.26, Luigi Gallo 2.18, Vacca 2.19 e sull'articolo aggiuntivo Vacca 2.06.

  Giancarlo GALAN, presidente e relatore, esprime parere conforme a quello del rappresentante del Governo.

  Silvia CHIMIENTI (M5S) illustra gli emendamenti a sua firma 2.14 e 2.13, raccomandandone l'approvazione.

  Manuela GHIZZONI (PD), con riferimento all'emendamento Chimienti 2.14, dopo aver ricordato che per l'impegno del Partito democratico i fondi per la concessione di borse di studio erano stati incrementati in passato, sottolinea come nonostante il suo gruppo sia ovviamente a favore di un incremento del fondo integrativo statale per la concessione di borse di studio, la copertura finanziaria indicata nel predetto emendamento presenta forti criticità. Rileva, infatti, che nella parte consequenziale dello stesso, al capoverso a-bis), è prevista l'utilizzazione di risorse in conto capitale per la copertura di spese di natura corrente, contravvenendo in tal modo ai principi di contabilità pubblica. Con riferimento, poi, alla copertura del capoverso a-ter) del medesimo emendamento, rileva che l'autorizzazione di spesa ivi prevista fa riferimento ad una norma della legge finanziaria del 2007 che è stata dichiarata costituzionalmente illegittima dalla Corte costituzionale. Sulla copertura indicata al capoverso a-quater) dello stesso emendamento, rileva infine come la stessa riduca le risorse destinate all'editoria, un settore in crisi che, nell'anno scorso, ha visto 4.000 lavoratori posti in mobilità; un settore che, peraltro, non si può identificare esclusivamente come a sostegno dei partiti politici. Ribadisce quindi la contrarietà del Partito democratico a sottrarre le attuali risorse destinate a tal fine. Esprime, poi, con riferimento all'emendamento Fratoianni 2.12, perplessità in merito alla copertura ivi indicata, a decorrere dall'anno 2014, che concerne risorse per 300 milioni di euro. Dopo aver ricordato di reputare essenziale integrare, per l'anno 2014, le risorse destinate al diritto allo studio, sottolinea l'importanza di aver stabilizzato, con le disposizioni di cui all'articolo 2 del presente provvedimento, 100 milioni di euro per le borse di studio, a decorrere dal medesimo anno 2014. Ricorda quindi come in passato il Parlamento abbia sempre stanziato, anno per Pag. 124anno, i relativi fondi per mezzo della legge finanziaria poi sostituita dalla legge di stabilità, con l'eccezione di quanto avvenuto sotto il Ministero Gelmini con l'emanazione del decreto-legge n. 180 del 2008, mentre ora si rendono permanenti i 100 milioni di euro, con un'innovazione che è stata apprezzata anche dalle associazioni di studenti, audite informalmente dalla Commissione.

  Nicola FRATOIANNI (SEL) illustra il suo emendamento 2.12, anche con riferimento alla copertura finanziaria ivi prevista. Rileva poi come sia apprezzabile la stabilizzazione del Fondo integrativo statale per la concessione di borse di studio, prevista dall'articolo 2 del provvedimento in esame, reputando comunque insufficienti le risorse attualmente stanziate, anche con riferimento a quanto avviene in altri Paesi europei. Auspica, inoltre, un'inversione di tendenza da parte della Commissione cultura, la quale anche in collaborazione con la Commissione bilancio deve riuscire a trovare le necessarie coperture, risolvendo intanto la disdicevole situazione di coloro i quali, pur essendo idonei, non ricevono le borse di studio a cui avrebbero diritto. Preannuncia, infine, l'astensione dei deputati del suo gruppo sull'emendamento Chimienti 2.14, per un fattore esclusivamente tecnico legato alle coperture ivi indicate, con particolare riferimento a quanto previsto nel citato capoverso a-bis) che utilizza risorse in conto capitale per finanziare spese correnti.

  Gianluca BUONANNO (LNA) concorda con parte delle affermazioni sinora svolte sugli emendamenti riferiti all'articolo 2. Precisa quindi che, anche se solo per un anno, le risorse stanziate dal Ministro Gelmini per il diritto allo studio erano superiori a quelle attuali. Aggiunge altresì che condivide in parte quanto affermato dall'onorevole Fratoianni, precisando che assegnare risorse per gli anni futuri non impedisce successivamente al Governo di azzerare tali stanziamenti, come è già successo anche recentemente. Rileva poi come 100 milioni di euro a decorrere dal 2014 per il diritto allo studio siano troppo pochi. Conclude, segnalando che non è mai stata effettuata un'autocritica da parte del mondo dell'istruzione su come si utilizzino le risorse ad esso assegnate. Invita quindi il sottosegretario Galletti a verificare le modalità di utilizzo delle stesse e i risultati conseguiti, al fine di eliminare gli sprechi e razionalizzare la spesa nel settore scolastico e dell'istruzione in genere.

  Luigi GALLO (M5S) intervenendo sull'emendamento Chimienti 2.14, fa presente che il fondo per la tutela dell'ambiente è distribuito sulla base dei desiderata dei deputati e senatori delle Commissioni Bilancio di Camera e Senato e che, a suo avviso, la copertura finanziaria di cui alla lettera a-bis) è adeguata. Con riferimento a quanto stabilito dalla lettera a-ter) della proposta emendativa, si dichiara d'accordo con il collega Buonanno relativamente alla considerazione in base alla quale il Governo spesso trova coperture per determinati interventi, come avvenuto nel caso del decreto-legge cosiddetto «del fare» che attribuiva risorse all'università, salvo poi ritornare sui suoi passi sottraendo le predette risorse con il successivo decreto-legge in materia di lavoro. Ricorda, infine, che le risorse stanziate dal provvedimento per il fondo integrativo statale per la concessione delle borse di studio anche se attribuite al fondo stabilmente, risultano comunque insufficienti ed inferiori agli anni pregressi.

  Maria COSCIA (PD), replicando ai colleghi del gruppo Movimento 5 Stelle e del gruppo Sinistra Ecologia e Libertà, fa presente che le scuole paritarie comprendono sia le scuole comunali e provinciali che quelle private che rispondono ai requisiti di legge. Ritiene, pertanto, che una copertura finanziaria che tolga fondi alle scuole paritarie porterebbe problemi di funzionalità anche alle scuole comunali e provinciali. Ritiene d'altra parte che l'emendamento Ghizzoni 2.5 possa consentire di trovare coperture adeguate a Pag. 125rifinanziare il fondo per le borse di studio ed auspica pertanto che il Governo possa riformulare il parere negativo già espresso su tale emendamento.

  La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli emendamenti Chimienti 2.14 e Fratoianni 2.12.

  Luigi GALLO (M5S), intervenendo sull'emendamento Chimienti 2.13, precisa, quanto alla copertura finanziaria, che l'intervento sulle risorse delle scuole paritarie esclude alcune ipotesi critiche come quelle dei territori dove non esistono scuole alternative a quelle private ovvero ancora i casi di scuole frequentate da alunni particolarmente svantaggiati. Nell'evidenziare che il suo gruppo non vuole con tale proposta emendativa porre in essere un attacco ideologico alle scuole paritarie, fa presente, tuttavia, che su tale materia il gruppo Movimento 5 Stelle ha già presentato una proposta di legge e che, progressivamente e senza danni per gli studenti, lo Stato debba eliminare i finanziamenti alle scuole paritarie private.

  Maria COSCIA (PD), replicando al collega Gallo, ricorda che l'emendamento Chimienti 2.13 si riferisce letteralmente alla soppressione di tutti gli stanziamenti del bilancio dello Stato destinati al finanziamento delle scuole paritarie.

  La Commissione respinge quindi l'emendamento Chimienti 2.13.

  Manuela GHIZZONI (PD), intervenendo sul suo emendamento 2.5, alla luce del dibattito che ha coinvolto anche il collega Buonanno, dichiara di non volerlo ritirare, proponendone un accantonamento al fine di trovare un'altra copertura finanziaria. Fa presente che il tema del potenziamento del diritto allo studio è assolutamente centrale, come per altro evidenziato dal Presidente del Consiglio dei ministri, Enrico Letta. Ribadisce quindi la disponibilità del suo gruppo a valutare coperture alternative a quella attualmente prevista in materia di accise che, a suo avviso, potrebbe non essere condivisa dal relatore.

  Luigi GALLO (M5S) chiede alla presidenza di non danneggiare le opposizioni decidendo di accantonare ora e in futuro solo le proposte emendative sulle quali la maggioranza ha bisogno di ulteriori approfondimenti.

  Giancarlo GALAN, presidente e relatore, replicando al collega Gallo, ricorda che poiché le proposte di accantonamento sono poste in votazione, non può verificarsi alcun danno nei confronti delle opposizioni.

