CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 16 ottobre 2013
104.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Affari esteri e comunitari (III)
COMUNICATO
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SEDE CONSULTIVA

  Mercoledì 16 ottobre 2013. — Presidenza del presidente Fabrizio CICCHITTO. — Interviene il viceministro degli affari esteri, Bruno Archi.

  La seduta comincia alle 15.30.

  Fabrizio CICCHITTO, presidente, dispone, in assenza di obiezioni, l'attivazione degli impianti audiovisivi a circuito chiuso. Avverte che la seduta è stata posticipata al fine di consentire la partecipazione alla cerimonia di commemorazione del settantesimo anniversario della deportazione degli ebrei romani dal ghetto.

DL 101/2013: Disposizioni urgenti per il perseguimento di obiettivi di razionalizzazione nelle pubbliche amministrazioni.
(C. 1682 Governo, approvato dal Senato).

(Parere alle Commissioni I e XI).
(Esame e conclusione – Parere favorevole con condizione).

  La Commissione inizia l'esame del provvedimento in oggetto.

  Lia QUARTAPELLE PROCOPIO (PD), relatore, fa presente che la Commissione è chiamata ad esprimere il proprio parere alle Commissioni riunite Affari costituzionali e Lavoro su un provvedimento d'urgenza che reca una serie di disposizioni per il perseguimento di obiettivi di razionalizzazione nelle pubbliche amministrazioni.
  Osserva che la competenza della Commissione Esteri riguarda essenzialmente gli articoli 9 e 9-bis del provvedimento. Il comma 1 dell'articolo 9 consente la conservazione, ad invarianza di spesa, di un limitato numero di posti vacanti e disponibili nel contingente del personale scolastico a tempo indeterminato già collocato fuori ruolo all'estero, ivi inclusi i dirigenti scolastici. Tale norma si è resa necessaria per mantenere gli attuali livelli dell'offerta formativa delle scuole italiane all'estero, fermo restando il risparmio di spesa conseguito lo scorso anno. Pag. 44
  Segnala che l'altro ramo del Parlamento ha invece ritenuto di sopprimere il comma 2 del medesimo articolo, che avrebbe consentito un maggiore ricorso al personale locale per quanto concerne l'affidamento degli incarichi di insegnamento.
  Al riguardo, rileva che la materia necessiterebbe di un complessivo intervento riformatore, che auspico la nostra Commissione possa intraprendere al più presto.
  Considera altresì apprezzabile la modifica introdotta con l'aggiunta del comma 2-bis. Con tale norma si rende possibile l'estensione della competenza territoriale degli istituti di cultura e l'eventuale destinazione del personale addetto alla promozione culturale anche ad altre sedi.
  Osserva anche a questo proposito come sia ormai improrogabile, in ogni caso, un intervento riformatore su tutta la materia degli istituti di cultura, affinché la razionalizzazione della spesa possa andare di pari passo con una sostanziale modernizzazione dei servizi resi. Preannuncia iniziative in tema da parte del suo gruppo, sia a fini legislativi che di indirizzo.
  Precisa che il Senato ha inoltre introdotto l'articolo 9-bis che modifica il procedimento di rimborso delle spese del trasferimento del personale del Ministero degli affari esteri, adottando il metodo forfettario. Ricorda che tale modifica era stata suggerita da questa Commissione in occasione del parere reso sul decreto-legge 21 giugno 2013, n. 69.
  Infine, sottolinea negativamente il fatto che ancora una volta la copertura finanziaria di pur importanti innovazioni, come nel caso di specie l'istituzione dell'Autorità di regolazione dei trasporti, di cui all'articolo 6, e dell'Agenzia per la coesione territoriale, di cui all'articolo 10, sia posta a carico del già esangue bilancio del Ministero degli affari esteri. Le riduzioni previste, al comma 4 dell'articolo 6 ed al comma 6 dell'articolo 10, pari a 1,5 milioni di euro per l'anno 2013, 3 milioni 950 mila euro per l'anno 2014 e 500 mila euro per il 2015, restringono ulteriormente i già modesti margini di operatività della nostra politica estera.
  Al riguardo, confida che con la prossima legge di stabilità la questione possa essere finalmente presa nella considerazione che merita.

  Il viceministro Bruno ARCHI manifesta la soddisfazione del Ministero degli affari esteri per l'inserimento presso il Senato di alcune misure di razionalizzazione della spesa e di impiego del personale. Rileva che il nuovo metodo adottato per il rimborso delle spese di trasferimento semplificherà le procedure di pagamento alle imprese interessate.

