CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 9 ottobre 2013
99.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Affari sociali (XII)
COMUNICATO
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INTERROGAZIONI

  Mercoledì 9 ottobre 2013. — Presidenza del presidente Pierpaolo VARGIU. – Interviene il sottosegretario di Stato per la salute, Paolo Fadda.

  La seduta comincia alle 14.10.

5-00752 Fiano: Compatibilità tra la manifestazione di idee xenofobe e anti-semite e la professione di medico del Servizio sanitario nazionale.

  Il sottosegretario Paolo FADDA risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 1).

  Emanuele FIANO (PD), replicando, si dichiara soddisfatto della risposta fornita dal sottosegretario Fadda, pur restando dell'opinione per cui un medico di famiglia – che per l'ordinamento italiano è un pubblico ufficiale – che è al tempo stesso uno dei principali teorici, nel nostro Paese, delle tesi negazioniste dell'Olocausto, che si è più volte dichiarato pubblicamente come un «fascista di ispirazione nazionalsocialista» e che esporrebbe nel proprio studio il manifesto di Franco Freda, fondatore del Fronte nazionale, non potrebbe continuare ad esercitare la professione di medico del Servizio sanitario nazionale.
  Auspica, quindi, che continui l'attività di monitoraggio da parte del Governo sull'episodio segnalato attraverso l'interrogazione in titolo, nell'interesse della collettività.

5-00714 D'Incecco: Iniziative volte ad aumentare l'attenzione nei confronti delle persone affette da HIV/AIDS.

  Il sottosegretario Paolo FADDA risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 2).

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  Vittoria D'INCECCO (PD), replicando, si dichiara soddisfatta della risposta, avendo appreso delle molteplici iniziative predisposte dal Governo sul fronte delle terapie e dei farmaci antiretrovirali per il trattamento dell'HIV, nonché della comunicazione volta a promuovere i test diagnostici.
  Fa presente, quindi, che l'interrogazione in titolo nasce dalla preoccupazione per cui, stante il problema della sostenibilità economica del Servizio sanitario nazionale, che porta al controllo delle diverse voci di spesa, possa tradursi in una diminuzione degli stanziamenti per la prevenzione, la diagnosi e la cura dell'infezione da HIV, trattandosi di una voce che influisce in maniera rilevante sulla spesa sanitaria nazionale.
  Raccomanda, altresì, di prestare particolare attenzione al controllo della carica virale con riferimento ai farmaci generici utilizzati per l'infezione da HIV, in quanto se si perde tale controllo si rischia di incorrere nel fallimento della terapia e, dunque, di provocare un rafforzamento del virus.

  Pierpaolo VARGIU, presidente, dichiara concluso lo svolgimento delle interrogazioni all'ordine del giorno.

  La seduta termina alle 14.30.

SEDE CONSULTIVA

  Mercoledì 9 ottobre 2013. — Presidenza del presidente Pierpaolo VARGIU.

  La seduta comincia alle 14.30.

DL 104/2013: Misure urgenti in materia di istruzione, università e ricerca.
C. 1574 Governo.
(Parere alla VII Commissione).
(Seguito dell'esame e conclusione – Parere favorevole con osservazioni).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato, da ultimo, nella seduta dell'8 ottobre 2013.

  Gian Luigi GIGLI (SCpI), con riferimento all'articolo 21 del decreto-legge, osserva che uno dei problemi maggiori della medicina in Italia è costituito proprio dalle scuole di specializzazione, così come è stato ricordato nella giornata odierna dal Ministro Carrozza.
  A questo proposito, rileva come la questione più problematica riguardi il mancato raccordo tra il numero dei posti disponibili presso tali scuole e il numero dei laureati che aspirano ad accedervi e che in molti casi attendono anche per anni.
  Ritiene, pertanto, che occorra dare una risposta a questo problema, se si vuole evitare che i medici rinuncino ad entrare a far parte del Servizio sanitario nazionale ovvero che scelgano di recarsi all'estero. Una soluzione, a suo giudizio, potrebbe essere quella di determinare preventivamente i fabbisogni, anche in base al numero di medici che andranno in pensione in un determinato anno.
  Sottolinea, quindi, l'opportunità di evidenziare quest'aspetto nel parere che la Commissione si appresta ad esprimere.