  Gianluca BUONANNO (LNA) evidenzia un difetto di coerenza del gruppo del partito democratico in ordine alla visione dei problemi e del futuro della scuola posto che, a fronte di un intervento del Presidente Letta, il quale ha dichiarato che la scuola è un punto centrale del suo programma di Governo, non esiste invece una condivisione nella maggioranza e soprattutto nel Partito democratico delle coperture finanziare per rendere effettivamente applicabile il decreto. Rileva, inoltre, che la proposta emendativa Ghizzoni 2.5 individua la predetta copertura finanziaria in un ennesimo aumento dell'accisa sugli alcolici. Ritiene invece che le risorse per il provvedimento dovrebbero essere reperite tagliando spese inutili quali consulenze, auto blu e affitti delle sedi della pubblica amministrazione.

  Giancarlo GIORDANO (SEL) manifesta apprezzamento per lo spirito che anima l'emendamento 2.5 e non comprende il senso della proposta di accantonamento formulata dalla collega Ghizzoni. Ritiene infatti si tratti di una proposta emendativa, che seppur timidamente, vada nella giusta direzione. Preannuncia quindi il voto favorevole del suo gruppo sul predetto emendamento.

  Gianluca VACCA (M5S) dichiara che il gruppo Movimento 5 Stelle si associa alla richiesta del collega Giordano, di porre in Pag. 126votazione l'emendamento Ghizzoni 2.5 e non accantonarlo. Segnala, altresì, che il suo gruppo voterebbe a favore di tale emendamento.

  Giancarlo GALAN, presidente e relatore, propone quindi di accantonare l'emendamento Ghizzoni 2.5.

  La Commissione delibera di accantonare l'emendamento Ghizzoni 2.5.
  Respinge l'emendamento Fratoianni 2.11.

  Nicola FRATOIANNI (SEL), intervenendo sul suo emendamento 2.10, ne raccomanda l'approvazione evidenziando che il patto di stabilità costituisce un limite alla crescita del Paese e che alcune spese correnti, come quelle connesse all'istruzione, dovrebbero essere spese per investimenti.

  Il sottosegretario Gian Luca GALLETTI evidenzia che il Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca, e più in generale il Governo, condivide la necessità di aumentare le risorse per le borse di studio, come per altro testimoniato dalla stabilizzazione di una somma pari a cento milioni in favore del fondo integrativo statale per la concessione delle predette borse di studio, prevista dall'articolo 2 del provvedimento. Evidenzia quindi che la questione problematica riguarda invece le relative coperture finanziarie; a tal proposito, precisa che il patto di stabilità degli enti locali è misto e che, anche ove tali spese fossero interpretate come spese per investimento, ricadrebbero nell'applicazione dei vincoli europei.

  La Commissione respinge quindi l'emendamento Fratoianni 2.10.

  Mara CAROCCI (PD) ritira la sua proposta emendativa 2.1.

  Manuela GHIZZONI (PD) ritira la sua proposta emendativa 2.7.

  Silvia CHIMIENTI (M5S), intervenendo sul suo emendamento 2.15 ne raccomanda l'approvazione, evidenziando che la proposta emendativa è finalizzata ad evitare che, come avviene in alcune regioni quali il Veneto, le borse di studio siano erogate agli studenti con grave ritardo a causa della necessità di rispettare i vincoli derivanti dal patto di stabilità.

  La Commissione respinge l'emendamento Chimienti 2.15.

  Giancarlo GALAN, presidente e relatore, avverte che il rappresentante del Governo ha trasmesso una riformulazione dell'emendamento Chimienti 2.16 condivisa dal relatore.

  Maria COSCIA (PD) chiede al Governo se tale proposta di riformulazione tiene conto dell'analogo emendamento Ghizzoni 8.13 che interviene sugli strumenti di comunicazione da fornire agli studenti sulle iniziative di orientamento e sulle modalità di accesso agli interventi regionali di diritto allo studio.

  Il sottosegretario Gian Luca GALLETTI, replicando alla collega Coscia, fa presente che la proposta di riformulazione dell'emendamento 2.16 tiene conto dell'emendamento Ghizzoni 8.13, precisando, tuttavia, che la proposta emendativa 2.16 ha una finalità diversa riferendosi a tutti gli studenti iscritti alle scuole secondarie di secondo grado, al fine di fornire loro strumenti informativi adeguati relativamente alle borse di studio.

  Silvia CHIMIENTI (M5S), accogliendo l'invito del rappresentante del Governo, riformula conseguentemente il suo emendamento 2.16.

  La Commissione approva quindi la nuova formulazione dell'emendamento Chimienti 2.16 (vedi allegato 1).

  Gianluca VACCA (M5S) chiede di conoscere le motivazioni dell'espressione del parere negativo sul suo emendamento Pag. 1272.20, trattandosi di una ripetizione della norma recata dall'articolo 34 della Costituzione.

  Il sottosegretario Gian Luca GALLETTI, considerando innanzitutto che i contributi e i benefici a favore degli studenti previsti all'articolo 2 mirano ad incentivare il successo scolastico formativo, osserva che l'emendamento Vacca 2.20 appare fuori contesto non dovendosi trattare, come riferisce il disposto costituzionale, di famiglie, ma di studenti.

  Gianluca VACCA (M5S) osserva che lo studente non può che essere legato alle condizioni economiche familiari, essendo la distinzione tra la condizione dello studente e la condizione delle famiglie almeno problematica. Conferma, pertanto, le sue perplessità per l'espressione di un parere contrario, su un mero recepimento di un dettato costituzionale.

  La Commissione respinge quindi l'emendamento Vacca 2.20.

  Giancarlo GALAN, presidente e relatore, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 11.

RELAZIONI AL PARLAMENTO

  Mercoledì 23 ottobre 2013. — Presidenza del vicepresidente Manuela GHIZZONI. — Interviene il sottosegretario per i beni e le attività culturali e il turismo, Ilaria Carla Anna Borletti dell'Acqua.

  La seduta comincia alle 14.10.

Sull'ordine dei lavori.

  Manuela GHIZZONI, presidente, propone di passare all'esame della relazione al Parlamento sullo stato della spesa del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo.

  La Commissione concorda.

Relazione sullo stato della spesa, sull'efficacia nell'allocazione delle risorse e sul grado di efficienza dell'azione amministrativa per l'anno 2012 del Ministero per i beni e le attività culturali.
Doc. CLXIV, n. 7.
(Esame, ai sensi dell'articolo 124, comma 2, del Regolamento, e conclusione – Approvazione di una relazione).

  La Commissione inizia l'esame del provvedimento in oggetto.

  Manuela GHIZZONI (PD), presidente, avverte che è stato richiesto che la pubblicità dei lavori dell'odierna seduta della Commissione sia assicurata anche attraverso l'attivazione dell'impianto audiovisivo a circuito chiuso. Non essendovi obiezioni, ne dispone l'attivazione.

