CAMERA DEI DEPUTATI
Giovedì 17 ottobre 2013
105.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Cultura, scienza e istruzione (VII)
COMUNICATO
Pag. 58

SEDE CONSULTIVA

  Giovedì 17 ottobre 2013. — Presidenza del vicepresidente Ilaria CAPUA. — Interviene il sottosegretario di Stato per l'istruzione, l'università e la ricerca, Gian Luca Galletti.

  La seduta comincia alle 14.05.

DL 101/2013: Disposizioni urgenti per il perseguimento di obiettivi di razionalizzazione nelle pubbliche amministrazioni.
C. 1682 Governo, approvato dal Senato.

(Parere alle Commissioni I e XI).
(Esame e conclusione – Parere con condizioni e osservazioni).

  La Commissione inizia l'esame del provvedimento in oggetto.

  Ilaria CAPUA, presidente, avverte che è stato richiesto, da parte dei rappresentanti dei gruppi Movimento 5 Stelle (M5S), Sinistra Ecologia Libertà (SEL) e Il Popolo delle libertà – Berlusconi Presidente (PDL) in Commissione, che la pubblicità dei lavori dell'odierna seduta della Commissione sia assicurata anche attraverso l'attivazione dell'impianto audiovisivo a circuito chiuso.
  Non essendovi obiezioni, ne dispone l'attivazione.

  Antonio PALMIERI (PdL), relatore, premette che il provvedimento in esame è molto complesso contenendo sia norme di diretto interesse per la Commissione sia disposizioni che riguardando la pubblica amministrazione in generale incidono anche sui settori di competenza della VII Commissione. Chiede quindi ai colleghi della Commissione se preferiscano, per motivi di economia procedurale, che illustri la sua relazione e successivamente una Pag. 59proposta di parere, oppure se preferiscano partire da quest'ultima per svolgere il dibattito sul provvedimento in esame.

  Luigi GALLO (M5S) rileva come il provvedimento in esame sia molto complesso, contenendo norme di vario genere che riguardano in maniera più o meno diretta le competenze della Commissione, la quale quasi dovrebbe avere attribuita una competenza concorrente – in sede referente – insieme alla I e XI Commissione, in virtù dei diversi aspetti di sua competenza presenti nel decreto. Per questo, reputa necessario un esame attento dello stesso che inizi dall'illustrazione del provvedimento da parte del relatore.

  Antonio PALMIERI (PdL), relatore, accogliendo le indicazioni del collega Gallo, ricorda quindi che il 10 ottobre 2013 il Senato ha approvato, in prima lettura, con modificazioni, il decreto-legge 31 agosto 2013, n. 101, recante disposizioni urgenti per il perseguimento di obiettivi di razionalizzazione nelle pubbliche amministrazioni, il quale scade il 30 ottobre 2013. Il testo, trasmesso alla Camera il 14 ottobre, era originariamente composto da 13 articoli. All'esito dell'esame presso l'altro ramo del Parlamento, risulta formulato in complessivi 18 articoli, compresi gli articoli aggiuntivi. Con riferimento alla parte di diretta competenza della VII Commissione segnala le seguenti disposizioni: l'articolo 1, commi 9-bis-9-sexies concernenti gli insegnanti di religione cattolica; l'articolo 2, comma 12, recante assunzioni presso il Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo; l'articolo 4, sia al comma 11 in materia di personale degli asili nido e delle scuole dell'infanzia, sia al comma 12 recante l'esclusione delle aziende speciali e delle istituzioni che gestiscono servizi scolastici e per l'infanzia dall'applicazione del patto di stabilità interno, sia al comma 16, relativo al personale degli enti di ricerca e, infine, l'articolo 9, concernente misure urgenti per le istituzioni scolastiche e culturali italiane all'estero. Rileva quindi che all'articolo 1 del provvedimento in oggetto, i commi 9-bis-9-sexies – introdotti nel corso dell'esame al Senato – prevedono la riapertura delle graduatorie dei concorsi già espletati a posti di insegnante di religione cattolica, al fine di utilizzare le stesse per assunzioni a tempo indeterminato, fino ad esaurimento. Prevedono, inoltre, un meccanismo per la copertura dei posti vacanti e disponibili nelle dotazioni organiche per l'insegnamento della religione cattolica, analogo a quello vigente per la generalità degli insegnanti.
  Precisa che il comma 12 dell'articolo 2 consente al Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo di effettuare anche per il 2013 e il 2014 assunzioni, in deroga al blocco previsto dall'articolo 2, comma 11, del decreto legge n. 95 del 2012 (convertito, con modificazioni, dalla legge n. 135 del 2012), fermo restando il divieto di effettuarle nelle qualifiche o nelle aree in cui sono presenti posizioni soprannumerarie. Con riferimento al comma 11 dell'articolo 4, questo, modificando il comma 4-bis del decreto legislativo 368 del 2011, esclude dall'applicazione del medesimo (come già previsto per le supplenze del personale docente e ATA del comparto delle scuole statali) anche i contratti a tempo determinato relativi al personale degli asili nido e delle scuole dell'infanzia degli enti locali, nel rispetto però del patto di stabilità e dei vincoli relativi alla spesa degli enti locali per il personale nonché del regime delle assunzioni. Relativamente poi al comma 12 del medesimo articolo 4, tramite specifica novella all'articolo 114, comma 5-bis, del decreto legislativo n. 267 del 2000 (testo unico delle leggi sull'ordinamento degli enti locali), relativo alla disciplina delle Aziende speciali e delle istituzioni degli enti locali, questo estende alle aziende speciali e istituzioni che gestiscono servizi scolastici e per l'infanzia l'esclusione dal patto di stabilità interno e dalle altre misure di contenimento della spesa, espressamente previste dal predetto comma 5-bis (limitazioni alle assunzioni di personale; contenimento degli oneri contrattuali e delle altre voci di natura retributiva o indennitaria e per consulenza Pag. 60anche degli amministratori; obblighi e limiti alla partecipazione societaria degli enti locali). Il comma 16 dell'articolo 4 stabilisce poi che l'autorizzazione all'avvio delle procedure concorsuali per gli enti di ricerca è concessa in sede di approvazione – tramite decreto direttoriale della Presidenza del Consiglio dei ministri e del Ministero dell'economia e delle finanze – del piano triennale del fabbisogno del personale e della consistenza dell'organico, e non più mediante apposito decreto del Presidente del Consiglio dei ministri.
  Aggiunge, con riferimento all'articolo 9, in materia di istituzioni scolastiche e culturali all'estero, che il comma 1 assegna alle scuole italiane all'estero un numero predefinito di dirigenti scolastici, docenti per discipline curricolari, lettori ed impiegati amministrativi, in deroga alle riduzioni previste dalle norme sulla cosiddetta «spending review», in particolare all'articolo 14 del decreto-legge n. 95 del 2012. Ricordo poi che il comma 2 del medesimo articolo 9, soppresso nel corso dell'esame al Senato, consentiva, in primo luogo, di avvalersi anche di personale italiano a contratto locale, residente nel paese ospitante da almeno un anno, oltre che straniero, per l'insegnamento delle materie obbligatorie nei paesi esteri. In secondo luogo, per gli insegnamenti di materie obbligatorie nelle scuole italiane, si consentiva la conclusione di contratti con personale italiano o straniero, con conoscenza dell'italiano e residente nel paese da almeno un anno. Il comma 2-bis dello stesso articolo 9, aggiunto nel corso dell'esame al Senato, dispone alcune modifiche alla legge n. 401 del 1990, recante riforma degli Istituti italiani di cultura e interventi per la promozione della cultura e della lingua italiane all'estero. Il comma 2-ter, parimenti aggiunto nel corso dell'esame al Senato, modifica la tabella che fissa la base dell'indennità di servizio all'estero, per recepirvi alcune delle modifiche apportate dal predetto comma 2-bis. Il comma 3, sempre dell'articolo 9, prevede, per le predette disposizioni, l'invarianza finanziaria e, come disposto più specificamente da un emendamento approvato dal Senato, l'attuazione delle stesse nell'ambito delle risorse umane, finanziarie e strumentali a legislazione vigente. Segnala, inoltre, che altre disposizioni presenti nel decreto in esame, di natura più generale, essendo riferite alle varie pubbliche amministrazioni, interessano in maniera indiretta i settori di nostra competenza. Sottolinea, in particolare, le altre norme dell'articolo 1, le cui disposizioni, ai commi da 1 a 9, recano misure volte al contenimento delle spese delle pubbliche amministrazioni. In particolare, i commi da 1 a 4-bis riguardano le spese per auto di servizio e per buoni taxi; i commi da 5 a 7 concernono la spesa per studi ed incarichi di consulenza; i commi 8 e 9 pongono alcune norme finali, con riferimento ad entrambe le materie di cui al medesimo articolo 1. Infine, il comma 8-bis conferma, per gli enti previdenziali privatizzati, le misure per la realizzazione di risparmi di gestione, disposte dall'articolo 10-bis del decreto-legge n. 76 del 2013.
  Rinvia, quindi, all'esame delle disposizioni di cui all'articolo 2, commi 7-8-quater, recanti disposizioni in tema di riorganizzazione delle pubbliche amministrazioni e conferimento di incarichi dirigenziali, e all'articolo 2, comma 13-bis, in materia di Statuto dell'Agenzia per l'Italia digitale. Segnala, infine, le disposizioni recate dall'articolo 4, commi 3-5, in materia di efficacia delle graduatorie concorsuali. In particolare, si prevede che, fino al 31 dicembre 2016, l'autorizzazione all'avvio di nuovi concorsi, per le amministrazioni dello Stato, anche ad ordinamento autonomo (nonchè per le agenzie, gli enti pubblici non economici e gli enti di ricerca), sia subordinata alla verifica dell'assenza di graduatorie concorsuali approvate dal 1o gennaio 2008, per ciascun soggetto pubblico interessato, relative alle professionalità necessarie, anche secondo criteri di equivalenza. Resta in ogni caso fermo che, prima di avviare nuovi concorsi, le amministrazioni possono utilizzare le graduatorie di pubblici concorsi approvate da altre amministrazioni, previo accordo tra le amministrazioni interessate Pag. 61e devono attivare procedure di mobilità. In relazione a ciò, si proroga al 31 dicembre 2016 l'efficacia delle graduatorie concorsuali vigenti alla data di entrata in vigore del decreto-legge, con esclusione delle graduatorie già prorogate di 5 anni oltre la loro vigenza ordinaria. Infine, si prevede che il Dipartimento della funzione pubblica avvii, entro il 30 settembre 2013, un monitoraggio telematico dell'attuazione delle misure. Per ulteriori elementi di conoscenza delle predette disposizioni e sul contenuto delle altre norme presenti nel decreto, rinvia al dossier predisposto dagli uffici.
  Formula quindi una proposta di parere con condizioni e osservazioni (vedi allegato 1), che illustra dettagliatamente, ricordando come la vera battaglia sul provvedimento in esame si svolga presso le Commissioni riunite affari costituzionali e lavoro, dove possono essere presentati i relativi emendamenti.