  Laura GARAVINI (PD) esprime sincero apprezzamento per la relazione svolta, sottolineando come il provvedimento d'urgenza abbia migliorato la situazione delle scuole italiane all'estero con riferimento al contingente del personale di ruolo. Nel rimarcare come gli istituti italiani di cultura all'estero rappresentino non solo un fiore all'occhiello ma anche il fulcro della promozione del sistema-Paese, invita il Governo ad un ripensamento circa le chiusure preannunciate anticipando l'intenzione del suo gruppo di presentare una risoluzione al riguardo e di riprendere l’iter di riforma di tale materia.

  Alessandro DI BATTISTA (M5S) osserva come ancora una volta si registri la scarsità delle risorse disponibili rispetto agli importanti obiettivi politici e culturali da conseguire. A suo avviso, è improcrastinabile, nella logica della revisione della spesa, un taglio dei costi del personale all'estero, alla luce del fatto che la percentuale tra il personale inviato e quello locale è assolutamente non in linea con la media europea. Piuttosto che ipotizzare chiusure di sedi ed istituti, che costituiscono invece un significativo potenziale, invita il Governo ad incidere sul trattamento economico dei dipendenti.

  Mario MARAZZITI (SCpI) giudica favorevolmente l'intervento normativo del Governo, nonostante le difficoltà della situazione presente. Ritiene indispensabile in ogni caso un globale ripensamento della Pag. 45presenza italiana all'estero e preannuncia iniziative anche da parte del suo gruppo, in raccordo con quelle anticipate da parte del gruppo del partito democratico. Nel sottolineare il rilievo di alcune istituzioni scolastiche come quella di Asmara, ritiene preferibile sostituire la politica delle chiusure con la redistribuzione delle risorse disponibili.

  Pia Elda LOCATELLI (Misto-PSI-PLI) ricorda come sia risalente nel tempo ed ampiamente generalizzato il richiamo all'insufficienza delle risorse destinate alla promozione della cultura italiana nel mondo. Invita pertanto ad una riflessione che conduca ad una chiara inversione di tendenza rispetto al continuo decremento della percentuale del PIL destinata alla politica estera, che ormai è ridotta allo 0,21 per cento. A suo avviso, a fronte di tale cifra, parlare di promozione del sistema-Paese è assolutamente illusorio e velleitario.

  Lia QUARTAPELLE PROCOPIO (PD), relatore, formula una proposta di parere favorevole con condizione (vedi allegato 1).

  La Commissione approva la proposta di parere del relatore.

  La seduta termina alle 15.50.

RISOLUZIONI

  Mercoledì 16 ottobre 2013. — Presidenza del presidente Fabrizio CICCHITTO. – Interviene il viceministro degli affari esteri, Bruno Archi.

  La seduta comincia alle 15.50.

7-00112 Amendola: Sulla situazione in Birmania.
7-00123 Bergamini: Sulla situazione in Birmania.
(Discussione congiunta e conclusione – Approvazione di un testo unificato).

  La Commissione inizia l'esame congiunto delle risoluzioni in titolo.

  Fabrizio CICCHITTO, presidente, avverte che i presentatori delle risoluzioni in titolo hanno concordato un testo unificato (vedi allegato 2), che sarà illustrato dall'onorevole Zampa anche a nome dell'onorevole Bergamini, impossibilitata ad intervenire per la concomitanza di una delegazione italiana presso l'Assemblea parlamentare del Consiglio d'Europa.