  Flavia PICCOLI NARDELLI (PD), relatore, ricorda che la Relazione in esame – trasmessa alle Camere il 15 luglio 2013 – è stata redatta in attuazione dell'articolo 3, comma 68, della legge n. 244 del 2007 (legge finanziaria 2008), il quale prevede che, entro il 15 giugno di ciascun anno, ogni Ministro trasmetta alle Camere, per l'esame da parte delle Commissioni parlamentari competenti, una relazione sullo stato della spesa, sull'efficacia nell'allocazione delle risorse e sul grado di efficienza dell'azione amministrativa svolta. Ricorda che le relazioni sono predisposte sulla base di un'istruttoria svolta dai servizi per il controllo interno e danno conto, con riferimento all'anno solare precedente, degli elementi di valutazione individuati con apposita direttiva emanata dal Ministro per l'attuazione del programma di Governo, su proposta del Comitato tecnico-scientifico per il controllo strategico nelle amministrazioni dello Stato, che considera: i risultati conseguiti dall'amministrazione nel perseguimento delle priorità politiche individuate dal Ministro, il grado di realizzazione degli obiettivi di miglioramento, in relazione alle risorse assegnate e secondo gli indicatori stabiliti, nonché le linee di intervento individuate e perseguite Pag. 128al fine di migliorare l'efficienza, la produttività e l'economicità delle strutture amministrative e i casi di maggior successo registrati; gli adeguamenti normativi e amministrativi ritenuti opportuni, con particolare attenzione alla soppressione o all'accorpamento delle strutture che svolgono funzioni analoghe, complementari o divenute obsolete; le misure necessarie ai fini della razionalizzazione delle strutture e delle funzioni amministrative nonché della base normativa in relazione alla nuova struttura del bilancio per missioni e per programmi.
  Ricorda, altresì, che la Relazione offre una breve ricognizione della struttura amministrativa del Ministero per i beni e le attività culturali per l'anno 2012, che, ricordo, dal 26 giugno scorso è divenuto Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo (MIBACT), in forza dell'articolo 1, commi 2 e seguenti della legge n. 71 del 2013, di conversione del decreto-legge n. 43 del 2013, che ha trasferito le funzioni esercitate in materia di turismo – con relative risorse umane, strumentali e finanziarie – dalla Presidenza del Consiglio dei ministri all'attuale Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo. Il monitoraggio sullo stato di attuazione della direttiva è curato da un organismo indipendente di valutazione delle performance (Oiv), che verifica lo stato di attuazione della direttiva del gennaio 2012, procedendo ad un riepilogo complessivo sull'ordinamento e la struttura, centrale e periferica, del Ministero.
  Aggiunge che il Ministero per i beni e le attività culturali risultava articolato, nel 2012, in nove strutture di livello dirigenziale generale centrali, individuate quali Centri di responsabilità amministrativa (un Segretariato generale e otto Direzioni generali), in diciassette strutture periferiche di livello dirigenziale generale (le Direzioni regionali per i beni culturali e paesaggistici). Ricorda che ulteriore Centro di responsabilità amministrativa è rappresentato dal Gabinetto e dagli uffici di diretta collaborazione del Ministro. Tra gli Uffici di diretta collaborazione è inserito il Comando Carabinieri per la Tutela del patrimonio culturale, che svolge attività finalizzata alla prevenzione e repressione, a livello nazionale e internazionale, dei crimini in danno del patrimonio archeologico, artistico e storico, rispondendo funzionalmente al Ministro. Organi consultivi centrali del Ministero – ci ricorda la Relazione – sono il Consiglio superiore per i beni culturali e paesaggistici e la Consulta per lo spettacolo. Le Direzioni regionali per i beni culturali e paesaggistici coordinano l'attività delle ulteriori strutture periferiche del Ministero presenti nel territorio regionale, quali: le soprintendenze per i beni archeologici, le soprintendenze per i beni architettonici e paesaggistici e le soprintendenze per beni storici, artistici ed etnoantropologici; le soprintendenze archivistiche; gli archivi di Stato; le biblioteche statali; i musei, le aree ed i parchi archeologici, i complessi monumentali. Osserva che, a pagina 8 della Relazione, compare una rappresentazione dell'organigramma del Ministero per i beni e le attività culturali. Rileva che il rapporto in esame offre un'analisi complessa ed esaustiva circa l'attuazione della pianificazione strategica attuata dal ministero per i beni e le attività culturali, definito con l'atto di indirizzo del 3 agosto 2011, con cui sono state definitive le priorità politiche. La successiva direttiva generale per l'anno 2012 ha definito in concreto gli obiettivi strategici e strutturali, quelli operativi ed i programmi esecutivi del ministero per l'anno 2012, con ulteriori proiezioni sul triennio 2012-2014. Il provvedimento ha individuato 56 obiettivi, di cui 37 strategici e 19 strutturali, assegnati poi alle diverse strutture per il conseguimento dei risultati programmati. Ai fini dell'assegnazione degli obiettivi i Centri di responsabilità amministrativa hanno provveduto ad emanare le direttive di secondo livello ed i direttori regionali quelle di terzo livello. La relazione analizza il raggiungimento degli obiettivi posti dal ministero agli uffici, e consente di correlare strettamente, la pianificazione strategica della complessiva attività del Ministero e l'uso consapevole ed attento delle risorse finanziarie, rapportato agli obiettivi programmatici. La Pag. 129direttiva ministeriale per il 2012 ha individuato quali priorità politiche: la tutela dei beni culturali e paesaggistici (raggiunta nella percentuale del 93,75 per cento) demanda alla responsabilità del segretariato generale, della direzione generale per gli archivi, di quella per le antichità, di quella per il paesaggio, le belle arti, l'architettura e le arti contemporanee; la promozione della conoscenza e della fruizione dei beni culturali in Italia e all'estero, favorendo la partecipazione dei privati. Il potenziamento del sostegno al settore dello spettacolo (raggiunta nella percentuale del 96,28 per cento), demandate all'attuazione del segretariato generale e rispettivamente, della diverse direzioni generale da quelle per gli archivi, a quella per le biblioteche e gli istituti culturali a quella per il diritto d'autore, per le antichità, per lo spettacolo dal vivo, per il cinema e per la valorizzazione del patrimonio culturale; il miglioramento dell'efficienza e dell'efficacia complessiva dell'attività istituzionale con la contemporanea razionalizzazione dell'attività gestionale e delle strutture operative (raggiunta nella percentuale del 98,82 per cento), demandata all'attuazione del Gabinetto e degli uffici di diretta collaborazione del Ministro, del Segretariato generale, poi di tutte le direzioni generali competenti.
  Segnala che, per ciascuna priorità politica, l'atto di indirizzo individua le aree di intervento. Il processo di pianificazione strategica si conclude con l'emanazione della Direttiva generale per l'attività amministrativa e la gestione (cosiddetta Direttiva di I livello). La Relazione considera anche l'aspetto delle risorse umane assegnate al MIBAC, nell'anno 2012. Con riferimento alla dotazione organica del Ministero – nelle more dell'emanazione del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri di riduzione degli organici ministeriali di cui all'articolo 2, comma 1, del decreto-legge n. 95 del 2012, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 135 del 2012 – è stata provvisoriamente individuata in misura pari ai posti coperti alla data di entrata in vigore del predetto decreto-legge n. 95 del 2012, avvenuta in data 7 luglio 2012. Con riferimento ai posti dirigenziali di I fascia c'erano 26 posti dirigenziali di I fascia e 11 posti di dirigenti di II fascia con incarico di funzione dirigenziale di livello generale; con riferimento ai posti dirigenziali di II fascia, 175 posti; con riferimento al personale di Area III, 4.754 unità; con riguardo al personale di Area II, 13.226 unità e, infine, con riferimento al personale di Area I, 965 unità. Ricorda, inoltre, che la Relazione informa che, nell'ambito delle misure previste dalla cosiddetta spending review, con il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 22 gennaio 2013, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale – Serie Generale – n. 87 del 13 aprile 2013, è stata data attuazione all'articolo 2 del decreto legge n. 95 del 2012 che prevede la revisione degli assetti organizzativi delle amministrazioni pubbliche centrali. In particolare, per il MIBAC la nuova dotazione organica risulta essere la seguente: 23 Dirigenti di I fascia; 162 Dirigenti di II fascia; 5.400 unità di personale di Area III; 12.847 unità di personale di Area II e, infine, 700 unità di personale di Area I, per un totale di 19.132 unità di personale di cui 185 con qualifiche dirigenziali. Alla Tavola 3 di pagina 16 della Relazione troviamo il numero di addetti per Area e la loro retribuzione media, negli anni 2011 e 2012. Con riferimento alla Direttiva 30 aprile 2012, con la quale il Presidente del Consiglio dei Ministri Monti ha formalizzato gli obiettivi, il percorso procedurale e i tempi prioritari del processo di spending review, il Ministero per i beni e le attività culturali ha predisposto un «Progetto contenente gli interventi di revisione e di riduzione della spesa atti a generare i risparmi di spesa previsti e le misure di razionalizzazione organizzativa e di risparmi per gli esercizi futuri».
  Evidenzia che il MiBAC ha sottolineato due finalità: l'individuazione di interventi di riduzione della spesa volti a produrre in breve termine dei risparmi di spesa senza inficiare il livello e la quantità del servizio offerto; la necessità di attivare una profonda analisi dell'attuale organizzazione del MiBAC, in particolare delle sue diramazioni Pag. 130periferiche, volta a migliorare e aumentare il livello di servizio a parità di spesa, con ricadute nel medio periodo. In particolare, è stato avviato un piano di riduzione degli oneri derivanti dalle locazioni passive. Con riferimento poi alle risorse finanziarie assegnate al Ministero per i beni e le attività culturali, e utilizzate nell'anno 2012, relativamente alla missione «Ricerca e innovazione», costituita dal solo programma «Ricerca in materia di beni e attività culturali», a fronte di risorse iniziali previste dalla legge di bilancio 2012 (legge n. 184 del 2011) di 63.814.012 euro, si è avuto uno stanziamento definitivo di 70.649.298 euro, desumibile dal rendiconto 2012; con riguardo poi alla missione «Tutela e valorizzazione dei beni e attività culturali e paesaggistici», all'interno della quale sono sono presenti 9 programmi («Sostegno, valorizzazione e tutela del settore dello spettacolo»; «Vigilanza, prevenzione e repressione in materia di patrimonio culturale»; «Tutela dei beni archeologici»; «Tutela dei beni archivistici»; «Tutela dei beni librari, promozione del libro e dell'editoria»; «Tutela delle belle arti, dell'architettura e dell'arte contemporanee; tutela e valorizzazione del paesaggio»; «Valorizzazione del patrimonio culturale»; «Coordinamento ed indirizzo per la salvaguardia del patrimonio culturale» e «Tutela del patrimonio culturale»), si è passati da un totale di 1.473.920.845 euro di risorse iniziali indicate dalla legge di bilancio 2012 a 1.626.398.238 euro di stanziamento definitivo; con riferimento poi alla missione «Servizi istituzionali e generali delle amministrazioni pubbliche», suddiviso nei 2 programmi «Indirizzo politico» e «Servizi e affari generali per le amministrazioni di competenza», ad una previsione iniziale di complessivi 44.382.774 euro, ha fatto seguito uno stanziamento definitivo di 67.693.778 euro; relativamente, infine alla missione «Fondi da ripartire», costituita dal solo programma «Fondi da assegnare», si è passati da 44.382.774 euro, come da legge di bilancio 2012, a 67.693.778 euro di stanziamenti definitivi.