  Ilaria CAPUA, presidente, ringrazia il relatore per il prezioso e articolato lavoro svolto.

  Silvia CHIMIENTI (M5S) rileva che nel decreto-legge n. 101 del 2013, recante «Disposizioni urgenti per il perseguimento di obiettivi di razionalizzazione nelle pubbliche amministrazioni» sono due i commi ad interessare direttamente il mondo della scuola e su cui desidera svolgere, anche a nome del suo gruppo, alcune osservazioni. Sottolinea quindi che il comma 11 dell'articolo 4 esclude dall'applicazione del decreto legislativo n. 368 del 2001 – come già previsto per le supplenze del personale docente e ATA del comparto delle scuole statali – anche i contratti a tempo determinato relativi al personale degli asili nido e delle scuole dell'infanzia degli enti locali, nel rispetto però del patto di stabilità e dei vincoli relativi alla spesa degli enti locali per il personale nonché del regime delle assunzioni. Osserva quindi che le spese per il personale scolastico e ogni altra spesa sostenuta da comuni, enti comunali o enti locali per la gestione diretta delle scuole dell'infanzia, dovrebbero essere escluse dal patto di stabilità e dai vincoli finanziari che limitano per gli enti locali la spesa per il personale e il regime delle assunzioni. Aggiunge altresì che il comma 12 del medesimo articolo 4 modifica l'articolo 114 del testo unico sugli enti locali, estendendo alle aziende speciali e istituzioni che gestiscono servizi scolastici e per l'infanzia l'esenzione dal patto di stabilità interno, già prevista per aziende speciali e istituzioni che gestiscono servizi socio-assistenziali ed educativi, culturali e farmacie. Sottolinea quindi che il predetto comma propone che ad essere esentate dal patto di stabilità interno siano solo le aziende speciali e istituzioni (o le ASP, a seguito della sentenza della Corte Costituzionale n. 161 del 2012 che le ha appunto equiparate alle aziende speciali) che gestiscono servizi scolastici o per l'infanzia, ma non le spese per il personale scolastico e ogni altra spesa sostenuta dai comuni per la gestione diretta delle scuole. Rileva quindi che in questo modo nei comuni, al fine di ottenere l'esenzione dai vincoli del patto di stabilità per i propri dipendenti scolastici o dell'infanzia, si scatenerebbe la corsa al trasferimento dei dipendenti del comparto scuola (maestri di scuola dell'infanzia e collaboratori scolastici) a una delle fattispecie previste dall'articolo 4, comma 12, e, dunque, alle dipendenze delle aziende speciali o ASP.
  Ritiene perciò, anche a nome del suo gruppo, tutto questo iniquo, innanzitutto perché farebbe gravare sulle spalle degli enti locali il notevole sforzo di riorganizzazione – ricorda che si andrebbero a spostare migliaia di lavoratori – e le complesse trattative sindacali conseguenti a questi trasferimenti. Chiede pertanto l'abrogazione di questa previsione o quantomeno la contemporanea esenzione dal patto di stabilità anche per le spese scolastiche sostenute direttamente dai comuni in gestione diretta, in modo da evitare gli strumentali trasferimenti di personale di cui sopra. Sostiene con forza quindi, anche a nome del suo gruppo, che l'esenzione dai vincoli del patto di stabilità andrebbe prevista in ogni caso per le spese scolastiche sostenute direttamente dai comuni. Pag. 62Precisa altresì che secondo quanto previsto dal decreto, infatti, comuni virtuosi che offrono notevoli risparmi allo Stato per la fruizione dei servizi scolastici verrebbero solo penalizzati. Ritiene, anche a nome del suo gruppo che tutto ciò non possa essere accettato.

