CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 9 ottobre 2013
99.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Giunta per le autorizzazioni
COMUNICATO
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ESAME DI UNA DOMANDA DI DELIBERAZIONE IN MATERIA DI INSINDACABILITÀ

  Mercoledì 9 ottobre 2013. – Presidenza del Vicepresidente Danilo LEVA.

  La seduta comincia alle 13.30.

Domanda di deliberazione in materia di insindacabilità nel procedimento civile nei confronti di Pietro Tidei, deputato all'epoca dei fatti, pendente presso il tribunale di Roma (atto di citazione del sig. Giovanni Moscherini) (Doc. IV-ter, n. 11).
(Rinvio del seguito dell'esame).

  Danilo LEVA, Presidente, comunica che l'onorevole Tidei ha preannunciato alla Presidenza, per il tramite degli Uffici, il suo intendimento di ritirare l'istanza processuale che ha generato la richiesta dell'Autorità giudiziaria. Ha, pertanto, formulato alla Giunta la richiesta di non proseguire nell'esame della questione, atteso che essa si definirà in tempi rapidi in sede extragiudiziale.

  Leonardo IMPEGNO (PD) ritiene che si possa accedere a tale richiesta.

  Domenico ROSSI (SCpI) concorda con il collega Impegno.

  Danilo LEVA, Presidente, non essendovi obiezioni, rinvia il seguito dell'esame della domanda in titolo.

ESAME DI UNA DOMANDA DI AUTORIZZAZIONE AD ACTA

Domanda di autorizzazione all'utilizzo di intercettazioni di conversazioni del senatore Denis Verdini, di Nicola Cosentino, deputati all'epoca dei fatti, nonché di Marcello Dell'Utri, senatore all'epoca dei fatti (Doc. IV, n. 2).
(Seguito dell'esame e rinvio).

  Danilo LEVA, Presidente, comunica che il presidente La Russa, con lettera del 7 ottobre 2013, ha rappresentato alla Presidenza della Camera le determinazioni assunte all'unanimità nella seduta del 3 Pag. 4ottobre circa la restituzione all'Autorità giudiziaria degli atti relativi alla posizione di Marcello Dell'Utri – in quanto inidonei a radicare una competenza della Giunta e della Camera dei deputati – nonché la scelta di dedicare la seduta odierna all'esame della domanda in titolo con esclusivo riferimento alla posizione dell'onorevole Cosentino e al dibattito concernente la ripartizione delle competenze in ordine alla posizione del senatore Verdini.
  Nella medesima missiva il presidente La Russa ha, altresì, informato la Presidenza delle problematiche concernenti la definizione di un criterio condiviso sul riparto di competenze tra i due rami del Parlamento in materia di richieste ai sensi dell'articolo 68, terzo comma, della Costituzione; criterio che consentirà sia di rispondere alla specifica domanda di autorizzazione avanzata dall'autorità giudiziaria, sia di dirimere eventuali future analoghe questioni.

  Anna ROSSOMANDO (PD) in via preliminare ritiene opportuno sottoporre ai colleghi una riflessione sulla necessità di riconsiderare le modalità di organizzazione dei lavori della Giunta. L'intensa attività dell'Assemblea e delle Commissioni ha reso oggettivamente difficile un ordinato svolgimento delle riunioni di quest'organo, che finiscono per sovrapporsi frequentemente a quelle delle Commissioni e che comunque sono confinate in ristretti limiti di tempo tali da non consentire una adeguata discussione su questioni di notevole rilevanza sia sul piano giuridico che politico, come quella oggi all'esame. Per evitare la concomitanza con le sedute degli altri organi, a suo avviso, occorre ipotizzare sedute al termine dei lavori pomeridiani dell'Assemblea eventualmente con cadenza quindicinale.
  In ordine alla domanda in titolo, nel prendere atto dell'iniziativa assunta dal presidente, ribadisce l'esigenza di una trattazione congiunta con l'omologo organo del Senato per la definizione dei criteri di riparto delle competenze in materia al fine di addivenire ad un orientamento condiviso e che valga come indirizzo generale, a prescindere dal caso concreto. Auspica che la Presidenza della Camera, investita ormai ufficialmente della questione, si faccia parte attiva nel favorire un coordinamento con l'altro ramo del Parlamento.

  Paola CARINELLI (M5S), essendo sopraggiunto il relatore Costa, chiede se questi possa fornire alla Giunta elementi che consentano di entrare nel merito della discussione, evitando l'ennesimo rinvio della questione. A suo avviso, infatti, ogni ulteriore dilazione dei tempi sarebbe inaccettabile, anche considerato che il Senato ha già iniziato autonomamente l'esame della domanda. Ritiene, pertanto, doveroso che la Giunta oggi si pronunci in merito con un voto evitando ulteriori perdite di tempo.