  Il totale complessivo delle risorse finanziarie assegnate al MIBAC e utilizzate nel 2012, si attesta quindi a 1.783.417.832 euro, rispetto alla somma di 1.687.429.482 di euro prevista inizialmente nella legge di bilancio 2012 in conto competenza. Rinvia quindi alla lettura delle due tavole presenti a pagina 18 e 19 della Relazione, ove gli stanziamenti sono stati ripartiti, rispettivamente, tra i 10 Centri di responsabilità amministrativa del MIBAC e in base alla spesa per missioni, programmi e priorità politiche. Gli indicatori presentati nel Rapporto sulla spesa delle Amministrazioni centrali dello Stato 2012 sono stati costruiti sulla base di informazioni statistiche di fonte Ministero per i beni e le attività culturali pubblicati sul sito istituzionale. L'attività di analisi ha riguardato anche la verifica della coerenza dei dati comunicati dall'amministrazione secondo la circolare Rgs n. 38/2010 e la costruzione di un database dei debiti per Centro di Responsabilità, esercizio di formazione, piano gestionale e capitolo. È stato così possibile individuare i debiti pregressi per la categoria economica «consumi intermedi» da trasmettere ai fini della predisposizione del decreto di riconoscimento dei debiti pregressi cui dare la necessaria copertura finanziaria. Relativamente all'opportunità di prevedere le contabilità speciali solo per le Direzioni regionali, la diminuzione delle giacenze rilevata è legata anche alle innovazioni introdotte dal decreto del Presidente della Repubblica 2 luglio 2009, n. 91, con particolare riferimento all'articolo 18, comma 1 lettera f), che ha dato la possibilità alle Soprintendenze di eseguire anche gli interventi conservativi sui beni dati loro in consegna, oltre alle manutenzioni. Segnala che tali Istituti, dovendo operare come stazioni appaltanti, necessitano pertanto del mantenimento di una propria contabilità speciale, e questo contribuisce in maniera determinante al decongestionamento delle diciassette Direzioni Regionali le cui giacenze di cassa rappresentano complessivamente la maggior parte del totale (su più di 320 contabilità speciali esistenti).Pag. 131
  Rileva, altresì, che la performance complessiva – secondo la Relazione – è stata adeguata alle previsioni, sia con riguardo agli obiettivi strategici sia agli obiettivi strutturali, con margini di allineamento ai valori espressi in pianificazione vicini al cento per cento. Nell'anno 2012, l'azione del Ministero per i Beni e le Attività Culturali è stata influenzata dal contesto politico-istituzionale interno ed esterno al Paese. Il periodo è stato caratterizzato da importanti novità normative ed eventi straordinari. Ritiene utile evidenziare il livello di efficienza e tempestività raggiunto dall'amministrazione per porre rimedio ai danni ingenti, causati dal sisma del maggio 2012, agli edifici di culto, ai beni storico-culturali dei territori di Emilia Romagna, Lombardia e Veneto. Proprio per questo motivo sono state autorizzate specifiche spese, nel bilancio del Mibac, da parte delle direzioni regionali di Emilia Romagna, Lombardia e Veneto per interventi a favore delle popolazioni colpite dal sisma. È stata costituita, inoltre, all'interno del Ministero, un'Unità di crisi chiamata a monitorare e coordinare le attività necessarie a fronteggiare le situazioni emergenziali derivanti da calamità naturali.
  La particolare congiuntura economica del Paese ha portato alla formazione di un nuovo governo tecnico che, con l'obiettivo primario di risanare una situazione finanziaria al collasso, sin dal suo insediamento con il decreto legge Salva Italia ha proceduto a una revisione della spesa pubblica (spending review). Attraverso l'utilizzo di una metodologia sistematica si intendeva migliorare il processo di decisione e di allocazione delle risorse e la performance delle amministrazioni pubbliche in termini di economicità, qualità ed efficienza dei servizi offerti ai cittadini: una metodologia che voleva sostituire alla logica dei tagli lineari e al criterio della spesa storica un sistema razionale di valutazione e programmazione tale da ottimizzare il mix di risorse umane e materiali a disposizione delle pubbliche amministrazioni. Il risultato di questa metodologia è stato il decreto-legge 6 luglio 2012, n. 95, convertito nella legge 135 del 7 agosto 2012, che ha introdotto innovazioni sul piano normativo (bloccando ad esempio taluni automatismi di crescita della spesa e imponendo tagli ai costi di taluni servizi) e ridotto i bilanci delle amministrazioni centrali. Ricorda che il disegno di legge di bilancio 2013-2015 prevedeva tagli di entità variabile, compresi tra il 10 e il 25 per cento circa delle risorse disponibili nel 2012, sia sui capitoli dei consumi intermedi che sui capitoli di investimento.
  L'assetto organizzativo del Ministero per i beni e le attività culturali nell'anno 2012 non ha comunque subito ulteriori modifiche rispetto a quelle apportate dal decreto del Presidente della Repubblica 2 luglio 2009, n. 91, che ha modificato il decreto del Presidente della Repubblica 26 novembre 2007, n. 233. Come noto, gli aspetti più rilevanti delle modifiche organizzative intervenute, messe a regime già nel corso dell'anno 2010, hanno riguardato: la struttura del Ministero, con particolare riferimento alla riduzione delle Direzioni generali, che sono passate da 9 ad 8, attraverso l'accorpamento di talune di esse con contestuale creazione della nuova Direzione generale per la valorizzazione del patrimonio culturale; la nuova ripartizione delle competenze ossia lo spostamento, l'accorpamento e la modifica delle competenze di alcune Direzioni generali centrali e delle Direzioni regionali per i beni culturali e paesaggistici. Per quanto concerne le azioni volte a garantire un adeguato rispetto del patrimonio culturale e ambientale, osserva che la Relazione segnala la «Direttiva sul decoro», emanata dal Ministro per i beni e le attività culturali in data 10 ottobre 2012 e pubblicata nella Gazzetta Ufficiale – Serie Generale – del 9 novembre 2012. Tale «Direttiva sul decoro», prosegue la Relazione – che ha lo scopo di rafforzare le misure di tutela nelle aree pubbliche di particolare valore archeologico, storico, artistico, architettonico e paesaggistico, in prossimità di monumenti interessati da flussi turistici particolarmente rilevanti – è efficace su tutto il territorio nazionale impartendo disposizioni agli uffici competenti per contrastare l'esercizio di attività Pag. 132commerciali e artigianali in forma ambulante o su posteggio, nonché di qualsiasi altra attività non compatibile con le esigenze di tutela del patrimonio culturale, con particolare riferimento alla necessità di assicurare il decoro dei complessi monumentali. Questa Direttiva – sulla base delle novità normative del Codice dei beni culturali – includerà anche le pubbliche piazze, vie, strade e altri spazi aperti urbani di interesse artistico o storico, appartenenti a soggetti pubblici e realizzate da oltre settanta anni, per i quali non sia stato emanato un puntuale provvedimento di vincolo. La Relazione aggiunge che la Direttiva prevede, inoltre, la possibilità di adottare, per le aree non assoggettate a tutela, ma costituenti la cornice ambientale di beni culturali direttamente tutelati, prescrizioni di tutela indiretta, allo specifico fine di impedire che – specie mediante l'installazione di posteggi, banchetti o strutture stabili o precarie di varia natura e tipologia – sia pregiudicata la visuale dei beni direttamente vincolati, ovvero ne siano alterate le condizioni di ambiente e di decoro. La Relazione segnala, poi, il decreto ministeriale del 19 dicembre 2012, concernente l'approvazione delle norme tecniche e linee guida in materia di sponsorizzazioni di beni culturali e di fattispecie analoghe o collegate, in attuazione dell'articolo 61, comma 1, del decreto-legge 9 febbraio 2012, n. 5, convertito, con modificazioni, dalla legge 4 aprile 2012, n. 35. Per quanto concerne, infine, la situazione debitoria del Ministero per i beni e le attività culturali, maturata al 31 dicembre 2012, la Relazione ci ricorda che l'articolo 5, comma 1, del decreto-legge 8 aprile 2013, n. 35 prevede che «ai fini dell'estinzione dei debiti dei Ministeri per obbligazioni giuridicamente perfezionate relative a somministrazioni, forniture, appalti e prestazioni professionali, maturati alla data del 31 dicembre 2012, a fronte dei quali non sussistono residui passivi anche perenti, ciascun Ministero predispone un apposito elenco dei debiti scaduti in ordine cronologico con l'indicazione dei relativi importi».
  Aggiunge che nel 2012, a seguito della richiesta dell'Organismo Indipendente di Valutazione della performance, è stata variata la tempistica dei monitoraggi, dal semestre al quadrimestre. È stata inoltre ampliata la rilevazione dei costi, inserendo, oltre ai costi del personale e di funzionamento, anche il costo relativo agli investimenti, completando, in tal modo, il quadro complessivo di riferimento. Infine sono stati collegati a ciascun prodotto i relativi indicatori quantitativi che sono in corso di monitoraggio. Il sistema di Controllo di Gestione in uso al Ministero consente «di fornire parametri quantitativi relativi agli output prodotti», resi disponibili per la realizzazione «del processo di autoconoscenza e di autocorrezione amministrativa». La funzionalità della piattaforma è ribadita, altresì, dalla continua utilizzazione dei dati forniti dal Controllo di Gestione da parte dei vari Servizi delle Direzioni Generali, in virtù del costante aggiornamento in tempo reale. In relazione alle misure di riduzione degli assetti organizzativi e degli interventi di razionalizzazione, il Ministero, in deroga alla legge n. 148 del 14 settembre 2011, è stato autorizzato ad assumere – ed ha assunto – a decorrere dal 1o gennaio 2012, mediante l'utilizzazione di graduatorie in corso di validità. Il Ministero ha coerentemente applicato la pianificazione strategica contenuta nella Direttiva Generale sull'azione amministrativa e sulla gestione per l'anno 2012, dando seguito alle Priorità Politiche, in essa individuate. Tuttavia si formulano le seguenti considerazioni. Attualmente il Mibact persegue i suoi compiti istituzionali con un budget annuo dello stato di previsione della spesa del Ministero esiguo. Le riduzioni costanti degli stanziamenti per il funzionamento, le manutenzioni straordinarie e per gli investimenti nel settore dei beni culturali determinate dalla graduale e progressiva diminuzione delle disponibilità di bilancio, ne hanno notevolmente compromesso l'attività e i servizi. Osserva al riguardo che l'entità e la vastità dei tagli hanno purtroppo reso impossibile una qualsivoglia razionalizzazione dell'impiego delle risorse Pag. 133finanziarie in quanto, nonostante gli strumenti di flessibilità pur previsti dalla normativa, le risorse ordinariamente disponibili per il funzionamento e per gli investimenti sono da tempo strutturalmente dimensionati a livelli molto inferiori ad un livello idoneo a perseguire una efficace politica di difesa del patrimonio culturale e, possibilmente, il potenziamento dei servizi al pubblico. La diminuzione delle risorse economiche ed umane, anche a supporto delle attività di funzionamento e di gestione, si accompagna, quindi, con una generale crisi in termini di domanda dei servizi.
  Formula, quindi, una proposta di relazione favorevole con una osservazione (vedi allegato 2).