  Manuela GHIZZONI (PD), intervenendo anche a nome del suo gruppo, dopo aver sottolineato la complessità del provvedimento in esame, dichiara di essere favorevole alle condizioni 1) e 2) della proposta del relatore, mentre ritiene che sarebbe opportuno articolare in maniera maggiormente precisa la condizione espressa al punto 3) del medesimo parere, in modo da fugare ogni dubbio interpretativo. Non condivide, d'altra parte, la condizione 4) dello stesso, in quanto il Partito democratico si era battuto al Senato per espungere la disposizione prevista originariamente all'articolo 9, comma 2, che la condizione 4) tende a ripristinare. Precisa quindi che l'inserimento nel testo originario del predetto articolo 9, comma 2, penalizzava le scuole italiane all'estero le quali hanno lo stesso regime giuridico delle scuole presenti in Italia. Aggiunge a tale proposito che si dovrebbe avviare una discussione su come potenziare l'insegnamento dell'italiano all'estero, ricordando che questa lingua, anche in Paesi lontani come la Corea, è molto studiata.

  Luigi GALLO (M5S) «da cittadino» ritiene singolare l'aver accomunato nel provvedimento in esame settori della pubblica amministrazione così disparati come i vigili del fuoco, i beni culturali, l'istruzione e via discorrendo. Nel merito, non condivide la condizione n. 1) proposta dal relatore, in quanto apprezza le disposizioni di cui ai commi 9-bis-9-sexies dell'articolo 1 in materia di assunzioni di insegnanti di religione. Aggiunge come, in base al provvedimento, solo il 20 per cento del personale del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo che andrà in quiescenza sarà sostituito. Rileva quindi come – nonostante durante il recente dibattito sulla conversione in legge del cosiddetto «decreto cultura» era già stato evidenziata la scarsità di personale in tale settore, il quale ha bisogno delle professionalità più avanzate – con la predetta disposizione si attua sostanzialmente un ulteriore taglio alla cultura.

  Giancarlo GIORDANO (SEL) censura la modalità di lavoro parlamentare, che non permette di conoscere adeguatamente i provvedimenti in esame. Non ritiene quindi possibile entrare né nel merito della relazione, né in quello della proposta di parere espressa dal relatore, affidando questa sua riflessione alla presidenza e ai rappresentanti del Governo. Non valuta comunque positivamente il decreto, precisando che i deputati del gruppo Sinistra, Ecologia e Libertà si asterranno dai lavori in Commissione ove si continuasse a lavorare con le attuali modalità. Aggiunge, infine, che la decretazione d'urgenza sta creando dei «mostri» legislativi. Preannuncia quindi l'astensione sulla proposta di parere.

  Antonio PALMIERI (PdL), relatore, dopo aver ringraziato i colleghi per il contributo apportato alla discussione, rileva come da quando è entrato in carica il Governo Monti si sta compiendo una modificazione di fatto della Costituzione, per mezzo dell'emanazione di decreti-legge. Aggiunge peraltro che ciascun parlamentare è «vittima e carnefice» di tale modo di lavorare, anche se la questione riguarda prioritariamente la maggioranza di Governo. Aggiunge poi come, in passato, con l'esame di disegni di legge che non assumevano la forma di provvedimenti d'urgenza era possibile elaborare norme adeguatamente ponderate, approvando in tal modo leggi migliori da come erano proposte al Parlamento. Dopo aver annunciato che trasformerà la condizione 4) in osservazione, andando incontro alla richiesta dei colleghi del Partito democratico, invita gli stessi a proporre una riformulazione della condizione 3).

  Gianluca VACCA (M5S) conferma che il suo gruppo esprimerà il voto contrario Pag. 63sulla proposta di parere formulata dal relatore. Evidenzia in particolare che il provvedimento in esame incide negativamente sul personale della scuola dell'infanzia, criticando in particolare la condizione 1) esposta dal relatore che non migliora la situazione dei concorsi per insegnante di religione.

  Antonio PALMIERI (PdL), relatore, per una precisazione, precisa che la proposta di parere intende rispettare la legge vigente, garantendo le cattedre per insegnanti di religione, là dove non ci sono.

  Ilaria CAPUA, presidente, alla luce degli interventi svolti, sospende la seduta, per consentire al relatore di riformulare la proposta di parere.

  La seduta, sospesa alle 15.05, è ripresa alle 15.20.

  Antonio PALMIERI (PdL), relatore, alla luce delle considerazioni svolte dai colleghi, illustra una nuova formulazione della condizione 3), prevedendo che si debbano coordinare le disposizioni previste dai commi 3 e 16 della articolo 4 per quanto concerne gli enti di ricerca, affinché si chiarisca che per gli enti di ricerca di cui al capo I del decreto legislativo n. 213 del 2009, l'autorizzazione a bandire procedure concorsuali è rilasciata in sede di approvazione dei piani di cui all'articolo 5 comma 3, del medesimo decreto n. 213, che dispone che il fabbisogno di personale, la consistenza e la variazione dell'organico sono approvati dal Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca, previo parere del Ministero dell'economia e delle finanze. Propone inoltre di trasformare in osservazione, la condizione 4).

  Maria COSCIA (PD), anche a nome del suo gruppo, chiede che sia espunta dalla proposta di parere l'osservazione che precedentemente costituiva la condizione 4) della proposta di parere. Si dichiara favorevole alla riformulazione della condizione n. 3).

  Milena SANTERINI (SCpI) preannuncia, anche a nome del suo gruppo, voto favorevole sulla proposta di parere del relatore, rappresentando peraltro talune perplessità in merito alla preclusione della possibilità di utilizzare personale locale alle dipendenze delle scuole italiane all'estero.

  Antonio PALMIERI (PdL), relatore, tenuto conto della prevalente volontà espressa dai gruppi di maggioranza, espunge dalla proposta di parere l'osservazione il cui contenuto era precedentemente previsto alla condizione 4) della proposta iniziale di parere, illustrandone una riformulazione (vedi allegato 2).

  La Commissione approva quindi la proposta di parere del relatore, così come riformulata (vedi allegato 2).

  La seduta termina alle 15.30.

SEDE REFERENTE

  Giovedì 17 ottobre 2013. — Presidenza del presidente Giancarlo GALAN. — Intervengono i sottosegretari di Stato per l'istruzione, l'università e la ricerca, Gian Luca Galletti e Gabriele Toccafondi.

  La seduta comincia alle 15.40.

DL 104/2013: Misure urgenti in materia di istruzione, università e ricerca.
C. 1574 Governo.

(Seguito dell'esame e rinvio).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato, da ultimo, nella seduta del 16 ottobre 2013.