  Filippo CRIMÌ (PD), concordando con le considerazioni svolte dal deputato Gigli, fa presente che, oltre all'esigenza di assicurare un raccordo e, dunque, di stanziare risorse adeguate per garantire l'accesso alle scuole di specializzazione agli aventi diritto, occorra tenere conto anche di un altro aspetto, di carattere qualitativo più che quantitativo.
  A questo proposito, rileva che occorre, allo stato attuale, consentire agli studenti di acquisire una buona formazione per quanto riguarda la medicina di base, mentre accade frequentemente che costoro frequentino i reparti già a partire dal terzo anno della facoltà, al fine di assicurarsi l'accesso ai corsi di specializzazione una volta conseguita la laurea.
  Sempre con riferimento agli aspetti di carattere qualitativo, auspica che il decreto Pag. 142che il ministro dell'istruzione emanerà per dare attuazione al decreto-legge definisca in maniera congrua le modalità di svolgimento delle prove per l'accesso alle scuole di specializzazione.
  Ritiene, inoltre, che rappresenti un grande traguardo l'introduzione della commissione giudicatrice unica, su scala nazionale, in luogo dei concorsi locali.
  Segnala, infine, l'opportunità di introdurre nel parere da esprimere alla Commissione di merito un'osservazione in cui si dia conto dell'esigenza di rivedere i corsi di specializzazione, anche con riferimento alla loro durata.

  Pierpaolo VARGIU, presidente, rileva come il tema concernente le scuole di specializzazione sia stato affrontato da più parti e come sia emersa, in generale, l'esigenza di porre rimedio all'annoso problema del mancato raccordo tra numero di contratti di formazione disponibili, da un lato, e numero di medici aspiranti, dall'altro, ciò che rende necessaria l'attuazione di una politica di programmazione, da parte del Governo, in materia di professioni sanitarie.
  Fa altresì presente che la previsione di una graduatoria nazionale, se rappresenta, come è stato più volte osservato, un miglioramento rispetto alla situazione attuale, comporta tuttavia il rischio per cui talune sedi, collocate ad esempio in zone montane ovvero nelle isole di piccole dimensioni, difficilmente saranno oggetto di scelta da parte dei vincitori, con il pericolo che vengano a mancare determinate tipologie di medici specialisti in determinate aree del territorio.
  Da, quindi, la parola al relatore affinché proceda all'illustrazione della proposta di parere presentata.