  Antonio PALMIERI (PdL) ringrazia la relatrice, pur non concordando con lei nella valutazione nei confronti dell'operato del Governo Monti. Chiede poi chiarimenti sulla differenza che è intervenuta tra lo stanziamento inizialmente previsto dalla legge di bilancio 2012, e quanto effettivamente utilizzato dal Ministero per i beni e le attività culturali nell'anno medesimo. Esprime comunque voto favorevole sulla proposta favorevole di relazione, sottolineando come quello odierno sia un nuovo strumento di indubbia utilità. Reputa inoltre importante che il documento oggi in esame sia pubblicizzato all'esterno per mezzo di internet, e non solo trasmesso al Parlamento, in nome della massima trasparenza e conoscibilità dell'attività pubblica.

  Chiara DI BENEDETTO (M5S) ringrazia la relatrice per il lavoro svolto e si associa a quanto testé affermato dal deputato Palmieri, in nome della trasparenza dell'attività della pubblica amministrazione. Preannuncia quindi, anche a nome del suo gruppo, voto favorevole alla proposta di relazione della deputata Piccoli Nardelli.

  Milena SANTERINI (SCpI) preannuncia anch'essa il voto favorevole, anche a nome del suo gruppo, sulla proposta di relazione della deputata Piccoli Nardelli, auspicando un utilizzo sempre più razionale delle risorse a disposizione.

  Giancarlo GIORDANO (SEL), concordando con il collega Palmieri sulla valutazione negativa in ordine all'operato del Governo Monti, con particolare riferimento al settore della cultura, rileva come la relazione in esame non sia altro che una presa d'atto della situazione attuale di risorse assolutamente insufficienti destinate al settore culturale, in virtù di una serie di tagli che si sono succeduti negli ultimi anni. Ritiene quindi che la Commissione di cui fa parte debba svolgere una reale battaglia a difesa della cultura. Preannuncia, quindi, il voto contrario del suo gruppo sulla proposta di relazione della relatrice.

  Maria COSCIA (PD) ringrazia la relatrice per il prezioso lavoro svolto. Rileva inoltre come sia stato recentemente convertito dal Parlamento il cosiddetto decreto cultura, il quale, attuando un'inversione di tendenza, ha realizzato importanti interventi in questo settore, pur non riportati dal documento in esame che fa riferimento all'anno 2012. Preannuncia quindi voto favorevole del suo gruppo sulla proposta di relazione della deputata Piccoli Nardelli.

  Simone VALENTE (M5S) chiede le motivazioni della rilevante situazione debitoria con riferimento alla regione Campania, riportata nel documento in esame.

  Flavia PICCOLI NARDELLI (PD), relatore, con riferimento a quanto richiesto dall'onorevole Palmieri, circa l'incremento della spesa rispetto alla previsioni iniziali, ritiene che questa possa essere attribuita anche al pagamento nell'anno 2012 di residui passivi. Considera inoltre importante un esame dei dati indicati, al cui fine è indirizzata l'osservazione del parere, di trasmettere in futuro la relazione in esame congiuntamente ai disegni di legge di rendiconto e di assestamento.

Pag. 134

  Gianluca BUONANNO (LNA), con riferimento all'organismo esterno al Ministero per i beni e le attività culturali che ha proceduto alla verifica della spesa dello stesso, chiede quanto sia costato allo stesso far svolgere l'attività all'esterno e perché non sia stato utilizzato il personale del dicastero. Considera inoltre singolare che nel documento in esame si sia fatto riferimento al terremoto avvenuto in Emilia Romagna, mentre quando vi è stato il sisma in Abruzzo, con un Governo di centrodestra, non si è pubblicizzata l'attività svolta nel settore dei beni culturali alla luce dell'emergenza in corso.

  Manuela GHIZZONI (PD), presidente, ricorda che il riferimento nella Relazione al solo terremoto dell'Emilia Romagna, è dovuto al fatto che il documento prende in esame il solo anno 2012, in cui si è verificato tale sisma.

  Ilaria CAPUA (SCpI) ringrazia la relatrice per l'eccellente lavoro svolto. Circa le osservazioni formulate dal collega Buonanno, rileva come in tutte le occasioni in cui si svolge un audit, anche a livello internazionale, il controllo debba essere svolto da un soggetto esterno. Si tratta di una valutazione che ha un costo certamente inferiore agli sprechi che intende evitare.

  Il sottosegretario Ilaria Carla Anna BORLETTI DELL'ACQUA conviene, con riferimento all’audit, che soggetto controllante e soggetto controllato non possono coincidere. Si dichiara poi favorevole a rendere pubblico il documento in esame in nome della massima trasparenza. Evidenzia poi, dopo aver ringraziato la relatrice per il proficuo lavoro svolto, la cronica insufficienza di risorse assegnate al suo dicastero, le quali sono diminuite del 21 per cento negli ultimi sette, otto anni. Sottolinea che la ristrettezza delle risorse rende drammatica una situazione già di per sé grave. Con riferimento ai debiti riferiti alla regione Campania, infine, chiarisce che gli stessi concernono il sito archeologico di Pompei.