  Giancarlo GALAN, presidente, avverte che è stato richiesto, da parte dei rappresentanti dei gruppi MoVimento 5 Stelle, Sinistra Ecologia Libertà e Il Popolo delle libertà – Berlusconi Presidente in Commissione, che la pubblicità dei lavori dell'odierna Pag. 64seduta della Commissione sia assicurata anche attraverso l'attivazione dell'impianto audiovisivo a circuito chiuso.
  Non essendovi obiezioni, ne dispone l'attivazione.
  Avverte quindi, con ciò rispondendo alle richiesta di numerosi deputati interessati all'andamento dei lavori della Commissione nella seduta odierna, che la Commissione, se non vi sono obiezioni, procederà con i suoi lavori per concludere in giornata l'esame delle proposte emendative riferite agli articoli 10 e seguenti, fino all'articolo 18, salvo l'accantonamento degli articoli 15 e 17, ove ritenuto opportuno.
  Raccomanda quindi il suo emendamento 10.22, esprime parere contrario sull'emendamento Brescia 10.10, raccomanda il suo emendamento 10.23, è contrario all'emendamento Luigi Gallo 10.9, favorevole sull'emendamento Vezzali 10.8, se riformulato, contrario sugli emendamenti Giancarlo Giordano 10.6 e 10.7, D'Ottavio 10.14, Giancarlo Giordano 10.5, invita al ritiro dell'emendamento Centemero 10.1. Avverte inoltre che l'emendamento Buonanno 10.3 è stato ritirato. Raccomanda il suo emendamento 10.25, è contrario all'emendamento Brescia 10.11, avvertendo altresì che l'emendamento Buonanno 10.4 è stato ritirato. Esprime quindi parere favorevole sugli emendamenti Braga 10.19, D'Ottavio 10.15, Mariani 10.21, se riformulato; Mariani 10.20. Raccomanda il suo emendamento 10.24 ed è contrario agli identici emendamenti Coscia 10.16 e Buonanno 10.5, nonché sull'emendamento Segoni 10.12. Raccomanda il suo articolo aggiuntivo 10.05, esprimendo parere favorevole sull'articolo aggiuntivo Centemero 10.02 e contrario sull'articolo aggiuntivo 10.03, mentre esprime parere favorevole sull'articolo aggiuntivo Mariani 10.04, se riformulato.

  Il sottosegretario Gian Luca GALLETTI esprime parere conforme a quello del relatore tranne che sugli emendamenti 10.23 e 10.24, su cui il parere è contrario.

  Umberto D'OTTAVIO (PD) chiede un chiarimento complessivo sulla prima parte dell'articolo 10 che, a suo parere, non è stato scritto in modo chiaro. Ricorda a tale proposito le dichiarazioni rese dal Ministro Carrozza relativamente al fatto che i fondi sarebbero stati trovati con diverse modalità. In particolare, chiede conferma sulla previsione secondo la quale Governo stanzierà per i prossimi trent'anni 40 milioni di euro all'anno, per un importo complessivo compreso tra gli 800 e i 900 milioni di euro, perché se così fosse ritirerebbe gli emendamenti presentati sulla relativa parte del provvedimento.

  Il sottosegretario Gian Luca GALLETTI conferma che lo strumento individuato è in linea con quanto affermato dal deputato D'Ottavio. Fa inoltre presente che si tratta di un ulteriore filone che viene attivato oltre a quelli già avviati per i quali, tra l'altro, i comuni stanno presentando i progetti esecutivi. Si tratta pertanto di nuovi interventi che vengono ad aggiungersi a quelli già previsti. Lo Stato dunque pagherà 40 milioni per 30 anni per pagare l'ammortamento dei mutui che le Regioni contrarranno e tale importo riguarderà sia la quota in conto capitale che la quota in conto interessi. Precisa infine che nulla graverà sulle Regioni e tutto sarà a carico dello Stato. Aggiunge che la indeterminatezza dell'importo, compreso tra i 600 e gli 800 milioni di euro, dipenderà dal tasso con cui le Regioni accenderanno i mutui e soprattutto l'istituto che sceglieranno, atteso che i mutui accesi presso la BEI sono meno costosi di quelli erogati dalla Cassa depositi e prestiti, e che, allo stato attuale siano da escludere gli istituti privati che, da tempo, non erogano più mutui ai comuni. Sottolinea inoltre che la scelta di individuare la Regione quale istituzione di riferimento a questo proposito è dettata anche dal fatto che ben difficilmente la BEI avrebbe potuto lavorare con i circa 8.100 comuni italiani, mentre può farlo con le assai meno numerose istituzioni regionali. Questa misura, inoltre, non inciderà sul patto di stabilità.

  Umberto D'OTTAVIO (PD) prendendo atto con soddisfazione del chiarimento Pag. 65fornito dal Governo, ritira il suo emendamento 10.14.

  Giancarlo GIORDANO (SEL) ritira parimenti i suoi emendamenti 10.6, 10.7 e 10.5.

  Gianluca VACCA (M5S) chiede di conoscere il motivo per cui, al comma 1 dell'articolo 10 si sia preferito adottare l'espressione «le Regioni possono essere autorizzate a stipulare mutui», anziché l'espressione: «sono autorizzate».

  Il sottosegretario Gian Luca GALLETTI si riserva di svolgere un approfondimento al riguardo.

  La Commissione approva quindi l'emendamento 10.22 del relatore (vedi allegato 3).

  Giuseppe BRESCIA (M5S) ritira il suo emendamento 10.10.

  Giancarlo GALAN, presidente e relatore, alla luce delle dichiarazioni del Governo, ritira il suo emendamento 10.23.

  Luigi GALLO (M5S) fa presente che il suo emendamento 10.9 chiede di intervenire prioritariamente sulla riqualificazione degli edifici scolastici esistenti e poi, in subordine, per la costruzione di nuovi edifici, anche al fine di evitare che la misura prevista all'articolo 10, che ritiene positiva, possa trasformarsi in una speculazione.

  Il sottosegretario Gian Luca GALLETTI fa presente che la possibilità si riferisce all'effettiva conformità della documentazione presentata, in carenza della quale il Ministero si riserva di non concedere il relativo finanziamento, e al limite economico dello stanziamento, fissato in non più di 40 milioni.

  La Commissione respinge l'emendamento Luigi Gallo 10.9.

  Giancarlo GALAN, presidente e relatore, propone di riformulare l'emendamento Vezzali 10.8 sostituendo l'espressione «e/o» con la parola «o».

  Maria Valentina VEZZALI (SCpI) considera favorevolmente la proposta di riformulazione.

  Maria MARZANA (M5S) propone di riformulare l'emendamento premettendo la previsione di realizzare «interventi volti al miglioramento delle palestre scolastiche esistenti» a quella relativa alla «realizzazione di palestre nelle scuole».

  Mara CAROCCI (PD) fa presente che il testo presenta un refuso, riferendosi alle scuole di primo grado.

  Maria Valentina VEZZALI (SCpI) precisa che intendeva riferirsi alle scuole elementari.

  Giancarlo GALAN, presidente e relatore, propone di sostituire le parole: «scuole di primo grado e/o» con le seguenti: «scuole o», dal testo dell'emendamento Vezzali 10.8.