  Sandra ZAMPA (PD) manifesta viva soddisfazione per la coincidenza tra la discussione delle risoluzioni in titolo e l'annuncio ufficiale dell'imminente visita in Italia di Aung San Suu Kyi. Ricorda l'intensa e più che decennale attività del Parlamento italiano a sostegno della democratizzazione della Birmania, anche in virtù del gruppo di amicizia interparlamentare fondato due legislature fa dalla senatrice Albertina Soliani ed oggi da lei presieduto. Ricorda in particolare il commovente incontro svoltosi a NayPyiTaw con Aung San Suu Kyi finalmente entrata a far parte del Parlamento birmano.
  Richiamando altresì il contributo dell'Unione europea, ed in particolare del suo inviato speciale Piero Fassino, nella scorsa legislatura componente della III Commissione, sottolinea la necessità di continuare a favorire la difficile transizione in corso in Birmania, unitamente all'apertura al mondo esterno, una cui importante tappa è stata rappresentata dalla visita in Italia del Capo del Governo del Myanmar nel marzo 2013.
  Fa presente come la Comunità internazionale possa ancora svolgere un ruolo importante a sostegno dei diritti umani della popolazione birmana favorendo il compimento della transizione verso la democrazia. Ad avviso suo e dei presentatori degli atti di indirizzo in discussione, un vero e proprio spartiacque è oggi costituito dalle elezioni politiche del 2015, che varranno come banco di prova per l'avanzamento della democrazia in un Paese che vive una problematica situazione socio-economica ed anela alla pace. Al riguardo, Pag. 46osserva come alcuni ostacoli persistano nell'attuale testo della costituzione vigente in materia di non candidabilità alla presidenza ovvero alla vicepresidenza nei termini di un'evidente discriminazione a danno di Aung San Suu Kyi che è, com’è noto, vedova e madre di cittadini inglesi ed ha già preannunciato formalmente l'intenzione di candidarsi nel corso di una visita a Praga. Un ulteriore ostacolo al compimento del processo democratico si riscontra nella riserva di un quarto dei seggi parlamentari all'apparato militare.
  Anche alla luce di recenti eventi di cui si ha notizia dalla Birmania, manifesta viva preoccupazione per il rischio di una ripresa della violenza e dell'autoritarismo, ove non giungano risposte risolutive alla pressione che si sta sviluppando nel paese per i necessari cambiamenti costituzionali. Nel rifarsi quindi alla parte dispositiva del testo unificato delle risoluzioni in titolo, invita il Governo a continuare ad essere parte attiva per la democratizzazione della Birmania in linea con quanto l'Italia ha già fatto, assieme ad una grande parte del mondo, anche al fine di dare un grande segnale di benvenuto all'imminente visita a Roma di Aung San Suu Kyi.

  Il viceministro Bruno ARCHI, nell'associarsi all'intervento appena svolto, esprime il consenso del Governo sul testo unificato all'ordine del giorno, ricordando l'azione da tempo dispiegata dal Governo a favore della Birmania, che culmina nella visita, su invito del Ministro Bonino di Aung San Suu Kyi, la quale sarà in Italia dal 27 ottobre al 1o novembre e incontrerà tra gli altri anche la Presidente della Camera.
  Nel richiamare la progressiva democratizzazione del Paese, osserva che le elezioni politiche del 2015 costituiranno un indiscutibile banco di prova che richiede alta e viva attenzione da parte della Comunità internazionale. Nell'assicurare il Parlamento circa l'impegno del Governo sul perseguimento degli obiettivi indicati nell'atto di indirizzo in discussione, considera che la storica visita di Aung San Suu Kyi rappresenti comunque un punto di svolta nelle relazioni italo-birmane. In conclusione segnala il supporto dell'Italia al progetto di risoluzione che l'Unione europea ha presentato sulla situazione dei diritti umani in Birmania presso l'Assemblea generale dell'ONU.

  Maria Edera SPADONI (M5S) manifesta vive perplessità circa il dispositivo del testo unificato in discussione, interrogandosi in particolare sulla legittimità dell'aspirazione a candidarsi di Aung San Suu Kyi in contrasto con le vigenti disposizioni costituzionali. Pur comprendendo il valore morale di tale candidatura e quindi del sostegno ad essa accordato, ritiene che la questione chiami in causa il principio superiore dell'autodeterminazione dei popoli. Ricorda peraltro come in passato analoghi atteggiamenti siano stati adottati con tragici risultati sia pure nei confronti di diversi paesi e diverse situazioni. In ogni caso, a suo avviso, il principio in questione è il medesimo. Conclude pertanto esprimendo forti dubbi sui termini dell'atto di indirizzo proposto.

  Pia Elda LOCATELLI (Misto-PSI-PLI), nel ringraziare la collega Zampa per l'impegno che si è assunto portando avanti l'iniziativa dell'intergruppo di amicizia subentrando alla senatrice Soliani, esclude che sia in questione il principio dell'autodeterminazione dei popoli, dal momento che la democratizzazione della Birmania riguarda la protezione dei diritti umani nel mondo. Non si tratta infatti di esportare la democrazia, ma di promuoverla per cui non si configura alcuna interferenza, bensì una forma di sostegno politico che contraddistingue l'iniziativa italiana ed europea.
  Ricordando in particolare la solidarietà manifestata dall'Internazionale socialista delle donne che per vent'anni ha sempre tenuto nelle sue riunioni una sedia vuota con una rosa per richiamare simbolicamente la presenza di Aung San Suu Kyi, invita a continuare a favorire la transizione verso la democrazia della Birmania che passa attraverso i richiesti cambiamenti costituzionali volti peraltro ad Pag. 47escludere una norma ad personam avente carattere prettamente discriminatorio, sostenendo l'attività del movimento democratico birmano. Conclude esortando i colleghi a non cadere in facili sofismi.