  Gianluca BUONANNO (LNA), intervenendo per dichiarazione di voto, ribadisce che è uno spreco aver utilizzato professionisti esterni per valutare l'operato del ministero. Rileva quindi che quando si paga un soggetto esterno, questi non si può considerare indipendente in quanto fra i due soggetti si instaura un confronto che può far sì che si «limi» la valutazione dell'ente controllato. Dopo aver ribadito che bisogna far lavorare coloro che fanno parte del personale del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo, rappresenta al sottosegretario Borletti dell'Acqua che mentre il suo dicastero ha subito una riduzione del 21 per cento degli stanziamenti, la riduzione nei confronti dei comuni che sono tenuti ad effettuare dei servizi essenziali è ben superiore. Aggiunge inoltre che in un servizio giornalistico effettuato sulla rete televisiva Rai 3, con riferimento a Pompei, si sono denunciati sprechi per decine di milioni di euro, mentre ancora si continuano ad assegnare 100 milioni di euro a tale sito archeologico. Si tratta di risorse che si rischiano di buttare, come quelle che finora sono state sprecate. Preannuncia quindi il voto assolutamente negativo sulla proposta di relazione del relatore.

  La Commissione approva quindi la proposta di relazione favorevole con osservazione del relatore (vedi allegato 2).

Sui lavori della Commissione.

  Manuela GHIZZONI (PD), presidente, dà il benvenuto al collega Di Lello al quale il Presidente Galan ha già espresso lunedì scorso il cordoglio per il lutto familiare, al quale si associa. Desidera inoltre esprimere allo stesso, anche a nome della Commissione, gli auguri di buon lavoro per il suo nuovo incarico di segretario della Commissione parlamentare antimafia.

  La seduta termina alle 15.

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SEDE REFERENTE

  Mercoledì 23 ottobre 2013. — Presidenza del presidente Giancarlo GALAN. — Intervengono i sottosegretari di Stato per l'istruzione, l'università e la ricerca, Gian Luca Galletti e Gabriele Toccafondi.

  La seduta comincia alle 15.

DL 104/2013: Misure urgenti in materia di istruzione, università e ricerca.
C. 1574 Governo.

(Seguito dell'esame e rinvio).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato, da ultimo, nella seduta del 22 ottobre 2013.

  Giancarlo GALAN, presidente, avverte che è stato richiesto che la pubblicità dei lavori dell'odierna seduta della Commissione sia assicurata anche attraverso l'attivazione dell'impianto audiovisivo a circuito chiuso.
  Non essendovi obiezioni, ne dispone l'attivazione.

  Giancarlo GALAN (PdL), presidente e relatore, avverte che la Commissione riprenderà l'esame delle proposte emendative accantonate presentate all'articolo 2, a partire dall'emendamento Vacca 2.21, su cui ricorda il parere contrario del Governo e del relatore.

  Gianluca VACCA (M5S), illustrando il suo emendamento 2.21, sostiene che il servizio di tutoraggio all'orientamento studentesco dovrebbe essere offerto dalle Università e non da associazioni di studenti o da altri organismi; precisa pertanto che la proposta emendativa intende abrogare la previsione di una esternalizzazione di tale utile servizio.

  La Commissione respinge quindi l'emendamento Vacca 2.21.

  Gianluca VACCA (M5S) in merito ai suoi emendamenti 2.22, 2.23 e 2.24, che prevedono, con diversa articolazione, l'abolizione del prestito d'onore per tutti i corsi di studio ovvero solo per i corsi di laurea, evidenzia che tale forma di sovvenzione che sopperisce alla mancanza di borse di studio presenta criticità evidenti.

  Manuela GHIZZONI (PD) fa notare che la proposta abrogativa presentata dal collega Vacca dovrebbe più precisamente riguardare la legge n. 240 e non invece il decreto legislativo n. 68 del 2012, che ne costituisce attuazione.

  Il sottosegretario Gian Luca GALLETTI ravvisa l'opportunità che sia presentato sul tema un apposito ordine del giorno in Aula che impegni il Governo a rivedere il complessivo sistema delle esenzioni connesse al diritto allo studio.

  Gianluca VACCA (M5S), alla luce della disponibilità testé manifestata dal Governo, dichiara di ritirare i suoi emendamenti 2.22, 2.23 e 2.24 e si riserva di presentare in Aula un apposito ordine del giorno.

  La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli emendamenti Vacca 2.27 e 2.28.

  Gianluca VACCA (M5S), in merito al suo emendamento 2.29, contesta la previsione secondo cui il rimborso per gli affitti degli alloggi degli studenti riguarda esclusivamente le stanze doppie e non le singole. Evidenzia che la sua proposta emendativa intende includere nell'ambito del rimborso attraverso la borsa di studio anche tale ultima ipotesi. Chiede quindi al rappresentante del Governo i motivi del parere contrario espresso sul suo emendamento 2.29.

  Il sottosegretario Gian Luca GALLETTI rileva che la tipologia di stanza doppia comporta minori oneri rispetto alla stanza singola e comporta pertanto la possibilità di erogare un maggior numero di borse di studio.

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  Gianluca VACCA (M5S) ritiene preferibile che sia fissato un tetto massimo di spesa piuttosto che adottare criteri incongrui quali il riferimento alla tipologia di stanza da sottoporre a rimborso.

  Nicola FRATOIANNI (SEL) sostiene che se viene fissato un contributo in misura standard per l'affitto delle stanze degli studenti che usufruiscono di borse di studio, sarebbe opportuno consentire ai medesimi studenti di optare per la tipologia di stanza che ritengono preferibile per le loro esigenze.

  Il sottosegretario Gian Luca GALLETTI ribadisce che l'importo del contributo per borse di studio è definito sulla base di parametri standard, tra i quali è contemplata la voce dell'affitto in stanza doppia, che risulta meno oneroso e quindi consente di poter erogare un maggior numero di borse di studio.

  La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli emendamenti 2.29 e 2.30.

  Manuela GHIZZONI (PD) ritira il suo emendamento 2.3.

  Giancarlo GALAN, presidente e relatore, avverte che ove fosse approvato l'emendamento 2.6, risulterebbe precluso l'emendamento Fratoianni 2.8.

  La Commissione approva quindi l'emendamento Ghizzoni 2.6, risultando precluso l'emendamento 2.8 (vedi allegato 1).

  Gianluca VACCA (M5S) illustra il suo emendamento 2.31, volto a prevedere che gli studenti beneficiari del sistema delle 150 ore non risultino assegnatari di borse di studio in quanto già titolari di altro beneficio.

  La Commissione respinge quindi l'emendamento Vacca 2.31.

  Il sottosegretario Gian Luca GALLETTI presenta una riformulazione dell'emendamento Ghizzoni 2.4, volto ad elevare da 40 a 80 mila euro il limite del parametro ISEE familiare.

  Manuela GHIZZONI (PD) precisa che la sua proposta emendativa intende sterilizzare di fatto, per un dato periodo, l'aumento di contribuzione e tassazione per quegli studenti che hanno una situazione reddituale familiare al di sotto di uno specifico parametro. Sostiene che si tratta di un emendamento volto ad affermare un principio di equità in attesa di una complessiva verifica della materia della contribuzione e tassazione connessa al diritto allo studio. Accoglie quindi la proposta del rappresentante del Governo e riformula conseguentemente il suo emendamento 2.4 (vedi allegato 1).

  Gianluca VACCA (M5S), pur condividendo nel merito la proposta emendativa, ritiene preferibile abrogare la norma bloccando di fatto la tassazione e procedere quindi ad una complessiva revisione della materia della contribuzione e tassazione collegate al diritto allo studio.

  Maria COSCIA (PD), pur consapevole che con l'approvazione dell'emendamento Ghizzoni 2.4 nuova formulazione non si superano situazioni di iniquità, invita ad approvare comunque l'emendamento con l'impegno a rivedere tutta la normativa in Commissione, in una fase successiva.

  La Commissione, con distinte votazioni, approva gli emendamenti Ghizzoni 2.4 nuova formulazione e Vacca 2.32.
  Respinge l'emendamento Fratoianni 2.9.

  Il sottosegretario Gian Luca GALLETTI dà lettura della riformulazione degli identici emendamenti Ghizzoni 2.2 e Chimienti 2.17, ricordando che è stato possibile prevedere un rimborso spese in quanto non ha bisogno di copertura, contrariamente alla corresponsione di emolumenti.

  Manuela GHIZZONI (PD), accogliendo la proposta del rappresentante del Governo, Pag. 137riformula conseguentemente il suo emendamento 2.2.

  Silvia CHIMIENTI (M5S) pur preferendo la formulazione originaria del suo emendamento accetta la riformulazione proposta dal Governo, considerando che il rimborso spese è pur sempre meglio di nulla.

  Giancarlo GALAN, presidente e relatore, avverte che ove fossero approvati gli identici emendamenti Ghizzoni 2.2 e Chimienti 2.17, risulterebbe precluso l'emendamento Vacca 2.26.