  Maria Valentina VEZZALI (SCpI) accetta la riformulazione.

  La Commissione approva l'emendamento Vezzali 10.8, nel testo riformulato (vedi allegato 3).

  Antonio PALMIERI (PdL) ritira l'emendamento Centemero 10.1, di cui è cofirmatario, riservandosi di ripresentarlo in Assemblea.

  Giancarlo GALAN, presidente e relatore, avverte che l'emendamento Buonanno 10.3 è stato ritirato.

  La Commissione approva quindi l'emendamento 10.25 del relatore (vedi allegato 3).

  Giuseppe BRESCIA (M5S) raccomanda il suo emendamento 10.11, per dare maggiore forza ad una norma positiva contenuta nel provvedimento.

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  Umberto D'OTTAVIO (PD) fa presente che non potrebbe che essere favorevole ad un innalzamento della previsione finanziaria, ma ritiene che lo sforzo profuso per strappare 40 milioni all'anno per trent'anni per il settore non possa essere replicato. Ritiene in ogni caso che l'emendamento in questione non appare ammissibile.

  Giancarlo GALAN, presidente e relatore, fa presente che l'emendamento Brescia 10.11 non è stato dichiarato inammissibile perché è dotato di copertura finanziaria, e che sullo stesso è stato espresso parere contrario per motivi di merito.

  La Commissione respinge l'emendamento Brescia 10.11.

  Giancarlo GALAN, presidente e relatore, avverte che l'emendamento Buonanno 10.4 è stato ritirato. Avverte inoltre che il gruppo del PD ha sottoscritto l'emendamento Braga 10.19.

  La Commissione, con distinte votazioni, approva quindi gli emendamenti Braga 10.19 e D'Ottavio 10.15 (vedi allegato 3).

  Giancarlo GALAN, presidente e relatore, propone di riformulare l'emendamento Mariani 10.21 nel senso di sostituire la parola «semestralmente» con «annualmente».

  Manuela GHIZZONI (PD) accetta la proposta del relatore, riformulando conseguentemente l'emendamento 10.21 di cui è cofirmataria.

  Giancarlo GIORDANO (SEL) sottoscrive l'emendamento 10.21.

  Giancarlo GALAN, presidente e relatore, fa presente che il gruppo del PD ha sottoscritto l'emendamento Mariani 10.21.

  La Commissione approva l'emendamento Mariani 10.21, nel testo riformulato (vedi allegato 3).

  Giancarlo GALAN, presidente e relatore, avverte che il Governo ha chiesto l'accantonamento dell'emendamento Mariani 10.20.

  La Commissione delibera l'accantonamento dell'emendamento Mariani 10.20.

  Giancarlo GALAN, presidente e relatore, chiede spiegazioni al Governo sul parere negativo reso sul suo emendamento 10.24.

  Il sottosegretario Gian Luca GALLETTI fa presente che il Governo non ha niente contro lo strumento del leasing finanziario, ma che la previsione di esclusione dal patto di stabilità non può riferirsi al primo comma dell'articolo, che non lo contempla.

  Giancarlo GALAN, presidente e relatore, pur nel permanere delle sue perplessità, ritira il suo emendamento 10.24.

  Maria COSCIA (PD) ritira il suo emendamento 10.16.

  Giancarlo GALAN, presidente e relatore, ricorda che l'emendamento Buonanno 10.5 è stato ritirato.

  La Commissione respinge l'emendamento Segoni 10.12.
  Approva, con distinte votazioni, gli articoli aggiuntivi 10.05 del relatore e Centemero 10.02. (vedi allegato 3).

  Giuseppe BRESCIA (M5S), intervenendo con riferimento al suo articolo aggiuntivo 10.03 ricorda di aver svolto sull'argomento una interpellanza urgente in esito alla quale ebbe già a dichiararsi insoddisfatto della risposta del Governo. Ricorda altresì che con il suo emendamento si dispone una proroga dei termini disposti dall'articolo 18, comma 8-quater, del decreto-legge n. 69 del 2013, per la presentazione di progetti da parte delle regioni.

  Il sottosegretario Gian Luca GALLETTI conferma il parere negativo del Governo in Pag. 67quanto una eventuale proroga del termine innescherebbe un importante contenzioso.

  Luigi GALLO (M5S) ritiene in ogni caso che non si debba accettare supinamente una situazione di fatto che si traduce in una disparità di trattamento tra regioni, sulla base della maggiore o minore capacità di accedere ai fondi pubblici e che sulla questione occorrerebbe svolgere un approfondimento per impedire che alcune realtà restino emarginate.

  Il sottosegretario Gian Luca GALLETTI, si dichiara disponibile ad un eventuale approfondimento della questione.

  La Commissione respinge l'articolo aggiuntivo Brescia 10.03.

  Manuela GHIZZONI (PD) ritira il suo articolo aggiuntivo 10.04.
  Si passa all'esame dell'articolo 11 e degli emendamenti ad esso riferiti.

  Giancarlo GALAN, presidente e relatore, esprime parere contrario agli emendamenti D'Uva 11.5, Giancarlo Giordano 11.3, e Centemero 11.2 e 11.1, raccomanda il suo emendamento 11.8 ed esprime parere contrario sugli emendamenti Liuzzi 11.7, Santerini 11.4 e Brescia 11.6.

  Il sottosegretario Gian Luca GALLETTI esprime parere conforme a quello del relatore.

  La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli emendamenti D'Uva 11.5 e Giancarlo Giordano 11.3.
  Approva l'emendamento 11.8 Il Relatore e respingono l'emendamento Liuzzi 11.7.

  Giancarlo GALAN, presidente e relatore, avverte che gli emendamenti Centemero 11.2 e 11.1 sono stati ritirati dal collega Palmieri.

  Milena SANTERINI (SCpI) pur osservando che la previsione contenuta nel suo emendamento 11.4 era di buon senso e si traduceva in qualcosa di positivo per l'edilizia scolastica, visto il parere reso dal relatore e dal Governo, lo ritira.

  La Commissione respinge l'emendamento Brescia 11.6.
  Si passa all'articolo 12 e agli emendamenti ad esso riferiti.

  Giancarlo GALAN, presidente e relatore, esprime parere contrario all'emendamento Centemero 12.2, favorevole sugli emendamenti Coscia 12.11, 12.16 del relatore, Centemero 12.5, Buonanno 12.7, 12.14 del Relatore, contrario sugli emendamenti Centemero 12.1, Di Lello 12.3 e Marzana 12.9 e 12.10, favorevole sull'emendamento Blazina 12.13 e 12.15 del relatore, nonché sull'emendamento Ghizzoni 12.12. Ricorda altresì che l'emendamento Giancarlo Giordano 12.8, come gli altri indicati e riferiti al comma 1 dell'articolo in commento, è da ritenersi assorbito dall'eventuale approvazione dell'emendamento 12.11.

  Il sottosegretario Gian Luca GALLETTI esprime parere favorevole sugli emendamenti Coscia 12.11, 12.16 del Relatore, contrario sugli emendamenti Di Lello 12.3 e Marzana 12.9 e 12.10, favorevole sull'emendamento Blazina 12.13 perché richiesto dal trattato di pace. Per il resto è conforme al relatore.