  Raffaele CALABRÒ (PdL), relatore, fa presente di aver predisposto una proposta di parere volta a recepire le varie istanze emerse nel dibattito, facendo così riferimento, tra le premesse, anche a quei temi, trattati dal decreto-legge in oggetto, che, pur non ricadendo nelle competenze della XII Commissione in senso stretto, afferiscono comunque all'area delle politiche sociali, quali ad esempio quelli concernenti il welfare dello studente ovvero le norme finalizzate al contrasto della dispersione scolastica.
  Ricordata, altresì, l'importanza delle disposizioni di cui all'articolo 4, riguardante la tutela della salute nelle scuole attraverso l'estensione del divieto di fumo e la previsione di programmi di educazione alimentare, fa presente di aver inserito tre osservazioni concernenti l'articolo 21, che è stato al centro di numerosi interventi. A questo proposito, ricorda che, se si registra un generale consenso verso l'introduzione del concorso nazionale per l'accesso alle scuole di specializzazione, numerose restano, tuttavia, le perplessità sollevate relativamente alle modalità di attuazione, ciò che richiede di suggerire alla Commissione di merito di valutare l'opportunità di ampliare la disposizione dell'articolo 21. In particolare, accogliendo le richieste formulate rispettivamente dai deputati Binetti e Cecconi, ritiene che occorra inserire un riferimento all'esigenza per cui i criteri per la valutazione dei titoli e per la composizione della Commissione unica nazionale, che – ai sensi dell'articolo 36 del decreto legislativo n. 368 del 1999 – saranno definiti con decreto del Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca, siano in modo assoluto oggettivi ed imparziali, nonché all'esigenza che i vincitori siano destinati alle sedi tenendo in considerazione le opzioni indicate al momento della domanda di ammissione.
  Reputa necessario, inoltre, introdurre tra le osservazioni il tema del numero dei contratti di formazione da attivare annualmente e della relativa tipologia, considerato che la medicina è in continua evoluzione, oltre che segnalare l'opportunità di rivedere il numero degli anni per ciascun corso di specializzazione.
  L'obiettivo da raggiungere, a suo avviso, in linea con quanto è stato rilevato da parte di diversi deputati intervenuti, è quello di creare un raccordo stabile tra i due sistemi, quello universitario e quello ospedaliero.Pag. 143
  Procede, dunque, alla lettura della proposta di parere formulata (vedi allegato 3).

  Donata LENZI (PD), apprezzando il lavoro svolto dal relatore, segnala alcuni punti che a suo avviso potrebbero essere rivisti. In particolare, con riferimento all'osservazione di cui alla lettera b), si pone il problema del coordinamento con la legislazione vigente laddove si parla di «una rete formativa completa per ogni singola scuola di specializzazione, comprensiva delle strutture universitarie e di quelle ospedaliere e territoriali».
  Inoltre, sempre in relazione alla medesima osservazione, ritiene che il fatto di prevedere l'esclusione di indennità, compensi o emolumenti aggiuntivi oltre a quelli spettanti a legislazione vigente ai medici specializzandi possa comportare il rischio di un arretramento rispetto alla situazione attuale.

  Paola BINETTI (SCpI) dichiara il proprio voto favorevole alla proposta di parere del relatore, che ha il merito, a suo avviso, di aver recepito tutte le istanze emerse dal dibattito, comprese quelle riferite a disposizioni che esulano dalle competenze della XII Commissione in senso stretto ma che sono comunque inerenti alle politiche sociali.
  Richiamando le considerazioni già svolte nella seduta di ieri con riferimento all'articolo 21 del decreto-legge, e recepite nella predetta proposta di parere, reputa opportuno che i deputati della Commissione affari sociali presentino ordini del giorno, anche unitari, nel corso del successivo iter in Assemblea del provvedimento in oggetto, al fine di rendere ancora più cogente l'impegno rivolto al Governo su tre punti in particolare: creazione di un raccordo tra numero di borse di studio o di contratti di formazione presso le scuole di specializzazione e numero degli aspiranti medici; fissazione di criteri rigorosi per garantire la massima imparzialità e trasparenza nello svolgimento delle prove di ammissione alle scuole stesse; revisione dei corsi di specializzazione, con particolare riferimento alla durata di ciascuno di essi.
  Ritiene, inoltre, che sarebbe utile se, nelle prove selettive, fosse previsto un numero molto ampio di quiz, in modo da evitare di privilegiare esclusivamente le capacità mnemoniche di coloro i quali aspirano ad accedere alle scuole di specializzazione.