  La Commissione approva quindi gli identici emendamenti Ghizzoni 2.2 e Chimienti 2.17 nel testo riformulato (vedi allegato 1), risultando quindi precluso l'emendamento 2.26.

  Gianluca VACCA (M5S) non comprende per quale motivo sia stato espresso parere contrario sul suo emendamento 2.26, simile ai precedenti.

  Giancarlo GALAN, presidente e relatore, osserva che l'emendamento è stato assorbito dalla votazione relativa al comma 6 dei precedenti identici emendamenti Ghizzoni 2.2 e Chimienti 2.17.

  Il sottosegretario Gian Luca GALLETTI precisa inoltre che il comma 6, la cui abrogazione è proposta nell'emendamento Vacca 2.26, non può essere abrogato in quanto tratta dell'invarianza di bilancio.

  La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli emendamenti Luigi Gallo 2.18 e Vacca 2.19.

  Gianluca VACCA (M5S) nel manifestare disponibilità a ragionare su una riforma complessiva del sistema dei contributi universitari, che lo renda più equo, ricorda che il suo articolo aggiuntivo 2.06 raccoglie le istanze provenienti dalle associazioni studentesche alle quali occorrerebbe inviare un messaggio politico chiaro. Invita pertanto a votare il suo articolo aggiuntivo ricordando che la norma della spending review è al momento inefficace.

  Nicola FRATOIANNI (SEL), con riferimento alle precedenti dichiarazioni della collega Coscia, relativamente alla non risolutività della rimozione della norma in materia di contributi universitari, ritiene necessario che sulla questione si raggiunga un accordo, poiché è stato anche detto che si potrebbero ingenerare danni, mentre si procede ad un più generale riordino della materia.

  Luigi GALLO (M5S) ricorda l'ampio dibattito svoltosi nella Commissione cultura sulla proposta di legge presentata dal collega Vacca, relativamente all'opportunità di abrogare la norma inserita nel provvedimento di spending review che consentiva di aumentare le tasse universitarie. A tale proposito, segnala l'opportunità di dare un segnale differente che tranquillizzi gli studenti su eventuali futuri aumenti delle tasse universitarie, invitando a votare l'articolo aggiuntivo 2.06, di cui è cofirmatario.

  Maria Valentina VEZZALI (SCpI) nel concordare con la proposta avanzata dalla collega Ghizzoni, ritiene necessario procedere a rivisitare la norma in una sede opportuna dove possa svolgersi un approfondimento più complessivo.

  La Commissione respinge quindi l'articolo aggiuntivo Vacca 2.06.

  Si passa all'esame dell'articolo 4 e degli emendamenti ad esso riferiti, precedentemente accantonati.

  Luigi GALLO (M5S) nell'illustrare il suo emendamento 4.12 ricorda che i gruppi di acquisto solidale sono definiti dalla legge come aggregazioni senza fini di lucro che svolgono semplicemente una funzione di servizio, finalizzata ad un consumo consapevole di diverse tipologie di prodotti, tra i quali i prodotti ortofrutticoli, con una particolare attenzione al consumo orientato da un punto di vista sociale ambientalistico e solidale. Ricorda altresì che il Pag. 138suo emendamento propone che il Ministero si consulti con i gruppi di acquisto solidale per i suoi programmi di educazione alimentare.

  Il sottosegretario Gian Luca GALLETTI riterrebbe opportuno riformulare l'emendamento Luigi Gallo 4.12 nel senso di prevedere la collaborazione di associazioni e organizzazioni di acquisto solidale.

  Luigi GALLO (M5S), accogliendo la proposta del rappresentante del Governo, riformula conseguentemente il suo emendamento 4.12.

  La Commissione approva quindi l'emendamento Luigi Gallo 4.12 nel testo riformulato (vedi allegato 1).

  Il sottosegretario Gian Luca GALLETTI riterrebbe opportuno riformulare l'emendamento Iori 4.20, nel senso di prevedere una elaborazione di programmi di educazione alimentare, anche nell'ambito di iniziative già avviate.

  Vanna IORI (PD), accogliendo la proposta del rappresentante del Governo, riformula conseguentemente il suo emendamento 4.20.

  La Commissione approva quindi l'emendamento Iori 4.20 nel testo riformulato (vedi allegato 1).

  Giancarlo GALAN, presidente e relatore, dà lettura di una riformulazione del suo emendamento 4.25, nel testo concordato con il Governo.

  La Commissione approva quindi l'emendamento 4.25 del relatore, nuova formulazione (vedi allegato 1).

  Giancarlo GALAN, presidente, avverte che sono imminenti votazioni in Assemblea, rinvia quindi il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 16.

SEDE REFERENTE

  Mercoledì 23 ottobre 2013. — Presidenza del presidente Giancarlo GALAN. — Intervengono i sottosegretari di Stato per l'istruzione, l'università e la ricerca, Gian Luca Galletti e Gabriele Toccafondi.

  La seduta comincia alle 16.30.

DL 104/2013: Misure urgenti in materia di istruzione, università e ricerca.
C. 1574 Governo.

(Seguito dell'esame e rinvio).

  Giancarlo GALAN, presidente, avverte che è stato richiesto che la pubblicità dei lavori dell'odierna seduta della Commissione sia assicurata anche attraverso l'attivazione dell'impianto audiovisivo a circuito chiuso.
  Non essendovi obiezioni, ne dispone l'attivazione.

  Si passa all'esame dell'articolo 5 e delle proposte emendative accantonate, ad esso riferite.

  Il sottosegretario Gian Luca GALLETTI invita al ritiro dell'emendamento Centemero 5.1. Esprime parere favorevole sull'emendamento Centemero 5.2, subordinatamente ad una riformulazione di cui darà conto. Invita quindi al ritiro dell'emendamento Centemero 5.4.

  Antonio PALMIERI (PdL) preso atto del parere espresso dal rappresentante del Governo e dal relatore, ritira l'emendamento Centemero 5.1 di cui è cofirmatario.

  Il sottosegretario Gian Luca GALLETTI illustra la riformulazione proposta all'emendamento Centemero 5.2, secondo cui il regolamento ivi richiamato deve prevedere la delineazione dei diritti e dei doveri degli studenti dell'ultimo biennio della scuola secondaria di secondo grado. Precisa pertanto che ritiene preferibile sostituire lo status giuridico con il riferimento ai diritti e doveri degli studenti.

Pag. 139

  Antonio PALMIERI (PdL) fa notare che la proposta di riformulazione del rappresentante del Governo muta radicalmente l'impostazione della proposta emendativa. Pur comprendendo che rappresenta un punto di accordo utile per acquisire il consenso dei gruppi della Commissione, riterrebbe utile inserire anche il terzo anno oltre all'ultimo biennio e manifesta peraltro perplessità in relazione all'esclusione della scuola dell'obbligo dall'ambito applicativo della norma.

  Maria COSCIA (PD) osserva che la riformulazione presentata dal Governo assume un particolare rilievo. Evidenzia che l'obbligo di istruzione elevato a 16 anni deve essere salvaguardato e che occorre certamente migliorare la didattica anche per la scuola dell'obbligo. Rileva tuttavia che il profilo dell'alternanza scuola-lavoro presenta specifiche criticità. Sostiene che la didattica debba accentuare maggiormente l'integrazione tra il sapere ed il percorso lavorativo e per tale profilo ci si deve riferire in primo luogo al biennio. Ravvisa peraltro l'opportunità di una rimodulazione della complessiva disciplina anche attraverso il coordinamento delle regioni.

  Luigi GALLO (M5S) in qualità di docente di un istituto professionale, evidenzia la necessità di implementare il profilo dell'alternanza scuola-lavoro. Reputa opportuno che non si imponga alla scuola di adeguarsi alle esigenze dell'impresa in quanto occorre fornire alla realtà delle imprese la possibilità di acquisire un ruolo diverso volto a favorire percorsi lavorativi degli studenti. Al riguardo, segnala l'importanza della figura del tutor aziendale, sottolineando che le aziende di più ampie dimensioni devono essere tenute ad assumere una responsabilità maggiore rispetto alla gestione di percorsi d'inserimento lavorativo degli studenti.

  Giancarlo GIORDANO (SEL) dichiara il proprio voto di astensione sulla riformulazione proposta dal Governo all'emendamento Centemero 5.2. Ritiene infatti necessaria una riforma di più ampia portata sul tema, pur considerando che l'orientamento dovrebbe iniziare molto presto e la scelta di salvaguardare la scuola dell'obbligo appare particolarmente apprezzabile.

  Antonio PALMIERI (PdL) accogliendo la proposta del rappresentante del Governo riformula conseguentemente l'emendamento Centemero 5.2, di cui è cofirmatario.

  La Commissione approva l'emendamento Centemero 5.2 come riformulato (vedi allegato 1).