  Giancarlo GALAN, presidente e relatore, avverte che l'emendamento Centemero 12.2 è stato ritirato. Ricorda inoltre che l'eventuale approvazione dell'emendamento Coscia 12.11 precluderà i successivi emendamenti del relatore 12.16, Giancarlo Giordano 12.8, Centemero 12.5, Buonanno 12.7, 12.14 del Relatore, Centemero 12.1, Di Lello 12.3 e Marzana 12.9.

  La Commissione approva quindi l'emendamento Coscia 12.11 (vedi allegato 3), risultando assorbiti gli emendamenti del relatore 12.16, Giancarlo Giordano 12.8, Centemero 12.5, Buonanno 12.7, 12.14 Il Relatore, Centemero 12.1, Di Lello 12.3 e Marzana 12.9.

Pag. 68

  Maria MARZANA (M5S) fa presente che il suo emendamento 12.10 ripristina l'autonomia scolastica, perduta in modo illegittimo, degli istituti scolastici dichiarati sottodimensionati.

  Il sottosegretario Marco ROSSI-DORIA conferma il parere contrario del Governo.

  Maria COSCIA (PD), con riferimento al suo emendamento 12.11, testè approvato, nel ricordare la sentenza della Corte costituzionale con la quale la stessa non ha voluto mettere in discussione l'intervento del Governo sulla materia, con riferimento alla riduzione del personale, ma contestare la pretesa titolarità a definire il dimensionamento in modo centralistico – mentre la competenza era regionale –, ritiene che l'approvazione del suo emendamento costituirebbe un passo avanti nella giusta direzione.

  La Commissione respinge l'emendamento Marzana 12.10.

  Tamara BLAZINA (PD), nel ribadire che il suo emendamento 12.13 è riferibile al Trattato di pace, come è stato affermato dal Governo, ricorda che molte scuole slovene sono state comunque chiuse per il calo demografico e che pertanto la sua proposta emendativa sia di comune buon senso. Rivendica infine la previsione di apposite norme per le scuole di lingua slovena, simili a quelle previste per quelle di lingua tedesca in Alto Adige.

  Il sottosegretario Marco ROSSI-DORIA osserva che il Governo ha espresso parere favorevole sull'emendamento proprio per le ragioni indicate dalla deputata Blazina.

  La Commissione, con distinte votazioni, approva gli emendamenti Blazina 12.13, del relatore 12.15 e Ghizzoni 12.12. (vedi allegato 3).
  Si passa all'articolo 13 e agli emendamenti ad esso riferiti.

  Giancarlo GALAN, presidente e relatore, esprime parere favorevole sugli emendamenti Centemero 13.1 e 13.9 del relatore, contrario sull'emendamento Simone Valente 13.3, favorevole sull'emendamento Santerini 13.4, contrario sugli emendamenti Carocci 13.2 e Santerini 13.7 e raccomanda il suo emendamento 13.8.

  Il sottosegretario Marco ROSSI-DORIA esprime parere conforme a quello del relatore.

  La Commissione, con distinte votazioni approva gli emendamenti Centemero 13.1 e 13.9 del relatore (vedi allegato 3).
  Respinge l'emendamento Simone Valente 13.3.
  Approva l'emendamento Santerini 13.4. (vedi allegato 3).

  Mara CAROCCI (PD) fa presente che l'esigenza sollevata dal suo emendamento 13.2 è molto sentita negli enti locali e consentirebbe di evitare una inutile duplicazione di procedure.

  Maria COSCIA (PD) ritiene si tratti di una proposta ragionevole.

  Il sottosegretario Marco ROSSI-DORIA fa presente che si tratta di disposizioni già previste, che giustificano il parere contrario.

  Giancarlo GALAN, presidente e relatore, conferma che si tratta di disposizione già contenuta nel provvedimento e sulla quale concorda nel merito.

  Antonio PALMIERI (PdL) nel sottoscrivere l'emendamento Carocci 13.2 propone alla collega Carocci di ritirarlo per presentarlo nuovamente in Assemblea.

  Maria COSCIA (PD) concorda con il collega Palmieri.

  Mara CAROCCI (PD), accogliendo l'invito del relatore e del rappresentante del Governo ritira il suo emendamento 13.2.

  Milena SANTERINI (SCpI), illustrando il suo emendamento 13.7, fa presente che i dati che potrebbero essere ricavati dalle anagrafiche consentirebbero di mettere a Pag. 69punto strategie educative innovative di grande importanza per contrastare ad esempio i gravi fenomeni di abbandono scolastico.

  Il sottosegretario Marco ROSSI-DORIA fa presente che si tratta di questioni che entrano in contrasto con le norme sulla tutela della riservatezza, che hanno motivato il parere contrario del Governo.

  Antonio PALMIERI (PdL) nel sottoscrivere l'emendamento Santerini 13.7, che ritiene investa una questione di grande importanza, la invita a ritirarlo e a trasfonderne il contenuto in un ordine del giorno da presentare in Assemblea, di cui preannuncia la sottoscrizione.

  Milena SANTERINI (SCpI), nel raccogliere la proposta del collega Palmieri, ritira il suo emendamento 13.7.

  La Commissione approva quindi l'emendamento 13.8 del relatore (vedi allegato 3).
  Si passa all'esame dell'articolo 14 e delle propose emendative ad esso riferite.

  Giancarlo GALAN, presidente e relatore, esprime parere favorevole sugli emendamenti Ghizzoni 14.3, Centemero 14.1, raccomanda il suo emendamento 14.4 e contrario sull'emendamento Centemero 14.2.

  Il sottosegretario Marco ROSSI-DORIA esprime parere conforme a quello del relatore.

  Maria COSCIA (PD) pur manifestando apprezzamento per il parere favorevole reso sull'emendamento Ghizzoni 14.3, ricorda che sulla questione dell'istruzione e della formazione professionale sono già stati accantonati altri emendamenti che ritiene debbano essere trattati tutti congiuntamente. Ne chiede pertanto l'accantonamento.

  Giancarlo GALAN, presidente e relatore propone alla Commissione l'accantonamento dell'emendamento Ghizzoni 14.3.

  Giancarlo GALAN, presidente, ne propone l'accantonamento.

  La Commissione delibera l'accantonamento dell'emendamento 14.3.

  Manuela GHIZZONI (PD) chiede chiarimenti sulle motivazioni della riassegnazione delle risorse cui fa riferimento l'emendamento Centemero 14.1.

  Il sottosegretario Marco ROSSI-DORIA precisa che si tratta di mancanza di studenti o di altri fondati motivi.

  Manuela GHIZZONI (PD) si dichiara soddisfatta della risposta del Governo.

  La Commissione approva quindi, con distinte votazioni, gli emendamenti Centemero 14.1 e 14.4 del relatore (vedi allegato 3).

  Antonio PALMIERI (PdL) ritira l'emendamento Centemero 14.2, di cui è cofirmatario.
  Si passa all'esame dell'articolo 15 e degli emendamenti ad esso riferiti.

  Giancarlo GALAN, presidente e relatore, propone l'accantonamento dell'articolo 15.