  Giulia GRILLO (M5S), facendo presente come, a suo avviso, sarebbe stato preferibile inserire nel parere delle condizioni anziché delle osservazioni, essendo queste ultime meno vincolanti per la Commissione di merito, si sofferma su due aspetti che a suo avviso non sono stati presi nella giusta considerazione da parte del relatore.
  Ricorda, quindi, che nella seduta di ieri era stato fatto notare da parte di deputati del suo gruppo che manca, all'articolo 4, un riferimento alla questione della formazione di coloro che saranno chiamati a svolgere i programmi di educazione alimentare nelle scuole, nonché all'opportunità di favorire il consumo di determinati prodotti come quelli biologici e i prodotti «a km 0».
  Ritiene, inoltre, che non siano superati i dubbi in merito all'articolo 21, in quanto dovrebbero essere chiariti meglio alcuni aspetti, attinenti alle modalità con cui si svolgeranno le prove per l'ammissione alle scuole di specializzazione, nonché alla possibilità, per i vincitori, di effettuare la scelta tra le varie sedi disponibili.

  Giovanni MONCHIERO (SCpI) chiede se, tra le osservazioni contenute nel parere, sia possibile includere un riferimento al numero dei laureati quale principale parametro per la determinazione dei contratti di formazione presso le scuole di specializzazione.

  Marisa NICCHI (SEL) osserva che, a suo avviso, nella proposta di parere predisposta dal relatore non si dia conto in modo sufficiente dell'esigenza di valorizzare il ruolo degli insegnanti di sostegno, nonché di potenziare le misure volte a dare attuazione al diritto allo studio verso le categorie più svantaggiate.

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  Massimo Enrico BARONI (M5S) esprime perplessità relativamente alle modalità di svolgimento delle prove selettive per l'accesso alle scuole di specializzazione, non solo perché, come evidenziato dal deputato Binetti, si rischia di premiare esclusivamente le facoltà mnemoniche dei candidati ma anche perché non vi sono garanzie in termini di trasparenza e di imparzialità se i test vengono predisposti da parte delle stesse scuole di specializzazione.

  Filippo FOSSATI (PD) invita il relatore ad inserire un'ulteriore osservazione, allo scopo di invitare la Commissione di merito a valutare l'opportunità di prevedere, all'articolo 4, tra le politiche di prevenzione connesse alla tutela della salute nelle scuole, l'elaborazione di programmi volti a favorire l'incremento dell'educazione fisica e motoria.

  Raffaele CALABRÒ (PdL), relatore, alla luce dei suggerimenti emersi dal dibattito, propone una riformulazione della proposta di parere già presentata (vedi allegato 4).
  Fa notare, in particolare, di aver accolto la richiesta avanzata dal deputato Fossati, ciò che ha determinato l'inserimento di un'ulteriore osservazione, nonché l'istanza emersa dall'intervento del deputato Nicchi, che è stata accolta tra le premesse.
  Con riferimento ai rilievi formulati dal deputato Lenzi, fa presente di aver soppresso l'inciso concernente gli emolumenti spettanti ai medici specializzandi, al fine di evitare il rischio per cui il testo dell'osservazione possa essere oggetto di interpretazioni non volute. Precisa, altresì, che la rete formativa allo stato attuale non può avvenire con tutti gli ospedali, esistendo, invece, precisi criteri di accreditamento in base ai quali si richiede, ad esempio, che le strutture di riferimento abbiano determinati parametri ovvero un certo bacino numerico di utenti.
  Richiamando l'intervento svolto dal deputato Grillo, fa notare che l'articolo 21, nel testo attuale, già prevede l'opzione relativamente alla scelta della sede da parte dei vincitori, che possono esercitarla in ordine di graduatoria, e che comunque la preoccupazione da lei sollevata è già stata recepita nella parte finale dell'osservazione di cui alla lettera a).
  Fa notare, altresì, al deputato Monchiero che la questione della corrispondenza tra numero dei medici uscenti ed entranti dovrà essere sottoposta al Governo in sede di predisposizione del nuovo disegno di stabilità, al fine di prevedere lo stanziamento di risorse adeguate.
  Rassicura, infine, il deputato Baroni sul fatto che i quiz per l'accesso alle scuole di specializzazione non saranno materialmente predisposti da parte delle scuole stesse.

  La Commissione approva la proposta di parere del relatore, favorevole con osservazioni, come da ultimo riformulata.

  La seduta termina alle 15.25.

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