  Alessandro DI BATTISTA (M5S), pur ringraziando i colleghi presentatori delle risoluzioni in titolo per il lavoro svolto, ritiene che nella materia costituzionale sia prevalente la sovranità dei singoli Stati, domandandosi quale sarebbe la reazione dell'Italia ove provenisse dalla Birmania un analogo richiamo. Rileva peraltro nella formulazione del dispositivo una sorta di escusatio non petita che fa stato delle migliori intenzioni dei proponenti, ma desta viva preoccupazione per il ritorno del vizio oscuro dell'Occidente nell'imposizione di un sistema politico che spesso appare strumentale all'imposizione di un sistema economico. Invitando a considerare come anche l'Italia viva d'altra parte una condizione di democrazia claudicante, ritiene importante la discussione in corso in termini di principio rendendosi conto della difficoltà di restare inerti a fronte di palesi violazioni dei diritti umani. A suo avviso, comunque, la via da percorrere è un'altra e cioè una cooperazione internazionale alternativa, che vada al di là sia dell'assistenza che dell'ingerenza, e punti sulla piena informazione e consapevolezza del popolo birmano.

  Mario MARAZZITI (SCpI) ringrazia i colleghi che hanno presentato le risoluzioni in titolo ricordando come la figura di Aung San Suu Kyi sia un simbolo mondiale della lotta politica non violenta e costituisca quindi un patrimonio universale di cui anche gli italiani sono contitolari. Senza negare il rilievo delle considerazioni svolte dai colleghi del Movimento 5 Stelle soprattutto per quanto concerne la questione dell'ingerenza umanitaria, ritiene che il testo dell'atto di indirizzo fughi ogni dubbio circa le reali intenzioni dei proponenti ed il significato politico dell'atto stesso.
  Considera decisivo, peraltro, che l'Italia continui a far parte in prima linea del movimento mondiale che non lascia mai sole le figure che aiutano la democrazia a crescere, come Aung San Suu Kyi. Fa presente, peraltro, che le modifiche costituzionali saranno comunque valutate ed eventualmente approvate dalla Birmania e che la sola richiesta non rappresenta una forma di pressione. Menziona a titolo di esempio analoghe campagne internazionali come quella contro la pena di morte, facendo specifico riferimento al caso dell'esponente curdo Ocalan condannato dalla Turchia. Segnala inoltre il recente incontro svoltosi tra la delegazione parlamentare italiana presente a New York per l'Assemblea Generale dell'ONU ed una delegazione pakistana, a cui è stato segnalato il problema dei circa 7 mila condannati a morte a cui sinora è stata garantita la moratoria, senza per questo aver configurato alcuna interferenza.

  Marietta TIDEI (PD) ringrazia la collega Zampa e l'intergruppo di amicizia con la Birmania per il lavoro svolto. Manifesta sincero rammarico per alcuni toni della discussione odierna che avrebbe immaginato che si sarebbe invece svolta in un clima unanime. A suo avviso, non ci dovrebbero essere distinzioni quando sono in gioco i diritti umani e si tratta di sostenere la transizione alla democrazia. Ritiene infatti assolutamente fuori luogo i richiami sia al principio di autodeterminazione dei popoli che all'interferenza negli affari interni.

  Carlo SIBILIA (M5S) si associa alle perplessità sull'atto di indirizzo in discussione già manifestato dai colleghi del suo gruppo parlamentare. Osserva poi che risultano assenti, e pertanto non rappresentate nella riunione della Commissione, diverse forze politiche; dimostrazione, a suo avviso, di scarsa attenzione rispetto all'argomento trattato.
  Con riferimento all'incoraggiamento rivolto alla Birmania affinché apporti alcune modifiche alla vigente Costituzione, osserva che tale atteggiamento rappresenta una indebita intromissione ed una violazione del diritto all'autodeterminazione Pag. 48che spetta ad ogni popolo. Per esemplificare, sostiene che è come se gli Stati Uniti d'America intervenissero nell'ambito del processo di revisione della Costituzione italiana, attualmente in corso.
  Conclude ribadendo la sua perplessità riguardo alla risoluzione.

  Manlio DI STEFANO (M5S), nel condividere le posizioni già sostenute da altri colleghi del suo gruppo, si domanda come mai analoghi atti parlamentari non siano stati adottati ad esempio nei confronti degli Stati Uniti d'America con riferimento all'applicazione della pena capitale.

  Nessun altro chiedendo di intervenire, la Commissione approva il testo unificato delle risoluzioni in titolo che assume il n. 8-00017.

  La seduta termina alle 16.15.

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