  Luigi GALLO (M5S) rileva come dopo aver accantonato emendamenti di importanza rilevante, la Commissione si accinge ora ad accantonare anche l'articolo 15. Paventa quindi il rischio che manchi in seguito tempo sufficiente ad esaminare in maniera approfondita le varie proposte emendative accantonate. Precisa, infatti, che, al momento, il provvedimento in esame è stato calendarizzato in Assemblea per martedì 22 ottobre, e che non si ha ancora notizia di un'eventuale decisione da parte della Conferenza dei capigruppo di posticiparne l'avvio. Chiede quindi alle forze politiche presenti in Commissione di dare assicurazioni nel senso di permettere una valutazione compiuta di tutte le proposte emendative accantonate.

  Maria COSCIA (PD) rappresenta la disponibilità del suo gruppo ad esaminare in Pag. 70maniera articolata e compiuta tutti gli articoli e i relativi emendamenti già accantonati, con tempi adeguati. Assicura quindi il massimo impegno a completare l'esame del provvedimento in maniera completa, anche tramite la richiesta alla Conferenza dei capigruppo di posticipare l'inizio dell'esame del provvedimento in Assemblea.

  Celeste COSTANTINO (SEL) concorda con le preoccupazioni dell'onorevole Gallo che ritiene fondate, pur condividendo la proposta di accantonamento degli emendamenti all'articolo 15.

  Antonio PALMIERI (PdL), dopo aver ricordato che accantonare significa approfondire le questioni e non dimenticarle, concorda con quanto esposto dalla deputata Coscia. Ricorda, inoltre, che la Commissione sta svolgendo un lavoro proficuo di valutazione delle proposte emendative non in base al proponente bensì considerando il merito. Rileva, d'altro canto, come eventuali proposte emendative possano essere presentate in Aula.

  Milena SANTERINI (SCpI) concorda con le preoccupazioni testé esposte dal deputato Gallo, pur evidenziando come l'accantonamento di taluni emendamenti abbia la finalità di approfondire gli stessi in un'ottica di miglioramento del testo.

  Giancarlo GALAN, presidente e relatore, ricorda come la decisione di accantonare un emendamento ha la finalità di esaminarlo in maniera più compiuta. Considera d'altra parte che sarebbe una sconfitta della Commissione non riuscire ad esaminare tutti gli emendamenti che abbiano un elemento di criticità. Ricorda, inoltre, come abbia già inoltrato alla Conferenza dei capigruppo la richiesta di rinvio della calendarizzazione in Aula del provvedimento, così come stabilito dall'Ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, nella riunione di ieri.
  Nessun altro chiedendo di intervenire propone quindi di accantonare tutti gli emendamenti riferiti all'articolo 15.

  La Commissione delibera l'accantonamento degli emendamenti riferiti all'articolo 15.
  Si passa all'esame dell'articolo 16 e dei relativi emendamenti.

  Giancarlo GALAN, presidente e relatore, esprime parere contrario sugli emendamenti Chimienti 16.19 e 16.13. Esprime poi parere favorevole sull'emendamento Coscia 16.8; parere contrario sugli emendamenti Chimienti 16.14, Santerini 16.24, Rocchi 16.11, Luigi Gallo 16.16 e Iori 16.5. Esprime poi parere favorevole sugli emendamenti Carocci 16.10 e raccomanda il suo emendamento 16.28 e si dichiara favorevole all'emendamento Centemero 16.3. Esprime inoltre parere contrario sugli emendamenti Rocchi 16.9, Centemero 16.2, Santerini 16.27 e sugli emendamenti Marzana 16.5 e Santerini 16.25. Esprime poi parere contrario sugli emendamenti Chimienti 16.17 e Santerini 16.21. Esprime poi parere favorevole sull'emendamento Centemero 16.1; parere contrario sugli emendamenti 16.26, Marzana 16.18, Centemero 16.4 e sugli identici emendamenti Argentin 16.7 e Coccia 16.12.

  Il sottosegretario Marco ROSSI DORIA esprime parere conforme a quello del relatore, con alcune differenziazioni. Esprime, quindi, parere contrario all'emendamento Chimienti 16.19, a meno che non venga riformulato riconsiderando il riferimento ai bisogni educativi speciali, e parere contrario all'emendamento Coscia 16.8. Dichiara poi di essere favorevole all'emendamento Rocchi 16.11. Con riferimento poi all'emendamento Chimienti 16.13 e agli identici emendamenti Argentin 16.7 e Coccia 16.12 chiarisce, che pur condividendone lo spirito, esprime parere contrario agli stessi in ragione della mancanza di una copertura finanziaria adeguata.

  Silvia CHIMIENTI (M5S) intervenendo sull'emendamento a sua firma 16.19, si dichiara disponibile a riformulare lo stesso, come richiesto dal Governo, espungendo Pag. 71il riferimento ai bisogni educativi speciali.

  Giancarlo GALAN, presidente e relatore, avvisa che, in caso di approvazione dell'emendamento Chimienti 16.19, ove riformulato, risulterebbero preclusi i successivi emendamenti da Chimienti 16.13 a Santerini 16.27.

  Silvia CHIMIENTI (M5S) illustra ulteriormente le finalità del suo emendamento 16.19, raccomandandone l'approvazione. Ricorda come lo stesso renda la formazione dei docenti non più obbligatoria, in modo che la stessa sia percepita dagli insegnanti come una opportunità e non come una imposizione. Reputa quindi errata legare la formazione dei docenti ai risultati dei test INVALSI.

  Maria COSCIA (PD) sottolinea come i successivi emendamenti 6.8 a sua firma e Rocchi 6.11 vadano letti insieme alla proposta Chimienti 16.19, essendo possibile trovare un punto di incontro tra le stesse. Comprende come il Governo abbia il problema di prendere atto delle non positive indagini internazionali sulla qualità dell'istruzione in Italia, effettuate con dei test che danno la priorità alla competenza, mentre il nostro sistema di istruzione è più orientato verso i saperi. Considera inoltre i test INVALSI non appropriati per rappresentare l'unico criterio di valutazione della qualità dell'insegnamento in Italia e propone di invertire la direzione del sistema di istruzione italiano verso la competenza, per una migliore comparabilità con le esperienze straniere.

  Milena SANTERINI (SCpI) intervenendo sull'emendamento 16.11, ne approva lo spirito, in quanto associa le conoscenze alle competenze e tiene in considerazione le differenziazioni territoriali nella qualità dell'insegnamento. Reputa, inoltre, importante che lo stesso miri al rafforzamento sia delle competenze sia delle conoscenze. Ricorda come si possa guardare alla differenzazione dell'insegnamento sia con riferimento alla ripartizione geografica, sia relativamente alle singole classi, ove vi possono essere varie situazioni di disagio, anche connesse all'immigrazione, la cui problematica non viene affrontata nel presente provvedimento. Reputa infine singolare che ci si occupi della parità di genere e non adeguatamente dei bisogni educativi speciali.

  Giancarlo GIORDANO (SEL) reputa condivisibile quanto sostenuto dalla collega Chimienti. Considera infatti l'attuale ruolo attribuito all'INVALSI dall'articolo 16 penalizzante per gli insegnanti. Ritiene quindi necessario un approfondimento su tale questione.

  Il sottosegretario Gian Luca GALLETTI, dopo aver apprezzato il lavoro svolto dalla Commissione, che ha migliorato sinora il testo, ritiene che le questioni poste dall'emendamento 16.19 vadano approfondite. Rappresenta l'opportunità di accantonare tale proposta emendativa.

  Gianluca VACCA (M5S) rileva che essendo stata avviata la discussione su tali problematiche, sarebbe opportuno cercare di arrivare il prima possibile ad una conclusione delle questioni che pone l'emendamento Chimienti 16.19. Ricorda come nel provvedimento in esame non sono state allocate risorse a favore dei bisogni educativi speciali, diversamente da quanto ci si aspettava. Aggiunge inoltre che il Ministro Carrozza ha nella giornata di ieri affermato che la valutazione effettuata dall'INVALSI non è adeguata alle esigenze del sistema scolastico nazionale. Precisa quindi che nell'attuale formulazione dell'articolo 16, che dà priorità alla valutazione dell'INVALSI, si escludono altre forme di ricognizione della qualità dell'insegnamento, quale l'autovalutazione svolta dalle scuole. In tal modo, ritiene che la scuola risulti sempre più come una sorta di «quizzificio», in cui si è preparati esclusivamente in vista del superamento dei test che saranno poi valutati dall'INVALSI.

  Manuela GHIZZONI (PD) desidera richiamare le parole pronunciate nella giornata Pag. 72di ieri dalla ministra Carrozza, in ordine alla valutazione, di cui dà lettura testuale: «Ci sarà un ripensamento complessivo rispetto al Sistema nazionale di valutazione per scuola e università. Bisogna innanzitutto chiarire quali siano gli obiettivi del sistema scolastico e di quello universitario. Non è corretto che un agenzia di valutazione definisca gli obiettivi del sistema». Alla luce delle intenzioni espresse dalla ministra, chiede al Governo un ripensamento del parere rispetto all'emendamento 16.8, così da svincolare la formazione del personale docente – alla quale finalmente viene dato un concreto sostegno, ancorché episodico – dall'esito dei risultati di test redatti per fini conoscitivi sui livelli di apprendimento. Chiede altresì che il governo modifichi anche il parere sugli emendamenti 16.11 e 16.27, che specificano e integrano gli obiettivi della prevista formazione docente.

  Silvia CHIMIENTI (M5S) rileva come nel caso in cui vi siano classi molto svantaggiate, in quanto sussistono diverse situazioni di disagio – quali alunni con bisogni educativi speciali, alunni disabili e magari immigrati che non si sono bene integrati – ovviamente i test INVALSI non danno buoni risultati e ciò non è necessariamente legato alla responsabilità e formazione degli insegnanti. Precisa che questi, nei casi di risultati negativi dei test, in base all'articolo 16 del provvedimento in esame, si debbono sottoporre ad attività di formazione obbligatoria, la quale, pertanto, non è percepita dagli insegnanti quale una opportunità per poter affrontare le varie situazioni problematiche che presentano i loro alunni.

  Giancarlo GALAN (PdL), presidente e relatore, rileva che le problematiche emergenti dall'esame degli emendamenti in discussione appaiono rilevanti e degne di un approfondimento. Propone quindi di accantonare gli emendamenti riferiti all'articolo 16, da Chimienti 16.19 a Santerini 16.27.

  La Commissione delibera quindi l'accantonamento degli emendamenti da Chimienti 16.19 a Santerini 16.27.

  Milena SANTERINI (SCpI) illustrando le finalità del suo emendamento 16.25, sottolinea, in particolare, che la formazione non deve essere percepita dai docenti quale un'attività punitiva per gli stessi. Ritiene inoltre che non si tratta di una proposta identica alla proposta Marzana 16.15, ritenendo opportuno accantonare entrambe le proposte emendative, connesse con gli altri emendamenti riferiti all'articolo 16 e già accantonati.

  Giancarlo GALAN, presidente e relatore, propone l'accantonamento degli emendamenti Marzana 16.15 e Santerini 16.25.

  La Commissione delibera quindi l'accantonamento dei suddetti emendamenti.
  Respinge, quindi, l'emendamento Chimienti 16.17.

  Milena SANTERINI (SCpI) ritira il suo emendamento 16.21.

  La Commissione approva l'emendamento Centemero 16.1 (vedi allegato 3).

  Milena SANTERINI (SCpI) ritira l'emendamento a sua firma 16.26.

  Maria MARZANA (M5S) illustra il contenuto del suo emendamento 16.18, di cui raccomanda l'approvazione.

  Il sottosegretario Marco ROSSI DORIA conferma il parere negativo del Governo sull'emendamento in esame il cui contenuto è già compreso nel testo del provvedimento.

  Giancarlo GALAN, presidente e relatore, conferma anch'egli il suo parere contrario all'emendamento Marzana 16.18.

  La Commissione approva l'emendamento Marzana 16.18 (vedi allegato 3).

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  Antonio PALMIERI (PdL), in qualità di cofirmatario, ritira l'emendamento Centemero 16.4.

  Laura COCCIA (PD) illustra il suo emendamento 16.12, accogliendo l'invito a ritirarlo.

  Giancarlo GALAN, presidente e relatore, constata l'assenza del presentatore dell'emendamento Argentin 16.7, si intende vi abbia rinunciato.
  Si passa all'esame dell'articolo 17 e dei relativi emendamenti.

  Giancarlo GALAN, presidente e relatore, propone l'accantonamento dell'articolo 17.

  La Commissione delibera l'accantonamento dell'articolo 17.
  Si passa all'esame dell'articolo 18 e degli emendamenti ad esso riferiti.

  Giancarlo GALAN, presidente e relatore, esprime parere contrario sull'emendamento Vacca 18.2; raccomanda il suo emendamento 18.6; è contrario agli emendamenti Blazina 18.4 e Chimienti 18.1 e raccomanda quindi il suo emendamento 18.5.

  Il sottosegretario Marco ROSSI DORIA esprime una sostanziale conformità con il parere espresso dal relatore, chiedendo però l'accantonamento dell'emendamento Blazina 18.4 al fine di approfondire le questioni che lo stesso sottende.

  Gianluca VACCA (M5S) illustra le finalità del suo emendamento 18.2, di cui raccomanda l'approvazione.

  Il sottosegretario Marco ROSSI DORIA, intervenendo sull'emendamento Vacca 18.2, precisa che il parere del Governo sullo stesso è negativo, in quanto rischia di impedire il risultato che si prefigge.

  La Commissione respinge l'emendamento Vacca 18.2.
  Approva quindi l'emendamento del relatore 18.6 (vedi allegato 3).

  Giancarlo GALAN, presidente e relatore, propone l'accantonamento dell'emendamento Blazina 18.4, come richiesto dal rappresentante del Governo.

  La Commissione delibera l'accantonamento dell'emendamento Blazina 18.4.
  Respinge quindi l'emendamento Chimienti 18.1.
  Approva, infine, l'emendamento del relatore 18.5 (vedi allegato 3).

  Giancarlo GALAN, presidente e relatore, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 18.20.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

  L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 18.25 alle 18.45.

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