  Antonio PALMIERI (PdL) ritira, in qualità di cofirmatario, l'emendamento Centemero 5.4.

  Si passa all'esame dell'articolo 6 e dei relativi emendamenti accantonati.

  Il sottosegretario Gian Luca GALLETTI esprime parere favorevole sugli identici emendamenti Centemero 6.9 e 6.39 del relatore. Esprime inoltre parere favorevole sull'emendamento Marzana 6.23 e invita al ritiro degli identici emendamenti Giancarlo Giordano 6.12 e 6.40 del relatore.

  Luigi GALLO (M5S) chiede chiarimenti in ordine agli effetti normativi dei predetti identici emendamenti Centemero 6.9 e 6.39 del relatore.

  Il sottosegretario Gian Luca GALLETTI chiarisce di avere verificato che la normativa sul diritto d'autore non impedisce il comodato d'uso sui libri.

  La Commissione approva quindi gli identici emendamenti Centemero 6.9 e 6.39 del relatore.

  Maria MARZANA (M5S) ritira l'emendamento a sua firma 6.23.

  Il sottosegretario Gian Luca GALLETTI con riferimento agli identici emendamenti Giancarlo Giordano 6.12 e 6.40, chiarisce che il motivo di tale invito è da ricondursi a problemi connessi alla copertura finanziaria Pag. 140riferibile agli stessi. Si impegna peraltro a cercare le necessarie risorse destinate ai comuni per il rimborso dei libri di testo, nell'ambito dell'esame della prossima legge finanziaria per il 2014.

  Giancarlo GIORDANO (SEL) ritira il suo emendamento 6.12.

  Giancarlo GALAN, presidente e relatore, ritira il suo emendamento 6.40.

  Si passa all'esame dell'articolo 9 e dei relativi emendamenti precedentemente accantonati.

  Il sottosegretario Gian Luca GALLETTI propone una riformulazione dell'emendamento Luigi Gallo 9.3, che prevede, al comma 1, lettera c), dell'articolo 9, che dopo le parole «fatta salva la verifica annuale di profitto», si aggiungano le seguenti: «secondo le previsioni del regolamento di attuazione».

  Luigi GALLO (M5S), con riferimento alla riformulazione testé annunciata dal sottosegretario Galletti sul suo emendamento 9.3, chiede se sia applicabile anche agli studenti che hanno superato il diciottesimo anno di età.

  Maria COSCIA (PD) precisa che le risulta che nella giornata di oggi si è tenuto un incontro tra gli uffici legislativi del Ministero dell'interno e del Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca, proprio sulla questione appena posta dal collega Gallo.

  Il sottosegretario Gian Luca GALLETTI specifica che sulla materia oggetto dell'emendamento Luigi Gallo 9.3 ha una competenza primaria il Ministero dell'interno, il quale sta effettuando una verifica al riguardo. Aggiunge poi che la medesima verifica potrebbe anche rivelarsi non favorevole all'emendamento in esame. Chiede quindi al presentatore di valutare l'opportunità di accantonare il predetto emendamento nell'attesa di ricevere i necessari chiarimenti.

  Luigi GALLO (M5S) concorda con l'opportunità di accantonare il suo emendamento 9.3.

  Giancarlo GALAN, presidente e relatore, propone quindi l'accantonamento dell'emendamento Luigi Gallo 9.3.

  La Commissione delibera quindi l'accantonamento dell'emendamento Luigi Gallo 9.3.

  Il sottosegretario Gian Luca GALLETTI propone una riformulazione dell'emendamento Luigi Gallo 9.4, chiedendo di aggiungere alla fine del comma 1, lettera c), dell'articolo 9, che il permesso può essere prolungato per ulteriori dodici mesi oltre il termine del percorso formativo compiuto, secondo la previsione dell'articolo 22, comma 11-bis, del testo unico sull'immigrazione.

  Luigi GALLO (M5S), accogliendo l'invito del rappresentante del Governo, riformula il suo emendamento 9.4.

  Maria COSCIA (PD) sottoscrive, a nome del suo gruppo, l'emendamento Luigi Gallo 9.4, così come riformulato.

  Antonio PALMIERI (PdL) sottoscrive, a nome del suo gruppo, l'emendamento 9.4, nel testo testé riformulato.

  La Commissione approva quindi l'emendamento Luigi Gallo 9.4, così come riformulato (vedi allegato 1).

  Antonio PALMIERI (PdL), con riferimento all'approvazione dell'emendamento Luigi Gallo 9.4, evidenzia come la stessa sia avvenuta valutando il contenuto della proposta e non la provenienza politica della stessa, attuando in tale maniera un atto politico che caratterizza positivamente il metodo di lavoro nella Commissione cultura.

  Giancarlo GALAN, presidente, avverte che sono imminenti votazioni in Assemblea, sospende quindi la seduta.

Pag. 141

  La seduta, sospesa alle 17.30, è ripresa alle 18.

  Si passa all'esame dell'articolo 10 e dell'emendamento accantonato ad esso riferito.

  Il sottosegretario Gian Luca GALLETTI esprime parere favorevole sull'emendamento Mariani 10.20.

  Giancarlo GALAN, presidente e relatore, esprime parere conforme al relatore e illustra il suo nuovo emendamento 10.27, di cui raccomanda l'approvazione.

  Il sottosegretario Gian Luca GALLETTI esprime parere favorevole sull'emendamento 10.27.

  Giancarlo GALAN, presidente, prende atto, non essendovi obiezioni, che i gruppi rinunciano alla presentazione di eventuali subemendamenti all'emendamento 10.27.

  La Commissione approva quindi l'emendamento 10.27 del relatore (vedi allegato 1).
  La Commissione passa quindi all'esame dell'articolo 14 e dei relativi emendamenti accantonati.

  Il sottosegretario Gian Luca GALLETTI anticipa che il Governo sta svolgendo una riflessione sull'articolato in esame, in quanto intende ovviare alla formulazione di una disposizione inserita nel cosiddetto decreto del fare, riguardante l'edilizia scolastica, che prevedeva poteri straordinari per i sindaci e per i presidenti di provincia, esclusivamente per la realizzare delle opere previste da tale decreto. Precisa che non essendo attualmente previsti tali poteri per altri progetti cofinanziati, ad esempio dai comuni, che abbiano sempre ad oggetto l'edilizia scolastica, si rende opportuno un aggiornamento normativo in tal senso.

  Si passa all'esame degli articoli aggiuntivi riferiti all'articolo 8, precedentemente accantonati.

  Il sottosegretario Gabriele TOCCAFONDI propone una riformulazione degli identici articoli aggiuntivi Centemero 8.01 e 8.05 del relatore, che illustra, specificando che il capoverso di cui alla lettera c) dei predetti articoli aggiuntivi è soppresso, per essere riproposto nella riformulazione di un successivo emendamento all'articolo 14 che sarà in seguito illustrato.

  Antonio PALMIERI (PdL), in qualità di cofirmatario, accoglie la proposta del rappresentante del Governo e riformula conseguentemente l'articolo aggiuntivo Centemero 8.01.

  Giancarlo GALAN, presidente e relatore, accoglie anch'egli la proposta del rappresentante del Governo e riformula conseguentemente il suo articolo aggiuntivo 8.05 identico all'articolo aggiuntivo 8.01. Avverte che, ove fossero approvati, gli identici articoli aggiuntivi in esame, risulterebbe precluso l'articolo aggiuntivo 8.02.

  La Commissione approva quindi gli identici articoli aggiuntivi Centemero 8.01 e 8.05 del relatore così come riformulati (vedi allegato 1), risultando quindi precluso l'articolo aggiuntivo 8.02.

  Si passa all'esame dell'articolo 14 e del relativo emendamento ad esso riferito, precedentemente accantonato.

  Il sottosegretario Gabriele TOCCAFONDI propone una riformulazione dell'emendamento Ghizzoni 14.3, che illustra.

  Manuela GHIZZONI (PD) rileva che l'emendamento a sua firma 14.3 riprende un'idea già sviluppata nella regione Trentino-Alto Adige per un migliore rapporto tra mondo del lavoro e istruzione, specificando che si tende anche ad evitare di far laureare alcune persone che lavorano presso determinate istituzioni senza che Pag. 142abbiano acquisito un adeguato numero di crediti. Accoglie quindi la proposta del sottosegretario Toccafondi e riformula conseguentemente il suo emendamento 14.3 (vedi allegato 1).

  Gianluca VACCA (M5S) esprime perplessità sull'ammissibilità dell'emendamento Ghizzoni 14.3, alla luce del contenuto del decreto-legge in esame.

  La Commissione approva, quindi, l'emendamento Ghizzoni 14.3 così come riformulato (vedi allegato 1).

  Giancarlo GALAN, presidente e relatore, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 18.20.

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