  Enrico COSTA (PdL), relatore, precisa di aver già fornito alla Giunta la documentazione relativa all'istruttoria da lui svolta, dalla quale traspare anche la sua proposta di soluzione della problematica riferita al riparto di competenza sulla domanda in titolo. Ritiene, tuttavia, che non sia compito del relatore sostituirsi alla Giunta nella definizione del metodo da seguire per interloquire con il Senato.

  Danilo LEVA, Presidente, dopo aver invitato la collega Carinelli ad utilizzare un linguaggio più rispettoso delle attività che si svolgono nelle sedi parlamentari, ritiene che la proposta dell'onorevole Rossomando appare da privilegiare, nell'ottica di pervenire ad un orientamento conforme dei due rami del Parlamento. Condivide l'esigenza di assumere iniziative che – senza alcun intento dilatorio – possano consentire una tempestiva soluzione della questione in piena concordia con l'omologo organo del Senato.

  Anna ROSSOMANDO (PD) precisa che non corrisponde a verità l'affermazione della collega Carinelli che vi sia stata una perdita di tempo.
  In primo luogo, nella scorsa seduta si è definita la posizione relativa a Marcello Pag. 5Dell'Utri, con la deliberazione unanime nel senso della restituzione degli atti all'Autorità giudiziaria.
  In secondo luogo, si è acquisito un approfondito lavoro istruttorio sulla problematica relativa alla competenza, di cui è stata investita anche la Presidenza della Camera, nell'eventualità che si verifichi un difforme orientamento del Senato.
  Ricorda, inoltre, che nella scorsa seduta il presidente La Russa ha proposto come metodo di lavoro quello di discutere – senza però procedere a votazioni per non precostituire posizioni che potrebbero rivelarsi contrastanti con quelle del Senato – i termini della questione relativa alla competenza nell'ipotesi della successione delle cariche rivestite nei due rami nel Parlamento, in modo da addivenire ad un primo orientamento da consegnare alla Presidenza della Camera. Tale proposta era stata da tutti condivisa.
  A suo giudizio, in questa fase, tenuto conto delle circostanze in cui si svolge la seduta odierna, appare opportuno soprassedere allo svolgimento del dibattito – che riguarda un argomento giuridicamente rilevante e che necessita un esame approfondito. Ribadisce, dunque, la proposta di promuovere una riunione congiunta degli uffici di presidenza delle Giunte dei due rami del Parlamento.

  Giulia GRILLO (M5S), nel rilevare che partecipa alla seduta odierna un numero congruo di componenti, si interroga sull'opportunità di svolgere un dibattito senza pervenire ad una deliberazione. Ciò, a suo giudizio, non consente di assumere una posizione chiara da parte della maggioranza delle forze politiche presenti in Giunta.
  Posto che normalmente ogni dibattito si conclude con un voto, nel caso di specie si crea invece una sorta di «zona grigia» che non rende nemmeno concretamente possibile verificare se vi è un effettivo conflitto tra le posizioni dei due rami del Parlamento.
  Osserva, da ultimo, che il paventato rischio di perdere del tempo appare concreto, considerato che è la quarta volta che l'argomento in esame viene trattato ripetendo cose già dette. A suo giudizio, si tratta di un comportamento poco serio.

  Matteo BRAGANTINI (LNA) rileva che l'obiettivo che ci si era prefissi era quello di far emergere un orientamento della Giunta che fosse basato su un confronto di tesi giuridiche e su un approfondito ragionamento. Pertanto, non sarebbe opportuno in questa fase procedere ad un votazione che rischierebbe, nel caso le posizioni di Camera e Senato fossero in contrasto tra loro, di creare una impasse che richiederebbe tempi lunghi per potere essere superata.
  Ritiene, quindi, condivisibile il percorso delineato dalla collega Rossomando in questa seduta, che appare idoneo a consentire una soluzione della problematica in tempi brevi. Ribadisce, comunque, che la discussione non rappresenta una perdita di tempo se finalizzata ad una più approfondita conoscenza degli argomenti e al raggiungimento di posizioni maggiormente condivise.

  Franco VAZIO (PD) ritiene opportuno ribadire che quanto affermato dall'onorevole Rossomando si muove inequivocabilmente nel senso di pervenire tempestivamente ad una conclusione del processo di decisione in merito alla questione in esame. Il percorso proposto, ovvero quello di verificare la possibilità di convocare un ufficio di presidenza congiunto per addivenire ad un orientamento condiviso con il Senato, appare il più efficace.
  Solo qualora ciò non fosse possibile o comunque non si abbia un riscontro positivo a tale proposta nel corso della prossima settimana, la Giunta dovrebbe valutare altre strade e, in ipotesi, ove assuma una decisione in contrasto con quella del Senato, individuare le modalità per risolvere la controversia, nella consapevolezza che in questo caso i tempi si allungherebbero.
  Infine, condividendo l'esigenza manifestata dalla collega Rossomando di una diversa organizzazione dei lavori della Giunta, riterrebbe opportuno valutare anche Pag. 6convocazioni prima dell'inizio dei lavori antimeridiani dell'Assemblea, in modo da assicurare spazi adeguati di discussione, stante la rilevanza primaria delle funzioni attribuite a questo organo e la circostanza che le sue decisioni producono effetti nelle attività degli organi giudiziari e nella sfera soggettiva di coloro che sono interessati alle questioni assegnate alla Giunta.

  Daniele FARINA (SEL) osserva che l'esperienza dimostra come la tempistica con cui la Giunta perviene ad una decisione talvolta può favorire la definizione della questione oggetto di esame, come si è verificato, ad esempio, in ordine alla domanda di insindacabilità nei confronti di Pietro Tidei, essendosi create, nelle more della decisione della Giunta, le condizioni per una sua definizione stragiudiziale.
  Ciò premesso, con riferimento alla vicenda in esame, ritiene che il rinvio di una settimana della discussione sia quanto mai utile in quanto occorre scongiurare un conflitto di competenza con il Senato, che produrrebbe la paralisi dell'attività delle due Giunte. Rileva, peraltro, che l'omologa Giunta del Senato è stata impegnata in quest'ultimo periodo in una vicenda a tutti nota e politicamente molto delicata, il che giustifica – probabilmente – le difficoltà di interlocuzione sulla problematica oggetto di questa discussione. Resta fermo che, in assenza di un accordo, questa Giunta dovrà comunque assumere una sua posizione.
  Per quanto concerne, infine, l'organizzazione dei lavori della Giunta, si dichiara disponibile a ragionare sugli orari di convocazione, ma esprime perplessità sulla proposta di riunirsi prima dell'inizio dei lavori antimeridiani dell'Assemblea, poiché vi sarebbe una frequente sovrapposizione con l'attività della Commissione Giustizia di cui sono componenti numerosi membri della Giunta.

  Giulia GRILLO (M5S) rileva che non era sua intenzione sminuire l'importanza di un confronto dialettico in questa sede, purché esso sia propedeutico ad assumere le dovute decisioni. Deve, invece, constatare che dall'inizio della seduta si sono susseguiti soltanto interventi sul metodo, senza minimamente affrontare le questioni che attengono al merito della problematica. Non può sottrarsi al sospetto che non ci sia la volontà dei Gruppi di manifestare le proprie posizioni su come definire la competenza sulla domanda riferita al senatore Verdini. Al momento, prende comunque atto positivamente che il collega Vazio ha assunto – a nome del suo Gruppo – precisi impegni sui modi e sui tempi entro cui procedere.

  David ERMINI (PD) si associa alle considerazioni espresse dai colleghi del suo Gruppo anche per ciò che concerne le proposte di organizzazione dei lavori di un organo – quale è la Giunta per le autorizzazioni – che inevitabilmente hanno un diretto impatto su soggetti esterni all'alveo parlamentare. Rileva che la domanda in esame pone preliminarmente un problema complesso che non può essere in alcun modo sottovalutato né pretermesso, anche perché il criterio che si deciderà di adottare andrà ovviamente applicato non solo alla specifica domanda di autorizzazione avanzata dall'autorità giudiziaria ma anche a tutte le eventuali future analoghe questioni.

  Dalila NESCI (M5S) ribadisce, conclusivamente, che la posizione del MoVimento 5 Stelle è nel senso di conferire al presidente La Russa il mandato di confrontarsi con il Senato su una proposta che sia già stata deliberata dalla maggioranza della Giunta. Ciò sul presupposto che, ove vi sia uniformità di vedute al Senato, vi sarebbero le condizioni per procedere speditamente nell'esame del merito. Accede, in ogni caso, alla tempistica proposta dai colleghi, reputando però che non si possa rinviare oltre la prossima settimana la trattazione della domanda per la parte di competenza di quest'organo.

  Danilo LEVA, presidente, alla luce del dibattito appena svoltosi, si riserva di Pag. 7informare il presidente La Russa circa la richiesta – avanzata da più parti – di dedicare un ufficio di presidenza alla definizione di modalità di organizzazione dei lavori della Giunta che tengano conto delle esigenze sollevate dai colleghi.
  Quanto all'esigenza di definire un criterio condiviso sul riparto di competenze in materia di domande trasmesse ai sensi dell'articolo 68, terzo comma, della Costituzione, rappresenterà la richiesta – anch'essa largamente condivisa dai componenti di questa Giunta – di assumere nuovamente contatti con il presidente dell'omologo organo del Senato per la convocazione di una riunione congiunta degli uffici di presidenza delle Giunte dei due rami del Parlamento.

  La seduta termina alle 14.15.

AVVERTENZA

  Il seguente punto all'ordine del giorno non è stato trattato:

UFFICIO DI PRESIDENZA, INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI